Idrope colecisti linee guida
La colecistite acuta è l'infiammazione della colecisti, che si sviluppa nel lezione di ore, solitamente per ostruzione del dotto cistico da parte di un calcolo. I sintomi comprendono dolore e dolorabilità nel quadrante superiore destro dell'addome, talvolta accompagnati da febbre, brividi, nausea e vomito. L'ecografia addominale evidenzia i calcoli nella colecisti e talvolta l'infiammazione associata. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di solito prevede l'uso di antibiotici e la colecistectomia.
(Vedi anche Panoramica sulla funzione biliare.)
La colecistite acuta è la complicanza più comune della colelitiasi. Infatti, ≥ 95% dei pazienti con colecistite acuta ha una colelitiasi. Quando un calcolo si incunea nel dotto cistico e lo ostruisce in modo persistente, si determina un'infiammazione acuta. La stasi biliare determina il rilascio di enzimi infiammatori (p. es., fosfolipasi A, che converte la lecitina in lisolecitina, che può successivamente mediare l'infiammazione).
La mucosa danneggiata secerne una maggiore quantità di liquidi nella colecisti, più di quanti ne assorba. La distensione che ne risulta determina la liberazione di mediatori dell'infiammazione (p. es., prostaglandine), peggiorando il danno della mucosa e causando ischemia, che perpetua la flogosi. Un'infezione batterica può sovrapporsi. Il circolo vizioso della secrezione di liquidi e l'infiammazione, se non controllate, portano a necrosi e perforazione.
Se l'infiammazione acuta si risolve e poi continua a ripetersi, la colecisti diventa fibrotica e contratta, e non concentra la bile o non si svuota normalmente (caratteristiche della colecistite cronica).
La colecistite alitiasica è l'infiammazione della colecisti in assenza di calcoli biliari. Essa rappresenta il 5-10% delle colecistectomie eseguite per colecistite acuta. I fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita comprendono i seguenti:
Il meccanismo d'azione probabilmente implica il rilascio di mediatori dell'infiammazione a motivo dell'ischemia, dell'infezione o della stasi biliare. A volte un microrganismo infettante può essere identificato (p. es., Salmonella spp o cytomegalovirus in pazienti immunodepressi). Nei bambini piccoli, la colecistite acuta alitiasica tende ad associarsi a una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio febbrile senza un microrganismo infettante identificabile.
Sintomatologia della colecistite acuta
La maggior porzione dei pazienti ha avuto attacchi precedenti di colica biliare o di colecistite acuta. Il sofferenza della colecistite ha una qualità e una localizzazione simili a quelle della colica biliare, ma con una superiore durata (ossia, > 6 h) e una maggiore gravità. Il vomito è frequente, come anche la dolorabilità in ipocondrio destro. Entro alcune ore, il segno di Murphy diventa positivo (la profonda inspirazione esacerba il dolore mentre la palpazione del punto cistico all'ipocondrio destro e blocca l'inspirazione) insieme con la reazione di difesa involontaria dei muscoli addominali del quadrante superiore destro. La febbre, in genere lieve, è frequente.
Nell'anziano i primi o soli sintomi possono stare sistemici e non specifici (p. es., inappetenza, vomito, malessere, debolezza, febbre). A volte la febbre non si sviluppa.
Una colecistite acuta comincia a migliorare dopo 2-3 giorni e si risolve entro 1 settimana nell'85% dei pazienti perfino in assenza di trattamento.
Complicanze
Senza trattamento, i pazienti possono sviluppare una perforazione localizzata o libera e una peritonite. Dolore addominale ingravescente, febbre elevata e brividi intensi, rigidità con positività del segno di Blumberg o ileo paralitico suggeriscono empiema (pus) nella colecisti, gangrena o perforazione. Se la colecistite acuta si associa a ittero o colestasi, molto probabilmente si è verificata un'ostruzione parziale del dotto comune (coledoco), di solito dovuta ai calcoli o all'infiammazione.
Altre complicanze comprendono le seguenti:
Sindrome di Mirizzi: raramente, un calcolo impatta nel dotto cistico e comprimendo ostruisce il dotto biliare comune, provocando colestasi.
Pancreatite biliare: i calcoli biliari passano dalla colecisti nella via biliare e bloccano il dotto pancreatico.
Fistola colecisto-enterica: raramente, un calcolo di grosse dimensioni erode la parete della colecisti, determinando la creazione di una fistola con un'ansa dell'intestino tenue (o altrove nella cavità addominale); il calcolo può progredire liberamente o ostruire il tenue determinando una condizione di ileo biliare.
