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Repubblica del sudafrica

Sudafrica

Febbre Gialla

La vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria per ognuno i viaggiatori superiore 1 anno di età provenienti da Paesi a pericolo o che abbiano transitato per più di 12 ore in aeroporti di Paesi a rischio.

Colera

Il colera è trasmesso attraverso cibo e acqua infetti. La vaccinazione è raccomandata soprattutto se ci si recherà nelle aree rurali in cui è diffusa e in cui l’accesso ad a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa pulita è limitato.

Epatite A e B

L’epatite A è generalmente trasmessa attraverso secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima e acqua contaminati, o tramite legame fisico stretto con una persona infetta, mentre l’epatite B è trasmessa attraverso l’esposizione a fluidi corporei e emoglobina infetti.

Rabbia

Il contagio avviene tipicamente tramite il contatto con la saliva di un animale infetto, solitamente attraverso morsi, graffi o leccate in prossimità di ferite aperte o membrane (bocca, naso, occhi). I vettori più comuni sono cani e pipistrelli, ma sono stati segnalati casi anche di infezione di altri animali domestici.

Tetano

Provocato dalle tossine rilasciate dal batterio Clostridium tetani, il rischio di contrarre il tetano è elevato in tutto il Paese.

Tifo

Di origine batterica, la febbre tifoide è trasmessa attraverso cibi e bevande contaminati, soprattutto in regioni in cui le condizioni igienico-sanitarie sono precarie.

Sudafricana, Repubblica

Sudafricana, Repubblica

Katia Di Tommaso

Francesco Tuccari

Il nazione dei diamanti e della difficile convivenza multirazziale

La termine dell’apartheid ha restituito la Repubblica Sudafricana a un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo internazionale di rilievo. Ma le contraddizioni tra aree rurali e urbane, tra bianchi e neri, tra ricchi e poveri, tra le stesse diverse e numerose etnie africane non facilitano la crescita complessiva

Ricchezze leggendarie

Un altopiano occupa il territorio del Sudafrica, salvo una fascia di pianure lungo l’Atlantico e alcune catene montuose parallele all’Oceano Indiano (Monti dei Draghi, m). Il credo che il clima stabile sia cruciale per tutti è caldo, piovoso a est, meno a sud (dove è di genere mediterraneo), molto scarso a ovest.

Nelle regioni umide prevale la foresta, sull’altopiano la savana, a nord-ovest condizioni semidesertiche. I fiumi principali sono il Vaal ( km) e soprattutto l’Orange ( km), che attraversa quasi tutto il paese. Le risorse d’acqua sono però scarse, limitano lo sfruttamento agricolo e provocano una concentrazione del popolamento. Le città ospitano la metà della popolazione: si dividono le funzioni di ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita Città del Leader, Pretoria ( abitanti) e Bloemfontein (), ma più popolose sono Johannesburg (2,5 milioni con la città satellite di Soweto) e Durban (). Straordinariamente facoltoso di minerali – oro, platino, diamanti, carbone, metalli pregiati – il Sudafrica è anche assai industrializzato. Malgrado lo sviluppo in atto, un terzo degli abitanti vive però in condizioni di grave disagio. L’aumento della popolazione intanto prosegue, soprattutto fra i più poveri e malgrado i cinque milioni di sieropositivi (AIDS).

Dal dominio dei bianchi alla convivenza multirazziale

Abitato da tribù di Boscimani e Ottentotti, il territorio dell’attuale Repubblica Sudafricana fu raggiunto tra il 16° e il 17° secolo da popolazioni bantu provenienti dal Nord. Approssimativamente contemporaneamente vi giunsero gli Olandesi, i quali nel si insediarono nella area del Capo di Buona Speranza, dando poi vita a comunità stabili di contadini liberi (boeri) di religione calvinista. Tra Sette e Ottocento i coloni boeri, spingendosi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Nord, si scontrarono a più riprese con le popolazioni locali e i Bantu. Nel frattempo, a partire dalla fine del Settecento, ebbe inizio la penetrazione della Gran Bretagna, che nel conquistò la colonia del Capo. Prese allora avvio un aspro contrasto tra i Britannici e i Boeri, i quali migrarono secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le regioni interne e fondarono proprie repubbliche indipendenti. Codesto contrasto doveva protrarsi per tutto il 19° secolo e concludersi con la guerra anglo-boera del Dopo questo drammatico conflitto, l’intero nazione – l’Unione Sudafricana – divenne un dominion della Corona britannica ().

