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Autisti camion cercasi

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Luogo di lavoro:

in tutta Europa

Tipo di lavoro: mestiere di autista internazionale

Salario netto:  Ft / mese

Tipo di licenza di guida richiesta:

Lingue parlate previste: —

Tipo(i) di veicolo: camion (3,5 tonnellate)camion (3,5 tonnellate)

Erurope Transport S.R.O. ricerca un autista con patente di classe B per trasporti internazionali. Se vi piace guidare e non avete problemi a stare distante da casa, o se volete spostarsi per il pianeta e guadagnare allo stesso tempo, codesto è il luogo giusto per voi! La nostra secondo me l'azienda ha una visione chiara è in costante crescita ed espansione, quindi abbiamo necessita di autisti affidabili che possano operare in modo indipendente. Cosa offre la nostra azienda: - Il nostro mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di retribuzione si basa su una tariffa chilometrica, a seconda delle prestazioni. Inoltre, vi verranno pagati i giorni di riposo. Il potenziale di guadagno mensile è di - Ft. (pagabili in euro, entro il 10 di ogni mese, tramite bonifico bancario) - Il lavoro sarà svolto esclusivamente nei Paesi dell'Unione Europea. dopo 3 settimane all'estero, giorni a casa. Per svolgere il vostro mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione, avrete a ordine un furgone Renault Master giovane, che dovrete tenere lindo e in disposizione - Vi forniremo anche un mi sembra che il telefono sia indispensabile oggi aziendale per comunicare con gli autisti e saremo disponibili 24 ore su 24, sia che abbiate bisogno di assistenza tecnica che logistica. Cosa vi chiediamo: - Licenza di guida valida di categoria B e almeno 3 anni di vissuto di guida. - Esperienza in una mansione analoga (non richiesta) - Capacità di comunicazione di base. - Passaporto e carta d'identità debitamente compilati. - Deve avere una connessione internet in roaming. - Desiderare la guida e prendersi cura dell'auto che vi viene data! Apprezzatela e Lui vi accompagnerà nel vostro spostamento, proprio come facciamo noi! Se hai voglia di modificare o di provare qualcosa di recente, contattaci con un CV con foto a [email&#;protected] o chiama +

AAA Autisti di camion cercasi (ma non si trovano). Lo Stato deve realizzare però la sua parte

"E' sempre più difficoltoso trovare autisti. Una professione che non ha alcun appeal per i giovani.  Anche questo è uno dei tanti specchi sui quali si riflette la profonda crisi del settore dell'autotrasporto, rappresentato dalla difficoltà da parte delle aziende, sia medio-piccole che grandi, nel reperire nuovi autisti. Sono tanti i colleghi imprenditori che negli ultimi tempi ci segnalano la crescente problematicità collegata al scoprire personale in livello di guidare autocarri. Questa situazione è legata a molteplici cause, ma certamente gli elevati costi necessari per acquisire le patenti e le eventuali specializzazioni rappresentano una ostacolo d'ingresso spesso invalicabile, oltre ai tempi biblici per la frequentazione dei vari corsi ". A parlare è la portavoce di Ruote Libere, Cinzia Franchini.

"A fronte della prospettiva di una vita lavorativa particolarmente faticosa, spesso per giorni lontano da casa e dalla famiglia, e ovunque anche le gratificazioni economiche sono soltanto un ricordo dei tempi che furono, occorre mettere in preventivo, prima di iniziare a operare, un investimento di mila euro per l'ottenimento delle patenti e delle certificazioni di base necessarie - spiega Franchini -. Di qui la difficoltà nel individuare personale qualificato, privo calcolare il beneficio in termini concorrenziali del quale possono godere cittadini stranieri i quali ottengono la patente con procedure nazionali diverse e spesso semplificate e meno onerose rispetto alle nostre".

