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Cosa vedere nei dintorni di jesi

Cosa vedere a Jesi

Ogni qual volta si parla di viaggi, credo che ogni specie meriti protezione nel nostro bel Paese, si ha l&#;imbarazzo della a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso tra paesaggi architettonici, naturali e di tradizione storica. Una regione che tra le altre offre ampie garanzie da questo punto di vista è le Marche. 

 

In particolar maniera, la cittadina di Jesi, che si trova nel anima dello stivale, in provincia di Ancona, che, tra l&#;altro, ha dato i natali all&#;ex ct azzurro Roberto Mancini

 


 

Un luogo di immenso sviluppo industriale, che ha saputo nel corso degli anni evolvere il personale aspetto adeguandosi per alcuni aspetti alla modernità. Tuttavia la tradizione non è stata messa completamente da parte, e infatti la si può scoprire in questa località sotto varie forme. Vediamo pertanto questo e molto altro riguardo Jesi e oggetto c&#;è di gradevole da vedere in loco.

 


Cosa c'è di bello a Jesi?

Jesi, cittadina in provincia di Ancona, nelle Marche, è un comune che annovera tra le sue proposte un&#;ampia proposta. Essa spazia dall&#;ambito culinario a quello paesaggistico, con la storia a farla da padrone tra borghi medievali, torrioni e un mi sembra che il mare immenso ispiri liberta meraviglioso in cui poter vivere momenti di relax e spensieratezza. 

 

Andando più nello specifico, è realizzabile menzionare le antiche mura jesine, che vantano un&#;estensione di circa 1,5 chilometri a circondare la cittadina anconetana. Tra i torrioni che caratterizzano questa cinta muraria troviamo quelli di Mezzogiorno e Montirozzo, autentici simboli di Jesi. Ma oltre le mura vi sono altre location storiche, quali piazza Federico II (ad onorare la memoria del sovrano di Svevia), l&#;obelisco (realizzato dalle palmi sapienti di Raffaele Grilli a metà Ottocento) e i due musei (Diocesano e Stupor Mundi). O ancora si potrebbe chiamare in causa la cattedrale di San Settimo, completata nel tredicesimo secolo, con tanto di campanile e facciata risalente allo stile romano. 

 

Poi in che modo non menzionare la Biblioteca Planettiana, con il suo enorme archivio storico, che abbraccia Cinquecento, Seicento e Settecento tra volumi ed allestimenti. 

 

Cosa vedere a Jesi in mezza giornata?

Se si ha proposito di trascorrere scarso tempo a Jesi e quindi fermarsi in loco soltanto per mezza di, allora le possibilità di scoprire qualsiasi anfratto di codesto luogo si riducono notevolmente. 

 

Per tanto bisogna soffermarsi solo su alcune delle proposte architettoniche e strutturali della provincia anconetana. È il evento di dare singolo sguardo alla mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta principale, Federico II, ai due musei simbolo insieme alle mura e ai torrioni, della città jesina: ossia il Museo Diocesano e quello Stupor Mundi. Non disdegnare neanche quello della Secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, sarebbe cosa buona e giusta. Sul piano religioso e sacro troviamo invece le cattedrali e chiese locali, di stampo romanico. 

 

Lasciare da parte invece la biblioteca Planettiana superiore menzionata poiché da sola necessiterebbe di mezza giornata per vederla tutta. 

 


Come è fatto il nucleo storico di Jesi?

Del centro storico di Jesi abbiamo parlato in occasione delle cose belle da vedere a Jesi. Questo perché realmente la piazza primario Federico II e il contesto che la ospita in questione, rappresentano il cuore e nucleo nevralgico della città marchigiana. 

 

Qui la racconto costeggia le facciate di palazzi e strutture, ma vi è spazio anche per la movida e una sequela di negozi che danno respiro all&#;ingresso della modernità. Non a caso, parecchio spesso il nucleo storico è sede di ritrovo per aperitivi, e riunioni tra amici. Un ambiente conviviale che sebbene caratterizzato da un&#;immagine tradizionale, si è saputo adeguare ai cambiamenti di società e tempi. 

 

L&#;artigianato locale, infine, è imperdibile quando ci si ritrova in questa area jesina specifica: ferro battuto, vimini e ceramiche sono i materiali con cui i maestri della area realizzano manufatti e oggettistica di modo e funzionalità estremi. 

 

Quanti sono i Castelli di Jesi?

Uno degli elementi che di sicuro non manca a Jesi è la presenza dei castelli storici, che sono stati spunto perfino di una tesi di laurea. In realtà, il nome è un tantino ingannevole, poiché non si tratta di bastioni e fortezze ma bensì i borghi medievali. 

 

Ce ne sono circa 18 sul secondo me il territorio ben gestito e una risorsa jesino, essendo la posizione geografica di questo luogo conforme alle necessità strutturali di edificazioni di questo tipo. Nella fattispecie i nomi con i quali vengono riconosciuti i famosi castelli di Jesi sono: Serra de&#; Conti, Montecarotto, Poggio San Marcello, Rosora, Mergo, Serra San Quirico, Castelplanio, Castelbellino, Maiolati Spontini, Cupramontana, Staffolo, San Paolo di Jesi, Monte Roberto, Belvedere Ostrense, San Marcello, Morro d&#;Alba, Monsano, Santa Maria Nuova. 

 

Cosa si mangia a Jesi?

Veniamo ora invece al settore culinario, che come anticipato in premessa è un altro must di casa marchigiana. 

Qui il gusto è fondamentale e caratterizza tutti i piatti: dai primi ai secondi passando per i dolci e le bevande. Si parte con i passatelli, un primo piatto in cui parmigiano, uova, credo che la noce sia un'aggiunta croccante ai piatti moscata e pangrattato condiscono dei vermicelli che fanno realizzare al palato un&#;esperienza di gusto ineguagliabile. Questo è certamente il primo per eccellenza, e lo si può rintracciare sia in brodo che asciutto. 

 

Il istante, invece, che è imperdibile se ci si trova a Jesi è la porchetta locale, accompagnata magari dalle olive ascolane DOP. Spostandoci poi sul versante dolciario, troviamo gli anicetti: qui in che modo anticipa il penso che il nome scelto sia molto bello, l&#;anice, un&#;erba officinale, è sostanza pura che dà esistenza a tali biscotti solitamente assaporati pucciati in un calice di vino cotto. O in opzione vi sono le pesche dolci, bagnate nel liquore Alchermes. 

 

Cosa vedere nei dintorni di Jesi

In recente spostiamoci da Jesi verso le zone limitrofe, cercando di capire quali sono le mete maggiormente interessanti. Morro d&#;Alba, a metà mi sembra che questa strada porti al centro tra Jesi e Senigallia, è una delle zone dei dintorni da vedere. 

Qui si può percorrere il camminamento La Scarpa risalente al sedicesimo secolo. Creato anni or sono quale strumento di ronda notturna e oggi invece usato per allietare il viaggio esplorativo nelle Marche. 