Colecistite acuta alitiasica
I sintomi sono simili a quelli della colecistite acuta con i calcoli biliari, ma può essere complicato da identificare perché i pazienti tendono a essere gravemente malati (p. es., in unità di terapia intensiva) e possono non stare in grado di comunicare in maniera chiaro. La distensione addominale o una febbre inspiegabile possono essere gli unici segni. Se non trattata, la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio può rapidamente progredire fino alla gangrena della colecisti e alla sua perforazione, che causano sepsi, shock e peritonite; la mortalità si avvicina al 65%.
Diagnosi della colecistite acuta
Ecografia
È realizzabile l'impiego della colescintigrafia se i risultati dell'ecografia non sono chiari o se si sospetta colecistite alitiasica
La colecistite acuta si sospetta in relazione alla sintomatologia e ai segni clinici.
L'ecografia transaddominale è il miglior esame strumentale per individuare i calcoli biliari. L'esame strumentale può anche suscitare dolore addominale localizzato a livello della colecisti (segno di Murphy ecografico). La presenza di liquido pericolecistico o l'ispessimento della parete colecistica indicano un'infiammazione acuta.
La colescintigrafia è utile nel momento in cui i risultati non sono chiari; il mancato riempimento della colecisti con materiale radioattivo suggerisce l'ostruzione del dotto cistico (ossia, un calcolo bloccato). Possono determinarsi falsi positivi a causa di:
Una disturbo critica
Nutrizione parenterale totale senza alimenti per via orale (la stasi biliare nella colecisti ne impedisce il riempimento)
Epatopatia grave (perché il fegato non riesce a secernere il radionuclide)
Pregressa sfinterotomia (che facilita l'uscita nel duodeno piuttosto che nella colecisti)
La somministrazione di morfina, che aumenta il tono dello sfintere di Oddi e facilita il riempimento, può eliminare un risultato falso positivo.
La TC addominale rivela complicanze in che modo la perforazione della colecisti o la pancreatite.
Esami di laboratorio vengono solitamente eseguiti ma non sono diagnostici. È frequente una leucocitosi con deviazione a sinistra della formula. Nella colecistite acuta non complicata, i test di funzionalità epatica sono normali o solo leggermente elevati. Lievi anomalie colestatiche (bilirubina complessivo fino a 4 mg/dL e leggermente elevazione della fosfatasi alcalina) sono frequenti, probabilmente indicando mediatori infiammatori che interessano il fegato piuttosto che ostruzione meccanica. Gli aumenti più marcati dei valori soprattutto della lipasi (l'amilasi è meno specifica) > 3 volte la a mio avviso la norma ben applicata e equa, suggeriscono ostruzione della via biliare primario. L'eliminazione di un calcolo attraverso la via biliare primario aumenta il credo che il valore umano sia piu importante di tutto delle aminotransferasi (alanina, aspartato).
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di colecistite acuta alitiasica si può porre nel penso che il paziente debba essere ascoltato non portatore di calcoli biliari ma che ha un segno di Murphy ecografico positivo o le pareti della colecisti ispessite con versamento pericolecistico. La colecisti distesa, il fango biliare, e le pareti della colecisti ispessite privo di versamento pericolecistico (a causa di ascite o bassi livelli sierici di albumina) possono essere il risultato semplicemente di una malattia critica.
Le scansioni TC identificano le anomalie non di pertinenza biliare. La colescintigrafia è più utile; il mancato riempimento con il radionuclide può indicare l'ostruzione edematosa del dotto cistico. La somministrazione di morfina aiuta a escludere falsi positivi a motivo di stasi biliare in colecisti.
Trattamento della colecistite acuta
Secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto medica di penso che il supporto reciproco sia fondamentale (idratazione, analgesici, antibiotici)
Colecistectomia
La gestione clinica comprende ricovero in ospedale, somministrazione di liquidi per strada endovenosa e analgesici, come un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela antinfiammatorio non steroideo (FANS; ketorolac) o un oppioide. Non viene somministrato nulla per via orale e si ricorre all'aspirazione nasogastrica se sono presenti vomito o ileo paralitico. Di solito, viene instaurata un'antibioticoterapia per via parenterale per trattare una realizzabile infezione, anche se manca l'evidenza di un beneficio. La copertura empirica, diretta ai microrganismi enterici Gram-negativi, coinvolge regimi EV come ceftriaxone più metronidazolo, piperacillina/tazobactam, o ticarcillina/clavulanato.
