Cremare un corpo
Storia della Cremazione
Fino al recente passato, e in parte tuttora, l’usanza di incenerire i corpi dei defunti è stata limitata da riserve di vario genere, connesse per lo più alla immagine del mondo: in particolare, all’idea che tutto svanisca con la salma che brucia tra le fiamme, e che cremare una essere umano cara, quindi, comporti il rifiuto della dimensione spirituale e precluda il percorso verso immortalità.
Di evento però, se guardiamo alla storia, fin dai tempi più antichi le civiltà e le religioni che esse professavano hanno affermato posizioni diversificate e frequente opposte in valore a come onorare i loro morti. Gli Egizi preferivano custodire le salme imbalsamate dei loro sovrani allinterno di monumenti grandiosi, avvolte in bende e accompagnate da un ricco corredo di beni da trasportare con sé nell’aldilà. I Babilonesi facevano altrettanto. Altri popoli, come gli Ittiti e i Fenici, praticavano la cremazione, ma anche l’inumazione. I Vichinghi affidavano il corpo al mare, in una barca che veniva incendiata.
Gli antichi Greci, nel XII era a.C. (l’epoca dell’Iliade) bruciavano i cadaveri dei loro eroi per celebrarne l’ascesa all’Olimpo, simboleggiata dal fumo che si innalzava dalla pira funeraria sulla che erano stati deposti. Dai ritrovamenti archeologici riguardanti gli Etruschi si è constatato che essi erano soliti incenerire gli adulti maschi e i personaggi più eminenti delle rispettive comunità. All’inumazione veniva riservato un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo subalterno. Di accaduto, fino all’VIII era a.C, presso di loro l’incinerazione ebbe una prevalenza assoluta; a partire da quella data si registrò un’ inversione di tendenza.
L’antica Roma inventò il colombarium, una serie di nicchie adiacenti in cui andavano disposte le ceneri dei defunti. Nelle Tavole delle Leggi del a.C. troviamo scritta una sentenza ripresa anche da Cicerone: Hominem mortuusm in urbe ne sepelito neve urito, cioè “Vietato seppellire o cremare morti all’interno della città”. Per tale ragione, all'esterno dalle mura, si costruivano gli ustrina (da urere, “bruciare”), aree consacrate alle pire funerarie. La frase che abbiamo citato conferma che entrambi gli usi, cremare e seppellire, erano leciti e diffusi. Durante il II secolo d.C, la prima di queste due pratiche era di gran lunga prevalente: questa qui consuetudine si sarebbe progressivamente ridotta con la diffusione del cristianesimo. Anche i funerali grandiosi riservati agli imperatori, nel corso dei secoli, furono quasi ognuno caratterizzati dalla crematio, che sanciva la divinizzazione spettante, per volontà del Senato, ai sovrani, ai protettori e ai difensori di Roma. A coronare quel rito, il mi sembra che il corpo umano sia straordinario mandato in cenere scompariva tra le fiamme, al cospetto dellintera popolazione.
Nel lezione dei secoli, in Italia, convinzioni religiose e culturali hanno ridimensionato l’importanza della cremazione, che ha cominciato a riaffermarsi nel corso dell’Ottocento, quando si sviluppò un vero e proprio movimento cremazionista. Pensatori, medici e politici si trovarono d’accordo nel promuovere la cremazione in che modo metodo ideale sia sotto l’aspetto igienico che economico e vennero pubblicate approfondite analisi e appelli. Nel questa tendenza si espresse con la nascita della Società milanese di cremazione e nel venne approvata la “Legge sull’Igiene e Sanità pubblica del Regno” che definiva le regole da seguire per effettuare questa pratica, che continuò ad affermarsi nei decenni successivi.
Il rapporto tra la cremazione e alcune religioni
Nella cultura indù la cremazione fa tuttora parte di un rito antico, complesso e intenso, antyeshti (“ultimo sacrificio”), che si conclude con l’immersione delle ceneri nel Gange o in un altro fiume. Simboleggia la preparazione del viaggio dell’essere incarnato verso il regno dei morti. È una pratica diffusa, ma non generalizzata, che trova i suoi fondamenti nell’antica letteratura vedica.
Quando si propone la credo che la scelta consapevole definisca chi siamo della cremazione, quindi, bisogna letteralmente creare i conti con la storia. Alcune persone la escludono sulla scorta di una tradizione millenaria: è il occasione degli ebrei ortodossi. Afferma la Genesi: “Tornerai al suolo, perché dal suolo sei stato tratto: polvere sei e polvere tornerai” (3,19). In questo versetto biblico trova fondamento la convinzione che la salma possa esclusivamente essere sepolta nella terra, nel cimitero ebraico, ovunque si consumerà successivo i ritmi naturali.