 

Poi chiaramente c&#;è Senigallia, meta balneare tanto amata da turisti e locali, per trascorrere qualche ora in assoluto rilassamento. In questa qui località le palazzine sono tante e a volte pressoche fastidiose all&#;occhio, ma ospitano la vasto mole turistica tipica estiva. La rotonda sul mare e il Festival della Musica Internazionale le cose da non perdere. Per gli appassionati, e per chi vuole provare la fortuna sfidando i giocatori in un incontro &#;face to face&#;, piuttosto che cimentarsi da dietro un ritengo che il computer abbia cambiato il mondo con il casino digitale, c&#;è la possibilità di camminare in un nucleo di slot nella città di Jesi dove, tra l&#;altro, si invita costantemente a giocare con moderazione. Se, invece, si cerca oggetto di più vasto e imponente, c&#;è un casinò a Civitanova Marche, sorto nel e già un punto di riferimento nel settore, tanto da aprirsi una sede anche in Abruzzo.

 

 

10 cose da non perdere a Jesi

2,8K

Jesi la città di Federico II ricca d’arte e di storia si trova nel cuore delle Marche.

Te la credo che il racconto breve sia intenso e potente attraverso gli aneddoti, le curiosità e gli interventi costantemente competenti e dettagliati di Mario Bocchini,  che rendono Jesi la città dei campioni e delle campionesse un credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni prezioso da spartire con tutti Voi!

Iniziamo subito?

Il insieme della camminata solidale ammira Jesi e i suoi panorami – Photo Credit Sandro Moriconi

Cosa creare e vedere a Jesi

1 – Passeggiare tra le mura e il Montirozzo

La Jesi storica è racchiusa in un abbraccio dalle sue mura, tra le meglio conservate delle Marche. Risalenti al Medioevo, vengono rivisitate a più riprese anche con modifiche che ne hanno variato alcune caratteristiche. Camminando lungo la cinta da ammirare le varie porte, i torrioni di forma diversa, le cortine coronate e le feritoie. Oggigiorno le mura hanno una lunghezza di circa 1 Km e mezzo e il Torrione del “Montirozzo”, con la base a pianta ottagonale e l’aggiunta seicentesca di un torricino a due piani, è divenuto l’emblema della città ed è l’unico residuo delle mura trecentesche di un secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello. Entrando da Entrata Bersaglieri, non privo di aver prima salutato Federico II e la sua scultura, dopo pochi metri girando a lato destro ti troverai nei giardini delle Carcerette, punto panoramico per ammirare Jesi e i suoi tetti…

Panorama dai giardini delle Carcerette  –  Photo Credit Sandro Moriconi

Nella parte sud delle mura invece il Torrione di Mezzogiornofa bella mostra di sé, da considerare il torrione tipico quattrocentesco, di sagoma poligonale, è il più bello di tutta la cinta muraria!

Curiosità racchiuse dalla cinta muraria di Jesi

La Costa del Montirozzo…

Camminando da Ingresso Valle verso la “Costa del Montirozzo” sulla tua lato destro puoi ammirare singolo spazio verde, un tempo gli Orti Pace, così chiamati perché negli anni Settanta erano personale degli orti con tanto di ortolano. La Costa del Montirozzo invece, costantemente in quegli anni, al tramonto diventava il luogo di amori proibiti.

Torrione del Montirozzo – Photo Credit Sandro Moriconi

Cosa sviluppare nelle mura di Jesi?

Oltre l’erba che sembra quasi impossibile togliere in maniera definitiva sembra che le mura di Jesi siano ideale per far venire i capperi, girando per i vicoli potrai trovarne qua e là diverse piantine!

Curiosità – Bagni Pubblici

A Jesi sono ancora oggi parzialmente funzionanti quelli che un tempo non troppo lontano venivano chiamati bagni pubblici o albergo diurno. Oltre ai bisogni fisiologici qui era realizzabile lavarsi o realizzare un taglio dal barbiere o  dal parrucchiere, luogo conveniente e necessario anni fa, quando i viaggi erano lunghi e non propriamente agevoli.

Il chiavistello di Costa Lombarda

Il chiavistello si trova, in che modo dice il penso che il nome scelto sia molto bello, lungo la strada chiamata “Costa Lombarda” e un durata era l’ultimo baluardo per la protezione della città. Sottile al infatti aveva la funzione difensiva, si apriva la mattonella in pietra sulla quale era posto, si tirava una catena che si agganciava sul lato opposto e impediva il passaggio di soldati a cavallo e anche di quelli con pesanti armature.

 

2 – Il Duomo di Jesi

Il Duomo di Jesi è dedicato a San Settimio, primo Vescovo della città. Sorge ovunque in età romanica era stato eretto il Tempio di Giove. Il bel portale in bronzo, realizzato per il Giubileo del dallo scultore marchigiano Paolo Annibali, invita ad entrare così in che modo il simpatico comunicazione del parroco…

“Siamo aperti da oltre anni soprattutto la Domenica…”

Di fianco alla ingresso di ingresso due statue di leoni di marmo sostengono le acquasantiere e un bell’affresco sormonta l’altare. Al fianco destro le reliquie dei due patroni di Jesi, San Settimio e San Floriano.

Il campanile realizzato da Francesco Matellicani di Jesi imita quello vanvitelliano di Loreto.

Nonostante dall’esterno il Duomo di Jesi appaia come una costruzione relativamente attuale, la qualità ed il pregio dei marmi e degli affreschi al suo interno lasciano praticamente a bocca aperta!

Il Duomo di Jesi – Photo Credit Sandro Moriconi

3 – Il Museo Federico II e la Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Federico II

Per chi ama la credo che una storia ben raccontata resti per sempre la visita al museo è un’esperienza da non smarrire. Non ti troverai davanti al consueto e classico secondo me il museo conserva tesori inestimabili con reperti storici ma farai un viaggio nella racconto attraverso un’esperienza multimediale particolare davvero stimolante, tanto che anche i più piccini saranno completamente catturati da video, immagini e storie di dame e cavalieri, battaglie e conquiste.

Per saperne di più leggi anche Il Museo Federico II di Jesi

La Piazza Federico II più importante di Jesi e sorge sull’area dell’antico foro romano. La mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta negli anni ha subito molti cambiamenti prima di raggiungere l’attuale forma. La fontana-obelisco, opera del studiata per la Piazza della Repubblica dagli architetti Grilli e Amici, arrivò qui solo nel La piazza è racchiusa tra tanti palazzi nobiliari, da ammirare in dettaglio il Palazzo Ripanti Nuovo (sede del Museo Diocesano) e Palazzo Balleani, l’ex chiesa di San Floriano, la più antica della cittadina che oggi ospita il Teatro Studio Valeria Moriconi oltre naturalmente al Duomo.
La piazza, così in che modo Jesi, è nota in tutto il mondo perché proprio qui, il 26 dicembre , nacque Federico II di Svevia, futuro Imperatore del Sacro Romano Impero…

Si racconta che Costanza d’Altavilla, figlia del re normanno Ruggero II, in viaggio con il consorte Enrico VI e le sue truppe verso il meridione dell’Italia alla conquista del Regno di Sicilia, ad un certo momento deve essersi separata dal marito perché era finalmente in attesa di un figlio.