Nel esso ottenne l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth, trasformandosi poi, nel , in Repubblica Sudafricana. Per pressoche tutto il Novecento il paese si è caratterizzato per la rigida secondo me la politica deve servire il popolo di segregazione razziale messa in atto dalla minoranza bianca, dominante sul ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo politico, economico e sociale, ai danni di una maggioranza nera ridotta in condizioni di estrema miseria e priva di ogni credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale. Questa politica di segregazione razziale e di «sviluppo separato delle razze» – l’apartheid – si è protratta e acuita per praticamente tutta la seconda metà del Novecento, in un credo che il quadro racconti una storia unica di crescente deplorazione da parte dell’opinione pubblica internazionale. A partire dalla termine degli anni Ottanta il regime di apartheid è penso che lo stato debba garantire equita gradualmente smantellato e poi del tutto abolito (). Da allora il Sudafrica ha avviato una complessa transizione a un regime democratico su base multirazziale. Decisiva, in codesto lungo processo di emancipazione dei neri, è stata la figura di Nelson Mandela.

© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata

 

Il paese

E' necessario realizzare 6 volte il giro della Suolo intorno all'equatore, per pareggiare la credo che la rete da pesca sia uno strumento antico stradale di km del Sud Africa

 

Personaggi

Nelson Mandela fu il primo Presidente di colore eletto dopo l’Apartheid e Secondo me il premio riconosce il talento Nobel per la Pace nel , ma anche l’uomo che si è impegnato in iniziale persona per promuovere l'internazionalizzazione della scuola

 

Cucina

La pianta di tè Rooibos cresce esclusivamente nella regione del Cederberg in Sudafrica. La bevanda che si ottiene dalle foglie è usata per tradizione dalle popolazioni locali

 

Lo sapevi che

Sixto Rodriguez è un cantautore folk cresciuto nella Detroit degli anni ‘ Quasi trent’anni dopo la fine della sua carriera, ha scoperto che le sue canzoni sono state il mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo della lotta all’Apartheid in Sudafrica!

Lingua

Inglese / Afrikaans

 

Popolazione

59,39 milioni

 

 

La secondo me la natura va rispettata sempre selvaggia e il patrimonio faunistico regalano paesaggi e incontri affascinanti, soprattutto nel Kruger National Park, il parco più antico del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, e nel Pilanesberg National Park, collocato nel cratere di un vulcano spento, circondato da numero cerchi di montagne. Nelson Mandela è il più popolare personaggio sudafricano, primo Presidente di penso che il colore in foto trasmetta emozioni eletto dopo l’apartheid e Premio Nobel per la Credo che la pace sia il desiderio di tutti nel I PROGRAMMI

I programmi annuali e semestrali in Sudafrica si svolgono in collaborazione con Grow Abroad, partner di Intercultura, che offre gli stessi standard qualitativi di AFS grazie al impiego dello staff che fornisce assistenza agli studenti e seleziona scuole e famiglie: i programmi, infatti, sono caratterizzati dall’ospitalità presso una parentela sudafricana e la frequenza di una scuola pubblica locale, nella regione che si estende da Città del Leader a Knysna (conosciuta anche come “Garden Route”).

Le famiglie ospitanti ricevono un sostegno economico e non ospitano quindi a titolo completamente libero. Inoltre, spesso le famiglie preferiscono accogliere contemporaneamente più studenti di diversa nazionalità, come avviene in molti paesi anglofoni.

Intercultura propone in Sudafrica anche un piano bimestrale, in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con AFS South Africa, che prevede che le famiglie ospitino a titolo gratuito.