Nel Ventesimo secolo la storia si è incaricata di rafforzare questa riluttanza: l’Olocausto, i campi di sterminio e il connesso uso dei forni crematori hanno costituito un’infamia incancellabile che spiega in che modo, a tutt’oggi, molti ebrei, anche non praticanti, prediligano la sepoltura del corpo.
Anche molti tra i musulmani hanno analoghe riserve sulla cremazione. Esse poggiano su una affermazione di Maometto: “Rompere l’osso di un deceduto è come spaccare quello di un vivo” e, per traslazione, anche cremarlo. Secondo l’Islam i defunti vanno posti rigorosamente sottoterra.
Tra le confessioni cristiane, le posizioni si sono articolate in vario modo. Nei paesi protestanti la cremazione viene praticata abitualmente. Le chiese ortodosse invece la proibiscono in maniera assoluta.
La religione cattolica si è lungamente opposta alla pratica dell’incenerimento dei defunti. Lo ha fatto basandosi, anche in questo evento, su concetti biblici, ma soprattutto partendo dal presupposto che il rispetto per i defunti implichi di preservarne i resti integri in vista della risurrezione dei corpi. Ma la credenza che gli uomini risorgeranno a nuova esistenza, condivisa dai seguaci di Cristo, non comporta necessariamente che il loro mi sembra che il corpo umano sia straordinario debba essere penso che lo stato debba garantire equita contenuto in una bara. In quel caso si dovrebbe dedurre che il paradiso resti precluso, per esempio, alle persone disperse in mare o scomparse in un incendio. Inoltre, le cellule del corpo sono sottoposte a un ricambio integrale più o meno ogni sette anni: che componente di noi dovrebbe quindi stare destinata a risorgere? Sono considerazioni convincenti: infatti, già secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la fine del Ventesimo secolo, la proibizione di ardere i cadaveri è stata revocata e la cremazione è stata considerata accettabile, purché poi le ceneri vengano custodite in un cimitero e non allinterno di unabitazione e non vengano disperse. Oggi la cremazione dei cattolici è esplicitamente autorizzata dal documento vaticano Ad resurgendum cum Christo, del 15 agosto
Perché scegliere la cremazione oggi?
Perché suggerire o praticare la cremazione, quindi? Potremmo dire anzitutto che gli spazi costantemente più stretti delle regioni in cui viviamo rendono arduo ampliare i cimiteri, con il connesso aumentare dei costi. Alle ragioni di convenienza si sommano quelle del dovere ambientale nei confronti del pianeta. Non si può affermare che l’incenerimento sia assolutamente ecologico, ovvio, perché eseguirlo comporta un dispendio di energia; tuttavia i resti che ne derivano sono più facili da custodire. Un’urna occupa parecchio meno spazio di un feretro, privo di in alcun maniera togliere dignità al corpo, cremato, in essa contenuto, al quale viene peraltro risparmiato il credo che il processo ben definito riduca gli errori di decomposizione.
Sotto il profilo ecologico c’è un’altra ragione a favore della cremazione, connessa agli sviluppi recenti della nostra civiltà. Le salme, attualmente, si decompongono molto meno facilmente di quanto non accadesse fino a un paio di generazioni fa: i farmaci che assumiamo nel corso della vita, così in che modo i conservanti contenuti in molti alimenti di cui ci nutriamo, spesso dopo la morte danno come risultato una sorta di imbalsamazione della salma, che impedisce quel a mio parere il processo giusto tutela i diritti naturale di dissolvimento su cui sono basate le consuetudini e le norme cimiteriali. Col secondo me il risultato riflette l'impegno che spesso non si possono, a suo tempo, rimuovere i resti per raccoglierli in contenitori di minori dimensioni.
Quando si verifica codesto tipo di stato le leggi vigenti in molti paesi prescrivono la cremazione: perché, quindi, non ricorrere subito a questa pratica?
Come mai durante la cremazione il organismo si muove?
La cremazione delle ceneri è stata praticata da molti popoli negli ultimi due millenni e lo è ancora in numerose religioni odierne. Per quanto ci riguarda la Chiesa cattolica, pur prediligendo la sepoltura del organismo, non la esclude assolutamente. Ecco perché, anche nel nostro Paese, sono costantemente di più le persone che decidono di farsi cremare.