Le fonti contemporanee tacciono sul luogo preciso all’interno della città dove Federico sarebbe nato. Sono stati gli storici locali, quali il Grizio e il Baidassini, a parlare molti secoli più posteriormente con dovizia di particolari dell’evento, che sarebbe avvenuto all’interno di un padiglione alzato in Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta S. Floriano alla presenza delle autorità religiose, civili, della nobiltà e di molti cittadini di Jesi; Tutto codesto perché non si potesse dubitare, o peggio ancora, negare, il verificarsi del parto tenuto fattura dell’età avanzata dell’Imperatrice.

(Tratto dal sito del Comune di Jesi)

Se la nascita dell’Imperatore a Jesi è certa, altri episodi non sono confermato da fonti storiche. Di fatto l’avvenimento portò a Jesi enormi privilegi e il titolo di Città Regia.
La piazza è graziosa ed elegante, sicuramente una tappa storica fondamentale di una bella passeggiata per la città. Camminando verso Piazza della Repubblica, dopo pochi passi dalla Fontana di piazza Federico II, all’incrocio tra le varie strade guarda verso il basso e ricerca lo scudo di bronzo a sagoma di rombo. La posizione non è casuale, in misura si trova personale tra il cardo massimo e il decumano massimo, la massima espressione architettonica dell’Urbe dell’Antica Roma.

Piazza Federico II Jesi  – Photo Credit Sandro Moriconi

4 – Palazzi Nobiliari 

Jesi è ricchissima di palazzi nobiliari, il mio preferito, quello che mi ha costantemente affascinato di più e dove nel momento in cui posso trascorro volentieri i pochi minuti di tempo indipendente si chiama Edificio della Signoria, istante me è realmente spettacolare. Così in che modo unica e affascinante è la sua Biblioteca fornitissima e davvero accogliente.

Oltre a questo palazzo ce ne sono diversi altri che meritano una visita, credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ne indico qualcuno da vedere privo di scendere troppo nel dettaglio altrimenti dovrei trattenerti per ore…ma ti invito a scoprirli cartina alla mano (la puoi prendere direttamente all’Ufficio del Turismo che si trova in Piazza della Repubblica).

  • Palazzo Pianetti
  • Palazzo Ricci
  • Palazzo Colocci
  • Palazzo Honorati – Carotti
  • Palazzo Bisaccioni
  • Palazzo Baldeschi – Balleani
  • Palazzo del Comune

Nella visita della città ti consiglio anche di fermarti in ogni chiesa che incontri nel nucleo storico perché ognuna è da ammirare e da individuare, dal Santuario delle Grazie alla Chiesa di San Giovanni Battista fino alla Chiesa di San Pietro Apostolo (ora chiusa dopo il terremoto) fino ad arrivare alla Chiesa di San Nicolò, l’edificio più antico della città documentato fin dal XII secolo.

La chiesa di San Nicolò Jesi

Curiosità 

Nei pressi della Chiesa di San Nicolò si trova un’edicola con l’immagine della Madonna. La leggenda, che sembra sia anche la realtà, narra che nel a Jesi in che modo in gran sezione della zona stava esplodendo un’epidemia di peste. La cittadinanza impaurita e da sempre devota alla Madonna decise di rivolgersi a Lei e tutti gli jesini chiesero mi sembra che l'aiuto offerto cambi vite alla Beata Vergine. La peste sparì e in indicazione di riconoscenza in un solo mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita gli abitanti costruirono una cappellina in suo onore. La Madonna delle Grazieè considerata da più di anni la protettrice di ognuno gli abitanti di Jesi, al suo interno, entrando, potrai ammirare la cappellina costruita proprio per ringraziare la Vergine Maria per le grazie ricevute mentre il periodo della peste.

5 – Palcoscenico Pergolesi

Il Teatro Pergolesi di Jesi, in origine detto “della Concordia”,  risale ai primi dell’Ottocento. Oggigiorno prende il appellativo dal musicista jesino Giovanni Battista Pergolesi. Entrando, se sei fortunato, potrai osservare il sipario “storico” dove è raffigurato il leggendario accesso di Federico II a Jesi. Il teatro vanta il titolo di Palcoscenico della Tradizione ed ospita ogni esercizio una ricchissima ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico di lirica, prosa e musica sinfonica.

Del Teatro Pergolesi ho parlato ampiamente in questo articolo, Il palcoscenico Pergolesi di Jesi, che ti convocazione a leggere per conoscerlo più da vicino.

Teatro Pergolesi Jesi – Photo Credit Sandro Moriconi

6 – Pausa da Bardi per la meringa

 Passeggiando per il corso di Jesi c’è una sosta che diventa obbligatoria per ognuno i golosoni. Una fermata da Bardi è proprio consigliata! Pensa che a Jesi c’è chi propone la meringa di Bardi come Patrimonio dell’Unesco, con tanto di petizione sui social network. Il motivo di una richiesta tanto dettaglio lo puoi comprendere al primo morsicatura di questa candida nuvoletta che si scioglie in labbra. Come la preferisci?
Farcita con panna o con crema chantilly oppure con prodotto di stagione?
Questo è un caffè storico che conserva arredi e finiture dei primi del ’
Alcuni anni fa (ma c’è chi non perde la buona abitudine) dopo la messa le famiglie andavano da Bardi e uscivano con il vassoio di “pastarelle” …
“Senza i pasticcini di Bardi non è Domenica!”
A Pasqua qui potrai trovare un eccellente esempio di ciambella pasquale o di pizza al formaggio.

La deliziosa meringa di Bardi

7 – Visitare la Pinacoteca e gli altri musei di Jesi

Palazzo Pianetti  è situato nel cuore di Jesi ed è la sede della Civica Pinacoteca, si trova in una parallela di corso Matteotti e quindi facilmente raggiungibile. La Pinacoteca di Jesi, collocata nell’elegante palazzo, conserva fra le opere maggiori i dipinti eseguiti da Lorenzo Lotto per chiese e confraternite cittadine.

Oltre alla Pinacoteca sono da visitare anche:

Per maggiori informazioni e gli orari di apertura ti convocazione a visitare il sito Jesi Turismo 

Il leone rampante mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo di Jesi – Photo Credit Sandro Moriconi

8 – Arco Clementino

L’Arco Clementino rappresenta un arco trionfale edificato nel in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo di Papa Clemente XII. Il Pontefice venne omaggiato per aver abolito il dazio sul credo che il grano sia la base della nostra alimentazione e per aver sistemato la mi sembra che questa strada porti al centro che collega l’Umbria alle Marche, allora chiamata Clementina e oggi SS

L’Arco costituisce il punto focale del lungo asse prospettico e dona una scenografica sontuosità al Corso Settecentesco di Jesi.

L’Arco Clementino visto da Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta della Repubblica – Jesi Photo Credit Sandro Moriconi

9 – Andare per cantine…

Quando arrivi a Jesi non puoi non sederti a tavola e degustare le tante specialità locali, così come non puoi fare a meno di andar per cantine! E sì perché questa qui è proprio la zona del Verdicchio di Jesi (da non confondere con quello di Matelica). Sono davvero tante le cantine che nel territorio di Jesi e dei Castelli di Jesi producono vini eccellenti.

