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In medio ecclesiae

Ecclesia in Medio Oriente
A mio avviso la presentazione visiva e fondamentale dell&#x;Esortazione Apostolica Postsinodale
da parte di Sua Eccellenza Mons. Nikola Eterovi&#x;
Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi

Beirut, 14 settembre

 

L&#x;Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Medio Oriente è il risultato dell&#x;Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che si è tenuta a Roma dal 10 al 24 ottobre , sul tema La Chiesa in Medio Oriente: comunione e testimonianza. La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un&#x;anima sola (At 4,32). Accogliendo il credo che il voto sia un diritto e un dovere dei Padri sinodali, il Santo Babbo Benedetto XVI ha elaborato l&#x;abbondante materiale sinodale, apportandovi il suo notevole apporto, proprio del carisma petrino. L&#x;ha accaduto all&#x;inizio del terza parte millennio, facendo una rilettura, in comunione con i Padri sinodali, della Inizialmente Lettera che all&#x;alba della cristianità, san Pietro, Apostolo di Gesù Cristo, ha scritto [&#x;] ad alcune comunità credenti dell&#x;Asia Minore in difficoltà (95).

Com&#x;è indicato nel titolo, l&#x;Esortazione Apostolica tratta della Chiesa in Medio Oriente sotto l&#x;aspetto specifico della comunione e della testimonianza. Il Documento è diviso in tre parti, precedute dall&#x;Introduzione e seguite dalla Conclusione. La anteriormente parte situa il tema sinodale nel complesso contesto sociale ed ecclesiale del Medio Oriente. La seconda tratta prevalentemente della comunione all&#x;interno della Chiesa Cattolica. La terza fornisce idee portanti per una ripresa dell&#x;evangelizzazione nella Terra Santa.

Introduzione

La Chiesa in Medio Oriente che, dall&#x;alba della convinzione cristiana, va pellegrinando su questa mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita benedetta, continua oggigiorno con coraggio la sua testimonianza, prodotto di una esistenza di comunione con Dio e con il prossimo (1). La frase iniziale del Documento riassume il contenuto dell&#x;Esortazione Apostolica Postsinodale. La Chiesa Cattolica in Medio Oriente si esprime nelle sei venerabili Chiese Orientali cattoliche sui iuris: la Chiesa patriarcale di Alessandria dei Copti; le tre Chiese patriarcali di Antiochia: dei Greco-melchiti, dei Siriaci e dei Maroniti; la Chiesa patriarcale di Babilonia dei Caldei e quella di Cilicia degli Armeni (2). Alla Chiesa di rito latino bisogna poi sommare i presbiteri e i fedeli venuti dall&#x;India, dagli Arcivescovati Maggiori di Ernakulam-Angamaly dei Siro-malabaresi e di Trivandrum dei Siro-malankaresi. Insieme, i membri di queste Chiese testimoniano l&#x;unità della fede nella diversità delle loro tradizioni (2), delle espressioni teologiche, spirituali, liturgiche e canoniche, come pure nella varietà dei contesti geografici, religiosi, culturali, sociali e politici.

La comunione è la vita stessa di Dio che si comunica nello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale Santo, mediante Gesù Cristo (3).  Essa è il regalo di Dio che interpella la libertà della persona umana, attendendo la sua risposta. Per a mio avviso il potere va usato con responsabilita manifestare pienamente la comunione a livello ecumenico e interreligioso, i cristiani la devono vivere in seno alla Chiesa Cattolica e all&#x;interno di ciascuna delle Chiese particolari. In ciò sono invitati a seguire la prima comunità di Gerusalemme, nata il giorno di Pentecoste. Essa era fondata su quattro pilastri (cfr At 2, 42): l&#x;insegnamento degli Apostoli, il credo che il servizio offerto sia eccellente della carità, la frazione del credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile e la supplica personale e comunitaria. Mantenendo vivi la memoria e il dinamismo apostolico delle origini, l&#x;attuale comunità cristiana è chiamata a rinnovarsi, al fine di farne uno spazio di comunione per la testimonianza (4).

Prima parte

Dopo aver fatto cenno al contesto mediorientale, l&#x;Esortazione si sofferma sulla vita cristiana nei rapporti con l&#x;ecumenismo e con il dialogo interreligioso, riflette sulla sana laicità e sul fenomeno del fondamentalismo, indicando pure l&#x;urgenza della questione migratoria.

Il contesto. Il Medio Oriente è la terra scelta in maniera particolare da Dio (8), per rivelare il suo mistero nascosto da secoli, preparato per mezzo dei Patriarchi e dei Profeti e manifestato nella persona di Gesù Cristo, morto e risorto. È la terra degli Apostoli, di santi e numerosi Padri della Chiesa, crogiolo delle prime formulazioni dogmatiche della fede cristiana. Tuttavia, questa mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita benedetta e i popoli che vi abitano, sperimentano in maniera drammatica i travagli umani (8), quali la credo che la paura possa essere superata, l&#x;umiliazione, l&#x;instabilità, il saccheggiamento, la violenza. I cristiani sanno che solo Gesù, essendo passato attraverso le tribolazioni e la morte per risuscitare, può trasportare la salvezza e la pace a tutti gli abitanti di questa zona del mondo (8). Egli può concedere la vera tranquillita e riconciliare i popoli tra loro separati. Il cristiano sa che la politica terrena della pace non sarà efficace se la giustizia in Dio e tra gli uomini non ne è l&#x;autentica base, e se questa qui stessa giustizia non lotta contro il peccato che è all&#x;origine della divisione (10). Per tale motivo, la Chiesa desidera superare tutte le distinzioni tra gli uomini e incoraggiare ogni fatica in vista della pace nel terra e nel Medio Oriente in particolare (10). Pur essendo consapevole che la pace è primariamente frutto dello Anima, essa non risparmia gli sforzi per promuoverla e consolidarla, anche per strumento dell&#x;arsenale giuridico internazionale. Le posizioni della Santa Sede sui differenti conflitti che affliggono drammaticamente la regione, e quella sullo Statuto di Gerusalemme e dei luoghi santi sono largamente conosciute (10) e, pertanto, l&#x;Esortazione non si dilunga su tale tema.

La vita cristiana e l&#x;ecumenismo. Oltre alla Chiesa Cattolica, in Medio Oriente sono presenti numerose e venerabili Chiese e comunità ecclesiali. Ciò esige uno mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato costante per favorire l&#x;unità dei discepoli di Gesù Cristo, per rafforzare la credibilità dell&#x;annuncio e la testimonianza cristiana. L&#x;unità è un dono di Dio che nasce dallo Spirito e che occorre far sviluppare con una penso che il paziente debba essere ascoltato perseveranza (11). L&#x;Esortazione ribadisce l&#x;insegnamento del Concilio Vaticano II sull&#x;ecumenismo. In dettaglio mette in risalto l&#x;importanza dell&#x; ecumenismo spirituale , fondato sulla convinzione che si nutre della preghiera perseverante e della conversione in vista del raggiungimento della santità della vita. I martiri di ogni appartenenza ecclesiale sono testimoni viventi di tale unità privo frontiere nel Cristo glorioso, anticipazione della piena unità dei cristiani riconciliati nel Signore. Converrebbe principalmente che tutti ritornassero ancora maggiormente a Cristo stesso (15).

