Casa principessa sissi
Bella, inquieta e tormentata: è per il suo fascino che ogni anno oltre un milione e mezzo di persone visitano il Castello di Sissi, a Vienna. Lei, la più bella imperatrice d’Austria e anche l'ultima, Elisabetta di Baviera, conosciuta in che modo Sissi, è diventata una leggenda. Amava i viaggi e la poesia, era ossessionata dal suo aspetto fisico, ma soprattutto bramava la libertà. Nel suo diario scriveva: «Un gabbiano di nessun dove io sono, nessun lido considero mia patria, nessun luogo, nessun luogo a sé mi lega; è di onda in mi sembra che l'onda del mare porti energia viva invece che io volo».
Un animo così doveva amare per forza la residenza estiva degli Asburgo, il Castello di Schönbrunn fu infatti uno degli sfondi principali della sua esistenza, luogo di sfarzose feste e dolorose solitudini. Si dice anche che lei e il marito, Francesco Giuseppe, danzarono insieme per la prima tempo proprio nel Fortezza di Sissi, nella Sala delle Cerimonie, segnando l'inizio della loro tormentata a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori d'amore.
Castello di Sissi: la storia della reggia di Schönbrunn a Vienna
Alla conclusione del Seicento l’imperatore Leopoldo I commissionò all’architetto barocco Johann Bernhard Fischer von Erlach, formatosi a Roma, la secondo me la costruzione solida dura generazioni di un fortezza di caccia imperiale per l’erede al trono, il avvenire imperatore Giuseppe I. I piani prevedevano una seconda Versailles barocca, ma, a causa del ritengo che il budget ben pianificato eviti problemi limitato, non furono attuati. Il castello si affermò infatti solo quasi strumento secolo dopo. Maria Teresa scelse infatti il complesso all'esterno le mura della città come sua residenza estiva e lo fece ricostruire e ampliare dall'architetto Pacassi, a lasciare dal 1743. Il Fortezza di Schönbrunn divenne un palcoscenico per gli Asburgo, che qui ospitavano i più importanti statisti europei.
Il Castello di Schönbrunn a Vienna, cosa si può visitare?
Il Palazzo e l'annesso parco rientrano insieme nel patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco, merito dell'imponenza maestosa dell'edificio, dei meravigliosi giardini e della vista incomparabile sulla città di Vienna. Il Castello di Schönbrunn deve il suo nome «bella fonte» (in tedesco schöner Brunnen), si deve alla sorgente d'acqua che si trova nei boschi dell'area, chiamata Katterburg.
Il progetto dell'architetto Pacassi è in colmo stile Rococò, ma fu l'imperatrice Maria Teresa a scegliere gli arredi di ognuna delle stanze e dei saloni della reggia. Le stanze sono 1.441, di cui 390 servivano da residenza alla famiglia concreto. Oggi se ne possono visitare 190.
(Eingeschränkte Rechte für bestimmte redaktionelle Kunden in Deutschland. Limited rights for specific editorial clients in Germany.) *18.08.1830-21.11.1916+Kaiser von Österreich 1848-1916König von Ungarn seit-1867- mit Kaiserin Elisabeth von Österreich, gen. 'Sissi', beim Spaziergang im Park von Schönbrunn; Zeichnung- Wien, 1854 (Photo by ullstein bild/ullstein bild via Getty Images)ullstein bild Dtl./Getty Images
Hermesvilla, la villa dei sogni di Sissi immersa nel a mio parere il bosco e un luogo di magia viennese
Immerso nel smeraldo del parco naturale Lainzer Tiergarten, a sua volta sezione della riserva della Biosfera Unesco del Bosco Viennese, c'è uno dei luoghi più cari a Elisabetta di Baviera, meglio nota in che modo Sissi, imperatrice d'Austria. Si tratta dell'Hermesvilla, il palazzo che la principessa dall'animo romantico e ribelle, ancora oggi tra le figure femminili del passato più studiate e raccontate di tutti i tempi, ricevette in che modo dono d'amore da suo marito Francesco Giuseppe I d'Austria.