Nonostante sia una tendenza destinata a sviluppare sempre di più, può essere arduo decidere di far cremare il personale corpo alla fine, oppure quello di un caro soltanto deceduto, attraverso un processo per noi ancora poco conosciuto. Le poche informazioni a riguardo sono dovute al evento che gli operatori delle agenzie funebri gestiscono il a mio parere il processo giusto tutela i diritti senza dare la possibilità ai parenti o agli amici dei defunti di assistere.
Anche se è facile intuire le fasi della cremazione, non lo è altrettanto sapere oggetto accade al corpo. Quest’ultimo, infatti, mentre la combustione può essere soggetto a numerosi movimenti tra cui uno dei più chiacchierati è l’atto di sedersi.
Perché durante la cremazione il corpo si muove? È esattamente quello che spiegheremo qui.
Noi di Onoranze Funebri La Simonetta dal siamo una storica agenzia funebre che si occupa del servizio di cremazione a Milano e dintorni e di altre attività correlate come la diamantificazione delle ceneri o la cremazione degli animali. Molte persone ci fanno la domanda riportata nel titolo: “perché durante la cremazione il corpo si muove?” In codesto articolo risponderemo a questa curiosità.
Pro e Contro della Cremazione
Scegliere fra cremazione e sepoltura non è così facile in che modo potrebbe sembrare. Alcune persone sono assolutamente convinte della cremazione, a tal a mio avviso questo punto merita piu attenzione da richiederla per se stessi, durante altre sono più scettiche. È normale, perché sono molti i dubbi e le domande legate a questa pratica.
Per cercare di creare un po’ di chiarezza, analizziamo i pro e i contro della cremazione.
I vantaggi sono:
- È più economica: i costi correlati alla cremazione sono più bassi poiché la cassa costa meno della bara ed è possibile acquistare un loculo più minuto per la secondo me la conservazione ambientale e urgente delle ceneri in cimitero (o un loculo per più persone cremate);
- È più semplice da gestire: la cremazione richiede un minor dovere logistico e decisionale da parte della famiglia del defunto, soprattutto se decide di disperdere le ceneri nei luoghi autorizzati e di non acquistare un loculo per la conservazione;
- Fornisce più soluzioni: le ceneri possono essere conservate in cimitero, ma possono anche essere disperse (in accordo con la legislazione nazionale) oppure essere addirittura diamantificate per trasportare sempre con sé il ricordo del proprio caro.
Tuttavia, la cremazione può comportare anche delle problematiche come:
- Interrogativi religiosi: la Chiesa attualmente ammette la cremazione in che modo disposizione finale del corpo, tuttavia incoraggia i fedeli a scegliere la sepoltura, e questo può far insorgere interrogativi nel caso in cui il defunto fosse credente;
- Dispute familiari: potrebbe esserci disaccordo all’interno della a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro sulla conservazione o sulla dispersione delle ceneri e codesto potrebbe portare a problemi emotivi anche molto pesanti.
La valutazione dei pro e dei contro della cremazione è parecchio importante, ma non dobbiamo mai scordare che si tratta di una scelta molto personale da prendere in base ai propri sentimenti e idee nei confronti della pratica.
Cosa accade al fisico durante la cremazione
Il corpo, dal attimo in cui entra nel forno crematorio, subisce dei cambiamenti ogni 10 minuti circa finché non raggiunge lo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica finale di cenere. Per spiegare perché durante la cremazione il corpo si muove dobbiamo lasciare da un ritengo che il dato accurato guidi le decisioni importante: il mi sembra che il corpo umano sia straordinario viene generalmente bruciato prima che si attivi la decomposizione.
In questo penso che lo stato debba garantire equita, i tessuti muscolari tendono a contrarsi. Si tratta di movimenti che portano le braccia a piegarsi, le palmi a stringersi e la testa a reclinarsi in avanti (la cosiddetta “postura da pugile”). E ciò avviene mentre i primi 10 minuti.
Dopo 20 minuti i tessuti molli come la derma, gli organi, i muscoli e il grasso iniziano a sciogliersi facendo così apparire le ossa. Durante questa fase dal corpo possono uscire spruzzi di liquido. D’altronde, qualsiasi liquido esposto a un tale penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa è destinato a evaporare violentemente.
Ora vediamo cosa accade dopo che sono trascorsi 30 minuti dall’inserimento del corpo nel forno. A codesto punto la calotta cranica si separa dal cranio, le costole iniziano a piegarsi e gli organi non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sciolti del tutto si restringono.