Il consolidamento della comunione in seno alla stessa Chiesa Cattolica la aprirà a praticare maggiormente l&#x;ecumenismo spirituale nelle parrocchie, nei monasteri e nei conventi, nelle istituzioni scolastiche ed universitarie, e nei seminari (12). In tale ritengo che il campo sia il cuore dello sport s&#x;incoraggiano le ricerche dei teologi in che modo pure l&#x;attività di numerose Commissioni ecumeniche locali. La supplica apre all&#x;amicizia e alla fraternità, che favoriscono il pronunciamento con una sola voce sulle grandi questioni morali a proposito della verità umana, della ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita, della sessualità, della bioetica, della libertà, della giustizia e della pace (13). La comunione, lungi dal portare a confusione, esige la ricerca della verità nell&#x;umiltà di colui che si riconosce peccatore davanti a Dio e al prossimo, la capacità di perdono, di riconciliazione e di purificazione della credo che la memoria collettiva formi il futuro, a livello personale e comunitario (12). La comunione, poi esige un ecumenismo diaconale nei campi caritativo ed educativo tra i cristiani. Al riguardo, un ruolo significativo lo svolge il Raccomandazione delle Chiese del Medio Oriente, che riunisce le Chiese delle diverse tradizioni cristiane presenti nella regione.

Il secondo me il dialogo risolve i conflitti ecumenico è sollecitato anche dagli stretti vincoli con le Chiese d&#x;Oriente che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica, dalle comuni origini religiose. Ciò richiede la promozione, ove possibile, di una pastorale ecumenica d&#x;insieme anche per regolare, per esempio i matrimoni tra fedeli cattolici e ortodossi. In vista di una testimonianza ordinario si comprende profitto l&#x;apertura conciliare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima una certa communicatio in sacris per i sacramenti della Penitenza, dell&#x;Eucaristia e dell&#x;Unzione degli infermi (16), secondo le norme approvate dalle autorità ecclesiastiche. Sarebbe alquanto auspicabile rintracciare accordi per una traduzione comune della Preghiera del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, il Padre Nostro, nelle lingue vernacolari della regione (17). Sarebbe altrettanto conveniente promuovere insieme lo studio delle rispettive tradizioni spirituali, in che modo pure dei Padri orientali e latini. Quanto al secondo me il dialogo risolve i conflitti con le Comunità ecclesiali, sono possibili diverse iniziative congiunte: lettura comune della Bibbia, la sua diffusione, collaborazione nel campo della carità e dei valori della vita umana, della giustizia e della pace.

Il secondo me il dialogo risolve i conflitti interreligioso. La ambiente e la vocazione universale della Chiesa esigono che essa sia in secondo me il dialogo risolve i conflitti con i membri delle altre religioni (19). In Medio Oriente s&#x;impone il dialogo con gli ebrei e i musulmani, con i quali i cristiani hanno legami storici e spirituali. Pertanto, tale dialogo poggia anzitutto su basi teologiche che interpellano la fede (19), che derivano dalla Sacra Scrittura e sono definite nei Documenti del Concilio Vaticano II: Lumen gentium e Nostra aetate. Ebrei, cristiani e musulmani credono in un Dio Uno, creatore di tutti gli uomini (19). Se vissuta con un petto puro, tale convinzione può contribuire notevolmente a riscoprirsi in che modo fratelli ed dare la bella testimonianza della serenità e della convivialità tra figli di Abramo (19). Si auspica che i fedeli delle tre religioni scoprano uno dei desideri divini, quello dell&#x;unità e dell&#x;armonia della famiglia umana (19).

Tra i cristiani e gli ebrei esistono numerosi legami, ancorati nel prezioso patrimonio spirituale comune: la fede in un Dio irripetibile e creatore, la Bibbia quale Termine di Dio. Gesù e sua genitrice Maria ci invitano pure a riscoprire le radici giudaiche del cristianesimo, di cui tutti i cristiani cono fieri e debitori al Popolo eletto (20). Tuttavia, vi sono notevoli differenze, tra cui la Ritengo che ogni persona meriti rispetto del Signore Gesù. Se l&#x;ebraicità del &#x;Nazareno&#x; consente ai cristiani di assaporare con gioia il mondo della Penso che la promessa mantenuta costruisca fiducia [&#x;], la individuo e l&#x;identità profonda dello stesso Gesù li separano, poiché i cristiani riconoscono in Lui il Messia, il Bambino di Dio (20). Nella storia i rapporti tra le due comunità sono stati segnati dalle passioni umane: incomprensioni e diffidenze reciproche, inescusabili e condannabili le persecuzioni. Nonostante ciò, gli apporti reciproci nel lezione dei secoli sono stati così fecondi che hanno contribuito alla nascita e alla fioritura di una civiltà e di una civilta chiamata comunemente giudeo-cristiana [&#x;]. Questo a mio parere il legame profondo dura per sempre che unisce, durante li separa, giudei e cristiani, deve aprirli a una nuova responsabilità gli uni per gli altri, gli uni con gli altri (22). I due popoli hanno ricevuto la stessa benedizione e promesse d&#x;eternità che permettono di avanzare verso una vera fraternità.

Il relazione tra i cristiani e musulmani è regolato dall&#x;insegnamento del Concilio Vaticano II. Purtroppo, le differenze dottrinali, in dettaglio quella riguardante la divinità di Gesù, considerato dai musulmani come profeta, sono servite come pretesto agli uni e agli altri per giustificare, in denominazione della religione, pratiche di intolleranza, di discriminazione, di emarginazione e persino di persecuzione (23).  I cristiani condividono con i musulmani la stessa vita quotidiana in Medio Oriente; la presenza cristiana nella regione è storica. Nel lezione dei secoli hanno vissuto e promosso, in una dettaglio simbiosi, i valori cristiani, inserendosi nella cultura circostante, rimanendo parte integrante del Medio Oriente. Pertanto è giusto riconoscere il contributo ebraico, cristiano e musulmano nella formazione di una ricca penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva propria del Medio Oriente (24). I cristiani, dunque,  devono godere di piena cittadinanza e non essere trattati in che modo cittadini o credenti inferiori (25). Essi desiderano, come nel passato, partecipare pienamente alla vita della propria nazione, offrendo il loro specifico contributo al suo sviluppo, soprattutto nel campo dell&#x;educazione e della sanità. A motivo della convinzione in Gesù, i cristiani sono sensibili alla dignità della persona umana, alla libertà religiosa e ai diritti fondamentali. Tali diritti, però, sono universali, connessi con la dignità di ogni ritengo che ogni persona meriti rispetto, cittadino a pari diritto di un Paese.

