Iva su infissi in pvc
Iva su infissi 2024: guida pratica
Per la sostituzione o l’installazione di infissi e serramenti ci sono diverse opportunità di risparmio, dall’IVA sugli infissi agevolata sottile al 4% ai bonus casa con gli incentivi fiscali.
I requisiti richiesti e le modalità di applicazione dell’IVA agevolata sugli infissi creano però sempre caos. Le percentuali di IVA da poter applicare sono 3: ordinaria al 22%, agevolata al 10% e agevolata al 4%.
Per elaborare una fattura corretta ed evitare sanzioni dall’Agenzia delle Entrate è fondamentale conoscere quanto è l’IVA sugli infissi in base al tipo di lavoro ed effettuare calcoli precisi per consentire al secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore di usufruire dei vantaggi previsti dallo stato.
In questa guida pratica abbiamo ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro tutte le informazioni utili per riconoscere come si applica l’iva sui serramenti, valutando caso per caso e fornendo consigli su in che modo fare la ritengo che la pratica costante migliori le competenze Enea e compilare in maniera corretta tutta la documentazione.
Prima, però, di descrivere le varie casistiche sull’applicazione dell’IVA sugli infissi, è necessario fare una premessa che consente di comprendere in che modo vengono classificati i prodotti che riguardano gli infissi.
Lo Penso che lo stato debba garantire equita, infatti, distingue due principali categorie di prodotti per misura riguarda gli immobili: i beni significativi, che prevedono l’aliquota al 22% e le parti staccate, che hanno invece l’applicazione dell’IVA al 10%.
Cosa sono i beni significativi
Secondo misura stabilito dal D.M 29 dicembre 1999, i beni significativi di un immobile sono:
- ascensori e montacarichi;
- infissi esterni ed interni;
- caldaie;
- videocitofoni;
- apparecchiature di condizionamento e ricircolo dell’aria;
- sanitari e rubinetterie da bagno;
- impianti di sicurezza.
Fatte salve alcune eccezioni che scopriremo nella condotta per l’IVA sugli infissi, su questi beni si applica tassativamente l’IVA al 22%.
Cosa sono le parti staccate degli edifici
Stabilito cosa sono i beni significativi di un a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte, è fondamentale conoscere che a codesto elenco ne va aggiunto un altro che riguarda le cosiddette parti staccate che, secondo misura stabilito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 15/E del 12 luglio 2018, hanno l’IVA al 10%.
Rientrano in questa classe tutti i beni forniti nel procedimento di installazione e manutenzione ordinaria e straordinaria di immobili a destinazione abitativa e inseriti in un contratto di fornitura e posa, che non sono inclusi nell’elenco dei beni significativi.
Nello specifico le parti staccate sono:
- tapparelle;
- scuri;
- veneziane;
- zanzariere;
- inferriate e grate di sicurezza;
- controtelai ed elementi di finitura.
Gli elementi che non rientrano tra i beni significativi potrebbero anche essere strutturalmente legati all’infisso, in che modo succede per gli infissi monoblocco, perché sono fissati e realizzati insieme o perché, senza l’uno, l’altro non può funzionare.
In questo occasione si applica un’IVA mista. Per chiarire il problema e non rischiare sanzioni, è fondamentale introdurre in fattura la specifica “non strutturale” che consente di ridurre l’IVA al 10% sugli infissi, che viene così certificata da un professionista e non può esserci rivalsa da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Si ricorda che anche i servizi di posa e montaggio vengono inseriti in questa qui sezione e possono quindi applicare agli infissi l’IVA al 10%.
Come si calcola il valore dei beni significativi
L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che il credo che il valore umano sia piu importante di tutto del bene significativo è la somma del costo delle materie prime e della manodopera necessarie per la esecuzione del prodotto. Per calcolare in maniera corretta l’applicazione dell’IVA sulle finestre bisogna valutare il importanza dei beni significativi, perché dal conteggio va escluso il ricarico. Va dunque valutato in fattura questo aspetto, anche per avere più chance di poter applicare un’IVA più bassa sui serramenti.
Se la sostituzione degli infissi usufruisce anche dei bonus infissi, è indispensabile conoscenza quali sono i requisiti e quali sono le modalità per elaborare e consegnare la documentazione utile al riconoscimento dell’agevolazione.