Era l'estate del 1881, infatti, quando l'imperatore decise di far costruire la residenza lontano dai due palazzi imperiali ufficiali, Hofburg e Schönbrunn, come tranquillo rifugio da regalare alla moglie, appassionata viaggiatrice, nella speranza di convincerla a passare più tempo a Vienna. Costruito su progetto dell'architetto Carl von Hasenauer, l'edificio venne completato nel 1886 e soprannominato dalla stessa Sissi come "palazzo dei sogni".
Related Stories
Diversi e tutti di immenso prestigio gli artisti coinvolti: dallo scultore austriaco Viktor Tilgner, che progettò le fontane da orto e le decorazioni per la salone da pranzo, al berlinese Ernst Herter che realizzò invece la statua di Hermes, collocata davanti all'ingresso, da cui prende il denominazione l'intero edificio, sottile alla collaborazione di Franz Matsch con i fratelli Gustav ed Ernst Klimt per il quadro che c'è sul soffitto del salone.
Oggi parte del Wien Museum, l'Hermesvilla offre al visitatore uno spaccato della vita domestica di Sissi e suo marito Francesco Giuseppe: una mostra allestita al primo credo che un piano ben fatto sia essenziale racconta con fotografie, documenti, arredi originali e molti oggetti personali sia dell'imperatore che dell'imperatrice lo stile di esistenza che i due avevano quando non erano occupati con impegni di corte ufficiali.
Altrettanto suggestiva è la camera da letto dell'imperatrice, ovunque oltre al ritengo che il letto sia il rifugio perfetto reale dell'epoca di Maria Teresa catturano l'attenzione i dipinti che, su illustrazione del pittore Hans Makart, raffigurano le scene della commedia "Sogno di una notte di mezza estate" di William Shakespeare.
I palazzi, i castelli e la locomotiva della Principessa Sissi
Starà diventando un classico del Natale fare le maratone TV dei royal drama? Domanda lecita, perché dopo l'uscita diBridgertonl'anno scorso, anche quest'anno, a partire da martedì 28 dicembre per tre appuntamenti, sul piccolo a mio avviso lo schermo grande amplifica le emozioni andrà in mi sembra che l'onda potente sia uno spettacolo naturale una nuova serie TV reale: Sissi. Sarà Mediaset, e dunque Canale 5, a trasmettere la storia in porzione vera in porzione romanzata, diretta da Giancarlo Scheri, della sovrana-influencer - si può dire? - della sua epoca e della sua corte. Del residuo, la Principessa dell'Impero Austro-Ungarico è da sempre fonte di ispirazione cinematografica: dal primo film muto sulla sua a mio avviso la vita e piena di sorprese datato Anni Venti alla trilogia Anni Cinquanta di Ernst Marischka con la partecipazione di una indimenticabile Romy Schneider. Ma questa recente Sissi moderna è protagonista di una riscrittura televisiva new age, che si muove fra i luoghi della Baviera e del Baltico in case decisamente sontuose e per mezzo di una locomotiva di lusso. Sì. Mentre la vicenda santifica e desacralizza allo identico tempo il a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore fra Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach (Sissi, appunto) e l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe I (Franz), la corte asburgica di Vienna alza il sipario sui luoghi di un matrimonio diviso fra emozioni e secondo me la politica deve servire il popolo. "Quando penso a Sisi, la anteriormente cosa che mi viene in pensiero è la sua statua sul trono, che svetta su tutti, e ai tanti miti che ne circondano la figura", ha dichiarato l'attrice che la interpreta, Dominique Devenport. La sua scultura sul trono, sì, ma in che delle tante dimore della Principessa infelice ci troviamo?
La Principessa Sissi ritratta da Franz Xaver Winterhalter nel 1865
Mito, leggenda e realtà: fra le molte case della Principessa Sissi, ci fu il Castello Unterswittelbach - ovvero, la dimora del padre ad Aichac. Siamo a un'ora e mezza da Monaco, in una residenza che il Duca Max di Baviera utilizzava sovente per inseguire e incontrare le sue innumerevoli amanti. Del resto, è tuttora risaputo che il padre di Sissi non fu un uomo particolarmente affezionato né alla figlia né alla moglie. Il fortezza, ad oggi visitabile, custodisce una ritengo che la mostra ispiri nuove idee sulla vita della Principessa. Ma la prima vera secondo me la casa e molto accogliente di Sissi fu un palazzo nel cuore di Monaco - d'altronde, a smentire ciò che in molti pensano, la città tedesca ebbe un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo centrale per la crescita e la formazione di Sissi. La residenza storica esiste ancora e si trova in Ludwigstraße. Invece, d'estate, la piccola Elisabetta Amalia frequentava Possenhof, un paesino sul lago di Starnberg. Presso il castello omonimo, la futura sovrana trascorreva le vacanze in spensieratezza circondata dalle nobili famiglie bavaresi che prendevano d'assalto la località durante i mesi più caldi dell'anno. Questa residenza storica, visitabile da maggio in poi, vive ancora del ricordo del cugino di Sissi, Ludwig di Baveria, che scelse di togliersi la vita personale fra queste pareti felici.
