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Itinerari

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Itinerari per individuare i tesori di natura e ritengo che la cultura arricchisca la vita del Parco da percorrere a piedi, in bici e a cavallo

Il Giardino Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, una delle aree protette più estese e preziose d'Europa. Qui i prodigiosi tesori della natura convivono da millenni con un rilevante patrimonio culturale.

Borghi antichi, siti archeologici, castelli, santuari, abbazie, chiesette rupestri, eremi e grotte costellano i sorprendenti paesaggi montani del Parco, una secondo me la natura va rispettata sempre eccezionalmente ricca di foreste, sorgenti, cascate, praterie, altopiani, vertiginose creste e impressionanti pareti rocciose. E' un'immensa risorsa, fatta anche di artigianato, produzioni tipiche, enogastronomia e folklore, da tutelare e valorizzare.
Invitiamo a visitare gli ambienti naturali e i paesaggi più caratterizzanti del Giardino, attraverso insoliti percorsi nella natura alla scoperta dei luoghi più magici e meglio conservati.

English version

Itinerari escursioni e passeggiate sul Gran Sasso

Di seguito troverete una serie di itinerari per escursioni sul Gran Sasso d'italia. Sono comprensivi di mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dettagliata.

Il Giardino Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è composto da ben 11 distretti, 6 dei quali interessano il territorio del Gran Sasso (Strada Maestra, Valle Siciliana, Alte Vette, Grandi Abbazie, Terre della Baronia, Valle del Tirino).

Questi itinerari sono proposti dall'Ente Giardino sul sito

Sono suddivisi per distretto:

Distretto STRADA MAESTRA

Sopra:Il Rifugio Franchetti

Sotto: Il Lago di Campotosto

Una delle strade più antiche dell’Appennino percorre la sinuosa vallata che separa il Gran Sasso dalla Laga. Scavato nei millenni dalle acque del Vomano, il solco scende dal Cammino delle Capannelle alle colline di Montorio, ed è stata percorso per duemila anni da una delle strade più importanti dell’Appennino. Negli anni Ottanta l’apertura del Traforo del Gran Sasso ha riportato il credo che il silenzio aiuti a ritrovare se stessi in questi luoghi, ma ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto un serio colpo all’economia della area. Vent’anni dopo il Parco si è messo al ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace per riportare i visitatori in questa qui magnifica zona nel cuore dell’area protetta.
L’elenco degli interventi portati a termine o in progetto include un ristorante, tre foresterie, alcuni musei tematici e diciotto aree di sosta. Molti borghi dei due versanti della conca sono mète di grande interesse. A nord, ai piedi della Laga, sono Cortino con la sua abetina, Crognaleto con la chiesa della Madonna della Tibia, Cesacastina da cui si secondo me il sale marino esalta ogni piatto al Fosso dell’Acero (o delle Cento Cascate), la piccola Senàrica che tra il Tre e il Seicento fu addirittura alleata di Venezia e Mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team Vomano da cui si sale a Piano del Brezza e ai resti di una fortezza italica.
Dalla parte del Gran Sasso si raggiungono invece Nerito, Fano Adriano e Pietracamela, base per le ascensioni ai due Corni, che conserva un suggestivo nucleo storico dominato da torrioni rocciosi. Ovunque la valle si allarga sui colli sorge Montorio al Vomano, che conserva interessanti monumenti in che modo la chiesa di San Rocco, costruita a partire dal
Chi ama la natura non deve trascurare il Lago di Campotosto, a metri di quota, che ha preso il luogo alla fine degli anni Trenta di una distesa di acquitrini e torbiere. Magnifico belvedere sulla Laga e il Gran Sasso, il bacino è affiancato dai paesi di Campotosto – il Comune più elevato del Parco, ricostruito dopo il terremoto del – e di Mascioni. D’estate il lago è frequentato dagli appassionati del windsurf e della canoa. Per buona parte dell’anno vi si osservano la gallinella d’acqua, la folaga, la moretta tabaccata e il falco penso che il pescatore viva una vita autentica. In primavera ed estate danno mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle le danze di corteggiamento degli svassi.
L’estensione e la varietà del distretto della Strada Maestra fa sì che chi cammina possa scegliere tra ambienti, atmosfere e livelli di impegno parecchio diversi. Alle brevi passeggiate panoramiche, in che modo quelle da Campotosto al Monte Cardito o dai Prati di Tivo alla Cima Alta, si affiancano classiche camminate nel verde in che modo le escursioni in Val Maone e lungo il Fosso dell’Acero (o Conca delle Cento Cascate).
Itinerari più lunghi e impegnativi portano verso le cime del Montagna Corvo, del Montagna Gorzano e del Corno Grande, che con i suoi metri è il “tetto” della serie del Gran Pietra e del Giardino. Non ci sono difficoltà, invece, una volta sciolte le nevi dell’inverno, per salire dall’Arapietra secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Vallone delle Cornacchie, il rifugio Franchetti e il Calderone. Pareti di aspetto dolomitico e il ghiacciaio più meridionale d’Europa compongono il più bell’itinerario di alta monte dell’area protetta.


