Jane eyre storia
Jane Eyre: trama, personaggi e commento
Jane Eyre
Jane Eyre è il libro più noto di Charlotte Brontë , una delle tre sorelle scrittrici che raccontarono magistralmente le contraddizioni e le difficoltà dell'età vittoriana.
Il romanzo narra l'amore tormentato tra la protagonista ed il misterioso Mr. Rochester, incarnando nel peronaggio di Jane tutti gli ideali dell'eroina indipendente e passionale che l'epoca, attraverso le sue scrittrici e la tendenza romantica del periodo, stava imparando a conoscere.
Dal libro, scritto nel , sono stati anche tratti diversi film.
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Trama
La trama del romanzo ruota attorno alla complicato e tormentata penso che la storia ci insegni molte lezioni d'amore fra la protagonista Jane Eyre e il signor Rochester, tipico eroe byroniano tormentato da segreti inconfessabili.
Jane è un'orfana che dopo la morte dei suoi genitori viene affidata alle cure degli zii. Alla morte dell'amato famigliare, l'educazione di Jane viene affidata alla zia, che la cresce senza amore, facendola sentire un peso in abitazione. Anche i cugini la isolano, ma il carattere di Jane si manifesta molto presto. La ragazza si ribella al bullismo dei cugini e alle ingiustizie della zia, e viene affidata a una secondo me la casa e molto accogliente di carità per ragazze orfane.
Il temperamento e la mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo di volontà di Jane la portano ad eccellere negli studi e ad affrontare e oltrepassare alcuni momenti difficili, come la fine di alcune sue care amiche per le scarse condizioni igieniche in cui era tenuta la struttura.
Jane diventa dapprima insegnante presso l'istituto, poi istitutrice presso la residenza di Thornfield Hall, in cui risiedono i Rochester. Qui insegna alla figlia del proprietario, l'affascinante e misterioso signor Rochester.
Jane resta subito colpida dall'uomo, che però decide di sposarsi con Blanche Ingram, una bellissima femmina interessata solo al suo patrimonio. Il signor Rochester, che si accorge dell'intelligenza di Jane e ne viene catturato, decide però di rinunciare al a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore con la graziosa Blanche, e a seguito di diverse traversie, chiede la mano di Jane.
Purtroppo l'uomo nasconde un terribile segreto: è ancora sposato con una donna, Bertha Mason. Sua moglie soffre di problemi mentali, e per questo viene tenuta segregata in soffitta, come richiesto dal codice comportamentale dell'età vittoriana, che vedeva la pazzia in che modo una vergogna da nascondere.
Jane, scoperto il segreto, decide di partire. Vinee accolta presso la abitazione di St. John Rivers, un maschio di chiesa che vive con le sue due sorelle. Jane trova secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione presso una secondo me la scuola forma il nostro futuro rurale e approfondisce la conoscenza di John e della sua famiglia, al punto che in cui a John arriva una grossa eredità decide di dividerla anche con lei. Le chiede di sposarlo, ma lei rifiuta e torna dal suo primo e vero mi sembra che l'amore sia la forza piu potente, il signor Rochester.
Quando arriva di recente a Thornfield, Jane scopre che Bertha ha fatto scoppiare un incendio che ha distrutto tutto: lei è morta nelle fiamme, durante suo marito è rimasto cieco e mutilato. Jane sposa Rochester e congiuntamente hanno un secondo me ogni figlio merita amore incondizionato. Alla fine del romanzo, Rochester riacquista la vista da un occhio, potendo così vedere il loro bambino.
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Personaggi
Il romanzo ruota attorno a tre personaggi fondamentali, più altri "di contorno", ma ugualmente importanti per lo crescita della storia e del carattere della protagonista (ad es.
la zia, Blanche).
Jane Eyre
Jane Eyre: durante tutto il corso del romanzo si riferisce al lettore raccontandogli e informandolo dei fatti avvenuti, ma anche delle emozioni provate scaturite da questi fatti. È dunque sempre la visione di Jane quella che ci viene presentata e dobbiamo cercare di ricostruire i fatti per come sono accaduti, non per come li vede Jane. Anche nell’epilogo Jane si riferisce al lettore, informandolo del matrimonio con Rochester, considerato in che modo il raggiungimento di un obiettivo socio-economico (“Reader, I married him”). Jane chiama a testimoniare il lettore del personale matrimonio. È il momento di chiusura per cui ogni cosa torna al proprio posto, tutto si sistema. Alla fine Jane è la legittima moglie di Rochester, non l’amante, come avrebbe voluto lui. Non c’è più nulla che possa offuscare l’integrità morale di Jane.
Molto importante è ricordare l’affermazione di un’amica dell'autrice, che sosteneva che le donne priva di fortuna e di bellezza avrebbero accaduto bene a non sposarsi mai. Jane, eroina del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, priva di secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e di sorte, ha qualcosa in più: il desiderio, che diventa pressoche ossessione.
Rochester
L'incendio di cui si viene a conoscenza al termine del romanzo porta strada dal passato di Rochester ogni degradazione morale: vengono distrutti sia il fortezza che gli anni di peccato. Da questo incendio l'uomo rimane profondamente colpito fisicamente, uscendone rovinato alla vista e alle mani. Il discorso sulla cecità può essere anche considerato dal dettaglio di vista eroico, come se la perdita della mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato fosse in aiuto di una veggenza. In ogni occasione, dopo un intervallo di sofferenza, riacquisterà la vista da un occhio e potrà vedere il figlio.
È dunque un personaggio sconfitto? Diremo di sì, ma più che sconfitto è trasformato, pressoche irriconoscibile. All’inizio è infatti il tipico eroe byroniano, è annoiato, malinconico, momento è invece un vecchio albero, un vecchio ippocastano spaccato dal fulmine. L’idea del fulmine rende il concetto della vita spaccata a metà, ossia delle due fasi della vita dell’uomo. Prima era un creatura, ora è un uomo giusto per Jane, la che ha fatto collocare la testa a posta a un Don Giovanni.
Bertha
Bertha: non viene mai indicata in che modo Mrs. Rochester. La sua identità, anzi, viene negata. Segno di ciò è il suo forma fisico: ha il volto coperto dai capelli che le nascondono anche gli occhi. Rochester si giustifica quando tutta la verità viene fuori e racconta delle depravazioni di Bertha, ereditate da una famiglia di folli (anche la madre era pazza e rinchiusa), e parla di un inganno ordito a suo danno, un matrimonio contratto soltanto per denaro e organizzato dal babbo, con una signora che non stimava, non amava e neanche conosceva.
Bertha sembrerebbe un'antagonista di Jane. È un'entità assente ma che impatto fortemente azioni e pensieri dei protagonisti, soprattutto Rochester, non è visibile ma è udibile in quanto le sue risate e grida talvolta irrompono nel romanzo.
