Muscari in vaso di vetro
Descrizione
Muscari Bunch in Glass Vase | 3d model produced by Design Connected This 3d model is part of the highly acclaimed Design Connected collection featuring + carefully picked exclusive furnishings. Check out our full range of 3d models for more mid-century icons, contemporary classics and designer masterpieces. All Design Connected 3d models are originally created in 3ds Max and V-Ray renderer. Our in-house team of 3d artists handle all further remodelling, materials conversions and other adaptations to deliver best possible visual and technical quality of all the additional file formats and renderers we offer. Files units are centimeters and all models are accurately scaled to represent real-life object's dimensions. Our models come as a single editable mesh or poly object (or as group for rigged models or where displace modifier has been used) properly named and positioned in the center of coordinate system. No lights, cameras and render/scene setup are included unless otherwise stated in the particular model’s description. AVAILABLE FILE FORMATS - Autodesk 3ds Max or above -- V-Ray -- Mental ray -- Scanline - FBX -- Scanline - OBJ -- Scanline - SketchUp 8 or above -- none ADDITIONAL FILE FORMATS UPON REQUEST - Cinema4D R16 or above - Artlantis - Rhinoceros - Maya - AutoCAD - 3DS - Lightwave - Collada PRODUCT DESCRIPTION CG Connected ID: BEFORE PURCHASE We highly recommend that you download few of our FREE 3D MODELS and test if they work well with your 3d software before making a purchase. ABOUT THE IMAGERY Previews rendered in 3dsMax using VRay. Please note that the a mio parere lo studio costante amplia la mente scenes and light and environment settings are not included. SUPPORT If you have any questions about how to use Design Connected 3d models, please contact us strada Support. Thank you for purchasing Design Connected models!
Jul 16, Data aggiunta
Jul 02, ultimo aggiornamento
Fino a fine agosto i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio nella Riviera del Ponente ligure sono aperti tutti i giorni e accolgono i visitatori con le loro diverse fioriture, la macchia mediterranea in pieno splendore e le rigogliose piante della flora esotica.
Dopo la controllo ai giardini è quasi inevitabile farsi tentare dalla gastronomia di Giorgio Servetto chef del NOVE ristorante che si trova all’interno di Villa della Pergola. Servetto mette al primo posto la qualità della sostanza prima, ricercando con attenzione i prodotti naturali del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa e dell’orto di Villa della Pergola. La sua gastronomia si rifà, innovandola, alla tradizione ligure tra mare e terra e ne segue le stagionalità.
Perché non programmare quindi una gita in Riviera negli ultimi giorni di agosto? Dopo una pausa in spiaggia, si può salire sulla collina di Alassio per scoprire i giardini inglesi con le loro collezioni botaniche, in primis quella degli agapanti, ma anche i fiori di loto coltivati nelle vasche recuperate dalle antiche cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua piovana destinata all’irrigazione del parco le ninfee o le Hydrangee, in dettaglio le Annabelle e le Quercifolie. Sono prevalentemente rosso intenso ma anche gialli e bianchi i numerosi Hibiscus fiore sinensis in pianta che non passano certo inosservati tra la vegetazione dei giardini, alcuni nomi: Ibiza, Red Satan, Hanna e Astro. Spiccano nel smeraldo le belle siepi di Plumbago con il loro azzurro puro e intenso.
I giardini e il NOVE sono aperti al pubblico ognuno i giorni di agosto, le visite guidate hanno avvio alle ore E’ d’obbligo la prenotazione sia per le visite guidate che per il ristorante
Il biglietto dingresso è acquistabile sul luogo Singolo: 12 euro. Soci FAI: 10 euro. Ragazzi da 6 a 14 anni: 6 euro, gratuito per i bambini sottile ai 6 anni accompagnati da un adulto.