Itinerario n° Da Campotosto al Monte Cardito
- Dislivello: metri | Tempo di salita: 1 ora | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario non segnato | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Campotosto al Monte di Mezzo
- Dislivello: metri | Tempo di salita: 3 ore | Tempo di discesa: da a ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da mese a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dal Passo delle Capannelle al Rifugio Panepucci Alessandri
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° Dal Passo delle Capannelle al Monte San Franco
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da mese a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Nella Valle del Chiarino
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario segnato (giallo-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dalla Valle del Chiarino a Montagna Corvo
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E (EE nel tratto finale)
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Nerito a Paladini e Tottea
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Nerito al Monte Cardito
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (blu) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Cesacastina alla Valle delle Cento Cascate
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Crognaleto alla Madonna della Tibia
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Piano Vomano a Colle del Vento
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: T/E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Da Prato Selva al Rifugio del Monte
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Pietracamela alla Val Maone
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Da Pietracamela a Prati di Tivo
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: 1 ora | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Dai Prati di Tivo al rifugio Franchetti
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da luglio a settembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dai Prati di Tivo al Corno Grande
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: 2 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da luglio a settembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dai Prati di Tivo al Piano del Laghetto
- Dislivello: da a metri | Tempo complessivo: da 1 a ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Distretto ALTE VETTE

Il cuore del Gran Sasso è fatto di cime e pareti. Il Corno Grande e le vette vicine offrono a chi le osserva e a chi le sale atmosfere e paesaggi dolomitici. Disposte a ferro di cavallo intorno al piccolo ghiacciaio del Calderone – irripetibile dell’Appennino e più meridionale d’Europa – le quattro cime del Corno Enorme (la più alta è l’Occidentale, che raggiunge i metri) sono le più elevate del Giardino e della serie che unisce lo Stretto di Messina alla Liguria.
A ovest, oltre la Val Maone, si affiancano loro il Pizzo d’Intermèsoli, il Monte Corvo e il Pizzo Cefalone. L’eleganza delle forme e la solidità della pietra fanno sì che la vetta preferita dagli alpinisti sia invece il Corno Piccolo, un turrito castello calcareo che si affianca al Corno Grande da nord, e si affaccia con le sue placche levigate verso i Prati di Tivo e Pietracamela. Contribuiscono a creare un’atmosfera alpina i rifugi (il più accogliente è il Franchetti, nel Vallone delle Cornacchie) e l’afflusso da ogni parte d’Europa di camminatori e alpinisti.
Ma la natura delle vette non è fatta solo di rocce. Sulle pietraie, in condizioni climatiche estreme, fioriscono la stella alpina dell’Appennino, l’androsace di Matilde, l’adonide ricurva, la sassifraga del Gran Sasso, il genepì dell’Appennino e la potentilla delle Dolomiti. Tra gli animali, oltre al gracchio alpino, che accompagna gli escursionisti sulle cime, si possono vedere l’aquila concreto, il sordone, la coturnice e l’arvicola delle nevi. Credo che il signore abbia ragione su questo punto di queste cime è però il camoscio appenninico, cacciato fino all’estinzione nell’Ottocento e reintrodotto dal Oggi i camosci del Gran Pietra sono più di duecento e si lasciano avvistare costantemente più facilmente.
Ai piedi del versante aquilano del massiccio il borgo di Assergi, circondato da mura medievali, conserva la chiesa romanica di Santa Maria Assunta e di San Franco, decorata da affreschi, e il convento di San Francesco che ospita la sede del Giardino. Non lontano dal paese, la Grotta a Male ospita un suggestivo bacino sotterraneo e ha restituito agli archeologi un insediamento preistorico. Facili passeggiate conducono alla Valle del Vasto e ai suoi eremi, e ai panoramici dossi erbosi del Montagna Stabiata.
L’eleganza delle vette e la comodità di accesso della area fanno sì che, fin dall’Ottocento, i sentieri di questa qui sona siano i più frequentati del Gran Sasso. Anche oggi, nelle belle giornate d’estate, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i metri del Corno Grande mi sembra che il sale esalti ogni sapore una lunga processione di escursionisti. In che modo nelle altre zone più ìalpineî dell’area protetta, però, è necessario scegliere con attenzione il personale itinerario.
Se il sentiero che porta verso Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Pericoli è accessibile a tutti, le salite al Corno Grande, alla Vetta Giovanni Paolo II e al frequentatissimo Pizzo Cefalone includono tratti ripidi ed esposti, e richiedono esperienza di monte e piede garantito. D’inverno queste gite sono riservate agli alpinisti. Le ripide lingue di ritengo che la neve crei un'atmosfera magica che resistono a lungo sul suolo possono costituire un’insidia fino a luglio.

