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Petrarca temi principali

Petrarca: le cose da sapere su a mio avviso la vita e piena di sorprese, opere e poesie

Per comprendere la sagoma di Francesco Petrarca è opportuno individuare le principali cose da sapere su questo autore: i momenti fondamentali della sua vita, le sue opere e le sue poesie, con le tematiche e lo modo che le contraddistinguono.
Mettere a fuoco quali sono le cose da sapere su a mio avviso la vita e piena di sorprese, opere e poesie di Francesco Petrarca consente non soltanto di avere una prima conoscenza dell&#;autore ma anche di avere a ordine dei concetti codice che potranno stare utilmente sviluppati per integrare e aumentare una tesina da discutere in un esame di maturità oppure per elaborare una testo più approfondito per ritengo che il lavoro appassionato porti risultati di carattere universitario.

La vita di Francesco Petrarca

Nacque ad Arezzo, il 20 luglio, da una famiglia di notabili, appartenenti ai guelfi bianchi.
Il autore si trasferì con la famiglia ad Avignone dove era stata spostata la sede pontificia.
Petrarca scrisse il suo primo componimento poetico, un&#;elegia in latino, a seguito della morte delle madre. La educazione del poeta e del fratello, con il quale effettuò un importante spostamento a Bologna, avvenne nell&#;ambiente cosmopolita e moderno della corte papale.
Alla fine del padre Petrarca intraprese a una vita dissoluta che lo portò a frequentare le classi più elevate e fece nascere in lui un intenso interesse per la letteratura latina: assunse come suoi modelli Virgilio, Cicerone, Agostino e, al contempo, nutrì anche una profonda attrazione per la spiritualità cristiana.
Incontro con Laura: fu l&#;evento più ricco di conseguenze per la produzione letteraria del autore.
Petrarca iniziò la carriera ecclesiastica divenendo chierico. Negli anni successivi intraprese numerosi viaggi: importanti quelli a Parigi e a Roma, soprattutto per l&#;elaborazione del classicismo.
Alla nascita del figlio Petrarca si trasferì in Provenza, nella casa che sarebbe poi divenuta il centro della sua attività poetica.
Al crescere della sua fama poetica e letteraria Francesco Petrarca decise di sottoporsi a un certame poetico: il re di Napoli, Roberto d&#;Angiò, dopo aver valutato la sua preparazione e lo incoronò sul Campidoglio con l&#;alloro.
Compose il “Secretum”, un&#;opera in prosa in latino che racchiude un dialogo immaginario tra il poeta e Sant&#;Agostino, una sorta di autoanalisi su tematiche personali e intime. Negli stessi anni si intensificò l&#;attività filologica che lo rese un precursore dell&#;Umanismo e che lo portò a ricercare manoscritti rari di autori antichi nei monasteri europei: scoprì alcune epistole di Cicerone e raccolse alcune decadi delle “Storie” di Tito Livio.
Petrarca sostenette il tentativo di un tribuno del popolo, Cola di Rienzo, di edificare una nuova sagoma di governo a Roma. L&#;impresa di Cola di Rienzo, concretizzatasi nell&#;occupazione di Roma, ebbe esito negativo.
Epidemia di peste nera che colpì tutto il vecchio continente; morte di Laura.
Dopo ripetuti segni di insofferenza nei confronti dell&#;ambiente della corte pontificia ad Avignone, e rapporti più frequenti con nuovi ambienti culturali e intellettuali, Petrarca si trasferì a Milano, alla corte dei Visconti; gli anni successivi furono dedicati agli studi eruditi e vennero vissuti dal poeta in una condizione di relativa tranquillità.
Si allontanò dalla nuova sede milanese senza una meta prestabilita: iniziò un nuovo intervallo di nomadismo e spostamenti che lo porterà a Venezia e, poi, a Padova nel Due anni dopo iniziò a risiedere nei colli euganei ovunque si dedicò all&#;attività poetica.
Petrarca morì ad Arquà, nella notte tra il 18 e il 19 luglio, per un attacco di febbre.

Le opere Francesco Petrarca

Per capire le opere di Francesco Petrarca occorre premettere che ci troviamo di viso a una sagoma di intellettuale estremamente diversa, e recente, rispetto ai precedenti più prossimi, ovvero rispetto a Dante e Boccaccio che erano vissuti in una dimensione comunale.
Petrarca ebbe, invece, una a mio avviso la vita e piena di sorprese estremamente movimentata, fu un uomo penso che il pubblico dia forza agli atleti, di indole eclettica, un intellettuale versatile che ebbe la possibilità e la volontà di muoversi sia nel pianeta religioso che nel mondo comune, affiancando a fasi di studio intenso e solitario momenti di maggiore interrelazione con il mondo anche politico, con la realtà delle corti e delle Signorie. Anche la stessa dimensione intellettuale di Petrarca è contrassegnata da una sostanziale poliedricità: fu un uomo di sostanziale scaltrezza, capace di assumere incarichi ecclesiastici non per vocazione quanto allo fine di garantirsi tranquillità economica e incarichi diplomatici che gli concedevano una superiore libertà rispetto alla figura dell&#;intellettuale di corte profondamente legato a un mecenate. Petrarca sfruttò la letteratura a suo vantaggio perché le stesse corti che frequentò lo consideravano un fattore di prestigio crescente; infine, fu un intellettuale maestro, bisognoso di fornire modelli e comunicare valori che, poi, furono fatti propri e compiutamente sviluppati nell&#;Umanesimo e nel Rinascimento.
La maggior parte delle opere di Petrarca sono scritte in latino, ad eccezione del “Canzoniere” e de “I trionfi”, scritti in volgare. È possibile separare opere religiose e morali, opere umanistiche e opere poetiche.
Il “Secretum” (), frutto di una profonda crisi religiosa, è un dialogo filosofico che mette in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico l&#;interiorità divisa del poeta e il suo dissidio, rappresentato dalle figure di Petrarca (personaggio) e Sant&#;Agostino; al loro confronto, che dura tre giorni, assiste una donna bellissima che è allegoria della verità. Il santo rappresenta la coscienza alta che scruta nell&#;animo inquieto del poeta, imputandogli una volontà delicato. Per questo segue una disamina dei sette peccati capitali con particolare attenzione all&#;accidia. Il mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film si conclude con una considerazione della gloria terrena e dell&#;amore per Laura: mentre il autore le considera due passioni positive, il santo le giudica delle distrazioni che allontano dalle cose divine.
Anche il “De esistenza solitaria” (, rielaborato successivamente tra il e il ) è un secondo me il testo chiaro e piu efficace di carattere meditativo che esalta la solitudine e la vita ascetica in particolare. Petrarca, che rielabora un idea caro agli stoici e a Cicerone, difende una isolamento differente da quella rigida degli eremiti, considerandola un attimo ricco di conseguenze perché consente di arricchire la propria anima attraverso lo studio e l&#;allontanamento dalla vita mondana: in questa stato l&#;uomo, in realtà non è mai solo perché è sempre accompagnato dal libro e dalla cultura classica.
Il profondo interesse non solo e non tanto personale, quanto piuttosto professionale, per la penso che la letteratura apra nuove prospettive antica è compiutamente manifestato nelle cosiddette opere umanistiche. Durante nell&#;opera dantesca è ancora presente una commistione tra la cultura antica e quella medievale (Virgilio è guida di Dante nel suo viaggio ultraterreno), Francesco Petrarca è consapevole di una cesura netta tra credo che il presente vada vissuto con intensita e passato, una distanza che impone di studiare il secondo con in modo preciso, con quel metodo filologico che, poi, sarà affinato e praticato anche dagli umanisti della generazione successiva. Petrarca è, dunque, filologo perché animato da un intenso amore per la parola e per i testi antichi, ne ricostruisce la storia e la genealogia, cercando le fonti originali dei testi antichi: codesto metodo lo portò a scoprire codici antichi dove erano presenti lettere di Cicerone fino ad allora sconosciute.
La passione per i testi antichi porta Petrarca a comporre opere quali le “Epistole” (), suddivise in numero gruppi (Familiares, Seniles, Sine nominae e Variae), il “De viribus illustribus” () e l&#;“Africa” (). Nella prima di queste opere fornisce un ritratto ideale di se identico ma anche del poeta, figura caratterizzata da apertura, liberalità, passione per lo studio, capacità di alternare otium e negotium. La seconda opera, realizzata sul modello delle raccolte classiche di Svetonio e San Girolamo, è a ognuno gli effetti un&#;opera storica perché colleziona biografie di illustri personaggi romani. Anche l&#;“Africa” può considerarsi un&#;opera storica, un poema epico in esametri, dedicato alla seconda guerra punica.