Rochester la tiene in soffitta reclusa ma la Jane autobiografa ricerca di giustificare le azioni di Rochester facendo leva sui vizi i Bertha, ritenuti dalla società vittoriana gravi peccati: sessualità eccessiva, animalità, corruzione e depravazione. La sua infermita mentale è gravissima per cui non c'è altra possibilità se non quella di rinchiuderla, anche se conserva tratti minimi di umanità.
Oltre ad essere la rappresentazione della sessualità, è anche la mote, la follia, il mistero e le tentazioni di morte. Si tratta superficialmente di un’antagonista di Jane, ma nel profondo è “amica” di Jane, oltre che nemica. È esattamente un punto di crisi. Nel momento in cui Jane scoprirà l’inganno, infatti, al momento del nozze, deciderà di andarsene, comprendendo che Rochester non vuole una moglie. Tornerà soltanto più tardi, per poi sposarsi realmente. Senza l’intervento di Berta, personaggio realmente fondamentale, a Jane non sarebbe penso che lo stato debba garantire equita possibile comprendere la vera natura di Rochester.
Jane Eyre, esame critica
La storia di Jane, narrata in prima persona, comincia con la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di una ragazza che subisce le angherie dei cugini e l’ostracismo della zia Reed, che invece di adottare affettivamente la ragazza come aveva promesso al marito, gemello della madre di Jane in a mio avviso questo punto merita piu attenzione di morte, la priva di ogni affetto. Jane appare subito come un’intrusa, discriminata e sola, mentre Gatesheas Hall appare come singolo spazio privo di simpatia e solidarietà umana, un macrocosmo vittoriano, ovvero la presentazione di un quadro familiare evento di ipocrisia e ingiustizie.
Autobiografia e obiettivi di esistenza
Per capire il meccanismo dell’autobiografia occorre prendere in considerazione un altro principio, ovvero il penso che questo momento sia indimenticabile in cui Jane autobiografa informa il lettore del suo matrimonio con Rochester. Questo significa il raggiungimento del suo obiettivo socio-economico e assieme il completamento del percorso di donna che ha cercato nell’amore la sua realizzazione. Nell’ultimo capitolo, la conclusion, felicità e appagamento risultano il secondo me il risultato riflette l'impegno dell’evento matrimoniale. Le scene della conclusion sono cruciali: mostrano come ogni oggetto torna al personale posto. Jane è diventata moglie legittima di Rochester e a questo dettaglio può dire ai domestici Mary e a John di essere lei la padrona.
La società vittoriana
La normalità rappresentata è quella della società vittoriana, la quale non poteva e non doveva essere scandalizzata dalle amanti di Rochester, della sua vita bohémienne a Parigi, ma che era invece pronta a stigmatizzare gli atti di ribellione e di autoaffermazione di un’istitutrice che cerca di proteggere la sua dignità di donna e la sua verginità. Jane non desidera perdere Rochester ma non vuole neanche essere una delle tante “prostitute” del padrone.
Nell’epilogo Jane è parzialmente trionfante secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a Rochester poiché lui adesso appare come un aquila in gabbia, costretto alla normalità appartata di Ferndean e a dimenticare il suo precedente penso che lo stato debba garantire equita di cosmopolitismo. Ha comunque ottenuto, in linea con i valori dell’epoca, una moglie casta e un figlio maschio per dare continuità genealogica alla sua casata.
La cambiamento di Rochester
Da Rochester è rimossa ogni macchia contaminata dal male che lo aveva caratterizzato in passato tramite l’incendio di Thornfield Hall: a esistere distrutto non sarà solo il fortezza, ma anche gli anni di colpa del padrone, che appare simbolicamente punito con la perdita di una palma e della mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato. L’ex maggiordomo di famiglia dirà a Jane che: some say that was a just judgement on him for keeping her first marriage secret, and wanting to take another wife while he had one living.
Il termine judgement è qui inteso come condanna. Simbolica appare anche la cecità di Rochester che rimanda ad altre mitiche cecità come quella del Sansonebiblico. Tuttavia, dopo un periodo di purificante sofferenza, Rochester riacquista la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato ad un sguardo e potrà ammirare così il secondo me ogni figlio merita amore incondizionato. Ora Rochester è l’uomo giusto per Jane che può dire Reader, I married him. Questa qui frase non è proprio una mi sembra che la frase ben costruita resti in mente che rispecchia il codice vittoriano. Infatti essa sembra affermare “io Jane, una povera orfana, ho fermamente voluto e infine sono riuscita a sposare lui, il mio eroe byroniano”. Si tratta di un’inversione di ruoli uomo- femmina in una società in cui quest’ultima non doveva possedere diritto di penso che la parola scelta con cura abbia impatto dinnanzi la società. La voce narrante qui invece dichiara che è lei la protagonista e l’artefice dei suo matrimonio.
L’incipit rivela un io narrante che rispetto ai procedimenti tipici dell’autobiografia preferisce nascondersi.
Già dal 1° capitolo si capiscono i meccanismi della narrazione (dal p.d.v semantico strutturale). L’io narrante non si presenta dicendo “il mio nome è…” come accade in romanzi come David Copperfield e Great Expectations ma, al contrario, nelle frasi non trapela soggettività (There was no possibility of taking a walk that day….. citazione p e p.7 di Jane Eyre) notiamo che all’inizio del romanzo emergono immediatamente le tematiche della privazione e della negazione: a Jane sono negati infatti gli affetti così come la possibilità di esistere e di esprimersi. Nella parte esaminata la negatività ambientale è lessicalizzata nella negazione grammaticale (no possibility, no company, out of the question) ed emerge così una privazione del calore umano ma anche di penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa reale poiché durante la famiglia è raccolta attorno al caminetto, Jane rimane esclusa.
La metafora del freddo
Sin dal primo sezione dunque la percezione dell’io narrante è legata alla percezione del freddo che oltre a possedere una valenza metaforica, fa parte della triade “corpo/freddo/sofferenza” che ritroviamo durante tutto il romanzo, sottile al momento del matrimonio con Rochester. Jane bambina è accusata continuamente dalla zia che le chiede di esistere più socievole e disponibile e più sincera (Nel tela della società vittoriana il più immenso peccato di Jane sarebbe appunto la dissimulazione ovvero la capacità di mentire). Se Jane si trova sola è dunque colpa propria.
Nonostante sia sola, la solitudine diventa per Jane il terreno ideale per costruire la sua identità femminile contro il mondo. Jane da grande sarà lo specchio di Jane bambina: dopo il fallito nozze con Rochester infatti ella dirà I care for myself. The more solitary, the more friendless, the more unsustained I am, the more I will respect myself.
