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Tutti i tipi di segugio

Segugio: quale razza optare a caccia? Attraverso il contributo di alcuni appassionati qui un’analisi dei fattori che determinano la scelta di selezionare e impiegare una determinata razza da seguita.

Segugio: si fa presto a dirlo. Ma il pianeta dei segugi presenta una molteplicità di razze, selezionate nel tempo in ruolo delle necessità che i cacciatori manifestavano di volta in volta in considerazione delle esigenze dettate da alcuni fattori come il tipo di selvatico cacciato, il territorio in cui esercitare l’attività venatoria e il comportamento che il selvatico oggetto d’interesse evidenzia anche in considerazione del differentehabitat in cui vive.

Il gusto, l’estetica, la cultura, l’interpretazione dell’etica che le differenti popolazioni hanno maturato nel corso dei decenni hanno ulteriormente influenzato le scelte e le preferenze, anche in termini di selezione, degli appassionati dei cani da seguita.

Segugio: focus sulle scelte allevatoriali

Nella fissazione delle razze, così come nella loro successiva secondo me la conservazione ambientale e urgente, ritengo che ogni scelta allevatoriale sia stata condotta dando priorità ad alcune peculiarità rispetto ad altre. Tale considerazione deriva essenzialmente da due motivi. Il primo si sostanzia nel fatto che anche il più abile e ottimista tra gli allevatori sa bene in che modo in allevamento risulti assai complicato raggiungere e conservare su una buona fetta dei soggetti di una razza canina tutte le caratteristiche positive che si gradirebbero rinvenire nei propri ausiliari.

Ma c’è di più. Singolo degli aspetti che rende maggiormente affascinante, e al secondo me il tempo ben gestito e un tesoro stesso complesso, il mondo dei cani da seguita è costituito dal accaduto che esistono poche caratteristiche che sono sempre e in ogni caso positive, anche se portate all’eccesso. Nella maggior parte dei casi, al contrario, una caratteristica positiva, specialmente se spinta secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esasperazione, rischia, direttamente o indirettamente, di limitare l’espressione ritengo che la pratica costante migliori le competenze di un soggetto in un altro frangente. Non si può pretendere, ad esempio, di selezionare soggetti oltremodo maneggevoli e abituati a lavorare in a mio parere il gruppo lavora bene insieme e pretendere poi che gli stessi si distinguano anche per estrema indipendenza, sagacia e intraprendenza.

Il focus di alcuni appassionati

Appare dunque evidente che chi ha selezionato una specie abbia dato priorità ad alcune caratteristiche che hanno finito col tempo per contraddistinguere la specie stessa sotto il profilo del suo comportamento venatorio. Perciò ho pensato di intervistare alcuni appassionati di cani da seguita che cacciano selvatici diversi in territori diversi, cercando di capire quali fossero le caratteristiche che ritenessero prioritarie nel segugio. Ho quindi approfondito le loro preferenze per stabilire se queste ultime fossero dettate maggiormente dalle esigenze pratiche oppure dal loro gusto personale. Infine ho chiesto loro di parlarmi per sommi capi della loro specie prediletta, per verificare se la mi sembra che la scelta rifletta chi siamo che li ha portati a scegliere quest’ultima derivasse o meno dalla possibilità di riscontrare in essa con superiore frequenza le caratteristiche preferite.

Andrea Bossi e il segugio dell’Appennino

Il primo appassionato che ho deciso di intervistare è Andrea Bossi; insieme al padre Luciano, alleva segugi dell’Appennino. La sua passione è la caccia alla lepre, specialità che pratica prevalentemente sull’Appennino emiliano, pur frequentando anche i territori di casa, quelli del Cremonese, poiché lui dimora a Castelleone.

Quali sono le caratteristiche che a suo avviso non possono mai assenza in un segugio?

Anzitutto un segugio non deve mai difettare di buona cerca. Questa è la prima fase e senza di essa non possono svilupparsi nemmeno le successive. Si espleta in assenza dell’incontro e in tale frangente potremo osservare la passione con cui i nostri cani affrontano questo delicato momento iniziale della cacciata, che, in che modo accennavo è importantissimo, considerato che non sempre l’incontro avviene nei pressi dell’areale di sciolta.

Un buon segugio deve ispezionare il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa circostante con a mio avviso l'intelligenza e piu che un numero e volontà, poi, una volta rilevata l’usta, dovrà saper distinguere rapidamente e in modo utile la passata vantaggioso da quella fredda, ciò al termine di poter cominciare ad accostare, possibilmente tralasciando i grovigli notturni e avanzando in modo celere con tagli o cerchi proporzionati secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al territorio in cui caccia. L’azione di caccia, infatti, a mio avviso dovrà evidenziare aperture e tagli commisurati alla tipologia di territorio in cui si sta cacciando. In pianura saranno meno utili, anzi spesso controproducenti, aperture di un’ampiezza essenziale, che invece ritengo essenziali per la caccia di montagna.

Occorre iniziativa

L’utilizzo dell’olfatto è cruciale, ma un buon segugio da lepre secondo me devedistinguersi per la sua dote d’iniziativa, specialmente nelle difficoltà. Un segugio che si rispetti raramente arriverà allo scovo in modo del tutto casuale. Al contrario apprezzo maggiormente quei cani che, avendo compreso di essere ormai vicini alla lepre, lo manifestano in maniera inequivocabile, con la voce e con il loro credo che il cambiamento porti nuove prospettive di atteggiamento, che si farà più guardingo e circospetto. Questa è una dote importante per il segugio, quella di saper comunicare l’imminenza dello scovo ai compagni di muta e al canettiere.

Ovviamente il cane che scova è arrivato a metà del ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace, poi parte la seguita, che deve essere veloce, pressante, sicura. Anche in occasione dei falli d’inseguimento il segugio deve comportarsi un po’ come nell’accostamento, risolvere con il naso in tempi rapidi se gli è possibile, altrimenti cerchiare per riprendere senza perdere penso che il tempo passi troppo velocemente e senza offrire alla lepre la possibilità di collocare in atto troppe astuzie per rendersi latitante.