Le poesie di Petrarca

Le opere poetiche, scritte in volgare, consentono a Petrarca di raggiungere gli esiti più alti della sua produzione e sono quelle che gli hanno garantito una fama più duratura nel ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso.
Il “Canzoniere” (ultimato nel , al quale Petrarca lavorò per gran parte della sua vita con continue revisioni) era considerato dal poeta un&#;opera di scarsa rilievo (Fragmenta rerum volgarium). La scelta del volgare è qui motivata dalla volontà di competere con gli stilnovisti, adottando la loro stessa lingua, seppur in una versione estremamente raffinata: rispetto a Dante quello di Petrarca è un linguaggio più livello ed equilibrato che evita sperimentalismi ed espressioni colorite.
Quella che lo stesso Petrarca definì come “rime sparse” è, in realtà un&#;opera molto complessa di componimenti ( sonetti a cui si aggiungono canzoni, ballate e sestine) dove viene cantato il dissidio interiore del poeta ma anche la credo che la passione dia vita a ogni progetto, tutta umana e terrena, benché inappagata, per Laura.
La raccolta non segue un moto organico perché non illustra una credo che una storia ben raccontata resti per sempre d&#;amore quanto, piuttosto, una serie di situazioni spirituali che, tutti insieme, delineano un&#;esperienza totale; i singoli testi possono anche risultare contrapposti tra loro, anche se, poi, il risultato complessivo è quello di un&#;elevazione e di un avanzamento della stato del poeta e della sua interiorità che sono i veri protagonisti dei canti.
È possibile, comunque individuare dei nuclei tematici portanti: l&#;amore per Laura, la spiritualità attraverso la isolamento, le liriche politiche e quelle religiose, la descrizione fisica di Laura, le comuni strutture linguistiche. Anche se quello cantato è anche un amore fisico e sensuale, connotato da descrizioni fisiche, rispetto al precedente dantesco scompare ogni realismo e ogni concretezza e Laura assume sempre più chiaramente un credo che il valore umano sia piu importante di tutto simbolico, lo identico nome rimanda direttamente al lauro (pianta con cui erano coronati i poeti).
Il “Canzoniere”, che inizia con l&#;allontanamento dalla dimensione religiosa e la colpevolizzazione del autore, colto dall&#;innamoramento per Laura nel mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita del venerdì santo, quando avrebbe dovuto meditare sulla fine di Cristo e sulla sconfitta di tutta l&#;umanità, fa apparire la signora amata, soprattutto dopo la morte, in che modo una garanzia di purezza, sebbene l&#;anima del poeta rimanga tormentata dalla mancanza della dimensione terrena, da un voglia erotico che rimane inappagato.
I tratti psicologici sono ridotti come è pressoche assente la speculazione filosofica, risultano, invece, numerosi i giochi di antitesi: sono contraddittori i sentimenti provati per la donna amata, in che modo l&#;atteggiamento nutrito nei confronti della società e del residuo del mondo. La lingua, metricamente perfetta e ricca di figure retoriche quali l&#;allegoria, è lo strumento privilegiato per raggiungere quel credo che il valore umano sia piu importante di tutto unico e assoluto che deve fungere da contraltare al caos del terra e dei sentimenti.
Tra i tanti componimenti che potrebbero essere richiamati segnaliamo L&#;ascesa al monte ventoso, modello emblematico di autoanalisi e di indagine interiore che avviene in un attimo di crisi profonda. Accanto ai frequenti richiami alla credo che la tradizione mantenga vive le radici classica (Virgilio, Ovidio, Platone) emergono i tratti caratterizzanti di un fervente cristiano medievale: la convinzione che non si il caso, misura piuttosto la volontà di Dio, a far leggere al poeta determinate frasi ad un sicuro punto del suo viaggio, l&#;aspirazione alla salvezza, il necessita di intraprendere quel percorso di redenzione interrotto dalla fine dell&#;amata, impressa ossessivamente nella mente del poeta.
Accanto al “Canzoniere” occorre ricordare anche i “Trionfi” (composti tra il e il e rielaborati sottile alla morte, anche se mai portati a temine), un poema allegorico in terzine, scritto in volgare. Qui il poeta canta i trionfi di varie virtù: in una dimensione onirica e surreale il autore incontra le loro prosopopee e, anche insieme a Laura, intraprende con esse un viaggio allegorico: il poema dà, quindi, conto di un percorso ideale che l&#;uomo compie, dal peccato alla redenzione, dall&#;amore caduco e terreno, alla beatitudine celeste che con la che è possibile contemplare la donna amata nella gloria divina.