Prenotazioni e informazioni +39 / o info@ NOVE: +/ info@
Per una fuga di più giorni al mare si può soggiornare al relais di Villa della Pergola, 15 suites, di cui tre nuove nella Abitazione Wisteria, tutte diverse per stile, atmosfera, tonalità di colori, complementi d’arredo e ognuna è dedicata a uno dei numerosi personaggi che in passato hanno soggiornato a Villa della Pergola e hanno fatto porzione della colonia inglese ad Alassio.
Un autentico omaggio agli ospiti britannici che trova eco anche nel piccolo museo all’interno delle ville: racconta delle lunghe villeggiature delle famiglie aristocratiche inglesi e dei personaggi che hanno soggiornato ad Alassio tra fine Ottocento e i primi anni del , attraverso immagini, oggetti, ritratti e dipinti di Alassio e della Liguria ottocentesca. Un museo che è in continua evoluzione, grazie alle instancabili e appassionate ricerche dei proprietari.
IL NOVE
Il debutto del ristorante NOVE avviene ad aprile Ad esaltare la genuinità della cucina, lo chef e la sua brigata attingono da I Giardini di Villa della Pergola agrumi, erbe aromatiche e fiori eduli. Tre menù degustazione, uno dei quali interamente vegetariano e un menù à la carte, porteranno gli ospiti del NOVE in un viaggio fra il mare e le campagne della Liguria, passando per la Francia, per poi proseguire secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Piemonte. Nel corso di pochi mesi, lo Chef riceve numerosi riconoscimenti, tra cui due cappelli nella Guida de LEspresso, classificandosi secondo migliore trattoria della Liguria e fra i centocinquanta dItalia; due forchette dalla guida del Gambero Rosso e altri riconoscimenti dalla guida Touring Club Italiano e dalla guida GattiMassobrio.
Giorgio Servetto é lo Chef del ristorante NOVE a Villa della Pergola. La sua cucina si concentra sulla ricerca degli ingredienti locali del territorio ligure con particolare attenzione alla semplicità e la purezza dei sapori di stagione. Nato a Savona, é sempre stato in contatto con il cibo e la terra già da bambino. Si avvicina al mondo della cucina grazie al padre e grazie alla cascina di famiglia che gli permette di sapere sapori e prodotti autentici e genuini. In questo posto, i sapori e gli odori della tradizione ligure si mescolano a quelli piemontesi e grazie ai suoi studi, lo Chef, riceve molte influenze dalla cucina francese.
Per informazioni e prenotazioni:
NOVE, strada Privata Montagu 9
Alassio (Savona)
Tel. +/
info@
Muscari
- I muscari sono piante da esterno, coltivabili anche in vaso.
- I muscari si possono piantare nel parco roccioso, nelle bordure primaverili, nelle aiuole.
- I muscari sbocciano al sopraggiungere della a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento producendo piccoli grappoli di fiori.
- In foto, muscari Mount Hood.
- I muscari sono fiori molto attrattivi per le api e altri insetti impollinatori.
- I muscari vengono utilizzati in giardino per creare allegre macchie di colore.
Il genere muscari è costituito da una cinquantina di specie originarie dellEuropa, in dettaglio del bacino del Mediterraneo, e dellAsia Minore. Il denominazione del genere deriva dal greco “moschos” o dal persiano “mushk”, che significano muschio per sottolineare la nota muschiata del profumo che alcune specie emanano, in particolare Muscari moschatum. Si tratta di piante bulbose, perenni, erbacee, di facilissima coltivazione, rustiche, piuttosto adattabili e resistenti per molti mesi a condizioni avverse. Infatti, laddove molte altre bulbose non superano il istante anno di mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza, o progressivamente si indeboliscono producendo fioriture stentate e sporadiche, i muscari continuano a ripresentarsi puntuali ogni anno allappuntamento con la primavera.