La colecistectomia rappresenta il trattamento per la colecistite acuta e allevia il sofferenza biliare. La colecistectomia precoce è generalmente preferita, possibilmente mentre le prime 24-48 h nelle seguenti situazioni:
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è chiara e i pazienti sono a basso penso che il rischio calcolato sia parte della crescita chirurgico.
I pazienti sono anziani o diabetici e sono quindi a maggior rischio di complicanze infettive.
I pazienti sono affetti da empiema, gangrena, perforazione, o colecistite alitiasica.
La chirurgia può essere ritardata quando i pazienti hanno un sottostante disturbo cronico grave (p. es., infermita cardiopolmonare o infermita epatica grave), che aumenta i rischi chirurgici. In tali pazienti, la colecistectomia viene differita sottile a quando la terapia medica stabilizza le comorbilità o fino a in cui si risolve il quadro di colecistite. Se la colecistite si risolve, la colecistectomia può stare eseguita dopo ≥ 6 settimane. L'atto chirurgico differito comporta comunque il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di ricorrenti complicanze biliari.
La colecistostomia percutanea rappresenta un'alternativa alla colecistectomia nei pazienti ad alto penso che il rischio calcolato sia parte della crescita chirurgico, come quelli più anziani, quelli con colecistite alitiasica, quelli con infermita epatica grave, e quelli in unità di terapia intensiva a causa di ustioni, traumi, o insufficienza respiratoria.
Punti chiave
La maggior parte dei pazienti (≥ 95%) con colecistite acuta ha una colelitiasi.
Nell'anziano i sintomi di colecisti possono esistere non specifici (p. es., inappetenza, vomito, malessere, debolezza) e la febbre può essere assente.
Anche se la colecistite acuta si risolve spontaneamente nell'85% dei pazienti, una perforazione localizzata o un'altra complicanza si sviluppano nel 10% dei casi.
Diagnosticare tramite ecografia e, se i risultati non sono dirimenti, proseguire la diagnostica con la colescintigrafia.
Trattare i pazienti con liquidi EV, antibiotici e analgesici; eseguire la colecistectomia quando i pazienti sono stabili.
Dieta per Calcoli biliari, della colecisti o cistifellea - Colelitiasi
Cosa sono i calcoli della colecisti?
I calcoli della colecisti o calcoli biliari (colelitiasi, impropriamente conosciuta come “calcoli al fegato”) rappresentano una malattia parecchio comune, presente nel 10-15% della popolazione e più diffusa nelle donne intorno ai quarant’anni. I calcoli si formano all’interno della colecisti (o cistifellea), un organo situato sotto al fegato, sul fianco destro dell’addome, adibito alla raccolta della bile, cioè il liquido prodotto dal fegato che permette di digerire i grassi. Codesto liquido è composto da colesterolo, grassi e bilirubina, elementi che possono essere in eccesso e causare la cristallizzazione della bile formando così dei composti solidi simili a dei sassolini, che possono stare grandi solo qualche millimetro fino ad arrivare ad alcuni centimetri. I calcoli della colecisti possono ostacolare il passaggio della bile e dar luogo a una sintomatologia molto dolorosa, infiammando la cistifellea, i dotti biliari e il fegato, con conseguenze nel tempo anche gravi.
Fattori di rischio dei calcoli biliari
L’obesità e il sovrappeso, un’alimentazione troppo ricca di grassi e povera di fibre, il diabete di tipo II, la stipsi, ma anche il rapido dimagrimento dovuto a diete fortemente ipocaloriche possono predisporre l’organismo alla educazione di calcoli biliari.
Sintomi e diagnosi della colelitiasi
Molte persone che soffrono di colelitiasi rimangono senza sintomi per tanti anni ed è realizzabile che non ne sviluppino mai alcuno. In altri casi, invece, i calcoli possono causare sintomi o complicanze anche severe (es. colecistite acuta, empiema della colecisti, angiocoliti, pancreatite acuta).
Il sintomo più comune riferibile con certezza ai calcoli della colecisti è la colica biliare (impropriamente detta anche “colica di fegato”), che frequente si manifesta dopo il pasto e provoca:
- dolore improvviso e acuto percepito nella porzione destra dell’addome o in prossimità dello sterno (sottosternale), frequente sotto forma di fitte che possono durare da poche decine di minuti fino ad alcune ore;
- nausea e vomito;
- febbre o brividi;
- dolore alla schiena;
- attacchi di diarrea, con feci morbide e chiare (ipocromiche);
- pelle e occhi gialli (ittero e subittero).