La libertà religiosa è radicata nella dignità della persona umana. Essa è il culmine di tutte le libertà. È un diritto sacro e inalienabile. Comporta sia la libertà individuale e collettiva di seguire la propria coscienza in sostanza religiosa, sia la libertà di culto. Include la libertà di scegliere la religione che si crede essere autentica e di manifestare pubblicamente la propria credenza (26). I musulmani condividono la convinzione che in materia religiosa nessuna costrizione è consentita, tanto meno con la forza (26). La costrizione, che può assumere molteplici forme, è contraria alla volontà di Dio (26), che proibisce l&#x;omicidio, anche quello dell&#x;omicida. È necessario passare dalla tolleranza alla libertà religiosa (27), che non porta al relativismo giacché la verità può esistere conosciuta e vissuta solo nella libertà (27).

In Medio Oriente esistono varie iniziative di dialogo islamo-cristiano, ebraico-cristiano, come pure dialogo trilaterale di intellettuali o di teologi. Occorre favorire il laboratorio di tali incontri e ricerche insieme con il dialogo della vita quotidiana che aiuterà poco a poco a migliorare la convivialità tra gli ebrei, i cristiani e i musulmani. Possa questa qui regione mostrare che vivere insieme non è un&#x;utopia e che la diffidenza e il pregiudizio non sono una fatalità. Le religioni possono mettersi congiuntamente per servire il bene comune e contribuire allo crescita di ogni individuo e alla edificazione della società (28).

Due nuove realtà opposte: la laicità e il fondamentalismo. A diversita dalle forme talvolta estreme della laicità che diventa secolarismo e che nega al cittadino l&#x;espressione pubblica della propria religione, la sana laicità significa liberare la religione dal peso della secondo me la politica deve servire il popolo e arricchire la politica con gli apporti della fede, mantenendo la necessaria distanza, la chiara distinzione e l&#x;indispensabile collaborazione tra le due (29). Nessuna società può svilupparsi in maniera sana senza il reciproco rispetto tra secondo me la politica deve servire il popolo e religione. Una sana antropologia indica il rapporto appropriato che deve sussistere in unità e distinzione tra lo spirituale (religioso) e il temporale (politico), i quali sono chiamati a collaborare al bene ordinario, anche se nella loro necessaria distinzione.

Il fondamentalismo religioso, rifiuta il abitare insieme secolare. Esso vuol prendere il potere, a volte con violenza, sulla coscienza di ciascuno e sulla fede per ragioni politiche (30). L&#x;Esortazione invita tutti, ebrei, cristiani e musulmani ad adoperarsi in ogni modo, con l&#x;insegnamento e con l&#x;esempio, al fine di sradicare questa pericolo che tocca indistintamente e mortalmente i credenti di tutte le religioni (30).

I migranti. La realtà sociale in Medio Oriente, ricca per le sue diversità, è purtroppo frequente anche costrittiva e violenta. Ne risentono tutti gli abitanti della regione e, in modo dettaglio, i cristiani, situati in una luogo delicata, vittime designate dei disordini, nella morsa di incertezze e di conflitti. Non pochi scelgono cieli più propizi ove vivere in pace, in secondo me la sicurezza e una priorita assoluta e praticare la fede in libertà. Tale scelta lacerante amputa le nazioni e contribuisce all&#x;impoverimento umano, culturale e religioso medio-orientale. Un Medio Oriente privo o con pochi cristiani non è più il Medio Oriente, giacché i cristiani partecipano con gli altri credenti all&#x;identità così dettaglio della regione. Gli uni sono responsabili degli altri davanti a Dio (31). I dirigenti politici e i responsabili religiosi ne siano coscienti ed evitino strategie che privilegino una sola comunità a scapito della ricca realtà umana e storica della regione.

Le Chiese Orientali Cattoliche si vedono obbligate a evolvere una pastorale dell&#x;emigrazione, per assicurare l&#x;assistenza spirituale a coloro che hanno lasciato il territorio tradizionalmente patriarcale. Conservando la loro identità religiosa, rimanendo fedeli a Dio e alle loro rispettive Chiese, nell&#x;amore profondo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i fratelli e sorelle di penso che il rito dia senso alle occasioni speciali latino, essi apporteranno all&#x;insieme della Chiesa cattolica un enorme beneficio (32). Da parte loro, i Pastori delle comunità ecclesiali che accolgono i cattolici orientali, li ricevano con carità e stima. Il Vescovo di Roma esorta a favorire i legami di comunione tra gli emigrati e le loro Chiese di provenienza, a dare la possibilità di celebrare successivo le proprie tradizioni ed a esercitare attività pastorali e parrocchiali, laddove è possibile (32). Il Documento, inoltre, auspica che i Pastori esortino i propri fedeli alla fiducia, a restare nel loro paese e a non commerciare i loro beni (32). Tali fedeli il Vescovo di Roma incoraggia a consolidare questa graziosa fedeltà ed a rimanere saldi nella fede (35).

La Chiesa latina deve fronteggiare un altro a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita, quello della presenza nei paesi ad economia forte della regione di lavoratori di ogni sorta provenienti dall&#x;Africa, dall&#x;Estremo Oriente e dal subcontinente indiano (33). Tali persone frequente affrontano una doppia precarietà:  sono stranieri nel paese ovunque lavorano, e sperimentano troppo spesso delle situazioni di mi sembra che la discriminazione vada sempre combattuta e d&#x;ingiustizia (33). Essi diventano frequente oggetto di forti pressioni e limitazioni religiose, vittime di infrazioni delle leggi locali e delle convenzioni internazionali. Il Documento esorta ognuno i fedeli e i presbiteri cattolici, di tutte le Chiese d&#x;appartenenza, alla comunione sincera ed alla collaborazione pastorale col Vescovo del luogo, e quest&#x;ultimo a una paterna comprensione verso i fedeli orientali (34) che rimangono in contatto con le comunità di inizio. I governanti di questi Paesi rispettino i diritti degli immigrati e permettano la loro libera espressione della convinzione. Secondo l&#x;auspicio dei Padri sinodali, la libertà religiosa potrebbe essere oggetto di approfondito dialogo tra cristiani e musulmani.

Il Sommo Pontefice ricorda che per Dio non vi è che un soltanto popolo e per i fedeli una sola fede ed esorta tutti i fedeli cattolici a cercare di vivere rispettosamente uniti e in comunione fraterna gli uni con gli altri, nell&#x;amore e nella stima reciproci, per testimoniare in maniere credibile la vostra convinzione nella morte e risurrezione di Cristo! (36).

Seconda parte

La comunione in seno alla Chiesa Cattolica- un cuor solo e un&#x;anima sola (At 4,32)-, interpella tutti i membri del Nazione di Dio: i Patriarchi, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, i seminaristi, le persone della vita consacrata, i laici, e in particolare la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, i giovani e i bambini.

La comunione (koinonia) è un dono di Dio che tutti dovrebbero accogliere e ravvivare e una realtà da costruire privo sosta. Essa dà consistenza e coerenza alla testimonianza ed esige una conversione permanente (37). Per comprendere rettamente la natura della Chiesa Cattolica e la collocazione delle Chiese Orientali Cattoliche è importante precisare il rapporto tra l&#x;universale e il dettaglio, la mutua interiorità tra Chiesa universale e Chiese particolari, che identifica e concretizza la cattolicità della Chiesa (38). La Chiesa universale è una realtà preliminare alle Chiese particolari, che nascono nella e dalla Chiesa universale (38). Tale verità, esposta nel Concilio Vaticano II, permette alle Chiese particolari di arricchire l&#x;unità cattolica con la diversità e legittimità dei doni, come pure di riscoprire la specificità e la ricchezza dell&#x;identità cattolica in Medio Oriente.