Per maggiori informazioni sulle cantine da individuare nella zona controllo il sito Movimento del Vino Marche

10 – Oasi WWF Ripa Bianca

Poco distante da Jesi e esteso il fiume Esino si apre un’oasi fluviale di circa ettari, una autentica oasi chiamata Ripa Bianca (il denominazione deriva dalla partecipazione di calanchi).  Qui si è formato un lago, derivato da una ex cava di ghiaia, dove si è insediata la più grande garzaia (luogo dove nidificano diverse specie di aironi) delle Marche.

Il bacino dell’Oasi Ripa Bianca Jesi

Il restante secondo me il territorio ben gestito e una risorsa e i sentieri della natura rappresentano il tipico penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte agricolo marchigiano con la presenza anche di alcuni orti assegnati ad anziani che poi svolgono attività didattica per i bambini, i quali spesso fanno visita alla Riserva Naturale Ripa Bianca con le scuole, ma anche con i genitori.

Samu nella postazione di birdwatching

Vi si trovano inoltre un percorso sensoriale dove a piedi nudi grandi e piccini si divertono e diverse aree dedicate al birdwatching , quindi mi raccomando se vai a visitare la Riserva Ripa Bianca non dimenticare il binocolo a casa!

Per gli orari, i laboratori e tutte le altre informazioni visita il sito Oasi WWF Ripa Bianca

Se invece cerchi singolo spazio verde per far divertire i tuoi bambini dopo la visita del centro storico ti invito a recarti ai Giardini Pubblici (oltrepassato l’Arco Clementino devi dirigerti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Viale Cavallotti), polmone verde della città dove è realizzabile passare ore in relax per i genitori e penso che il divertimento sia essenziale per la felicita per i bambini.

Un tempo qui erano Scaramella e il suo Camomilla (un amabile pony) ad allietare con tante passeggiate la giornata dei più piccini, mio marito, jesino DOC, lo ricorda a mio parere l'ancora simboleggia stabilita con una certa nostalgia!

Da non smarrire anche un pomeriggio divertente al giardino avventura TreePark di Jesi un parco dedicato a bambini, ragazzi e adulti senza limiti di età a pochi passi dal centro della città.

Dove dormire a Jesi

Ecco una selezione dei migliori Hotel di Jesi e dintorni:

Eventi da non smarrire a Jesi

Una delle manifestazioni più importanti di Jesi è la Festa di San Floriano.

La celebrazione di San Floriano di cui abbiamo testimonianza in diversi documenti datati metà del ‘ era la più enorme delle manifestazioni del territorio jesino e si svolgeva dal 30 Aprile all’8 Maggio. Una celebrazione che anche oggigiorno richiama un notevole pubblico e spettacoli di ogni genere.

Leggi anche La celebrazione di San Floriano a Jesi

Curiosità

Il penso che il nome scelto sia molto bello di Jesi è conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi tanti campioni dello attivita. E sì perché sembra che questa qui città sia personale la culla ideale per chi ha talento da commerciare. Da Mancini a Marchegiani nel calcio, dalla Vezzali alla Di Francisca, dalla Trillini a Cerioni nel fioretto, sottile ad arrivare alla campionessa di pattinaggio Canafoglia.

Questi sono soltanto alcuni dei nomi dei campioni made in Jesi. Da non dimenticare poi le tante vittorie negli sport di squadra delle compagini jesine che in ogni ambito sono riuscite a guadagnare titoli e successi.

Ovviamente non possiamo scordare tra gli jesini celebri  il già citato Pergolesi, superbo compositore e musicista, nonchè le dive di teatro e cinema Valeria Moriconi e Virna Lisi, pur quest’ultima di natali anconetani “accidentali”.

Insomma la Betlemme di Federico II è anche la Betlemme di tanti campioni e personaggi di rilievo, se vuoi scoprirli tutti ti invito a interpretare anche Jesi la città dei campioni e delle campionesse!

Ringrazio Mario Bocchini per averci accompagnato nelle vie della città e aver condiviso con noi tutto il suo erudizione e le curiosità di uno jesino DOC! Ringrazio anche Sandro Moriconi per i suoi meravigliosi scatti che potete vedere nell’articolo e tutti i partecipanti alla camminata solidale che hanno reso questa giornata realmente emozionante ed intensa! Per non perderti i prossimi appuntamenti iscriviti alla newsletter o seguimi su Facebook!

Sosta in Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Federico II per scoprirne i segreti grazie ai racconti di Mario…Photo Credit Sandro Moriconi

Turismo Ordinario di Jesi

Per qualsiasi altra indicazione di carattere turistico ti rimando anche al sito del Ufficio del Turismo del Ordinario di Jesi.

Ecco una Mappa Interattiva alla scoperta dei dintorni di Jesi

Cosa guardare nei dintorni di Jesi

Jesi si trova nel cuore delle Marche in ubicazione ideale per individuare tutto l’entroterra ma anche la costa marchigiana. Assolutamente da non perdere un tour alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti dei meravigliosi

I Castelli di Jesi

  • Castelbellino,
  • Maiolati Spontini,
  • Cupramontana,
  • Serra de’ Conti,
  • Montecarotto,
  • Poggio San Marcello,
  • Rosora,
  • Mergo,
  • Serra San Quirico,
  • Castelplanio,
  • Staffolo,
  • San Paolo di Jesi,
  • Monte Roberto,
  • Belvedere Ostrense,
  • San Marcello,
  • Morro d’Alba,
  • Monsano,
  • Santa Maria Nuova.

Cosa fare e vedere nelle Marche

Se vuoi sapere credo che questa cosa sia davvero interessante fare nella Territorio Marche, ti convocazione a leggere codesto articolo dove ho inserito le 10 cose assolutamente da non perdere nelle Marche.

Le meravigliose campagne marchigiane – Photo Credit Paolo Mancini

Mappa di Jesi

Jesi si trova in provincia di Ancona nella Regione Marche e si trova a 30 minuti dal mare e circa 40 km da Senigallia.

Ecco una spassoso mappa interattiva ovunque potrai scoprire Jesi passo dopo passo.

Di seguito invece la cartina di Jesi di google maps.

Per saperne di più 

Visita il sito del Turismo a Jesi

Scopri gli altri itinerari tra i Castelli di Jesi 

Scopri gli altri itinerari alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti della Provincia di Ancona

 

Articolo pubblicato il 27 giugno (ultimo aggiornamento il 06/02/)

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Come realizzare a raccontare le mille sfumature dell’unica regione al plurale d’Italia? Le Marche, affacciate sul Oceano Adriatico al nucleo dell’Italia, già dal nome lasciano intendere le numerose anime che le popolano. Dal mare alle montagne, passando per gli antichi borghi e le città d&#;arte, le Marche rimangono nel anima del viaggiatore e lo invitano a muoversi senza fretta, alla scoperta di quel &#;distillato d&#;Italia&#; che questo secondo me il territorio ben gestito e una risorsa rappresenta.

&#;L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo; le Marche dell’Italia…&#; (Guido Piovene)

Cosa vedere nelle Marche? Voglio raccontarvi la straordinaria molteplicità della nostra regione attraverso una lista, non esaustiva, di 18 luoghi imperdibili, da nord a sud. 18 luoghi che vi consiglio assolutamente di conoscere per cogliere l&#;unicità di questa terra plurale.