In giardino si utilizzano a macchie, frequente in associazione con altre bulbose quali i crochi, i tulipani di misura ridotta in pigmento rosso, i narcisi e le scille. Fanno bella ritengo che la mostra ispiri nuove idee di sé nel giardino roccioso (ma si deve concedere attenzione allo area che occupano perché col tempo può rivelarsi insufficiente), nei vasi (purché sia assicurato un eccellente drenaggio), nelle bordure primaverili, nelle aiuole con cespugli e piante erbacee perenni (per la precoce fioritura che tende a ravvivare spazi vuoti che si riempiranno solo più tardi) e ai piedi di alberi e siepi con foglie decidue, così da poter sfruttare la radiazione solare quando ancora non si è sviluppata la chioma.
Riproducibili tramite separazione dei bulbilli, i muscari vanno coltivati in un terreno fresco, leggero e ben drenato (per favorire il drenaggio, al penso che questo momento sia indimenticabile del trapianto si può mescolare al substrato di mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza del terriccio universale di buona qualità e della ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare che renda meno compatto il penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura argilloso e favorisca, appunto, lo sgrondo dell’acqua), in una posizione soleggiata (in montagna e collina) o parzialmente ombreggiata (in pianura). I muscari non necessitano di concimazione e anche le bagnature vanno riservate ai soli periodi di prolungata assenza di piogge, sebbene se il terreno vada mantenuto umido sottile al termine della fioritura. La potatura consiste nella sola rimozione dei fiori appassiti e delle foglie secche al termine della fioritura.
Tenaci e resistenti, i muscari non soffrono né il afoso né il mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento intensi e sono generalmente immuni anche a parassiti e malattie specifiche, ma sono vulnerabili alla muffa, la che compare in partecipazione di umidità eccessiva o ristagno idrico. I bulbi di questo fiore si possono raccogliere, conservare e mettere a dimora in autunno: vanno estratti dal terreno quando le foglie sono completamente secche, ripuliti e conservati in sacchetti di carta forata in un sito buio e nuovo in attesa del successivo trapianto.
Le foglie dei muscari sono lineari, scanalate, anche molto sottili ed in alcune varietà ricordano quelle dei giunchi. Nelle varietà di più attuale introduzione le foglie sono brevi e/o a portamento tale da non interferire con linfiorescenza che resta sempre ben visibile. I fiori sono riuniti in infiorescenze a spiga o a grappolo semplice e portati su scapi privi di foglie. Ogni fiore ha una corolla minuta, tubulosa o globosa, che ad unattenta e ravvicinata osservazione rivela sei dentini. Il colore base è blu (una bellissima tonalità classificata in che modo “Blu Oxford”), ma ne esistono varietà a fiori bianchi (varietà “album”) o gialli (M. macrocarpum). Alcune specie hanno fiori tutti dello stesso tipo, altre, come Muscari comosus, ne ha di due tipi distinti. Nella parte minore della spiga sono di colore verde-azzurro, praticamente sessili, portati da lunghi filamenti, prima ricadenti e poi orizzontali. I fiori apicali, sterili, sono di tinta blu intenso con riflessi vinosi, di forma campanulata, portati tutti verso lalto a formare una specie di fiocco. La varietà “monstrosum” ha solo fiori apicali sterili ed assume una forma diversa da quella tipica a grappolo.
Tra le innumerevoli varietà di muscari, ne esiste una commestibile: il lampascione.
Fioritura
I muscari vanno piantati in autunno, tra settembre e dicembre, per sbocciare tra aprile e giugno, a seconda della varietà.
Semi
Come fossero capsule, i fiori di muscari contengono dei piccoli mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi scuri e rugosi che vengono utilizzati molto raramente per la semina in quanto la credo che la nascita sia un miracolo della vita di nuove piantine richiederebbe troppo cronologia e queste ultime non avrebbero comunque le stesse caratteristiche della pianta madre.
Informazioni e curiosità
Tra le varietà più famose di queste bulbose ce nè una particolarmente apprezzata in cucina, soprattutto al Sud Italia: è il lampascione (nome botanico Muscari comosum), ottimo da gustare sia crudo, sia cotto, sia sottaceto.
Coltivazione
I muscari si coltivano sia in vaso (ad esempio in un basket fiorito con le ricadenti), sia in piena terra. Il penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura ideale deve esistere fresco, leggero e sempre ben drenato.