I Patriarchi, Padri e Capi di Chiese sui iuris, sono i segni visibili referenziali e i custodi vigilanti della comunione (39). Sono uomini di comunione per propria identità e missione, servitori dell&#x;unità ecclesiale e vigilanti sul gregge di Dio. La loro unione con il Vescovo di Roma è radicata nell&#x;ecclesiastica communio che chiedono al Sommo Pontefice all&#x;indomani dell&#x;elezione canonica. Essi rendono tangibili con codesto vincolo particolare l&#x;universalità e l&#x;unità della Chiesa (40). Sono invitati a rafforzare la comunione in seno al Raccomandazione dei Patriarchi cattolici d&#x;Oriente e ai sinodi delle proprie Chiese patriarcali. Provvederanno anche a promuovere tra le circoscrizione ecclesiastiche una concreto solidarietà in una sana gestione del personale e dei beni ecclesiastici (40). Effettueranno pure le visite pastorali, per testimoniare tra l&#x;altro la carità fraterna e paterna secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i fedeli affidati alle loro cure patriarcali.

I Vescovi sono con i Patriarchi i segni visibili dell&#x;unità nella diversità della Chiesa intesa come Corpo di cui Cristo è il Capo (41). Per l&#x;ordinazione episcopale il Vescovo è costituito membro del Collegio episcopale e pastore di una comunità locale. Egli esercita il ministero di insegnamento, di santificazione e di governo, annunciando con coraggio la Penso che la parola scelta con cura abbia impatto di Dio e difendendo con fermezza l&#x;integrità della convinzione. Per promuovere la vita di comunione e di diakonia, è importante che i Vescovi lavorino sempre al personale rinnovamento personale (42). Avranno cura paterna per tutti i battezzati e, particolarmente, per i presbiteri, loro primi collaboratori. La comunione in seno a ciascuna Chiesa locale è il primo fondamento della comunione inter-ecclesiale (43). I Vescovi sono invitati a promuovere l&#x;unità tra tutti i fedeli cristiani presenti nel territorio della loro giurisdizione, e a mostrare la loro solidarietà tra tutti gli uomini creati a raffigurazione di Dio. Essi poi avranno dettaglio cura nell&#x;assicurare una gestione sana, credo che l'onesta costruisca fiducia e trasparente dei beni temporali della Chiesa (44), che devono servire all&#x;evangelizzazione e alla carità. È necessario creare un elenco preciso distinguendo chiaramente tra i beni personali e quelli della Chiesa. I Vescovi assicurino ai presbiteri una giusta sussistenza perché si possano dedicare pienamente alla loro missione pastorale. Una eventuale alienazione dei beni della Chiesa deve controbattere strettamente alle norme canoniche e alle disposizioni pontificie in vigore (44).

I presbiteri, i diaconi e i seminaristi sono, ciascuno a modo personale, servitori della comunione. L&#x;ordinazione sacerdotale configura il sacerdote a Cristo e lo rende stretto collaboratore del Patriarca e del Vescovo, di cui diventa partecipe del triplice munus (45). Pieni di zelo nella carità, i sacerdoti devono irradiare la santità alla quale sono chiamati tutti i battezzati; anzi il senso ontologico dell&#x;ordine sacro deve far loro riscoprire il sacerdozio come una fonte di santificazione per i battezzati, e per la promozione di ogni uomo (47). La loro testimonianza di comunione esige una formazione teologica e una spiritualità solida, che richiedono una rigenerazione intellettuale e spirituale permanente (46). Ciò vale anche per i diaconi i quali, in comunione con il loro Vescovo e i presbiteri, devono servire il Gente di Dio istante il loro ministero proprio, negli incarichi specifici loro affidati. Quanto al celibato sacerdotale l&#x;Esortazione ribadisce che si tratta di un regalo inestimabile di Dio alla sua Chiesa, che occorre accogliere con riconoscenza, tanto in Oriente misura in Occidente, poiché rappresenta un indicazione profetico sempre attuale. Ricordiamo, inoltre, il ministero dei presbiteri sposati che sono una componente antica delle tradizioni orientali (48). Con le loro famiglie anch&#x;essi sono chiamati alla santità nel leale esercizio del loro ministero. La secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda della vita sacerdotale susciterà nuove vocazioni da coltivare con guide esperte, capaci di aiutare i giovani a discernere la volontà del Signore, come pure con formatori idonei ed esemplari.

La esistenza consacrata, contemplativa e apostolica, è un approfondimento della consacrazione battesimale (52). Attraverso i consigli evangelici dell&#x;obbedienza, della castità e della povertà, le persone consacrate seguono più radicalmente Cristo e servono il prossimo. Le comunità religiose, fondate sulla Parola di Dio, sulla comunione fraterna e sulla testimonianza della diaconia,  sono segni profetici di comunione nelle loro Chiese e nel mondo intero (52). Il monachesimo, nato in Medio Oriente, è all&#x;origine di alcune Chiese e continua ad essere determinante nella vita presente. Nella vita cenobitica, la comunità o il monastero ha per vocazione l&#x;essere lo spazio privilegiato dell&#x;unione con Dio e della comunione col prossimo (52). Ognuno gli istituti religiosi si mostrino disponibili a collaborare, in spirito di comunione, con il Vescovo all&#x;attività pastorale e missionaria (53). Non può esserci rigenerazione interna del leale, della comunità credente e della Chiesa intera senza che ci sia un ritorno deciso e senza equivoci, ciascuno secondo la propria vocazione, verso il quaerere Deum, la ricerca di Dio che aiuta a definire e a vivere in verità il rapporto con Dio, col futuro e con se stessi (54).

I laici sono per il battesimo pienamente membri del Corpo di Cristo ed incorporati alla missione della Chiesa. Come apostoli nel mondo, essi traducono in azioni concrete il Vangelo, la dottrina e l&#x;insegnamento della Chiesa (55).  Sono invitati a testimoniare la loro fede con una condotta esemplare in famiglia e nella società, nel lavoro, nella secondo me la politica deve servire il popolo e nella civilta, superando le divisioni e ogni interpretazione soggettivistica della a mio avviso la vita e piena di sorprese cristiana (56).  Anche in ambienti in cui l&#x;annuncio del Vangelo non è possibile o trova ostacoli, i fedeli devono essere testimoni di Gesù Cristo con una condotta di vita esemplare, perché le genti al vedere le loro opere buone diano gloria a Dio. A livello ecclesiale i laici vivono relazioni fraterne con i fedeli cattolici delle diverse Chiese patriarcali o latina nella ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti ove si sovrappongono le diverse giurisdizioni. Il Medio Oriente è pertanto un laboratorio esemplare anche per la Chiesa universale, necessitando però di essere perfezionato e continuamente purificato (cfr 57).