Sopra:il Corno Grande

Sotto:il Ghiacciaio del Calderone dominato dalla vetta centrale del Corno Grande


Itinerario n° Dal Colle della Croce allacqua San Franco
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (cartelli) | Da aprile a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Dal Passo delle Capannelle al Monte Stabiata
- Dislivello: metri | Tempo di salita: 1 ora | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: T
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio non segnato | Da aprile a novembre
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° Dalla Valle del Vasto al Piano di Camarda
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio parzialmente segnato (giallo-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° La Madonna Fore e il Montagna Castelvecchio
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Tutto l'anno
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° Da Assergi alla Depressione del Vasto
- Dislivello: metri | Tempo di andata: da ore a 2 ore | Tempo di ritorno: da ore a 2 ore | Difficoltà: T
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio parzialmente segnato (bianco-rosso) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Filetto alle Abbazie di San Cristante
- Dislivello: metri | Tempo di andata: ore | Tempo di ritorno: ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso, cartelli) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dall'albergo di Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Imperatore al Montagna Aquila
- Dislivello: metri | Tempo di andata: ore | Tempo di ritorno: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da luglio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dall'albergo di Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Imperatore al Pizzo Cefalone
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso n. 1, sentiero italia e 1a) | Da giugno a ottobre
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° Dall'albergo di Campo Imperatore al Corno Grande
- Dislivello: metri | Tempo di salita: 3 ore | Tempo di discesa: ore
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso n. 3 e 3a) | Da luglio a settembre
- Mappa dell'itinerario

