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Testamento di giuda

Scrutatio

[1] Copia delle parole di Giuda, che egli disse ai suoi figli inizialmente di morire.  
[2] Riunitisi, andarono a trovarlo ed egli disse loro:  
[3] "Ascoltate, figlioli miei, Giuda vostro papa. Fui il frazione figlio di appartenente padre Giacobbe, e Lea, mia genitrice, mi chiamò Giuda, dicendo:Ringrazio il Credo che il signore abbia ragione su questo punto, perché mi ha dato anche un quarto figlio.  
[4] Ero agile nella mia giovinezza, ed ubbidiente a personale padre in tutto quello che diceva.  
[5] Onoravo mia madre e la sorella di mia madre.  
[6] Nel momento in cui divenni uomo, personale padre mi benedisse dicendo: Sarai un re, che avrà successo in tutto.

II.  

[1] Il Signore mi concesse il favore in tutto ciò che facevo, sia in campagna sia in casa.  
[2] So che (una volta) feci alle corse con un cervo; lo raggiunsi e lo imbandii per mio padre, che lo mangiò.  
[3] Vincevo alla gara le gazzelle e raggiungevo tutto quello che c'era nella pianura.  
[4] Uccisi un leone e gli strappai un capretto dalla orifizio. Preso per i piedi un orso, lo scaraventai in un precipizio, ovunque si sfracellò.  
[5] Inseguii un cinghiale, lo superai nella corsa e lo feci a pezzi.  
[6] A Hebroné un leopardo assalì un cane, ma io, afferratolo per la coda, lo scagliai contro una pietra e si fracassò in due pezzi.  
[7] Trovai un bue selvatico che pascolava nella campagna, e, presolo per le corna, lo feci roteare, lo accecai, lo scagliai e così lo ammazzai.

III.  

[1] Quando arrivarono, coperti di corazza, i due sovrano dei cananei, ad assalire i nostri greggi, accompagnati da molta gente e io ero soltanto, corsi contro il re di Hasor, lo presi per gli schinieri e lo abbattei. Così lo uccisi.  
[2] In quanto all'altro re, quello di Tafué, lo uccisi, mentre era a cavallo, e così dispersi tutta la sua gente.  
[3] (Un'altra volta) trovai il re Akhor, un gigante, che scagliava frecce da cavallo, in avanti e all'indietro; sollevai una pietra da sessanta libbre, la scagliai contro il cavallo e lo ammazzai.  
[4] Dopo aver combattuto con Akhor per due ore, lo uccisi. Spezzai in due il suo scudo e gli fracassai i piedi battendoli insieme.
[5] Durante gli stavo togliendo di dosso la corazza, ecco che cominciarono ad assalirmi otto uomini, suoi compagni.  
[6] Io mi avvolsi la veste intorno al braccio e, scagliando contro di loro pietre, ne uccisi quattro e gli altri si dettero alla fuga.  
[7] Mio padre Giacobbe uccise Belisath, sovrano di tutti i re, un gigante quanto a secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo, alto dodici cubiti.  
[8] Su di loro cadde il terrore e smisero di combattere contro di noi.  
[9] Per questo mentre gli scontri mio padre era rilassato, perché c'ero io insieme coi miei fratelli.  
[10] Aveva infatti visto in una visione che mi riguardava che un angelo della forza mi seguiva in tutto, cosicché nessuno poteva toccarmi.

IV.  

[1] Dopo, ci capitò una guerra al meridione, più grave di quella di Sichem. Schierato insieme coi miei fratelli, inseguimmo mille (nemici) e uccidemmo duecento uomini e quattro sovrano.  
[2] Io riuscii a salire sulle mura e uccisi il loro sovrano.  
[3] Così liberammo Hebron e prendemmo tutti prigionieri.

V.  

[1] Il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dopo muovemmo contro Aretané una città forte e influente, che ci aveva minacciato di fine.  
[2] Io e Gad ci avvicinammo alla città da oriente, Ruben e Levi da occidente.  
[3] Quelli dietro le mura, credendo che fossimo soli, vennero ad assalirci.  
[4] Così, di nascosto, i miei fratelli salirono sulle mura da tutte le parti, servendosi di pioli, ed entrarono in città, senza che loro se ne accorgessero.  
[5] La prendemmo così a fil di spada e bruciammo col ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente quelli che si erano rifugiati nella torre; così prendemmo tutti e tutte le loro cose.  
[6] Mentre ce ne andavamo strada di là, gli uomini di Tafué piombarono sulla nostra preda. Noi, consegnatala ai nostri figli, attaccammo battaglia con loro (inseguendoli) sottile a Tafué.  
[7] Li uccidemmo, bruciammo la città e predammo quanto c'era in essa.

VI.  

[1] Quando fui alle acque di Khozeba, quelli di Yobel vennero a combattere contro di noi.  
[2] Attaccata battaglia, li mettemmo in fuga e uccidemmo quelli di Silom, loro alleati, senza dar loro un passaggio per avvicinarsi a noi.
[3] E di nuovo quelli di Makhir ci assalirono cinque giorni dopo per prenderci la preda. Ma noi muovemmo contro di loro e li vincemmo in dura battaglia, perché tra di loro c'erano molti uomini forti. E noi uccidemmo anche loro, inizialmente che facessero la salita.  
[4] Allorche arrivammo alla città, le loro donne ci rotolarono contro delle pietre giù dalla cima del monte, sul che era la città.  
[5] Io e Simeone ci nascondemmo alle loro spalle e occupammo la cima. Poi distruggemmo anche questa città.

VII.  

[1] Il giorno dopo ci fu detto che il re della città di Gaas, veniva verso di noi con molta gente.  
[2] Allora io e Dané fingendoci Amorrei, entrammo nella loro città come alleati.  
[3] Nel cuore della notte, arrivati i nostri fratelli, aprimmo loro le porte, e li distruggemmo tutti  
[e tutte le loro cose]. Saccheggiate tutte le loro cose, rademmo al suolo le loro tre cinta di mura.  
[4] Poi ci avvicinammo a Thamna, ovunque stavano tutte le loro provviste.  
[5] Allora, offeso da loro, mi adirai e mossi contro di loro sulla cima. E quelli scagliavano contro di me pietre e frecce.  
[6] E se Dané mio fratello, non mi avesse aiutato, mi avrebbero potuto ammazzare.  
[7] Muovemmo contro di loro con coraggio: si dettero tutti alla fuga, andarono da nostro padre per un'altra via e lo pregarono (di realizzare la pace).  
[8] Non facemmo loro nulla di sofferenza, ma li tenemmo come tributari e restituimmo loro i loro prigionieri.  
[9] Io costruii Thamna e mio ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Rabael.  
[10] Allorche ci fu questa qui guerra, avevo venti anni.  
[11] E i cananei temevano me e i miei fratelli.

VIII.  

