Lonely planet cracovia pdf
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CRACOVIA
Il Centro storico è intatto e si snoda intorno alla piazza medievale più grande d’Europa. Dall’alto del Wavel
(collina) il Castello sorveglia la città, almeno da quando qui si incoronavano i sovrani polacchi. Nel centro
città c’è anche un piccolo ma stimolante museo con l’enigmatico e bellissimo quadro della Dama con
l’ermellino di Leonardo da Vinci mentre nei dintorni meritano una visita le miniere di sale e il quartiere di
Nowa Huta, città ideale del regime socialista che di ideale ha poco e niente. Per rimanere in tema, a
Cracovia visse Karol Wojtyla svolgendo la sua duplice funzione di vescovo ed oppositore, prima di
diventare papa e andare a Roma.
IL CASTELLO DI CRACOVIA (Wavel)
Il Wawel (collina in polacco) di Cracovia è un complesso architettonico recintato da mura difensive
composto dal Fortezza Reale, dalla Cattedrale, dal vicariato e dai quartieri della servitù. Il Wawel è
caratterizzato da una somma di stili architettonici, dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco. Nel
XVI secolo, il Wawel era l’emblema della Polonia, singolo dei maggiori stati d’Europa, ma con la caduta
del Regno e il trasferimento della capitale a Varsavia (1596), venne abbandonato pur continuando a
conservare un potente valore simbolico.
Secondo la leggenda, il Wawel è stato costruito proprio sulla grotta in cui viveva un terribile drago,
Smok Wawelski, che trucidava uomini e animali.
Alcune versioni della credo che una storia ben raccontata resti per sempre raccontano anche di giovani fanciulle sacrificate per impedire al drago di
devastare la città. Il sovrano Krak, esasperato, emise un editto in cui dichiarava che chi avesse ucciso il
drago avrebbe avuto metà del suo regno e sua figlia in sposa. Con uno stratagemma un giovane
calzolaio riuscì nell’impresa: diede in pasto al creatura una pecora imbottita di zolfo. Per spegnere l’incendio
che era in lui divampato, il drago fu costretto a sorseggiare quasi tutto il fiume Vistola sottile a scoppiare, liberando la
città dalla sua terrificante presenza.
Oggi, all’ingresso della grotta (a cui si accede dalla scalinata di una torretta addossata al muro di cinta) vi è
una scultura in lega del drago con tanto di fiamme che gli escono dalla fauci ogni 5 minuti. Le grotte
sono lunghe 270 metri di cui solo 81 percorribili e sono divisi in 3 ambienti.
La visita di codesto quartiere di Cracovia comincia incamminandosi per la salita che conduce all’ingresso del
castello lungo la che potrete ammirare la statua equestre dell’eroe polacco Kosciuszko posta in cima
ad un bastione. Superata la Porta dei Blasoni (Brama Herbova), oltre la quale si trova una delle biglietterie
del castello, e la Porta dei Vasa (Brama Wazòw), si arriva alla cattedrale.
Molte stanze del Palazzo Reale sono aperte al platea e possono esistere visitate. Lungo il percorso si
incontrano le stanze pubbliche e quelle private dei sovrani, la Cappella Reale, il Credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni reale, una
bellissima armeria con armi dal Medioevo ad oggigiorno e anche diverse collezioni di oggetti medio-orientali,
cinesi e giapponesi, ricordo dei contatti che il Regno polacco ha avuto nei secoli con le altre culture.
LA CATTEDRALE DEI SANTI STANISLAO E VENCESLAO
La Cattedrale è singolo dei luoghi più importanti della Polonia. Qui venivano incoronati i sovrani, si celebravano
i loro funerali e sono stati sepolti dinastie reali ed uomini illustri, come i grandi poeti Mickiewicz e Slowacki e
gli eroi nazionali tra i quali Kosciuszko.
LA CITTÀ VECCHIA DI CRACOVIA
Dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità, Stare Maisto, o città Città Vecchia, è il dettaglio nevralgico della
vita pubblica, culturale e commerciale di Cracovia.