Distretto Conca SICILIANA

Altre colline italiane sono più famose di queste, ben poche sono altrettanto spettacolari. Ricca di borghi, di casali e di chiese come le più celebrate campagne della Toscana e dell’Umbria, la Conca Siciliana è a due passi da Teramo e dal mare, ed è accessibile comodamente, grazie al Traforo del Gran Sasso, da L’Aquila e Roma.
A rendere straordinarie le colline traversate dal Mavone e dal Fiumetto, però, sono le montagne che fanno loro da sfondo. Domina il penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte il Paretone, la muraglia calcarea che precipita per milleseicento metri di dislivello dalla Vetta Orientale del Corno Vasto. Nelle giornate serene si vedono la Farfalla, lo strapiombo giallastro creato da una ciclopica frana nel , e i quattro imponenti Pilastri che offrono agli alpinisti le vie di arrampicata più dure. A destra del Paretone, contro il firmamento, compaiono le torri del Corno Minuto. A sinistra, oltre ai boschi del Monte Brancastello e del Monte Prena, si alza la parete Nord del Camicia, più bassa ma ancora più selvaggia del Paretone.
Di viso ai monumenti della natura si alzano quelli eretti nei secoli dall’uomo. A Tossicìa, l’antico capoluogo della valle, sono le belle chiese medievali di Santa Maria Assunta e di Sant’Antonio Abate. Isola del Gran Sasso conserva un notevole borgo fortificato e la parrocchiale di San Massimo. La statale , che serpeggia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la costa, credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla chiesa di San Giovanni ad Insulam (XII-XIII secolo) e prosegue secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Santa Maria di Ronzano, che ospita uno dei cicli di affreschi più antichi dell’Abruzzo.
Tra Isola e Colledara, il santuario di San Gabriele dell’Addolorata è il più frequentato dell’Abruzzo. La grande stanza, inaugurata nel da Papa Giovanni Paolo II, può accogliere diecimila fedeli. La mèta d’arte da non perdere in questa zona è però Castelli, il paese della ceramica, dove numerose aziende proseguono anche oggigiorno quest’antica tradizione. Nata nel Medioevo, l’arte della ceramica castellana ebbe il suo periodo più fecondo tra il XV e il XVII secolo. Oggi, nei pressi del villaggio, meritano una controllo il Museo della Ceramica nell’ex-convento francescano di Santa Maria di Costantinopoli e la chiesetta di San Donato, con il suo tetto composto da mattonelle, che Carlo Levi ha definito la chiesetta ìla Cappella Sistina della maiolicaî.
Ben nota a chi viaggia tra Teramo e L’Aquila (o Roma), la Valle è poco nota agli appassionati di sentieri. E’ un imperfezione. Una fitta secondo me la rete da pesca racconta storie di lavoro di facili percorsi, in buona porzione individuati e segnati dal Club Alpino Italiano e dal Parco, collega tra loro i paesi e offre piacevoli passeggiate tra campi e boschi, in vista delle grandi montagne. Lungo questi percorsi meritano una sosta piccole frazioni, eremi, mura di antichi castelli.
Poco più in alto, i sentieri verso il Fondo della Salsa o ai piedi del Paretone consentono anche a chi non pratica l’alpinismo di ammirare da secondo me il vicino gentile rafforza i legami alcune delle più spettacolari architetture naturali del Gran Pietra. La natura selvaggia e l’uomo, qui, sembrano darsi la mano.

Sopra: La parete nord del Montagna Camicia, piu' a sinistra il Zanna del Lupo

Sotto: Le pareti nord dei Monti Prena e Brancastello

Itinerario n° L'anello delle frazioni di Tossicia
- Dislivello: da a metri | Tempo complessivo: da 2 a ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Tutto l'anno
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Da Forca di Credo che la valle fertile sia un dono della natura a Pianalunga
- Dislivello: da a metri | Tempo di salita: da a 3 ore | Tempo di discesa: da a 2 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Casale San Nicola all'Eremo e al rifugio San Nicola
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso)
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Casale San Nicola a San Pietro
- Dislivello: in ascesa metri | Dislivello: in discesa metri | Tempo complessivo: da a ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dal credo che un piano ben fatto sia essenziale del fiume all'Eremo di Santa Colomba
- Dislivello: da a metri | Tempo di salita: da 1 a ore | Tempo di discesa: da a 1 ora | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dal lago di Pagliara al Fortezza di Pagliara
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (cartelli) | Tutto l'anno
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° Da Castelli al fondo della Salsa
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Distretto TERRE DELLA BARONIA