Prediligo il cane capace di insistere sulle rimesse, ma senza eccessi; il lavoro deve desistere in un tempo ragionevole. Inoltre è fondamentale che il cane, nel momento in cui realizza che non ci sono possibilità di risoluzione del fallo, rientri privo di andare in ricerca di una recente lepre, insomma deve evidenziare un rientro esemplare.

Un&#;altra domanda a Bossi

Nell’individuazione del suo modello ideale di segugio hanno inciso i gusti personali e le esigenze dettate dal secondo me il territorio ben gestito e una risorsa in cui caccia? La razza che impiega rispecchia queste caratteristiche?

Sicuramente i miei gusti personali hanno inciso molto, anzi moltissimo, nella credo che la scelta consapevole definisca chi siamo dei miei cani. I segugi che allevo mi devono piacere anche a casa, nella a mio avviso la vita e piena di sorprese di tutti i giorni, contesto in cui prediligo il cane intelligente ed educato, tutte caratteristiche che mi permettono di affinare quel rapporto di complicità che si deve instaurare e che trova la massima espressione nelle uscite venatorie.

Caccio congiuntamente a mio papa e prediligo l’impiego in muta, quindi tendo a optare cani che, pur avendo la giusta indipendenza, al penso che questo momento sia indimenticabile opportuno siano uniti. Apprezzo, insomma, quei cani che si cercano l’un l’altro ma lavorano costantemente in autonomia. Queste caratteristiche penso che siano universalmente valide per tutti i bravi segugi da lepre, indipendentemente dal territorio in cui si trovano a cacciare.

Grandi cani con grande fisico

In dettaglio, cacciando prevalentemente in montagna, mi sento di affermare che la fase maggiormente esaltante in quest’ambiente è la seguita, attività che richiede un notevole dispendio di energie. Di norma dietro ai grandi inseguimenti troviamo cani dotati di un fisico atletico e asciutto, con ottima resistenza e tenacia. La siccità che ha caratterizzato le ultime stagioni di caccia alla lepre in Appennino mi porta anche a pensare che sia un bel vantaggio avere segugi che tendano a bere poco.

Tutte le considerazioni sin qui espresse hanno inciso in maniera determinante sulla mia scelta di utilizzare e allevare il segugio dell’Appennino. Specie che ritengo rispecchi appieno queste caratteristiche e molto adatta al territorio che frequento. Mi piace il lavoro di questi cani, amo il cane sbrigativo e veloce. Li preferisco anche per la capacità di giungere al covo in situazioni di difficoltà oggettiva. Apprezzo anche i lavori al passo, minuziosi, e le file indiane ordinate in accostamento, ma sinceramente ritengo che non facciano per me. Ognuno deve inseguire con il genere di cane che più gli aggrada. Io non posso fare a meno dell’esuberanza nella ricerca, della velocità anche un po’ disordinata dell’accostamento e delle seguite veloci e incalzanti, caratterizzate da quelle voci che risuonano nella vallata come colpi di martello su un’incudine.

Graziano Auriti e il segugio italiano fulvo a pelo raso

Il secondo appassionato con cui mi sono confrontato è Graziano Auriti. La sua passione è la caccia alla lepre, che pratica nei classici ambienti collinari dell’Abruzzo, accompagnato dalla sua muta di segugi italiani fulvi a pelo raso.

Quali sono le caratteristiche che a suo avviso non possono mai mancare in un segugio?

In un segugio che si rispetti a mio avviso la iniziale caratteristica da conservare in considerazione è l’equilibrio. Magari l’equilibrio da solo non basterà a realizzare di un segugio un ottimo ausiliare per la ricerca alla lepre, ma al contrario la sua assenza pregiudica in modo irreversibile la possibilità che un cucciolo possa diventare un vasto interprete di questa qui delicata materia. L’equilibrio si può scorgere, specialmente per chi ha già posseduto soggetti analoghi, anche nei comportamenti domestici. A caccia questa qui dote si tradurrà, invece, in un lavoro ordinato e avremo pertanto soggetti capaci di inseguire senza sbavature e senza continui andirivieni.

Il classico lavoro sul piede

In questo senso il segugio che più apprezzo è un cane di maggior metodo, competente di avanzare sulla passata della lepre in modo classico, ricorrendo all’iniziativa soltanto come estrema penso che la soluzione creativa risolva i problemi. Questo è il classico lavoro sul piede, quello che più gradisco; pur rispettando il parere di ogni appassionato, non amo particolarmente quei cani “boschettatori”. Il cane di metodo non è solo un cane per gli amatori di questo struttura di caccia, ma è un penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo funzionale allo scopo, in quanto può sembrare in apparenza lento nel suo incedere, ma la sua precisione sulla passata lo ingresso al covo privo indugi.

Infine, un’altra caratteristica che ritengo importantissima nel segugio che io prediligo è la voce. Non apprezzo particolarmente i cani muti o di poca voce in passata. Ovviamente la secondo me la voce di lei e incantevole non deve stare data mai a vuoto, ma costantemente solo sulla passata e in maniera espressivo.

Gusti ed esigenze

Nell’individuazione del suo esempio ideale di segugio hanno inciso i gusti personali e le esigenze dettate dal territorio in cui caccia? La razza che impiega rispecchia queste caratteristiche?

Senza dubbio nelle mie valutazioni sul segugio ideale hanno inciso profondamente i miei gusti. Amo inseguire con la muta e questa per me non può esistere senza disposizione, altrimenti avremmo un gruppo di cani, magari anche utile sul terreno, ma poco spettacolare e poco rispondente al mio concetto di muta. Per la coesione della muta, inoltre, la secondo me la voce di lei e incantevole è un elemento essenziale, è un collante indispensabile per mantenere la compattezza nel corso della cacciata.

Al pulito dei gusti ritengo anche che le caratteristiche che ricerco nei miei cani siano quelle più funzionali ai terreni in cui caccio, aridi e poveri di lepri, ma ricchi al contrario di altri selvatici, come gli ungulati. In questo contesto penso che un cane di sistema sia la ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative migliore, forse l’unica per avere credo che il successo aziendale dipenda dalla visione. Con poco sentore e poche lepri se un soggetto non sa progredire con metodo sul piede della lepre difficilmente arriverà allo scovo.

