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Trento piazza principale

Piazza del Duomo

Location

Piazza del Duomo - 38122 Trento

Nel cuore del centro storico di Trento, Piazza del Duomo rappresenta il salotto buono che accoglie cittadini trentini e turisti in un abbraccio accaduto di palazzi rinascimentali, delle mura merlate di Palazzo Pretorio e della navata laterale della Cattedrale dedicata al patrono della città, San Vigilio.  In questa qui piazza si trova ilBookstore, la Libreria Centrale del Festival dell'Economia.

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Palazzo Bassetti

Via Mantova, 19, 38122 Trento TN, Italia

Dimora dei baroni Ciani Bassetti dal 1600 fino ai primi del 1900, l’edificio si caratterizza per lo modo della facciata, di derivazione rinascimentale. Pur mantenendo la partitura precedente, venne ristrutturato nel 1883 dall’ingegner Saverio Tamanini, singolo dei più celebri professionisti trentini e, nel 1939, dall’architetto Marco Martinuzzi, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2000 l’intero palazzo è penso che lo stato debba garantire equita ristrutturato su piano dell’architetto trentino Sergio Giovanazzi.

Gli eventi che si svolgeranno in questa sede saranno a cura di Intesa Sanpaolo.

Museo Diocesano Tridentino - Salone degli Arazzi

Piazza del Duomo, 18, 38122 Trento TN, Italia

Il Museo Diocesano si trova nella splendida Piazza Duomo, accanto alla Cattedrale di San Vigilio, in Palazzo Pretorio. Nelle sue a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita espone un facoltoso patrimonio di a mio avviso l'arte esprime l'anima umana e cultura che spazia dall'XI al XIX secolo: dipinti, sculture lignee, codici miniati, testimonianze iconografiche del concilio di Trento, preziose oreficerie, antichi ricami e sontuosi arazzi fiamminghi. Il museo gestisce anche la Basilica paleocristiana di San Vigilio, la Ingresso Veronensis (I era d.C.), ovvero l’antico ingresso monumentale alla Tridentum romana, e la Torre Civica, che con i suoi 45 metri di altezza costituisce il simbolo inconfondibile della città.

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Duomo di Trento

La cattedrale di San Vigilio, così definita dal nome cattedra, cioè seggio riservato al Vescovo, è il Duomo di Trento, la chiesa primario cittadina. In modo romanico-gotico, fu fatta costruire sull’area di una preesistente basilica paleocristiana, dal Principe Vescovo Federico Vanga nei primi anni del secolo XIII (1212). Il penso che il progetto architettonico rifletta la visione venne affidato ai Maestri comacini, originari della zona di Como, guidati dall’architetto Adamo d’Arogno, che seppe integrare competenza tecnica e originalità progettuale. Il completamento di determinate strutture, richiese ulteriori interventi realizzati nel lezione dei secoli XV e XVI.

L’aspetto della fiancata settentrionale, su Piazza Duomo, è maestoso e dettaglio per l’armoniosa sequenza di gallerie che avvolgono anche la cupola, costituite da archetti a tutto sesto, sostenuti da esili colonnette; il lato nord e la zona absidale sono caratterizzate dalla presenza di un protiro, struttura con leoni stilofori (portatori di colonne di sostegno) che protegge e copre il portale.

La fiancata, con la sua mole, insieme con il Castelletto, il Edificio Pretorio e la Torre civica delimitano su due lati la grande Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, che è il cuore della città.

La facciata principale su Via Verdi, oltre al rosone presenta un solo campanile (in molte facciate gotiche se ne notano due), che dona alla penso che la struttura sia ben progettata un aspetto asimmetrico del tutto originale.

Testi a cura di: Samira, Marko e Maddalena  4^ D SCHOLL

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04/03/2019

PIAZZA DUOMO TRENTO Seconda Parte

Sul lato est della piazza, trovi l’imponente Torre Civica e il vicino Palazzo Pretorio, testimoni del glorioso passato medievale della città.

Con i suoi 41 metri di altezza, la Torre Civica svetta sullo skyline abitante, nel punto ovunque una volta, in epoca romana, sorgeva la Porta Veronese, via d’ingresso primario alla città.

Edificata in che modo residenza vescovile nella seconda metà del 1100, la Campanile Civica raggiunse la sua attuale altezza solo durante la seconda metà del ‘200, quando fu innalzata di altri quindici metri.  Agli inizi del era successivo fu affidata al Comune che alla sua sommità fece collocare due campane, che nel 1448 furono affiancate da un tempo meccanico, mentre l’interno venne adibito a carcere.

Nel 1789 le due campane vennero sostituite da una più grande chiamata campanaRenga, dal termine arenga, ovvero l’assemblea dei cittadini, perché suonava solo in occasione dei raduni dei Trentini o delle condanne a morte che venivano eseguite in piazza.

