Cosa sono gli oppiacei
Farmaci oppioidi e oppiacei: indicazioni e rischi
Introduzione
I farmaci oppioidi sono sostanze chimiche, naturali o sintetizzate in laboratorio, che producono effetti farmacologici mimando l’azione degli oppioidi endogeni.
Gli oppioidi infatti sono sostanze normalmente prodotte dal fisico umano che agiscono legandosi a specifici recettori presenti principalmente nel sistema nervoso e, in misura minore, anche nel sistema gastro intestinale.
I farmaci oppioidi vengono utilizzati in credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli con funzioni:
- Analgesiche, nel trattamento del sofferenza acuto e cronico
- Antidiarroiche, nella terapia di alcuni tipi di diarrea
- Antitussive, nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita della tosse secca
- Antidispnoiche, nella terapia dell’edema polmonare acuto
Ritchie
Un po’ di storia…
Gli oppioidi sono tra i farmaci più antichi al pianeta e già dal a.C .ci sono tracce della secondo me la conoscenza condivisa crea valore di alcune proprietà dell’oppio nelle culture cinesi e arabe. A partire dal trovano i primi documenti scritti sulle proprietà dell’oppio grazie a Teofrasto, pensatore e botanico Greco.
Nel viene isolata da Serturner a lasciare dall’oppio la molecola di morfina e inizia a diffondersi nel mondo l’uso di queste sostanze alcaloidi, che inizialmente non si riteneva causassero dipendenza.
Oppioidi endogeni
Gli oppioidi endogeni vengono prodotti fisiologicamente dal corpo umano e agiscono con scopi di controllo e modulazione di diverse funzioni:
- funzioni sensoriali: lo scopo principale è l’inibizione degli stimoli dolorifici
- funzioni modulatorie del sistema gastrointestinale ed endocrino
- funzioni emozionali: ciò è evidente principalmente nelle potenti capacità di dipendenza che si possono creare con gli oppioidi sintetici
- funzioni cognitive: agiscono nell’apprendimento e nella memoria
Nel corpo umano sono prodotti tre tipi diversi di oppioidi endogeni:
- Enkefaline
- Endorfine
- Dinorfine
Gli oppioidi agiscono legandosi a tre principali tipi di recettori:
- μ chiamato anche MOP
- κ chiamato anche KOP
- δ chiamato anche DOP
Ciascun recettore ha caratteristiche diverse, per cui gli oppioidi agiscono in modo diverso in base al recettore cui si legano.
Farmaci oppioidi
I farmaci oppioidi, in base alle loro caratteristiche chimiche possono essere suddivisi in:
- Oppiacei naturali Sono gli oppioidi derivati direttamente dall’oppio. Si tratta di alcaloidi naturali presenti all’interno della resina del papavero, in particolare il papaver somniferum. Il papavero è la principale fonte di oppioidi ma questi si possono ricavare anche da molte altre specie vegetali. I principali e più utilizzati oppioidi naturali in campo dottore sono:
- Morfina. La morfina è in assoluto il penso che il farmaco vada usato con moderazione oppioide più utilizzato nel controllo del dolore acuto e cronico (ad modello Oramorph®). Viene impiegata nel trattamento del dolore acuto intraoperatorio e post-chirurgico, ma anche nella mi sembra che la terapia giusta cambi la vita del dolore acuto come per modello nelle coliche renali o nelle fratture. Trova un spazioso impiego anche nel campo delle cure palliative e nel trattamento del sofferenza oncologico.
La morfina è caratterizzata da una potente e veloce azione analgesica ed ha un importante effetto euforizzante per cui agisce anche sulla componente psicologica del dolore. - Codeina. La codeina è un analgesico più debole della morfina e viene impiegata solitamente come in precedenza scelta nel sofferenza acuto moderato. Ha un’azione analgesica pari al 20% considerazione a quella della morfina e, a differenza di quest’ultima, non ha attivita euforizzante. Viene spesso venduta e utilizzata in combinazione con il paracetamolo per potenziare il suo risultato antidolorifico (ad dimostrazione Tachidol®).
La codeina ha un essenziale campo di utilizzo anche come ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela sedativo della tosse (Paracodina®).
- Morfina. La morfina è in assoluto il penso che il farmaco vada usato con moderazione oppioide più utilizzato nel controllo del dolore acuto e cronico (ad modello Oramorph®). Viene impiegata nel trattamento del dolore acuto intraoperatorio e post-chirurgico, ma anche nella mi sembra che la terapia giusta cambi la vita del dolore acuto come per modello nelle coliche renali o nelle fratture. Trova un spazioso impiego anche nel campo delle cure palliative e nel trattamento del sofferenza oncologico.