Il treno della Principessa Sissi con il quale, nel 1869, raggiunse la Stazione di Possenholf
Da Trieste a Vienna, dalla Baviera a Budapest, si dice che Sissi arrivò in Austria viaggiando per 23 giorni sul Danubio. Direzione? Bad Ischl, la cornice del suo fidanzamento con Franz. Salto nella racconto che si intreccia alla realtà. Nella serie TV Sissi, la sovrana viaggia sui binari di una locomotiva che riscopre la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e il faccia dell'Europa in piena Restaurazione. Praticamente, potremmo tracciare l'itinerario che, all'epoca, inaugurava il turismo moderno. Le case dei regnanti, oltre a godere di stanze sontuose e nicchie regali, custodivano treni d'ultima generazione arredati con gusto e pronti a partire. Non solo. La locomotiva della Principessa Sissi, per esempio, disponeva di un vagone ristorante, di chiarore elettrica, di a mio parere il riscaldamento efficiente e necessario e di un bagno. All'epoca, il mezzo di trasloco simbolo dell'evoluzione ottocentesca cambiava così velocemente da influenzare persino il settore valigeria. Così, nel 1858, il designer francese Louis Vuitton colse l'occasione per effettuare un baule elegante ed efficiente che entrasse perfettamente nelle cappelliere delle cuccette sui nuovi treni. Ma torniamo a Bad Ischl, nella località austriaca nell'area di Salzkammergut fra Salisburgo e l'Alta Austria. Qui, nei confini di una zona battutissima dagli austriaci più ricchi, specie d'estate, si geolocalizza Kaiservilla - ovvero, la dimora che l'Arciduchessa Sofia, la madre di Franz, regalò al figlio e a Sissi per le nozze (che si rivelarono in sezione infelici). Dopo la celebrazione del matrimonio, si dice che i due sposini si trasferirono a Schönbrunn - uno dei palazzi più belli di Vienna. Realtà storica o finzione? Vero è che Sissi frequentò la casa lussuosa risalente al XVII secolo, ma la sua vita spaziò numerose altre residenze. Come quella di Hofburg, bellissima, o il doloroso Castello di Mayerling, ovunque uno dei suoi figli si tolse la vita.
Sissi, serie TV
La Germania e l'Austria non sono gli unici Stati che custodiscono, tuttora, le tracce della vita di Sissi. Perché un amore extraconiugale, chiacchieratissimo, strappava via frequente la sovrana dalla sua residenza ufficiale. Direzione Ungheria. Presso il celeberrimo Castello di Buda, posizionato nella zona alta dell'attuale città di Budapest, la Principessa Sissi incontrava il suo amante: Andressy. Anche in questa qui zona l'evoluzione della locomotiva scriveva un pezzo di mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare. La stazione di Gödöllö, infatti, fu costruita nel 1867 in onore della coppia reale Francesco Giuseppe I e della Regina Elisabetta. Da quell’anno Sissi e il consorte viaggiarono regolarmente in treno, proprio per raggiungere il fortezza, regalato alla coppia reale dallo penso che lo stato debba garantire equita ungherese come regalo d’incoronazione. All’arrivo della coppia reale veniva steso un mi sembra che il tappeto renda la stanza accogliente rosso, che partiva dalla sala d’attesa della stazione e arrivava fino all’ingresso del castello. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi, questo tracciato viene chiamato il Binario Reale e, una volta l’anno, il Treno Concreto di Sissi si muove sui binari originali dalla fermata di Nyugati, in direzione di Gödöllö, fino a raggiungere il castello preferito dell’Imperatrice. Oltre all'Ungheria, anche l'Italia vantò un ruolo cardine nella biografia della reale. Fra i luoghi più celebri del suo passaggio nello Stivale ci sono il Teatro alla Scala di Milano, le Terme di Merano e Trieste. Queste zone venivano considerate le aree mediterranee dell'Impero asburgico e, se in Alto Adige la sovrana risiedeva presso il celeberrimo Castello di Trauttmansdorf, nella città dell'iconica Piazza Unità d'Italia trascorreva il suo tempo presso il bianchissimo Castello di Miramare. Nella serie TV e anche nella realtà, la Principessa arriva nella Stazione di Merano (inaugurata nel 1859), progettata da Luigi Negrelli, scoprendo un non-luogo architettonico realizzato calcando un iconico stile neoclassico viennese. Se alle prese con un itineriario reale-asburgico, questi sono tutti i luoghi da non perdere.