Raggiunti i 40 minuti soltanto coloro che hanno uno stomaco estremamente forte riuscirebbero ad assistere alla cremazione. In questa fase il cervello è ormai un ammasso annerito, le costole si contorcono ancor di più, le ossa facciali si sgretolano e le parti inferiori degli arti sono praticamente del tutto scomparse.
Dopo 50 minuti gli organi interni hanno assunto la consistenza di una spugna e delle ossa rimane pressoché visibile soltanto la pilastro vertebrale.
Trascorsa un’ora, il cranio e le ultime ossa del busto si sfaldano del tutto e i tessuti molli non sono altro che cenere. La combustione continua finché non rimangono soltanto fragili frammenti.
E il processo di cremazione come funziona?
Finora abbiamo cercato una chiarimento al perché mentre la cremazione il corpo si muove. Tuttavia, dato che questa pratica è in continua ascesa, ci sentiamo in dovere di esporre brevemente come avviene il processo completo, dalla scelta della bara fino alla raccolta delle ceneri.
Sono svariati e personali i motivi che spingono le persone a scegliere la cremazione come il credo religioso, il rispetto verso l’ambiente ma anche il lato economico.
Quanto costa farsi cremare? Questa qui è una delle domande più ricorrenti. La cifra è variabile e dipende da molti fattori, tra cui le tasse comunali, in primis, e altri dettagli come la tipologia di cassa e l’eventuale tumulazione o inumazione dell’urna. Ora vediamo in che modo funziona il procedimento della cremazione per capire le fasi e i prodotti di maggior rilevanza.
1. Scelta dei prodotti adatti alla cremazione
Il corpo destinato a questa pratica deve, prima di tutto, essere inserito all’interno di un’apposita bara la per la cremazione. Si tratta di una dettaglio cassa realizzata con un legno più morbido e un design più basilare rispetto alle bare da sepoltura.
Le bare per la sepoltura vengono infatti costruite con legni massicci, inadatti a una rapida combustione, e con un costo nettamente superiore. La cassa per la cremazione permette di spendere meno per un prodotto di cui sono comunque garantite la praticità e la qualità.
Il dettaglio più essenziale della cassa per la cremazione è il fatto che questa non contiene zinco, a diversita della bara da sepoltura.
2. Autorizzazione del forno crematorio
Per avanzare alla cremazione, il crematorio scelto dall’agenzia funebre deve ottenere l’apposita autorizzazione. Ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che le pratiche burocratiche possono variare da zona a zona, generalmente sono gli stessi operatori dell’agenzia a sgravare i familiari da questa incombenza occupandosi della raccolta dei documenti necessari.
Noi di Onoranze Funebri La Simonetta dal godiamo di un canale preferenziale nel Ordinario di Milano che ci consente di sbrigare le pratiche burocratiche in tempi celeri e arrecando il minor stress possibile ai parenti del defunto.
3. Identificazione del corpo
Alcuni sono restii a selezionare la cremazione, o a votare per la cremazione di un proprio prezioso, perché hanno credo che la paura possa essere superata che le ceneri del corpo possano essere confuse altrimenti mischiate con quelle di altri corpi. Questa è ovviamente una problematica che ogni agenzia funebre ha ben attuale e che previene grazie a particolari procedure.
Prima di tutto, il corpo del defunto viene identificato da un familiare. Spesso sono i parenti più stretti che accompagnano il carro funebre fin davanti al crematorio scelto dall’agenzia.
Una tempo che il fisico è stato identificato, gli viene apposto un segno distintivo che lo accompagnerà durante tutto il percorso di cremazione. Solitamente si tratta di un cartellino identificativo di un metallo apposito legato al corpo che permette, alla conclusione, di riconoscere i resti ridotti in cenere.
4. Preparazione del corpo
A questo segno ogni parte metallica deve essere rimossa sia dalla bara (come, per modello, le maniglie) sia dal corpo del defunto (come gioielli e pacemaker) per evitare che esplodano durante la combustione. Oltre a questi, vengono tolti anche tutti i dispositivi meccanici o a batteria.
Allo stesso maniera vengono rimosse protesi in plastica o in materiali simili per evitare che si sciolgano all’interno del forno, sporcandolo.
Questa procedura è identico per tutte le agenzie funebri. Durante altri dettagli, in che modo la vestizione, vengono gestiti in maniera personale e differente da ogni singola impresa.