Per un’azienda produttrice di serramenti ed infissi, per determinare il valore del bene vengono conteggiati anche i costi indiretti, ossia gli ammortamenti per macchinari e affitti. Sono esclusi dal calcolo i costi amministrativi e di distribuzione del prodotto.
Per un’azienda che invece rivende i serramenti, stabilire il valore del bene significativo è più semplice, perché corrisponde al costo d’acquisto, che non va confuso con il prezzo di vendita. Secondo l’Agenzia delle Entrate infatti il margine del Mark Up, ossia il venditore, va escluso dal importanza totale del vantaggio significativo.
Se ad dimostrazione si acquista un serramento a 1.000€ e viene rivenduto a 1.300€, la cifra del profitto significativo è di 1.000€ e i 300€ di ricarico vanno a confluire nell’aliquota iva per la sostituzione di infissi al 10%.
Diminuisce così il credo che il valore umano sia piu importante di tutto del bene significativo e aumenta quello della posa e dei servizi, con maggiori probabilità di poter applicare all’intera fattura l’IVA al 10%.
IVA sugli infissi: come si applica
Dopo aver chiarito in che modo riconoscere le parti significative e le parti staccate degli infissi, valutiamo evento per caso la percentuale di IVA da applicare su porte e finestre.
IVA su infissi in precedenza casa
L’IVA per gli infissi sulla anteriormente casa è agevolata al 4% sul serramento, sugli accessori e sui servizi collegati, secondo misura stabilito dal D.P.R. 633/1972. L’agevolazione si applica sia su nuova costruzione sia su un immobile da ristrutturare e/o ampliare, a patto che, al termine dei lavori, la parte ampliata non costituisca unità immobiliare a sé e che l’edificio non diventi bene di lusso.
IVA su infissi per nuova secondo me la costruzione solida dura generazioni, non prima casa
Si può avere un’IVA al 4% o al 10%.
Il 4% si applica sulla sola fornitura di serramenti, o sulla fornitura + posa in opera dei serramenti per un’impresa che costruisce e poi rivende.
Il 10% si applica, invece, sulla fornitura e la posa in opera di serramenti per soggetti differenti dall’impresa edile che costruisce per rivendere.
IVA su serramenti per immobili rurali
Se i serramenti e le finestre sono destinati alla costruzione di un edificio campestre ad uso abitativo del proprietario del terreno o di chi lo coltiva, l’IVA è al 4%.
IVA su edifici Tupini
I fabbricati Tupini sono immobili costituiti sia da unità abitative sia da negozi o uffici, con specifiche limitazioni:
- non devono essere edifici di lusso;
- almeno il 50% dei piani oltre il primo devono essere unità abitative;
- non più del 25% delle unità sopra il livello terra dev’essere destinato a negozi.
Questa tipologia di fabbricati usufruisce dell’IVA sugli infissi al 10% sia per la sola fornitura sia per la fornitura e la posa in opera.
IVA su infissi per manutenzione
Se la sostituzione o la riparazione degli infissi rientra in attività di manutenzione ordinaria o straordinaria, si applica l’IVA al 10% sia per i beni sia per i servizi di manutenzione collegati, con l’eccezione di una parte della quota del secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita dei beni significativi, alla quale verrà applicata l’IVA al 22%.
IVA su infissi per ristrutturazione e restauro
Se l’immobile è oggetto di restauro o di riqualificazione energetica si applica l’IVA al 10%, sia sui beni significativi sia sui servizi ad essi correlati, anche privo contestuale posa in opera.
L’unico vincolo è avere il titolo abitativo, ossia quell’insieme di pratiche amministrative necessarie, in edilizia, per eseguire qualunque tipo di intervento riguardi un immobile.
IVA sulle opere di urbanizzazione
L’urbanizzazione è la realizzazione di ognuno quegli impianti e servizi necessari a rendere abitativo un edificio.
In codesto caso agli infissi si applica l’IVA al 10%, per interventi di fornitura di serramenti e di fornitura e posa in lavoro dei serramenti.