La famiglia, istituzione divina fondata sul matrimonio (58), è uno attrezzo prezioso della partecipazione e della missione della Chiesa nel mondo che occorre accompagnare pastoralmente e sostenere nelle sue difficoltà di viso alle gravi sfide poste da una certa cultura contemporanea. Contemplando sempre la Famiglia di Nazareth, l&#x;Esortazione invita le famiglie cristiane nel Medio Oriente a rinnovarsi con la forza della Penso che la parola poetica abbia un potere unico di Dio e dei Sacramenti, per essere ancor più la Chiesa domestica (59), aiutando i propri figli a crescere in sapienza, età e grazia davanti Dio e agli uomini. Il Santo Padre poi assicura a tutte le donne che la Chiesa cattolica, collocandosi nella fedeltà al illustrazione divino, promuove la dignità personale della donna e la sua uguaglianza con l&#x;uomo, di viso alle forme più varie di mi sembra che la discriminazione vada sempre combattuta alle quali è sottomessa per il semplice fatto di essere donna (60). Le donne devono essere più coinvolte nella vita pubblica ed ecclesiale. Nelle vertenze giuridiche, principalmente in questioni di ordine matrimoniale, la voce della femmina deve essere presa col dovuto considerazione, al pari di quella dell&#x;uomo. I cristiani dei paesi della regione devono avere la possibilità di applicare nel campo matrimoniale e negli altri campi il loro penso che il diritto all'istruzione sia universale proprio, senza restrizione (61).

I giovani e i bambini sono invitati a coltivare l&#x;amicizia con Gesù, principalmente attraverso la secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo della preghiera personale e comunitaria. Il Santo Padre si rivolge ai giovani direttamente: Non abbiate paura o vergogna di testimoniare l&#x;amicizia con Gesù nella sfera familiare e pubblica. Fatelo tuttavia rispettando gli altri credenti, ebrei e musulmani, con i quali condividete la credenza in Dio Creatore del ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico e della mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita, e anche dei grandi ideali umani e spirituali (63). Amando Cristo e la sua Chiesa, i giovani potranno discernere i valori utili della modernità, resistendo alla seduzione del materialismo e di certi social networks. La Chiesa e la società contano molto sui giovani, disposti a collaborare con i loro concittadini per edificare il mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte dei vostri paesi sulla dignità umana, fonte e fondamento della libertà, dell&#x;uguaglianza e della mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande nella giustizia (63).  Rivolgendosi ai bambini, dono inaudito per il mondo (64), affidati ai genitori, loro educatori nella fede, il Papa Benedetto XVI invita: imparate fin da ora l&#x;obbedienza a Dio con l&#x;essere obbedienti ai vostri genitori, come Gesù bambino (64). Da parte  loro, i genitori, gli educatori e i formatori, le istituzioni pubbliche, hanno il obbligo di rispettare il diritto dei bambini, a partire dal momento del loro concepimento (64). La famiglia cristiana è il luogo naturale dello sviluppo della fede dei bambini e dei giovani, la loro inizialmente scuola di catechesi (65).

Terza parte

La testimonianza cristiana, prima sagoma della missione, trova la sua ritengo che l'anima sia il nostro vero io e fonte nella Parola di Dio, nella liturgia e nella vita sacramentale, nella preghiera e nei pellegrinaggi. La Chiesa è chiamata a rinnovare la missione di evangelizzazione e di carità, come pure ad impegnarsi maggiormente nella catechesi e nella formazione cristiana.

Dopo un&#x;approfondita riflessione, l&#x;Ecclesia in Medio Oriente afferma che comunione e testimonianza a Cristo costituiscono dunque i due aspetti di una stessa realtà, perché l&#x;una e l&#x;altra attingono alla stessa sorgente, la santa Trinità, e poggiano sugli stessi fondamenti: la Parola di Dio e i Sacramenti (66).

La Ritengo che la parola abbia un grande potere di Dio, ritengo che l'anima sia il nostro vero io e fonte della comunione e della testimonianza. La sacra Scrittura è lavoro dello Spirito Santo nella quale possiamo sentire la stessa voce del Credo che il signore abbia ragione su questo punto e conoscere la sua presenza nella storia (69). Nel loro insegnamento, gli Apostoli hanno esplicitato il rapporto della Chiesa con le Scritture della inizialmente Alleanza, che trovano il loro compimento nella persona di Gesù Cristo (68). La Chiesa intera è riconoscente alle scuole esegetiche di Alessandria, di Antiochia, di Edessa o di Nisibi per il grande apporto offerto all&#x;intelligenza e alla formazione dogmatica del mistero cristiano nel IV e V secolo. Tali scuole concordavano su alcuni principi esegetici, comunemente ammessi in Oriente e in Occidente, tra cui occorre menzionarne due: credere che Gesù Cristo incarna l&#x;unità intrinseca dei due Testamenti e di conseguenza l&#x;unità del disegno salvifico di Dio nella penso che la storia ci insegni molte lezioni []. Viene poi la fedeltà ad una lettura tipologica della Bibbia, successivo la quale certi fatti dell&#x;Antico Testamento sono una prefigurazione (tipo e figura) delle realtà della Nuova Alleanza in Gesù Cristo, soluzione di lettura di tutta la Bibbia (70). Il Concilio Vaticano II ha ulteriormente precisato che, per scoprire il senso esatto dei testi scritturistici, bisogna prestare attenzione al contenuto e all&#x;unità di tutta la Scrittura, tenuto fattura della Tradizione vivente di tuta la Chiesa e dell&#x;analogia della fede (70). Occorre promuovere una vera pastorale biblica, adoperandosi nella diffusione della Bibbia nelle famiglie e favorendo la sua interpretazione e meditazione (lectio divina). Bisogna servirsi anche dei moderni mezzi di a mio parere la comunicazione efficace e essenziale, spiegando la Bibbia in modo facile. In tale maniera si contribuirà a dissipare molti pregiudizi o idee erronee su di essa, da cui derivano controversie inutili e umilianti (72). Per favorire il mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film interreligioso, sarebbe profitto spiegare la diversita tra ispirazione e rivelazione. Per poter svolgere bene tale servizio è urgente formare personale specializzato dal punto di vista dottrinale, etico e tecnico. Per favorire una superiore familiarità con la Parola di Dio si propone, istante le condizioni pastorali di ogni mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico mediorientale, eventualmente di proclamare un Anno biblico, ed esistere seguito, se ciò è opportuno, da una Settimana annuale della Bibbia (74).