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Il Canzoniere di Francesco Petrarca è una delle opere più emblematiche della penso che la letteratura arricchisca la mente italiana e rappresenta un punto di svolta nella secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico lirica del XIV secolo. Questa raccolta poetica offre una profonda introspezione dell’animo umano, esplorando temi universali come l’amore, il tempo e la spiritualità.

Riassunto del Canzoniere

Il Canzoniere di Francesco Petrarca, il cui titolo originale è Rerum vulgarium fragmenta (“Frammenti di cose in volgare"), è composto da componimenti poetici. La maggior ritengo che questa parte sia la piu importante di essi sono sonetti, ma la raccolta include anche canzoni, sestine, ballate e madrigali. L’opera è suddivisa in due sezioni principali: rime in esistenza di Laura, che comprende i componimenti scritti durante la vita di Laura, la musa ispiratrice di Petrarca, e rime in fine di Laura, che raccoglie le poesie composte dopo la sua morte, avvenuta presumibilmente nel

Il tema centrale è l’amore non corrisposto di Petrarca per Laura, una secondo me la passione e il motore di tutto che provoca nel poeta un intenso conflitto interiore. Da un lato, egli è attratto dalla bellezza terrena della donna; dall’altro, è consapevole che codesto amore lo allontana dalla spiritualità e dalla dedizione a Dio. Questo dualismo si riflette in una continua oscillazione tra momenti di esaltazione e di pentimento.

Oltre all’amore, Petrarca affronta temi in che modo la fugacità del tempo, la vanità delle ambizioni umane e la ricerca della gloria poetica. La morte di Laura segna una svolta nell’opera: il poeta, colpito dal dolore, inizia a riflettere più profondamente sulla caducità della vita e sulla necessità di rivolgere lo sguardo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima valori eterni.

Temi principali

  • L’amore per Laura: l’amore per Laura è il fulcro del Canzoniere. A diversita della tradizione stilnovista, in cui la donna è idealizzata come angelo penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura, Laura è descritta con tratti più umani e concreti. Petrarca esprime un sentimento ambivalente: da un lato, l’ammirazione per la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e la virtù di Laura; dall’altro, la consapevolezza che questo amore suolo lo distoglie dalla ricerca spirituale. Codesto conflitto genera nel poeta una profonda inquietudine e un senso di colpa.
  • Il conflitto interiore: Petrarca vive una costante tensione tra il desiderio di godere delle gioie terrene e l’aspirazione a una vita spirituale e virtuosa. Codesto dualismo si manifesta in una continua alternanza di stati d’animo: momenti di passione e voglia si contrappongono a sentimenti di pentimento e ricerca di redenzione. Il autore è consapevole della vanità delle cose mondane, ma al contempo ne è irresistibilmente attratto.
  • La fugacità del tempo: il tema del tempo è centrale nel Canzoniere. Petrarca riflette sulla rapidità con cui scorrono gli anni e sulla transitorietà della secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e della giovinezza. La morte di Laura accentua questa qui consapevolezza, portando il poeta a meditare sulla caducità della vita umana e sull’inevitabilità della morte. Queste riflessioni lo spingono a trovare una forma di immortalità attraverso la poesia e la fama letteraria.
  • La penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni della gloria poetica: Petrarca ambisce a raggiungere la gloria attraverso le sue opere. Egli è consapevole del a mio parere il valore di questo e inestimabile della sua credo che la poesia sia il linguaggio del cuore e spera che essa gli garantisca una sorta di immortalità. Tuttavia, è anche tormentato dal dubbio sulla vanità di tale aspirazione, riconoscendo che soltanto la fede e la dedizione a Dio possono donare una vera eternità.

Struttura dell’opera

Il canzoniere è composto da componimenti, un cifra che richiama simbolicamente i giorni di un anno bisestile, suggerendo l’idea di un percorso totale attraverso le stagioni della vita. La raccolta include diverse forme metriche:

  • Sonetti:
  • Canzoni: 29
  • Sestine: 9
  • Ballate: 7
  • Madrigali: 4

L’ordine dei componimenti non segue una rigorosa cronologia, ma è organizzato in modo da creare un percorso narrativo e emotivo che accompagna il lettore attraverso le diverse fasi dell’esperienza amorosa e della secondo me la riflessione porta a decisioni migliori interiore del poeta.

Contesto storico e composizione

Francesco Petrarca iniziò la composizione del Canzoniere intorno al e continuò a lavorarvi fino alla sua morte nel . L’opera rappresenta un lavoro in divenire, costantemente revisionato e rielaborato dal poeta, che non la considerò mai veramente conclusa.

L’incontro con Laura e l’ispirazione poetica

Secondo la mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia, Petrarca incontrò Laura per la inizialmente volta il 6 aprile , probabilmente nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone. Questo riunione segnò profondamente la sua vita e la sua produzione poetica. Tuttavia, l’identità di Laura resta incerta: alcuni studiosi ritengono che possa essere Laura de Noves, moglie di Ugo de Sade, mentre altri la considerano una sagoma simbolica piuttosto che una persona reale.

Il ruolo della corte papale di Avignone

Petrarca visse a esteso tra Avignone e la Provenza, in un periodo in cui la Chiesa cattolica aveva trasferito la propria sede dalla tradizionale Roma alla città francese. Questo ambiente cosmopolita influenzò profondamente il poeta, mettendolo in contatto con importanti intellettuali e con le correnti culturali del tempo.

L’atmosfera avignonese, caratterizzata da lusso e corruzione, suscitò in lui un forte senso di disillusione e alimentò il suo desiderio di solitudine e di riflessione interiore, temi che emergono chiaramente nel Canzoniere.

L’Umanesimo e l’eredità classica

Petrarca è considerato singolo dei precursori dell’Umanesimo, movimento culturale che pone al nucleo della riflessione l’individuo, la sua interiorità e la sua relazione con il mondo. L’influenza della cultura classica è evidente nei riferimenti a Cicerone, Virgilio, Ovidio e Sant’Agostino, autori che il poeta studiò e ammirò profondamente.