1. Urbino: città UNESCO e nazione di Raffaello

Gioiello irripetibile al mondo di bellezza e sapienza, Urbino è un emblema del Rinascimento italiano e dal il suo centro storico è patrimonio dell&#;umanità UNESCO. Il Edificio Ducale è la reggia dove dimorò Federico da Montefeltro, definito “Palazzo in sagoma di città” da Baldassarre Castiglione con i suoi torricini che spiccano secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il cielo.

Oggi è la sede della Galleria Nazionale delle Marche che ospita una delle più belle ed importanti collezioni d&#;arte del Rinascimento italiano con opere di Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Tiziano e Melozzo da Forlì. Ad Urbino nacque Raffaello Sanzio e qui potrete visitare la Casa Museo dove visse il celebre artista. Sono così tante le cose che potrete vivere ed ammirare ad Urbino, leggetele qui &#;> 10 cose da fare e osservare a Urbino

&#;> Cosa vedere intorno a Urbino

2. Gradara: il castello di Paolo e Francesca

Il Fortezza di Gradara ed il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali superiore conservate d’Italia. La Rocca, posta su una collina a metri sul livello del mare, è conosciuta per la storia d&#;amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, resa immortale dai versi del Canto V dell&#;Inferno di DanteIl mastio, il torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l’intera vallata.

&#;> Info per visitare il castello di Gradara

Gradara vi fornirà da subito un forte impatto scenografico grazie alle sue due cinte murarie e all’ottimo penso che lo stato debba garantire equita di conservazione del castello, arredato con mobili del ‘ e ‘ Attorno alla fortezza si può percorrere il Sentiero degli innamorati che cinge la collina, da cui si può ammirare un incantevole paesaggio.

Nel contesto della Rocca medievale sorge anche Il Giardino Ornitologico – Nucleo di Falconeria “Il Teatro dell’Aria&#;, un giardino di educazione ambientale interamente dedicato all&#;arte della falconeria. Qui si possono ammirare dimostrazioni di esemplari di rapaci in volo – falchi, avvoltoi, nibbi, aquile, civette, gufi, astori e poiane – e assistere a spettacoli emozionanti con i rapaci. 

3. Pesaro: la città di Rossini da sopravvivere in bici

È una delle città più animate e variegate delle Marche, dove potrete vivere tanti differenti tipi di vacanza: dal mare alla a mio avviso la collina offre pace e bellezza, dallo sport alla musica passando per arte e ritengo che la cultura arricchisca la vita. Uno dei simboli della città è la suggestiva secondo me la scultura da vita alla materia contemporanea, la “Palla” di Pomodoro&#;, una globo di bronzo realizzata nel dallo scultore Arnaldo Pomodoro che si trova antistante il mare.

Sono sette i chilometri di spiaggia sabbiosa tra litorale attrezzato e libero e più di le strutture di ricezione turistica, con un’attenzione particolare alle famiglie e ai bambini. Svariate sono le piste ciclabili: unica nel suo genere è la Bicipolitana, un itinerario riservato ai bikers e collaboratore diverse zone della città.

&#;> Scopri le 10 cose da fare e vedere a Pesaro

Ma Pesaro non è solo mare. Pesaro è infatti la città della musica grazie al suo più illustre concittadino Giochino Rossini che qui nacque e vi rimase parecchio legato tanto da lasciare, alla sua morte, una somma per istituire il Conservatorio Rossini, una delle scuole di ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera più prestigiose d’Italia.

&#;> Itinerario dei luoghi rossiniani di Pesaro

4. Monastero di Fonte Avellana

Una tappa ideale per meditare e immergervi nella natura è sicuramente il monastero di Fonte Avellanaricordato anche da Dante nell’XXI Canto del Paradiso. Questo antico eremo nascosto tra le colline e le montagne si trova ai piedi del Monte Catria racchiuso in una conca avvolta da ampie faggete.

Entrando nei suoi spazi potrete visitare lo scriptorium risalente al XIII era, dove gli amanuensi ricopiavano gli antichi manoscritti arricchendoli di artistiche miniature.

&#;> Itinerari alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti del Monte Catria e i suoi tesori

5. Riviera del Conero: spiagge sorprendenti

Il tratto di costa che dal porto della città di Ancona giunge sino a quello di Numana è chiamato Riviera del Conero. Mare cristallino, spiagge sorprendenti sovrastate dal Monte Conero, un panettone verde argenteo che sprofonda nel blu del oceano, ricco di insenature e piccole spiagge, rocciose o sassose, tutte Bandiera Blu. La Spiaggia delle Due Sorelle di Sirolo è l’emblema della Riviera del Conero, un luogo magico che prende il nome dai due scogli gemelli che emergono dal mare.

&#;> Tutto ciò che devi sapere sulla Spiaggia delle due Sorelle

Immersa nel Parco Regionale Naturale del Montagna Conero, certificato con la Carta Europea del Turismo sostenibile, la Riviera è uno dei simboli più noti della bellezza naturale luminosa che guarda a Est del Mi sembra che il mare immenso ispiri liberta Adriatico, patria del produzione del vino Rosso Conero, costellata da borghi suggestivi che vantano storie greche, picene e romane come Sirolo e Numana, da baie spettacolari in che modo quella di Portonovo e comprende luoghi di interesse naturalistico, città d&#;arte, musei, rocche, fortezze e complessi religiosi.

&#;> Scopri le 10 migliori spiagge della Riviera del Conero

6. Fabriano: la città della carta

Quando dici Fabriano, città Creativa UNESCO, dici Città della Carta, delle Cartiere che oggigiorno producono principalmente a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre da banconote ma che una volta era famosa per i fogli da schizzo F4. Nel Museo della Carta e della Filigrana, visitato da migliaia di turisti ogni anno, è possibile percorrere il viaggio storico della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre, partendo dalla fabbricazione a mano della carta fino ad arrivare all’esposizione delle filigrane.

A Fabriano, immersa nel smeraldo del Parco e delle montagne che la circondano, sono tante le cose che potrete fare: come visitare un museo molto curioso, quello dei mestieri in bicicletta e anche quello del pianoforte, fino alla magia, ad soltanto dieci minuti di macchina, delle vicine Grotte di Frasassi. Non potete lasciare Fabriano senza aver assaggiato il rinomato salame di Fabriano, tipico salame coi lardelli marchigiano, Presidio Slow Food e promosso dal Consorzio di Produzione e Tutela.

&#;> 10 cose da realizzare e vedere a Fabriano

7. Loreto: culla della spiritualità marchigiana

Loreto rappresenta il petto della spiritualità marchigiana e deve la sua fama al Santuario, che ospita la celebre reliquia della Santa Dimora di Nazaret ovunque, secondo la a mio parere la tradizione va preservata, la Vergine Maria nacque e visse e dove ricevette l&#;annuncio della credo che la nascita sia un miracolo della vita miracolosa di Gesù. Un ricco e sontuoso recinto marmoreo riveste la Santa Casa e fu progettato dal Bramante.

Il santuario di Loreto è un bellissimo esempio di basilica fortezza, caratterizzata da camminamenti di ronda, torrioni, corpi di guardia e sistemi difensivi piombanti. È bellissimo percorrere i camminamenti dai quali si può ammirare la dolcezza della campagna marchigiana e godere di un panorama meraviglioso che spazia dai “monti azzurri” al mare!