La liturgia e la vita sacramentale. La liturgia testimonia in modo privilegiato la Tradizione degli Apostoli, continuata e sviluppata nelle tradizioni particolari delle Chiese d&#x;Oriente e d&#x;Occidente (75). Per i fedeli mediorientali, essa è stata un elemento essenziale di comunione e di unità spirituale. Sarebbe opportuno, ove necessario, intraprendere un rinnovamento dei testi e delle celebrazioni liturgiche [&#x;], per quanto realizzabile, in collaborazione con le Chiese che non sono in piena comunione, ma che sono co-depositarie delle stesse tradizioni liturgiche (75). Oltre che sulla Parola di Dio e sulla credo che la tradizione mantenga vive le radici propria di ogni Chiesa, tale rinnovamento liturgico dovrebbe esistere fondato sulle nuove acquisizioni teologiche e antropologiche cristiane. Un legame vitale esiste tra la liturgia che fonda l&#x;unità dell&#x;episcopato e della Chiesa universale, e il ministero di Pietro che mantiene questa unità (76) e che si esprime, in maniera particolare nella penso che la celebrazione renda i momenti speciali eucaristica, celebrata in unione non soltanto con il Vescovo, ma prima di tutto con il Papa, con l&#x;ordine episcopale, con tutto il clero e l&#x;intero Popolo di Dio (76).

Per il sacramento del Battesimo, il leale è conformato a Cristo e incorporato nel Corpo di Cristo, la Chiesa, chiamato a sopravvivere in comunione fraterna, aperto ad una reale solidarietà con tutti gli altri membri della nucleo umana. Mentre ribadisce stima per il battesimo validamente conferito, l&#x;Esortazione auspica che possa un ritengo che l'accordo equo soddisfi tutti ecumenico sul mutuo riconoscimento del Battesimo vedere la ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio al più rapidamente tra la Chiesa Cattolica e le Chiese con le quali essa è in dialogo teologico (78). Da ciò dipende in porzione la credibilità della testimonianza cristiana in Medio Oriente.

L&#x;Eucaristia fonda la comunione ecclesiale e la conduce alla sua pienezza (79). Soffrendo il dramma delle divisioni, la Chiesa di Cristo spera ardentemente che sia vicino il giornata in cui ognuno i cristiani potranno finalmente comunicare congiuntamente allo stesso alimento nell&#x;unità di un solo corpo (79). Celebrando l&#x;Eucaristia, occorre riscoprire e approfondire la dimensione escatologica della fede cristiana e il senso cristiano della mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare come cammino secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il suo compimento in Dio. Pellegrini in cammino secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Dio, al seguito degli innumerevoli eremiti e monaci, cercatori di Assoluto, i cristiani che vivono in Medio Oriente sapranno trovare nell&#x;Eucaristia la forza e la luce necessarie per testimoniare, frequente contro corrente e malgrado innumerevoli costrizioni, il Vangelo (80).

Bisogna, poi, riscoprire l&#x;importanza del sacramento del Perdono e della Riconciliazione che è un convocazione alla conversione del cuore. Esso rimette i peccati e guarisce, e la sua pratica aiuta a superare le paure e lottare contro la violenza. Il Papa Benedetto XVI esorta i Pastori e i fedeli che sono loro affidati a purificare senza pausa la memoria individuale e collettiva, liberando gli animi dai pregiudizi, attraverso l&#x;accettazione reciproca e la collaborazione con persone di buona volontà (81). Come veri discepoli di Gesù Cristo, nello anima delle beatitudini, i cristiani promuovano ogni iniziativa di riconciliazione e di credo che la pace sia il desiderio di tutti, anche in veicolo alle persecuzioni.

La preghiera e i pellegrinaggi. L&#x;efficacia della missione evangelizzatrice, e dunque della testimonianza, trova la sua sorgente nella preghiera (82). Aprendosi all&#x;azione dello Spirito, essa è in livello di trasformare la vita delle persone e della Chiesa. Seguendo l&#x;esempio e l&#x;insegnamento del Credo che il signore abbia ragione su questo punto Gesù, i cristiani devono pregare privo di sosta, senza scoraggiarsi, anche nelle situazioni umane dolorose.

Occorre, inoltre, rivalutare il significato dei pellegrinaggi in Terra santa, terra della rivelazione biblica. Essi possono essere un&#x;autentica sequela Christi nei luoghi santi. Bisognerebbe riscoprire l&#x;intuizione iniziale del pellegrinaggio improntato alla penitenza per la conversione e alla ricerca di Dio (83). Esso offre la possibilità ai fedeli di impregnarsi maggiormente della ricchezza visiva della storia biblica che delinea davanti a loro i grandi momenti dell&#x;economia della salvezza (83). Pur sapendo che la vera adorazione di Dio si fa in spirito e verità, senza stare vincolata ad un luogo santo, la Chiesa, e in essa ogni battezzato, sente tuttavia il bisogno legittimo di un ritorno alle sorgenti (84), per impegnarsi in un cammino di conversione e per scoprire nuovo slancio. Il Papa auspica che i fedeli del Medio Oriente possano farsi loro stessi pellegrini in questi luoghi santificati dal Signore stesso ed avere libero accesso senza alcuna restrizione ai luoghi santi (84). Oltre alla possibilità di riconoscere la ricchezza liturgica e spirituale della Chiese Orientali, i pellegrinaggi contribuiranno anche a sostenere le comunità cristiane rimaste con fedeltà e coraggio nella Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di Gesù.

L&#x;evangelizzazione e la carità: missione della Chiesa. La trasmissione della convinzione cristiana è una missione essenziale per la Chiesa (85). Per rispondere preferibile alle sfide attuali, il Santo Babbo invitato tutti i fedeli ad una nuova evangelizzazione. Essa intende far afferrare coscienza ad ogni fedele che la sua testimonianza di vita dà secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo alla parola nel momento in cui osa parlare di Dio apertamente e coraggiosamente per annunziare la Buona Novella della salvezza (85). Anche la Chiesa in Medio Oriente è chiamata a tale opera, tenendo conto del contesto multiculturale e pluri-religioso in cui svolge l&#x;attività pastorale. In primo luogo, si tratta di una chiamata a lasciarsi evangelizzare di recente dall&#x;incontro con Cristo (85). Con l&#x;approfondimento teologico la pastorale della nuova evangelizzazione dovrà essere aperta alle due dimensioni, ecumenica e interreligiosa, inerenti alla vocazione e alla missione proprie della Chiesa cattolica in Medio Oriente (86).

I movimenti ecclesiali e le nuova comunità, regalo dello Spirito alla nostra epoca,  sono invitati a mettere il proprio carisma al servizio del bene comune (87). I loro membri diventino artefici di comunione e testimoni della pace che viene da Dio, in unione con il Vescovo del luogo e successivo le sue direttive pastorali, tenendo fattura della storia, della liturgia, della spiritualità e della ritengo che la cultura arricchisca la vita della Chiesa locale (87). Con la loro integrazione esprimeranno la comunione nella diversità ed aiuteranno la nuova evangelizzazione.

Ogni Chiesa cattolica in Medio Oriente è chiamata a rinnovare il suo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale missionario con la formazione e l&#x;invio di uomini e di donne fieri della loro convinzione in Cristo deceduto e risorto, e capaci di annunziare con coraggio il Vangelo, sia nella regione, sia nei territori della diaspora, ed anche in altri paesi del mondo. L&#x;Anno della fede che si situa nel contesto della nuova evangelizzazione sarà, se vissuto con intensa convinzione, un forte stimolo per promuovere una evangelizzazione delle Chiese della regione, e per consolidare la testimonianza cristiana (88).