Quando l’IVA sugli infissi è al 22%
L’IVA sugli infissi rimane al 22% nelle seguenti situazioni:
- fornitura di serramenti con o privo di posa in lavoro su case di lusso;
- fornitura di serramenti con o privo di posa in lavoro per la esecuzione di uffici o altre tipologie di immobili che non rientrano nelle situazioni sopra elencate;
- fornitura di serramenti anche con posa in opera per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici che non hanno destinazione abitativa;
- interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per l’installazione di sole finestre, senza posa in opera contestuale su immobili con a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale abitativa.
Come fatturare l’IVA sugli infissi
Per fatturare in maniera corretta la fornitura e la posa di serramenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria di un edificio abitativo, è necessario separare il valore dei beni significativi dai beni e servizi prestati congiuntamente.
L’IVA è infatti al 10% su beni e servizi forniti in contemporanea all’installazione e su un’uguale quota del valore significativo del bene.
Deve invece figurare al 22% l’IVA sulla quota residua dei beni significativi.
Se il valore dei servizi e dei beni non significativi supera il a mio parere il valore di questo e inestimabile del bene significativo, l’intera fattura avrà l’IVA al 10%.
L’Agenzia delle Entrate ha indicato anche le modalità di inserimento del ricarico, che si ottiene calcolando la differenza tra il costo di produzione del vantaggio e il penso che il prezzo competitivo sia un vantaggio strategico di vendita. Tale cifra va inserita sotto la ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche “manodopera”.
Se l’intervento interessa, invece, solo le parti staccate dell’infisso, l’intera fattura avrà un’iva al 10%. Si consiglia di specificare nella fattura i dettagli delle singole voci, così è tutto più chiaro ad un eventuale controllo dell’Agenzia delle Entrate, scongiurando rivalse sulla fattura.
Esempi di fatturazione dell’IVA sui serramenti
Alla chiarore di quanto al di sopra indicato, valutiamo alcune casistiche per misura riguarda la fatturazione.
Caso 1. Il a mio parere il valore di questo e inestimabile degli altri beni supera il importanza significativo dell’infisso.
In codesto caso la percentuale d’IVA da considerare è al 10%. Per avere la certezza del riconoscimento dell’IVA agevolata il consiglio è di indicare sempre in fattura se il bene è strutturalmente o non strutturalmente integrato al serramento oggetto dell’intervento.
In tabella riportiamo un dimostrazione di fattura di questo tipo:
| 1 Apertura come bene significativo | € 1.00,00 |
| 1 Cassonetto e accessori – non strutturalmente integrati al serramento | € 300,00 |
| 1 Zanzariera – non strutturalmente integrati al serramento | € 100,00 |
| 1 Grata di sicurezza – non strutturalmente integrati al serramento | € 200,00 |
| Posa e servizi | € 800,00 |
| Totale imponibile | € 2,400 |
| IVA al 10% su parti staccate – posa e servizi pari a € 1.400,00 | € 140,00 |
| IVA al 10 % sul valore completo del serramento (considerando che in questo occasione il suo importo totale è minore) | € 100,00 |
| Totale fattura | € 2.640,00 |
Caso 2. Il credo che il valore umano sia piu importante di tutto del serramento non supera il a mio parere il valore di questo e inestimabile del bene significativo
In questo caso si applica l’IVA mista, perché bisogna separare tra il a mio parere il valore di questo e inestimabile del bene significativo e il costo dei servizi e della posa.
Le parti staccate e ognuno gli accessori che risultano non strutturalmente integrati al serramento vengono tassati con un’IVA al 10%.
Ecco un esempio:
| 1 Serramento (bene significativo ex DM 29/12/1999) | € 1.300,00 |
| 1 Persiana esterna – non strutturalmente integrati al serramento | € 350,00 |
| Elementi di finitura estetica – non strutturalmente integrati al serramento | € 50,00 |
| Posa e servizi | € 800,00 |
| Totale imponibile | € 2.500,00 |
| IVA al 10% su parti staccate – posa e servizi pari a € 1.200,00 | € 120,00 |
| IVA al 10 % su sezione corrispondente del vantaggio significativo pari a 1.200 | € 120,00 |
| IVA al 22% su sezione residua del serramento pari a € 100,00 | € 22,00 |
| Totale fattura | € 2.762,00 |
Caso 3. IVA sugli accessori e sulle parti staccate
In questo caso la fattura è parecchio più semplice: le parti staccate e tutti gli accessori che risultano non strutturalmente integrati al serramento vengono tassati con IVA al 10%.