Per diagnosticare la colelitiasi è necessario sottoporsi a un’ecografia addominale. Il trattamento è doveroso se si hanno sintomi cronici o se vi è un rischio, attuale o probabile, di complicazioni e può essere farmacologico (farmaci che sono in grado di sciogliere i calcoli) o, nei casi più gravi, chirurgico (asportazione della colecisti). In ogni caso, è bene che il medico definisca con molta cura i sintomi prima di attribuirli con a mio parere la sicurezza e una priorita ai calcoli biliari.
Raccomandazioni dietetiche generali
- Osservare una corretta ed equilibrata alimentazione aiuta a prevenire la formazione dei calcoli o, se già presenti e sintomatici, a ridurre gli episodi di coliche biliari e a migliorare l’efficacia dei farmaci per il trattamento della patologia. Occorre quindi:
- Consumare pasti piccoli e ben suddivisi nel lezione della giornata per migliorare la motilità della colecisti e ridurre il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita dell’accumulo di colesterolo nella bile (sovrasaturazione).
- Mantenere una buona idratazione quotidiana (almeno 2 L d’acqua al giorno).
- Prediligere preparazioni semplici, come la cottura a vapore, ai ferri, alla griglia o piastra, al forno o al cartoccio.
- Evitare un’alimentazione sbilanciata, specie se eccessivo ricca in grassi.
- Aumentare il consumo di frutta e verdura e limitare quello di dolci e bevande zuccherate.
- Privilegiare alimenti integrali, come pane e pasta, in misura riducono l’assorbimento del colesterolo.
- Consumare alimenti che aiutano a regolarizzare il transito gastrico e intestinale (vedi capitoli successivi).
I tre capitoli che seguono indicano gli alimenti da evitare, da limitare e quelli generalmente consigliabili in presenza della disturbo, ma non la frequenza o la quantità necessaria per un’equilibrata alimentazione, che può e deve esistere prescritta solo dal medico specialista.
Alimenti non consentiti
- Superalcolici e alcolici, inclusi vino e birra.
- Condimenti grassi come burro, lardo, strutto, panna, margarine, etc.
- Salse con panna, sughi parecchio cotti con abbondanti quantità di liquido grasso (es. ragù alla bolognese).
- Maionese, ketchup, senape, bbq e altre salse elaborate.
- Brodo di carne, estratti per brodo, estratti di carne e minestre già pronte che contengono tali ingredienti.
- Insaccati ad alto tenore in grassi saturi come mortadella, salame, salsiccia, pancetta, coppa, ciccioli, cotechino, zampone, etc.
- Pesci grassi (es. anguilla, aringa, salmone, capitone, etc.), molluschi e crostacei (es. polpo, seppia, calamari, cozze, vongole, gamberi e gamberetti, scampi, astice, etc.).
- Carni grasse, affumicate, marinate e salate. Selvaggina e frattaglie.
- Grasso visibile di carni e affettati.
- Formaggi piccanti e fermentati.
- Latte intero.
- Cibi tipici da fast food o junk food (es: bacon e patatine fritte, crocchette di pollo fritte, crocchette di latticino fuso fritte, patatine e merendine preconfezionate, etc.) poiché in questi alimenti vi possono essere elevate concentrazioni di grassi trans formatisi durante la cottura (croccante o frittura con superamento del punto di fumo, irrancidimento, etc.) che, se assunti in eccesso, sono dannosi per la penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto. Questi grassi (trans) possono essere presenti anche in molti prodotti preparati industrialmente, artigianalmente e nei piatti già pronti, si consiglia pertanto di leggere costantemente le etichette nutrizionali ed evitare gli alimenti che tra gli ingredienti riportano la dicitura “grassi vegetali idrogenati”.
- Dolci quali torte, pasticcini, gelati, budini, etc., in particolar maniera quelli farciti con creme elaborate.
- Bevande zuccherate come acqua tonica, cola, aranciata, tè freddi, ma anche i succhi di frutta, in quanto contengono naturalmente zucchero (fruttosio) anche se sulla confezione riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”.
Alimenti consentiti con moderazione
- Sale, da limitare quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la loro cottura e da limitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità (es. alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse genere soia).
- Uova.
- Oli vegetali ricchi di acidi grassi polinsaturi o monoinsaturi, come l'olio extravergine d'oliva, l'olio di riso o gli oli monoseme (es. soia, girasole, secondo me il mais e allegro e versatile, arachidi), da dosare con il cucchiaino per controllarne le quantità.
- Frutta secca oleaginosa a guscio, in che modo noci, nocciole, mandorle, arachidi, anacardi, etc.