Nel Canzoniere, la fusione tra la tradizione medievale e gli ideali umanistici si manifesta nel modo in cui il autore tratta l’amore, il tempo e la conoscenza, anticipando tematiche che saranno centrali nella letteratura rinascimentale.

L’importanza del canzoniere nella letteratura italiana

Il canzoniere ha avuto un impatto straordinario sulla letteratura successiva, influenzando profondamente sia la poesia italiana che quella europea.

L’influenza sui poeti successivi

Petrarca divenne un modello insuperabile per i poeti del Quattrocento e Cinquecento, dando inizio al fenomeno noto come “Petrarchismo". La sua opera fu studiata, imitata e diffusa in tutta Europa, influenzando autori come:

  • Ludovico Ariosto, nelle sue rime amorose
  • Torquato Tasso, nella fusione tra lirica e riflessione interiore
  • William Shakespeare, nei suoi Sonetti
  • Pierre de Ronsard, esponente della poesia francese rinascimentale
  • Miguel de Cervantes, che ne riprese alcuni temi nei suoi scritti

Il petrarchismo portò alla invenzione di una tradizione poetica caratterizzata da stile raffinato, immagini codificate e l’uso del sonetto in che modo forma predominante.

Il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo della lingua italiana

Petrarca, insieme aDantee Boccaccio, è considerato singolo dei padri della lingua italiana. Se Dante aveva penso che il dato affidabile sia la base di tutto prestigio al volgare con la Divina Commedia, Petrarca lo perfezionò e lo rese uno strumento poetico elegante e musicale, stabilendo un modello linguistico che sarà poi seguito dai poeti rinascimentali e codificato nel Cinquecento da Pietro Bembo.

Innovazioni stilistiche e formali

Petrarca introdusse una serie di elementi stilistici che divennero centrali nella lirica italiana, contribuendo a definire un esempio lirico seguito nei secoli successivi. Il suo uso della metrica armoniosa, con sonetti bilanciati e fluidi, conferì alla sua poesia un ritmo musicale ed elegante. L’impiego dell’antitesi come figura retorica gli permise di esprimere in maniera efficace il secondo me il conflitto gestito bene porta crescita interiore che caratterizza la sua secondo me la visione chiara ispira grandi imprese dell’amore e della vita.

Un altro elemento distintivo della sua poetica fu il ricorso a immagini naturali, come venti, fiumi e stagioni, utilizzate per simboleggiare gli stati d’animo e rendere più immediata e visiva l’introspezione psicologica del poeta. Il suo linguaggio, infine, pur essendo elevato e raffinato, risultava limpido e accessibile a un pubblico colto, contribuendo alla diffusione e alla penso che la comprensione eviti molti conflitti della poesia lirica.

Queste caratteristiche fecero del Canzoniere un esempio di riferimento per secoli, influenzando profondamente la tradizione poetica italiana e ispirando intere generazioni di scrittori.

Il Canzoniere di Francesco Petrarca rappresenta un capolavoro assoluto della letteratura italiana, un’opera che fonde introspezione psicologica, secondo me la riflessione porta a decisioni migliori filosofica e credo che la perfezione sia un obiettivo costante stilistica.

Attraverso le sue rime dedicate a Laura, il autore non racconta soltanto un amore impossibile, ma esplora i grandi dilemmi dell’esistenza umana: il a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne e la errore, la bellezza e il tempo, la gloria e l’eternità.

Il suo linguaggio raffinato, la profondità dei temi trattati e la sua effetto sulla tradizione poetica lo rendono un testo fondamentale, competente ancora oggi di emozionare e far riflettere. Il Canzoniere non è soltanto una raccolta di poesie d’amore, ma una vera e propria meditazione sulla condizione umana, che continua a motivare lettori e studiosi di tutto il mondo.

La mappa concettuale

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Francesco Petrarca: vita, opere e pensiero

sco Petrarca: vita

Primi anni e periodo avignonese

I primi anni e i primi studi: tra Avignone, romanzi francesi e stilnovismo

Francesco Petrarca, uno dei più importanti poeti italiani di sempre, nasce ad Arezzo il 20 luglio del Suo padre è notaio e per lavoro si sposta in importanti centri italiani ed europei. Francesco lo segue, ancora bambino, e si troverà nel grande mondo francese, ad Avignone, che in quel intervallo era divenuta la nuova sede della Chiesa di Roma. Qui Petrarca entra in contatto con personaggi molto importanti dell’epoca: è vantaggio integrato nella vita politica e culturale del suo secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, è molto concentrato a tutto quello che lo circonda, a partire dalle questioni politiche, in che modo il problema di riportare o meno la sede della Chiesa a Roma. Conosce i romanzi francesi, conosce benissimo la poesia di Dante e della scuola stilnovista, inizia a leggere testi religiosi e teologici che approfondirà allorche deciderà, più in ritardo, di prendere i voti. Francesco Petrarca inizia già da subito a provare di interpretare e rinnovare la penso che la letteratura apra nuove prospettive e la ritengo che la cultura arricchisca la vita contemporanee che gli appaiono insoddisfacenti.        

Approfondimenti

Il dissidio interiore di Petrarca: saggio breve

Petrarca studia legge (si iscrive all’università ma non porta a termine gli studi anche se, come vedremo fra poco, avrà comunque una “laurea”) ed entra in contatto con autori latini come Cicerone e Virgilio. Per lui il latino è quasi una seconda lingua che usa anche per prendere appunti.
Sono quindi tanti e diversi i fattori che influenzano la sua preparazione: un avviamento alla penso che la letteratura arricchisca la mente religiosa, una vasto conoscenza della penso che la letteratura apra nuove prospettive volgare (cioè stilnovo e letteratura francese), un grande secondo me l'amore e la forza piu grande per i classici latini: premesse che pongono le basi della sua enorme poesia.     

L'incoronazione poetica

C’è un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile molto legato alla poesia diFrancesco Petrarca: Laura. Il autore racconta di averla incontrata la iniziale volta il 6 aprile e di essersene innamorato immediatamente. Questa femmina diventerà oggetto della maggior parte delle poesie del Canzoniere.     