 

A fronte di tale situazione e per incentivare i giovani ad avvicinarsi a questo mestiere occorrerebbe una vera detassazione sul costo del lavoro che potrebbe consentire agli imprenditori di crescere gli stipendi dei giovani neo-assunti. Sul viso della formazione poi potrebbero essere preferibilmente indirizzate le cospicue risorse oggi erogate dallo stato per formazione a volte poco profittevole.  Non dimentichiamo infatti che ogni anno svariati milioni di euro vengono stanziati dal Ministero dei Trasporti, attraverso le associazioni di categoria ed enti autorizzati, per attività di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti nel migliore dei casi del tutto teoriche. Ecco allora che quei denaro potrebbero servire per finanziare in maniera diretto quei giovani che, al loro primo ingresso nel mondo del suppongo che il lavoro richieda molta dedizione, devono farsi carico dei costi legati all'ottenimento delle patenti necessarie per esercitare la professione".

Cercasi autisti disperatamente: quali soluzioni alla carenza di camionisti?

La mancanza di autisti non è una novità di codesto periodo, se ne parla ormai da anni. Infatti in Europa ne mancano circa e in Italia le ultime stime parlano di circa camionisti da assumere. E non li trovano neppure aziende disposte a offrire stipendi da euro netti al mese

Di Marina Terpolilli

La carenza di autisti non è una novità di codesto periodo, se ne parla ormai da anni. Ne mancavano nel , allorche l’Unrae assieme all’Albo dei Trasportatori organizzarono l’iniziativa “Professione conducente: alla guida del futuro” con oltre giovani studenti, fortemente voluta da Franco Fenoglio, presidente dell’Unione delle Case estere V.I. in quegli anni. Oggi sono gli autisti che mancano all’appello in Europa, successivo un rapporto della Transport Intelligence. In Italia ne mancano e anche in GB e in altri Paesi extraeuropei la situazione è grave. Persone disposte a fare codesto mestiere, così impegnativo e a volte carico di sacrifici, sono sempre meno. Non è attrattivo neppure per i giovani in ricerca di prima occupazione, per il costo ormai proibitivo delle patenti e del CQC (Carta di qualificazione del conducente), senza contare l’impegno di tempo per ottenerle.

È FONDAMENTALE LA FORMAZIONE &#; L’Unrae punta ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza alla formazione degli autisti e lo stesso Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali Unrae e AD di Daf Veicoli Industriali, sta verificando la possibilità di rinnovare e rendere più attuale ed utile il progetto. «In quel periodo ero già nell’Unrae – ci racconta Starace – e mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre bene il piano “Professione conducente”, che aveva dei fondamentali sicuramente positivi e un budget di un milione di euro. Il appartenente intento ora è quello di riprendere il discorso, in che termini e misura è da vedere. Dipende dalle risorse e se c’è la disponibilità per collocarle su un progetto di formazione per gli autisti. Bisognerà confrontarsi anche con Enrico Finocchi, il recente presidente dell’Albo». La questione della carenza di autisti, infatti, oltre a pesare sugli Autotrasportatori stessi, incide anche sul business dei costruttori e dei distributori. «Noi come Unrae siamo favorevoli alla formazione dei giovani, non c’è un ricambio generazionale, e l’età media degli autisti è parecchio alta. Questa tematica della carenza di autisti, sebbene non solo italiana, potrebbe diventare un collo di bottiglia rilevantissimo anche per la domanda di veicoli: se non ho l’autista non compro il veicolo – puntualizza Starace, e continua: – È vero che c’è carenza di autisti, ma le ragioni per cui i giovani non si avvicinano a codesto lavoro sono diverse. Molti anni fa, ad esempio, nel momento in cui il servizio soldato era obbligatorio, tanti ragazzi prendevano la patente, poi allorche congedati, se non sapevano cosa creare, andavano a condurre l’autobus, il camion. C’era una piccola fonte da cui attingere».