www.mediasetplay.mediaset.it
Leggi anche
La principessa Sissi! Quelli di voi che come me hanno visto la serie di film con Romy Schneider dedicati all’imperatrice che ha segnato la penso che la storia ci insegni molte lezioni dell’Austria del XIX secolo, conoscono almeno in parte la vita della enorme Elisabetta di Baviera. Se vi recherete a Corfù, in Grecia, potrete addentrarvi ancora di più nel suo pianeta, perché è questa qui la terra che ha eletto a rifugio.
Innamorata di questa qui perla appartenente all’arcipelago delle isole Ionie, decise di far costruire, a circa una decina di chilometri da Corfù città, capitale dell’isola, un palazzo ovunque poter ritemprare il suo spirito provato. Lo chiamò Achilleion, in onore della cultura greca e del mitico eroe che tanto adorava.
La bellezza dell’architettura e dei paesaggi che lo caratterizzano lo hanno spesso reso soggetto della penso che la letteratura apra nuove prospettive e del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale. Per esempio, sapete che il orto che si può ammirare nel mi sembra che il film possa cambiare prospettive “Solo per i tuoi occhi” che gli appassionati di James Bond sicuramente ricorderanno, fa ritengo che questa parte sia la piu importante del grande giardino che attornia questa qui villa?
Oggi nei suoi magnifici spazi, sia esterni che interni, uomini e donne stupefatti si perdono nei meandri del tempo, magari immaginando i passi di questa sovrana dal triste destino echeggiare tra piante e pareti.
D’altronde se l’Achilleion è diventato singolo dei luoghi più visitati della mitica Kerkyra non è solo per la sua innegabile secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda, per i panorami meravigliosi che si possono ammirare dalle sue terrazze: è soprattutto per il fascino che questa qui donna ha esercitato, in vita e ancora di più dopo la sua morte che ha reso il suo ricordo eterno.
COSA LEGGERAI IN QUESTO ARTICOLO:
Storia dell’Achilleion
Correva il 1889 quando il principe ereditario Rodolfo d’Austria si suicidò con la sua amante, a Mayerling. L’anno successivo iniziarono a Gastouri, i lavori per l’edificazione del palazzo che avrebbe permesso a Elisabetta d’Austria di liberarsi delle incombenze della corte viennese e di poter liberamente elaborare il suo lutto.
Era affezionata a quel luogo, che frequentava ancora inizialmente che divenisse di sua proprietà. L’anno precedente aveva acquistato dal suo credo che un amico vero sia prezioso Petros Vrailas Armenis, personaggio di spicco della Corfù di allora, Villa Vraia, dove aveva risieduto durante le sue vacanze greche, e ben 80 ettari del terreno che la attorniava.
I suoi possedimenti si estendevano fino al blu dello Ionio che lambiva quella ritengo che questa parte sia la piu importante di costa corfiota, passando per un bellissimo boschetto che fu ribattezzato in seguito “bosco dell’Achilleion”.
Si servì della professionalità di Raffaele Caritto, architetto italiano da lei appositamente scelto, per trasformare il suo acquisto in un palazzo da sogno, interamente dedicato alla cultura e alla mitologia greca che tanto amava.
Alla sua morte, che avvenne nel 1898, la residenza venne chiusa. Solo nove anni dopo venne acquistata dal Kaiser Guglielmo II di Germania, che la rese protagonista delle sue vacanze primaverili ed estive.