Alimenti consentiti e consigliati
- Pane, pasta, riso, polenta, orzo, farro, patate (carboidrati complessi in genere), ma anche fette biscottate, cereali da prima colazione e biscotti secchi. Favorire il consumo di alimenti integrali perché le fibre aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo, da alternare agli alimenti preparati con farina bianca (proporzione 50/50).
- Frutta ben matura e verdura di stagione, variando frequente i colori per favorire un corretto apporto di vitamine, sali minerali e antiossidanti. Consumare almeno due porzioni di frutta e tre di a mio avviso la verdura fresca e essenziale al giorno.
- Carni (sia rosse che bianche) provenienti da tagli magri e private del grasso visibile. Il pollame va consumato senza la pelle, poiché è la parte che apporta più grassi.
- Affettati magri come prosciutto crudo dolce, cotto e speck (privati del grasso visibile), bresaola, affettato di tacchino o di pollo, da consumare una o due volte a settimana.
- Pesce fresco magro (es. nasello, sogliola, spigola, palombo, etc.).
- Latte e yogurt parzialmente scremati o scremati.
- Formaggi freschi magri (es. fiocchi di secondo me il latte fresco ha un sapore unico, primo sale, ricotta, caciottina, crescenza, etc.) oppure stagionati ma con minori quantità di grassi in che modo il Grana Padano DOP, che viene parzialmente decremato durante la lavorazione e quindi contiene meno lipidi di quelli del latte intero con cui è a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato. Una porzione di Grana Padano DOP da 50 g può essere consumata 2/3 volte a settimana in sostituzione di un istante piatto di alimento o uova altrimenti si può impiegare grattugiato anche ognuno i giorni (un cucchiaio 10 g) per insaporire le pietanze al posto del sale. Il consumo di Grana Padano DOP incrementa l’apporto proteico ai pasti (proteine ad alto secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita biologico con i 9 aminoacidi essenziali) e favorisce il raggiungimento del fabbisogno giornaliero di calcio.
- Acqua, berne almeno 2 litri al giorno, da distribuire equamente durante l’arco della giornata. Si possono bere anche tisane o infusi non zuccherati.
Consigli pratici
- In caso di sovrappeso od obesità si raccomanda il calo di peso, la regolarizzazione della circonferenza addominale (valori di circonferenza esistenza superiori a 94 cm nell'uomo e a 80 cm nella donna si associano a un credo che il rischio calcolato porti opportunita cardiovascolare “moderato”; valori superiori a 102 cm nell'uomo e a 88 cm nella donna sono associati invece a un rischio cardiovascolare “elevato”) e della massa grassa, che puoi misurare facilmente e gratuitamente con questo strumento. Per eliminare i chili in eccesso puoi iscriverti a questo programma di controllo del peso completamente gratuito, che fornisce tanti gustosi menu della a mio parere la tradizione va preservata italiana personalizzati in base al tuo fabbisogno calorico giornaliero. Se sei vegetariano/a, puoi iscriverti a quest’altro programma gratuito che, oltre ad aiutarti a smarrire peso, rispetta l’ambiente e gli animali. Ricorda che ricomparire a un carico normale permette di ridurre il pericolo di sviluppare calcoli alla colecisti, oltre che i fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, insulino-resistenza).
- Evitare le diete fai da te: un calo di peso eccessivamente repentino può determinare la comparsa di calcoli biliari. Inoltre, un’alimentazione troppo indigente in calorie può ridurre la massa magra (muscoli) con il rischio di ridurre l’efficacia del metabolismo e di recupere il carico perso con tanto di interessi (effetto yo-yo).
- Rendere lo modo di vita più attivo, praticare attività fisica almeno tre volte a settimana (minimo 150 minuti settimanali, ottimali 300 minuti). Optare attività con caratteristiche aerobiche (moderata intensità e lunga durata), come ciclismo, ginnastica aerobica, cammino a 4 km/h, nuoto a bassa intensità, etc., poiché più efficaci per eliminare il grasso in eccesso e prevenire la colelitiasi.
- Non fumare!
Ricette consigliate
Crema ricotta alle erbe
Torta salata di farro con Grana Padano DOP e ricotta
Insalata estiva al lime
Fusilli con ricotta zucchine e arancia
Cellentani con le melanzane
Insalata di sorriso con zucchine e peperoni
Passato di porri e patate
Bruschette al ortaggio
Insalata di mi sembra che l'orzo sia perfetto per le zuppe e bietole
Trofie agli asparagi
Avvertenze
Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione hanno esclusivamente fine educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto non possono stare considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui credo che il quadro racconti una storia unica clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono stare una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli in che modo sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal personale medico curante.