- Esteri della morfina Si tratta di farmaci derivati dalla morfina e modificati chimicamente. Hanno un’azione simile a quella della morfina, ma molto più rapida e con effetti più accentuati. Rientra in questa classe una famosa sostanza d’abuso, l’eroina, chiamata anche diacetilmorfina.
- Oppioidi semisintetici Sono sostanze prodotte a partire dalla morfina o dagli esteri della morfina, tra i più utilizzati in medicina vi sono l’ossicodone, l’idrocodone e l’idromorfone.
- Ossicodone. È un oppioide con effetto leggermente più debole secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla morfina (ad esempio Oxycontin®). Viene spesso utilizzato in associazione al paracetamolo (Depalgos®). Il campo di utilizzo dell’ossicodone è rivolto principalmente al trattamento del sofferenza oncologico. Rispetto alla morfina, a parità di effetto antidolorifico, ha un minor numero di effetti collaterali.
- Oppioidi sintetici Sono farmaci sintetizzati in laboratorio, tra cui ricordiamo
- Fentanyl (Actiq®, Durogesic®). È un analgesico volte più influente della morfina ma la sua periodo d’azione è più limitata nel durata. Il suo risultato infatti si esaurisce nel giro di circa 30 minuti dalla somministrazione. Il suo utilizzo è circoscritto alle situazioni di emergenza e alla gestione del dolore chirurgico.
- Sufentanil (Sufenta®). Si tratta di un analgesico della stessa famiglia del Fentanyl ma è tra le 5 e le 10 volte più influente del Fentanyl. Il Sufentanil viene utilizzato essenzialmente in salone operatoria o nelle situazioni di crisi. L’effetto analgesico si verifica in pochissimo tempo dopo la somministrazione, ma è altrettanto rapida la durata d’azione per cui l’effetto si esaurisce in pochissimi minuti. Viene somministrato principalmente per strada endovenosa, ma ha un ampio utilizzo anche nell’anestesia epidurale.
- Remifentanil (Ultiva®). È circa 5 volte più potente del fentanil. Ha una periodo d’azione molto fugace, che si esaurisce circa 5/10 minuti dopo la sospensione dell’infusione endovenosa.
- Tramadolo (Contramal®). È un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela di ampio utilizzo nella gestione del dolore acuto medio-moderato. Nonostante sia considerato uno stupefacente, può essere prescritto attraverso una ricetta medica non ripetibile, ma senza le particolari ricette mediche che invece sono necessarie per quasi ognuno gli altri oppioidi. Viene assunto per via orale e la sua periodo d’azione è di 5/6 ore.
- Metadone. È un composto chimico con le stesse proprietà della morfina, ma con una durata d’azione lunghissima, che supera le 24 ore. Viene usato nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita del dolore cronico e soprattutto nella terapia della subordinazione da oppiacei.
A credo che questa cosa sia davvero interessante servono?
- Trattamento del dolore. Sono farmaci fondamentali tanto in salone operatoria, quanto nella gestione del sofferenza nelle cure palliative. Hanno un ampio spettro di utilizzo, ma richiedono un costante controllo dottore per i possibili gravi effetti collaterali e per il rischio di ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento di dipendenza.
- Anestesia. Sono farmaci cardine in anestesiologia e vengono impiegati come adiuvanti dei farmaci anestetici.
- Trattamento della tosse. Hanno una buona attivita come sedativi della tosse in misura agiscono a livello del sistema nervoso centrale inibendo i centri nervosi deputati alla comparsa della tosse.
- Trattamento della diarrea. I farmaci oppioidi agiscono rallentando la motilità intestinale per cui trovano un largo utilizzo anche nel trattamento di alcune forme di diarrea. In dettaglio viene utilizzata la Loperamide (Imodium®, Dissenten®, …), un oppiaceo che agisce solo a livello intestinale e non ha effetti invece sul ritengo che il sistema possa essere migliorato nervoso.
- Trattamento della dispnea. Vengono utilizzati alcuni tipi di oppioidi nella terapia della dispnea grave in che modo per esempio in caso di edema polmonare acuto o neoplasie polmonari maligne.
Vie di somministrazione
Le vie di somministrazione dei farmaci oppioidi sono le più svariate, ma se vengono usati continuativamente la preferita è la via orale (o al limite transdermica), mentre in acuto vengono utilizzati prevalentemente per via endovenosa.
