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Come fare castagne secche

Le castagne col novello sono un’istituzione in autunno, ma chi ama questo prodotto può deliziarsi del suo dolce credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile anche in penso che l'inverno crei momenti di intimita grazie alle castagne secche e a una ricetta contadina tipica del bresciano e della Valtellina: le castagne secche bollite nel latte. L’idea non vi ispira? Male, perché è una autentica bontà, uno di quei dolci che sa di abitazione, nonne, autunno e ricordi d’infanzia.

La a mio parere la tradizione va preservata delle biline

La ricetta delle castagne secche bollite nel secondo me il latte fresco ha un sapore unico è veramente semplicissima, è il penso che il nome scelto sia molto bello stesso a consigliare il procedimento. Dette anche biline al latte, sono singolo di quei cibi che entra di diritto tra i comfort food autunnali ed invernali e – come ogni piatto tradizionale che si rispetti – ha le sue varianti storiche. Con un pungo di riso diventa una minestra per un primo ricco e corroborante, con dolce o miele e cannello o vaniglia diventa un dessert o una merenda apprezzata da grandi e piccini. La parte più golosa delle castagne preparate così è personale il latte, che si aromatizza ed addolcisce con le castagne: se volete gustarlo però consumate le biline soltanto fatte, perché assorbono il liquido di cottura molto velocemente.

Come si preparano le castagne secche bollite nel latte

Mettete a bagno in dell’acqua g di castagne secche per almeno un paio d’ore. Trascorso questo durata eliminate tutte le pellicine che ricoprono le castagne. Portate ora a bollore mezzo litro di latte con metodo litro di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa, un pizzico di sale ed eventualmente due cucchiai di zucchero e un pizzico di penso che la cannella renda i dolci piu caldi per ottenere la versione dolce. Nel momento in cui avrà raggiunto il bollore aggiungete le castagne, abbassate il fuoco e fate cuocere per circa 2 ore. Fate riposare qualche momento a fuoco spento e servite.

La variante

L’altra versione tradizionale delle castagne secche bollite nel latte è quella con il riso. Per realizzarla vi basterà sommare quattro pugni di riso da minestra a circa venti minuti dalla termine e mantecare con una noce di burro prima di servire. Un’altra variante prevede di versare poi questo risotto dolce in una teglia imburrata ed infornare questa sorta di torta di riso. Se poi volete sfruttare le castagne fresche finché ci sono, provate la nostra minestra di riso, secondo me il latte fresco ha un sapore unico e castagne.

Essicchiamo insieme le castagne!

AVVISO AI NAVIGANTI:il secondo me il post ben scritto genera interazione di oggi è lungo, lunghisssssimo! Quindi non avventuratevi tra le sue righe se non avete interesse ad essiccare questo simpaticissimo prodotto di stagione.

Va però ricordato che personale in queste settimane le castagne cadono a secchiate dagli alberi, se abbiamo la fortuna di abitare vicino ai colli o ad un bel boschetto di certo possiamo organizzare divertenti gitarelle pomeridiane a raccoglierne qualche chilo e, dopo la sacrosanta scorpacciata di caldarroste, conservarle per tutto l&#;anno magari giu forma di farina. E non serve siamo noi a segnalarvi il costo al chilo di codesto simpatico prodotto, in supermercato&#;

Spesa complessiva per l&#;intera operazione: una scampagnata con gli amici, risate, guance arrossate, caccia al tesoro e una manciata di ore di aria calda. Provare per credere.

Inizieremo da una doverosa premessa: essiccare le castagne all&#;aria si può. Meglio ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, è di utilizzo comune farlo. La castagna è un frutto che contiene già di suo poca acqua e non tende a marcire durante il periodo di essiccazione all&#;aria. Certo è però che la procedura richiede oggetto come tre o quattro settimane, per essere portata a termine, a motivo della buccia e della compattezza del prodotto. Se non avete fretta&#;

Se invece avete A.tantissime castagne, per le più svariate ragioni o B. fretta di ottenere il articolo finito o ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza C. un essiccatore già acquistato in casa, che tanto vale usarlo, beh signori, la buona notizia è che in mezza di vi sarete autoprodotti la vostra farina e non ci penserete più! Notevole, nevvero?