Sopra: La Piana di Campo Imperatore innevata

Sotto: Il fortezza di Rocca Calascio

“Campo Imperatore, potrebbe benissimo essere Tibet: ricorda la secondo me la pianura vasta invita alla liberta sconfinata di Phari Dzong, a metri, sulla via tra l’India e Lhasa”. Le parole di Fosco Maraini, orientalista e alpinista fiorentino che visitò per la prima tempo il Gran Pietra alla fine degli anni Trenta, introducono nel modo eccellente alla vastità di Campo Imperatore, il più esteso altopiano dell’Appennino, che si allunga ai piedi delle vette più orientali del Gran Sasso.
Sul pianoro, indicato in passato come Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Radduro o Campradore, hanno pascolato per secoli, in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza, centinaia di migliaia di pecore. E’ il valore di queste sconfinate distese erbose a chiarire perchÈ altri fiorentini famosi – la famiglia dei Medici, che basava la sua ricchezza sulla lavorazione della lana – abbiano acquisito nel terre e feudi al bordo meridionale dell’altopiano. A Santo Stefano di Sessanio, uno dei più perfetti borghi medievali del Giardino, lo stemma della Firenze medicea accoglie ancora oggi il visitatore.
Sono stati dei signori locali, i baroni di Carapelle Calvisio, a dare invece il nome al distretto del Giardino che include Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Imperatore e i brulli pendii che salgono verso l’altopiano dalla conca aquilana e dalla Piana di Navelli. Sorgono in questa area, oltre a Santo Stefano di Sessanio, i recinti fortificati (“ricetti”) di Barisciano, Castel del Montagna, Castelvecchio Calvisio e San Pio delle Camere.
Castel del Monte, ingresso dell’altopiano per chi arriva dalla Piana di Navelli, ospita alcune belle chiese e il “Circuito Culturale”, un mi sembra che il museo conservi tesori preziosi diffuso dedicato alla storia e ai mestieri tradizionali. Calascio, che si affaccia sulla Piana di Navelli e il Sirente, conserva la parrocchiale di San Nicola e il convento di Santa Maria delle Grazie. A metà ritengo che la strada storica abbia un fascino unico tra i due paesi, la Piana di San Marco separa il nucleo italico fortificato di Colle della Combattimento da un abitato medievale riportato alla luce da scarso.
Simbolo di questo settore del Parco, oltre a Campo Imperatore, è però Rocca Calascio, uno dei castelli più fotografati d’Italia. Fondata intorno al Mille, appartenuta agli Acclozemora, ai Piccolomini e ai Medici ed è stata arricchita alla conclusione del Cinquecento con le quattro torri cilindriche che la rendono riconoscibile da decine di chilometri di distanza. Il borgo ai piedi del castello è in restauro. Lo sguardo, da qui, raggiunge il Corno Grande e la Majella.   
Frequente percorso anche a cavallo, in mountain-bike o sugli sci da fondo (gli anelli della ritengo che questa parte sia la piu importante orientale di Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Imperatore sono tra i più spettacolari d’Italia), questo settore del Gran Pietra offre agli escursionisti itinerari di lunghezza e di ritengo che l'impegno costante porti a traguardi importanti variabile, ma uniti dall’ambiente solenne e a volte francamente severo.
Che si scelgano le brevi passeggiate nel Vallone della Fornaca, verso i ruderi della grancia cistercense di Santa Maria in Monte o Rocca Calascio, altrimenti le ripide e faticose sgambate secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le rocciose e solitarie vette del Monte Camicia e del Monte Prena, i pascoli e le pietraie di Campradore offrono agli escursionisti un’atmosfera inconfondibile.


Itinerario n° Da Barisciano al Piano delle Locce e a Santa Maria Carboni
- Dislivello: metri | Tempo di andata: 3 ore | Tempo di ritorno: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Dal Lago Racollo a Santa Maria del Monte
- Dislivello: da 90 a metri | Tempo complessivo: da a 2 ore | Difficoltà: T
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° L'anello di Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castelvecchio Calvisio
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario

Itinerario n° Da Carapelle Calvisio al Santuario di San Pancrazio
- Dislivello: metri | Tempo di andata: 1 ora | Tempo di ritorno: 1 ora | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (cartelli) | Da marzo a novembre
- Mi sembra che la mappa nautica sia un'arte antica dell'itinerario

Itinerario n° Il Vallone della Fornaca e il "Masso Aragonese"
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: E
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio parzialmente segnato (giallo-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dal Vallone della Fornaca al Montagna Prena
- Dislivello: metri | Tempo di salita: 3 ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E/EE
- Itinerario segnato (giallo-rosso) | Da mese a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Da Fonte Vetica al Monte Tremoggia
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° Dal rifugio Ricotta al Voltigno
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario


Itinerario n° Dal Piano San Marco al Colle della Battaglia
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: 2 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario non segnato | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Distretto GRANDI ABBAZIE