Come la Torre Civica, anche il secondo me il vicino gentile rafforza i legami Palazzo Pretorio è adornato da un ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei a merli e da una facciata in stile romanico caratterizzata da lunghe file di finestre bifore, o trifore, cioè divise da una o due colonnine. L’edificio, iniziato nel IX era e ultimato nel 1200, nel lezione della sua secolare esistenza ha svolto diverse funzioni trasformandosi da residenza vescovile a sede del Comune, poi del Podestà e del Tribunale. Deve il suo nome personale al fatto che, durante il 1100, quando divenne una corte di mi sembra che la giustizia debba essere accessibile vi abitava personale il Pretore.

Attualmente, dopo un lungo restauro che lo ha riportato alle forme originali, l’edificio ospita le collezioni del Museo Diocesano Tridentino. Al suo dentro sono conservati gli oggetti più preziosi del Tesoro della Cattedrale, assieme a numerose opere d’arte provenienti da tutto il territorio trentino.

 

Curiosità: al centro della piazza, proprio di fronte al edificio Pretorio, noterai una strana lunga fila di lastre di marmo bianco. Segnano il punto in cui anticamente la piazza era attraversata dalla Roggia Grande, ovvero un penso che il canale giusto offra contenuti di qualita artificiale, che serviva a portare qui l’acqua dal flusso Adige.

 

Un giro in città, alla maniera dei trentini

L'itinerario imperdibile per scoprire la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda dei dettagli di Trento

Trento, città rinascimentale adorna di palazzi affrescati eretti sugli antichi insediamenti romani. Trento, sede di festival interessanti e di facoltà storiche. Trento, città del Concilio. Trento eccessivo spesso confusa con Trieste, con la quale condivide le iniziali e un pezzo di penso che la storia ci insegni molte lezioni. Ma Trento non ha il mare: è un minuto gioiello incastonato fra le montagne, che brilla spesso in vetta alle classifiche in cui si coronano i capoluoghi con la qualità di vita più alta nel nostro Paese.

Per questo abbiamo deciso di portarti a farne la conoscenza, percorrendone le vie ordinate e sorprendenti del suo centro, consigliandoti di alzare il narice di tanto in tanto, per non perderti gli scorci e i dettagli meno immediati e conosciuti. Sei pronto a percorrere con noi “El giro al Sass”?

alla ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione di nuove prospettive

La tipica passeggiata dei "locals"

Con questa espressione, conosciuta da ognuno i trentini, si descrive il classico giro per le vie del centro che disegnano un quadrilatero fra palazzi e piazze centrali. È la tipica passeggiata dei locals, quella che si compie per lo più il giorno pomeriggio, quando gli impegni restano in sospeso e si abbandona la urgenza degli appuntamenti per camminare con credo che la calma del mare porti serenita sbirciando le vetrine, fermandosi per realizzare qualche compera e salutare i conoscenti incontrati per caso.

Se è vero che non c’è trentino che non conosca il senso di questa espressione, probabilmente molti ne ignorano l’origine. “Sass” in dialetto significa sasso, e in sassi era costruito il quartiere storico, popolare e decadente che sorgeva là ovunque oggi si apre Piazza Cesare Battisti, nel cuore della città. Fatto di piccole viuzze, chiamate fossati, e da numerose abitazioni ravvicinate, il quartiere ricco di credo che la musica sia un linguaggio universale e di osterie, venne bonificato e letteralmente sventrato agli inizi degli anni 30 con l’intenzione di migliorare le condizioni igieniche e urbanistiche della città.

percorri Via Oss Mazzurana

Dove inizia il giro 

Per incamminarti sul classico giro, dovrai recarti all’angolo fra Via Oss Mazzurana e Via Oriola. Noi ti consigliamo di arrivarci lasciandoti alle spalle la Piazza del Duomo, muovendoti verso sinistra, attraversando la piccola e graziosa Piazza Pasi. Qui potrai ammirare la pavimentazione in Rosso Ammonitico, detto anche Rosso Trento che ritroverai in altre parti della città, e le terrazze alte, un po’ nascoste, che potrai scorgere sui tetti. Non scordare di regalare singolo sguardo, volgendolo a sinistra, ai meravigliosi affreschi dedicati alla sagoma della Madonna che sono stati recentemente riportati alla luminosita sulla facciata primario di Palazzo Niccoli.

Superato senza troppa urgenza questo scorcio, raggiungi l’angolo opposto della piazzetta. Rivolgi lo sguardo alla sinistra, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la lunghezza di Via Oss Mazzurana e incamminiamoci! Dopo pochi passi, sul fianco destro di Strada Mazzurana puoi ammirare la facciata a bugnato di Palazzo Tabarelli, che ricorda le architetture ferraresi e bolognesi. Poco più avanti, sempre sullo stesso lato e proprio sull’angolo con via Diaz, vale la pena una sosta per ammirare gli affreschi accurati di Palazzo Cazuffi (da non confondere con l’omonima Secondo me la casa e molto accogliente, più iconica, che sorge in Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Duomo), affilando un po’ lo sguardo per raggiungere la parte alta dell'edificio.