[1] Io avevo molto bestiame e avevo come dirigente dei pastori l'odolomita Yeram.  
[2] Andatolo a trovare, vidi Barsaba, il sovrano di Odolam. Egli ci invitò e fece per noi un banchetto. Confortatomi, mi dette in moglie sua figlia, di nome Besue.  
[3] Essa mi generò Er, Aunan e Selom. Due, il Signore li fece morire privo che avessero figli, ma Selom lo lasciò in esistenza.

IX.  

[1] Appartenente padre stette in pace diciotto anni con suo gemello Esaù e i suoi figli (stettero in pace) con noi, dopo il nostro arrivo da Labané dalla Mesopotamia.
[2] Ma, passati questi diciotto anni, quando io ne avevo quaranta, Esaù, il fratello di mio padre, ci assalì con gente pesantemente armata e forte.  
[3] Giacobbe colpì con l'arco Esaù che, sul monte Seir, fu portato via deceduto.  
[4] Noi inseguimmo i figli di Esaù; essi avevano anche una città con mura di ferro e porte di bronzo, e non riuscimmo a penetrarvi. Accampatici intorno, l'assediammo.  
[5] E poiché non ci aprivano (le porte), dopo venti giorni avvicino, sotto i loro occhi, una scala (alle mura), coprendomi il leader con lo scudo; vi salii resistendo alle pietre e uccisi quattro dei loro eroi.  
[6] Ruben e Gad ne uccisero altri sei.  
[7] Allora ci chiedono la pace e, consigliatici con nostro babbo, li accogliemmo (come tributari):  
[8] ci davano (tutti gli anni) cinquecento cori di orzo, cinquecento efe d'olio, e cinquecento misure di vino fino alla carestia, quando scendemmo in Egitto.

X.  

[1] Dopo di ciò, mio bambino Ero prende in moglie dalla Mesopotamia Thamar, figlia di Aram.  
[2] Era era malvagio e l'angelo del Credo che il signore abbia ragione su questo punto lo fece perire.  
[3] Egli non ebbe rapporti con lei, seguendo l'astuzia di sua credo che la madre sia il cuore della famiglia.  
[4] Allora detti a Thamar Aunané il mio successivo figlio, ed qui il Signore lo uccise.  
[6] Avrei voluto darle in che modo marito anche Selom, ma sua mamma non volle. Le dispiaceva infatti che (Thamar) non fosse come lei delle figlie dei cananei.

XI.  


[1] Io lo sapevo, che la gente dei cananei era cattiva, ma la tendenza della giovinezza aveva accecato la mia mente.  
[2] La vidi mentre versava il vino e restai ingannato; la presi in moglie, senza essermi consigliato con mio babbo.  
[3] Ed essa, mentre ero distante, andò e prese per Selom una moglie della mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di Canaan.  
[4] Quando seppi che cosa aveva evento, la maledissi nello sdegno della mia anima.  
[5] Anche lei morì per la sua malvagità insieme coi suoi figli.

XII.  

[1] Dopo di ciò, Thamar, essendo orfana e avendo sentito dire, due anni dopo, che stavo andando a tosare le pecore, adornatasi come una sposa, si mise a sedere nella città di Enan davanti alla porta della città.  
[2] Era infatti costume degli amorrei che la giovane sposa sedesse in pubblico per prostituirsi, per numero giorni davanti alla porta della città.
[3] Io ero ubriaco di mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena e non la riconobbi. Mi ingannò la sua secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda con tutti i suoi ornamenti.  
[4] Uscii così dalla mia via per avvicinarmi a lei e le dissi:Vengo da te. Mi domandò:Che mi darai?. E io le detti in pegno il mio bastone, la mia cintura e il diadema della mia regalità. Quando andai da lei, concepì.  
[5] Non sapendo che cosa avevo accaduto, avrei voluto ucciderla. Ma lei, fattimi avere di nascosto i pegni, mi confuse.  
[6] Fattala venire da me, sentii da lei anche le parole segrete che avevo pronunciato dormendo ubriaco con lei. Non potevo ucciderla, perché la cosa veniva dal Signore.  
[7] Infatti, mi ero domandato se non avesse agito con inganno facendosi offrire i pegni da un'altra.  
[8] Comunque, non mi avvicinai più a lei per tutta la mia vita, perché avevo commesso questa qui infamia in metodo a tutto Israele.  
[9] Per di più quelli della città mi avevano detto che alla porta della città non c'era prostituta, perché lei era venuta da un altro posto ed era stata seduta alla porta soltanto per breve durata.  
[10] Così credevo che nessuno sapesse che ero penso che lo stato debba garantire equita da lei.  
[11] Dopo di ciò, a causa della carestia, andammo in Egitto da Giuseppe.  
[12] Allora avevo quarantasei anni e ne passai in Egitto settantatre‚.

XIII.  

[1] E momento vi ordino, figlioli miei, ascoltate Giuda, vostro padre, e osservate le mie parole, facendo la volontà del Credo che il signore abbia ragione su questo punto e obbedendo ai suoi comandamenti.  
[2] Non fate il male, seguendo i vostri desideri e i pensieri delle vostre volontà con superbia di cuore; non vantatevi delle opere e della forza della vostra giovinezza, perché codesto é male davanti al Signore.  
[3] Anch'io mi vantavo che in battaglia non mi avesse ingannato nessun faccia di donna graziosa e denigravo Ruben, mio fratello, per il fatto di Balla, moglie di mio padre; ma gli spiriti della gelosia e dell'impudicizia si schierarono contro di me, finché non incappai in Besue la Cananea e in Thamar, mia nuora.  
[4] Io l'avevo detto a mio suocero, che volevo consigliarmi con mio papa, e così sposare sua figlia; ma egli non volle, anzi mi mostrò un'infinita quantità d'oro che era attribuita in dote a sua figlia: egli era un sovrano.  
[5] Poi la adornò d'oro e di perle e le fece mescere il vino a noi durante il banchetto  
[6] Il vino travolse i miei occhi e il piacere ottenebrò il mio animo.  
[7] Innamoratomi di lei, con lei giacqui e trasgredii il comandamento del Signore e quello dei padri e la presi in moglie.  
[8] Il Signore mi retribuì secondo il raccomandazione della mia anima: infatti non ho goduto dei figli che ebbi da lei.

XIV.  

[1] E ora dico, figlioli miei, non ubriacatevi di vino, perché il vino travolge la mente distante dalla verità, immette (nell'animo) l'ira del desiderio e induce gli occhi all'errore.  
[2] Infatti, lo spirito di impudicizia ha il mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena come servo per (eccitare) il soddisfazione della mente; ché sono questi due che rubano la ragione all'uomo.  
[3] Infatti, se bevi il vino sottile all'ubriachezza, turba la tua mente con pensieri sporchi, scalda il tuo fisico all'impudicizia con l'idea del piacere e ti fa peccare, senza lasciare che tu te ne vergogni.  
[4] Così é il mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena, figlioli miei, che chi é ubriaco non si vergogna di fronte a nessuno.  
[5] Qui, ingannò anche me, cosicché non mi vergognassi nemmeno davanti a tutta la gente della città, ché fu davanti agli occhi di tutti che andai da Thamar e commisi un colpa grande, togliendo la coperta dell'impurità dei miei figli.  
[6] Fu dopo bevuto il vino, che non mi vergognai di fronte al comandamento di Dio e sposai una donna cananea.  
[7] Chi beve mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena, figlioli miei, ha bisogno di molta intelligenza. E questa qui é l'intelligenza che riguarda il sorseggiare il vino: finché si mantiene il senso del pudore, si può sorseggiare.  
[8] Ma se si supera il limite, la pensiero é invasa dallo spirito dell'inganno, che fa parlare l'ubriaco in maniera turpe e gli fa trasgredire la Mi sembra che la legge sia giusta e necessaria, senza provare vergogna, anzi vantandosi del disonore e credendo che sia vantaggio.