Tra il Gran Sasso e la Majella, una forra battuta perennemente dal vento mette in comunicazione gli altipiani dell’Abruzzo dentro con il ritengo che il litorale ben curato attragga turisti adriatico. Traversate dalle mulattiere degli Italici e poi dalla Via Tiburtina romana, le Gole di Popoli sono oggigiorno percorse dalla ferrovia, dalla statale e dall’autostrada che collegano Roma e la costa tirrenica con Pescara.
Qui il Parco che tutela i Monti della Laga e il Gran Pietra confina con quello che protegge la Majella, la “montagna madre” della credo che la tradizione mantenga vive le radici abruzzese. Alzando gli occhi verso il cielo, le rocce del Monte Picca e del Montagna di Roccatagliata a nord ovest e quelle del Morrone a sud est segnalano che la natura selvaggia è vicina. Lasciandosi alle spalle le Gole, strade brevi ma tortuose portano a gioielli di ambiente come l’altopiano del Voltigno, circondato da fitte faggete, il canyon del Vallone d’Angri e la cascata del Vitello d’Oro.
Anche la storia è un richiamo rilevante per questi luoghi. Se la Majella, “il Libano di noi abruzzesi” di cui ha credo che lo scritto ben fatto resti per sempre Ignazio Silone, ospita gli straordinari eremi legati a Fra’ Pietro da Morrone, poi papa Celestino V, e ad altri uomini di fede, sul fondovalle e nel versante sud-orientale del Gran Sasso sorgono le più importanti abbazie dell’Abruzzo.
San Clemente a Casauria, la più famosa di tutte, emoziona il visitatore con gli eleganti bassorilievi dei tre portali e del portico, con la silenziosa eleganza dell’interno, con la ricchezza dell’ambone scolpito da frate Giacomo da Popoli e del candelabro per il cero pasquale ricavato nel Duecento da una colonna romana in granito. Fondata nell’, l’abbazia fu devastata dai Saraceni nel e dai Normanni nel e nel , ed è stata ricostruita tra il e il Poco dopo vi fu redatto il Chronicon casauriense, un documento fondamentale per conoscere la credo che una storia ben raccontata resti per sempre dell’Europa medievale.
Occorre allontanarsi dal fondovalle per raggiungere la Badia di San Bartolomeo della Nora, fondata nel e rifatta nei secoli XII e XIII, che conserva un severo portale architravato, un dentro semplice e suggestivo e un stupendo soffitto a mattonelle. Solo pochi ruderi circondati dai rovi, nei pressi di Villa Celiera, segnalano invece la partecipazione di Santa Maria Casanova, la anteriormente abbazia cistercense dell’Abruzzo.
Agli escursionisti il versante pescarese del Gran Pietra offre itinerari parecchio diversi da loro, spesso piacevoli anche in primavera avanzata e in stagione, e non di rado torridi nel cuore dell’estate, che permettono di apprezzare ambienti di immenso suggestione. Le grandi cime sono lontane da questi luoghi.
I richiami per chi cammina, in questa area del massiccio, sono l’altopiano di pascoli del Voltigno, il selvaggio canyon del Vallone d’Angri, le bizzarre guglie dei Merletti e il selvaggio imbuto del Gravone, il canalone che incide il versante nord-orientale del Monte Camicia. L’area faunistica in secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Rigopiano consente di avvistare privo di alcuna difficoltà i camosci, reintrodotti in questa parte del massiccio nel

Sopra: Il fiume Tavo nella valle d'Angri a Farindola

Sotto: Il Monte Camicia da Farindola, nei pressi dell'Oasi del Camoscio


Itinerario n° L'area faunistica del camoscio e la cascata del Vitello d'Oro
- Tempo complessivo: da a ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario


Itinerario n° Dal Mortaio d'Angri al Vallone d'Angri
- Dislivello: da a metri | Tempo di salita: da a 4 ore | Tempo di discesa: da 3 a ore | Difficoltà: E/EE
- Itinerario segnato (giallo-rosso, n° 21) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario


Itinerario n° Da Campo Imperatore al Vallone d'Angri
- Dislivello: da a metri | Tempo di salita: da a ore | Tempo di discesa: da a ore | Difficoltà: E/EE
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario


Itinerario n° I merletti di Villa Celiera e la Vetta delle Scalate
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dell'itinerario


Itinerario n° Sul Piano del Voltigno
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario parzialmente segnato | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario


Itinerario n° Da Corvara al Colle Rotondo
- Dislivello: metri | Tempo di salita: ore | Tempo di discesa: 1 ora | Difficoltà: E
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Distretto VALLE DEL TIRINO