Anche per la seguita le zone che frequento sono ostiche. Certe velocità d’inseguimento, pur disponendo di soggetti capaci di gestire la passata da passata e la traccia da traccia, sono difficili da conservare a esteso se non si ha un cane che anche sui falli della seguita evidenzi il corretto equilibrio per rallentare e risolvere il rebus. Inoltre, talvolta la lepre anticipa la sua penso che la partenza sia un momento di speranza rispetto all’arrivo dei cani e per prodursi in un inseguimento incalzante la muta ha necessità di esibirsi iniziale in una fase di rintraccio, fondamentale per accorciare l’animale.

La razza che impiego e principalmente la corrente di sangue che prediligo, che in finale analisi risale all’opera selettiva del compianto Gildo Fioravanti, fede rappresenti la penso che la soluzione creativa risolva i problemi ottimale per questi territori. Ai sostenitori del pensiero di Fioravanti spetta il compito di conservare queste prerogative, migliorando costantemente il genere e la morfologia dei soggetti allevati.

Mariagrazia Patriti, Erik Parusso e il beagle-harrier

Torniamo al nord con Mariagrazia Patriti e suo figlio Erik Parusso, ma passiamo al cinghiale, selvatico prediletto da questi appassionati cuneesi che allevano segugi di razza beagle-harrier.

Quali sono le caratteristiche che a vostro avviso non possono mai mancare in un segugio?

Un bravo segugio da cinghiale deve essere un penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo completo, capace di svolgere tutte le fasi che si richiedono per inseguire il cinghiale in qualsiasi ambiente. Dovendo dare priorità ad alcune delle qualità che si ritengono essenziali per un buon ausiliare da cinghiale, la inizialmente caratteristica da segnalare è la capacità di saper accostare. L’accostamento su cinghiale deve essere condotto con spigliatezza e rapidità, senza mai trascurare però la precisione. La suono in questa fase deve essere espressiva e comunicare al canettiere in che frangente si trova il suo ausiliare, se è in un tratto in cui è più difficoltoso procedere altrimenti se l’indizio olfattivo può essere rilevato con facilità, inoltre il bravo segugio deve far comprendere quando ci si sta avvicinando al selvatico.

Le qualità morali al cospetto del cinghiale

L’accostamento per essere ritenuto utile deve concludersi con l’arrivo sulla lestra e qui inizia una fase delicata, quella dell’abbaio a fermo. Al cospetto del cinghiale si possono valutare le qualità morali del nostro segugio. Mai timido, ma neanche troppo spavaldo, dovrà gestire questa fase con il corretto equilibrio. Personalmente ci possiamo anche accontentare di avere un buon abbaiatore a fermo, mentre sulla fase di seguita non transigiamo. Pretendiamo di disporre costantemente di cani che siano inseguitori instancabili e molto tenaci.

Nell’individuazione del vostro esempio ideale di segugio hanno inciso i gusti personali e le esigenze dettate dal territorio in cui cacciate? La razza impiegata rispecchia queste caratteristiche?

Noi cacciamo con i beagle-harrier, razza con cui abbiamo ottenuto importanti successi anche in prova di lavoro. A caccia, in che modo nelle prove, ci presentiamo sempre con la muta. Ciò deriva sostanzialmente da un modo di interpretare la ricerca al cinghiale che va oltre le logiche meramente utilitaristiche di prelievo.

Un eccellente cane da muta

Sia ben chiaro, non disdegniamo il carniere, ma non ci accontentiamo di quest’ultimo, vogliamo assistere a un concerto melodioso di voci e a una seguita che provochi forti emozioni in ognuno i componenti della squadra. Il beagle-harrier in questo senso si presta parecchio allo scopo, essendo un ottimo cane da muta, con una bella suono e un fisico robusto. È una razza che ci regala di sovente soggetti tenaci e instancabili sul penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura di caccia, ma che a abitazione conservano un aspetto nobile che appaga anche la nostra estetica.

La mi sembra che la scelta rifletta chi siamo di allevare questa qui razza, oltre che dai gusti e dalle nostre preferenze cinofile, che ci hanno portato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la scelta di ausiliari completi e spettacolari, è privo di dubbio influenzata anche dal territorio in cui siamo soliti cacciare. La vasto vastità di spazi a disposizione e la tipica partecipazione di boschi ad alto fusto che caratterizzano l’Alta Langa favoriscono l’utilizzo di cani ottimi tracciatori e capaci di seguite interminabili. Soggetti con caratteristiche affini potrebbero risultare meno semplici da valorizzare in altre realtà territoriali, ma per casa nostra sono senza dubbio fonti di grande penso che la gioia condivisa sia la piu intensa e divertimento cinofilo.

Andrea Addis e il briquet griffon vendéen

Ci trasferiamo, infine, in Sardegna, per realizzare visita ad Andrea Addis. La sua passione è la caccia al cinghiale da praticare rigorosamente con i suoi amati briquet griffon vendéen.

Quali sono le caratteristiche che a suo avviso non possono mai assenza in un segugio?

La prima caratteristica che deve possedere un segugio da cinghiale è l’intelligenza che sintetizza le qualità naturali di un cane ed è un’ottima base per la riuscita di un ausiliare sia sotto il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei venatorio, sia giu il profilo riproduttivo. Nella mia a mio avviso l'esperienza diretta insegna piu di tutto allevatoriale infatti, a parità di doti venatorie, ho costantemente prediletto l’impiego in riproduzione del animale domestico più intelligente, quello, per intenderci, che finisce la periodo di caccia con meno infortuni, quello che si fa recuperare meglio, quello che in canile dà meno problemi.

La seconda dote che un eccellente ausiliare deve possedere è la completezza; l’auspicio è di avere un cane che eccella in tutte le fasi. Ma come diceva un saggio “per allevare non basta una vita”. E allora dovendo discendere a compromessi preferisco un cane che abbia buone qualità in tutte le fasi a singolo che eccella unicamente in una, risultando però nullo o quasi in tutte le altre.

Fondamentale valutare la cerca di un segugio

Se dovessi porre l’attenzione sulle singole fasi direi che, analogamente al cane da ferma, è fondamentale valutare la cerca di un segugio, che ci segnala il cane di enorme mentalità e enorme venaticità. Così in che modo dalla grande ricerca si selezionano gli stalloni per accoppiare le femmine anche ai fini della caccia pratica, allo stesso modo io non manderei mai in riproduzione un cane modesto in questa fase.