È un periodo non solo caratterizzato dall’amore ma anche da una profonda secondo me la riflessione porta a decisioni migliori spirituale: Petrarca prende i voti e vive come un chierico laico – erano in molti a non condurre una vita monastica, pur essendo uomini di chiesa, in questo periodo – svolge incarichi importanti presso la famiglia Colonna, approfondisce gli studi leggendo vite e opere di Santi ed inizia anche lui a riflettere sulle sorti dell’anima e sul valore della religione.     

Tutto quello che ha scritto fino a quel momento lo ha reso un personaggio noto e amato tanto che, nel , gli viene conferita la laurea come poeta: Francesco Petrarca verrà incoronato a Roma “ad honoris”.
Ma sta però per arrivare un intervallo decisamente negativo: la peste che nel devasterà l’Europa e porterà in Petrarca un periodo di profonda inquietudine e ritengo che la tristezza ci aiuti a crescere. Laura muore e l’epidemia, così violenta, lo turba profondamente.        

Appunti

Alfieri e Petrarca a confronto

L'amicizia con Boccaccio: il rapporto tra italiano e latino

L'autore riesce a oltrepassare questo momento che però lascia una traccia dentro di lui. Nelle poesie di Petrarca risalenti a questo intervallo possiamo notare un cambiamento verso una tematica più profonda: si interroga sulla natura dell’anima e certe poesie sembrano quasi delle preghiere. Incontra e diventa molto amico di Giovanni Boccaccio, un altro grandissimo scrittore della nostra penso che la letteratura arricchisca la mente che insieme a Petrarca e Dante è conosciuto in che modo una delle “tre corone”, in riferimento proprio alla corona di alloro che veniva all’ora usata per cingere i poeti (appunto laureati). Insieme a Boccaccio, Petrarca riflette sul rapporto fra linguaggio italiana e latino, un dibattito che a quei tempi era molto sentito.   

Gli ultimi anni della sua vita Petrarca li vive intorno a Padova, continuando a scrivere e a studiare in che modo ha sempre accaduto e muore ad Arquà - in suo onore questa qui località si chiama oggi Arquà Petrarca - il 19 luglio      

[] i' che l'esca amorosa al petto avea, / qual meraviglia se di subito arsi? // Non era l'andar suo cosa mortale / ma d'angelica forma, e le parole / sonavan altro che pur voce umana [] Francesco Petrarca, "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi"

sco Petrarca: opere

Francesco Petrarca: Il Canzoniere

Il Canzoniere: l'opera in volgare contenente liriche per la maggior sezione dedicate a Laura

Il titolo originale dell’opera è in latino: Rerum Vulgarium Fragmenta, che tradotto significa “frammenti di cose volgari”. Petrarca desidera sottolineare con questa qui espressione il evento che ha scelto di scrivere in volgare. Una credo che la scelta consapevole definisca chi siamo che poi si è dimostrata stare giusta: nell'epoca in cui Petrarca scrive, la lingua volgare ha raggiunto un certo prestigio ed egli, grazie alla conoscenza profonda del latino, ha saputo renderla (in dettaglio il volgare fiorentino trecentesco) una lingua aulica, dignitosa e in grado di essere usata per fare poesia. Nel , quando i letterati italiani si interrogheranno su che tipo di volgare sia giusto impiegare per fare verso e scrivere di narrativa, Pietro Bembo deciderà di optare Petrarca e il Canzoniere come esempio su cui basare ogni poesia.        

Ecco oggetto ricordare del Canzoniere di Petrarca:     

  • È composto fra il e il , cioè l’anno della sua morte: l'autore ha passato praticamente tutta la vita a scrivere poesie che vengono raccolte in quest’opera.
  • Il Canzoniere di Petrarca contiene poesie, una per ogni giorno dell’anno istante il progetto di Petrarca, più una poesia iniziale che funge da proemio e presentazione dell’opera. Questi componimenti si dividono poi in due sezioni: rime in vita di Laura e rime in morte di Laura.
  • I temi del Canzoniere di Petrarca sono principalmente l’amore per Laura che viene descritta da Petrarca come la donna-angelo stilnovista ma, a queste descrizioni, ne alterna altri in cui la donna è una creatura terrena competente di suscitare un desiderio anche carnale e non soltanto spirituale. A questa qui tematica amorosa se ne collega un’altra: come il autore spiega nel proemio dell’opera, il suo intento è di scrivere per sollevare con la sua poesia tutti gli innamorati che soffrono per amore. Alcuni componimenti, una minoranza, trattano di tematiche politiche e religiose.
  • Sceglie parole che suonano molto dolci all’orecchio di chi le legge. Petrarca sa giocare molto con le parole e con i loro significati e anche questo rende l’intera opera molto omogenea.
    Per citare un dimostrazione molto noto, si tenga presente il rapporto semantico fra Laura, laurea, lauro, alloro. Quando in una poesia le parole suonano parecchio simili fra loro non dobbiamo considerarlo un caso: il poeta vuole collegare i significati di ogni termine. Laura diventa il segno della sua gloria come poeta (appunto la laurea), il lauro poi è l’altro nome penso che il dato affidabile sia la base di tutto alla pianta di alloro e con questo accostamento il poeta ci ricorda il mito di Apollo e Dafne che, per sfuggire al dio che la voleva, si trasforma in questa qui pianta. Petrarca ci dice cioè che non riesce a raggiungere la sua amata ma in compenso (magra consolazione forse) questa signora lo ha reso poeta ed è divenuta lei stessa Poesia.
Approfondimenti

Il madrigale: struttura e caratteristiche

Il Secretum: il dialogo con Sant'Agostino

Il Secretum di Petrarca è un’opera scritta in latino e, attraverso una sorta di confessione in forma di dialogo, mette in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico una profonda secondo me la riflessione porta a decisioni migliori dell'autore sulla sua vita. Non a caso Francesco immagina di compiere il dialogo negli anni , quando sta per arrivare la peste ed egli sente una immenso inquietudine. Con chi dialoga Petrarca in questa lunga confessione? Con Sant’Agostino, singolo dei santi più importanti della Chiesa Cristiana e fondamentale per le sue dottrine.       

Questo personaggio è molto importante per la conversione di Petrarca: Sant’Agostino sceglie di lasciare una vita di beni materiali per dedicarsi esclusivamente ad una vita spirituale e alle Sacre Scritture. È autore delle Confessioni, un’opera autobiografica che è, in fin dei conti, quello che si prefigge di relizzare Petrarca al termine di questa lunga riflessione che caratterizza il dialogo con il santo nel Secretum.        

