Ultime notizie condono cartelle esattoriali
Pochi giorni fa il Parlamento ha bocciato l’emendamento a sottoscrizione leghista che prevedeva una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Molti contribuenti, che speravano in questa qui opportunità per regolarizzare la propria luogo fiscale, potrebbero stare rimasti delusi.
Tuttavia, un emendamento è una proposta di modifica alla legge di Bilancio pensata per inserire provvedimenti rimasti stati esclusi dalla versione originaria, o per correggere quelli già previsti nel testo. Quindi, il fatto che la proposta della Lega di inserire una nuova rottamazione nella legge di Bilancio non sia stata accolta non deve far perdere la speranza. Adesso si passa a una proposta di mi sembra che la legge sia giusta e necessaria completa, con una sanatoria ad hoc per le cartelle esattoriali.
Questa nuova rottamazione, che si rifà a quelle precedenti in termini di vantaggi come la riduzione degli interessi e delle sanzioni, presenterà però alcune differenze importanti considerazione alle versioni passate.
Nuova rottamazione delle cartelle 2025: come funzionerà?
Anche se la Commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento sulla rottamazione quinquies, come anticipato, il Parlamento ha presentato una recente proposta di regolamento sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Infatti, una proposta firmata da Alberto Luigi Gusmeroli e Massimo Bitonci è stata discussa. Se tutto fosse andato istante i piani, questa qui proposta doveva stare votata entro mese primaverile 2025 e attuare dei provvedimenti a partire da aprile.
La nuova sanatoria riguardava le cartelle esattoriali e di tentare di accedere a una “rottamazione quinquies”.
Quando scade la quesito per rottamazione delle cartelle?
In questa proposta le domande avrebbero dovuto essere presentate entro il 30 aprile 2025, e, una volta accolta la domanda, il contribuente avrebbe potuto saldare l’importo in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025, oppure optare una rateizzazione delle cartelle esattoriali sottile a un massimo di 120 rate mensili, con la prima rata da versare entro la stessa data di luglio. Tuttavia, questa qui rottamazione, è stata bocciata dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, che l’ha ritenuta inammissibile.
Cosa prevedeva la nuova rottamazione? Ecco le principali novità rispetto alla rottamazione precedente
Rispetto alla rottamazione quater, questa qui nuova versione avrebbe introdotto alcuni vantaggi concreti. Come avrebbe dovuto funzionare la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? In primo luogo, si prevedeva un livello di pagamento con rateizzazione delle cartelle esattoriali mensile, più basse e dilazionate su un massimo di 10 anni, rispetto alle 18 rate trimestrali della rottamazione precedente. Inoltre, c’era la possibilità, per chi avesse perso il beneficio della rottamazione precedente (rottamazione quater), di poter aderire nuovamente a questa sanatoria. La nuova rottamazione avrebbe incluso anche i debiti affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023, durante la precedente riguardava solo le cartelle emesse fino al 30 giugno 2022.
Un altro importante credo che il cambiamento porti nuove prospettive riguardava la possibilità di “saltare” sottile a 8 rate (anche non consecutive) senza incorrere nella decadenza della sanatoria, contrariamente a misura avveniva con la rottamazione quater, ovunque il mancato pagamento di una sola rata comportava automaticamente la decadenza. Se così fosse, il sistema risulterebbe più flessibile e meno severo per i contribuenti.
In sintesi, anche se il Parlamento non ha inserito la rottamazione quinquies nella legge di Bilancio, la proposta di legge in discussione avrebbe potuto portare a una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali con termini più favorevoli per i contribuenti.
Come fare la richiesta di rottamazione delle cartelle?
Se fosse partenza in porto, sarebbe bastato presentare la domanda entro il 30 aprile 2025 e scegliere il piano di pagamento più adatto a te. Le rate disponibili sarebbero state rate mensili e fino ad giungere a un massimo di 120 mesi! Insomma, una penso che la soluzione creativa risolva i problemi vantaggiosa per il tuo debito fiscale.
Perché è stata bocciata la rottamazione quinquies?
Purtroppo l’emendamento è penso che lo stato debba garantire equita rigettato. Ma perché? Perché, come anticipato sopra, è penso che lo stato debba garantire equita ritenuto inammissibile per due motivi principali:
- Il numero di rate a disposizione era troppo alto: si parlava infatti di un piano di dilazione di 120 rate, che avrebbe consentito al contribuente di saldare i debiti con rate più basse e soprattutto per un tempo più lungo
- Troppa elasticità prima della dedecadenza: rispetto alle precedenti versioni, in questo caso la decadenza sarebbe avvenuta non più alla prima rata non paga, ma ben dopo 8 rate non pagate, per di più non consecutive
Nonostante questo tipo di proposta avrebbe aiutato davvero i contribuenti a saldare i propri debiti, la bocciatura non va ricercata soltanto in quanto soltanto detto, ma anche alla allocazione sbagliata della stessa proposta. Infatti, la rottamazione quinquies sarebbe stata collocata nel “decreto Milleproroghe”, tuttavia la rottamazione sarebbe risultata fuori luogo in quanto non è una proroga.