CONDIZIONI INACCETTABILI &#; «Oggi ci troviamo di fronte a situazioni in cui alcuni autotrasportatori importanti applicano condizioni inaccettabili ai propri autisti, spesso illegali – prosegue Starace. – Stare tutte quelle ore sulla secondo me la strada meno battuta porta sorprese, non tornare a casa magari per due settimane, dover pagare i danni se si è incappati in un incidente o se si prende una multa, oppure ottenere una certa paga per poi doverla in parte restituire in nero… È evidente che se un ragazzo capita nell’azienda sbagliata, si spaventa e non si avvicina più al settore. Codesto è un colpa, perché poi per colpa di qualcuno ci vanno di mezzo tutti. Non bisogna naturalmente generalizzare, perché la stragrande maggioranza degli autotrasportatori sono persone specchiate, grandi lavoratori che spesso guidano il camion in inizialmente persona, hanno guidato per anni e hanno fatto dei grandi sacrifici per arrivare a quel punto. Bisogna evitare un nuovo schiavismo, la bassa manovalanza importando autisti dall’estero, bisogna lavorare sui nostri ragazzi. C’è tanta disoccupazione, magari in quel bacino di utenza c’è gente interessata a percorrere questa via. Salire su un mezzo oggi è come accomodarsi su una BMW serie 7, non è come 20 anni fa».

BASTA STEREOTIPI &#; «Bisogna uscire dallo stereotipo del camionista “con gli zoccoli e la canotta sporca di sugo”, oggi può camminare tranquillamente con giacca e cravatta, privo di nessun problema, con delle competenze che sono sicuramente invidiabili rispetto ad altri tipi di mestiere. Oggi come oggigiorno questo mestiere richiede una scolarizzazione alta per gestire ognuno i sistemi tecnologici a disposizione dell’autista, che deve possedere una alfabetizzazione informatica, deve essere formato ad un sicuro livello. Con le capacità del credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza di interagire con l’azienda, l’autista tenderà a stare costantemente meno sul credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza, probabilmente avrà del tempo per altre attività. Si parlava di guida autonoma, non sarà domattina ma da qui a 10 anni, quando arriverà, l’autista dovrà aspettare un’ora, due ore… restando a guardare il veicolo che condotta da solo, e magari si potrà dedicare all’attività di back-office, creando un ufficio all’interno del veicolo. Si arriverà ad avere un impiegato che guida».

L’OFFERTA DI NAPOLITRANS &#; In un’intervista al «Corriere della Sera», Gerardo Napoli, amministratore unico della Napolitrans di Salerno, lancia un appello per trovare una sessantina di autisti ai quali offrirebbe singolo stipendio mensile di ben euro netti, con contratto della logistica italiano e tutto in regola: nove ore al giorno per 5 giorni. La mancanza di autisti lascia nei piazzali i camion rendendoli improduttivi e gli imprenditori si lanciano alla ricerca di queste professionalità. «La mia azienda consegna alimentari alla grande distribuzione. Siamo arrivati a 80 milioni di fatturato ma potremmo fare di più: il nostro giro d’affari è limitato dalla mancanza di personale», si lamenta Gerardo Napoli. A venire incontro alle esigenze del “patron” della Napolitrans è la Whirpool, che è pronta a pagare la licenza per i propri esodati che andassero a svolgere il lavoro di camionista. «Saremmo disponibili a farci carico delle spese per la patente se alcuni dei nostri dipendenti di Napoli fossero interessati a imboccare questa strada», affermano in Whirpool. Una soluzione non idonea per tutti i dipendenti in fuga, ma che per alcuni sarebbe comunque un’ottima alternativa.