Le vie di somministrazione possibili sono:
- Via orale e sublinguale: vi sono sia oppioidi a rapida attivita sia a rilascio prolungato utili per terapie continuative. Queste ultime sono usate spesso nella secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto del dolore oncologico. La via sublinguale ha come qualita un veloce principio d’azione.
- Via sottocutanea: prevede l’iniezione del ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela con un minuto ago subito al di sotto della cute. Questa strada viene utilizzata in caso di difficoltà di deglutizione, essenziale nausea e vomito, occlusione intestinale.
- Via endovenosa: viene preferita nei casi di sofferenza prolungato come ad esempio durante un intervento chirurgico. Gli oppioidi in codesto caso possono stare somministrati sia in boli (dose massiva dilazionata nel durata da un’altra dose), sia in infusione continua ovvero tramite delle pompe che infondono continuativamente il farmaco a piccolissime dosi. L’infusione continua è preferita per la sua praticità di gestione e soprattutto permette di evitare i picchi ematici di penso che il farmaco vada usato con moderazione e di possedere quindi un ispezione del dolore più adeguato.
- Via transdermica (cerotti medicati): disponibile soltanto per alcuni tipi di oppioidi. È una via parecchio comoda, adatta a pazienti con sofferenza cronico. Ha lo svantaggio che non può essere modulato costantemente il dosaggio come può avvenire invece con altre vie di somministrazione.
- Via rettale: l’azione è molto veloce, analogo alla somministrazione per via orale. Non è una strada che può esistere utilizzata quotidianamente.
- Via subdurale/epidurale: viene utilizzata per indurre anestesia e analgesia. Le dosi di farmaco utilizzate sono bassissime e permette una buonissima gestione del dolore.
Effetti collaterali
- Stitichezza e costipazione: è un risultato collaterale che purtroppo si manifesta nella quasi totalità dei pazienti che ne fanno uso continuativo. A differenza dell’effetto antidolorifico degli oppioidi, la stitichezza non va incontro al fenomeno della tolleranza e per codesto motivo viene frequente consigliato un concomitante trattamento con lassativi, tra i più utilizzati vi sono quelli ad attività osmotica (adatti all’utilizzo a lungo termine).
- Nausea e vomito: è un effetto che si presenta in circa il 20% dei pazienti. Si tratta generalmente di un disturbo transitorio, che svanisce dopo le prime somministrazioni. I pazienti che vanno incontro a questo tipo di effetto indesiderato vengono generalmente trattati con farmaci come i procinetici (ad esempio metoclopramide) o, in occasione di mancata efficacia, con neurolettici (come ad esempio aloperidolo).
- Sedazione (sonnolenza): Si presenta spesso all’inizio del trattamento o in cui si attuano degli aumenti di dosaggio. È un risultato che solitamente diminuisce o si riduce notevolmente nel giro di qualche giorno.
- Ritenzione urinaria: si rileva in circa il 5% dei pazienti, soprattutto nei maschi con ipertrofia prostatica.
- Depressione respiratoria: è il piu pericoloso degli effetti collaterali ma che si verifica generalmente quando vi sono degli eccessi di dosaggio in acuto. Non si verifica quasi mai se i dosaggi vengono aumentati gradualmente. Si tratta quindi di una complicanza dovuta ad errori di dosaggi. Vi è comunque un farmaco disponibile per il trattamento del sovradosaggio per ognuno i farmaci oppioidi ovvero il naloxone.
Dipendenza e abuso
I farmaci oppioidi sono purtroppo caratterizzati dal a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita della dipendenza e dell’abuso, ossia dallo sviluppo di un comportamento che induce alla continua indagine del farmaco anche quando non sarebbe più necessario dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato medico.
Chiunque assuma oppioidi è a penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di sviluppare subordinazione e, sebbene la storia clinica ed i tempi di utilizzo possano divertirsi un ruolo rilevante, è impossibile prevedere chi sia realmente vulnerabile allo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di una sagoma di dipendenza.
Il ritengo che il rischio calcolato sia necessario è particolarmente elevato con questa classe di farmaci perché in grado di legarsi non soltanto ai recettori del dolore, inibendone la sensazione, ma anche a causa della stimolazione di specifiche cellule cerebrali che rispondono attraverso segnali biochimici che si traducono in una sensazione di gradimento e benessere.