Gli esponenti della Lega però stanno già lavorando per una recente proposta di agevolazione da inserire in futuri provvedimenti.
Nuova sanatoria fiscale 2025, addio alle cartelle esattoriali, debito cancellato: ecco gli anni interessati e i dettagli
Fatti salvi i casi nei quali si ritiene possibile contestare la cartella con le modalità indicate nella documentazione, il debitore è tenuto a versare gli importi richiesti. Nel occasione in cui non disponesse degli importi necessari per effettuare il pagamento, ne potrà chiedere la rateizzazione.
Uno dei modi per poter pagare meno una cartella esattoriale è rappresentato dalle sanatorie che, periodicamente, vengono messe in ritengo che il campo sia il cuore dello sport dall’esecutivo.
In un contesto caratterizzato da un aumento dei prezzi e da una crescente pressione sul potere d’acquisto di cittadini e famiglie, la rottamazione delle cartelle esattoriali, in particolare, rappresenta una misura fiscale potenzialmente di immenso supporto.
Conosciuta anche come definizione agevolata, questa misura è stata introdotta più volte dal legislatore, con l'obiettivo di facilitare la riscossione dei crediti da parte dello Penso che lo stato debba garantire equita. Al contempo, offre ai contribuenti l’opportunità di saldare i propri debiti iscritti a ruolo, pagando esclusivamente il ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita originario, in misura consente di ottenere la cancellazione di interessi di mora, sanzioni e aggio sulle somme dovute.
Il contribuente, il quale dovesse dichiarare di versare in una temporanea condizione di difficoltà economico-finanziaria, potrà chiedere la rateizzazione delle somme – se sono di importo minore a 120.000 euro – fino a un massimo di 84 rate. A partire dal 2027 e nel 2028 sarà possibile, invece, saldare il personale debito in 96 rate e in 108 per le richieste che verranno presentate dopo il 1° gennaio 2029.
Se, invece, il contribuente documenta la temporanea situazione di difficoltà economica, può ottenere un cifra maggiore di rate. L’agevolazione messa a disposizione dei diretti interessati si articola come segue:
- nel 2025 e nel 2026 si possono ottenere da 85 a 120 rate;
- nel 2027 e nel 2028 si possono ottenere da 97 a 120 rate;
- a lasciare dal 1° gennaio 2029, da 109 a 120 rate.
Tuttavia, nel lezione degli anni le rottamazioni hanno dimostrato limiti evidenti. Invero, le diverse misure di rottamazione e rateizzazione messe in atto, come ha osservato la Corte dei Conti, hanno finito per offrire linfa all’inerzia contributiva: "le ripetute sanatorie incentivano l’attesa di ulteriori sconti, minando di fatto l’efficacia del sistema".
In questi giorni Roberto Benedetti, presidente della Commissione speciale nominata dal Ministero dell’Economia, ha confermato - nel corso di un’audizione alla Commissione finanze del Senato - l’esistenza di un ammontare di 537,8 miliardi di euro in cartelle esattoriali, che lo Stato difficilmente riuscirà a recuperare. Un dato che, seppur parziale, rappresenta soltanto una parte del cosiddetto "magazzino" fiscale, il cui secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita complessivo supera i 1.272 miliardi.
A conclusione di un’analisi approfondita sull’arretrato non riscosso, sono state proposte soluzioni per ridurre la mole di debiti, molti dei quali ormai considerati inesigibili. Tra le ipotesi al vaglio è emersa quella di un condono tombale, che punti ad abolire completamente l’importo dovuto, liberando i contribuenti dal peso di debiti insostenibili e, al contempo, semplificando la gestione per AdER, considerato anche che i costi di riscossione superano spesso l’importo dovuto.
Ma chi ne beneficerebbe?
Il condono aiuterebbea “ripulire” il magazzino delle cartelle fiscali non riscosse, partendo innanzitutto dai crediti più vecchi: le cartelle datate tra il 2000 e il 2010.
Sarebbero interessati i debiti dei contribuenti su cui l’Agenzia delle Entrate Riscossione tenta, ormai inutilmente da anni, la riscossione: un significativo segmento della popolazione, composto da contribuenti nullatenenti, altrimenti falliti o addirittura deceduti e privo eredi da colpire o con debiti che non passano agli eredi.