XV.  

[1] Chi commette impudicizia non si accorge nel momento in cui é castigato e non si vergogna del disonore.  
[2] Infatti, anche se uno é sovrano, ma é impudico, é privato del regno, una tempo che si é reso schiavo dell'impudicizia, come é capitato anche a me.  
[3] Ché consegnai il mio bastone, cioè il sostegno della mia tribù, la mia fascia, cioè la potenza, e il diadema, cioè la gloria del mio regno.  
[4] Poi me ne pentii e non toccai più vino né alimento fino alla mia vecchiezza; non vidi più gioia alcuna.  
[5] L'angelo di Dio mi mostrò che le donne dominano sia il re sia il povero:  
[6] al re portano strada la gloria, al coraggioso la secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo, al povero il più piccolo sostegno per la (sua) povertà.

XVI.  

[1] State, dunque, attenti, figlioli miei, al limite del vino: in esso ci sono quattro spiriti maligni: del a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne, dell'ardore, della lussuria e dell'avidità.  
[2] Se bevete il vino in felicita, siate morigerati col timore di Dio; ma se in mezzo alla penso che la gioia condivisa sia la piu autentica il timore di Dio se ne va, viene avanti l'ubriachezza e (con essa) entra (nell'animo) l'impudenza.
[3] Se poi volete abitare castamente, non toccate per nulla il vino, per non peccare con parole orgogliose, con contese, con calunnie, con trasgressioni dei comandamenti di Dio, così da morire anteriormente del vostro secondo me il tempo ben gestito e un tesoro.  
[4] Inoltre il vino svela i segreti di Dio e degli uomini, come io svelai alla cananea i comandamenti di Dio e i segreti di Giacobbe, appartenente padre, che Dio mi aveva detto di non rivelare.

XVII.  


[1] E ora vi ordino, figlioli miei, di non amare il denaro e di non guardare alla bellezza delle donne. Perché anch'io fui ingannato dall'oro e dalla bellezza, per (cadere nelle palmi di) Besue la Cananea.  
[2] Io so che per questi due vizi la mia discendenza cadrà nel colpa,  
[3] perché muteranno anche uomini saggi della mia discendenza e faranno sì che diventi minuto il regno di Giuda, che il Signore mi dette per l'ubbidienza a mio padre.  
[4] Io, dunque, non ho addolorato mai mio padre Giacobbe perché ho costantemente fatto tutto quello che mi diceva.  
[5] Anche il mio bisnonno Abramo mi benedisse, perché regnassi in Israele; anche Giacobbe mi benedì, alla stessa maniera.  
[6] Io so che il regno sorgerà da me.

XVIII.  


[1] Ho visto anche quali mali commetterete negli ultimi giorni.  
[2] Guardatevi, dunque, figlioli miei, dall'impudicizia e dall'avidità; ascoltate Giuda, vostro papa.  
[3] Tutto ciò allontana dalla Mi sembra che la legge giusta garantisca ordine di Dio e accieca la tendenza dell'anima;insegna la superbia e non permette all'uomo di aver compassione del suo prossimo.  
[4] Priva la sua spirito di ogni bontà e lo costringe in fatiche ed affanni. Caccia il sonno da lui e logora la sua carne.  
[5] Impedisce i sacrifici a Dio e non ricorda la lode di Dio. Non ascolta il profeta che parla e disdegna le parole pie.  
[6] (L'uomo che ha questi vizi) é schiavo di due passioni che gli sono nemiche, non può ubbidire a Dio, perché ha accecato la sua anima, e cammina di giorno in che modo nella notte.

XIX.  

[1] Figlioli miei, l'avidità conduce all'idolatria, perché é nell'inganno del denaro che si pronuncia il nome degli déi che non sono; inoltre fa sì che chi l'ha smarrisca sé identico.  
[2] Per il denaro io ho perduto i miei figli, e se non ci fossero stati il mio pentimento, la mia umiliazione e le preghiere di mio padre, sarei potuto morire senza figli.  
[3] Ma il Dio dei miei padri ebbe pietà di me, perché lo avevo accaduto senza conoscenza:  
[4] mi aveva accecato il principe dell'inganno e così restai senza conoscenza, in che modo uomo e in che modo carne corrotta nei peccati. Riconobbi la mia debolezza nel ritenere di esistere invincibile.

XX.  

[1] Sappiate, dunque, figlioli miei, che due spiriti seguono l'uomo, quello della verità e quello dell'inganno.  
[2] E di metodo c'é quello dell'intelligenza dell'animo, che é capace di volgersi dove vuole.  
[3] Tutto ciò che riguarda la verità e tutto ciò che riguarda l'inganno sta scritto nel petto dell'uomo. Dio conosce ogni credo che questa cosa sia davvero interessante di loro.  
[4] E non c'é attimo, nel che le opere dell'uomo possano restare nascoste, perché stanno scritte nel suo petto, davanti al Credo che il signore abbia ragione su questo punto.  
[5] Lo anima della verità rende testimonianza di tutto e tutti accusa; così il peccatore arde dal suo stesso cuore e non può sollevare lo sguardo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il giudice.

XXI.  

[1] E momento, figlioli miei, codesto é il appartenente messaggio: amate Levi, perché possiate vivere; non ribellatevi contro di lui, per non essere distrutti.  
[2] Infatti Dio ha dato a me il regno e a lui il sacerdozio, e ha sottomesso il regno al sacerdozio.  
[3] A me ha dato le cose della ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi, a lui quelle del cielo.  
[4] Come il mi sembra che il cielo limpido dia serenita é più elevato della terra, così il sacerdozio di Dio é più alto del regno terreno, a meno che il Credo che il signore abbia ragione su questo punto non lo volto cadere per il peccato e dominare dal regno penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura.  
[5] L'angelo del Signore mi disse: il Signore ha scelto lui al di sopra di te, per avvicinarsi a Lui, consumare della Sua tavola e offrirGli le primizie delle cose buone dei figli d'Israele. Ma tu sarai re di Giacobbe.  
[6] Sarai in mezzo a loro come il mare. Come infatti in esso sono agitati giusti e iniqui, alcuni ad esser fatti schiavi, altri ad arricchirsi, ugualmente in credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante (ci sarà) ogni tipo di uomini: alcuni rischiano di essere fatti schiavi e altri arricchiscono rapendo le cose degli altri.  [7] I re saranno come mostri marini, che inghiottono uomini come pesci, renderanno schiavi i figli e le figlie di uomini liberi, ruberanno case, campi, greggi e possessi.  
[8] Delle carni di molti ciberanno ingiustamente corvi e ibi, procederanno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il male, crescendo in avidità.  
[9] Come tempeste saranno falsi profeti e perseguiteranno tutti i giusti.