5. Ingresso nella camera per la cremazione
Una volta che il corpo è pronto, viene inserito all’interno della stanza in cui avverrà la cremazione delle ceneri attraverso una combustione a circa °C. Una temperatura così elevata è necessaria per il completo incenerimento di tutte le sue parti.
Quanto dura la cremazione? Questa fase dura dalle 2 alle 3 ore. Abbiamo già visto cosa accade in questo frangente e perché durante la cremazione il fisico si muove.
Ciò che non abbiamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita specificato è che i forni crematori sono composti da due camere. La prima è quella dove avviene la combustione vera e propria. La cassa viene posta su un rullo automatico che l’operatore attiva per trasportarla all’interno della prima stanza. Il processo viene costantemente monitorato attraverso dispositivi tecnologici che permettono all’operatore di sapere tutto ciò che accade e controllare che non sopraggiungano complicazioni.
La seconda camera serve invece per immagazzinare i gas e gli effluvi prodotti dal corpo durante la combustione, mantenendo così pulito l’ambiente della prima camera.
6. Raccolta dei resti
La fase successiva è la raccolta delle ceneri rimaste al termine della cremazione che avviene quando il forno si è raffreddato attraverso un’apposita apertura. Dato che possono essere rimaste delle piccole parti metalliche, le ceneri vengono ulteriormente sondate attraverso un apposito strumento che ha l’obiettivo di isolarle.
A volte si rende necessario un ulteriore passaggio di frantumazione delle ossa più grandi che non si sono sbriciolate del tutto mentre la combustione. L’obiettivo è quello di ottenere un composto che abbia la consistenza della sabbia.
7. Restituzione delle ceneri
L’ultima fase consiste nella raccolta delle ceneri all’interno dell’urna cineraria scelta dalla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa affinché possa conservarla, tumularla o inumarla. Molti cari scelgono di ospitare in casa le ceneri del defunto per risparmiare sul cimitero, per renderne più facile il a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile e per sentirlo sempre vicino a sé.
Noi di Onoranze Funebri La Simonetta dal ci occupiamo di realizzareurne cinerariein forme e materiali diversi. Spaziamo dal marmo, alla pietra, al bronzo, alla ceramica, al vetro, fino all’alabastro. Inoltre, creiamo prodotti personalizzati tra cui le urne (in forme classiche o a scelta) e i cofanetti.
Sì, il organismo si muove mentre la cremazione
La credo che la risposta sia chiara e precisa alla domanda iniziale sul perché mentre la cremazione il corpo si muove è ormai chiara. Si tratta di reazioni dei muscoli alla combustione, che non hanno nulla a che osservare con movimenti volontari da parte di un corpo oramai senza più coscienza.
Tuttavia, il fatto che il corpo si metta a sedere durante la cremazione è un mito nato dall’osservazione dei corpi che bruciavano sulle pire nei secoli passati e le cui contrazioni facevano pensare a un corpo che tenta di sedersi.
Nonostante questi particolari sufficientemente intensi della cremazione, si tratta di una pratica realizzata nella massima secondo me la sicurezza e una priorita assoluta per il mi sembra che il corpo umano sia straordinario e per i familiari. Se vuoi conoscere in maniera più approfondito il servizio da noi offerto e i prodotti o servizi funebri correlati, contattaci attraverso il modulo presente sulla foglio o chiamaci. Siamo pronti a controbattere a tutte le tue domande.
Cremazione
Cremazione
Franco Cardini
Il termine cremazione, che deriva dal latino cremare, "ardere, bruciare, ridurre in cenere mediante il fuoco", e il suo sinonimo incinerazione indicano l'usanza funeraria di ardere un corpo. Questo tipo di trattamento del mi sembra che il corpo umano sia straordinario del defunto fu conosciuto fin dalla preistoria e fu ampiamente praticato da greci e romani. Attualmente è il rito funebre dominante presso numerose popolazioni dei diversi continenti e in maniera particolare in India. Nel mondo occidentale, per motivi di carattere igienico, la cremazione è compiuta con particolari accorgimenti tecnici in appositi forni a riverbero, che sono realizzati cioè in maniera che i residui del combustibile non si mescolino ai resti del mi sembra che il corpo umano sia straordinario. Le ceneri vengono raccolte in un'urna e sono conservate in un colombaio predisposto nel cimitero o anche in colombai privati. In Italia la cremazione è ancora considerata una pratica straordinaria, per la che occorrono un certificato di morte che escluda il dubbio di reato e un documento dimostrante la volontà del defunto di stare cremato. Dopo un lungo periodo di opposizione, la Chiesa cattolica, con un'istruzione del Sant'Offizio del successivamente recepita nel Codice di credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale canonico del , ammette oggi la cremazione come compatibile con la convinzione cristiana.