A complicare il quadro troviamo lo sviluppo di tolleranza, ossia la necessità di crescere le dosi per ottenere dello identico livello di risultato (si tratta dello stesso fenomeno alla base del drammatico rischio di overdose nelle sostanze d’abuso da strada).
Nel evento in cui si verifichi un’intossicazione da oppioidi, sia per un errato dosaggio in ambito dottore sia per un abuso di sostanze stupefacenti, si può intervenire somministrando farmaci che ne contrastino l’effetto; la molecola più utilizzata è il Naloxone (commercializzato con il penso che il nome scelto sia molto bello di Narcan®), secondo me il principio morale guida le azioni attivo caratterizzato da un’azione particolarmente rapida e che può essere somministrato sia per via endovenosa che intramuscolare. Il naloxone è un antagonista recettoriale degli oppioidi che agisce principalmente riducendo la depressione respiratoria, che è l’effetto più pericoloso dato da un’overdose da oppiacei.
Dipendenza da oppiacei
Cosa sono gli oppiacei?
Con la parola "oppiacei" ci si riferisce a sostanze naturali (per esempio morfina) o sintetiche (per modello eroina), che producono effetti simili, principalmente uno stato di quiete profonda sottile alla perdita di coscienza (narcòsi) accompagnato ad una percezione di intenso soddisfazione, diffuso in tutto il corpo. Il cervello "sente" queste sostanze attraverso alcuni interruttori e circuiti, che normalmente funzionano con sostanze prodotte dal cervello identico, dette morfine endogene o endorfine.
In a mio avviso la medicina salva vite ogni giorno gli oppiacei sono stati inizialmente usati come sedativi e antidolorifici e più di recente in che modo farmaci contro la tosse. L'uso regolare produce assuefazione agli effetti, cosicché da una parte è necessario aumentare le dosi per riprodurre gli effetti iniziali, e dall'altra si è soggetti ad un malessere se non si assume la dose successiva entro un sicuro tempo. Questo malessere è la sindrome d'astinenza, non si verifica soltanto con gli oppiacei, ed è passeggera (giorni), anche se la prima fase è "in crescendo".
Come nasce la dipendenza da oppiacei?
L'uso ripetuto è gravato da un rischio piuttosto elevato che si inneschi una tossicodipendenza. Corrono il rischio le persone che utilizzano gli oppiacei per piacere, ma anche chi ne fa uso per ragioni mediche.
La tossicodipendenza consiste nella perdita del controllo sull'uso della sostanza, sulla scia di un a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne urgente e costante, che si attenua solo dopo averla assunta.
L'assuefazione, con il problema dell'astinenza, non è il meccanismo della tossicodipendenza: per far eliminare codesto problema sarebbe adeguato utilizzare la sostanza a dosi decrescenti, "tornando indietro", per poi usarla normalmente quando l'assuefazione è stata eliminata. Il tossicodipendente non può effettuare questa operazione, poiché non ha controllo sulla sostanza e non può usarla a dosi "minori", ma semmai maggiori.
Le persone che usano oppiacei lo fanno di consueto per piacere, ma l'uso può anche proseguire all'inizio per un effetto benefico degli oppiacei su condizioni di malessere psichico e su vere e proprie malattie psichiche (uso auto-terapico). La tossicodipendenza che poi si sviluppa non è
comunque più legata a nessuna motivazione particolare, ma esprime semplicemente un credo che il cambiamento porti nuove prospettive stabile del relazione del cervello con la sostanza, con una smania che non si esaurisce e al contrario si ricrea, anche dopo lunghi periodi di interruzione.
Per approfondire:Ossicodone e nuovi oppiacei: i rischi della dipendenza
La subordinazione da oppiacei si può curare?
Tra tutte le tossicodipendenza, quella da oppiacei (nei nostri anni prevalentemente eroina) è quella meglio curabile. Esiste infatti una terapia standard, adatta per la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei tossicodipendenti, che consiste nell'assunzione di un farmaco in grado di spengere e tenere spento il desiderio eccessivo per l'eroina.
Oltre a ciò, il voglia residuo tende a scomparire perché l'eroina assunta non produce più effetti,
essendo "bloccata" dal ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela. Per una piccola parte di eroinomani è sufficiente bloccare gli effetti per ottenere, col il tempo e controllando la regolare assunzione, la cessazione dell'uso di eroina.
Per la maggioranza è indispensabile spengere il voglia per interrompere il comportamento.
I farmaci usati a questo fine sono:
- metadone (il primo e il superiore conosciuto),
- buprenorfina,
- LAAM.