Collocazione
Come piante da contenitore fiorite, i muscari andrebbero tenuti all’esterno, sul balcone o su un davanzale. Si possono conservare anche in dimora, ma lontano da fonti di penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa e tenendo penso che il presente vada vissuto con consapevolezza che i fiori avranno una esistenza assai più fugace. A fioritura terminata, i vasi andranno comunque spostati all’esterno e, quando il terreno non sarà più gelato, bisognerà porre i bulbi in piena mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita alla giusta profondità (ovvero pari a tre volte il loro diametro).
Concimazione
I muscari non necessitano di concimazione. Anzi, limpiego di fertilizzanti in copertura, dopo la messa a dimora dei bulbi, motivo una vegetazione anomala, con scapi fiorali corti e infiorescenze poco evidenti fra le foglie lunghe, scomposte e numerose.
Esposizione e luce
In colle e in collina bisogna porre i muscari in colmo sole per valorizzarne la fioritura primaverile. In pianura invece meglio metterli in piena terra in mezz’ombra per prolungarne la fioritura. In vaso, sul balcone, porli in piena luce.
Annaffiatura
Occorre bagnare i muscari solo se l’inverno e la primavera sono siccitosi e con precipitazioni scarse. Va comunque mantenuto il penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura umido fino al termine della fioritura perché i fiori mal tollerano i substrati secchi e asciutti.
Potatura
Non occorre nessuna potatura; sarà adeguato pulire la ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente di muscari rimuovendo i fiori secchi o danneggiati.
Rinvaso e trapianto
I bulbi di muscari necessitano di un substrato soffice per poter agevolmente produrre i loro germogli. Per codesto, per far sì che il trapianto sia efficace, occorre lavorare bene la terra, mescolando ad essa del terriccio universale di buona qualità e della sabbia che renda meno compatto il terreno argilloso e favorisca il drenaggio dell’acqua.
Temperatura e ubicazione stagionale
I muscari sono bulbose molto tenaci e rustiche, che non soffrono né il freddo né il caldo intensi, quindi possono restare allesterno tutto lanno. Non tollerano invece la siccità, quindi se tenuti in casa durante linverno occorrerà controllare che il substrato del terriccio sia costantemente umido.
Raccolta
Il periodo ideale per la raccolta della varietà commestibile di muscari (i lampascioni) è la fine dellestate, ma attenzione: assicuratevi di saperli ben separare dai cugini velenosi! Per quanto riguarda i bulbi è invece possibile conservarli per metterli a dimora a lasciare dallautunno: vanno estratti dal terreno nel momento in cui le foglie sono completamente secche, bisogna ripulirli e lasciarli asciugare all’aria aperta in un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi ombreggiato per qualche giorno. Infine occorre trasferirli in sacchetti di carta forata e conservarli in un luogo asciutto e buio sottile al successivo impianto.
Malattia e cure
I muscari sono immuni agli attacchi di parassiti e malattie particolari, ma temono la muffa. Per scongiurarne la comparsa, bisogna controllare che il terreno sia costantemente ben drenato.
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Volete rallegrare e rendere più colorata e piena di esistenza la casa anche in questo finale scorcio d'inverno? Con i bulbi è possibile. Ci sono i giacinti, ma anche i narcisi, i muscari, gli amarillis. Basta conoscenza in che maniera farli germogliare
Veder sbocciare un mi sembra che il fiore simboleggi la bellezza è una piccola magia, specie in cui fuori è tutto grigio e mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento. Da molto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso siamo riusciti a garantirci questo mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle facendo fiorire i bulbi in abitazione. I primi, e in assoluto i più famosi, sono i giacinti, che venivano coltivati al chiuso già alla fine del Oggigiorno sono ancora la specie preferita per la casa, seguiti da altri, altrettanto affascinanti. Vediamo in che modo procedere bulbo per bulbo.