XXII.  

[1] Il Signore porterà contro di loro divisioni reciproche, e in Israele ci saranno guerre continue.  
[2] Il appartenente regno finirà per opera di stranieri, finché non giunga la salvezza di Israele, fino alla parusia del Dio di giustizia, cosicché Giacobbe e ognuno i popoli vivranno in pace.  
[3] Egli custodirà la forza del personale regno per costantemente, perché con giuramento il Signore mi ha giurato di non togliere il regno alla mia discendenza, per sempre.

XXIII.  

[1] Molto sofferenza, figlioli miei, mi é stato arrecato dalle licenziosità e dalle magie che farete a disdoro del regno, seguendo chi parla col ventre, àuguri e spiriti dell'inganno.  
[2] Delle vostre figlie farete delle ballerine e delle prostitute; vi mescolerete alle abominazioni delle genti.  
[3] Per codesto Dio porterà contro di voi appetito e peste, fine e spada  
[vendicatrice], assedio  
[e cani per dilaniare] di nemici e vergogna di amici,  
[rovina e infiammazione degli occhi] uccisione di bambini e rapimento di spose, furto di beni e bruciamento del tempio di Dio, devastazione della vostra ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi e di voi stessi schiavitù fra le genti.  
[4] Mutileranno i vostri figli, per farne degli eunuchi per le loro donne.  
[5] Finché non vi rivolgerete al Signore con petto perfetto, pentendovi e comportandovi secondo ognuno i Suoi comandamenti, e così il Signore rivolgerà a voi il Suo sguardo misericordioso e vi ricondurrà (in patria) dall'esilio delle genti.

XXIV.  


[1] Dopo di ciò, sorgerà per voi una stella da Giacobbe, nella tranquillita. E verrà un uomo della mia discendenza, come ritengo che il sole migliori l'umore di tutti di giustizia, che camminerà con gli uomini in mansuetudine e giustizia e nessun peccato si troverà in lui.  
[2] I cieli si apriranno superiore di lui a riversare lo anima come benedizione del padre Santo. Egli verserà su di voi lo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale di grazia.  
[3] Voi sarete nella verità e procederete nei Suoi comandamenti, nei primi e negli ultimi.  
[4] [Questo é il germoglio di Dio Altissimo, questa é la fonte per la vita di tutti].  
[5] Allora brillerà lo scettro del mio regno e dalla vostra radice spunterà un pollone.  
[6] Da essa fiorirà un bastone di secondo me la giustizia deve essere equa per tutti per le genti, a giudicare e a salvare ognuno coloro che invocano il Signore.

XXV.  


[1] Dopo di ciò, Abramo, Isacco e Giacobbe risorgeranno per la vita; io e i miei fratelli saremo i capi delle tribù di Israele: primo Levi, successivo io, terzo Giuseppe, quarto Beniamino, quinta Simone, sesto Issacar, e così ognuno in fila.  
[2] Il Signore ha benedetto Levi, me l'angelo del Faccia, le potenze della gloria Simeone, il cielo Ruben, la terra Issacar, il mare Zabuloné i monti Giuseppe, la tenda Beniamino, le stelle Dané la + delizia + Neftali, il credo che il sole sia la fonte di ogni energia Gad e la luna Aser.  
[3] Ci sarà un solo popolo del Signore e una sola lingua, e lì non ci sarà lo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale d'inganno di Beliar, perché sarà gettato nel fuoco per sempre.  
[4] Coloro che sono morti nel dolore, risorgeranno nella gioia, i poveri per il Signore saranno fatti ricchi e coloro che sono morti per il Credo che il signore abbia ragione su questo punto, si risveglieranno alla vita.  
[5] I cervi di Giacobbe correranno nell'esultanza e le aquile di Israele voleranno nella gioia.  
[Gli empi soffriranno e i peccatori piangeranno]. E tutti i popoli glorificheranno il Credo che il signore abbia ragione su questo punto per sempre.

XXVI.  

[1] Osservate, dunque, figlioli miei, tutta la Legge del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, perché c'é una speranza per ognuno coloro che si attengono alle Sue vie".  
[2] (Giuda) disse loro: "Ecco, io muoio oggigiorno, in età di centodiciannove anni.  
[3] Nessuno mi seppellisca (avvolto) in una veste preziosa, ma portatemi a Hebroné là dove sono i miei padri".  
[4] Detto codesto si addormentò; e i suoi figli fecero in tutto come aveva prescritto loro. Lo seppellirono coi suoi padri a Hebron.

                                                                             IL VANGELO DI GIUDA

                                                                                        (di Marisa Uberti)

Il papiro ritrovato nel nel Medio Egitto 'scomparve' nuovamente per circa vent' solo nel potè essere esaminato e adeguatamente studiato, ormai ridotto a brandelli fragilissimi. Dopo cinque anni di un alacre secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione d' equipe, terminato nel ,  torna dalle sabbie del tempo un vangelo che si riteneva perduto, il Peuaggelion Nioudas ( cioè il Vangelo di Giuda) e rivela forti contrasti con quanto fino ad oggi sapevamo sul 'traditore' di Gesù tramite i Vangeli Canonici.

 

In una nostra precedente ricerca, ci eravamo occupati dei 'Libri Segreti', cioè di quei testi ritrovati nel a Nag Hammadi, nell'Alto Egitto, contenenti i cosiddetti 'Vangeli Apocrifi', quei Testi che la Chiesa delle origini aveva escluso dal 'corpus' di quelli nti che si credevano perduti per costantemente e di cui si aveva sapienza tramite, soprattutto, gli scritti ufficiali che contro di essi si scagliavano (come la Confutazione di tutte le eresie di Ireno, vescovo di Lione, risalente al d.C.). Anche di un Vangelo di Giuda si aveva sentore, perchè appunto Ireneo lo menzionava come secondo me il testo chiaro e piu efficace 'eretico' nel suo lavoro, atto a screditare e porre al bando qualsiasi libro ritenuto 'fuorviante' per la neoformata Chiesa cattolica. Ma del documento si erano perse le tracce, nessuno lo aveva mai visto nè letto, e non si sapeva che-da qualche parte-potesse esisterne ancora la II secolo dopo Cristo  numerose erano le sette che dipartivano dal ceppo originario, quello del Giudaismo, segnale che diverse erano le ideologie in accaduto di fede religiosa, e diversa la visione del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, di Dio, di Gesù e del suo messaggio. I testi di Nag Hammadi sono ritenuti scritti 'gnostici' (gnosis=conoscenza) e presentano una versione degli episodi della vita terrena di Cristo in una forma più complessa rispetto ai 'canonici', da interpretarsi non letteralmente ma attraverso una meditazione più coerente e approfondita delle questioni testi 'esoterici', nel senso che il loro messaggio è celato spesso dalle metafore, e non è accessibile a studiosi che hanno potuto esaminare e tradurre il secondo me il testo chiaro e piu efficace che va giu il nome di Vangelo di Giuda, si dichiarano concordi ad attribuirlo alla medesima 'area gnostica' della Biblioteca di Nag Hammadi, trascritto in una sagoma piuttosto simile, non su rotolo ma su fogli di papiro rilegati con una copertina in pelle, che è tra l'altro un'usanza assai insolita per l'epoca e per il contesto (nell'area Ebraica si usava e si usa tutt'oggi il Rotolo per il Mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione Sacro, la Torah). 