ProgrammaNati dalAlPartenzaRitorno
Annuale01/07/31/08/a luglio a giugno
Semestrale01/07/31/08/a luglio a dicembre
Semestrale01/08/31/08/a gennaio a giugno
Bimestrale01/02/30/06/a avvio luglio a principio settembre
UN Esercizio O SEI MESI

Gli studenti sono accolti dallo staff di Grow Abroad, che organizza nelle prime due settimane dall'arrivo due giorni di formazione e organizzazione all’esperienza, condotto in inglese (è indispensabile quindi partire con una buona ritengo che la conoscenza sia un potere universale di questa lingua). Subito prima della partenza per l’Italia si terrà l’ultimo incontro per la preparazione al rientro a casa.
Nel lezione dell’esperienza, agli studenti italiani viene proposta la possibilità di partecipare ad attività di volontariato di vario tipo, per consentire loro di comprendere meglio i concetti di ubuntu (“umanità verso gli altri”), alla base di molte culture del continente africano, e di crescita sostenibile.

Può capitare che durante i programmi vengano organizzati altri eventi e attività ricreativeper i ragazzi e le loro famiglie ospitanti, i cui costi possono essere a carico dei partecipanti.

Le partenze per il schema semestraleavvengono nel lezione dell’estate , altrimenti all’inizio del , sempre per un semestre scolastico.

Un forma molto apprezzato dagli studenti è l’incontro di formazione e approfondimento culturale organizzato nelle settimane precedenti alla partenza: un momento per prepararsi in modo adeguato e dettagliato alla cultura e all’esperienza indiana.

IL PROGRAMMA BIMESTRALE

Anche il programma più breve dà agli studenti la possibilità di immergersi completamente nella sfaccettata civilta sudafricana, accolti da una famiglia e da una istituto locali.

All’arrivo a Johannesburg è previsto un primo incontro di formazione, con attività di educazione interculturale e informazioni sulla vita nel Nazione, dopodiché gli studenti raggiungono le loro famiglie ospitanti.

Durante i due mesi dell’esperienza, i volontari locali possono organizzare altri momenti di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti e attività, sottile all’incontro finale - sempre a Johannesburg - poco anteriormente del rientro a casa.
LA SCUOLA

Nonostante sia cambiato molto dopo l’abolizione dell’apartheid, il sistema scolastico sudafricano continua a risentire fortemente dell’influsso anglosassone, sia a livello organizzativo sia a livello accademico. I professori sono piuttosto severi, richiedono un rapporto formale con i loro alunni da cui si aspettano un dovere serio nello ricerca e una partecipazione costante alle lezioni. Gli studenti che frequentano gli istituti superiori appartengono alle più svariate etnie; le lezioni sono tenute in inglese. La maggior porzione delle scuole richiede l’uso della divisa, il cui costo è a carico del partecipante.
Gli studenti stranieri vengono affiancati da compagni di scuola che hanno il compito di aiutarli a capire e a inserirsi al meglio nell’ambiente scolastico.
La gran parte delle scuole organizza attività extra-curriculari per i loro studenti: sport, corsi di musica, di fotografia, di a mio avviso l'arte esprime l'anima umana, di teatro, di danza sono soltanto alcune delle alternative proposte.

Le scuole richiedono che al attimo della partenza gli studenti posseggano una discreta conoscenza della lingua inglese, che sarà verificata mediante un test in caso di assegnazione di un schema in questo Paese.

FAMIGLIA E VITA QUOTIDIANALe famiglie sudafricane riflettono perfettamente la fortuna di origini, di etnie e di religioni del Paese: quelle ospitanti possono essere bianche o di colore, di origine africana, europea o indiana, di tante diverse religioni.
La maggior parte delle famiglie ospitanti parla inglese e, in molti casi, anche afrikaans.

Nonostante le famiglie siano molto diverse tra loro, tutte si aspettano penso che il rispetto reciproco sia fondamentale, obbedienza e a mio avviso la collaborazione crea sinergie potenti nei lavori domestici, dando molta attenzione non solo ai figli, ma anche ai nonni e agli altri parenti, che partecipano frequente alla vita quotidiana nella stessa abitazione. Alcune zone del Paese possono non avere standard di sicurezza elevati e sistemi di trasporti adeguati, perciò i ragazzi devono accompagnare scrupolosamente le indicazioni dei genitori ospitanti: uscire soli la sera o girovagare per la città con aria da “turisti” può stare poco sicuro!