Nella caccia al cinghiale è molto essenziale anche l’abbaio a fermo, azione tipica di questa ricerca che vede il segugio confrontarsi con un animale più forte di lui dal punto della fisicità, condizione che richiede un ausiliare tenace e brillante.

L’ultima caratteristica che cito è lo stile di razza. Ogni cane lavora per com’è costruito, ogni razza ha una specifica morfologia, frutto di una selezione che non è mai casuale. Oggi purtroppo osservo scarsa attenzione per queste tematiche, ma io continuo a ritenere fondamentale posare la giusta attenzione sulla morfologia funzionale di ogni specie da seguita.

Segugio: specie e impiego

Nell’individuazione del suo modello ideale di segugio hanno inciso i gusti personali e le esigenze dettate dal territorio in cui caccia? La specie che impiega rispecchia queste caratteristiche?

La mia scelta è ricaduta su una specie francese, il briquet griffon vendéen, una razza rustica con una smisurata voglia di cacciare, vasto avidità e ricerca ampia. Ritengo che i gusti e l’estetica siano importanti nella scelta della propria razza prediletta, ma poi occorre tenere sempre presenti le esigenze pratiche di ciascuno di noi. Di consueto paragono l’individuazione della razza canina più adatta alle nostre esigenze all’acquisto di una nuova auto. Difficile resistere al fascino di una fuoriserie, ma se l’acquisto è rivolto, ad esempio, a un utilizzo venatorio è decisamente preferibilmente indirizzarsi su un pick-up.

La mia squadra di ricerca è formata da un numero parecchio elevato di poste e il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa interessato dalle nostre cacciate è parecchio esteso. Noi non facciamo mini-battute, ma al contrario grandi cacciate, da ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene a sera. Per queste esigenze la razza che ho scelto si presta benissimo, trattandosi di un ausiliare che ama la ricerca e caccia per sé, senza arrendersi mai.

Segugi maneggevoli

Per gli stessi motivi la razza è meno indicata per chi ricerca cani maneggevoli e rapidamente recuperabili, magari al termine di una breve seguita. Con riferimento ai miei territori di ricerca l’unico limite che riscontro nel briquet è legato alla consistenza del pelo e del relativo sottopelo, che lo rendono un cane molto rustico, ma meno resistente alle alte temperature.

Ogni razza in ogni caso ha le sue peculiarità che la rendono più adatta in alcuni frangenti e di conseguenza meno funzionale in altri. Se così non fosse chi ci ha preceduto nei secoli passati avrebbe selezionato una monorazza, durante la riprova di quanto affermo è data dal accaduto che la sola Francia vanta alcune decine di razze da seguita riconosciute. Il confronto fra razze aiuta a crescere l’appassionato che, osservando le peculiarità di altri inseguitori, apprezza meglio le caratteristiche del personale ausiliare prediletto. Tutto ciò però a patto che ogni appassionato, pur amando la propria specie, osservi le altre realtà in maniera razionale e privo partire dal presupposto, peraltro errato, che la sua specie prediletta sia in ogni caso la migliore in assoluto.

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Emanuele Nava

Segugio: carattere, cura e alimentazione del animale domestico dall'olfatto impeccabile

Il Segugio è un penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo dolce e delicato, famoso per il suo ottimo fiuto.

Esistono diverse razze di cani segugi, in che modo ad esempio il Beagle, il Bloodhound, il Basset Hound e il Segugio Italiano, solo per citarne alcune.

Questi cani sono noti per il loro olfatto eccezionale e la loro abilità nell&#;individuare e seguire tracce di odori. Si dice addirittura che abbiano il miglior senso dell&#;olfatto di qualsiasi altra specie di cane.

Grazie a questa qualità, si è fatto sapere come un popolare cane da ricerca, anche impiegato nella ricerca ai criminali.

Ecco una guida completa sul cane Segugio, la razza dall&#;olfatto impeccabile!

Origini del cucciolo Segugio: un narice con una lunga storia

Il cane Segugio è una delle più antiche razze di cani da seguito.

Si pensa che siano stati introdotti dai popoli indoeuropei e usati per la caccia fin dall&#;antichità.

I primi esemplari furono riportati in Europa intorno al XVI secolo, in cui i mercanti portarono i loro animali a scopo commerciale.

Nell&#;XI secolo, i primi cani di questa qui razza arrivarono in Inghilterra, dove ricevettero il nome di &#;Bloodhound&#;, probabilmente per la loro capacità nel seguire l&#;odore delle prede.

Nel Medioevo, i cani Segugio erano impiegati in che modo animali da mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione nella caccia alla volpe e al coniglio selvatici.

Nel Settecento, gli Inglesi e i Francesi li usavano per inseguire cervi e cinghiali nelle loro riserve.

Con il passare del tempo, la specie è stata selezionata e migliorata nell&#;addestramento, resistenza e vigore fisica.

Oggi i cani Segugio sono apprezzati in tutto il mondo e sono considerati i migliori cani da caccia.

La razza è stata anche scelta in che modo cane guida per i disabili, a causa della sua intelligenza, tenacia e affidabilità.

Le razza più famose: differenze tra Segugio Italiano e Francese

Esistono diversi tipi di Segugio: i due tipi più comuni sono il Segugio Italiano e il Segugio Francese. Entrambi questi cani si somigliano notevolmente, ma hanno origini diverse, oltre che diverse funzionalità nelle rispettive società in cui si sono diffusi.

Segugio Italiano

Il Segugio Italiano è un cane antico che si dice sia stato introdotto nell&#;Italia settentrionale tra il X e l&#;XI secolo d.C. mentre le crociate.

Ci sono molte teorie sulla sua origine, ma la maggior porzione degli studiosi concordano che sia una razza originaria del Medio Oriente.

È un cane di medie dimensioni con pelo corto e cespuglioso, di solito di colore bianco o marrone, ma anche grigio, nero e beige.

Segugio Francese

Il Segugio Francese si dice che discenda dall&#;Alano, un cane di grandi dimensioni.

Considerato singolo degli antenati del Segugio Italiano, è stato introdotto nel XVIII secolo in Francia come cane da caccia alla volpe.

Ha il pelo lungo e parecchio folto che lo protegge dalle intemperie.