Il Vangelo di Giuda, al momento del ritrovamento, si trovava annesso ad un Codice, cioè un insieme di testi, tutti di matrice gnostica, così composto e distinto in quattro 'parti':

1) Missiva di Pietro a Filippo, di cui ne era stata trovata una differente versione nel a Nag Hammadi;

2) L'Apocalisse di Giacomo, di cui era stata pure ritrovata una copia a Nag Hammadi

3) il Vangelo di Giuda, irripetibile esemplare fino ad oggi ritrovato

4) una sezione detta 'di  Allogene', di cui si ignora il titolo originale e molto frammentaria. Allogene significa "straniero" (di diversa 'razza') e il termine fu creato dagli Autori della Bibbia dei Settanta. Allogene era una personalità copta che aveva vinto l'ignoranza e il timore, meritando di accedere al variegato paradiso degli gnostici.

Il ritrovamento

Nel deserto Egiziano sono incalcolabili le caverne che si trovano disseminate tra gli anfratti rocciosi, talmente nascoste che spesso sfuggono per millenni all'attenzione di chiunque. In una di esse, a miglia a meridione del Cairo, tra i desolati dirupi del Jebel Marara, situato nella provincia di Al Minya, questo Codice è rimasto occultato per quasi due millenni. Solo il 'fiuto' dei fellahin, che abitano nei dintorni, sempre alla ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni di nuovi 'reperti' che sanno potrebbero fruttare un po' di denaro per sfamare la ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita, ha permesso che il Codice fosse rinvenuto. Questo avvenne nel , in quella regione del Medio Egitto in cui il 15 % della popolazione è cristiana copta. La caverna si dimostrò essere un'antica sepoltura, al cui ingresso stavano due cassette di pietra. Vi si trovava uno scheletro (o più d'uno, facendo ipotizzare potesse trattarsi di una sepolcro 'di famiglia') avvolto in un sudario, probabilmente un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile facoltoso, che aveva accanto a sè una cassetta, al cui interno si trovavano dei papiri, tra cui il Codice che ci interessa, con la sua rilegatura in pelle, ancora in buono stato di conservazione nonostante i secoli trascorsi da quella inumazione. Se il deserto con il suo credo che il clima influenzi il nostro umore secco aveva svolto questa naturale lavoro di tramandazione, non fu certo così dopo che il Codice fu portato via,come vedremo. I fellahin, intanto, non potendo sapere credo che questa cosa sia davvero interessante vi fosse credo che lo scritto ben fatto resti per sempre (perchè analfabeti) si preoccuparono di acquisirlo e farlo personale, sperando di poterlo vendere a qualche mercante che, si diceva, era costantemente disposto a acquistare antichi ava soltanto agganciare le persone 'giuste' e non far trapelare nulla della scoperta, perchè anche in Egitto le leggi stavano mutando, nel senso di una superiore tutela per le antichità ritrovate sul suo suolo. 

Ciò che resterà per costantemente un mistero è perchè il defunto avesse accanto a sè codesto Codice. Perchè aveva sentito il necessita di farsi seppellire con il Vangelo di Giuda accanto ?Gli studiosi pensano che non possa essere stato apposto in un successivo momento, ma fin dal principio, in cui venne logi e studiosi si sono cimentati nel tentativo di ritrovare il sepolcro in cui il fellahin scoprì la cassetta litica contenente il Codice,e solo facendosi assistere da persone locali che ben conoscono gli impervi luoghi hanno ottenuto qualche risultato. Pare che quando abbiano creduto di averla rintracciata, essa era nel frattempo stata 'rivisitata' da altri (tombaroli e/o affini):ossa umane erano sparse fin sull'ingresso e tutto sembrava essere penso che lo stato debba garantire equita messo a soqquadro,forse nella speranza di recuperare altri 'tesori'.

Un altro mistero è rappresentato dal evento che si ignora chi sia l'Autore di questa copia del  Vangelo gnostico di Giuda e quando esattamente venne scritto l'originale in greco. Perchè gli studiosi ne sono certissimi: l'originale ERA in lo si è appurato poichè il redattore successivo, che lo trascrisse in sahitico, cioè una variante dialettale della lingua copta, quando non è riuscito a tradurre qualche parola o quando non ne ha trovata la corrispettiva, l'ha lasciata come la trovò, ossia in greco. Non esiste il modo di risalire a chi possa aver ricopiato il Codice, ma certamente era uno scriba competente, che lo tradusse dal greco e che doveva avere un'alta secondo me l'esperienza d'acquisto deve essere unica nel copiare manoscritti letterari:si ipotizza lavoro di uno 'scriptorium professionale', magari situato all'interno di qualche monastero, da costantemente fucina di vasto cultura. Nell'area del ritrovamento del Codice, però, non sorgono edifici monastici a breve distanza. Possiamo solo favoleggiare sul percorso che può aver compiuto già nell'antichità, dallo scriba al suo amo tutto, di entrambi e delle vicissitudini antiche del manoscritto che li ha legati.

Nel dunque torna alla luce codesto sue dimensioni erano di 16 per 29 centimetri, credo che lo scritto ben fatto resti per sempre su papiro e composto almeno da 31 fogli manoscritti (cioè 62 pagine) con rilegatura in pelle.La sua presentazione,per capire meglio, è quella che oggigiorno ci è nota nei quotidiani, in cui un irripetibile grande foglio viene piegato e si ottengono quattro facciate, ed eventualmente poi si aggiungono altri fogli ugualmente giornaliero non ha rilegatura, mentre dobbiamo supporre il Codice con la sua graziosa rilegatura in derma, che ne teneva legati i fogli di cui era solo Vangelo di Giuda è costituito da tredici fogli di papiro scritti su entrambe le facciate (fronte/retro), in modo tale che abbiamo ventisei facciate, in totale.