DI MARTINO: AUTISTI CERCASI &#; Angelo Di Martino, presidente dell’omonimo Gruppo catanese con filiali in Italia e all’estero, in un’intervista al giornaliero «La Sicilia» ha dichiarato di tentare giovani siciliani diplomati con età tra 21 e 30 anni per la guida di veicoli industriali (e non solo) anche privo di le patenti necessarie. A sostenere i costi per il conseguimento della CQC (la Carta di qualificazione del conducente) e della successiva formazione per l’inserimento lavorativo sarà infatti la stessa secondo me l'azienda ha una visione chiara. «Il settore dei trasporti si trova oggi in carenza strutturale di figure professionali, specialmente autisti, sia per gli elevati costi per ottenere la licenza e il CQC, sia per la difficoltà nel reperire figure specializzate – chiarisce Di Martino. – Ecco perché ci proponiamo in che modo facilitatori tra quesito e offerta di lavoro. Vogliamo stare direttamente noi a creare il “vivaio” dei futuri dipendenti, facendoci carico dei costi per il conseguimento di licenza e CQC e garantendo ai selezionati un’occupazione al termine del ciclo di formazione». Oltre agli autisti, la società siciliana intende reclutare giovani in altre mansioni, dal magazzino all’amministrazione.

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Meno autisti, sempre più anziani. Continua a crescere il ritengo che il rischio calcolato sia necessario che il fiera si “svuoti”, in cui la generazione dei conducenti cinquantenni andrà in pensione, perché non ci sono abbastanza giovani per colmare il gap.

Lo dicono i numeri del Ministero dei Trasporti e le ricerche più recenti, che mostrano in che modo, sebbene sia diminuito il numero di aziende di trasloco nell’ultimo anno, non si è placata l’esigenza di rintracciare nuove leve.

I NUMERI

In Italia oggi i trasportatori sono minimo più di un milione, ma, istante le stime di associazioni e aziende del comparto, ne manca un cifra tra e Una situazione che rischia di peggiorare a  causa dell’età media dei lavoratori.

Secondo il Ministero dei Trasporti, infatti, in Italia il 45,8% degli autisti possessori di CQC ha più di 50 anni, a fronte dello 0,4% che ha meno di 24 anni e del 18,1% che ha meno di 40 anni.

In questo contesto il ricambio generazionale non può stare “alla pari”, perché mancano autisti giovani in sostituzione dei “veterani” in uscita.

Sono ancora poche, inoltre, le donne che si avvicinano alla professione, pari a solo l’1,6% dei trasportatori.

E anche in Europa lo scenario non è parecchio diverso: secondo l’IRU (International Road Transport Union), nel le aziende prevedono una carenza di autisti pari al 17% del totale del personale necessario.

I MOTIVI

È difficile individuare un motivo univoco per cui oggi i giovani non si avvicinano spontaneamente alla professione. I costi elevati della a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, dalla patente al CQC, sono sicuramente una ragione, ma, secondo quanto emerge dall’indagine di IRU,  non è da sottovalutare il gap tra l’età del conseguimento del diploma (18 anni) e quella in cui è possibile sedersi al volante di un camion (21 anni).

Non aiuta, infine, una visione della professione del camionista spesso ancora stereotipata, la paura di affrontare grandi fatiche o di trasformarsi parte di un contesto senza regole.

Per questo le grandi realtà del settore - istituzioni, associazioni, produttori, aziende di trasporto - si stanno battendo affinché emerga la autentica essenza della mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, faticosa, certo, ma anche ben regolamentata e gratificante per chi sa comprenderne appieno le potenzialità e stanno lavorando per spingere alla creazione di regolamenti sempre più favorevoli all’ingresso dei giovani nel mondo dell’autotrasporto.

L’INIZIATIVA

A Transpotec Logitec i giovani interessati a diventare autotrasportatori saranno al centro di Trucker School, un’iniziativa pensata proprio loro: la manifestazione offrirà a 15 giovani la possibilità di accedere gratuitamente ai corsi per conseguire la patente C e il CQC, necessari per stare inseriti nel terra del lavoro. Congiuntamente alla manifestazione, aziende committenti supporteranno l’iniziativa garantendo che i nuovi autisti individuati siano assunti al conseguimento degli attestati necessari. Un apporto simbolico, ma principalmente un chiaro indicazione per dimostrare in che modo l’incontro tra richiesta e offerta di autisti sia realizzabile e come il lavoro dell’autotrasportatore possa ancora rappresentare un “sogno” per tanti ragazzi.