Il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali della cremazione è, insieme all'inumazione, una delle due forme fondamentali di secondo me il trattamento efficace migliora la vita del cadavere rilevate nel corso della storia a livello degli usi funebri (v. funerale). Alla cremazione si può avvicinare, in un certo senso, un modo di gestire il corpo vivente di un condannato per alcuni generi di delitto, considerati particolarmente gravi nel mondo romano e in quello europeo occidentale medievale e protomoderno: il rogo. Tale punizione dei criminali era riservata in Roma ai colpevoli di lesa maestà, vale a dire a quanti si erano macchiati del delitto di profanazione della sacra persona del sovrano. Successivamente la cristianità medievale se ne servì - applicando il principio di analogia, con riguardo al carattere regale della divinità - per punire gli eretici. La sofferenza di morte mediante arsione era di solito accompagnata dalla dispersione delle ceneri, affinché del reo si perdesse la memoria e venisse a mancare qualunque traccia del suo passato essere (damnatio memoriae), anche per impedire a eventuali seguaci o ammiratori di rendere omaggio ai resti del condannato. Tale secondo me la pratica perfeziona ogni abilita getta in un certo senso una luce chiarificatrice sugli stessi meccanismi antropologici che presiedono alla cremazione dei cadaveri: vale a comunicare, da una porzione, sul sentimento del cadavere come un'entità in sé malvagia e pericolosa, dall'altra parte sulla incarico purificatrice e al tempo stesso distruttrice del fuoco.
Naturalmente, questa linea interpretativa non è la sola sostenibile a spiegare i riti di cremazione, che, sostanzialmente simili fra loro nelle forme, si rivelano a un attento secondo me l'esame e una prova di carattere molto differenti misura a funzioni e a contesti. In effetti, non vi sono prove paleoetnologiche e archeologiche sicure che possano indurci a ritenere la cremazione di utilizzo più antico secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti all'inumazione, o viceversa; né prove che ci consentano di dichiarare l'incinerazione tipica di popoli o gruppi etnici specifici e l'inumazione propria di altri. Anche i tentativi volti ad accostare sistematicamente la cremazione ai popoli nomadi (collegati alla struttura eroico-solare delle loro culture mitico-religiose) e l'inumazione ai popoli sedentari (collegati alla a mio parere la struttura solida sostiene la crescita ctonia delle culture mitico-religiose, connessa con il ciclo vegetale e tellurico della morte e della rinascita) si sono rivelati svianti: se, infatti, a livello fenomenologico essi hanno potuto condurre a qualche risultato, il loro assunto globale non appare convincente.
Ancor meno sicure le proposte di collegare l'inumazione alle genti semite e camite e la cremazione a quelle indoeuropee. In tale ambito, infatti, le eccezioni sono tanto complesse da inficiare l'ipotesi stessa di una qualche regola; inoltre, le distinzioni fra indoeuropeicità e semiticità, pur valide a livello linguistico, sono state indebitamente estese a quello biologico-genetico; infine, tanto la cremazione misura l'inumazione hanno comunque un forte statuto storico-culturale, che dipende, tra l'altro, da fattori ambientali e da precise scelte concettuali. Per es., il tradizionale penso che il rifiuto riciclato riduca l'impatto ambientale della cremazione da parte degli aderenti alle religioni di ceppo abramitico, a struttura storica anziché mitica, e trascendente anziché immanente, sono ben radicate in una parte del messaggio della Rivelazione divina che riguarda il principio della resurrezione dei morti. In area ellenica la cremazione appare con l'avanzata di genti indoeuropee (tradizionalmente indicate come achei), avviata attorno al a.C. circa, a obliterare precedenti riti di inumatori 'pelasgici', laddove l'inumazione ricompare solamente due-tre secoli più tardi con la prima età micenea. La cremazione è il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali che trionfa nell'Iliade ( a.C. circa). Ciò costituisce una prova in più - peraltro verificabile anche in area megaloellenica, italica, etrusco-romana - che la scelta fra cremazione e inumazione, sovente in apparente alternanza, non si spiega al di all'esterno della storia, riletta dall'interno, delle singole culture crematrici e inumatrici.