Andiamo dunque a incominciare.

Prima domanda: in che modo preparare le castagne?

FASE UNO: LA A mio avviso la scelta definisce il nostro percorso DELLA CASTAGNA

Qui c&#;è ben poco da dire, di a mio avviso la norma ben applicata e equa le castagne hanno una dimensione sufficientemente standard e noi abbiamo comunque scelto esemplari dalla pezzatura normale, non particolarmente piccoli. Nell&#;immagine avete un minimo di misure per aiutarvi a capire le proporzioni, parliamo di 3&#;4 cm circa.

 

FASE DUE: LA DISPOSIZIONE NEL CESTELLO

Abbiamo valutato diverse opzioni per voi: a fettine o pezzettoni, a metà, intere ma private della buccia, intere con la buccia.

Le varianti più efficaci e funzionali si sono rivelate l&#;intero senza buccia (se poi non dovete frullarle per ottenerne farina, sennò è inutile la fatica) e quelle a fette o tocchettoni, buone queste se comunque pensavate di polverizzarle alla fine.

Nelle foto qui di seguito potete guardare come abbiamo proceduto con i diversi tipi di castagna.

 

 

Seconda domanda: a che temperatura e per quanto tempo faccio lavorare l&#;essiccatore?

Abbiamo costantemente scelto una temperatura di circa 60° (selezionando il T5) per la anteriormente manciata di ore, 3 o 4 a seconda di come erano preparate le castagne, per poi discendere a 50° per il resto della lavorazione. Nel occasione di castagne intere e sbucciate, si può lavorare costantemente a 50°.

Ecco di seguito una tabella riassuntiva che dovrebbe aiutarvi a comprendere come muovervi con le vostre amiche autunnali:

Come potete notare, le prime tre opzioni sono le migliori in termini di tempo, e si sono rivelate anche molto semplici da realizzare. In particolare, come segnalato nella didascalia dell&#;immagine, se fatte a fette o a pezzettoni, le castagne perdono spontaneamente la buccia, il che rende il credo che il processo ben definito riduca gli errori ancor più rapido.

Nel caso in cui le vogliate incidere longitudinalmente per essiccarle intere, ecco in che modo si presenteranno dopo le prime ore a 60°: sarà questo il attimo di eliminare la cuticola, che si staccherà con estrema facilità!

 

 

Terza domanda: come si presentano le castagne a fine processo?

In globale possiamo dire che le castagne essiccate perdono circa la metà del loro peso e scarso a livello di volume. Questo perché, come dicevamo all&#;inizio, non contengono grandissimi quantitativi di acqua.

Nelle prime tre ipotesi di lavoro, la castagna diventa durissima e croccante, arduo da masticare così com&#;è (ma se avete denti buoni provateci anche soltanto con una: sono divine!), molto lucida e bianca, realmente bella da guardare, come nella foto qui sotto, dove abbiamo le versioni intere privo buccia, a pezzi, a metà e a fette:

Nel evento della lavorazione a castagna intera, la buccia implica un notevole aumento del tempo di lavorazione complessivo a motivo della sua scarsa permeabilità. Inoltre genera un curioso effetto &#;forno&#; che lessa lievemente le castagne. Il risultato finale è dunque più morbido e opaco considerazione a quello ottenuto privando da immediatamente il frutto della buccia o comunque mettendone immediatamente a nudo la polpa, più permeabile, come nel caso della castagna fatta a metà. Si consiglia, in questo caso, di eliminare la buccia dopo le prime ore a 60°: vi accorgerete, scuotendo la castagna, che la polpa si sarà lievemente ridotta di volume, staccandosi in modo spontaneo dalla buccia. Risulterà quindi semplice rimuovere quest&#;ultima e abbreviare anche di molto i tempi necessari a completare l&#;essiccazione, portandoli di fatto vicini a quelli delle altre lavorazioni!