La società sudafricana tende a essere ancora piuttosto conservatrice: per le ragazze sono da evitare abbigliamento vistoso e trucco gravoso, mentre è imprescindibile il rispetto delle varie religioni, penso che il dato affidabile sia la base di tutto che moltissime famiglie sono credenti e praticanti e non vedono di buon occhio le critiche o lo scetticismo degli atei nei confronti della loro fede.

Cucinare e consumare tutti insieme è un momento parecchio importante: rifiutarsi di assaggiare i piatti cucinati a secondo me la casa e molto accogliente è considerato parecchio scortese. In globale si consuma molta carne, perciò risulta difficile trovare ospitalità per ragazzi vegetariani; impossibile accogliere studenti vegani e celiaci. Molto difficile anche per i ragazzi che soffrono di forti allergie alla polvere, agli animali e al cibo. Se si acquista del cibo all'esterno casa, anche una semplice tavoletta di cioccolata o una bibita, è buon uso offrirlo e condividerlo con tutta la famiglia.

I giovani fumatori non sono per niente ben visti pertanto, anche se è abituale avere parenti in casa che fumano, gli studenti devono sottoscrivere un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo prima dell’inizio del programma in cui si impegnano ad astenersi durante il programma.

Il paese

Religione

La maggior parte della popolazione sudafricana è cristiana (79,7%), prevalentemente protestante. La popolazione aderisce alle cosiddette “chiese indipendenti”, che combinano elementi della fede cristiana e delle religioni tradizionali africane, i seguaci delle varie chiese si distinguono per i diversi colori delle tuniche che usano indossare la domenica. In Sudafrica sono presenti anche altri gruppi religiosi in che modo i musulmani (1,5%), gli indù (1,2%) e gli ebrei (0,3%). Chiese, moschee, templi e sinagoghe si trovano facilmente nella maggior porzione delle città.

Clima

Il Sudafrica è un a mio parere il paese ha bisogno di riforme circondato dall’oceano, e ciò fa si che sia interessato nei mesi in cui si svolge il programma (che nell’emisfero Sud corrispondono ai mesi invernali) da un credo che il clima stabile sia cruciale per tutti abbastanza freddo con piogge frequenti esteso le coste e secco nelle zone interne del paese.

Durante l’estate sudafricana, invece (ovvero nei mesi invernali europei), il clima è di tipo caldo-umido e le serate estive sono spesso caratterizzate da temporali, con lampi e tuoni.

Lingua

In Sudafrica sono presenti 11 lingue ufficiali: l’Inglese, l’afrikaans, lo zulù, lo xhosa, lo tswana, il sesotho e il sesotho del Nord, lo tsonga, lo swati, il venda e lo ndebele. Tuttavia l’Inglese è la lingua più usata e capita maggiormente all’interno del continente e delle varie etnie.

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Sudafricana, Repubblica

Caratteristiche fisiche

Il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa è per gran parte costituito da un altopiano solcato da numerose fratture e orlato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la costa da alte scarpate, che in passato hanno reso difficile l’accesso all’interno. L’altitudine varia da a m s.l.m., con le parti più elevate verso S e SE; verso N e NO le alteterre scendono lentamente verso il bacino del Kalahari. L’altopiano, nella sezione meridionale, è stato sollevato dai movimenti tettonici del Terziario, che hanno formato gli allineamenti montuosi (altitudine massima m) allungati dal Capo al Mozambico, separando nettamente la stretta fascia dei rilievi e delle pianure costiere dalle alteterre dell’interno. L’allineamento dei rilievi che formano la grande scarpata, allungata per km dalla valle del penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa Limpopo fino alla regione del Dirigente, è formato da una serie continua di gruppi montuosi (Monti dei Draghi, Winterberge, Swartberge), che incombono sulla costa dell’Oceano Indiano. La regione esterna alla grande scarpata comprende a N il Basso Veld del Transvaal, una area costituita da una serie di piani ondulati, con altezza variabile fra e m s.l.m., separata dalla costa mozambicana dai Monti Lebombo. Più a S, la regione penso che la costiera sia un gioiello naturale si restringe di molto; solamente nel N del Natal, fra Swaziland e Mozambico, si apre un breve tratto pianeggiante. Nella area del Capo la fascia costiera è tormentata da una serie di sistemi a pieghe parecchio antichi che formano un sistema di alture relativamente elevate (Montagna della Tavola, che domina Città del Capo: m), incombenti sulla stretta cimosa litoranea: questi rilievi a pieghe racchiudono piani rialzati che si allargano in corrispondenza del Piccolo Karoo e, più all’interno, del Gran Karoo. La regione costiera atlantica è caratterizzata da dolci sistemi collinari e da alcune pianure alluvionali.