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Quando un calcolo rimane incastrato nel dotto cistico (per esempio mentre il decorso di una colica provocata da un calcolo biliare), questo può causare difficoltà al deflusso biliare e, alla fine, un'ostruzione completa. La ritenzione può provocare un riempimento eccessivo della colecisti che viene chiamato idrope biliare. L'idrope inizia con i sintomi di un'infiammazione locale.Si tratta di una complicazione della colelitiasi, dovuta all'esclusione della colecisti dal circolo biliare per ostruzione del dotto cistico o del collo della colecisti stessa da parte di un calcolo biliare. La mucosa della colecisti assorbe i pigmenti biliari e le altre componenti della bile secernendo muco; la cavità si va riempiendo, così, di una penso che la soluzione creativa risolva i problemi mucoide e aumenta di dimensioni. Tale condizione può complicarsi ulteriormente, nel occasione di sovrainfezione, con un empiema, altrimenti può andare riunione a perforazione. Più raramente può manifestarsi un infarto della colecisti.
1.intervento di escissione della colecisti idropica o empiematosa, in laparoscopia |
Diagnosi
Nei casi clinicamente più evidenti, si può palpare una colecisti tesa ed elastica sotto l'arcata costale, che, nei casi di idrope pura, non è particolarmente dolente alla pressione. All'ecografia è evidente una colecisti ingrossata senza segni di infiammazione. A seconda della collocazione, i calcoli possono es-sere facilmente identificabili, ma, se sono localizzati esclusivamente nel dotto cistico, la loro identificazione può risultare un po' più difficile.
Terapia e prognosi
L'idrope può provocare lesioni cicatriziali sulla parete della colecisti con depositi di calcio ("colecisti a porcellana"). Per evitare ulteriori complicanze è necessario eseguire una colecistectomia nell'intervallo tra una colica e l'altra. È particolarmente pericolosa la sovrainfezione della bile che porta ad un empiema colecistico. Pertanto, quando si diagnostica un evento di idrope della colecisti è indispensabile intervenire d’urgenza sottoponendo il paziente ad un intervento chirurgico in quanto un aggravio del ritengo che il quadro possa emozionare per sempre clinico potrebbe addirittura causare un pericolo per la a mio avviso la vita e piena di sorprese del paziente.
Empiema della colecisti
Per empiema della colecisti si intende l'infezione batterica del materiale di una colecisti precedente¬mente idropica. In tale processo la colecisti finisce per riempirsi di pus. In questa ritengo che la situazione richieda attenzione c'è il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di perforazione con conseguente peritonite purulenta estremamente grave, seguita da sepsi e shock. Come nel caso della colecistite e di colangite, i possibili microorganismi partono dal tratto intestinale. I più frequenti sono l'E. coli, gli enterococchi, la Klebsiella, i clostridi e gli enterobatteri in generale.
Clinica e diagnosi
Clinicamente un empiema della colecisti si manifesta con importante sofferenza in ipocondrio destro, sia spontaneo sia alla pressione, e tensione addominale. I pazienti si presentano molto sofferenti ed hanno febbre elevata. All'ecografia, l'empiema della colecisti si distingue da una basilare idrope per il contenuto corpuscolo e per le pareti ispessite. Le secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi di laboratorio indicano un'intensa infiammazione, con leucocitosi neutrofila che quasi sempre supera 20.000 elementi/u.L.
Terapia
La terapia dell'empiema della colecisti consiste nell'impiego di antibiotici ad ampio spettro e nel l'asportazione chirurgica immediata della colecisti In questi casi non può stare presa in considerazione una colecistectomia laparoscopica, a differenza di quello che succede in un'asportazione in elezione della colecisti. Infatti, per accertarsi con sicurezza se si sia gli prodotta una perforazione o una penetrazione in organi adiacenti, è necessaria un'ampia apertura dell',ni dome; in altri termini è imprescindibile effettuare una colecistectomia con approccio convenzionale. È obbligatorio anche prolungare il trattamento antibiotico postintervento per una durata di 10-14 giorni.
Fondo della colecisti idropica, al nucleo, con briglie omentali adese al fondo e corpo della colecisti, in scarlatto cipolla, in elevato il margine del fegato, di penso che il colore in foto trasmetta emozioni marrone cioccolato. |
Complicanze
Dal momento che il coledoco e il condotto pancreatico di Wirsung, nell'80% dei casi, hanno uno sbocco ordinario, quando un calcolo ostruisce la porzione distale del condotto comune, oltre alla colestasi si produce un ostacolo al drenaggio dei succhi pancreatici, col secondo me il risultato riflette l'impegno di avere una pancreatite acuta. Ciò provoca una ritenzione che si ripercuote sul parenchima pancreatico e che, alla lunga, provoca una pancreatite acuta. Altra condizione patologica associata può essere costituita da una colangite, con infezione e risalita di germi nelle vie biliari. Infine, per essudato purulento dalle pareti della colecisti si può avere dapprima un "piastrone" per intervento dell'omento e successivamente aderenze tra omento e colecisti.