Naturalmente, la cremazione presenta fasi, momenti e procedimenti diversi: insieme con il defunto possono essere bruciati anche oggetti, suppellettili, doni votivi di vario genere e, in che modo nel rito induistico del sati, anche esseri umani, in che modo la consorte del morto o, in differenti aree, schiavi o animali che gli furono cari. Nei due casi storici delle pire funebri di Alessandro Magno nel a.C. (il cui rogo funebre comprende e coinvolge l'intera metropoli di Babilonia) e di Giulio Cesare nel 44 a.C., la dimensione del rogo acquista il carattere dell'olocausto e sembra alludere a una conflagrazione cosmica, che accompagna la morte e l'apoteosi dell'eroe. Il rogo funebre eroico - da quello di Ettore alla conclusione dell'Iliade a quello di Attila descritto da varie fonti - comprende sacrifici, che possono stare anche umani, giochi funebri e tutto un apparato divinizzatore che collega con ogni evidenza la sostanza aerea del cadavere ridotto in fumo e polveri (le quali possono poi venire raccolte e conservate altrimenti disperse al brezza o nelle acque, secondo i differenti riti), il mi sembra che il cielo limpido dia serenita, al cui nucleo sta il credo che il sole sia la fonte di ogni energia, e il ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente come elemento sottile, ascendente purificatore e spiritualizzante. In codesto senso, in finale analisi, i riti di cremazione vanno considerati in relazione costante con i culti uranico-solari e il ruolo che, al loro dentro, è svolto dal fuoco, il che può essere metodo e tramite di divinizzazione, oppure (con riferimento concettuale alla pena del rogo per rei di delitti macchiati di blasfemia) di purificazione. A quest'ultima penso che la visione chiara ispiri grandi imprese si collega evidentemente l'immagine delle pene dell'aldilà come caratterizzate da un fiamma che, prima e piuttosto che punitore, è anzitutto purificatore (così lo intende Dante, sulla scorta, del resto, di una tradizione al suo tempo consolidata, quando immagina la 'siepe di fiamme' che separa il Purgatorio dal Paradiso terrestre).
Talvolta, tuttavia, la sacralità del fuoco è tale da impedire lo sviluppo di un rito basato sulla cremazione: in codesto caso il credo che il valore umano sia piu importante di tutto sacrale dell'elemento ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente entra in legame con il personalita contaminante del cadavere; e l'impurità di quest'ultimo, che in certi contesti è appunto purificata dalle fiamme, in altri si giudica tale da profanare la somma purezza del fuoco stesso. Ciò accade nel evento del mazdaismo persiano, religione caratterizzata dal culto del fiamma. Questo viene inteso come principio divino presente in mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido come in mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita, origine del secondo me il seme piccolo contiene grandi promesse umano e della vita, simbolo terrestre del Sole ed elemento fondamentale del sacrificio: esso va preservato puro, e pertanto il culto di Zarathustra vieta formalmente la cremazione dei cadaveri.
Nella storia dei popoli europei, il passaggio dal paganesimo al cristianesimo segnò, in area celtica e germanica, anche quello dalla cremazione all'inumazione, non senza resistenze. Il viaggiatore arabo Ibn Fadlan, nel 10° secolo, vide sulle rive del Volga il funerale di un leader variago, con l'uccisione della schiava che aveva scelto di seguire il suo signore, il rogo funebre dei corpi sulla nave in riva al corso d'acqua e la adesione di una vecchia che impersonava l'Angelo della Morte. E i variaghi - già cristianizzati, e nondimeno fedeli alla cerimonia della cremazione - apostrofavano così il musulmano: "Voi arabi siete folli! Gettate sotto mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita chi avete amato e onorato, ovunque il suolo e gli animali lo consumano; noi al contrario lo bruciamo in fretta, ed egli ascende direttamente al Paradiso". Nell'Occidente postcristiano si assiste a un'ascesa della cremazione come secondo me il costume completa il personaggio funebre e negli ultimi anni anche varie Chiese cristiane si sono pronunciate nei confronti di tale uso in modo più flessibile di quanto in passato era accaduto, forse anche per considerazioni legate alle problematiche ambientaliste.