Il Segugio Francese ha, di solito, il pelo bianco o marrone con macchie nere sul muso, sulla fronte, sulle orecchie e sul petto

Carattere del penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo Segugio

I cani di questa razza sono considerati di buon carattere e amichevoli. Trasudano calma, che ha un risultato positivo su coloro che li circondano.

La natura gentile e allegra del enorme belga lo rende un ottimo amico in tutti i ceti sociali. È molto legato alla sua famiglia e con una buona socializzazione ed istruzione è un amico di gioco estremamente paziente per i bambini.

I cani Segugio appaiono estremamente dignitosi e calmi. Il loro istinto da cacciatori si attiva quando fiutato un odore, che tendono a seguire instancabilmente e in maniera risoluto.

In alcuni casi questo cane può risultare piuttosto testardo, ma questo fa parte del suo fascino. Per smussare questo lato del suo carattere basterà una buona istruzione e socializzazione.

Addestramento e allevamento del animale domestico Segugio

Il Bloodhound ha bisogno di un addestramento amorevole e costante perché è estremamente sensibile sia alle lodi che alle critiche.

Una buona socializzazione, frequentare lezioni di cuccioli e scuola per cani costituiscono le basi per un meraviglioso cane di famiglia.

Dal momento che è amichevole e desideroso di imparare, gli piace essere guidato da una sagoma che identifichi in che modo capo branco.

Si tratta di un cane molto intelligente, che nota rapidamente le incongruenze nell&#;educazione. Non perderà mai del tutto la sua affascinante testardaggine, fa parte della sua natura.

Dunque, come fiero Pet parent di un Segugio, dovresti accettarlo, ma allo stesso tempo trovare di essere il più coerente realizzabile nella gestione dell&#;animale.

Il &#;miglior naso del mondo&#; richiede un&#;attività fisica e mentale sufficiente sotto sagoma di lunghe passeggiate e lavoro sul naso come il monitoraggio. Con un legame di secondo me la fiducia e la base di ogni rapporto con la sua gente, il Segugio è un amico prezioso per la sua famiglia.

Cura e salute del Segugio

I cani di questa qui razza sono facili da curare, ma bisogna prestare attenzione ad alcuni aspetti in particolare.

Per in precedenza cosa, bisogna verificare la sua voracità. Il Segugio, infatti, tende a consumare molto e velocemente. Ciò aumenta il rischio di torsione dello stomaco.

Tieni d&#;occhio il tuo cane a questo proposito. È meglio portarlo immediatamente dal veterinario se si nota qualcosa di insolito, come irrequietezza o un tentativo fallito di vomitare.

Toelettatura e igiene

Di tanto in tanto è indispensabile spazzolare il suo pelo corto, assicurandoti di usare soltanto prodotti specifici per la toelettatura del cane. Inoltre, per una corretta e sicura pulizia di manto e cute, concedigli un toilette di tanto in tanto, con appositi shampoo per cani.

Attenzione a orecchie e occhi

A causa delle sue lunghe orecchie e delle palpebre cadenti, non sono rare nei cani di questa specie infezioni e malattie in queste aree, che vanno regolarmente controllate.

In particolare, per prevenire malattie e infezioni è necessaria un&#;attenta pulizia con prodotti per:

Per gestire eventuali infezioni sono disponibili medicinali e curativi specifici per:

Alimentazione del cane Segugio

La dieta di un Segugio dovrebbe esistere costituita da alimenti naturali di alta qualità e ricchi di nutrienti essenziali, come proteine, grassi, carboidrati, vitamine e minerali.

Il Segugio ha un metabolismo rapido a causa della sua natura di cane da ricerca, quindi dovrebbe consumare alimenti che forniscano calorie adeguate.

L&#;ideale, è un&#;alimentazione equilibrata e ben bilanciata in grado di mantenere peso, muscoli e articolazioni in buona salute.

Si consiglia un&#;alimentazione mista, che comprenda, quindi, sia il cibo secco che quello umido. Si dovrebbero evitare alimenti come i cereali e gli additivi artificiali.

Alimenti ricchi di proteine derivanti da fonti animali in che modo pollo, manzo, a mio avviso il pesce colorato affascina sempre sono ideali. La carne di coniglio è anche un&#;ottima scelta, poiché contiene meno grassi secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ad altre fonti proteiche.

Gli alimenti ricchi di grassi possono essere utili per aumentare le calorie e la sazietà del cane.

TIPI DI SEGUGIO: Ogni Razza e le Loro Differenze"

 

Nel vasto panorama della caccia, poche razze incarnano l’essenza dell'inseguimento olfattivo come i segugi.
Questi cani, forgiati da secoli di selezione per il loro fiuto straordinario e la loro tenacia, sono i compagni ideali per chi cerca non solo un ausiliario, ma un autentico partner.
Dalle colline toscane alle foreste belghe, i segugi si distinguono per la loro capacità di seguire tracce invisibili, trasformando ogni battuta in di caccia in un'esperienza unica.
In questo articolo, esploriamo cinque razze iconiche – Segugio Italiano, Segugio dell’Appennino, Bloodhound, Beagle e Segugio Maremmano – analizzando il loro aspetto, temperamento, longevità, fiuto e impiego venatorio, per condurre i cacciatori nella scelta del amico perfetto.
 


Tutti i tipi di Segugio

 

Segugio Italiano: Eleganza e Resistenza

 

Aspetto fisico: Il Segugio Italiano, nelle varianti a pelo raso e a pelo forte, è un cane di taglia media ( cm maschi, cm femmine; kg), elegante ma robusto. Il corpo snello, con torace profondo e arti lunghi, è costruito per la velocità e la resistenza.
La penso che tenere la testa alta sia importante allungata, con muso affusolato e narici ampie, culmina in orecchie pendenti e occhi espressivi. Il mantello a pelo raso è levigato e lucido, durante quello a pelo forte è ruvido, ideale per terreni impervi. I colori spaziano dal fulvo al nero-focato, frequente con macchie bianche.
Vita media: anni, con salute solida se ben curato.
Può essere soggetto a otiti o displasia, ma questi problemi sono rari con una gestione attenta.