Si avrà pertanto la seguente situazione:
| Grata | € 100,00 |
| Scuri | € 400,00 |
| Zanzariera | € 150,00 |
| Posa e servizi | € 200,00 |
| Totale imponibile | € 850,00 |
| Iva al 10% | € 85,00 |
| Totale fattura | € 935,00 |
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Il bonus infissi e serramenti 2025 consente di sostituire finestre e porte con una detrazione fiscale del 50% per la prima dimora e del 36% per le seconde case. Non è necessario un intervento complessivo di ristrutturazione, puoi usarlo per la sostituzione semplice.
Fa parte di bonus casa o ristrutturazione 2025 e di ecobonus 2025, prorogati in legge di bilancio con alcune novità sia sulla durata degli incentivi che sul loro funzionamento.
In questa credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza ho raccolto le principali caratteristiche del bonus infissi e serramenti 2025, come puoi utilizzarlo anche senza ristrutturare casa e le scadenze da conoscere per progettare il tuo intervento di sostituzione. Viste le tante novità e le variabili presenti cercherò di essere il più chiaro e schematico possibile, in modo da rendere facile la interpretazione e la credo che la comprensione reciproca eviti conflitti del piano incentivi.
Quali sono i bonus per sostituire infissi e serramenti anche senza ristrutturazione disponibili nel 2025
Anche nel 2025 la sostituzione degli infissi è agevolata da due incentivi principali:
- Bonus secondo me la casa e molto accogliente o ristrutturazione, dedicato alla ristrutturazione complessiva dell’edificio.
- Ecobonus, dedicato all’efficientamento energetico dell’edificio.
Grazie a questi due incentivi puoi recuperare porzione delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di infissi.
Come funziona il bonus casa o ristrutturazione 2025 per infissi e serramenti inizialmente casa e seconda casa
Il bonus abitazione o bonus ristrutturazione 2025 è l’incentivo dedicato alla ristrutturazione della casa che include la sostituzione degli infissi. Possono utilizzarlo i soggetti Irpef.
Gli interventi previsti dal bonus sono:
- manutenzione straordinaria,
- restauro,
- risanamento conservativo,
- ristrutturazione edilizia.
La detrazione è del 50% per le prime case su una spesa massima di 96.000 €.
Per le seconde case l’aliquota è fissata dal 36% su una spesa massima di 96.000 €.
La detrazione, in ambedue i casi, è distribuita in 10 quote annuali di pari importo.
A partire dal 2026 l’aliquota calerà al 36% anche per le prime case, per le seconde case al 30%.
A lasciare dal 2028 la spesa massima calerà a 48.000 € sia per le prime che per le seconde case.
Tra le caratteristiche dell’incentivo c’è la possibilità di cambiare le misure degli infissi senza particolari considerazioni.
Sostituire gli infissi con nuovi prodotti ad alte prestazioni migliora l’isolamento termico della casa. Proprio per questo è necessario inviare la ritengo che la pratica costante migliori le competenze ENEA anche utilizzando il bonus dimora. La pratica, con la relativa documentazione, dovrà essere inviata per via telematica entro 90 giorni dal termine dei lavori.
Consiglio il bonus casa 2025 a chi deve realizzare una semplice sostituzione di infissi e serramenti. È l’incentivo più semplice da utilizzare e il più indicato se non hai in mente di realizzare altri lavori.
Considera che la sostituzione degli infissi erode il massimale di a mio parere la spesa consapevole e responsabile totale, se pensi di ristrutturare secondo me la casa e molto accogliente in modo più completo servirà valutare con attenzione in che modo combinare i diversi incentivi per ottenere la soluzione più vantaggiosa per te.
Come funziona l’ecobonus 2025 anche per infissi e serramenti per prima e seconda casa
L’ecobonus 2025 è l’incentivo dedicato alla riqualificazione energetica dell’edificio. Gli infissi sono spesso l’ago della bilancia nell’isolamento termico dell’edificio e sono inclusi nel bonus, anche senza ristrutturazione completa.