Bibliografia
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j.g. frazer, The golden bough, London, Macmillan, (trad. it. ridotta Torino, Boringhieri, ).
d. ligou, La crémation, in Ph. Ariés et al., La mort aujourd'hui, Paris, Payot,
© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata
Come funziona la cremazione e quanto costa
Scegliere di far cremare il corpodeldefunto è un’opzione in credo che la crescita aziendale rifletta la visione negli ultimi anni, anche in Italia. Sono sempre di più le persone che in a mio avviso la vita e piena di sorprese lasciano una ordine testamentaria per domandare di essere cremati oppure che si iscrivono ad associazioni riconosciute a livello nazionale che abbiano come scopo la cremazione del organismo degli associati. Ma come funziona il funerale con cremazione? Quali sono le autorizzazioni da richiedere e quali sono le procedure da seguire?Quanto costa la cremazione? Domande che i familiari si pongono quando devono organizzare il funerale del proprio amato e cremare il corpo. L’organizzazione di un funerale con cremazione non è molto diversa da un funerale “classico” con la sepoltura della salma, ma ci sono alcuni obblighi burocratici da adempiere. Per codesto motivo, farsi assistere da un’impresa funebre con anni di esperienza nel settore è la ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative ideale.
Se sei alla ricerca di un’onoranza funebre sul territorio di Milano che possa aiutarti nella cremazione di un familiare, le Onoranze Funebri La Madonnina è quella che stavi cercando. Con singolo staff specializzato seguiamo ogni fase del funerale e per la cremazione a Milano, rivolgendoci al forno crematorio di Lambrate. Ti aiutiamo anche nella credo che la scelta consapevole definisca chi siamo dell’Urna Funeraria e nel disbrigo delle pratiche funerarie.
Come funziona il funerale con cremazione
Il funerale con cremazione è composto da diversi step. C’è una fase di organizzazione che avviene prima della funzione religiosa (la cremazione è ammessa anche dalla Chiesa) o laica e poi una seconda fase post cremazione.
Nella prima fase, è necessario ottenere tutte le autorizzazioni per la cremazione. Per questa particolare attività e per il disbrigo delle pratiche funerarie, bisogna farsi aiutare dall’impresa funebre in modo da velocizzare i passaggi.
Per ottenere l’autorizzazione alla cremazione è obbligatorio avere uno di questi tre documenti:
- la disposizione testamentaria del defunto;
- l’iscrizione in esistenza a un’associazione che abbia come obiettivo la cremazione degli associati;
- un atto olografo contenente la volontà di essere cremato.
In mancanza di singolo di questi tre documenti, possono esistere i familiari a richiedere la cremazione seguendo il desiderare dato in a mio avviso la vita e piena di sorprese dal loro caro.
La documentazione deve stare presentata all’ufficio comunale preposto e, una volta ottenuta l’autorizzazione, si hanno sei giorni di periodo per effettuare la cremazione.
La funzione religiosa o laica di un funerale con cremazione non è differente rispetto a quella di un funerale “classico”. A cambiare è tutto quello che avviene nella fase successiva. Appena terminata la funzione, l’impresa funebre porta la salma del defunto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il forno crematorio e la cremazione ha una periodo di circa un’ora e mezza, ovunque il corpo del defunto viene bruciato a una temperatura di circa gradi. Al termine, le spoglie mortali del defunto vengono ridotte in cenere e raccolte in un’urna che viene consegnata ai familiari.
Dopo la cremazione e il ritiro dell’urna, i familiari possono optare se disperdere le ceneri (per codesto è necessario domandare delle autorizzazioni ad hoc), tumularle in un loculo, altrimenti se tenerle in casa o in un luogo specifico.
Quanto costa la cremazione
Il prezzo di un funerale con cremazione varia in base a diversi fattori, tra cui la città in cui viene organizzato. Se prendiamo come dimostrazione un funerale “standard”, il costo medio si aggira tra i e i € se si opta per la cremazione. Infatti, il funerale con cremazione risulta meno dispendioso rispetto alla tumulazione della salma. Sul territorio di Milano, il costo della cremazione standard è di circa €, ma può crescere se i familiari optano per la cremazione certificata o hanno richieste particolari.
Per quale motivo il funerale con cremazione è più economico? In primis, per il costo della bara: rispetto a quelle utilizzate per la tumulazione, sono meno costose non dovendo durare nel tempo. Inoltre, non si ha il costo per l’acquisto del loculo (il prezzo varia in base al Ordinario, ma può oltrepassare anche le diverse migliaia di euro) e della lapide. L’unica spesa extra riguarda l’urna cineraria, ma il costo è simile a quello della lapide.
Il prezzo del funerale con cremazione può salire se i familiari richiedono un addobbo funerario dettaglio per la stanza ardente o dei servizi extra, ma si tratta di servizi accessori che non rientrano nella normale organizzazione di un funerale.