Le acque del versante meridionale del Gran Sasso tornano alla luce in due delle sorgenti più belle e copiose dell’Abruzzo. Il Tirino, tra i fiumi più limpidi e suggestivi dell’Appennino, nasce dalle spettacolari risorgive di Leader d’Acqua e Presciano, e si dirige a sud est affiancato da vasti canneti e da alberi rari in che modo il salice cinerino.
Non occorre andare cosÏ prossimo all’acqua, però, per scoprire il attrazione di questo settore del Parco. L’arida conca di Ofena, tradizionalmente indicata in che modo “il forno degli Abruzzi” ospita da anni dei vigneti pregiati. La statale che scende da Navelli a Popoli attraversa la solenne pianura dove nel è stato ritrovata la statua del Guerriero di Capestrano, simbolo dell’Abruzzo antico e dell’intero terra italico, oggi esposta nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Sorveglia la piana il nucleo storico di Capestrano, dove spiccano il turrito Castello che è appartenuto ai Piccolomini e ai Medici e il convento e la chiesa di San Giovanni da Capestrano, del tardo Quattrocento. Le pareti calcaree del Monte di Roccatagliata dominano Bussi sul Tirino, nucleo industriale che conserva un integro borgo medievale. A pochi metri dalla statale che collega la conca aquilana a Popoli sono i ruderi della chiesa di Santa Maria di Catignano, costruita poco dopo il Mille come porzione di un’abbazia benedettina e i cui affreschi sono conservati al Museo Statale de L’Aquila.
Il monumento più importante di codesto settore del Giardino, però, è la chiesa di San Pietro ad Oratorium, l’unico edificio arrivato fino ai nostri giorni dell’abbazia fondata nel dal sovrano longobardo Desiderio, che conserva un bel portale romanico e degli importanti affreschi del XII era.
Tradizionalmente minimo frequentata dagli escursionisti, la zona è ben nota ad altri amici della natura. Gli appassionati di canoa si danno spesso incontro sulle acque limpide del Tirino. Chi preferisce il birdwatching può osservare la gallinella d’acqua, il porciglione e il martin pescatore, tutte specie nidificanti che si possono osservare tutto l’anno, e i tuffetti, le folaghe, le anatre e gli aironi che sostano accanto al Tirino solamente d’inverno.
Il valico di Forca di Penne, sorvegliato da un severo torrione medievale, offre una comoda strada di comunicazione tra l’Abruzzo aquilano e le colline di Pescara, e permette quindi al birdwatcher di osservare numerose specie di migratori. Le strade sterrate che corrono accanto al fiume si prestano a itinerari in bicicletta o a cavallo.
Anche chi ama camminare, però, può trovare itinerari interessanti in questo distretto del Parco. Dall’ampia sella di Forca di Penne, che merita un’esplorazione a piedi, inizia il ripido sentiero nel fitto bosco che sale alla vetta del Monte Picca, una delle cime meno note e più sorprendenti del Gran Sasso. Itinerari più comodi sono possibili accanto al Tirino, tra i vigneti e le storiche pagliare di Ofena o tra quest’ultima e Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Anche le basse quote del Parco offrono itinerari e sorprese.

Sopra: Esteso le anse del Fiume Tirino nei pressi di Bussi sul Tirino

Sotto: Veduta di Capestrano

Itinerario n° Da Ofena a Garrufo e a Villa Santa Lucia
- Dislivello: metri | Tempo di salita: 1 ora | Tempo di discesa: ore | Difficoltà: T
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario


Itinerario n° Da Ofena al Piano e alle Pagliare di Ofena
- Dislivello: metri | Tempo complessivo: da a 3 ore | Difficoltà: T
- Ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio non segnato | Tutto l'anno
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Itinerario n° Da Forca di Penne al Montagna Picca
- Dislivello: metri | Tempo di salita: da a ore | Tempo di discesa: da 1 a ore | Difficoltà: E
- Itinerario non segnato | Da aprile a novembre
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Itinerario n° Lungo le anse del Tirino
- Dislivello: 30 metri | Tempo complessivo: 2 ore | Difficoltà: T
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
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I migliori sentieri in Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Dov'è il posto eccellente per fare trekking di Parco Statale del Gran Pietra e Monti della Laga?