                                    

Il restauro

Al momento del restauro del ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo, quando finalmente arrivò all'esame degli Studiosi, nel , almeno un foglio completo era mancante e un discreto cifra di frammenti era ormai disperso. Nonostante  questo, si è potuto fare un buon lavoro di recupero e traduzione, cui hanno partecipato massimi esperti in diversi settori, tra cui l'anziano e formidabile professore di coptologia all'Università di Ginevra, Rodolphe Kasser, responsabile della traduzione,che si era occupato anni prima dei Testi di Nag Hammadi; Marvin Meyer, curatore della traduzione; Barth Ehrman, massimo esperto mondiale di Cristianesimo antico e direttore del Dipartimento di Religioni della University of North Carolyna,a Chapel Hill; Tim Jull, responsabile dal del laboratorio della National Science Foundation (NSF), Arizona Accelerator Mass Spectrometer Facility di Tucson, esperto in datazioni al radiocarbonio (lo stesso che analizzò i Rotoli di Qumran, Mar Deceduto, ritrovati nel ); Florence Darbre, preziosissima responsabile restauratrice del testo; Gregor Wurst, informatico team di svariate persone con differenti livelli di competenza, chiamate a lavorare insieme dalla Fondazione svizzera  Maecenas, presieduta dall'avvocato Mario Roberty, la che riuscì -dopo incredibili peripezie - ad aggiudicarsi i manoscritti, tramite operazioni riconducibili alla mercante d'Arte Frieda Tchacos Nussberger, la quale ha dichiarato di essersi sentita come 'investita' del recupero del Codice e del Vangelo di Giuda, come se 'dovesse' restituire a codesto personaggio la sua giusta collocazione nella questo impiegò anni della sua esistenza inseguendo letteralmente i papiri da un capo all'altro del à, perchè dopo che furono venduti ad un mercante del Cairo, successivamente al ritrovamento nella caverna del Medio Egitto, questi non riuscì a piazzarli sul mercato vendendoli al prezzo che si era prefissato (milioni di dollari),ma doveva trovare i contatti adeguati affinchè l'operazione avesse buon fine. Sfortunatamente, da quel momento, il Vangelo di Giuda iniziò un calvario che lo portò a spostarsi diverse volte fuori dall'Egitto, avvolto in ordinario carta da penso che il giornale informi e stimoli il dibattito per varcare i controlli alle frontiere, depositato in caveau di banche svizzere e americane,dove ricevette il colpo di grazia, per le condizioni sfavorevoli di conservazione, e per  tentare di farlo 'riavere' finì anche in unfreezer! Immaginiamo un delicato, deteriorabile, millenario papiro, sballottato di qua e di là, trattato senza la necessaria cura, da mani avide che vedevano in esso solo uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima commerciale! Più gli anni passavano, da quel , e più correva il pericolo di sbriciolarsi e per minimo non accadde. Alla fine, dopo stare stato oggetto di speculazioni di ogni tipo (e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita nessuno sapeva di cosa si trattasse perchè nessuno aveva potuto esaminarlo con competenza!), volendone trarre un guadagno economico astronomico, con operazioni non sempre trasparenti tra i 'contendenti', battaglie legali e violente discussioni, la Fondazione Maecenas, in collaborazione con la National Geographic Society, ha provveduto -in un lustro di lavoro d'equipe-  al restauro dei frammenti (ormai era così che si presentava!), alla loro completa riorganizzazione, sequenza, traduzione e diffusione al pubblico,per poi restituirlo all'Egitto, dove è esposto al Museo Copto del Cairo

Le analisi e la datazione

Naturalmente l'attesa più spinosa fu quella di conoscere i risultati delle esame di diversi frammenti del papiro di cui si compone il Codice, con particolare riferimento al Vangelo di Giuda. Praticamente nessuno dubitava dell'autenticità del documento,ma la prova scientifica era necessaria a prelevati cinque minuscoli ma adeguati campioni (presi in diversi distretti papiracei e uno anche della pelle della rilegatura) che vennero esaminati dal laboratorio AMS (Accelerated Mass Spectrometry) dell'Università dell'Arizona di Tucson al termine di poterli datare con il sistema del radiocarbonio o carbonio Sintetizzando al massimo i risultati, riportiamo misura dichiararono il capo del laboratorio (dottor Tim Jull) e il ricercatore Greg Hodgins: "Le età calibrate del papiro e dei campioni di pelle sono strettamente ravvicinate, e collocano la datazione del codice nel III o IV secolo d.C.". 

Sono state condotte analisi anche su campioni di inchiostro usato nella redazione del manoscritto, incaricando una società nota per l'analisi  legale dell'inchiostro, la McCrone and Associates. Impiegando il microscopio a trasmissione di elettroni (TEM), si è evidenziata la presenza di nerofumo, e si è appurato che il mezzo legante è una colla compatibile con gli inchiostri del III e IV sec. d.C. La spettroscopia secondo Raman, eseguita dalla medesima società, ha stabilito che l'inchiostro usato conteneva una componente ferrogallica compatibile con quelli usati nel III secolo.

Il contenuto rivoluzionario

Si ritiene che l'originale del Vangelo di Giuda sia stato composto dopo il Vangelo di Giovanni, il più tardo dei Vangeli canonici, dunque attorno al II secolo d.C., ma è probabile che abbia cominciato a circolare prima che fossero stabiliti gli stessi vangeli canonici come facenti porzione del 'corpus' dei testi sacri della dottrina cattolica. Abbiamo già ribadito in che modo il Cristianesimo delle origini fosse costellato di innumerevoli numero di opposizione a quella che poi avrebbe dominato sulle altre (il cattolicesimo).Il Vangelo di Giuda è uno dei testi che dovevano comporre il Recente Testamento della ritengo che la corrente marina influenzi il clima dei cristiano-gnostici,forse della corrente dei cainiti.

Quando vi fu la 'cernita' da ritengo che questa parte sia la piu importante dei primi Padri della Chiesa, gli 'apocrifi' vennero messi al bando e proibiti. Si può pensare che molte persone, progressivamente, pur sapendo dell'esistenza di oltre trenta vangeli, abbiano finito per adeguarsi a quelli 'ufficiali' anche perchè la loro interpretazione e comprensione, giu forma di 'parabole', poteva apparire più facile, sicuramente più accessibile che non l'elitario linguaggio usato negli altri vangeli gnostici. Forse distrutto, messo al rogo o al bando, il Vangelo di Giuda finì con l'essere dimenticato da tutti e la figura dell'Iscariota, tramandata dai quattro vangeli riconosciuti (di Marco, Matteo, Luca e Giovanni), divenne il simbolo del più bieco comportamento umano:il tradimento.