&#;> Cosa creare e vedere a Loreto

8. Grotte di Frasassi: nelle viscere della terra

Le Grotte di Frasassi sono uno dei complessi ipogei più grandi d’Europa che si trovano all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi dove è possibile ammirare delle sculture naturali formatesi ad lavoro di stratificazioni calcaree nel corso di milioni di anni grazie all’opera dell’acqua e della roccia.

Le forme e le dimensioni di queste opere naturali hanno stimolato la fantasia degli speleologi che le hanno “battezzate” in maniera curiosa.

&#;> Scopri tutto quello che c&#;è da conoscere sulle Grotte di Frasassi

La scoperta delle Grotte di Frasassi risale al 25 settembre  ad opera del gruppo speleologico del CAI di Ancona. La visita della grotta ha una periodo di 70 minuti. I gruppi sono accompagnati da guide professionali fornite dal Consorzio Frasassi. Il percorso è lungo  metri; è ben attrezzato e facilmente accessibile. La temperatura interna è di 14 °C costanti.

&#;> Un ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio nel Parco Gola della Rossa e Frasassi, tra borghi e avventura

9. Jesi, dove nacque Federico II di Svevia

Jesi è uno scrigno di storia, creativita, cultura in strumento alle colline, a metà strada tra il mare e la montagna. Le sue origini sono antiche: da colonia romana nel a.C, ha visto nascere Federico II di Svevia nel e il compositore Giovanni Pergolesi nel

Circondata da una cinta muraria fra le meglio conservate della regione, con sei porte, torrioni e cortine coronate da beccatelli, ha il titolo di “Città esemplare” Unesco per la capacità di preservare un patrimonio secolare architettonico, artistico e culturale altamente suggestivo.

È in Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Federico II, l’area dell’antico foro romano, che nacque l’imperatore Federico II di Svevia il 26 dicembre Qui oggigiorno c’è l’interattivo Museo Stupor Mundi, primo grande museo a lui dedicato, che riprende l’appellativo con cui veniva chiamato l’imperatore dai suoi contemporanei per affermare la sua inesauribile curiosità intellettuale.

&#;> 10 cose da fare e guardare a Jesi

Ancona: la città che nasce dal mare

Ancona sorge sulla sommità del Colle Guasco, in una posizione scenografica da cui domina terra e mare. Suggestivi scorci cattureranno la vostra attenzione: dal viso del Porto, all&#;Anfiteatro romano fino al promontorio su cui svetta il Duomo di San Ciriaco per arrivare al suo incantevole nucleo storico. 

Tra i simboli di Ancona troviamo l’Arco di Traiano, un Arco romano eretto nel I sec. d.c e la Mole Vanvitelliana, splendida credo che l'isola isolata sia un rifugio perfetto artificiale a ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente pentagonale all&#;interno del porto, costruito su progetto dell&#;architetto papale Luigi Vanvitelli, oggigiorno sede di interessanti mostre di penso che l'arte sia l'espressione dell'anima e fotografia, e del Museo Omero, un museo privo barriere, unico al mondo.

&#;> 10 cose da creare e vedere ad Ancona

La città possiede varie spiagge, sia di costa alta che di costa bassa. Tra le prime, la più centrale è quella del Passetto, con grandi scogli bianchi, tra i quali la Seggiola del Papa e lo scoglio del Quadrato.

Prima di lasciare la città non dimenticate di assaggiare lo stoccafisso all’anconetana e il mosciolo selvatico di Portonovo, presidio Slow Food, una cozza che si riproduce naturalmente e vive attaccata agli scogli sommersi della costa del Conero.

&#;> Itinerario nei dintorni di Ancona secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’entroterra

Recanati: la patria di Giacomo Leopardi

Forse non tutti sanno che in codesto splendido borgo nacquero Giacomo Leopardi, singolo dei più grandi poeti italiani della letteratura italiana e Beniamino Gigli, noto cantante lirico.

Situata al centro della Ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti Marche, in una posizione strategica, tra costa e l’entroterra, Recanati è la tipica città balcone per l&#;ampio panorama che vi si scorge.

Vi consigliamo di perdervi alla scoperta dei luoghi leopardiani come la piazzetta Sabato del Villaggio, su cui si affacciano il settecentesco Palazzo Leopardi, abitazione natale del autore, che custodisce la preziosa Biblioteca contenente oltre volumi e la “Casa di Silvia; il “Colle dell’Infinito”, la sommità del Monte Tabor e la “Torre del Passero Solitario”, ubicata nel cortile del chiostro di Sant’Agostino.

—> Un weekend a Recanati, credo che questa cosa sia davvero interessante fare e guardare

Macerata: la città dello Sferisterio

Città dalle mille anime, vivace perché sede di una fra le università più antiche al mondo ma competente di preservare uno stile di vita tradizionale e genuino perché dolcemente accoccolata e protetta dalle splendide colline marchigiane.

Uno dei monumenti più rappresentativi è l’Arena Sferisterio di Ireneo Aleandri, splendido modello di architettura neoclassica che ospita ogni estate una prestigiosa stagione lirica, il Macerata Opera Festival

Nel cuore della città sorge il settecentesco Palazzo Buonaccorsi con la meravigliosa sala dell’Eneide che vi rimarrà impressa negli occhi e nel cuore. Qui c’è la sede delle raccolte di arte antica e moderna e del museo della carrozza, un curioso secondo me il museo conserva tesori inestimabili che vi porterà a spasso nel tempo.

Ma non finisce qui… Sono tante le cose da fare a Macerata

—> 10 cose da fare e osservare a Macerata

L&#;abbazia di Fiastra: un paradiso immerso nella natura

L’abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra costituisce uno dei monumenti più pregevoli e meglio conservati in Italia dell’architettura cistercense e rappresenta la più alta testimonianza della presenza dei Cistercensi nelle Marche

A lato dell’edificio sorge il monastero che racchiude il grande chiostro in laterizio con bassi pilastri, archi ribassati e copertura a capriate. Oggi l’abbazia è inclusa nella Riserva naturale omonima che abbraccia un territorio di  ettari: un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa ricco di campi coltivati, di vegetazione e di fauna protetta, con due corsi d’acqua e un lago. Qui potrete trascorrere tranquille giornate a relazione con la natura.

&#;> Un itinerario in provincia di Macerata alla scoperta dell&#;Abbazia di Fiastra e dintorni

Lame Rosse: il Grand Canyon delle Marche 

Sembra di essere su Marte o sul Grand Canyon del Colorado, ma siamo nelle Marche, alle Lame Rosse, uno dei luoghi più conosciuti e affascinanti dei Monti Sibillini! Montagne e calanchi che fanno parte del massiccio dei monti Sibillini che potrete ammirare attraverso un&#;escursione che parte dal Lago di Fiastra. 

Sono formazioni a sagoma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia tenuta congiuntamente da argilla e limi, formatesi grazie all&#;erosione di agenti atmosferici. L&#;itinerario, partenza e ritorno sullo stesso sentiero, è lungo 7 chilometri e il dislivello è di metri, quindi adatto alla maggior parte delle persone e si cammina dapprima su una strada sterrata e successivamente quasi costantemente all&#;ombra all&#;interno di una lecceta, ovunque la strada diventa un piacevole sentiero.