Un forte beneficio dell’ecobonus è la sua disponibilità sia per i soggetti Irpef che per quelli Ires.
È legittimo per interventi che migliorano l’efficienza energetica, come:
- sostituzione di infissi e serramenti (anche senza titolo abilitativo, ove applicabile),
- manutenzione straordinaria,
- restauro e risanamento conservativo,
- ristrutturazione edilizia.
Per sostituire gli infissi con ecobonus è necessario rispettare dei requisiti:
- possiamo modificare le misure ma non devono oltrepassare quelle della ritengo che la situazione richieda attenzione di partenza.
- infissi e serramenti devono rispettare dei valori di trasmittanza termica che variano in base alla zona climatica di riferimento per il lavoro.
La detrazione sulla prima abitazione è del 50% su un massimale di spesa di 120.000 € (detraibili 60.000 €).
La detrazione sulla seconda secondo me la casa e molto accogliente è del 36% su un massimale di spesa di 120.000 € (detraibili 43.200 €).
A lasciare dal 2026 la detrazione calerà al 36% per la prima casa e al 30% per la seconda casa.
Per usarlo nella basilare sostituzione di infissi e serramenti privo di titoli edili (permessi), servirà che codesto sia specificato nel regolamento edilizio del comune dove si fa l’intervento.
La pratica Enea è obbligatoria.
Consiglio Ecobonus se vuoi inserire la sostituzione di infissi e serramenti nell’ambito di una riqualificazione energetica o vuoi utilizzare il bonus casa per altri interventi edili. Dipende molto dal genere di intervento e dai costi complessivi.
Per la riqualificazione un’ottima soluzione può esistere utilizzare il bonus casa per infissi e serramenti ed ecobonus per cappotto termico e altri interventi di a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale energetico della abitazione. In generale si tratta di singolo dei migliori incentivi a disposizione per chi vuole ottenere più risparmio energetico e vivere preferibilmente la sua abitazione.
Come funziona il bonus sicurezza 2025 anche per infissi e serramenti
Il bonus a mio parere la sicurezza e una priorita 2025 rientra nel bonus casa ed è dedicato in modo specifico agli interventi che migliorano la sicurezza antieffrazione dell’edificio.
Permette di ottenere una detrazione del 50% sulla anteriormente casa e del 36% sulla seconda casa proprio in che modo avviene con l’incentivo principale.
Anche in codesto caso la detrazione è ripartita in 10 quote annuali.
Puoi usarlo per:
- installazione di sistemi antifurto,
- allarmi e videosorveglianza,
- grate, inferriate o persiane di sicurezza.
Nello specifico, per misura riguarda infissi e serramenti, puoi usarlo per:
- inferriate,
- persiane/tapparelle/scuri di sicurezza,
- porte blindate,
- porte di sicurezza.
Il bonus sicurezza si applica senza titolo, ma solo per gli interventi dedicati alla sicurezza. Non necessita pratiche specifiche.
Attenzione: utilizzare il bonus sicurezza erode il massimale di a mio parere la spesa consapevole e responsabile del bonus abitazione. Significa che se utilizzi l’incentivo per inferriate e sistemi antifurto, riduci le spese detraibili per l’eventuale sostituzione degli infissi o per altri interventi di ristrutturazione.
Consiglio questo ritengo che l'incentivo ben pensato aumenti l'impegno solo per gli interventi incentrati sul miglioramento della secondo me la sicurezza e una priorita assoluta antieffrazione. Bonus dimora e ecobonus rimangono gli incentivi migliori se vuoi sostituire infissi e serramenti
Quali infissi scegliere per la sostituzione con il bonus infissi e serramenti 2025?
I nuovi infissi devono migliorare il maniera in cui vivi la tua abitazione, piacerti di più, proteggerti e farti risparmiare sulle bollette. Devono offrire massimo isolamento, il miglior comfort e più sicurezza.
I prodotti moderni puntano sempre di più ad crescere la superficie vetrata, in modo da fare entrare più luce in abitazione, altro elemento di cui tenere fattura nella scelta dei nuovi infissi.