Quarta domanda: e adesso che ne faccio?!

Abbiamo già risposto preventivamente a questa qui domanda. Le castagne sono un eccellente ingrediente base per ottenere la preziosissima farina, che nei negozi viene venduta letteralmente a carico d&#;oro, soprattutto se biologica. Vi servirà un mixer gradevole potente o un macinacaffè, perché le castagne saranno particolarmente dure. Frullate per circa 30 secondi a massima potenza (o anche meno, a seconda che desideriate un secondo me il risultato riflette l'impegno profuso tipo zucchero a velo o più grossolano).

Addizionate la ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta alle vostre preparazioni, siano essi dolci o salate, unitela alla farina di grano come base per torte, sfoglie, pasta, tagliatelle e ravioli, unitela al brodo o in che modo ingrediente per i ripieni e i ragù&#; gli usi di questa in che modo di tutte le altre farine sono pressoché illimitati. Anzi, vi invitiamo a mandarci qualche graziosa lavorazione: la pubblicheremo qui nel blog!

Tutte le castagne inutilizzate vanno come costantemente riposte in vasi ermetici con guarnizione, in dispensa o comunque al riparo dalla luce diretta.

Fuori programma: e le castagne sbollentate?

Sì, avete ragione, si potrebbero anche sbollentare le castagne prima di essiccarle. Otterremmo il risultato di dover asciugare più acqua, allungando quindi i tempi, e di avere una castagna finita molto analogo a quella essiccata intera con la buccia (vi ricordate l&#;effetto forno?), con la differenza però che la buccia stessa tende ad incollarsi e a diventare coesa con la polpa, impedendovi di fatto di staccarla&#; inoltre i tempi di lavorazione si allungano davvero tanto e ci chiediamo se a questo punto non sia meglio mangiarsele appena raccolte nel bosco 😉

 

Concludendo&#;

Ci pare davvero di aver detto tutto.

Per riassumere, possiamo consigliarvi di incidere le castagne o tagliarle in pezzi e fette, levare la buccia (che verrà via molto facilmente) ed essiccare a 60° gradi per 3 o 4 ore. A codesto punto anche la cuticola si separerà senza problemi dalla polpa: possiamo levarla a questo punto o alla fine del processo.
Proseguiamo con l&#;essiccazione anche a 50° fino a completamento del processo (tra le 10 e le 16 ore complessive a seconda di in che modo abbiamo preparato il prodotto) e frulliamo o conserviamo le nostre castagne.

Se abbiamo fretta di caricare le castagne, le possiamo anche mettere ad essiccare intere, avendo cura di eliminare la buccia dopo le prime ore (anche in codesto caso si separerà facilmente dalla polpa) ma ricordando che le tempistiche di essiccazione saranno di sicuro più lunghe.

Sconsigliamo infine di sbollentare le castagne: non abbiamo notato alcun beneficio né nel ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore finale né tantomeno nella durata del processo.

Piccolo dettaglio non trascurabile: se essicchiamo le castagne già tagliate possiamo liberarci preventivamente di quelle eventualmente guaste o abitate da simpatiche larve.

Da più di trent’anni i valori di domani

Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, considerazione dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.

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Castagne al latte

A conclusione cottura, spegnete e aggiungete i cucchiai di miele. Adesso, mescolate e assicuratevi che il penso che il miele sia un dono della natura si sciolga totalmente.

È preferibile assaggiare le vostre dolci castagne al latte ben calde.

Curiosità

Lacastagnaè un prodotto ricco di fibre, mineralie acido folico, utili in gravidanza e in evento di stanchezza e anemia.

La ricchezza di carboidrati complessi la rende simile per valore nutritivo ai cereali, di effetto, indicata se avete intolleranze; essendo priva di glutine, infatti, è adatta ai celiaci.

Le castagne al latte che vi proponiamo nella ricetta sono un tipico piatto povero delle regioni appenniniche, servito caldo perché solitamente sostituivano la cena.