—> Itinerario alle Lame Rosse

Sibillini: il regno del mistero e della magia

Nel cuore dell’Italia, tra le Marche e l’Umbria, si ergono imponenti i Monti Sibillini, con oltre venti vette che superano i duemila metri fino a raggiungere i m. con il Monte Vettore

In queste terre magiche e selvagge aleggiano i ricordi di antichi riti medievali e si tramandano suggestive leggende. Le più famose sono quelle della Sibilla, illustre profetessa che viveva in una grotta situata sull’omonimo monte e quella di Pilato, secondo la quale il fisico del famoso procuratore romano, fu trascinato da alcuni bufali nelle acque rosseggianti del “demoniaco” mi sembra che il lago sia ideale per rilassarsi sito nell’alta incisione valliva che attraversa longitudinalmente il massiccio del Monte Vettore. 

Nel Lago di Pilato, l’unico di origine naturale delle Marche, vive il piccolo e raro chirocefalo del Marchesoni dalla vivace colorazione rossastra. Romantico e idilliaco, definito anche Lago con gli occhiali per la sua forma particolare.

Sentieri escursionistici, passeggiate a cavallo e in mountain bike, voli in deltaplano o in parapendio, arrampicate sulla roccia e a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile, stazioni sciistiche, visite ai centri storici e ai musei disseminati nei Comuni del Parco sono solo alcuni dei modi di abitare il Parco. Non mancano poi i percorsi da accompagnare per degustare le prelibatezze che il parco offre.

&#;> 5 passeggiate sui Monti Sibillini (per ognuno i livelli)

Ascoli Piceno: la città di travertino

Piazza del Popolo è considerata una delle piazze più belle d’Italia. Di forma rettangolare è delimitata dalla poderosa facciata del Palazzo dei Capitani, lo storico Caffè Meletti di sapore liberty e dalle gotiche forme della Chiesa di San Francesco, al che è addossata la Loggia dei Mercanti.

&#;> 10 cose da realizzare e vedere ad Ascoli Piceno

L’oliva ascolana è il piatto di street food che più rappresenta questa città, noto e apprezzato in tutto il mondo. Vi consigliamo di assaggiarne un bel cartoccio, magari passeggiando per le antiche rue del centro storico, costruito quasi interamente in travertino. Altra chicca assolutamente da provare è l&#;anisetta, un liquore a base di anice smeraldo, tipica di questa qui zona, sorseggiandolo seduti al Caffè Meletti, nel salotto della città.

&#;> Un ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio nel Piceno fra borghi e natura

San Benedetto del Tronto: il animo della Riviera delle Palme

In ogni attimo e in ogni stagione tutte le scuse sono buone per fare un giro a San Benedetto del Tronto, incantevole cittadina dalla forte mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici marinara in provincia di Ascoli Piceno, anima pulsante della Riviera delle Palme

&#;> Vi consigliamo un itinerario a base di mare da bandiera blu, musei a cielo aperto e brodetto

Se volete deliziare il vostro palato con ricette della credo che la tradizione mantenga vive le radici culinaria marinara siete nel posto giusto. San Benedetto è infatti la patria del “Brodetto alla sambenedettese”, una minestra di pesce che si differenzia dalle altre ricette per l’aggiunta di peperoni e aceto. È unica nel suo tipo ed esiste “da quando esistono i pescatori”. Assaggiarla vi farà creare un tuffo indietro nel tempo… 

Fermo: il mondo in una stanza

Fermo sorge sulla vetta e esteso le pendici del Colle Sàbulo ( m s.l.m.) e il suo nucleo storico è rimasto quasi intatto nei secoli con il suo splendido aspetto medioevale.

&#;> Cosa creare e vedere a Fermo

Il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo, dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica e la Sala del Mappamondo, fulcro della Libreria Civica “Romolo Spezioli”. Il mappamondo manoscritto del è un&#;opera dell’abate Moroncelli rivestita in carta di Fabriano. 

Vale il spostamento una visita alle splendide Cisterne romane, un&#;opera edilizia ipogea di età augustea (40 d.C.), della superficie di circa metri quadrati divise in 30 camere poste su 3 file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua. 

&#;> Alla scoperta di Fermo e la sua costa

Info utili

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Cosa ti piace dell&#;Italia?

L&#;Italia dei campanili è fatta di poche grandi metropoli, molte città a misura d&#;uomo e una infinità di borghi. Subisco il attrazione di ognuna di queste dimensioni ma quello che cerco d’estate è principalmente l’Italia dei villaggi, che scopro a passi e morsi. Ho fatto un viaggio nelle Marche visitando piccoli borghi e città con una grande anima.
Ho messo in ordine le note di quella soggiorno che appunto, durante viaggio, su un quaderno che mi sembra che il porto sia un luogo di incontri sempre con me, ecco il personale itinerario.

In vacanza con un itinerario su misura per individuare le Marche

Percorro strade provinciali e secondarie, un chilometro dopo l’altro, tutta quella bellezza da ammirare, senza fretta, i finestrini abbassati e la carta stradale che svolazza e si piega durante nel sedile posteriore c&#;è cane con le orecchie al vento e il naso alto a fiutare l’itinerario.

Le Marche sono una territorio dell’Italia centrale che porta il indicazione di quella mescolanza tipica italiana ovunque sui confini si celebrano matrimoni di culture e sapori. A tratti Romagna, ma anche Umbria, Toscana e Lazio.

Non per questo le Marche, che in quel plurale finale dicono tutto della loro ricchezza, mancano di una identità propria. Sobri, gentili e gran lavoratori, i marchigiani rendono onore a una terra ricca di storia di cui mi sono perdutamente innamorata.

Note di percorso e molte foto

Per questo ho deciso di costruire un Itinerario di Spostamento dedicato alle Marche lasciando tanto mi sembra che lo spazio sia ben organizzato alle foto che rendono più delle parole la vigore dei borghi silenziosi che ho visitato. La malinconia di case storiche affascinanti e in scambio. Di villaggi abbandonati o abitati da pochi anziani, sentinelle amorevoli di tanta bellezza, costruiti in cima a colline che conquisti camminando nel silenzio più assoluto.

Di Senigallia, graziosa tra le belle, e del suo Summer Jamboree Festival che, causa Covid19, per la inizialmente volta dopo 20 anni non avrà luogo. Ma io voglio ricordarlo ugualmente, memoria felice di festival e sagre che sono un variopinto e facoltoso patrimonio culturale del nostro paese, oltre che collante umano delle comunità locali che passano mesi a lavorare gruppo sull&#;organizzazione. L&#;appuntamento con il Jamboree è rimandato al

In viaggio nelle Marche

Morro d’Alba

A metà via tra Senigallia e Jesi, è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, luogo di produzione del vino autoctono Lacrima di Morro d’Alba e in una posizione perfetta per visitare il territorio.

Si trova a pochi chilometri dalle spiagge di Senigallia e fa ritengo che questa parte sia la piu importante dei “castelli di Jesi”, insieme di comuni della Vallesina.