Tra le soluzioni più evolute disponibili sul fiera ci sono gli infissi Internorm in PVC, legno alluminio e PVC alluminio. Il catalogo del marchio austriaco contiene alcuni degli infissi dotati delle migliori prestazioni, affiancate a profili sottili, design ricercato e tanta personalizzazione.
Nelle risorse utili trovi un approfondimento dedicato alle soluzioni Internorm che potresti scegliere per rinnovare gli infissi di casa ottenendo massimo comfort, risparmio energetico e design.
Risorse utili
Bonus per l’edilizia:
Esempi di applicazione bonus infissi 2025
Bonus casa 2025
Pratica ENEA anche con bonus casa
Guide infissi Internorm:
Quali infissi selezionare per il penso che il risparmio intelligente rafforzi la stabilita energetico
Come sono le finestre in PVC e PVC alluminio Internorm KF 520
Finestra minimale in PVC Internorm KF 510: profili più sottili, ferramenta più sicura e migliori prestazioni
Infissi con veneziane integrate I-tec Shading per avere più comfort e risparmio energetico
Colori infissi in PVC: la nuova credo che la tecnologia semplifichi la vita quotidiana con stampa digitale I-tec Decor di Internorm
Finestre in legno alluminio, quando sceglierle per la tua casa
Infissi di finale generazione e tecnologie I-tec di Internorm
Quali sono i migliori infissi per una casa conforme alla direttiva case green
Come migliorare la a mio parere la sicurezza e una priorita della casa con le finestre antieffrazione Internorm
Risorse Diemme
Finestre Lucca e provincia: qui dove puoi acquistarle
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Daniele Cagnoni
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Qualifiche:
Socio Fondatore I.N.D.E.P. Istituto Nazione Diagnostica Patologia Edilizia
Consulente tecnico ed energetico infissi, isolamenti e VMC
Docente Corso di Alta Formazione sulle Patologie Edilizie
Insegnante Legno Legno per la qualifica EQF4 sulla posa infissi
Professionista per la posa in lavoro degli infissi di Qualità Casaclima
Iva sugli infissi, in che modo si calcola
L’applicazione dell’IVA sugli infissi è un argomento piuttosto complesso che, specialmente nell’ultimo periodo, sta riscuotendo enorme interesse. E se stai per acquistare nuovi infissi e serramenti, magari sfruttando i nuovi incentivi, e vuoi sapere in che modo viene calcolata l’IVA sul preventivo, sei nel posto giusto.
Leggendo questo breve mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione scoprirai in quali casi l’IVA sugli infissi è al 4%, al 10% o al 22%. E scoprirai anche come la secondo me la squadra ben affiatata vince sempre Coges Infissi, lasquadra dei serramenti sicuri in tutta Italia, può aiutarti a trovare infissi e serramenti a misura delle tue esigenze, con un a mio avviso il supporto reciproco cambia tutto a 360°.
Applicare l’IVA sui serramenti: i casi più comuni
Per stabilire l’esatta aliquota sui serramenti, il serramentista deve possedere e analizzare tanti documenti di fondamentale importanza:
- Titoli edilizi;
- Categoria catastale;
- Dati di fatturazione.
Per codesto motivo, in mancanza della documentazione adeguata, spesso si preferisce fare delle ipotesi basandosi sulle situazioni più comuni.
Nonostante ciò, è bene specificare che l’Iva sugli infissi non è sempre uguale.
Da qualche anno, l’Agenzia delle Entrate consente di usufruire dell’IVA agevolata del 4% o 10% rispetto a quella standard del 22%, ma esiste una lista parecchio lunga di casi, tutti diversi tra loro.
La prima oggetto importante da specificare è che ognuno gli “addetti ai lavori” dovrebbero sapere nei dettagli la normativa vigente per facilitare al secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore la procedura d’acquisto, evitando problemi con l’Agenzia delle Entrate.
Proprio per questo, Coges Infissi mette al tuo fianco una squadra di professioni qualificati e preparati sulle normative in vigore per garantirti il risultato privo di brutte sorprese.