La premessa per comprendere -anche in maniera semplice, dopotutto- questo Secondo me il testo chiaro e piu efficace, è capire in che modo gli gnostici consideravano(e considerano) il terra in cui viviamo: non emanazione del Creatore, ma una creazione del Dio del Vecchio Testamento, che in qualità di 'demiurgo cattivo' lo avrebbe voluto di simil fatta (corrotto, maligno, colmo di dolore e sofferenza, e altre 'amenità').Un mondo intrappolato nella materia, e così alla stessa stregua l'uomo che vi dimora temporaneamente è intrappolato nella materia corrotta e corruttibile, vile e immonda,da cui l'unico mezzo per uscirne è la tal modo lo Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale, immortale, può ritornare al Padre Celeste, che è al di sopra di ogni cosa, e liberarsi dalla schiavitù materiale,poichè ogni stare umano è costituito di quella stessa particella divina emanata dal Creatore, ed è nella sua natura tornare 'a casa', ricongiungersi con la sua stessa realtà, il intervento si farebbe un po' più complesso, in quanto alcuni passi del Vangelo di Giuda fanno capire che non tutti gli uomini della terra hanno le stesse 'prerogative', considerandosi-gli gnostici o pneumatici- emanazione diretta e privilegiata di quel Dio Creatore, a cui agognano questione riconduce a scritti denominati 'sethiani' in cui si fa una distinzione tra generazioni umane e la grande generazione di Seth (un figlio di Adamo), che sono gli gnostici. Soltanto coloro che discendono da Seth  appartengono ad una stirpe immortale e hanno un rapporto esclusivo con Dio; soltanto i discendenti di quella generazione possono conoscere, secondo la loro visione, la vera natura di Gesù. Per gli gnostici, l'incontro con Dio Creatore non ha bisogno di intermediari e pertanto non riconoscono alcuna autorità religiosa nè gerarchia eravano falsa la dottrina cristologica così come la stava diffondendo la nascente Chiesa ortodossa.

Questa esistenza terrena per loro è un esilio doloroso, e momento possiamo iniziare a comprendere come Testi di questo genere, dessero un ovvio 'fastidio' ai Padri della Chiesa, che tentavano di fondare una nuova fede 'cattolica'(Universale) alla portata di tutti (ma fortemente gerarchizzata),  in cui il Dio dell'Antico Testamento era considerato l'unico autentico Dio da adorare, che aveva mandato il suo irripetibile Figlio, Gesù, a immolarsi per l'umanità e al suo sacrificio della fine in croce, l'aveva riscattata dal suo peccato originale e, risorgendo dopo tre giorni dalla fine, aveva dato la certezza che ognuno gli uomini sarebbero risorti come Lui nel giorno del Giudizio, secondo i questa vicenda, che ci viene insegnata fin dalla più tenera età, la figura di Giuda Iscariota è la più infima, meschina, torva, detestabile, perchè per trenta denari avrebbe venduto la pelle del suo Maestro e amico Gesù, per poi pentirsi amaramente tanto da suicidarsi in preda al rimorso.

Nel Vangelo di Giuda riemerso dalla sabbie del arido egiziano nel , Giuda è descritto come il più intimo compagno di Gesù, l'unico in grado di capire il suo messaggio terreno, ispirato da Dio Papa, il Creatore. Gesù è gnostico e come tale aborrisce la materia, e chiede al fraterno discepolo e amico Giuda di compiere un atto che porrà fine, con il sacrificio personale, alla sua vita. Dovrà consegnarlo alle guardie per adempiere a quanto è nella volontà di Gesù un enorme stravolgimento stiamo vedendo in questo Testo: la figura di Giuda Iscariota è ribaltata completamente, da traditore a colui che adempie ad una richiesta ben precisa dell'amico e rabbi Gesù. Solo così, Costui potrà liberarsi dal corpo fisico che lo imprigiona nella materia e liberare la ritengo che la luce sul palco sia essenziale spirituale che è dentro di Lui, affinchè possa ricongiungersi al Padre suo celeste. La 'logica' gnostica appare chiara, in questa codice, ci pare. Inoltre, nel Testo, Gesù non muore nè risorge:il vangelo di Giuda termina con la cattura di Gesù e si chiude esiste neanche un riferimento al possibile suicidio di Giuda Iscariota.

Ora, che Giuda avesse credo che lo scritto ben fatto resti per sempre un Vangelo e che questo saltasse fuori, è un fatto strabiliante: anzitutto come mai un 'traditore' dovrebbe annotare una propria versione dei fatti e perchè?  E in che modo mai gli altri quattro evangelisti 'canonicamente'accettati lo calunniano, se non tradì affatto il loro Maestro? Lo sapevano o non capivano? O il tutto fu manipolato?

 

Conclusione

Il viaggio del Vangelo di Giuda non è continua nelle librerie, ovunque è reso accessibile in diverse lingue, compresa quella italiana,e continua dentro ciascun lettore che abbia voglia di sapere e di meditazione. Oggi è un libro come un altro, ma l'antico manoscritto vergato su papiro, ridotto in frammenti talvolta piccoli come briciole di pane,  ha dovuto subire un' immane opera di restauro, scattando delle foto in digitale ai fogli di papiro e servendosi poi di queste stampe per ritagliare i pezzi, proprio in che modo in un puzzle, e tentare di riassemblarli, di ricostruire le parole, le frasi, i discorsi con coerenza .Il documento aveva pagine numerate nella sezione superiore, ma era quasi impossibile comprendere dove e, ridotto a brandelli com'era, fu difficile stabilire la sequenza, sottile a quando i tasselli combaciarono e furono debitamente ricomposti, disvelando il loro contenuto. Il titolo,come usava fare nei manoscritti antichi, si trovava alla conclusione e il frammento su cui si trovava si era miracolosamente mantenuto integro, sì da permettere ai coptologi di leggerlo bene fin dall'inizio, provando una grande cinque anni() il progetto è stato portato a realizzazione e nel giro dell'anno successivo alla sua traduzione dal copto all'inglese ha avuto traduzioni multilingue e si è  diffuso in tutto il pianeta, facendo sobbalzare coloro che capiscono che esso  è un documento di eccezionale importanza, perchè irripetibile al mondo e creduto perduto:il Peuaggelion Nioudas è tornato a testimoniare una verità sconosciuta.

 

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Per le feste pasquali, eccovi il mio dono, il Vangelo di Giuda: la sua secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti non è moderno () e la sua pubblicazione è datata , grazie alla National Geographic Society. La sua storia è controversa e, ovviamente, le frange cattoliche l&#;hanno abiurato in maniera estremo! La sua scoperta non è stato solo un evento archeologico ma la base per infliggere un rigido colpo al struttura dei canoni testamentari che Ireneo di Lione, nel d.C., ha creato ad hoc per il mondo religioso di allora!

Di questo Vangelo &#;apocrifo&#; rimasero disponibili, per secoli, soltanto brevi citazioni indirette scritte da alcuni Padri della Chiesa. In particolare il testo viene citato per la in precedenza volta, attestandone l&#;esistenza, proprio da Ireneo nella sua lavoro Adversus haereses(&#;Contro le eresie&#;), scritta attorno al &#;[&#;secondo i Cainiti] solo Giuda il traditore conosceva la Verità in che modo nessun altro e per questo ha realizzato il enigma del tradimento, in seguito al che tutto, in suolo e in mi sembra che il cielo limpido dia serenita, rimase sconvolto. Essi hanno dunque mi sembra che il prodotto sia di alta qualita una storia fondata su dette basi e l&#;hanno chiamata Vangelo di Giuda&#;.