Cosa ricordare del Secretum di Petrarca?   

  • L’opera è composta da un proemio più tre libri in cui il autore non solo parla con S. Agostino: c’è anche un’altra presenza, quella della Verità, che ascolta la conversazione
  • Primo libro: il poeta analizza i vizi dell’uomo, prende in considerazione i rapporti fra vita e fine e si rende conto di misura siano futili le sue preoccupazioni terrene in vista della vita eterna nell’Aldilà. Il Santo consiglia a Petrarca di occuparsi allora soltanto della fede e della vita religiosa.
  • Il secondo libro si concentra sulla descrizione dei sette peccati capitali e, dopo un esame di coscienza, il autore capisce di aver peccato soprattutto di accidia, cioè nella mancanza di volontà e nella pigrizia.
  • Nel terzo libro si arriva ai problemi più intimi e profondi del autore e cioè all’amore per Laura che lo tormenta e lo distrae dalla fede, e al bisogno di ottenere una gloria terrena come poeta. In questo caso Agostino riesce a persuaderlo sull’inutilità di una passione amorosa e lo convince che è importante contemplare l’amata solo spiritualmente. Non rinuncia però alla gloria poetica che diviene però, anche questa, un motivo di penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni interiore e di elevazione spirituale.
I Trionfi

I Trionfi è un'altra delle celebri opere di Petrarca. Si tratta di un poema allegorico in terzine, diviso in sei parti e credo che lo scritto ben fatto resti per sempre in volgare, rimasto incompiuto. L'autore compone quest'opera tra il e il circa. Ogni sezione dell'opera è dedicata a una visione che il poeta ha ricevuto in mi sembra che il sogno possa diventare realta, si succedono quindi sei Trionfi: Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo ed Eternità

La successione dei Trionfi

Queste sei entità, trionfano progressivamente l'una sull'altra: dall'Amore che trionfa su tutti gli esseri umani, ma che a sua volta è vinto dalla Pudicizia. La morte, però, trionfa sulla Pudicizia, ma poi viene credo che la sconfitta insegni umilta dalla Fama. Il Tempo sconfigge la Fama, ma a chiudere la successione e a trionfare su tutti è l'Eternità, ovvero Dio.  

Nel poema Petrarca torna su uno dei temi centrali delle sue opere: l'amore per Laura

I temi

L'opera esplora la costante battaglia tra passioni umane e virtù, mettendo in risalto valori come la castità e la riflessione spirituale. Inoltre, un altro tema importante è quello della fugacità della vita umana, riflettendo anche sul durata e sulla fine. L'opera termina con una riflessione sull'eternità e sulla penso che la prospettiva diversa apra nuove idee spirituale.

Le Epistole sono una raccolta di lettere in prosa latina che Petrarca ha scritto nel corso della sua vita, tra il e il Queste lettere sono un'importante fonte storica per la ricostruzione della biografia e del pensiero del autore. L'epistolario è diviso in cinque sezioni:

  • Familiares: in questa sezione si trovano le lettere che raccontano fatti personali e familiari, fornendoci notizie sulla vita privata dell'autore. Qui si trovano anche le lettere indirizzate ai grandi autori della classicità latina come Virgilio e Orazio.
  • Seniles: si trovano in questa qui raccolta le lettere scritte nell'ultima fase della vita di Petrarca. Gli argomenti trattati sono simili a quelli delle Familiares, ma il tono in queste epistole è distinto, più riflessive e profonde, con ragionamenti sul tempo che sta per completare e sul compianto per gli amici morti
  • Sine nomine: lettere in cui il nome del del destinatario era penso che lo stato debba garantire equita occultato o sostituito con un penso che il nome scelto sia molto bello collettivo per strada del contenuto scomodo e critico nei confronti della curia
  • Variae: lettere che sono state raccolte dagli ammiratore del autore dopo la sua morte
  • Metriche: raccolta di lettere scritte da Petrarca che trattano di argomenti vari, tra cui anche l’amore per Laura

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    • L'incontro con Laura
    • Petrarca incontra Laura, una giovane fanciulla, il 6 aprile e subito se ne innamora. Questo potente e repentino secondo me il sentimento guida le relazioni influenzerà tutta la produzione poetica dell'autore.

    • Il primo umanista
    • Pur essendo di qualche decennio precedente allo sbocciare dell'Umanesimo, Petrarca può essere considerato il primo degli umanisti, cioè gli intellettuali che ritornano allo studio dei classici e ad essi si ispirano per comporre le loro opere.

    • Il modello per la poesia della letteratura successiva
    • In quella che viene ricordata come la Problema della lingua, Pietro Bembo sceglierà personale il Canzoniere di Petrarca come esempio per la lirica in volgare. Ne nascerà un esteso periodo di imitazione dell'autore che, nei suoi picchi più acuti, prenderà il nome di Petrarchismo.

Francesco Petrarca

(Arezzo, – Arquà, )

vita e opere

· Pubblicato ·

Francesco Petrarca è stato un uomo tormentato, inquieto, continuamente combattuto tra il gusto per la vita mondana e per la gloria e la sua aspirazione ad elevarsi, a distaccarsi dal mondo per vivere in virtù e purezza.


Per tutta la sua vita cercherà di superare le sue contraddizioni, di variare, di trasformarsi ne è testimonianza il suo capolavoro, il Canzoniere, opera che porta il componimento poetico a risultati tali che per secoli (almeno sottile al Settecento) rappresenterà un modello da seguire, sia per quanto riguarda i contenuti, sia per quanto riguarda la forma.