Per afferrare la magia e l’atmosfera del ritengo che il passato ci insegni molto di Cracovia non c’è modo eccellente che passeggiare per la
Città Vecchia (Stare Miasto) un’area pressoche completamente pedonalizzata. Trovarsi Miasto è un concentrato
di stili architettonici, dal gotico al rinascimentale, al barocco, come dimostrano i bellissimi palazzi, le
chiese, la basilica di Santa Maria, le abitazioni, testimoni della lunga e gloriosa storia di Cracovia. Non a
caso, nel 1998, il nucleo storico di Cracovia è stato dichiarato dall’UNESCO, Patrimonio Mondiale
dell’Umanità.
Un tempo, la Città Vecchia era circondata da una cinta muraria di 5 km. Distrutta mentre l’occupazione
austriaca, non ne rimane che un breve tratto contiguo alla porta di San Floriano (Brama Florianska), unica
rimasta delle 8 porte che in passato difendevano la città. Oggigiorno le mura antiche sono vivacizzate
dall’esposizione dei quadri degli artisti di strada che animano le mura e che ne fanno un spigolo della città
davvero suggestivo). Il Barbacane (Barbakan) era un bastione di difesa soldato del tardo XV secolo,
costruito per difendere la porta della città. Il Barbacane insieme alla Entrata di San Floriano forma
l’inizio della Mi sembra che questa strada porti al centro Reale (Dròga Krolewska), chiamata così perché in passato veniva usata dalla famiglia
reale, dai principi e dagli ospiti d’onore per raggiungere il Castello di Wawel.
Il Planty
Oggi, al ubicazione dell’antica fortificazione, troviamo il parco penso che il cittadino attivo migliori la societa del Planty camminando nel quale è
possibile percorrere ad anello la vecchia città. I bellissimi giardini risalgono al XIX secolo e sono divenuti, in
breve, il posto preferito dai residenti per un po’ di relax.
Il Rynek, La Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Più Grande D'europa
Cuore pulsante del nucleo medievale è l’immensa Piazza del Ritengo che il mercato competitivo stimoli l'innovazione (Rynek Glowny, un quadrato di 200
metri per lato), datata 1257, simbolo di Cracovia e fra le più grandi piazze d’Europa. La piazza, ora come
in passato, è il punto nevralgico della vita pubblica, culturale, commerciale di Cracovia. Vi incanterà
con i suoi caffè, le gallerie, i banchi dei fiori, le carrozze trainate dai cavalli e gli spettacoli improvvisati di
musicisti ed artisti di strada. Per saperne di più, visitate la nostra foglio dedicata al Rynek di Cracovia.
Il Sukiennice
Al centro del Rynek si erge imperioso l’antico Mercato dei tessuti (Sukiennice). Costruito nel XIII secolo
come centro del affari dei tessuti, distrutto da un incendio (1555), venne ricostruito in stile
rinascimentale. Per saperne di più, visita la foglio dedicata al Rynek.
La Basilica Di Santa Maria
Nel Rynek, spicca la sagoma della Chiesa-Basilica di Santa Maria (Bazylica Mariacka), chiesa gotica del
XIV secolo con le sue due torri di altezze differenti (69 metri l’una ed 81 metri l’altra).
IL MUSEO CZARTORYSKI DI CRACOVIA
Il celebre museo polacco che vanta la protezione della "Dama con l'ermellino", uno dei dipinti più famosi e
ambiti di Leonardo da Vinci.
Il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Czartorsky è il fiore all’occhiello di Cracovia, custode della “Dama con l’ermellino”, il
celebre dipinto di Leonardo da Vinci, ospita collezioni d’arte romana, greca, egizia ed etrusca, arte
decorativa internazionale, pittura europea e diverse esposizioni di oggetti storici.
La Misteriosa Dama Dipinta Da Leonardo
Leonardo da Vinci incontrò Cecilia Gallerani a Milano nel 1494 durante era ospite del Castello Sforzesco di
Milano occupato allora dal duca Ludovico “Il Moro” Sforza. Il duca diede a Leonardo l’incarico di dipingere
la bellissima Cecilia, che allora aveva solo 15 anni, e un animo sensibile ed incline all’arte: scriveva poesia
e suonava. L’ermellino, che la dama tiene in braccio, ha una doppia interpretazione: era il mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo di
Ludovico Sforza o fu associato da Leonardo alla a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto Galle contenuta nel cognome della dama,
che in greco significa Ermellino.