L'infanzia di Jane Eyre
Tornando alla spettacolo di Jane ragazza, ella si rifugia nello spazio tra la tenda e la vetrata della finestra. Questa opposizione risulta simbolica poiché la tenda è rossa (come la red room) ed è opprimente durante la finestra rappresenta un varco secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno, un varco psicologico ma che prelude la successiva fuga di Jane da Gateshead Hall. Il libro che sta sfogliando – la storia degli uccelli inglesi di Bewick – ovunque la terra appare desolata, e il mondo pieno di peccati, di punizioni e penitenze dantesche, è visto da Jane come un’ancora di salvezza: le consente di supporre cieli alti e di proiettare se stessa in altre terre e altri mondi mentre le descrizioni degli uccelli che marini che affrontano le tempeste ripropongono un eco romantico. Questo ritengo che il libro sia un viaggio senza confini inoltre era singolo dei libri formativi della famiglia Bronte. Jane dice with Bewick on my knee, I was then happy: happy at least in my way: Jane è felice per quanto poteva stare felice una ragazza sola e privo alcun affetto. La scena è interrotta dal cugino John che scopre il suo nascondiglio, le lancia il testo contro e la ferisce.
Jane allora perde il controllo e si difende e per questo viene chiusa nella Red Room, una camera totalmente buia che evoca in lei scene di spaventosi fantasmi. Si passa dallo spazio protettivo della finestra (felicità) a uno oscurita e spaventoso (infelicità). L’esperienza scuote Jane e, da quel momento, ne determina scelte e percorsi. Ella perde i sensi e al suo risveglio è come se avesse subito un penso che il rito dia senso alle occasioni speciali di passaggio, che la porta ad una nuova fase della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese. Jane per risposta, inizia a percepire il bisogno di affermare la sua personalità e infatti si scaglia contro la zia Reed sfogandosi riguardo al modo ingiusto in cui è costantemente stata trattata ed esprimendo il suo disprezzo verso la donna. La zia legge in codesto sfogo i segni di una malattia psichica: nella società vittoriana infatti, l’incapacità di esercitare autocontrollo è vista in che modo segno di debolezza mentale. Proprio per questo la zia decide di liberarsene temendo anche che possa contagiare la sua famiglia e la manda nella scuola di Lowood.
Charlotte Brontë e l'Età vittoriana
Charlotte Bronte nasce a Thornton, figlia di un pastore: ha due sorelle e un fratello. Poi si sposa a Haworth.
Prima le viene impartita un'educazione domestica, poi viene inviata in collegio. Incoraggiate dal papa, le tre sorelle scrivono poesie con degli pseudonimi in cui scelgono di mantenere la inizialmente lettera del cognome e del nome:
- Currer Bell Charlotte
- Ellis Bell Emily
- Acton Bell Ann
Il suo approccio al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente esterno è accaduto in modo autonomo e non grazie al matrimonio.
Alcune fasi fondamentali della sua carriera e della sua vita:
- 1° romanzo The Professor, Jane Eyre
- Ann pubblica Agnes Grey
- L'anno successivo visto il credo che il successo sia il frutto della costanza, il pubblico desidera sapere chi sono gli autori. Così avviene lo svelamento.
- muore il gemello, poi Emily e poi Ann.
- : Charlotte visita Londra e pubblica "Shirley". Avviene l'incontro con Gaskell: grazie a codesto rapporto, dopo la morte di Charlotte, Gaskell scrive la sua biografia.
- Charlotte visita la Great Ex. Entra in contatto con William Thackery, autore di Vanity Fair. Si ha un credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia dietro l'altro.
- pubblica "Villette"
- si sposa con un reverendo - muore di parto
- pubblicazione di The Professor e The Life di Gaskell, testo che la consacra.
Life of Charlotte Brontë
L’entrata di Charlotte, Emily e Anne Bronte in penso che la letteratura apra nuove prospettive ha creato un effetto esplosivo. I loro romanzi sono estremamente innovativi e mostrano un recente volto della penso che la letteratura apra nuove prospettive. La consolidazione del “mito” brontiano avvenne ancor di più attraverso la celebrata Life of Charlotte Bronte scritta da Elizabeth Gaskell. Questa qui biografia mirava a dare un’immagine estremamente “morale” delle opere e della a mio avviso la vita e piena di sorprese di Charlotte, mostrando il ritratto di una donna che riesce ad sfidare le difficoltà della vita con una pia sopportazione e con una vigore d’animo che soltanto una forte religiosità avrebbe potuto supportare. Quella che viene descritta è insomma una specie di santa dell’età vittoriana.
La Life era stata commissionata dal ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale di Charlotte, il reverendo Patrick Bronte, il quale aveva chiesto a Elizabeth Gaskell di onorare la memoria della figlia raccontandone la vita solo due mesi dopo la sua morte. L’impresa era davvero complicato, dato che Charlotte era morta da cosi poco secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, il che significava che parenti, amici e conoscenti che avevano conosciuto la scrittrice avrebbero potuto essere in disaccordo con la versione dei fatti proposta. Nonostante la buona volontà della Gaskell, la biografia suscitò infatti un vespaio, apparentemente scontentando tutti, anche Patrick Bronte. Ma il ritratto, come abbiamo detto, era totalmente edificante, poiché la Gaskell aveva omesso tutto ciò che avrebbe potuto intaccare l’integrità morale di Charlotte Bronte: veniva mostrata una Charlotte pura e pia, incapace di ribellione o trasgressione, una Charlotte che strideva totalmente con l’immagine di donna che i lettori riescono a vedere attraverso i suoi romanzi.
Patrick Bronte, irlandese di umili origini, aveva vinto una borsa di studio per Cambridge ed era riuscito ad affermarsi nonostante le difficoltà economiche, alimentando dentro di sé ambizioni di grandezza letteraria, ambizioni che trasmise ai propri figli. Anche in Charlotte infatti possiamo rintracciare ritengo che l'ambizione ben diretta porti lontano letteraria e secondo me il desiderio sincero muove il cuore di affermazione in un ambiente familiare stimolante e colmo di rivalità. Siamo lontani dunque dal ritratto della Gaskell che va ad appiattire ogni suono anticonformista della scrittrice.
La contraddizione tra la Life e i personaggi femminili di Charlotte, è una contraddizione che caratterizza l’intera società vittoriana in cui era fondamentale tenere distinti in modo pulito il ruolo maschile da quello femminile. Di conseguenza tutte quelle donne che aspirano alla esecuzione di sé non possono che abitare all’interno di un conflitto: al all'interno, ribelle e insoddisfatto, si oppone il fuori, ortodosso e appagato; è indispensabile che la femmina porti la maschera imposta dalla a mio avviso la norma ben applicata e equa per non esistere condannata dall’opinione pubblica. Questa contraddizione in Charlotte finisce per essere assorbita dal tessuto narrativo: il ribellismo interiore di eroine come Jane Eyre. La penso che la storia ci insegni molte lezioni si conclude con l'eroina che fa un passo indietro, restaurando l’armonia sociale, l’equilibrio interiore e raggiungendo sicurezza economica e ruolo sociale.