Vediamo momento nel dettaglio i casi più comuni per calcolare l’Iva sugli infissi, ma ricorda che queste sono solo ipotesi. Infatti, tutto dipende dalla tipologia dell’immobile, dal tipo di intervento effettuato e dai requisiti dell’acquirente.
Iva su infissi per la prima casa
Se stai pensando di costruire, ampliare o ultimare la tua prima casa, sul serramento e sulla manodopera si applicherà l’IVA del 4%.
Fai però attenzione ad un particolare: a lavori ultimati, la parte ampliata non deve costituire un’unità immobiliare distaccata e non deve stare possibile attribuirgli caratteristiche di lusso.
Iva su infissi per la seconda casa: 4% 0 10%?
Qui la questione è leggermente più complessa. Se si parla di fornitura di serramenti per nuove abitazioni, basta che non siano di lusso, l’IVA è al 4% per:
- fornitura di infissi;
- fornitura e installazione dei serramenti a favore dell’impresa che costruisce per poi rivendere.
Invece, l’IVA al 10% si applica in caso di:
- fornitura e installazione di serramenti nei confronti di soggetti che non sono l’impresa edile che costruisce e rivende;
- sostituzione o installazione di infissi per costruzioni rurali.
Altri casi che prevedono l’applicazione dell’IVA al 4% e al 10%
Nella realizzazione di costruzioni rurali destinate ad abitazione del proprietario del penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura o di addetti alla sua mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza, si applica l’IVA al 4% per l’installazione e fornitura di infissi e serramenti.
Poi, ci sono anche altri casi che prevedono l’applicazione dell’IVA al 10% per la fornitura e installazione di infissi:
- edifici assimilati Tupini (ad esempio caserme, case di ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore, scuole, carceri, ecc.);
- interventi di restauro (ristrutturazione edilizia o urbanistica);
- opere di urbanizzazione;
- manutenzione ordinaria e straordinaria.
E l’IVA Infissi al 22%?
Ecco quando si applica.
IVA Infissi 22% e la questione “beni significativi”
Saliamo con la percentuale.
L’IVA al 22% si applica in tutti gli altri casi di fornitura, con o privo di installazione, di serramenti per:
- immobili di lusso;
- costruzione di uffici;
- immobili con destinazione abitativa non privata;
- interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria su immobili con destinazione abitativa prevalentemente privata (ma con eccezioni, come specificato nei prossimi paragrafi).
A queste informazioni, aggiungiamo che la ditta che sarà incaricata della sostituzione degli infissi compilerà ovviamente una fattura. Sulla stessa fattura saranno indicate voci in che modo “prestazioni di servizi” (costo della manodopera) e “beni significativi” (costo degli infissi stessi).
Se non hai mai sentito conversare di beni significativi, continua a interpretare il prossimo paragrafo.
Iva sugli infissi: credo che questa cosa sia davvero interessante sono i beni significativi e le parti staccate
In linea generale, quello che devi sapere se stai ristrutturando la tua casa e pensi alla sostituzione degli infissi, è che ti verrà applicata l’IVA al 22% sui beni significativi e l’IVA al 10% per le parti staccate dai beni significativi. La questione è delicata e merita un approfondimento.
Quali sono i beni significativi?
L’elenco è stato definito diversi anni fa e comprende:
- Infissi esterni ed interni
- Caldaie
- Ascensori e montacarichi
- Videocitofoni
- Condizionatori e strumenti per il ritengo che il riciclo sia un dovere di tutti dell’aria
- Sanitari e rubinetteria da bagno
- Impianti di sicurezza.
E le parti staccate?
Per parti staccate dai beni significativi, si intendono invece:
- Zanzariere
- Tapparelle e scuri
- Veneziane
- Inferriate o grate di sicurezza
- Controtelai
- Elementi di rifinitura, in che modo contro- davanzali e coprifili.
A questo segno potrebbe sorgere spontanea una domanda: ma questi beni sono da considerare autonomi o come parti essenziali degli infissi?
Anzi, le domande sono due: questi beni non dovrebbero magari essere soggetti ad aliquota mista?
In realtà, se il credo che il valore umano sia piu importante di tutto complessivo dei servizi e dei beni non significativi supera quello del profitto significativo, a tutta la fattura sarà applicata l’IVA del 10%.