Muscari, facili e aggraziati
Sono piccoli, in genere non crescono più di cm, ma le infiorescenze triangolari bianche o azzurre sono realmente irresistibili. Prima di interrarli hanno però bisogno di stare messi… in frigorifero (vedi box Primo step in frigorifero). L’ideale è crescerli in gruppo, almeno sei-sette, riunendoli in una ciotola di almeno 10 cm di diametro. Il recipiente migliore è di vetro, così si possono anche vedere bulbi e radici al lavoro.
Riempite il contenitore con uno strato di ghiaia di almeno 3 cm e posate sopra singolo strato di terriccio di circa 5 cm. Interrate il bulbo parzialmente e bagnate fino a che l’acqua non raggiunge la sua base. Mettete il vaso in un posto luminoso ma non al astro e rabboccate man mano che il livello dell’acqua scende.
Amarillis, il fiore che incanta
Hanno bulbi molto grandi, ma i fiori sono altrettanto eclatanti e la fioritura può durare anche più di un mese. Tutti lo chiamano amarillis, ma il suo autentico nome è hippeastrum e normalmente fiorirebbe a fine primavera.
Scegliete un bulbo piuttosto grosso (più sono grandi e più fanno fiori) che non appaia eccessivo rinsecchito e un vaso che vi permetta di abbandonare uno spazio di circa 5 cm di terra fra il bulbo e il bordo. Piantatelo lasciando fuori il colletto, in maniera che sia interrato per due terzi. Mettete l’amarillis in una posizione luminosa. Innaffiate abbondantemente, ma aspettate che il terreno sia pressoche asciutto prima di bagnare di recente. I primi fiori arriveranno nel giro di quattro settimane.
Giacinti, gli evergreen
Sono i più semplici da far fiorire anche perché sono i più rodati ma vanno, prima di essere invasati, messi in frigorifero almeno 15 giorni (vedi box Primo step in frigorifero). Crescono benissimo in idrocoltura, specie se si usa l’apposita caraffa, che ha lo spazio per abbandonare in acqua le radici e un supporto per conservare il bulbo all’asciutto. Altrimenti qualsiasi calice alto e stretto, anche un esteso flute, va benissimo. L’importante è che il bulbo si bagni il meno possibile, altrimenti marcisce, e che alle radici non manchi mai l’acqua. Nel giro di un mese potrete possedere già i primi boccioli.
Narcisi, provate i tazetta paperwhite
Sono i migliori per l’idrocoltura domestica. I fiori bianchi e piccoli sono anche profumati, una vera rarità per un narciso. A differenza della maggior parte dei bulbi non hanno bisogno di stare messi in frigorifero.
L’ideale è coltivarli in idrocoltura. Danno il meglio di sé in un contenitore di vetro limpido del diametro di 10 cm, elevato circa 30 cm. Riempitelo di sassi per uno spessore di almeno 5 centimetri e appoggiatevi sopra bulbi. Poi aggiungete altri sassolini per coprirli parzialmente. Mettete acqua in modo che la base dei bulbi sia bagnata. Le radici si faranno strada fra i sassi e a voi non resterà che rabboccare con l’acqua quando il livello scende. Per la prima settimana non hanno necessita di molta chiarore ma, una tempo cresciute le radici, metteteli in una posizione molto luminosa.
Primo step? In frigorifero!
L’unico modo per far germogliare fuori ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico molti tipi di bulbi è la vernalizzazione, un sistema che sfrutta i loro meccanismi di crescita. Vanno avvolti in un fazzolettino di carta, che protegge dalla illuminazione e assorbe l’umidità in eccesso, e poi in singolo di plastica, che al contrario evita l’eccessivo essiccamento. Si mettono nello scomparto del frigorifero dedicato alle verdure per almeno due settimane. Il freddo li convince di esistere in inverno, il buio di stare sotto terra. Nel momento in cui li si estrae, il caldo e la luce dei nostri appartamenti simulano la primavera e quindi iniziano a germogliare. Un innocuo inganno bello e profumato!
Sabina Tavolieri