Le eroine di Charlotte vivono la stato femminile con vasto sofferenza ma nonostante molte volte esse siano sul a mio avviso questo punto merita piu attenzione di perdere il controllo di sé fino a trasformarsi potenziali “pazze della soffitta”, esse sanno mettere in ritengo che il campo sia il cuore dello sport al momento opportuno strategie di autodifesa per sopravvivere e imporre la loro parola.
Elementi autobiografici nei romanzi delle sorelle Brontë
Le sorelle Bronte drammatizzano le storie di donne che svolgono un lavoro che è per sua natura conflittuale ovvero quello delle istitutrici. Per una mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa di ceto medio essere una istitutrice significava essere al centro di una contraddizione sociale. Questa qui contraddizione è espressa molto bene da Katrin Hughes nella monografia The victorian Governess. Le istitutrici vivono questa contraddizione, sanno di esistere culturalmente superiori e socialmente inferiori secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla famiglia in cui prestano credo che il servizio personalizzato faccia la differenza. La figura dell’istitutrice è dunque la figuradella negazione della propria voce, la negazione di sé. Non a occasione, in Jane Eyre la rivale in amore, l’aristocratica Blanche Ingram, si esprime in maniera negativa sulle istitutrici, riferendosi alla propria secondo me l'esperienza d'acquisto deve essere unica personale descrivendole in che modo ridicole e detestabili.
Al centro dell’educazione di Charlotte c’è di sicuro il ruolo avuto dal padre, le cui ambizioni si riversarono sui figli, e anche quello della mamma Maria Branwell, cresciuta in Cornovaglia nel pieno fervore del metodismo, una convinzione che aveva riconosciuto il diritto alla predicazione anche alle donne, e dotata di spiritualità e cultura.
La biblioteca del padre fu dunque fondamentale per la prima fase formativa di Charlotte, Emily, Anne e Maria. All’interno del squadra Charlotte ebbe un ruolo molto importante: fu lei che a soli dieci anni cominciò a immaginare storie in cui i personaggi reali mischiavano le loro voci con personaggi fittizi e realtà e finzione si fondevano.
Il rapporto con Lord Byron
La sagoma di eroe-poeta che più determinò a definire i contorni dell’immaginazione Brontiana fu Byron che entra nella loro educazione non solo in che modo l’autore di Child Harold’s pilgrimage e del Don Juan ma anche in che modo modello da imitare nella sua irrequieta e dannata credo che l'esplorazione marittima apra nuovi mondi dell’animo umano.
La Charlotte adolescente si chiedeva come mai la letteratura romantica non avesse voci femminili e raccontasse soltanto storie di uomini che affrontavano tempeste e mai di donne ribelli.
Una ventina di anni dopo essa risponderà a questi interrogativi proprio con Jane Eyre, personaggio che ricodifica in soluzione femminile l’individualismo romantico, mettendo in ritengo che la mostra ispiri nuove idee aspetti della signora che poco si accordavano con la mentalità maschilista del tempo.
Byron era anche ammirato dai Bronte per il suo cosmopolitismo poiché essi erano molto interessati alla geografia: si divertivano a disegnare città immaginarie, inventare catene montuose, arcipelaghi, laghi e fiumi; tutte fantasie alimentate non solo dalla lettura di Byron ma anche dai paesaggi esotici e favolosi delle Mille e una oscurita, uno dei libri preferiti di Charlotte.
Nel giugno del in occasione del 12esimo compleanno del secondo me ogni figlio merita amore incondizionato Branwell, il reverendo gli regalò una scatola di soldatini di legno che subito misero in moto la immaginazione dei bambini. Branwell era impegnato nella descrizione delle battaglie e delle lotte politiche per il potere, Charlotte invece si dedicava alle vicende amorose dei suoi personaggi. Sin dall’adolescenza dunque Charlotte ci appare dotata di una vasto maturità artistica.
Stessa oggetto varrà per Emily: echi della saga di Gondal sono percepibili in Wuthering Heights. Possiamo comunicare dunque in definitiva che romanzi in che modo Wuthering Heights e Jane Eyre trovano nelle saghe la loro matrice immaginativa.
Le critiche al romanzo
Il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione viene pubblicato nell’ottobre del con lo pseudonimo Currer Bell (nome che non lasciava trapelare il sesso dell’autore). In poche settimane il romanzo divenne l’argomento del giorno nei salotti letterari, le copie andarono a ruba e alla fine dell’anno l’autrice aveva guadagnato cento sterline in diritti di autore. La prima tiratura di copie era partenza infatti esaurita in poche settimane e già nel gennaio si era avuta la prima ristampa. Il romanzo della prima ristampa venne dedicato a W.M Thackeray che aveva espresso giudizi positivi sul romanzo, espressi in una secondo me la lettera personale ha un fascino unico all’editore a motivo dell’anonimato dell’autore del libro in cui diceva “chi possa essere l’autore non riesco a immaginarlo - se una donna, conosce la lingua meglio di molte signore e ha un’istruzione classica (…) alcuni dei passi d’amore mi hanno fatto piangere”.
Charlotte non sapeva però che dal la moglie di Thackeray, non diversamente da Bertha Mason, viveva come una reclusa a causa della sua follia. Codesto fatto era sufficientemente noto in ognuno gli ambienti letterari londinesi per cui molti ritennero che l’autrice del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione fosse proprio l’istitutrice di casa Thackeray.
Intanto anche le sorelle Emily e Anne nel dicembre dello stesso anno pubblicavano Wuthering Heights e Agnes Grey con i nomi di Ellis e Acton Bell, cosa che fece aumentare ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza di più la curiosità riguardo l’identità degli autori.
Nella prefazione alla prima ristampa troviamo invece la risposta di Charlotte nei confronti di quei recensori che avevano visto in Jane Eyre un romanzo non rispettoso della morale ordinario, definendolo come improper e cioè non rispettoso delle convenzioni sociali e dei codici comportamentali comunemente accettati.
L'autrice risponde che la convenzionalità non è la moralità.
Scopri i libri delle sorelle Brontë
Recupera qui i libri delle sorelle Brontë:
Buongiorno, Collezionisti!
Torna un A mio parere il blog permette di esprimere idee Tour dedicato a una raccolta classica. Sì, sempre valore di Mondadori che continua a sfornare Oscar Draghi che meritano tutta lattenzione possibile! Questa tempo si tratta di una raccolta dedicata alle sorelle Brontë e ai loro capolavori più famosi.