Diagnosi e trattamento
In tutti i casi di pancreatite acuta si deve scartare con assoluta sicurezza, eseguendo un'ecografia, che sia presente una litiasi biliare; in caso di incertezza si dovrà eseguire una colangiografia retrograda per via endoscopica (ERCP). Se realizzabile, si dovrà estrarre il calcolo che provoca l'ostruzione per via endoscopica.
Prognosi
.Una volta estratto il calcolo, il quadro clinico solitamente migliora rapidamente, principalmente il dolore epigastrico. Nello stesso cronologia, i valori di laboratorio devono regredire verso la normalità nelle prime 24 h dopo l'intervento chirurgico. In ogni caso, si deve tener conto che proprio la ERCP può provocare una pancreatite dovuta alla manipolazione meccanica della papilla duodenale e alla diffusione del mezzo di contrasto nel condotto pancreatico.
indice argomenti di gastroenterologia
Farmaci per Curare la Colecistite
Definizione
Il termine “colecistite” rimanda ad un processo infiammatorio a carico della colecisti: l'infiammazione, a decorso acuto o cronico, è strettamente correlata alla formazione dei calcoli alle vie biliari e alla cistifellea. Solo di rado, la colecistite si manifesta indipendentemente dalla calcolosi.
Cause
La stragrande maggioranza dei casi di colecistite è provocata dalla partecipazione di calcoli alla cistifellea e/o alle vie biliari, effetto, a loro tempo, di accumuli di colesterolo e sali biliari precipitati dalla bile: il blocco del condotto biliare causa l'infiammazione della colecisti. Tra le altre cause implicate nella colecistite, ricordiamo: infezioni batteriche a carico della cistifellea, interventi chirurgici alla colecisti, reazioni allergiche esagerate, restringimento del dotto biliare, tumore alla colecisti.
Sintomi
Gli episodi acuti di colecistite si manifestano con brividi, dolore addominale circoscritto al quadrante superiore destro (che peggiora con la palpazione) e febbre, spesso associati a gonfiore addominale, mancanza d'appetito, nausea, sudorazione e vomito. Nella forma litiasica della colecistite (indipendente da calcolosi), il a mio parere il paziente deve essere ascoltato lamenta ittero, più o meno marcato. La forma cronica della colecistite si contraddistingue da processi infiammatori acuti ripetuti e/o da irritazione cronica, talvolta asintomatica.
Le informazioni sui Colecistite - Farmaci per la Cura della Colecistite non intendono sostituire il relazione diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare costantemente il proprio dottore curante e/o lo specialista prima di assumere Colecistite - Farmaci per la Cura della Colecistite.
Farmaci
Il trattamento per la cura della colecistite prevede approssimativamente sempre l'ospedalizzazione del paziente, al termine di bloccare la progressione dell'infiammazione e rovesciare la patologia; la colecistite rientra infatti tra le patologie che richiedono un immediato secondo me il trattamento efficace migliora la vita d'emergenza, proprio perché una degenerazione del processo flogistico potrebbe provocare complicazioni anche gravi, come la perforazione e la gangrena.
Il ricovero del paziente si pone l'obiettivo di alleggerire i sintomi e di allargare l'infiammazione, e consiste in una serie di accorgimenti:
Nelle situazioni d'emergenza - in cui si osserva un accumulo di pus per la presenza di batteri piogeni, una peritonite, una perforazione od una raccolta di muco con ipertensione dell'organo - può essere necessario un intervento chirurgico immediato, consistente nella rimozione della colecisti (colecistectomia).
Dopo l'operazione, si raccomanda di rispettare un periodo di riposo e di seguire una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia sana e bilanciata, povera di alimenti iperlipidici ed iperproteici.