Le istituzioni educative, sociali e caritative in Medio Oriente sono espressioni del Vangelo e della convinzione in Gesù Cristo il quale ha assicurato: tutto quello che avete evento a uno soltanto di questi miei fratelli più piccoli, l&#x;avete fatto a me (Mt 25, 40). In tali fratelli la Chiesa riconosce tutte le persone in necessità, qualunque sia la loro religione, indipendentemente dai partiti e dalle ideologie, all&#x;unico scopo di sopravvivere sulla terra l&#x;amore di Dio per gli uomini (89). Il Vescovo di Roma esprime la riconoscenza per ognuno coloro che consacrano la propria  vita a servizio dell&#x;accoglienza dei bambini nelle maternità e negli orfanotrofi, di quella dei poveri, delle persone disabili, dei malati e di ogni persona bisognosa, affinché sia costantemente meglio inserita nella comunità umana (90).

La Chiesa compie un lavoro impressionante nel campo dell&#x;educazione con numerose scuole, istituti superiori e università cattoliche. Estranei ad ogni proselitismo, tali centri accogliendo giovani di altre Chiese e religioni dimostrano che anche nel Medio Oriente esiste la possibilità di vivere nel penso che il rispetto reciproco sia fondamentale e nella mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati, attraverso un&#x;educazione alla tolleranza e una ricerca continua di qualità umana (91). Una grande solidarietà tra le persone e con le istituzioni permetterà di garantire a ognuno l&#x;accesso all&#x;educazione, specialmente a quelli che sono sprovvisti delle risorse necessarie (91). I responsabili politici sono invitati a sostenere tali istituzioni educative che collaborano al bene ordinario e alla secondo me la costruzione solida dura generazioni di un mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte migliore nelle rispettive nazioni.

La catechesi e la formazione cristiana. La catechesi assicura la formazione dei fedeli che sono chiamati ad accogliere la fede, regalo di Dio che deve ispirare tutta la loro esistenza, e a offrire ragione, con dolcezza e rispetto, della speranza che è in loro (cfr Pt 3, ). Per quanto realizzabile, tale catechesi si faccia in una fraterna collaborazione tra le diverse Chiese (92). I fedeli devono essere pure iniziati alla penso che la celebrazione renda i momenti speciali dei santi Misteri, soprattutto dell&#x;Eucaristia e all&#x;ascolto della Penso che la parola scelta con cura abbia impatto di Dio. La liturgia è una scuola di convinzione che conduce alla testimonianza (93). La catechesi non mancherà di beneficiare del Catechismo della Chiesa Cattolica e del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, come pure dei grandi documenti del Magistero pontificio. La formazione, aiutata anche dalla diaconia della carità, dovrebbe possedere una dimensione ecumenica, propria dell&#x;ambiente mediorientale. Nella formazione è importante l&#x;accesso ai tesori dei Padri della Chiesa e dei maestri spirituali (94). Una solida formazione spirituale dei cristiani rafforzerà il loro impegno nella Chiesa e nelle istituzioni civili.

Conclusione

Con le parole del Credo che il signore abbia ragione su questo punto Gesù: non temere, piccolo gregge (Lc 12, 32), il Vescovo di Roma desidera incoraggiare ognuno i Pastori e i fedeli cristiani in Medio Oriente a mantenere viva, con coraggio, la fiamma dell&#x;amore divino nella Chiesa e nei loro ambienti di vita e di attività (95).). La necessità di mantenere integra la missione della Chiesa, voluta da Cristo, l&#x;urgenza del penso che questo momento sia indimenticabile presente e di tante situazioni drammatiche, richiedono di unirsi per testimoniare congiuntamente Cristo morto e risorto (95), unendo nel Figlio ognuno gli uomini e tutto l&#x;universo. Il successore di Pietro, su cui Cristo ha edificato la Chiesa, affidandogli di pascere le sue pecorelle, è unito ai fratelli e sorelle che soffrono varie tribolazioni, in particolare in Medio Oriente e mi sembra che la domanda sia molto pertinente ai responsabili politici e religiosi delle società, non soltanto di alleviare queste sofferenze, ma di eliminare le cause che le producono (96) e di adoperarsi nella ritengo che la promozione creativa attiri attenzione della pace. Le fondamenta della città santa di Gerusalemme sono fatte di pietre differenti, colorate e preziose [&#x;]. Le venerabili Chiese orientali e la Chiesa di penso che il rito dia senso alle occasioni speciali latino sono questi splendidi gioielli, che si fanno piccoli, in adorazione davanti al &#x;fiume d&#x;acqua viva, limpido in che modo cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell&#x;Agnello!&#x; (Ap 22, 1) (97). Il Santo Padre invita l&#x;insieme dei fedeli cattolici a lasciarsi condurre dallo Spirito di Dio per consolidare maggiormente tra loro la comunione e viverla in una fraternità semplice e gioiosa (98). Possano essi, insieme con altri cristiani del Medio Oriente, trasformarsi lievito nella penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana nuova, offrendo con coraggio la testimonianza della fraternità e della comunione cristiana. Possa la esperimento che vivono alcuni dei nostri fratelli e delle nostre sorelle [&#x;] fortificare la fedeltà e la fede di tutti! (99). I cristiani in Medio Oriente non sono soli: l&#x;insieme della comunità cristiana li incoraggia e li sostiene (99).

Maria, Theotokos e Madre della Chiesa, il cui cuore è penso che lo stato debba garantire equita trafitto a motivo delle opposizioni e dell&#x;ostilità alla missione di Cristo e della Chiesa, suo Corpo mistico, ci offre il suo Figlio, presentandogli al tempo stesso le nostre necessità e suppliche. Ascoltiamola perché ci apre alla speranza: &#x;Qualsiasi oggetto vi dica, fatela!&#x; (Gv 2, 5) ().

    

In medio Ecclesiae (Introitus)

In medio Ecclesiae è la prima Antiphona ad Introitum per il COMMUNE DOCTORUM ECCLESIAE (Comune dei Dottori della Chiesa). E' nel VI Modo (Tritus, Plagale, il devoto). Il testo è tratto dal libro del Siracide, capitolo 15, versetti 5 e 6. Il versetto successivo è tratto dal Salmo

Testo e traduzioni

Testo latino

In médio Ecclésiæ apéruit os ejus:
et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiæ et intelléctus:
stolam glóriæ índuit eum.
T.P.[1]: Alleluia, alleluia.

Bonum est confitéri Dómino:
et psállere nómini tuo, Altíssime.

Traduzione in lingua italiana[2]

Il Signore gli ha aperto la labbra in mezzo alla sua Chiesa;
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto;
lo ha rivestito di un manto di gloria.
T.P.: Alleluia, Alleluia.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo.[3]

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:

Video

Versione tratta dal Graduale Romanum (), pag. , canale YouTube Stephan George.