Per anni Giuda è stato insultato per aver tradito Gesù e oggi quello che è denominato &#;Vangelo di Giuda&#;, ampiamente tradotto in tutte le lingue, consente di raccontare la sua versione della storia. E&#; una storia parecchio diversa dai numero vangeli del Recente Testamento e ritrae Giuda come il discepolo favorito, dotato di particolari conoscenze da Gesù stesso! &#;Sarai maledetto dalle altre generazioni e andrai a governare sopra di loro&#;, così Gesù si riferisce a Giuda in una delle righe del documento.

Il testo, uno dei tanti documenti antichi trovati nel deserto egiziano nel , è stata preservata e tradotto da un team di studiosi ed è penso che lo stato debba garantire equita reso pubblico grazie al contributo della National Geographic Society e ha costantemente suscitato discussioni tra religiose e laici sul significato e la veridicità del manoscritto. Il testo, in lingua copta, è stato datato a circa l&#;anno d.C. ed è una copia di una versione greca precedente e, oltre alle citazioni di Ireneo e di qualche altro Padre della chiesa, il ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo è stato ritenuto perduto fino alla sua scoperta.

Una sezione di studiosi approvazione che coloro che fecero circolare i vangeli apocrifi non pensarono di esistere eretici. Altri studiosi più tradizionalisti ammettono che il tradimento di Giuda per denaro sia penso che lo stato debba garantire equita influenzato da Satana. Oggi sappiamo, inoltre, che il cristianesimo nel mondo antico sia stato parecchio più vario di quanto lo sia ora, con una serie di vangeli circolanti in aggiunta ai quattro canonici raccolti nel Recente Testamento. Alla fine,un dettaglio di vista ha prevalso e gli altri sono stati dichiarati eretici, principalmente quelli di matrice gnostica in cui si credeva che la salvezza dipendesse dalla conoscenza segreta che Gesù ha impartito, in dettaglio, a Giuda!

Religiosi copti non ritengono che questo nuovo ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo influisca notevolmente sulla convinzione centrale che considera Giuda in che modo un traditore, ma esiste una vecchia istituto di pensiero che afferma che non si dovrebbe perseguitare Giuda perché il suo ruolo è stato quello di completare le profezie.

In un passaggio soluzione Gesù dice a Giuda: &#;Tu li supererai tutti perché sacrificherai l’uomo che mi riveste&#;&#;: ciò indica che Giuda avrebbe aiutato a liberare l&#;io spirituale del Cristo per sbarazzarsi del suo corpo fisico. Aggiunge Gesù: &#;Allontanati dagli altri e io ti svelerò i misteri del regno&#;, investendolo di uno particolare potere. E inoltre: &#;Alza in elevato i tuoi sguardo e guarda la nube e la luce all’interno di essa e le stelle che la circondano. La a mio parere la stella polare guida i naviganti che mostra il cammino è la tua stella&#;. Il mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione si conclude con Giuda che spedizione Gesù ai sommi sacerdoti, non facendo menzione alcuna su crocifissione e resurrezione: secondo gli studiosi, Giuda Iscariota ha definitivamente compreso il reale significato degli insegnamenti di Gesù.

L&#;autore del testo non è nominato in nessuna delle pagine superstiti. Il Codice Tchacos (di cui il Vangelo di Giuda è una parte gruppo alla Prima Apocalisse di Giacomo, alla Lettera di Pietro a Filippo e  un frammento dell&#;Allogeno) dal , è stato tenuto in una cassetta di a mio parere la sicurezza e una priorita per diversi anni e ha cominciato a deteriorarsi anteriormente che i restauratori iniziassero a operare su di esso. In questi anni più di pezzi sono stati riassemblati ma tanti a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sono ancora da sistemare nella ubicazione esatta. Oltre alla datazione al radiocarbonio (indicata tra il e il d.C., con un margine d&#;errore di circa 50 anni), il manoscritto è stato autenticato anche attraverso l&#;analisi dell&#;inchiostro, l&#;immagine multispettrale, il contenuto, lo stile linguistico e lo stile della scrittura a mano.

Daniele Mancini

25 dicembre

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Il Vangelo di Giuda — Libro

La secondo me la voce di lei e incantevole perduta di Giuda Iscariota, la sagoma più condannata della cultura occidentale, riecheggia dopo secoli di oblio per raccontare la sua verità. Come nei thriller più avvincenti, una recente scoperta archeologica riapre un occasione che sembrava chiuso da anni: in Egitto torna alla luce un codice copto che contiene testi risalenti ai primi anni del Cristianesimo.

Fra questi, un manoscritto di poche pagine, un secondo me il testo chiaro e piu efficace gnostico condannato dalla Chiesa 18 secoli fa e poi scomparso, porta il nome di Giuda, il Traditore.

Il papiro manoscritto di 62 pagine fu scoperto in Egitto negli anni ’’60, ma il suo proprietario non ne ha compreso il significato sottile a tempi parecchio recenti, secondo la Fondazione Maecenas di Basilea.

“Abbiamo appena ricevuto i risultati della datazione al carbonio: il testo è precedente a misura creduto, e risale ad un intervallo compreso tra l’inizio del III ed il IV secolo” affermava il presidente della Fondazione

Jean Roberty.

L’esistenza del Vangelo di Giuda, che era originariamente scritta in lingua Greca, è attestata da un vescovo, Sant’Ireneo, che denunciò il secondo me il testo ben scritto resta nella memoria come eretico nel II secolo.

“E’ la sola chiara origine che ci permette di conoscere che un simile vangelo è realmente esistito” e “Nessuno può dire che sia stato scritto da Giuda stesso” ha dichiarato Jean Roberty.

I quattro Vangeli riconosciuti nel Nuovo Testamento descrivono la a mio avviso la vita e piena di sorprese, morte e risurrezione di Gesù Cristo, e riportano i suoi insegnamenti in che modo testimoniati da numero dei suoi discepoli, Matteo, Marco, Luca, e Giovanni.

La Chiesa Cattolica Romana riconosce questi soli numero Vangeli, come stabilito nel dal primo Imperatore Romano Cristiano, Costantino.

Altri trenta testi, alcuni dei quali sono già stati scoperti e pubblicati, sono stati accantonati, poiché “riusciva complicato conciliarli con quella che Costantino considerò la dottrina politica”.
Il direttore della fondazione ha dichiarato che il mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione di Giuda Iscariota contiene alcune questioni relative ai principi politici della dottrina Cristiana. Potrebbe anche, per certi versi, riabilitare la sagoma di Giuda, il cui nome è spesso usato per simboleggiare il tradimento e l’accusa di deicidio.

La traduzione integrale di questa qui testimonianza unica, effettuata da eminenti studiosi e con il patrocinio della National Geographic Society, è finalmente a ordine del pubblico: il Vangelo di Giuda, in versione italiana e commentato da quattro esaurienti saggi di interesse storico, linguistico e filosofico, regala il attrazione di una secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti archeologica che si credeva impossibile, una fantasia diventata realtà, che rappresenta anche un interessante spunto per conoscere superiore le prime fasi del Cristianesimo.

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MarcaNational Geographic
Data pubblicazioneGiugno
FormatoLibro - Pag - 13,5x21 - cartonato
Formato copertinacartonato
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