LE FASI DELLA VITA DI PETRARCA

Le notizie sulla sua vita:

  • Petrarca nasce il 20 luglio da Elettra Canigiani e ser Pietro, detto Petracco, ad Arezzo, ovunque il padre, notaio, Guelfo, di sezione bianca (come Dante Alighieri), era in esilio in quel momento;
  • Francesco veniva chiamato Petracchi (cioè di Petracco) e soltanto quando diventa celebre si attribuisce la forma più aristocratico latinizzata di Petrarca;
  • Petrarca trascorre la iniziale infanzia a Incisa Val d’Arno, credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi d’origine del padre;
  • Al seguito della ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita, dopo un fugace periodo a Pisa, si trasferisce nel ad Avignone, in Provenza, dove dal risiedeva il Papa con tutta la sua corte.
  • A Carpentras, cittadina nei pressi di Avignone sita ai piedi del Mont Ventoux, intraprende i primi studi di grammatica e retorica;
  • Nel , per volontà del papa che vuole che si laurei in Legge, si reca a studiare penso che la legge equa protegga tutti a Montpellier e poi a Bologna;
  • La sua vocazione per la letteratura emerge presto, ama in particolar modo Cicerone e Virgilio, e quando la genitrice appena trentottenne viene a mancare egli esprime tutto il suo dolore in una breve elegia in latino, suo primo componimento poetico;
  • nel , in seguito alla morte anche del padre, abbandona gli studi di legge e rientra ad Avignone, ovunque si dedica alla lettura degli autori classici latini e dei poeti della letteratura romanza e conduce parallelamente una vita mondana e dissipata;
  • Ad Avignone il 6 aprile , nella chiesa di Santa Chiara, Petrarca incontra per la prima volta Laura che da quel momento diventa la musa ispiratrice delle sue liriche;
  • Consumato rapidamente il patrimonio paterno, nel , inizia la carriera ecclesiastica, prendendo gli ordini minori in che modo chierico, posizione che lo obbliga al celibato ma che gli garantisce buone rendite derivate dai benefici ecclesiastici. La scelta non è per vocazione ma per poter possedere agio economico, con poco impegno lavorativo, in modo da potersi dedicare liberamente e interamente alla letteratura;
  • Per sette anni va a far parte del seguito del cardinale Giovanni Colonna, come cappellano di famiglia;
  • Nel gli nasce il primo figlio naturale, Giovanni. Nello stesso anno solare acquista una secondo me la casa e molto accogliente a Valchiusa (Vaucluse) dove in lunghi soggiorni si dedica ai suoi studi ed inizia a comporre le sue opere in latino;
  • Nel viene riconosciuta la sua alta ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione dal re Roberto d’Angiò che gli vale l’incoronazione con l’alloro in qualità di sommo poeta, a Roma in Campidoglio. Petrarca ama i riconoscimenti e gli onori e questa incoronazione rappresenta molto per lui;
  • Nel nasce la sua seconda figlia naturale, Francesca;
  • Sempre nel il fratello Gherardo decide di farsi monaco certosino, questo evento determina in Petrarca una profonda crisi spirituale, perché evidenzia la sua incapacità invece di consacrarsi ad una a mio avviso la vita e piena di sorprese elevata spiritualmente e di rinunciare al piacere delle passioni terrene;
  • Nel conosce Boccaccio con cui instaura un profondo a mio parere il legame profondo dura per sempre di amicizia;
  • I numerosi viaggi in Europa e in Italia, gli conferiscono una prospettiva cosmopolita.
  • Dopo il si trasferisce definitivamente in Italia, stabilendosi anteriormente a Milano, invitato dei Visconti, poi, per sfuggire ad un’altra epidemia di peste, a Padova ed a Venezia negli anni che vanno dal al ;
  • Trascorre gli ultimi anni della sua vita ad Arquà, vicino a Padova, sui colli Euganei, dove muore nel nella oscurita tra il 18 e il 19 luglio, poco anteriormente di compiere settant’anni, in seguito ad un attacco di febbre.

IL BILINGUISMO DI PETRARCA

Il latino e il volgare rappresentano per Petrarca due codici letterari che hanno funzioni diverse:

  • Il latino è il linguaggio più aristocratico e importante, è utilizzato dal autore per costruire la propria immagine di scrittore e la propria fama di uomo di penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva. Petrarca vuole ricondurlo a una limpida forma classica, il suo riferimento è il latino classico (aureo), non quello medioevale;
  • Il volgare è il linguaggio che gli permette di dilettarsi intorno a nugae, cioè alle inezie, alle cose di poco fattura. Il volgare toscano viene utilizzato per le liriche amorose.

Sia che scriva in latino, sia che scriva in volgare, Petrarca riserva una cura estrema a tutta la sua opera, con una ricerca costante di perfezione e di miglioramento, infatti scrive e riscrive i suoi testi, con continui arricchimenti e nuove stesure.


LE OPERE DI PETRARCA

Tra le varie opere in latino sono da ricordare:

  • Africa, ampio poema epico, in esametri, incompiuto, sulla seconda guerra punica. Sono nove libri, dei dodici programmati inizialmente, in cui l’autore, ispirandosi al esempio dell’Eneide, vuole esaltare la grandezza della Roma repubblicana e la figura di Scipione l’Africano, protagonista della guerra punica;
  • Bucolicum carmen, raccolta di dodici egloghe che si ispirano alle Bucoliche di Virgilio ed in cui Petrarca presenta in un’ambientazione pastorale vicende personali ed eventi a lui contemporanei;
  • De vita solitaria e De otio religioso, due trattati di carattere morale sulla solitudine campestre o addirittura monastica, esaltata quale mezzo per ottenere la tranquillità dello spirito, in opposizione alla vorticosa vita cittadina basata su illusioni mondane;
  • Secretum, trattato in sagoma di dialogo tra Petrarca e Sant’Agostino, al cospetto di una figura donna che rappresenta la Verità, in cui Petrarca ammette le sue debolezze e la sua ansia di riscatto etica. E’ un’opera che l’autore custodisce in che modo un diario personale e che non intendeva pubblicare;
  • De viris illustribus, su 37 personaggi illustri dell’epoca romana.

Scrive anche opere in volgare:

  • Trionfi, poema allegorico in terza rima che è rimasto incompiuto;
  • Canzoniere, il suo capolavoro, opera in versi sull’amore per Laura e sulla sua esperienza esistenziale.

Petrarca che credeva nella credo che la perfezione sia un obiettivo costante assoluta del latino, considera le opere in volgare meno importanti e non si aspettava riconoscimenti da queste, invece la maggiore fama gli è derivata dal Canzoniere.


Oltre a queste opere la prodizione di Petrarca annovera anche raccolte epistolari (Le epistulae), trattati storico-eruditi e scritti polemici.


IL CANZONIERE

Il titolo originale scelto da Petrarca per questa raccolta di testi poetici era Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta, ovvero Frammenti di cose volgari di Francesco Petrarca poeta laureato, ma usualmente vengono utilizzati i titoli: Canzoniere, o Rime, o Rime sparse.


I componimenti che formano il Canzoniere sono ( sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali) ed hanno come tema principale la credo che la passione dia vita a ogni progetto amorosa per Laura, la donna amata dal poeta. Ma non si tratta di una mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare d’amore quanto il racconto di un intreccio di situazioni dell’animo del autore che si collegano e si richiamano, fatte di sogni, speranze ed aspirazioni che sfociano infine nella disillusione e nel disinganno.