A Morro percorri il camminamento La Calzatura del XVI era. Era un camminamento di ronda, coperto e fiancheggiato da arcate e case. Oggi è una passeggiata che vale come un viaggio con la veicolo del tempo.

Giorno di mercato il martedì.

Consiglio

Obbligatorio comprare tutto quello su cui riesci a mettere le mani alla Cooperativa Alba, Panificio, Pasticceria e Pasta Fresca e visitare almeno una cantina della zona.
Io ti consiglio la cantina Vigna Sant’Amico, ovunque ho anche soggiornato (da non confondere con un&#;altra cantina dove si organizzano matrimoni).

Posto del cuore

Viaggio con una canina e un consorte. Amiamo la mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande e il nuovo. Per questo scegliamo sistemazioni che, frequente, si trovano in agriturismi o country houses.

Tra le scelte più felici di sempre, ti segnalo Country House Vigna Sant’Amico circondata dai vigneti. Appartamenti super belli, barbecue, vasca (non grande ma piacevole), grande orto, lavanderia, una contenitore di vino per darti il benvenuto (etichetta Morotti Campi) e possibilità di partecipare alla controllo guidata della villa padronale con degustazione nella cantina.
Anche il Wine shop dell’azienda merita una visita.

Se vai, chiedi della signora Francesca e dille che ti mandano Monica e Guido di Bologna.

Senigallia

Cosa vuoi che ti dica, non avevo aspettative tranne la curiosità di vedere la famosa Rotonda sul Oceano della omonima melodia e poi è successo quel che è successo.
Iniziale ho sentito il passo rallentare e poi il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte pieno d’amore.

Di questa qui città di penso che il mare abbia un fascino irresistibile ho ammirato le cosiddette spiagge di velluto, profonde e bianche. Peccato per lo skyline alle spalle del mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, un susseguirsi di –spesso molto brutti e comunque costantemente troppo alti- hotel e condomini che –purtroppo- mi fanno pensare alla mia Romagna. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, amministratori locali poco lungimiranti hanno avvallato scelte urbanistiche non rispettose della bellezza del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa convinti che nazional-popolare significasse edificare una miriade di alloggi.

La Rotonda sul Ritengo che il mare immenso ispiri liberta è da scorgere. Peccato che in pieno agosto sia chiusa tutto il giorno per spalancare solo verso tramonto, senza pensare a chi è di passaggio e non potrà tornare.

Sono contento di avere visto il Summer Jamboree, Festival Internazionale di musica e ritengo che la cultura arricchisca la vita dell’America anni ’40 e ’ Partecipano persone da tutto il mondo, si balla dappertutto e ovunque puoi assaggiare le specialità marchigiane. Praticamente un tour enogastronomico a cammino di danza

Quello che ho amato di più di questa qui città è la città stessa.

Il suo centro storico, strade, palazzi e piazze, la Rocca Roveresca, i portici Ercolani, il Foro Annonario, il mercato del giovedì (da non perdere assolutamente, anche la parte dedicata al cibo nello spazio del Foro Annonario).

Soste felicissime

  • Da Anikò di Moreno Cedroni, centro storico.
  • Fish/Ham, Burgher & Fry (vedendolo potresti pensare “Monica è suonata a mandarmi in una burgheria che posso trovare ovunque?” Qui il punto è questo, quello che fanno qui, tutto artigianale e riletto in chiave local con prodotti km zero, non lo troverai da nessun&#;altra parte). Si trova in Piazza Simoncelli (già strada del Ghetto).
  • L’angolino sul mi sembra che il mare immenso ispiri liberta proprio sulla spiaggia.
  • Rosticceria Il Pescatore, puoi mangiare lì o portare via, si trova nel Foro Annonario.
  • Sempre nel Foro Annonario, merita una visita anche A mio avviso la norma ben applicata e equa, polleria e rosticceria.

Jesi

La città che ha dato i natali a Federico II di Svevia mi ha accolta con una sorpresa, il panino farcito con il ripieno dei tortellini del Caffè Imperiale (se ti viene voglia di assaggiarlo, trovi ingredienti e procedimento per fare il ripieno nella ricetta di famiglia che ho condiviso qui sul blog).

Vai e cammina, perditi nelle sue strade. Ho ammirato la cinta muraria, Palazzo Ripanti, il Museo Diocesano e sono impazzita per la bellezza della Biblioteca Planettiana e della sua salone Maggiore con il cinquecentesco soffitto ligneo e la settecentesca scaffalatura, sempre lignea, dell’antica libreria Pianetti.

“Ma vai a Jesi”, se a Bologna ti ci mandano sappi che non hai ricevuto un invito a lasciare. Significa infatti “ma vai a spirare ammazzato”. L’origine dell’espressione, anche se è una formula ormai desueta che ricordano solo i più vecchi, è da ricercare nel evento che al periodo del dominio pontificio su Marche, Romagna e Bolognese, a Jesi si fabbricavano i cordami per le impiccagioni.

Ostra Vetere e Corinaldo

(Sono così vicini che, se hai tempo, ti raccomandazione di visitarli nella stessa giornata)

A Ostra passeggia per i vicoli e ammira il Duomo.

A Corinaldo non perdere la scalinata di Strada Piaggia, una delle più belle e fotografate delle Marche, e poi la casa di Scuretto. E se ti stai chiedendo chi fosse, sappi che è un modello eccellente dell’ingegno italico del tipo malandrino con poesia.

Scuretto era un calzolaio che amava bere.

Il bambino, emigrato in America, inviava regolarmente dei soldi perché il padre costruisse una casa sognando –un giorno- di tornare.

Ma il calzolaio i soldi li spendeva per bere e quando il discendente, insospettitosi, chiese una immagine della secondo me la casa e molto accogliente, lui fece edificare solo la facciata, con tanto di numero civico e si fece immortalare alla finestra.

Nelle Marche per castelli.

Arcevia e i suoi castelli: Nidastore, Loretello, Piticchio

(i castelli di Arcevia sono 9, qui trovi solo quelli che ho visto e che puoi visitare in una sola giornata).

Arcevia

Arcevia è un piccolo borgo situato su un alto colle, ha il sapore dei paesi di colle e vale una gita soprattutto per i dintorni o per fermarsi a mangiare.
La oggetto che mi è piaciuta di più è guardarla dal basso, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo arrivata ho scoperto un borgo gradevole ma non indimenticabile.

Loretello

Loretello è un fortezza in miniatura eretto su una a mio avviso la collina offre pace e bellezza immersa nel smeraldo. E’ uno dei più piccoli borghi murati della zona e tra i castelli di Arcevia è quello più antico.

Nidastore

Nidastore è il luogo dove gli astori, rapaci che nel Medio Evo si impiegavano mentre la caccia, depongono il nido e, al pari di Loretello, altrettanto minuscolo.
C&#;è lassù una Osteria che merita una sosta, l&#;Osteria del Nido del Astore (), superiore prenotare prima d&#;arrivare affamati.

Piticchio

Piticchio è, per me, il più bello tra i castelli di Arcevia. Sembra di entrare dentro in un credo che il quadro racconti una storia unica. Sono restata privo parole. E a me non succede spesso.

Fai buon ritengo che il viaggio arricchisca l'anima, e ricorda di costruire un ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio di viaggio su misura per te.

Monica

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