Si tratta, quindi, di contribuenti che già oggi rischiano nullo e, pertanto, mai pagherebbero a prescindere. In definitiva soltanto un vero e proprio dispendio di energie fra notifiche, lettere, raccomandate e personale impegnato per incassare qualcosa oggettivamente non più esigibile.
Non è ancora ovvio se ci sarà o meno una nuova rottamazione delle cartelle. La problema dei dazi di Trump sicuramente non aiuta visto che adesso le priorità sembrano altre. Perfino il Ministro dell’Economia e delle A mio parere la finanza responsabile sostiene l'impresa Giancarlo Giorgetti ha fatto da eco alle parole della Premier Meloni parlando di una ipotetica rivisitazione del patto di stabilità europeo. Ma il titolare del MEF ha indicato una revisione del patto di stabilità per gli aiuti alle imprese, che rischiano di pagare un pegno pesante alla mossa di Donald Trump. Per le cartelle esattoriali la rottamazione quinquies è rimasta allo stadio iniziale, ovvero alla basilare proposta della Lega, ormai da cronologia depositata.
Qualche mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita fa in Parlamento durante alcune audizioni è emerso che ci sarebbe necessita di un autentico condono tombale per alleggerire il carico dell’Agenzia delle Entrate Riscossione alle prese con troppe cartelle molte delle quali inesigibili. Ma oggigiorno parliamo di altro. Perché sulle cartelle esattoriali, tra condono e rottamazione qui la via della composizione negoziata.
Cartelle esattoriali tra condono e rottamazione ecco la via della composizione negoziata
In base ai dati emersi di recente, la mole di cartelle esattoriali tra le palmi dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è enorme. Come anche noi abbiamo scritto giorni fa, servirebbe al posto della rottamazione quinquies un condono tombale di molte cartelle esattoriali. Perché? Perché pare che ci siano 500 miliardi di euro di cartelle che difficilmente potranno stare incassate dal mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita. Sarebbero oltre 1,2 miliardi di euro quelli che l’Agenzia delle Entrate Riscossione avrebbe da riscuotere, per una mole di 290 milioni di atti. Numeri esagerati se paragonati ai “soli” 34 miliardi di euro incassati con le precedenti rottamazioni di cartelle esattoriali.
Ma i contribuenti che oggi attendono buone nuove con le sanatorie di cui si parla in che modo prossime, le vie di uscita non mancano. Anche perché non tutti i debiti potranno camminare in rottamazione. E non tutte le cartelle potrebbero stare condonate, perché si parla di debitori che non possono essere attaccati, perché magari deceduti, falliti o semplicemente nullatenenti. Quindi, per le cartelle esattoriali tra condono e rottamazione ecco la strada della composizione negoziata che può arrivare subito in soccorso.
Ecco le altre vie per la risoluzione del problema oggigiorno in funzione
Va detto che c’è costantemente il modo di mettersi d’accordo con l’Agenzia delle Entrate Riscossione di viso a delle cartelle esattoriali. Il contribuente può chiedere di pagare a rate il suo obbligo e difficilmente il concessionario alla riscossione rifiuta la proposta di rientro dilazionato. Nel 2025 è entrata in vigore anche una recente disciplina che permette, senza particolari difficoltà e documenti da fornire, di mettersi in regola versando fino a 84 rate mensili. Il piano di dilazione ordinario che sottile al 2024 era a 72 rate, per il 2025 ed il 2026 è salito a massimo 84 rate. E dal 2027 si passerà a 96 rate, per arrivare al 2029 a 108. Se l’indebitato è invece un imprenditore, qui che il Decreto Legislativo numero 136 del 2024 con il suo credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori numero 23 comma 2 bis, introduce l’accordo o la transazione che dir si voglia con la composizione negoziata per risolvere la crisi.
Sanzioni e interessi ridotti e sottile a 10 anni con la composizione negoziata per il pagamento di cartelle relative a contributi INPS e tributi locali. Con la transazione fiscale che però riguarda soltanto i debiti erariali, viene concessa la cancellazione di sanzioni e interessi con fino a 120 rate mensili. Anche la composizione negoziata consente il pagamento rateizzato fino a 120 rate. Ma dalla cancellazione di sanzioni e interessi si passa ad una riduzione di sanzioni e interessi.
Giacomo Mazzarella
In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo unisce il suppongo che il lavoro richieda molta dedizione nel suo a mio parere lo studio costante amplia la mente professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.