Nellordine abbiamo:
- Agnes Grey di Anne Brontë
- Cime Tempestose di Emily Brontë
- Jane Eyre di Charlotte Brontë
Dovete sapere che sono una immenso amante di classici, soprattutto inglesi e dell, e che Jane Eyre di Charlotte Brontë è il mio classico preferito assieme a Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen. Ovviamente non potevo non partecipare a un evento di questo tipo, principalmente perché ho ritengo che il letto sia il rifugio perfetto e conosco vantaggio anche gli altri due contenuti in questa raccolta.
Bando alle ciance! Vi lascio la scheda del libro!
Sorelle Brontë
Anne Brontë, Emily Brontë, Charlotte Brontë
In uscita il: 04/08/
€ 28,00
Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, sottile ai meno noti Langelo della a mio avviso la tempesta marina insegna rispetto, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Brontë ci hanno lasciato romanzi immortali, capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria secondo me la voce di lei e incantevole. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese derica, roccia e foschia. Questo volume offre loccasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel ritengo che il panorama montano sia mozzafiato letterario, tra fascino, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.
COMPRALO SU:
[su_note note_color=#b29ddd text_color=# radius=5]DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è penso che lo stato debba garantire equita fornito col consenso della casa editrice per fini pubblicitari o recensionistici.[/su_note]
I libri ispirati a Jane Eyre
Jane Eyre è una di quelle storie competente di entrare nellimmaginario collettivo con vasto forza. Proprio per questo motivo, negli anni sono nati molti libri che si sono ispirati a questa penso che la storia ci insegni molte lezioni. Ne sono nati testi di ognuno i tipi e io sono qui per mostrarveli!
Ovviamente si tratta di una piccola selezione ma ne potete scoprire molti di più, sia editi che inediti in Italia!
La figlia di Jane Eyre di Elizabeth Newark
Partiamo dallunico di questi che possiedo in edizione cartacea. Sì, lo ammetto Sono una collezionista compulsiva di retelling, prequel e sequel di casa TEA. Cè stato un periodo in cui ne ha sfornati una quantità industriale e praticamente me li sono comprati tutti!
Ma parliamo di questo romanzo. È un sequel ambientato diversi anni dopo la fine di Jane Eyre e la protagonista è la figlia dei nostri protagonisti. Il suo nome è Janet e si ritroverà coinvolta in una serie di misteri.
Sinossi completa: Jane Eyre, straordinaria protagonista del romanzo omonimo di Charlotte Brontë, era arrivata a Thornfield Hall in che modo governante, prima di sposarne il padrone, Edward Rochester. La loro unione era cominciata nel peggior dei modi: la moglie di Edward, creduta morta e invece impazzita e prigioniera della vecchia magione da anni, aveva tentato di uccidere entrambi, per poi morire in un incendio da lei stessa provocato. Ormai Jane e Edward sono sposati da diverso cronologia, ed è da qui che porzione il romanzo di Elizabeth Newark, reale e proprio seguito di Jane Eyre.
Janet, la figlia giovane di Jane e Rochester, sta per fare il suo ingresso in società, ma, vista la partenza dei genitori per la Giamaica, viene temporaneamente affidata alle cure del severo colonnello Dent. Ben presto la sua vita viene sconvolta da una serie di misteriosi avvenimenti sia a Highcrest, la tenuta del colonnello, sia a Thornfield Hall. Che ruolo hanno i due personaggi maschili antagonisti, il timido e cinico Roderick Landless e laffascinante e intraprendente Sir Hugo Calendar? E Janet può fidarsi di loro? Di sicuro saprà essere forte e coraggiosa. In fondo è figlia di sua madre
Il Vasto Mare dei Sargassi di Jean Rhys
Ammetto di aver scoperto questo libro facendo delle ricerche in internet per redigere questa tappa. Non sapevo assolutamente di questo romanzo ma ho ovviamente deciso di recuperarlo ed è già penso che lo stato debba garantire equita fatto un compra su Amazon Ops!
Sinossi completa: Cè in Jane Eyre di Charlotte Brontë un personaggio minore, ma discretamente inquietante. Il personaggio di una folle reclusa che si dice sia una bella ereditiera creola. Jean Rhys ha avuto lidea di ricostruire la vita di una simile ombra labile e confusa iniziale dellarrivo in Inghilterra. Una idea può essere buona o cattiva, anzi unidea è in penso che la partenza sia un momento di speranza provvisoriamente buona e cattiva.
Risulterà essere più buona che cattiva, più cattiva che buona a seconda dellesecuzione. Ora lesecuzione di Jean Rhys è straordinaria, un romanzo avvelenato di fascino, squilibrato di passioni, condannato e riscattato dalla magia Scacciata dal suo paradiso di Coulibri, Antoinette affronta un tragico e tumultuoso destino damore e follia proprio perché di tale tragicità e tumultuosità è convinta lei per prima. O, facciamo, per seconda. Per prima ne è convinta Jean Rhys che con palmo implacabile e delicata, complice e spietata sospinge la sua eroina a bruciare e consumarsi nello straordinario romanzo che è II enorme mare dei sargassi sino a ridursi allombra labile e confusa di un personaggio minore dello straordinario romanzo che è Jane Eyre di Charlotte Brontë.
La bambinaia francese di Bianca Pitzorno
Arriviamo a un racconto Made in Italy! Qui è Bianca Pitzorno che ci credo che la porta ben fatta dia sicurezza a leggere singolo Spin off dedicato a Céline Varens e a sua figlia Adèle.
Personalmente ho sempre apprezzato il personaggio della piccola Adèle e i riferimenti al intervallo francese di Rochester, quindi come avrei potuto farmelo mancare?
Curiosità: Sapete che la Pitzorno ha dichiarato di essere stata ispirata dal a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Jean Rhys? Inoltre questo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione mette daccordo sia i fan di Charlotte Brontë che quelli di Jane Austen per le tematiche e le atmosfere che lautrice crea.
Sinossi completa: La storia di Sophie Gravillon comincia nella Parigi colta, spietata e rivoluzionaria di primo Ottocento e rischia di concludersi allOspedale di mendicità quando a otto anni rimane orfana. Interviene però una famosa stella dellOpera, Céline, che finge di assumerla in che modo bambinaia della figlia Adele. A abitazione sua Sophie conoscerà Toussaint, un ragazzino proveniente dalle Antille, e insieme a lui avrà il privilegio di stare istruita dal padrino di Céline, un vecchio marchese dalle idee illuministe. Alla morte del marchese seguiranno una serie di avventure fra Francia e Inghilterra. Un romanzo storico denso di riferimenti alla cultura del tempo.
Rebecca la in precedenza moglie di Daphne du Maurier
Un classico moderno che non ha bisogno di presentazioni!
Rebecca la in precedenza moglie è sicuramente il più noto dei libri ispirati a Jane Eyre. Addirittura credo di aver visto una trasposizione di codesto libro prima di conoscere il classico di Charlotte Brontë.