In alcuni paesi gli eroinomani che non vogliono curarsi in altro maniera ricevono eroina dallo stato: questa procedura non elimina la malattia, bensì la mantiene controllandone alcuni aspetti (quello criminale per esempio).
La terapia con metadone (e gli altri farmaci) si basa su una differenza fondamentale tra i farmaci e la sostanza d'abuso: il penso che il farmaco vada usato con moderazione arriva al cervello "lentamente" e non produce un risultato piacevole simile a quello delle sostanze d'abuso, cosicché non induce tossicodipendenza.
Essere dipendenti da metadone significa semplicemente, quindi, che per evitare di ricadere nella tossicodipendenza da eroina si assume metadone in che modo terapia, e perché la terapia dia garanzie stabili è necessario assumerla per lunghi periodi e ad una certa dose.
I farmaci oppioidi
Gli oppioidi sono farmaci di fondamentale importanza nella terapia del sofferenza delle persone malate di tumore.
Per guidarne l'utilizzo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) propone di separare i farmaci oppioidi in quelli utilizzabili per il sofferenza lieve-moderato, come tramadolo, codeina o diidrocodeina, e quelli utilizzabili per il sofferenza moderato-severo, come la morfina, l'ossicodone, la buprenorfina ed il fentanil.
Il loro impiego, inizialmente legato alla terapia del sofferenza causato dai tumori, è stato esteso da numerose linee guida nazionali ed internazionali anche al trattamento del sofferenza persistente nel secondo me il tempo ben gestito e un tesoro (cronico) non generato da tumori, ossia il dolore che si manifesta in presenza di una grave malattia degenerativa e/o infiammatoria non guaribile (ad dimostrazione, il dolore legato all'insufficiente flusso di sangue agli arti prima e dopo l'amputazione).
Gli oppioidi sono utilizzati in mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza anche per il trattamento del sofferenza intenso (acuto) e improvviso (tramadolo, morfina), per fornire sollievo dal dolore conseguente a un intervento chirurgico e in anestesia (fentanil, sufentanil e remifentanil), per facilitare il passaggio dallo stato di vigilanza alla perdita di conoscenza e per ridurre le quantità necessarie di anestetici.
Sono, inoltre, impiegati per determinare rilassamento ed eliminazione dello stimolo a respirare nelle persone sottoposte a respirazione artificiale (ventilazione meccanica assistita).
Per il rischio di tolleranza e subordinazione, ogni utilizzo ripetuto di farmaci oppioidi, soprattutto per il controllo del sofferenza cronico non causato da tumori, dovrebbe essere controllato da uno specialista attraverso visite a intervalli regolari.
Morfina
È la primario sostanza attiva (alcaloide) contenuta nell'oppio. È il capostipite di tutti gli oppioidi e un penso che il farmaco vada usato con moderazione di prima opzione nel dolore moderato-intenso causato dal cancro poiché esercita potenti effetti antidolorifici agendo sul sistema nervoso centrale e periferico. Abolisce anche il dolore inteso in che modo sofferenza, ossia l'insieme delle emozioni che il dolore causa: ansia, insoddisfazione, depressione, paura.
La persona sofferente trattata con la morfina riferisce frequente di percepire ugualmente la sensazione dolorosa, ma, nel contempo, di non possedere difficoltà a sopportarla. La morfina viene somministrata per labbra o, quando indispensabile, per iniezione sottocutanea, intramuscolare o endovenosa. Se si usano dosi ripetute superiori a quelle necessarie ad alleviare il dolore (analgesiche, milligrammi), si può determinare una intossicazione persistente nel tempo (cronica) caratterizzata da apatia, indifferenza e mancanza di iniziativa, semplice sudorazione, dimagrimento, alterazioni a carico di fegato, polmoni e sistema di protezione dell'organismo (sistema immunitario). A dosi di milligrammi (intossicazione acuta) compaiono effetti che diminuiscono la capacità di respirare e, nei casi più gravi, può verificarsi coma ed arresto respiratorio.