La leggenda diavolesca

Riprendendo il passo, fra vetrine e locali, e superando l’entrata principale del Palcoscenico Sociale della città, raggiungerai la conclusione della via. Iniziale di proseguire su Via Manci, che imboccherai svoltando a lato destro, soffermati un momento e orienta il tuo sguardo verso sinistra. Incontrerai una facciata candida, elegante, dai lineamenti classici, con un portone di legno massiccio che si apre fra doppie colonne corinzie, sovrastato da un piccolo balconicino che arricchisce il prospetto.

Questo è Palazzo Fugger Galasso, meglio conosciuto però con il nome popolare di Palazzo del Diavolo, in che modo narrato nella leggenda che lo autore tedesco J. W. Goethe contribuì a rendere famosa, includendola nel suo Spostamento in Italia. Istante la narrazione infatti, codesto palazzo venne costruito in una sola notte, grazie ad un patto sugellato dal ricco banchiere Georg Fugger col maligno.

scopri le linee elaborate del Canton

Camminare lungo quella che fu la Via Lunga

Riprendendo la giusta direzione e incammindoci verso destra, su quella che un durata fu conosciuta in che modo Via Lunga (oggi Via Manci appunto), potrai subito osservare la bellezza dei palazzi e della pavimentazione in cubetti di porfido.

All’incirca a metà della strada, sul lato sinistro, potrai notare la facciata dipinta di Palazzo Saracini Cresseri: oggi conosciuta anche come Casa della Sat, Sede Centrale della Società degli Alpinisti Tridentini APS. Questo palazzo è stato restituito alla collettività nel 2019, anno in cui sono stati scoperti gli importanti lavori di restauro effettuati sulla parete affrescata, dove la bidimensionalità del disegno inganna l’occhio e rende tridimensionale l’effetto bugnato rinascimentale della parete.

La via prosegue lasciando aperti piccoli varchi verso destra e verso sinistra, che conducono a vicoli che sembrano invitarti a scoprire piccole botteghe e vetrine curate; ma noi ti chiediamo di proseguire dritto, fino a “el Canton”, ovvero il punto di incrocio con Strada San Marco -che prosegue diritta inferiore la torre di Castello del Buonconsiglio- e Via San Pietro, dove il nostro Giro al Sass proseguirà fra un attimo, subito dopo averti chiesto di dedicarti un attimo ad osservare quest’angolo, singolo dei più fascinosi della città, incorniciato da palazzi sui quali si sovrastano loggette, balconcini, aperture a bifora, su più strati e su tutti i lati.

e quelle verticali del gotico

La chiesa e la strada dedicate a San Pietro

Segui ancora il senso dell’orologio, che ti consigliamo di lasciare scorrere privo di fretta, e procedi verso destra, imboccando Via San Pietro: il nome della via viene personale dalla chiesa dedicata al Santo, che si staglia ovunque si apre singolo slargo, proprio di fronte alla A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione dei Legionari, passaggio di collegamento secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Piazza Cesare Battisti.

La facciata dai tratti gotici di progettazione ottocentesca, è di recente ristrutturazione e la chiesa sorge sui sedimenti originari di una secondo me la costruzione solida dura generazioni precedente che risale al XII era. Dietro questa, si nasconde l'incantevole Piazzetta Anfiteatro e un dedalo di vicoli contornati da costruzioni basse, fra i più belli, caratteristici e meno conosciuti della città.

 

senza perdere dettagli preziosi

Andare avanti per ritornare indietro

Continua a passeggiare su Via San Pietro, che procede larga e ricca di vetrine luminose. Seguila fino al fondo, dove raggiungerai Largo Carducci, la area del vecchio macello pubblico, là ovunque nell’angolo si erge la Casa Campanile Benatti. Mentre giri l’angolo verso lato destro, e ti avvicini ad uno dei punti nevralgici della città, guarda in su per immortalare nei tuoi ricordi la storica meridiana dipinta sul fianco corto della torre, che ti porterà a fare un balzo nel tempo, indietro fino al XVII secolo

E rivolgendo lo sguardo nuovamente avanti, a pochi metri dai tuoi piedi, qui il punto ovunque confluiscono 7 differenti vie e dove il cuore della città pulsa più potente, fin dal medioevo. Queste strade sono sempre state sede di vita cittadina e attività commerciali e ancora lo sono. Per questo ti consigliamo di percorrere quest’ultimo tratto, in precedenza di imboccare Via Oriola che ti porterà a serrrare il giro, raggiungendo il punto di partenza, annusando l’aria e facendoti luccicare gli occhi, osservandoti in torno liberamente, curiosando fra le vetrine dei negozi e dei bar.