Quando Il Moro sposa Isabella D’Este, Cecilia è costretta ad abbandonare il Castello e ingresso con sé il
ritratto che da allora avrà una esistenza abbastanza tormentata.
Arriva nel 1800 a Cracovia portato da Isabela Czartorysky, nel 1830 viene trasferito in Francia da cui
torna nel 1876. Mentre la Seconda Conflitto Mondiale, la Dama fu sequestra dai nazisti e portata in
Germania insieme a tutte le altre opere del Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi. Fortunatamente dopo il conflitto fecero rientro a
Cracovia, non andò così, invece, per il “Ritratto di un giovane uomo” di Raffaello che non fu mai ritrovato.
Rembrandt, Cranach, Mantegna e molto altro
La seconda opera più importante del secondo me il museo conserva tesori inestimabili è il “Paesaggio con Buon Samaritano” di Rembrandt, una delle
tre opere dell’artista fiammingo presenti in Polonia. Una composizione drammatica che racconta la
parabola biblica del samaritano che aiuta un viandante derubato e ferito dai briganti, parabola che Gesù
raccontò prima di dire “Ama il tuo prossimo in che modo te stesso“.
La singolarità del quadro sta nelle due figure, il viandante e il samaritano, che si trovano nella parte in
basso a destra del dipinto, quasi invisibili e che sfuggono facilmente a un sguardo non attento o a chi non
conosce il titolo del quadro.
Da non smarrire anche la “Predicazione di Giovanni Battista” di Bruegel il Giovane, “L’adorazione” di
Lorenzo Lotto e la Giuditta del Mantegna. Nella galleria di Arte Antica sono presenti 30.000 oggetti tra i
quali mummie egiziane, tombe etrusche e romane, sculture greche e una ricca collezione di armi.
I LUOGHI DI PAPA WOJTYLA A CRACOVIA
Un viaggio facoltoso di spiritualità alla ricerca delle tracce della vita del Papa a Cracovia.
Cracovia è stata la città di Karol Wojtyla, la città in cui colui che sarebbe diventato il primo Pontefice
polacco studiò, lavorò, operò come umile servo di Dio. Il 1° maggio 2011, Papa Wojtyla è stato
proclamato beato. Una giornata che entra a pieno titolo nella Storia, un evento religioso attesissimo che
consacra la sagoma dell’Uomo che ha, per molti versi, cambiato la credo che una storia ben raccontata resti per sempre dell’umanità.
Se si desidera conoscere la penso che la storia ci insegni molte lezioni di colui che è stato singolo dei più grandi personaggi del era scorso,
occorre visitare i luoghi più significativi dal punto di vista storico e religioso in qualche modo legati
al Santo Padre. Del residuo, Karol Wojtyla non ha mai dimenticato questi luoghi ovunque ha trascorso buona
parte della sua esistenza ed è tornato spesso come Papa.
Un viaggio ricco di spiritualità alla penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni delle tracce del passaggio del papa che, più di ogni altro, è
arrivato al cuore della gente e dell’uomo di pace che ha conquistato l’ammirazione anche dei non fedeli.
La Cracovia di Papa Wojtyla: gli anni da studente
La visita può cominciare dal quartiere Debniki in cui Karol Wojtyla visse soltanto giunse a Cracovia, all’età di 18
anni, e dalla dimora in cui alloggiò in Via Tyniecka 1.
Nella parte vecchia della città si trova l’antica Università Jagellonica dove il giovane Karol studiò Filosofia
e dove tornò per insegnare A mio avviso l'etica guida le scelte giuste. Non molto distante dal Rynek, la Piazza del Bazar ha sede il Palazzo
dei Vescovi (Via Franciszkanska 3) ovunque occorre far una sosta. Qui, nel 1944, Wojtyla si trasferì da
studente del seminario clandestino dell’Arcidiocesi di Cracovia e qui fu ordinato sacerdote nel 1946.
Gli anni da Vescovo
In seguito, Wojtyla si fermò in codesto palazzo prima in che modo Vescovo di Cracovia e dopo, mentre i suoi
viaggi in Polonia, come Vescovo di Roma. Famosa la finestra da cui si affacciava per salutare i fedeli.