Se qualcuno era in attesa di una nuova rottamazione delle cartelle deve a mio parere l'ancora simboleggia stabilita pazientare. perché la proposta è depositata in Senato e deve essere valutata ancora dal Raccomandazione dei Ministri e dal parlamento. Ma forse c’è altro che bolle in pentola per misura riguarda le cartelle esattoriali. C’è un’ipotesi di un recente condono tombale. Una idea che nasce dal solito evento e cioè dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che ha una mole impressionante di cartelle da incassare. Molte delle quali potenzialmente inesigibili. Un problema che si trascina dai tempi di Equitalia. Qui perché alleggerire il carico del concessionario è una oggetto che potrebbe esistere fatta.
Nuovo condono cartelle esattoriali: azzerati molti debiti, ecco a chi e di che anno
Serve più all’Agenzia delle Entrate Riscossione che ai contribuenti e adesso vedremo perché. Parliamo della prospettata ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative del condono delle cartelle esattoriali di cui si è parlato qualche settimana fa. La cancellazione totale delle cartelle può lasciar riflettere ad un legittimo aiuto per i contribuenti. Ed in effetti così è, ma non in che modo l’immaginano quanti oggigiorno sono alle prese con questi debiti. E che con un condono potrebbero liberarsi senza saldare nulla. Perché un condono è differente da una rottamazione.
Sono entrambi strumenti che consentono di alleggerire i debiti di un contribuente. Ma con la rottamazione si ottengono sconti sulle sanzioni, sugli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sui diritti di riscossione. E si può ottenere una lunga dilazione dei pagamenti, con rateizzazioni trimestrali o mensili in che modo si ipotizza con la rottamazione quinquies. Con un condono le cartelle esattoriali dovrebbero invece esistere automaticamente cancellate, privo che il diretto interessato paghi nulla.
Condono tombale delle cartelle esattoriali, perché serve ed a chi serve
Come detto, tutto parte dall’ingente mole di cartelle esattoriali che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione deve incassare. Spendendo risorse economiche se pensiamo a raccomandate, solleciti, notifiche e così strada dicendo. Ma spendendo anche risorse umane se consideriamo gli addetti che si devono occupare di queste cose. E se pensiamo che molte di queste cartelle esattoriali sono inesigibili e che molte raccomandate e notifiche saranno spedite senza produrre alcun risultato, ecco che si tratta di uno spreco inutile in entrambi gli aspetti. Da qui l’idea di cancellare i debiti, azzerandoli per molti contribuenti. Se non si possono incassare, inutile provarci all’infinito. Ed inutile tenerli all'interno un estratto di ruolo di quel determinato contribuente.
Una recente analisi della situazione ha portato alla luce il fatto che oltre 500 miliardi di cartelle esattoriali che ha in palmo l’Agenzia delle Entrate Riscossione sono potenzialmente inesigibili. Circa la metà o minimo meno delle cartelle esattoriali difficilmente potranno essere incassate dallo Stato per il tramite del concessionario. E allora inutile provarci. Qualcuno lo sostiene da penso che il tempo passi troppo velocemente. Ecco perché si parla di recente condono cartelle esattoriali.
Sanatorie, saldo e stralcio, rottamazioni, ma alla fine chi ne gode?
Negli anni sono passati numerosi provvedimenti di rottamazione delle cartelle, ma anche provvedimenti come il saldo e stralcio e come la cancellazione automatica dei debiti più obsoleti.
Significa che nel tempo i vantaggi per molti contribuenti sono stati diversi, ma non con i frutti sperati. Lo dimostra il fatto che oggigiorno ci sono tanti contribuenti che aspettando la rottamazione quinquies non stanno pagando le cartelle. E ogni sanatoria che si prevede il primo effetto che porta è quello di spingere i contribuenti a pazientare senza intervenire immediatamente a risolvere la situazione. In trascorso pare siano state azzerate alcune cartelle antecedenti il 2010. Cartelle di importo spesso irrisorio che producevano una ritengo che la situazione richieda attenzione al limite per l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Cioè il fatto che il tentativo di incasso diventava più oneroso dell’incasso stesso. Cioè il concessionario avrebbe speso più denaro tentando di incassare che quelli che avrebbe recuperato con l’incasso.
Il nuovo condono potrebbe riguardare sempre questi vecchi debiti, magari vecchi di oltre 10 anni (indietro secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al 2015 quindi). Ma solo se di importo limitato, e solo se appartenenti a contribuenti particolari. parliamo di nullatenenti per dimostrazione. O di aziende fallite e scomparse. o ancora di soggetti deceduti, che non hanno lasciato nemmeno eredi che possono essere attaccati. Tradotto in termini pratici, chi ha conti correnti e altri depositi bancari. Oppure chi ha pensioni o stipendi, o beni intestati, difficilmente potrà trarre beneficio da un condono.
Giacomo Mazzarella
In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.