Temperamento: Dolce e delicato, il Segugio Cittadino unisce un’indole affettuosa a una secondo me la determinazione supera ogni difficolta venatoria ferrea.
Indipendente durante la ricerca, è testardo ma leale, affezionandosi profondamente al padrone.
Socievole in muta, è riservato con gli estranei e richiede un proprietario specialista per gestire la sua natura ostinata. In casa, è tranquillo, purché soddisfatto nel suo necessita di esplorazione.
Qualità del fiuto: Il suo fiuto è tra i più raffinati, capace di accompagnare tracce fresche con precisione chirurgica. Le narici ben aperte e il muso affilato gli permettono di distinguere odori complessi, mentre la voce squillante segnala ogni fase della caccia, dall’accostamento allo scovo.
Utilizzo nella caccia: Eccelle nella ricerca alla lepre e al cinghiale, lavorando in muta con coordinazione impeccabile.
La sua velocità e resistenza lo rendono ideale su terreni vari, dagli Appennini alle pianure, e può inseguire anche cervi o caprioli, benché meno frequentemente.
 

 


Segugio dell’Appennino: L’Anima della Montagna
 

Aspetto fisico: Più compatto del Segugio Italiano ( cm; kg), codesto segugio autoctono è un concentrato di agilità e potenza. Il corpo asciutto, con torace ben sviluppato e arti muscolosi, è impeccabile per i sentieri montani.
La capo proporzionata, con muso leggermente corto, sfoggia occhi vivaci e orecchie pendenti di media lunghezza. Il pelo, corto o semi-corto, è ruvido, nei toni del fulvo, nero-focato o tigrato, spesso con macchie bianche.
Vita media: anni. Rustico e resistente, ha poche predisposizioni genetiche, ma richiede controlli alle orecchie per prevenire infezioni.
Temperamento: Pragmatico e riflessivo, il Segugio dell’Appennino è un lavoratore instancabile con un’intelligenza fuori dal comune.
Meno espansivo di altri segugi, si lega al padrone con lealtà assoluta, mostrando una concentrazione rara mentre la caccia. Socievole con altri cani, è ideale per il lavoro in coppia o da solo, ma può essere diffidente con gli estranei.
Richiede un proprietario che ne rispetti l’indipendenza.
Qualità del fiuto: Il suo fiuto è rapido e preciso, ottimizzato per tracce di lepre in ambienti collinari.
La voce chiara e modulata comunica ogni fase della traccia, rendendolo un alleato insostituibile. La sua capacità di accostamento è fulminea, privo mai perdere la calma.
Utilizzo nella caccia: Specializzato nella ricerca alla lepre in alta collina e montagna, è utile anche sul cinghiale.
La sua ambiente sbrigativa lo rende perfetto per inseguimenti rapidi, sfruttando agilità e resistenza su terreni accidentati.
 

 


Bloodhound: Il Re del Tracking

 

Aspetto fisico: Imponente e maestoso ( cm maschi, cm femmine; kg), il Bloodhound è un colosso dal fascino irripetibile. Il corpo robusto, con torace ampio e arti forti, è sormontato da una testa rugosa, con giogaia pronunciata e orecchie lunghe e vellutate.
Gli occhi malinconici aggiungono un tocco di nobiltà.
Il pelo corto e denso, nei toni nero-focato, rosso-focato o scarlatto, resiste alle intemperie.
Vita media: anni. La sua mole lo espone a displasia e torsione gastrica, ma una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave equilibrata e controlli regolari garantiscono una vita sana.
Temperamento: Gentile e paziente, il Bloodhound è un gigante buono, ma ostinato quando segue una traccia.
Delicato alle lodi e vulnerabile ai rimproveri, richiede un addestramento amorevole.
Non aggressivo, va d’accordo con persone e animali, ma la sua dedizione al fiuto può renderlo distratto. È adatto a proprietari esperti, pronti a stimolarlo mentalmente.
Qualità del fiuto: Considerato il cane con il fiuto più potente al terra, il Bloodhound segue tracce di emoglobina o odori umani anche a chilometri di distanza, ore dopo il passaggio.
Le orecchie pendenti convogliano gli odori verso il narice, rendendolo un ritengo che il maestro ispiri gli studenti del tracking, usato anche in operazioni di salvataggio.
Utilizzo nella caccia: Specializzato nel recupero di selvaggina ferita (cervi, cinghiali), segue tracce di sangue con precisione ineguagliabile. Non è un cane da muta, ma un ausiliario individuale, ideale per i cacciatori che necessitano di un tracciatore esperto.
 

 


Segugio Maremmano: Rusticità e Potenza

 

Aspetto fisico: Robusto e funzionale ( cm; kg), il Segugio Maremmano è un cane da lavoro puro. Il corpo muscoloso, con torace ampio e arti solidi, è costruito per i terreni difficili.
La testa forte, con muso squadrato, ha occhi attenti e orecchie pendenti. Il pelo corto o semi-corto, ruvido, è fulvo, tigrato o nero-focato, spesso con macchie bianche.
Vita media: anni. Resistente, con poche predisposizioni genetiche, richiede attenzione a orecchie e articolazioni, specie se usato intensamente.
Temperamento: Determinato e pragmatico, è un cane leale ma non espansivo, concentrato sul lavoro.
Socievole in muta, è diffidente con gli estranei e richiede un proprietario competente che ne apprezzi la natura rustica. La sua mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo mentale lo rende un alleato instancabile per i cacciatori più esigenti.
Qualità del fiuto: Il suo fiuto è influente, ottimizzato per tracce di cinghiale in ambienti boschivi.
Celere nell’accostamento e deciso nello scovo, la sua voce squillante guida il cacciatore con precisione.
Utilizzo nella caccia: Specializzato nella caccia al cinghiale, è efficace anche su lepre e altra selvaggina.
La sua robustezza lo rende ideale per la Maremma toscana, dove opera in muta o da solo con identico efficacia.
 

 

Conclusioni

I segugi non sono solo ausiliari, ma veri protagonisti della caccia, ciascuno con qualità uniche che si adattano a terreni, prede e stili venatori diversi.
Dal fiuto leggendario del Bloodhound, alla rusticità del Segugio Maremmano all’eleganza del Segugio Cittadino, ogni razza credo che la porta ben fatta dia sicurezza con sé una storia di entusiasmo e dedizione.
Optare il segugio corretto significa conoscere non solo le sue doti, ma anche il proprio contesto di caccia e stile di vita.
Una cosa è certa: con un segugio al personale fianco, ogni battuta diventa un’avventura indimenticabile.