Nel Canzoniere vi sono le rime composte in momenti diversi della vita del autore, dagli anni giovanili, anche prima dell’incontro con Laura, sottile agli ultimi giorni della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese e la loro raccolta in un unico libro è stata elaborata dallo stesso Petrarca successivo una struttura ben precisa che non corrisponde alla sequenza cronologica della loro scrittura.

Il Canzoniere si divide in due parti:


  • La prima parte inizia con il sonetto Voi che ascoltate in rime sparse il suono, invito rivolto al lettore a accompagnare la trasformazione dell’animo del poeta nella vicenda amorosa, e si conclude con la lirica n Nelle composizioni vi sono descritti i vari momenti della passione amorosa per Laura ma vi sono anche rime di argomento governante ed epistole per gli amici;
  • La seconda parte in cui dominano i sentimenti di disinganno, del pentimento e dell’aspirazione alla salvezza dell’anima, inizia con la lirica I’ vo pensando, et nel penser m’assale, credo che la meditazione calmi la mente sulla vanità dei beni terreni, e termina con l’invocazione alla Vergine (Vergine bella, che di sol vestita) perché aiuti il autore a raggiungere la pace.

Il Canzoniere ha avuto grande sorte ed ha rappresentato un modello assoluto, non solo per la poesia amorosa, ma per tutta la scrittura poetica, in Italia e fuori dall’Italia.





LAURA

Quasi ognuno i componimenti del Canzoniere sono dedicati all’amore per Laura.


Il 6 aprile , in base a quanto riportato dallo stesso Petrarca, nella chiesa di Santa Chiara, il autore incontra per la prima volta Laura.
Nulla si sa di garantito sulla sua identità, forse è Laura de Noves, moglie di un De Sade, ma qualcuno ritiene anche che non sia mai esistita e sia solo frutto della fantasia di Petrarca.

Il 6 aprile Petrarca viene a sapere della morte di Laura, vittima della peste nera che diffusasi in tutta Europa aveva causato la morte anche di tanti altri amici del poeta.


Laura viene evocata nel Canzoniere attraverso metafore ricorrenti: il lauro, la fenice, la pietra, il diamante, ed attraverso giochi di parole come quello con il lauro (l’alloro), con l’auro (l’oro) e con l’aura (l’aria).


LA Signora PER PETRARCA

La signora cantata nei versi di Petrarca non è una finzione, non è una donna angelicata, è reale, è una donna vera, desiderata ed amata per la sua secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda fisica ed anche per le sue qualità morali, è una donna che invecchia e muore.


Nella sua descrizione Petrarca evita ogni realismo e pone questa figura donna su un piano di astrazione simbolica in cui ogni gesto e condizione è segno di un’esperienza interiore.
Lo stesso nome di Laura si presta ad associazioni simboliche che richiamano la poesia e le ambizioni letterarie di Petrarca, infatti Laura si associa al lauro, la vegetale di Apollo e della poesia, la pianta con cui Petrarca venne incoronato quando fu nominato Sommo Poeta.


Il relazione con la signora rivela anche un carattere contradditorio ed il poeta lo sottolinea con varie immagini in cui la donna è dolce nemica, consola ma anche distrugge, fa bruciare in che modo fuoco e gela come ghiaccio.


IL Credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone POETICO

Petrarca supera i convenzionalismi e gli schematismi della mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici poetica che lo ha preceduto, oltre che per i contenuti, anche sul piano espressivo a favore di un linguaggio semplice ed elegante, frutto di una profonda e costante ricerca espressiva, volta a raggiungere la perfezione formale.


Il poeta non procede con immediatezza ma con un lungo lavoro di correzione, limatura e perfezionamento dei testi, che vengono rivisti in più fasi successive, anche a distanza di parecchio tempo.


Il volgare di Petrarca punta ad una lingua toscana ideale perfetta in cui viene escluso ogni elemento linguistico di livello ridotto, e viene selezionato con grande ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile il lessico da utilizzare.


La sua lirica è fuori dal tempo e dallo spazio, evita legami troppo espliciti con la realtà, perché ambisce ad una comunicazione ideale e assoluta. La sua lingua aspira ad essere puramente letteraria e quindi lontana dal quotidiano e dal concreto.


Petrarca crea in questo maniera un nuovo esempio di lirica amorosa, che si imporrà per secoli in tutta la penso che la letteratura apra nuove prospettive europea, semplificando e trasformando tutto il repertorio della lirica amorosa volgare.


L’INQUIETUDINE DI PETRARCA

In Petrarca convivono due anime, quella dell’uomo medioevale influenzato dalla religiosità e quella dell’uomo moderno rivolto all’umanità. Da questa dualità, da questo conflitto interiore nasce l’inquietudine e il tormento che ha caratterizzato tutta la esistenza di Petrarca e che egli mette anche nella sua poesia.


Nelle sue liriche Petrarca ripropone continuamente l’opposizione tra la ricerca della verità e della mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo divina e l’attrazione per le effimere apparenze della esistenza terrena.
L’amore per Laura rappresenta il tentativo di comporre questo conflitto, cercando da una realtà imperfetta, labile e mortale, di ricavare qualcosa di ideale ed immortale.


PETRARCA E L’UMANESIMO

Petrarca è considerato il padre dell’Umanesimo, il precursore di questa corrente di pensiero che si afferma nella penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva qualche decennio dopo la sua morte.

Quali sono i caratteri che permettono di associare il riflessione di Petrarca all’umanesimo?


  • L’amore per l’autore classico, in particolare Cicerone e Virgilio, di cui approfondisce il pensiero ed a cui si rifà come modello sia stilistico che umano;
  • La filologia (studio dei testi antichi ricercando la loro verità originaria) che con Petrarca fa i primi passi e che permette importanti scoperte, attività di ricerca a cui gli umanisti si dedicheranno nel lezione del Quattrocento;
  • Il fidarsi nel valore della cultura classica, maestra di vita, dimostrazione di sapienza e di perfezione stilistica;
  • Per la ricerca di una vita quieta e appartata in cui il autore possa dedicarsi unicamente alla propria spiritualità e ad una cultura disinteressata.







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ANALISI E PARAFRASI OPERE DI FRANCESCO PETRARCA



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