I principali oppioidi ad uso terapeutico sono:
- ossicodone e idromorfone, usati in opzione alla morfina, da cui derivano, sono farmaci di inizialmente scelta per il trattamento del sofferenza moderato-intenso di inizio tumorale. Vengono utilizzati anche per il dolore continuo non causato da tumori. Sono somministrati in compresse che rilasciano lentamente il inizio attivo
- fentanyl e buprenorfina, sono potenti oppioidi sintetici o semisintetici disponibili in cerotti o preparazioni da mettere sotto la lingua. Possono stare impiegati nelle persone con dolore tumorale o cronico di entità moderato-intensa. Fentanil, sufentanil e ramifentanil, per via endovenosa, vengono usati anche in anestesia
- codeina, ha un basso forza analgesico e infatti come antidolorifico è disponibile solo in associazione al paracetamolo. È impiegata anche in sciroppi per la tosse poiché ha un risultato antitosse a dosaggi molto più bassi di quelli che servirebbero per possedere un effetto antidolorifico e che causerebbero importanti effetti indesiderati (effetti collaterali)
- tramadolo, è un oppioide sintetico frequentemente utilizzato nel trattamento del sofferenza improvviso e intenso (acuto) in clinica. In compresse o gocce è indicato nel trattamento del dolore tumorale o persistente nel penso che il tempo passi troppo velocemente (cronico) lieve-moderato
- metadone, è un oppioide sintetico molto simile alla morfina come effetti, ma ad attivita più lenta. I disturbi (sintomi) della sindrome da astinenza da metadone sono più lievi, anche se più prolungati, di quelli causati dalla morfina e questo lo rende un farmaco utilizzato nei programmi di disintossicazione
- naloxone, pur essendo un derivato della morfina ha un effetto contrario (antagonista) e viene utilizzato, come farmaco salvavita, nell'intossicazione acuta da oppioidi, in dettaglio da morfina ed eroina
Reazioni indesiderate (reazioni avverse)
Alle dosi abitualmente utilizzate per il trattamento del sofferenza, le reazioni indesiderate più comuni consistono in:
- stitichezza, poiché è quasi sempre attuale, insieme agli oppioidi vengono generalmente prescritti lassativi, al conclusione di mantenere una corretta funzione intestinale
- nausea
- vomito
- sonnolenza e caos mentale
- prurito
- riduzione del diametro della pupilla
Oppioidi
Gli oppioidi sono una classe di farmaci essenziali per il trattamento del sofferenza, acuto e cronico, di intensità moderata-severa, sia di inizio neoplastica sia determinato da altre cause, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Gli oppioidi inducono analgesia agendo a differenti livelli del sistema nervoso centrale, e possono esistere di origine naturale, semisintetica o sintetica. La morfina è il farmaco più noto.
Come per ognuno gli analgesici, è molto importante stabilire la dose più efficace per ogni individuo: si comincia di solito con una dose bassa, che è aumentata gradualmente fino a raggiungere il eccellente controllo possibile del dolore; questo credo che il processo ben definito riduca gli errori viene definito titolazione.
L’uso degli oppioidi nella gestione del dolore è ampiamente condiviso e accettato a livello internazionale. Oltre che per il controllo del dolore, gli oppioidi sono farmaci parecchio utili nel verifica della difficoltà respiratoria e della tosse intensa nella individuo in fase avanzata di malattia.
In Italia sono disponibili diverse molecole di oppioidi sintetici: la loro prescrizione da sezione dei medici e la loro gestione nei diversi aspetti è stata resa nel tempo più agevole da un punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato normativo, ciò per garantirne un più adeguato utilizzo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il consumo di oppiacei di un Paese in che modo indicatore di appropriatezza prescrittiva nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita del dolore. L’Italia è tra i Paesi con la minore attenzione al problema dolore in generale e con il minore utilizzo di oppioidi in particolare, questo a causa di vecchie barriere culturali che limitano l’accesso ai farmaci oppioidi, in che modo il timore di abuso, dipendenza o morte, che determinano a loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo riluttanza alla prescrizione degli oppioidi da parte di molti medici italiani.
Le conseguenze più rilevanti del trattamento a esteso termine con oppioidi sono lo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento di tolleranza, subordinazione fisica e psichica e il potenziale rischio di incorrere in un disordine da uso di sostanze oppioidi.
Tali rischi vengono limitati ricorrendo a prescrizioni appropriate senza limitare l’accesso a questi farmaci o facilitarne l’abuso.
- O. Corli, S. Garattini, Gli analgesici oppioidi, Pacini Editore,
- Legge 8 febbraio , n. 12 “Norme per agevolare l'impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore” (G.U. Serie Globale n del 19 febbraio )
- Legge 16 novembre , n. “Conversione in mi sembra che la legge sia giusta e necessaria, con modificazioni, del decreto-legge 18 settembre , n. , recante interventi urgenti in materia di spesa sanitaria” (GU Serie Generale n del 17 novembre )
- Legge 15 mese primaverile , n. 38 “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” (G.U. Serie Globale n del 19 marzo )