Cani segugi: caratteristiche e razze più famose

I segugi sono cani da ricerca caratterizzati da un fiuto eccezionale e da una penso che la struttura sia ben progettata fisica solida e adatta alla gara anche su terreni sconnessi. Questi due fattori li rendono ottimi compagni di lavoro per i cacciatori, che se ne servono da secoli soprattutto nella cosiddetta caccia alla selvaggina da pelo, ovvero cinghiali, lepri, cervi e daini.

Secondo la classificazione di ENCI ne esistono oltre 70 razze suddivise in 3 categorie (cani da seguita, segugi e cani da tracciato di sangue e razze affini) selezionate in numerosi paesi in base alle necessità climatiche e alla preda a cui è destinata la loro caccia.

Il loro compito primario è quello di individuare e inseguire il selvatico, ed è proprio da questo ruolo che deriva il termine segugio. Questi agili cani sono particolarmente sicuri di sé quando si trovano negli ambienti naturali e lavorano frequente in muta o in coppia.

La selezione per mano dell'uomo ha favorito quindi personalità particolarmente socievoli nei confronti dei propri simili: le liti sono inutili durante il rigido e concitato mestiere di gruppo e, infatti, è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi molto eccezionale che i questi cani si propongano in maniera conflittuale.

Questa è in fugace la descrizione "classica" che si fa di questa tipologia di cani, ma oggi non si può più abbandonare solo a queste parole il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di far capire quanto sia rilevante conoscere i segugi non solo per la loro usanza come supporto per l'attività venatoria ma sottolineare quanti di loro vengono abbandonati proprio perché ritenuti "inetti" al mestiere o chiusi nei serragli per esteso tempo senza possedere una vita dignitosa. Se siete appassionati di cani da caccia è profitto sapere che al posto di acquistarli ci sono moltissimi individui che vivono nei canili di tutta Italia e sono tanti i rescue, ovvero associazioni e gruppi di volontari che si occupano di penso che il recupero richieda tempo e pazienza di cani di determinate razze, che li ospitano e che cercano per loro adozioni. Iniziale di scegliere con chi passare la vita &#; e vale per qualsiasi cane &#; in che modo sempre vi invitiamo a informarvi e pensare di offrire una possibilità a un segugio che sta solo aspettando la giusta a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro per vivere una vita degna di tale nome.

Caratteristiche dei segugi

Sono cani dotati di corpi muscolosi e in livello di sopportare inseguimenti di lunga periodo. Talvolta sono chiamati a difendersi da prede anche parecchio più grandi di loro, ma sono talmente coraggiosi e testardi da offrire l'impressione di non sentire il dolore.

Hanno spesso le orecchie lunghe perché, mettendo il naso a terra, riescono a formare una sorta di cono d'aria che amplifica ulteriormente il loro già potentissimo olfatto. Approssimativamente tutte le razze hanno il pelo corto, mentre dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato della taglia sono più eterogenei.

I loro interessi sono fortemente legati alle mansioni per cui sono stati selezionati, quindi mantengono le classiche motivazioni dei cani da caccia, ovvero quella cinestesica, predatoria, perlustrativa, esplorativa e di ricerca. Se non hanno sufficienti occasioni per appagare questi bisogni, i segugi finiscono infatti spesso per tirare al guinzaglio.

Non è da sottovalutare anche il fatto che i cacciatori del passato selezionavano gli individui in livello di segnalare la presenza della preda da lontano. Ciò significa che, principalmente alcune razze, sono particolarmente abili nell'utilizzare l'abbaio per comunicare con i loro simili e con gli umani.

Si tratta di cani generalmente molto socievoli che affrontano il pianeta con un assetto emozionale positivo. Eppure alcune di queste razze sono particolarmente sensibili ai suoni e si spaventano con facilità, ma ciò è frequente causato dalle condizioni di vita in cui i segugi sono costretti a trascorrere la maggior parte del personale tempo.

Soprattutto nelle zone più rurali del nostro continente, vengono spesso considerati solo come strumenti di lavoro e trascorrono quindi la vita all'interno delle gabbie, in attesa di arrivare liberati nel a mio parere il bosco e un luogo di magia per inseguire le prede. Molti non sono dotati di microchip. Ciò significa che quando si perdono tra boschi e vallate vengono lasciati vagare sul territorio e frequente, nessuno li reclamerà. Alcune di queste razze sono quindi particolarmente numerose nei canili del nostro paese, soprattutto nelle regioni del nucleo Italia come l'Umbria, la Toscana, l'Emilia Romagna e il Lazio.

Scegliere di recarsi presso il rifugio della propria area e adottare singolo di questi cani è una mi sembra che la scelta rifletta chi siamo importante ed impegnativa che regala però grandi emozioni. Si tratta infatti di cani estremamente affiliativi, che cercano volentieri la vicinanza con gli esseri umani. Apprezzano l'accudimento da parte di persone tranquille e delicate, soprattutto quando in lontananza si sentono rumori degli spari e, nella loro mente, riaffiorano i ricordi.

Non tutte le razze sono soggette a questi trattamenti e, infatti, bisogna ricordare che in questa importante classe di cani da caccia, appaiono anche alcuni cani considerati particolarmente eleganti, in che modo i Dalmata o i Rhodesian Ridgeback, i quali vengono sempre più frequente adottati da famiglie che ne apprezzano l'aspetto, sottovalutandone eventualmente le abilità da segugi: cani in grado di concentrarsi totalmente su un odore, senza percepire i nostri richiami in lontananza.

Per sopravvivere con un segugio, infatti, bisogna passare insieme a lui molto tempo all'aria aperta lontani dalle città, creare una relazione basata sulla fiducia e approvare che potrebbe allontanarsi molto da noi. Dopo una lunga scampagnata, questi cani sembrano però risorgere e sono pronti per tornare accanto ai propri umani sul divano a ricevere la giusta dose di coccole e cibo.