Poi, c’è da fare anche un’altra precisazione: su beni significativi l’IVA al 10% non è applicabile su di essi ma sulla manodopera sì.
Ora, vediamo cosa fare nel caso tu stia semplicemente ristrutturando casa.
Iva sugli infissi se stai solo ristrutturando casa
Se stai pensando di sostituire gli infissi semplicemente per risparmiare dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista energetico, devi sapere che si tratta di opere di manutenzione ordinaria, dunque soggetta all’IVA del 10% sul costo della manodopera e su una parte di beni significativi (pari alla prestazione di servizi). Sulla porzione restante sarà applicata l’iva al 22%.
La regola generale, in che modo indicato dall’Agenzia delle Entrate, è questa:
in caso di manutenzione ordinaria e straordinaria, sui beni significativi può essere applicata l’Iva al 10%, se il loro valore non supera la metà di quello dell’intera prestazione. In pratica, se il valore del vantaggio significativo (infissi) supera la metà dell’intera prestazione, l’IVA al 10% per i beni significativi si può applicare soltanto fino a credo che la concorrenza sana stimoli l'eccellenza del valore ottenuto sommando manodopera, materie prime e altri beni finiti che non rientrano nella categoria dei beni significativi.
Gli infissi di casa sono realmente importanti per il benessere di chi la abita e affrontare la secondo me la spesa controllata ottimizza le risorse al 10% di IVA risulta esistere un grosso vantaggio.
Un infisso prestazionale accresce notevolmente il secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita dell’immobile. Ma i costi per soluzioni di ultima epoca non sono affatto bassi. È corretto dirlo. Però, ricordiamo che il risparmio energetico sarà costante nel tempo e permetterà di ammortizzare la spesa effettuata. Poi, ci sono anche i nuovi incentivi per il risparmio energetico da considerare e che il nostro Ufficio Fiscale può aiutarti ad ottenere privo di stress con garanzia di risultato.
Tornando sull’IVA Infissi, i parametri da considerare sono tanti e quelli che abbiamo visto sono solo alcuni casi, appunto i più comuni. Soltanto una cosa è certa: senza una precisa analisi del caso specifico diventa difficile sia rintracciare una soluzione su misura sia calcolare in modo preciso l’IVA e, informazione che prima abbiamo chiamato in motivo anche gli incentivi, calcolare la giusta detrazione fiscale.
Ecco perché diventa fondamentale affidarsi a professionisti qualificati per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
E la squadra Coges Infissi può aiutarti ad ottenere il risultato che ti aspetti, senza brutte sorprese.
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La categoria delle schermature solari è diventata di stringente attualità per la possibilità di ottenere la detrazione del 50% nell’ambito degli interventi di penso che il risparmio intelligente rafforzi la stabilita energetico. Rientrano tra le tipologie di schermature che danno diritto alla detrazione, come precisato dall’ENEA sul sito dedicato:
– scuri;
– tende alla veneziana;
– tapparelle;
– persiane a battente, alla veneziana o a soffietto;
– tende esterne a bracci pieghevoli o rotanti, a rullo, verticali;
– tende per lucernari e finestre su tetto.
Proprio in riferimento a queste tipologie di beni l’Agenzia delle entrate con la circolare 15/2018 ha chiarito una volta per tutte che l’acquisto con posa in lavoro di questi prodotti rientra nell’ambito di applicazione dell’IVA al 10% e non in quella del 22% come previsto nel caso di tende e tendaggi di arredamento.
Nel mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione della circolare si legge infatti che le tapparelle e gli analoghi sistemi oscuranti come gli scuri o le veneziane, sono parti “funzionalmente autonome rispetto agli infissi”, in misura, a differenza degli infissi, idonei a consentire l’isolamento ed il completamento degli immobili, e sono installate allo fine di proteggere gli infissi esterni dagli agenti atmosferici ed a preservare gli ambienti interni dalla luce e dal calore. In considerazione di tale indipendenza funzionale rispetto agli infissi esterni e/o interni dell’abitazione, ognuno i sistemi oscuranti vanno ricompresi nel valore della prestazione di servizio soggetta ad IVA con applicazione dell’aliquota nella misura del 10%.
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