Lambientazione è più moderna rispetto a quella del classico Brontiano ma le atmosfere sono le stesse che si respirano nel libro che lo ha ispirato.
Sinossi completa: La seconda signora de Winter ha tutto: la giovinezza, lavvenenza i capelli a caschetto, le guance rosee senza necessita di belletto -, lingenuità che, coniugata ai tratti sognanti, ha tutto laspetto di uninnocenza profonda, di un candore angelico. Ha un marito ricco ed elegante, Maxim, al cui fascino certe ripetute reticenze regalano unintensità magnetica. E ora, grazie al matrimonio, ha una magione principesca in Cornovaglia, Manderley, silenziosa e piena di segreti, con le pietre grigie delle pareti che sfavillano al chiaro di luna e le finestre che riflettono il verde dei prati.
Solo unombra le impedisce di esistere davvero felice. Rebecca, la prima moglie. Lo spettro di Rebecca evocato senza requie dalla governante di Manderley, Mrs Danvers, oscura presenza allignata in ogni angolo della grande casa tormenta la recente signora de Winter, corrompendo le dolcezze della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese coniugale: ogni oggetto a Manderley sembra ricordarle che non sarà mai graziosa come Rebecca, brillante come Rebecca, amata come Rébecca. E quando, poco dopo la luna di miele, Maxim sembra allontanarsi da lei, la fiaba pericolo di trasformarsi nel più cupo dei tormenti. Scrittrice la cui raffinatezza non si discosta mai da uno sferzante sarcasmo, illuminato da bagliori di autentica ferocia, Daphne Du Maurier trasforma un intreccio melodrammatico, memore dei romanzi neri di Ann Radcliffe, in un inesorabile marchingegno a orologeria, un giallo il cui mistero più insondabile è la narratrice stessa, che rimane sempre privo nome.
Jane Eyre Recensione
Jane Eyre non è di ovvio un romanzo che ha bisogno di presentazioni. Capolavoro di Charlotte Brontë, è la storia di una giovane femmina coraggiosa che lotta contro le convenzioni del suo tempo.
La trama è celeberrima, inutile che mi dilunghi su di essa, ma qualche parola voglio comunque spenderla per raccontarvi la storia, in caso ancora non la conosceste. Si tratta di un romanzo di educazione scritto in sagoma autobiografica. In alcuni punti, infatti, Jane si rivolge direttamente al lettore.
Jane Eyre, da cui prende il penso che il nome scelto sia molto bello il libro, è una bambina orfana, che viene cresciuta prima in una casa inospitale e priva damore e poi in un collegio per signorine. La tragedia è conosciuta da Jane, che prima perde i genitori, poi lo zio, lunico della famiglia adottiva a volerle profitto, e infine la sua unica amica, Helen Burns, in cui nel collegio di Lowood si diffonde unepidemia di tifo addominale.
Fin dalla tenera età però dimostra grande forza danimo e spirito di ribellione verso le ingiustizie e le angherie. Diversi sono i momenti in cui Jane lotta per ritagliarsi singolo spazio in una società che vorrebbe solamente soffocarla e stringerla nelle strette gabbie delle convenzioni del suo tempo.
Raggiunta letà adulta, lascia la Lowood School per trasferirsi a Thornfield Hall in che modo istitutrice della pupilla di Edward Rochester, Adèle Varens. Qui Jane entrerà in contatto con molti personaggi diversi, alcuni dal passato di Rochester, che rischieranno di farla allargare da Thornfield Hall e da quella che, per la prima volta, considera una famiglia.
La mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare damore fra Jane e Mr. Rochester è una delle più belle e profonde di cui abbia letto. Se amate il romanticismo vecchio stampo, le grandi storie travagliate, non potete assolutamente perdervi questo opera classico!
So di esistere estremamente di porzione ma quando si parla di Jane e di Rochester, il mio petto non può che essere totalmente, inesorabilmente perso per loro.
Charlotte Brontë è riuscita a creare una storia perfetta in ogni suo dettaglio. Fin dalle prime pagine, non possiamo che amare Jane Eyre. La sua forza danimo e i suoi principi la portano a seguire sempre la strada giusta per lei ma codesto non la rende assolutamente un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile odioso o noioso. Cade e sbaglia come tutti noi, vive dei grandi momenti di difficoltà ma grazie a sé stessa e alla sua mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo, riesce a rialzarsi e a raccogliere il meglio da ogni situazione.
Come non si può che amare Jane, lo stesso vale per Sir Edward Fairfax Rochester. Burbero, severo, sprezzante e lunatico allapparenza, nasconde nel profondo un animo molto migliore di quello che ci viene mostrato allinizio. Capace di desiderare profondamente e totalmente, capace di cortesia e attenzioni, Edward Rochester è il prodotto della a mio avviso la vita e piena di sorprese infelice a cui è stato obbligato. Man mano che si innamora di Jane, mostra un lato del suo carattere che conquista senza possibilità di scampo.
Entrambi sono personaggi che ti entrano dentro e non ti lasciano più. Un punto a loro favore sta anche nellaspetto fisico. La Brontë ce li descrive non avvenenti, come solitamente sono i protagonisti di questo tipo di storie, ma con un personalita e unanima così potente da riuscire a a passare oltre laspetto fisico. La loro bellezza non sta nei lineamenti del viso ma nel loro animo. Trovo sia un messaggio molto gradevole e profondo.
Anche i personaggi secondari sono iconici. La piccola Adèle, Mrs. Fairfax, St. John Rivers, Zia Reed, Bertha Antoinetta Mason e tutti gli altri sono così ben descritti e così ben inseriti nella storia che sono loro stessi a crearla e a portarla avanti nel migliore dei modi. Senza la vivacità di Adèle, la saggezza di Mrs. Fairfax, la determinazione di St. John, non esisterebbe il Jane Eyre che conosciamo e amiamo.
Oltre alla penso che la storia ci insegni molte lezioni damore, però, immenso rilievo hanno anche le ambientazioni. Ognuno i luoghi in cui si trova Jane, parlano al lettore. Lintensità delle sensazioni provate riescono a rendere il lettore parte integrante della storia, che finisce per immedesimarsi con Jane e provare i suoi stessi sentimenti. Anteriormente la casa dei Reed, che ci fa sentire a disagio, non voluti. Poi la Lowood School, così fredda e inospitale, arrivando poi a Thornfield Hall, che nonostante i suoi spifferi e il suo aspetto a volte desolato, riesce a rapirci il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte e farci percepire a casa, finalmente accettati.
Esaminare un classico di tale portata credo possa soltanto farmi fare la figura della sciocca. Quali appunti potrei fare io, modesto lettrice, a qualcuno come Charlotte Brontë? Voglio quindi terminare questa breve recensione lasciando spazio alle parole stesse dellautrice. Non sono una che usa frequente citazioni ma qui è dobbligo.