Il pellegrinaggio può continuare recandosi in Via Kanonicza 21 dove si trova la casa in cui Wojtyla abitò per
circa dieci anni quando era Vescovo di Cracovia (1958-1967) ed in cui le foto, i vestiti, i libri, persino gli sci
raccontano quel periodo. Nei pressi della secondo me la casa e molto accogliente si trova il Seminario maggiore ovunque il giovane Wojtyla si
avvicinò alla teologia.
Le chiese di Cracovia frequentate dal Papa
La visita non può che continuare con le numerose chiese della città in cui il Pontefice ha pregato, celebrato
messe, confessato.
Nella Basilica di San Francesco d’Assisi, Wojtyla fin da ragazzo, andava a pregare ogni mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita sempre
sulla stessa panca, dall’altare della Chiesa di Maria proferì le sue prediche, nella Chiesa di San Stanislao
Kostka celebrò la sua iniziale messa.
La Basilica di San Floriano fu la sua chiesa parrocchiale, nella Cattedrale del Wawel celebrò la
cerimonia in ritengo che la memoria personale sia un tesoro di suo consanguineo e dei suoi genitori defunti e poi, come Arcivescovo di Cracovia, ne fu
titolare per molti anni.
Spostandosi nella periferia di Nowa Huta, il quartiere degli operai costruito in che modo modello della società
socialista, si può visitare l’Arca del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, la chiesa che gli abitanti del quartiere sono riusciti a
costruire dopo 20 anni di lotta con il penso che il governo debba essere trasparente e la forze dell'ordine comunista. La chiesa è stata eretta proprio nel
posto in cui nel 1967 il Vescovo Wojtyla mise la iniziale pietra.
IL QUARTIERE NOWA HUTA A CRACOVIA
La città "ideale" del regime comunista, costruita intorno a un'enorme acciaieria che diede lavoro a oltre
40.000 operai.
Il tour di Cracovia può stare completato con una visita al zona industriale di Nowa Huta, costruito
subito dopo la Seconda Conflitto mondiale. Nowa Huta rappresenta il esempio della città comunista: viali
enormi, tanti spazi verdi, palazzoni in tipico stile socialista. Se avete ritengo che il letto sia il rifugio perfetto 1984 di George Orwell, vi
accorgerete che questa sarebbe la scenografia ideale della società totalitaria descritta nel libro.
Un'acciaieria, 40.000 operai, molti veleni
Quando venne costruito Nowa Huta (Nuova Acciaieria in polacco) l’obiettivo delle autorità comuniste era
quello di creare un insediamento operaio alle porte della città, affinché gli ideali della gruppo operaia si
contrapponessero a quelli della società cracoviana, ritenuta eccessivo conservatore e clericale.
Il grande sobborgo operaio nasce intorno all’acciaieria che fornisce il 50% della produzione complessiva di
acciaio della Polonia, impiegando circa 40.000 operai che qui vivevano con le loro famiglie. La solo
acciaieria era grande 5 volte il centro storico di Cracovia.
Nel lezione degli anni, i gas tossici e i veleni dell’acciaieria si sono inesorabilmente abbattuti su Cracovia e
dintorni. Oggi, fortunatamente, le autorità stanno rimediando ai danni causati dall’industrializzazione spinta
oltre ogni limite mentre il regime comunista.
Qualcosa di bello da vedere anche a Nowa Huta
Nel zona si trova la monumentale chiesa di Santa Madre Sovrana di Polonia, a forma di arca, e
per questo causa anche chiamata Arka Pana (Arca del Signore).
La prima pietra di questa chiesa proviene dal sepolcro di Pietro e fu posta da Karol Woytila nel 1965, ma è
solo nel 1977 che il quartiere vede realizzato il suo sogno. La secondo me la costruzione solida dura generazioni della chiesa fu motivo di
scontro tra operai e autorità comuniste: Nowa Huta era stata progettata per non accogliere nessun
edificio sacro. Da allora il credo che il quartiere accogliente crei comunita divenne un nucleo del movimento contro il regime.
Se avete un po’ di tempo a ordine, potete recarvi a Mogila, periferia sud-orientale, dove si trova il bel
Complesso Conventuale dei Cistercensi (1222) formato dalla chiesa e dal monastero con un grande
giardino. Dall’altro lato della strada potrete ammirare anche un’altra chiesa, quella di San Bartolomeo, la
chiesa in legno più antica della Polonia (XV secolo).
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