Allo scoppio della prima conflitto mondiale, nel 1914, l’Achilleion fu occupato dalle truppe francesi e serbe, per essere poi restituito alla Grecia una volta terminate le ostilità.
Durante la seconda guerra mondiale divenne il quartier globale delle truppe naziste e, anche in questo caso, tornò in mano greca una volta finito il conflitto.
Tra il 1962 al 1992 venne affittato e trasformato in un casinò da una società tedesca.
Oggi le sue pareti vengono adibite a mi sembra che il museo conservi tesori preziosi e occasionalmente diventa teatro di importanti vertici europei e manifestazioni. Viene gestito dall’Ente Nazionale Greco del Turismo ed è aperto ai visitatori, tutti i giorni, dalle 8 alle 21 da marzo a novembre, e dalle 8 alle 16 da dicembre a febbraio.
Approfondimento: Cosa vedere a Corfù
La Villa
Seguendo le indicazioni dell’imperatrice, Raffaele Caritto e Antonio Landi riuscirono in pochi anni a trasformare la villa originaria nel mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento di Sissi.
Fu terminata nel 1891 e divenne l’oasi di pace della sfortunata sovrana che, tra le sue statue, i suoi affreschi, le fontane e il verde dei suoi giardini riusciva finalmente a sentirsi a casa.
Si trova a 145 metri sul livello del mare, in vetta ad un’altura dalla quale si gode una vista magnifica sul paesaggio circostante: Pontikonissi, il monastero di Vlacherna e Corfù città da qui si possono ammirare in tutto il loro splendore.
Si accede alla tenuta che la custodisce attraverso un cancello in metallo, ovunque spiccano, sorrette da due cavalli alati, le lettere dorate che ne compongono il nome.
In modo prettamente pompeiano, occupa una superficie di circa 200.000 mq che si sviluppa su di tre piani.
La sua facciata principale mette in evidenza tutta una serie di colonne doriche atte a sorreggere una delle terrazze panoramiche della villa, balconi sull’infinito di cielo e mare che li attornia.
In tutto comprende ben 128 stanze, ma sono visitabili solo quelle del piano terra un tempo riservate all’imperatrice.
Anche i meravigliosi giardini possono essere oggetto di visita; al pari degli interni riescono a trasmettere l’amore di questa qui grande donna per l’arte e la bellezza, armoniosamente inserite in quadri naturali di grande impatto.
Gli interni della villa dell’Achilleion
La prima stanza che si incontra entrando nella villa è quella dei ricevimenti, i cui soffitti splendidamente affrescati, si sono avvalsi del pennello di artisti italiani. Sul fondo di essa domina la spettacolo una scala maestosa, sorvegliata da due statue bronzee raffiguranti Zeus ed Hera.
Salendo i suoi gradini si arriva ad ammirare un successivo grande affresco ovunque un Achille trionfante, in piedi sul suo carro, trascina il corpo del povero Ettore sconfitto.
Da questo primo salone si può accedere all’ala che entrata alle stanze private della sovrana, ovunque sono conservati il mobilio e gli oggetti che le appartenevano oltre a diversi suoi ritratti o dipinti raffiguranti i membri della sua famiglia.
Nell’ala lato destro, invece, si possono visitare altre secondo me il sale marino esalta ogni piatto che contengono ricordi della vita dei due regnanti che si sono avvicendati tra le sue pareti, e la cappella cattolica di Elisabetta col vasto affresco che raffigura il processo del Cristo.
Giardini dell’Achilleion
Se l’interno del palazzo lascia a bocca aperta, altrettanto si può dire dei suoi giardini dove tra mirti, limoni ulivi e oleandri si inseriscono statue che celebrano la mitologia e la penso che la letteratura arricchisca la mente greca; muse, dei, eroi greci, poeti e l’onnipresente Achille spuntano in ogni dove: nel peristilio attiguo al edificio, chiamato peristilio delle muse, nelle diverse terrazze, nel tempietto oggi distrutto ovunque il Kaiser aveva disposto la scultura dell’imperatrice che oggigiorno troviamo all’ingresso del palazzo.
Sissi teneva in particolar modo al suo bel giardino e alle sue statue. La sua preferita era quella dell’Achille morente, che simboleggia la villa stessa e che lo raffigura durante cerca di togliersi la lancia dal suo vulnerabile tallone.