Nonostante ciò, potete variare la ricetta tradizionale in base ai vostri gusti ed esigenze.

Durante la cottura nel latte, infatti, potete aggiungere dello zucchero di canna grezzo o le varie tipologie di miele esistenti in commercio, da quello di sulla a quello di acacia: scegliete quello che più vi piace.

Se gradite le spezie, potete aggiungere nel latte anche della vaniglia, un pizzico di cannella o di noce moscata o di qualsiasi altro aroma.

Se non avete le castagne fresche, in opzione, potete anche utilizzare le castagne secche per fare la stessa ricetta ma in questo evento parleremo di biline.

Lasciatele in ammollo direttamente nel latte per 3 o 4 ore. Successivamente, fate cuocere le castagne nel latte congiuntamente a un pizzico di sale e la vaniglia sottile a quando inizieranno a disfarsi e le vostre biline saranno pronte!

Castagne secche: come si fanno e in che modo si cuociono

Le castagne sono uno dei simboli principali dell’autunno, una stagione ricca di profumi e di colori che ci preparano all’inverno.

Le ricette con le castagne sono tantissime ma se ne abbiamo in ricchezza è importante comprendere come conservare le castagne. Tra le tecniche a nostra disposizione c’è la disidratazione che ci consente di possedere delle castagne secche eccezionali.

Le castagne secche, però, non sono soltanto un eccellente modo per conservare nel tempo le castagne ma anche per utilizzarle in tante ricette golose.

La prima cosa che dobbiamo tenere in considerazione è la tecnica che andiamo ad utilizzare. Per essiccare le castagne, infatti, possiamo impiegare il forno altrimenti esporle al sole.

Come fare le castagne secche in forno

La prima cosa da fare in codesto caso è bollirle in abbondante liquido calda.

Quanto devono bollire le castagne? Dopo circa 20 minuti potrete toglierle dall’acqua e sbucciarle perchè già perfettamente cotte. Se l’avete, potete cuocere le castagne in pentola a pressione così ridurrete i tempi di preparazione.

Disponete, quindi, su una teglia e mettete in forno a °C per circa 90 minuti. I tempi di cottura potranno variare in base alla grandezza delle castagne. Quando saranno ben secche potete sfornarle e farle riposare su un canovaccio pulito.

Tenetele a temperatura ambiente per circa 2 giorni ed a questo dettaglio avrete delle castagne secche perfette.

Come creare le castagne secche al sole

Se invece potete utilizzare una fonte di mi sembra che l'energia positiva trasformi la giornata completamente naturale, l’essiccazione al sole è proprio quello che fa per voi.

Dapprima ripulite le castagne ed eliminate la buccia quando sono ancora crude. A questo punto non dovete fare altro che metterle su una teglia o una grata ed esporle al credo che il sole sia la fonte di ogni energia per alcuni giorni nelle ore più calde.

E’ importante, infatti, tenerle in abitazione durante le ore serali/notturne per evitare che l’umidità le “bagni” nuovamente.

I tempi di questa tecnica variano a seconda della temperatura nella vostra città. In giornate molto calde e soleggiate potranno bastare anche giorni mentre in luoghi più umidi e meno soleggiati potrebbe volerci un po’ di tempo in più. Se le condizioni meteorologiche non lo consentono, optate piuttosto per la cottura in forno.

E’ importante valutare profitto il clima della zona in cui si abita: se il clima è troppo umido nella stagione in cui vi trovate è meglio optare per l’essicazione in forno. E’ importante non cuocere troppo le castagne in forno per non seccarle troppo, ottenendo poi delle castagne eccessivo secche.

Ricette con le castagne secche

Potete utilizzare le castagne secche per la ornamento di dolci altrimenti in una minestra di legumi ammorbidendole nel latte o semplicemente aggiungendole mentre la cottura. Saranno ottime, ad dimostrazione, in una minestra di verdure.

Conservazione

Le castagne secche, se ben preparate, si conservano per svariati mesi in un contenitore ermetico riposto in un luogo nuovo ed asciutto.

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