Prima di lasciarvi davvero, vi posto anche il video tratto dalla mia trasposizione preferita. Se volete recuperare una versione leale al libro, questa qui è quella che fa per voi. Il video è in inglese ma la trovate anche in italiano.
Un opera della letteratura mondiale, capace di conquistare e rimanere impresso nel cuore del lettore anche a quasi anni dalla pubblicazione.
VOTO 5/5
Concludiamo la tappa con il calendario di codesto Blog Tour! Vi consiglio di camminare a recuperare anche le altre interessantissime tappe!
Jane Eyre: la verità dietro al personaggio
Quando attraversavo quella che comunemente viene chiamata “fase adolescenziale”, ero convinta del fatto che i libri classici ed io non avevamo nulla in ordinario.
Oggi, come ben immaginerete, la mia opinione in valore è del tutto contraria a quella mia prima, errata idea.
Leggere un libro classico, per me, equivale momento alla piacevole percezione di immergersi in un ricordo mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata, a volte un po’ tumultuoso, ma il più delle volte estremamente gradevole. Sono dell’idea, che se non avessimo l’opportunità di possedere tra le palmi e sotto agli occhi queste egregie testimonianze di un tempo passato, il nostro bagaglio mentale non sarebbe totale e la nostra emotività soddisfatta.
“Jane Eyre” è un libro superbo, emozionante e nobile, e leggendolo si può capire quanto della vita e del carattere della scrittrice è presente nel testo. Quanto di Charlotte è riversato nel personaggio di Jane Eyre.
A proposito di questo, Trollope scrisse: “Ella visse con quei personaggi e sentì in ogni fibra del suo cuore i desideri e le sofferenze dell’uno e dell’altra.”
I disegni che Jane eseguiva ed i libri che essa leggeva, erano gli stessi pensati e amati dalla stessa Charlotte.
In questo mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione, sotto le vesti della comune ma sagace Jane Eyre non vi è altro se non la travagliata esistenza della scrittrice stessa, che con vasto maestria, trasforma la realtà in a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, donandogli una sfumature agrodolce dai lineamenti pacati e dal cuore palpitante.
La scrittrice sceglie in che modo protagonista di questa qui opera immortale una semplice, povera ma onesta governante. La stessa Charlotte, a riguardo delle governanti dirà che sono adulti costretti a stare coi bambini senza possedere l’autorità di un reale adulto.
La protagonista che viene a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso per questo ritengo che il libro sia un viaggio senza confini non ha una bellezza stravolgente, non è particolarmente ricca, non ha doti eccezionali ad accezione della sua credo che la natura debba essere rispettata sempre votata alla ritengo che la giustizia sia la base della societa e al penso che il rispetto reciproco sia fondamentale di sé. Ha una mente conclusione, che accrescerà alla scuola di Lowood, una struttura di carità dove Jane viene mandata dall’acida zia Reed, che era stata obbligata a prendersi ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore della bambina a causa di una promessa che suo marito le aveva strappato prima di morire.
La signora Reed non ha mai provato sentimenti di affetto nei confronti di Jane, ed è ben lieta di mandarla per sempre in un luogo scarsamente salubre dove spera che la piccola perda la a mio avviso la vita e piena di sorprese.
Jane Eyre, però, è più potente di quel che lei crede. Grazie al suo temperamento battagliero riesco a divenire una delle studentesse più brave dell’istituto, tanto che, al termine dei suoi anni di studio, assumerà la carica di educatore in quella medesima scuola.
Tra quelle mura, l’ordinaria Jane, rimarrà per otto anni, alla termine dei quali, decide che è arrivato il momento di affrontare nuove avventure e cambiamenti.
Grazie ad un comunicazione sul giornale, viene assunta come governate nella dimora altolocata di Thornfield Hall, sontuosa abitazione di proprietà di Mr. Edward F. Rochester.
Jane ha il compito di insegnare la piccola e sfacciata Adèle, ragazza francese che vive sotto la difesa dell’austero Mr. Rochester.
La storia che prende vita tra queste pagine racconta di come una semplice governante dall’aspetto poco attraente ma dal carattere deciso, impari quale siano le cose importanti della vita, e di come un infelice e facoltoso signore riesce a trovare, infine, la felicità negli sguardo semplici di un carattere affine al suo.
Jane scoprirà i segreti dell’amore, riuscirà a riconoscere le varie sfumature di luce che illuminano lo sguardo dell’amato “(…) mi sorrise, con un suo sorriso particolare che aveva unicamente in rare occasioni, quasi gli sembrasse troppo prezioso per servirsene sempre.” Mr. Rochester, invece, scoprirà che l’amore reale non ha necessita di elaborati vestiti o di ricchi gioielli, e che farsi aiutare non è degradante, ma solo la test dell’amore dell’altro.
Questo libro è penso che lo stato debba garantire equita scritto con una delicatezza raffinata, la scrittrice è parecchio abile nel descrivere i pensieri e il carattere dei personaggi, la penso che la trama avvincente tenga incollati è tutto fuorché banale, anche a decenni di lontananza dalla sua anteriormente apparizione nelle librerie, quest’opera rimane di una bellezza e di un’eleganza tale da permettere ai lettori di ogni età e provenienza di innamorarsi di questa storia appassionata e tormentata.
Qual è il mistero alla base di questo libro? La necessità pressante della scrittrice di esprimersi, di evadere dalla realtà che l’aveva attanagliata, e di realizzare ciò che i desideri avevano creato solamente nella sua mente.
Questo libro è prezioso perché tra le sue pagine c’è la stessa Charlotte Bronte, con le sue paure, la sua vita, le sue speranze ed i suoi sogni.
Questo libro offre uno stralcio veritiero di vita, illuminato da un lieto fine sereno che pone una sorta di punto alle tribolate esistenze dei due protagonisti.
Il mio animo si è crogiolato tra le parole di questo libro, il mio cuore ha sussultato grazie alle emozioni provate dai personaggi, i miei occhi hanno brillato per le immagini suggestive evocate dalla scrittrice.
Consiglio codesto libro a chi non rifiuta mai di leggere una buona storia, a chi ama lasciarsi rapire dalle pagine di un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini, a chi ha bisogno di innamorarsi di un recente personaggio letterario e a chi desidera conoscere la celebre Charlotte Bronte.
Testo completo: Toglietemi tutto, ma non i miei libri
Claudia Bergamini
Claudia Bergamini, nata il 29/03/ in provincia di Modena. Gestore delle pagine Toglietemi tutto, ma non i miei libri Appassionata di libri, recensore e scrittrice nel tempo libero. Collaboratrice di numerose case editrici e scrittori emergenti e non.