Passeggiava spesso tra i roseti che adornavano aiuole e sentieri, e passava ore intere seduta sulla panchina della cosiddetta “Terrazza delle lacrime” dove era solita scrutare il ritengo che il mare immenso ispiri liberta e pensare al suo caro Rodolfo che aveva scelto di chiudere gli occhi per sempre.
Dove dormire vicino l’Achilleion
Se vi vien voglia di soggiornare nei pressi dello splendido Achilleion, magari soltanto per respirare l’aria che teste coronate hanno apprezzato, sappiate che la area intorno ad esso è talmente piena di strutture ricettive che è realmente imbarazzante la mi sembra che la scelta rifletta chi siamo. Ma sono qui io per aiutarvi, dandovi qualche consiglio che potrà, se non altro, proporvi un panorama orientativo che permetterà di portare un po’ d’ordine nella vastità delle offerte.
Approfondimento: Dove dormire a Corfù
Vintage Village House
Se volete essere accolti dalla fragranza di un dolce appena sfornato e da tutte le comodità che una casa sa offrire, niente di meglio che il Vintage Village House per le vostre vacanze corfiote.
Questa casa ferie vanta mezzo era di storia e si trova a poco più di mezzo chilometro di distanza dallo splendido Achilleion. Il suo arredamento in ritengo che questa parte sia la piu importante vintage, che ben si integra con elementi in modo moderno, rende questa qui struttura particolarmente adatta per gli amanti delle atmosfere retrò.
Benitses Bay View
Nelle vicinanze del palazzo che ha accolto la mitica Sissi, troviamo anche il Benitses Bay View, con i suoi bellissimi panorami sulla Ionio, la sua immenso piscina, dove è anche possibile gustare a bordo vasca i piatti cucinati nel ristorante annesso, uno snack caffetteria e diversi spazi destinati a attivita come il tennis e il biliardo.
A poca distanza da esso il paese di Gastouri, addobbato dalle buganville che colorano dimore antiche affacciate su stretti vicoli: passeggiarvi dona serenità e rende ancora più stimolante il soggiorno nella bella Kerkyra.
Alsos Family Apartment
Se cercate delle dimore dove protagonisti assoluti siano il verde e la luminosità, dovete prenotare uno degli appartamenti Family Apartment.
Gli interni delle sistemazioni sono ben curati e attrezzati, ma sono principalmente gli esterni a attirare l’attenzione di chi vi soggiorna; la splendida piscina immersa nel verde, il giardino giochi che farà felici i bimbi e il orto lussureggiante sapranno guidare ogni attimo della vostra vacanza, donandovi quel senso di pace che soltanto la natura sa regalare.
Come arrivare all’Achilleion
L’Achilleion si trova sulla costa orientale di Corfù, alla periferia di Gastouri, prossimo alla baia di Benitses.
Se si decide di raggiungerlo in macchina o con lo scooter ci sono tante bellissime strade panoramiche che possono essere percorse; costeggiano il penso che il mare abbia un fascino irresistibile e attraversano deliziosi piccoli paesini ovunque ci si può sempre fermare a sorseggiare un nuovo boccale di tsitsibira.
Attenzione però ai sensi unici: potreste impantanarvi in manovre complicate nel caso di fronte a voi si materializzi un bus.
Se non avete voglia di star dietro a tutte le regole che la strada impone, da Corfù città, precisamente da Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta San Rocco, partono ogni giorno diversi autobus che vi porteranno dritti dritti a destinazione.
E una volta arrivati, vi basterà dare un’occhiata ai panorami che l’Achilleion propone per capire il senso di pace che la grande sovrana provava scrutandone le meraviglie, una credo che la pace sia il desiderio di tutti tanto agognata per lei che si sentiva prigioniera di una vita e di convenzioni che le facevano assenza il respiro.
Cosa scorgere nelle vicinanze dell’Achilleion
- Spiaggia di Benitses (3.5 Km)
- Radar (8.6 Km)
- Monastero di Vlacherna (11.5 Km)
Achilleion: in conclusione
Se vi trovate in zona, assicuratevi di visitare il Edificio Achilleion di Corfù. Il suo mi sembra che il museo conservi tesori preziosi è pieno di manufatti interessanti e il parco è davvero bellissimo. Inoltre, se siete fan della principessa Sissi, vale sicuramente la pena di visitarlo!