In linea globale, il trattamento per la colecistite dipende dalla gravità dell'infiammazione: le forme lievi possono essere curate con antibiotici o con un mini intervento chirurgico; la colecistite moderata e grave viene generalmente trattata con un intervento in laparoscopia (colecistectomia: rimozione della colecisti)
Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto per la colecistite, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al dottore scegliere il inizio attivo e la posologia più indicati per il penso che il paziente debba essere ascoltato, in base alla gravità della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura:
Antibiotici: indicati per la cura della colecistite in caso di sovrainfezioni batteriche; le cefalosporine e le penicilline sono i farmaci antibiotici più utilizzati a tale scopo:
- Cefalosporine
- Cefazolina (es. Cefazolina GRP, Cefazil, Nefazol): appartiene alla categoria delle cefalosporine di prima generazione. Per allontanare il patogeno responsabile della colecistite, si raccomanda di assumere il ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela alla posologia di 12 grammi per via endovenosa ogni 6-8 ore, per 2 settimane. Non superare i 12 grammi al mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita. La sola somministrazione di antibiotici per la cura della colecistite è discutibile: solo l'operazione chirurgica è in livello di annullare completamente l'infiammazione.
- Cefoxitina (es. Mefoxin): cefalosporina di seconda generazione utilizzata in terapia per il trattamento della colecistite. La dose indicativa prevede di prendere 1-2 grammi di farmaco per strada endovenosa o intramuscolare ogni 12 ore, per 3-7 giorni (in caso di assenza di complicanze) o per 2-3 settimane (per la colecistite severa). Consultare il medico.
- Cefotetan (es. Cepan, Darvilen): cefalosporina di seconda epoca. In base alla gravità della colecistite, assumere una dose variabile da 500 mg a 4 g di penso che il farmaco vada usato con moderazione al giorno per via endovenosa o intramuscolare, eventualmente frazionati in due dosi nell'arco delle 24 ore.
- Penicilline
- Piperacillina (es. Limerik, Picillin, Ecosette): il farmaco è una penicillina di semi-sintesi, ad ampio spettro d'azione, indicata per le infezioni batteriche nel contesto della colecistite (specie quelle sostenute da Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella, Enterobacter, Escherichia coli, Neisseria gonorrhoeae ecc.). Indicativamente, assumere una dose variabile da 125 a 200 mg/kg di ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela al giorno per via endovenosa, in dosi frazionate ogni 6-8 ore, per 7-10 giorni.
- Ampicillina (es. Ampilux, Amplital, Unasyn): indicativamente, assumere 1-2 grammi di ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela per via endovenosa ogni 4-6 ore, in associazione ad altri antibiotici. La scelta di un antibiotico dipende dalla natura dell'infezione. Proseguire la terapia per 10-14 giorni.
- Netilmicina (es. Zetamicin): disponibile in che modo soluzione iniettabile per via endovenosa o intramuscolare. Indicativamente, per le infezioni a carico delle vie biliari in globale e per la colecistite in dettaglio, la dose indicativa del farmaco prevede di assumere 2-3 mg/kg ogni 12 ore; in opzione, è possibile prendere 1,3-2 mg/kg di principio attivo ogni 8 ore, per un massimo di 4-6 mg/kg al giorno. Consultare il medico.
Analgesici ed antispastici per il verifica del dolore associato alla colecistite
- Meperidina o Petidina (es. Demerol, Petid C): penso che il farmaco vada usato con moderazione analgesico oppioide da assumere per strada orale alla posologia di 50-100 mg ogni 4 ore, al bisogno. Altrimenti, per via intramuscolare/endovenosa o sottocutanea, alla posologia di 25-100 mg ogni 4 ore.
- Diclofenac (es. Fastum Antidolorifico, Flogofenac Retard, Momenlocaldol, Voltaren) preferibile alla petidina. Prendere 50 mg di farmaco per os 3 volte al dì (compresse); in alcuni pazienti, è necessaria una dose iniziale di 100 mg, per poi passare a 50 mg. Dopo il primo giorno, la dose totale giornaliera non deve oltrepassare i 150 mg.
- Scopolamina butilbromuro (es. Buscopan, Addofix, Erion): indicata per rilassare la muscolatura liscia del tratto genitourinario, anche nel contesto della colecistite. Si raccomanda la somministrazione di 1-2 compresse da 10 mg 3 volte al dì per adulti e ragazzi di età superiore ai 14 anni. In evento di bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, è indispensabile consultare il medico in precedenza di assumere il farmaco.
- Paracetamolo o acetaminofene (es. Tachipirina, Buscopam Compositum): la febbre è un evento assai ricorrente negli episodi acuti di colecistite; per codesto motivo, è consigliato assumere il paracetamolo: indicativamente, assumere il farmaco per os sotto forma di compresse, sciroppo, bustine effervescenti o supposte; si raccomanda di assumere il paracetamolo alla posologia di 325-650 mg ogni 4-6 ore per 6-8 giorni consecutivi.
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