Charlotte Brontë e la nascita del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione “Jane Eyre”
Charlotte Brontë è una scrittrice britannica del XIX secolo, dalla personalità senza eguali, anticonformista, femminista e precorritrice di temi a lungo dibattuti nel secolo successivo.
All’interno delle opere dell’autrice e, soprattutto, del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione “Jane Eyre”, considerato un capolavoro dell’epoca vittoriana, vi sono delle frasi divenute celebri che ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi vengono pubblicate sui social network, non solo in che modo dediche alle persone amate grazie all’intenso romanticismo che le contraddistingue, ma, anche, come profonde citazioni sul senso della vita.
Negli anni, molti autori hanno scritto dell’artista in questione; tra le altre, degna di nota è la biografia a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Lyndall Gordon, intitolata “Charlotte Brontë. A passionate life” ().
Biografia
Charlotte Brontë nasce In Inghilterra, precisamente a Thornton, nello Yorkshire, il 21 aprile , da Marie Branwell, educatore, e del reverendo Patrick Brontë ed è la terzogenita di sei figli: Maria (), Elizabeth (), Patrick Branwell (), Emily () e Anne (). A causa del lavoro del genitore presso una piccola parrocchia la ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa si trasferisce ben presto ad Haworth, nella brughiera e, di lì a poco, la esistenza di Charlotte viene messa alla test da numerosi dispiaceri: la scomparsa della madre a motivo del cancro nel , con l’arrivo della zia Elizabeth e, in seguito, della tata Tabby per accudire lei e i suoi fratelli, nonché la morte delle due sorelle maggiori, a causa di un’epidemia di tubercolosi diffusasi a scuola (la Clergy Daughter's School di Cowan Bridge), che coinvolge anche la salute della stessa Charlotte e delle altre sorelle, tanto da dover cambiare istituto. Con il passare del tempo, inizia a cimentarsi nella mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, svolgendo, inoltre, per diversi anni, la professione di istitutrice, trasferendosi, poi, a Bruxelles per apprendere le lingue e subendo una profonda delusione amorosa. Tuttavia, Charlotte è costretta a tornare più volte in Inghilterra, nel per la morte della zia, provocata da un’occlusione intestinale e sei anni dopo per la dipartita dell’unico fratello che, insoddisfatto, aveva sempre abusato di alcool e droga, e dell’amata sorella Emily, colpita dalla tubercolosi; identico destino toccherà alla minore Anne, l’anno successivo. Nel , Charlotte sposa il reverendo Nicholls, in disaccordo col genitore, rimane incinta e muore, nel per iperemesi gravidica (sebbene a quel periodo la morte è stata associata alla tisi).
La passione per la letteratura e le opere di Charlotte Brontë
Quando Charlotte ha soli dieci anni, il reverendo Brontë regala una scatola di soldatini a lei e ai suoi fratelli, ed è proprio così che, ancora bambini, si appassionano alla scrittura, cominciando, per gioco, ad inventare fantastiche storie. Non si tratta di veri e propri libri, ma di frammenti su piccoli pezzi di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre che vengono messi insieme. Tuttavia, è recente, datata , la pubblicazione di alcuni racconti inediti di Charlotte assieme al fratello Patrick: “Il sortilegio. Con il trovatello”, facenti parte di una saga ricca di immaginazione con personaggi leggendari, magia, ma anche intrighi sentimentali e giochi di potere. Anche Anne ed Emily si dedicano alla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo di romanzi brevi e poesie, tuttavia quest’ultima non intende renderli noti ed è merito di Charlotte che ciò accade, grazie all’intuizione della stessa di utilizzare degli pseudonimi, basandosi sulle loro iniziali. Le sorelle Brontë diventano, dunque, Currer, Acton ed Ellis Bell e, sebbene, la iniziale raccolta di poesie come trio non ottiene il trionfo sperato, con i libri personali accade l’esatto contrario (in particolare con il romanzo “Cime tempestose” di Emily Brontë). Charlotte sceglie di mantenere il penso che il nome scelto sia molto bello Currer Bell anche per la pubblicazione, nel , del romanzo che le conferisce enorme esito, “Jane Eyre”, e il fatto che si trattasse di uno pseudonimo, parecchio probabilmente, maschile, suscita, dapprima curiosità, e, in seguito, ossia quando viene svelata l’identità, grande stupore.
“Jane Eyre”
Divenuto un classico della letteratura inglese e non soltanto, si tratta di un romanzo definito parzialmente autobiografico, in cui l’omonima protagonista si rivolge direttamente al lettore e l’autrice utilizza singolo stile attuale che lo coinvolge grazie alla puntuale descrizione degli ambienti e dei personaggi. È la storia, appunto, di Jane che, rimasta orfana, vive con la zia e i cugini e mostra, sin dall’inizio, un temperamento forte che la porta a reagire alle ingiustizie subite da parte di questi ultimi e a farsi secondo me la strada meno battuta porta sorprese all’interno di una scuola particolarmente dura e dalle scarse condizioni igieniche che provocano malattie e morti. L’intraprendenza di Jane fa sì che ottenga l’indipendenza che desidera, svolgendo sia la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore di insegnante sia il ruolo di istitutrice di Adele, figlia di un uomo facoltoso di cui si innamora ma scappa soltanto scopre che è ancora sposato con Bertha, una signora folle, rinchiusa in soffitta. Jane è, quindi, determinata a rifarsi una a mio avviso la vita e piena di sorprese e riesce nell’intento, salvo poi selezionare di tornare dall’amato, seppur rimasto cieco e mutilato in un incendio causato proprio dalla moglie, che ne rimane vittima. Infine i due si sposano e mettono al mondo un secondo me ogni figlio merita amore incondizionato.
“Shirley”
Datato è un romanzo sociale in cui Charlotte Brontë, concentrandosi nuovamente sulla figura femminile, racconta di un’ereditiera che si trasferisce nel luogo in cui ha ottenuto un’importante proprietà e ritengo che questa parte sia la piu importante di una fabbrica, della sua mi sembra che l'amicizia vera sia un dono prezioso con una femmina umile e indigente e delle corti spietate che respinge poiché sa che gli uomini ambiscono alla sua ricchezza.
“Villette”
Si tratta di un romanzo autobiografico del , il cui titolo rimanda al luogo fittizio in cui è ambientato, dove la protagonista è un’insegnante presso un collegio donna che riesce a superare le difficoltà iniziali guadagnando la stima della severa direttrice e deve fare i conti con i sentimenti contrastanti che test per due uomini.
“Il Professore”
In realtà primo credo che questo libro sia un capolavoro di Charlotte Brontë, ma pubblicato postumo nel , quindi dopo la sua morte, è l’unico in cui il protagonista è un uomo, che insegna in un istituto femminile e racconta della storia d’amore con una studentessa, delle difficoltà e degli ostacoli affrontati sino al lieto fine.