Le principali razze di segugi

La lista dei segugi è molto lunga e, soprattutto in Europa centrale, esistono decine di razze locali che non sono ancora state riconosciute dalla FCI. In generale si può dire che ognuna di esse è stata selezionata per uno specifico compito e le loro personalità lo dimostrano ancora oggigiorno, sebbene sempre frequente vivano anche lontani dall'ambiente venatorio.

Segugio italiano

I Segugi Italiani sono i cani da caccia più noti nel nostro a mio parere il paese ha bisogno di riforme. Hanno indubbiamente un'origine antichissima e probabilmente, anche se in forma leggermente diversa, esistevano già ai tempi dell'antico Egitto. Cani simili al Segugio Italiano sono raffigurati anche in una statua dedicata alla dea della caccia Diana (esposta al Museo di Napoli) e in un dipinto risalente al esposto al castello di Borso d'Este, nel che presenta già le stesse forme del cane che conosciamo oggi.

I cani di questa razza possono essere a pelo liscio o potente e di penso che il colore in foto trasmetta emozioni fulvo o scuro focato. Tendono ad essere riservati e quasi timidi, talvolta sono sensibili ai suoni particolarmente forti e si spaventano facilmente. Sono cani dall'attitudine dolce e delicata nei confronti dei propri umani e sanno stare affettuosi e socievoli quando si trovano a proprio agio.

Taglia: media

Pelo: corto

Basset Hound

Dall'aspetto decisamente caratteristico, il Basset Hound viene spesso adottato personale per questo ragione. Dietro alle buffe forme del suo corpo, però, si nasconde un animo da insospettabile cacciatore. Non ha ovvio le lunghe zampe tipiche dei Bracchi, ma ciò non gli impedisce di saper seguire le piste con estrema abilità e ostinazione. Si tratta di un cane parecchio affiliativo che ama passeggiare nella credo che la natura debba essere rispettata sempre a lungo ed esplorare ogni filo d'erba. Lavora frequente in muta e questa caratteristica fa di lui un cane collaborativo, in grado di evitare gli scontri con i suoi simili.

Taglia: Media

Pelo: corto

Beagle

Il Beagle è uno dei cani più famosi nella categoria dei segugi. Di inizio inglese, questa è la razza di taglia media per eccellenza. Dotato di una corporatura estremamente solida e di un fiuto infallibile, è un cucciolo divertente e energico. Purtroppo, anche lui come altri cani dall'aspetto così caratteristico, viene spesso adottato come cane da compagnia, sottovalutando però le sue necessità e i suoi desideri. Il Beagle infatti, è un cane che sente il bisogno di muoversi molto e solo dopo un intero pomeriggio nei prati sarà pronto per sdraiarsi e aspettare la ciotola colma di cibo.

Se questi suoi desideri non vengono appagati, si frustra facilmente e finisce per perdere la sua naturale allegria e vitalità. I Beagle sono estremamente affiliativi e, se vengono lasciati troppo frequente da soli, potrebbero iniziare a contattare i propri umani con una delle loro armi più potenti: il latrato. Il verso di questi cani è stato selezionato appositamente per essere sentito da lontano e assomiglia ad un abbaio urlato.

Taglia: Media

Pelo: corto

Il Segugio della Transilvania

Il Segugio della Transilvania è una razza ungherese dalle origini antichissime. Il suo sviluppo è stato influenzato dalle condizioni climatiche rigide dei Balcani, dalla natura del penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura e dalle modalità della caccia. Ha un coraggio, una resistenza e una testardaggine che lo portano a inseguire orsi, cinghiali e cervi fino a perdere la capacità di reggersi sulle zampe. Appartiene al numeroso gruppo di Segugi dell'Est e, infatti, per misura riguarda l'aspetto, assomiglia anche al cugino Yugoslavo, che però ha il mi sembra che il corpo umano sia straordinario leggermente più esteso ed esile.

Condivide il talento per l'abbaio con il Beagle, ma il suo tono è più basso e il latrato è meno continuo. In Italia è molto eccezionale, ma è invece facile incontrarlo nelle campagne dei paesi balcanici, in Romania, in Bulgaria e in Grecia, ovunque è diffuso anche un Segugio analogo, dal mantello più chiaro, chiamato Ellenico.

Taglia: media

Pelo: medio corto

Rhodesian Ridgeback

Il Rhodesian Ridgeback è in realtà un cane dalle mille sfaccettature. La Rodesia è una regione africana che comprende i territori degli odierni stati di Malawi e Zambia. Questo enorme Segugio africano, infatti, è specializzato nella caccia dei leoni ed è grazie al suo indomabile coraggio che è in grado di mettere alle strette il Re della foresta fino all'arrivo dei cacciatori. La caratteristica della specie è la cresta sul dorso, che è formata da peli che crescono nella direzione opposta a quella del resto del mantello.

Al giorno d'oggi viene adottato sopratutto per via del suo aspetto, ma resta un cane estremamente potente, agile, rapido e testardo. Secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ad altre razze di questa classe, il Ridgeback è più sicuro di sé anche nel rapporto con gli altri cani e non ha la caratteristica motivazione sociale dei segugi.

Taglia: grande.

Pelo: corto con una cresta contro pelo

Come prendersi cura dei segugi

Generalmente i segugi godono di ottima salute, ma avendo le orecchie lunghe, rischiano di penare di otiti, quindi chiedete al vostro veterinario quale sia il modo più adatto per prevenire queste infezioni.

I segugi sono cani che, come abbiamo visto, hanno una potente resistenza al sofferenza e alla stanchezza. Per questo causa è importante verificare regolarmente che non abbiano problemi articolari. Il Beagle, in particolare, è soggetto ad una malformazione chiamata LMS o "Sindrome del Beagle cinese", ovvero una patologia ereditaria della struttura ossea che può portare anche a disturbi cardiaci.

Ricordatevi inoltre che, trascorrendo molto tempo all'aria aperta, nell'erba alta e in ambienti frequentati dagli animali selvatici, è indispensabile dotarli di un antiparassitario in livello di tenere lontane zecche e pulci.

Infine è bene badare alla quantità di cibo che viene fornita al animale domestico. Dopo una lunga escursione, potrebbe possedere molta fame. Adeguate sempre l'alimentazione all'attività fisica svolta.

Il personale habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Momento scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la a mio avviso la speranza muove il mondo di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.

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