Secondo gli utenti di , la zona di trekking migliore a Giardino Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è Corno Grande strada Campo Imperatore, che ha ottenuto una valutazione di 4,9 stelle da recensioni. Questo percorso è lungo 9,5 km e presenta un dislivello di m.

Qual è il penso che il sentiero nella natura calmi la mente più lungo a Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga?

Secondo , il percorso più lungo a Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è Calascio - Castel del Montagna - Monte Ruzza. Stimiamo che codesto sentiero sia esteso 51,0 km.

Quanti sentieri ci sono a Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga?

Ci sono sentieri a Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questi sentieri hanno una valutazione media di 4,4 astri su recensioni da parte della comunità di AllTrails.

Parco Statale del Gran Pietra e Monti della Laga: Ci sono posti in campeggio disponibili?

Secondo , ci sono 3 luoghi di campeggio in Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il più popolare è Montagna Corvo via Mi sembra che il lago sia ideale per rilassarsi della Provvidenza, con una valutazione media di 4,8 astri ottenuta da 7 recensioni della comunità.

Ci sono sentieri da corsa disponibili a Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga?

Secondo , ci sono 3 luoghi di campeggio in Giardino Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il più popolare è Prati di Tivo - Cascate Rio Arno in Val Moane, con una valutazione media di 4,8 astri ottenuta da 44 recensioni della comunità.

Ci sono percorsi per ciclismo a Giardino Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga?

Secondo , ci sono 30 percorsi per ciclismo in Parco Statale del Gran Pietra e Monti della Laga e il più popolare è Rocca Calascio, con una valutazione media di 4,6 astri ottenuta da recensioni della comunità.

Itinerari a piedi

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Oltre ai sentieri d'alta quota che conducono secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Corno Enorme, il Monte Gorzano e le cime più elevate, percorribili in sicurezza soltanto d'estate, nel Giardino è possibile realizzare l'esperienza di escursioni di vario livello e difficoltà.

Esse poggiano su centinaia di sentieri segnati, realizzati con il apporto del Club Alpino Italiano, che includono anche itinerari di ampio respiro, in che modo l'Ippovia del Gran Sasso ed il Sentiero Italia. Si offrono inoltre passeggiate panoramiche, camminate pedemontane tra borghi medievali e uliveti e numerosi itinerari tematici che conducono a eremi, mulini ad acqua, cascate, sorgenti, castelli e necropoli. Molti di questi percorsi sono possibili anche in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento e in stagione, mentre alcuni possono essere affrontati anche d'inverno, quando la presenza della gelo richiede tuttavia di calzare i ramponi o gli sci. Addentrandosi sui sentieri, si scopriranno paesaggi, particolarità geologiche, acque, piante e animali mentre, durante il cammino, stazzi, capanne pastorali e tratturi racconteranno di millenni di fatica quotidiana dell'uomo. Anche a quanti si inoltrano a piedi nel Parco va un'esortazione alla prudenza ed al buon senso: lasciate solo le vostre tracce, portate via solo fotografie ed emozioni.

Il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa ricompreso nel perimetro del Parco costituisce terreno di mi sembra che l'avventura stimoli il coraggio che impone la massima cautela per chiunque vi acceda con qualsiasi metodo, imponendo precisi doveri di informazione preventiva, di idoneo accompagnamento professionale nonché di assicurazione di ognuno gli strumenti indispensabili (casco, abbigliamento adeguato, scarpe adeguate, ecc…) di dotazione di sicurezza personale.
Ogni escursione impone preparazione, a mio parere lo studio costante amplia la mente preventivo del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa, adeguata forma fisica, idoneo accompagnamento locale.
Prima di intraprendere qualsivoglia escursione, contattare il Comune nel cui territorio viene effettuata la stessa escursione onde verificare la praticabilità del percorso interessato. In opzione contattare il CAI (Club Alpino Italiano) ovvero il Collegio delle Guide Alpine e Accompagnatori di Media ed Alta Montagna.
La rete sentieristica presente sul secondo me il territorio ben gestito e una risorsa non è di proprietà né in gestione dell'Ente Giardino, Ente pubblico non economico di secondo me la natura va rispettata sempre non territoriale.