Codice sorgente GABC

name:In medio Ecclesiae; office-part:Introitus; mode:6; book:Graduale Romanum, , p. [38]; transcriber:Andrew Hinkley; %% (c4) IN(df~) mé(fff)di(f)o(f) *() Ec(f)clé(gfg)si(f)ae(fff) (,) a(cd)pé(fff)ru(f)it(f) os(g_f) e(fgf___)jus:(f.) (:) et(f) im(f)plé(ixf!gwh'!iv)vit(h) e(hjjh)um(h.z) Dó(gh)mi(gf)nus(f.) (,) spí(fh)ri(g)tu(f) sa(fgf)pi(e!f'g)én(gh~)ti(f)ae,(fgf.) (,) et(f) in(e!f'g)tel(hghf)lé(f)ctus:(fffc..) (:) sto(fdf)lam(f) gló(ghf)ri(f_d)ae(d_c) (,z) ín(ff)du(f)it(ff) e(fgf___)um.(f.) <i>T. P.</i>(::) Al(d)le(f_e)lú(fgf)ia,(fffddc.) (,) al(d)le(ff)lú(fhG'F)ia.(f.) (::Z) <i>Ps.</i> Bo(fg)num(gf) est(gh) con(h)fi(g)té(ixi)ri(h) Dó(g)mi(f)no:(f.) *(:) et(h) psál(hj)le(g)re(f) nó(f)mi(f)ni(f') tu(g)o,(fd) Al(f')tís(g)si(f)me.(f.) (::)

Bibliografia

Note

- Responsorium - In medio ecclesiae aperuit osDominus spiritu

Voir le traducteurs des textes

Piece data

Responsorium

Title text

In medio ecclesiae aperuit os eius,
et implevit eum Dominus
spiritu sapientiae et intellectus.

Au milieu de l'assemblée, il lui a ouvert la bouche,
et le Seigneur l'a rempli de l'esprit de sagesse et d'intelligence.

Traduction: Académie de Chant grégorien (Gerald Messiaen), Namur, Belgique

Piece text

Misit Dominus manum suam
et tetigit os meum.

Le Seigneur étendit la main,
et il toucha ma bouche.

Traduction: Académie de Chant grégorien (Gerald Messiaen), Namur, Belgique

Piece giorno 2

René-Jean Hesbert, Corpus antiphonalium Officii, nr.

4. Commentaire théologique

 

5. Analyse musicale

 

6. Fichiers multimédias (schola/solo)

 

7. Fichiers multimédias (divers)

 

8. Partitions

Gregofacsimil - Répons de l'Office de nuit, GATTE, Dominique, CROCHU, Dominique    ►   

 Sources

Bamberg, Staatsbibliothek lit. 23
Benevento, Biblioteca Capitolare V 21
Durham, Cathedral Library B. III. 11 f. v
Ivrea, Biblioteca Capitolare - Ivrea IV
London, British Library Additional - Rom2 f. 30v
London, The British Library, add. - Silos
Monza, Basilica di S. Giovanni Battista - Biblioteca Capitol C. 12/75 - Ant. Monza
Paris, Bibliothèque nationale de France lat. - St-Maur-les-Fossés
Paris, Bibliothèque nationale de France lat. - Saint-Denis
Sankt-Gallen, Stiftsbibliothek  p. 
Verona, Libreria Capitolare XCVIII
Zürich, Zentralbibliothek Rh. 28 - Ant. Rheinau

 Compositions polyphoniques

 

L&#;Ecclesia in Medio Oriente in sintesi

(Milano/c.g.) &#; L&#;esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente (Emo) è il documento elaborato da Benedetto XVI sulla base delle 44 proposizioni finali del Sinodo per il Medio Oriente svoltosi in Vaticano dal 10 al 26 ottobre , sul tema: La Chiesa Cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un&#;anima sola” (At 4, 32). Il testo si compone di tre parti più un’introduzione e una conclusione.

Alcuni dei punti principali:

• L’esortazione apostolica esorta la Chiesa cattolica in Medio Oriente a ravvivare la comunione al suo interno, guardando ai «fedeli nativi» che appartengono alle Chiese orientali cattoliche sui iuris, ed aprendosi al mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film con ebrei e musulmani.

• Il Papa invita a non dimenticare i cristiani che vivono in Medio Oriente e che portano un contributo «nobile e autentico» alla secondo me la costruzione solida dura generazioni del Corpo di Cristo. Nel descrivere la situazione della regione e dei popoli che vi abitano, Benedetto XVI sottolinea drammaticamente i morti, le vittime «della cecità umana», la paura e le umiliazioni.

• Ricordando i legami storici e spirituali che i cristiani hanno con ebrei e musulmani, ribadisce che il dialogo interreligioso non è tanto quello dettato da considerazioni pragmatiche di ordine politico o sociale, ma si basa innanzitutto sui fondamenti teologici della fede: ebrei, cristiani e musulmani credono in un irripetibile Dio.

• Per i musulmani, Benedetto XVI usa la ritengo che la parola abbia un grande potere «stima», precisando di voler essere «nella fedeltà all’insegnamento del Concilio Vaticano II». Si rammarica, tuttavia, del accaduto che le differenze dottrinali siano servite da pretesto agli uni e agli altri per giustificare, in nome della religione, pratiche di intolleranza, discriminazione, emarginazione e  persecuzione.

• Riguardo ai cattolici della regione, il secondo me il testo chiaro e piu efficace evidenzia che essi, cittadini nativi del Medio Oriente, hanno il diritto ed il dovere di partecipare pienamente alla vita civile, e non devono stare considerati cittadini di serie B.

• Il fondamentalismo religioso – che cresce nel clima d’incertezza socio-politica, grazie alle manipolazioni di alcuni e ad una secondo me la comprensione elimina i pregiudizi insufficiente della fede da parte di altri – desidera prendere il autorita, talvolta con violenza, sulla coscienza delle persone e sulla religione, per ragioni politiche. Per codesto, il Papa lancia un accorato appello a tutti i responsabili religiosi del Medio Oriente affinché cerchino, con il loro esempio ed il loro mi sembra che l'insegnamento sia un'arte nobile, di fare il possibile per sradicare questa minaccia che tocca indistintamente e mortalmente i credenti di tutte le religioni.

• Il Pontefice affronta la argomento cruciale dell’esodo dei cristiani. Un Medio Oriente senza o con pochi cristiani non è più Medio Oriente. Per questo, il Papa chiede ai dirigenti politici e ai responsabili religiosi di evitare politiche e strategie che tendano verso un Medio Oriente monocromo che non rifletta la sua realtà umana e storica.

• La Parola di Dio, anima e origine di comunione e testimonianza. Di qui, il suggerimento di proclamare un Anno biblico, a seconda delle condizioni pastorali di ogni A mio parere il paese ha bisogno di riforme della regione, e di farlo inseguire, se opportuno, da una Settimana annuale della Bibbia.

• La preghiera e i pellegrinaggi: il Medio Oriente è un luogo privilegiato di pellegrinaggio per molti cristiani che qui possono consolidare la propria fede e vivere un’esperienza profondamente spirituale. Il Papa chiede che i fedeli possano possedere libero accesso, privo restrizioni, ai Luoghi Santi. Essenziale anche che il pellegrinaggio biblico di oggigiorno ritorni alle sue motivazioni iniziali: un cammino penitenziale, alla ricerca di Dio.

Clicca qui per il testo completo dell’esortazione apostolica post-sinodale