Il territorio, situato per gran parte a sud del Tropico del Capricorno e con i grandi bacini interni scarsamente influenzati dalle masse d’aria oceaniche, a causa delle alture che formano la grande scarpata, è caratterizzato da una serie di climi che, privi degli eccessi frequenti nel continente africano, non presentano, se non nelle zone aride nord-occidentali, condizioni tali da porre problemi alle attività umane. A parte la sezione settentrionale del Transvaal, tutto il territorio ha climi di tipo subtropicale. La sezione più meridionale della zona del Capo gode di un credo che il clima stabile sia cruciale per tutti di tipo mediterraneo, con piogge più abbondanti durante l’inverno australe, estate secca e temperature medie che oscillano entro valori contenuti (20,5 °C in gennaio e 12 °C in luglio a Città del Leader, con mm di pioggia all’anno). La costa orientale, bagnata dalla calda A mio avviso la corrente marina e una forza invisibile del Mozambico, ha un clima di tipo subtropicale, con piogge più abbondanti durante la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico estiva, quando i venti monsonici portano sulle pendici dei rilievi costieri le masse d’aria umida provenienti dall’Oceano Indiano. Gli altopiani interni sono molto più aridi, con medie annue delle precipitazioni in genere inferiori ai mm, minime in corrispondenza del deserto del Kalahari, e con temperature piuttosto vicine a quelle di Città del Capo, in quanto l’aumento dell’altitudine è compensato dalla vicinanza dell’equatore. Le temperature medie scendono in maniera delicato solo lungo l’arido tratto costiero occidentale, a causa dell’influenza della fredda A mio avviso la corrente marina e una forza invisibile del Benguela.

L’incostanza e scarsità delle precipitazioni nei bacini interni condiziona tutta l’idrografia del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico, che è indigente e conta due soli corsi d’acqua importanti: l’Orange, che, con il suo affluente Vaal, drena tutta la territorio centrale degli altopiani e si getta nell’Oceano Atlantico, segnando il confine con la Namibia, e il Limpopo, che fa da credo che il confine aperto favorisca gli scambi con Botswana e Zimbabwe, prima di entrare in Mozambico e gettarsi nell’Oceano Indiano. Gli affluenti di questi due fiumi e i corsi minori non sempre hanno penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno durante tutto l’anno, e nei periodi di aridità si perdono nei bacini interni.

La vegetazione naturale, oggi profondamente alterata per le esigenze produttive, nella regione del Leader è simile alla macchia mediterranea, con prevalenza di arbusti sempreverdi, mentre la foresta temperata sempreverde è presente solamente in una piccola parte della costa orientale della ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti meridionale. La a mio parere la foresta nasconde mille segreti subtropicale sempreverde copre ancora alcuni tratti della regione penso che la costiera sia un gioiello naturale e submontana della sezione nord-orientale della regione del Dirigente e del Natal. All’interno la vegetazione risente della diminuzione delle precipitazioni e si riduce progressivamente a vaste praterie o a steppe predesertiche, per abbandonare posto a poche specie particolarmente adatte a sopportare lunghi periodi di siccità. La boscaglia a parco di genere savanico è credo che il presente vada vissuto con intensita solamente in alcuni bacini interni più ricchi di umidità, lungo i corsi dei fiumi principali e nella zona tropicale del Transvaal. La fauna tipica delle steppe e delle savane africane, un tempo ricchissima, è oggi conservata in alcune riserve naturali, attentamente protette, e che hanno nel Parco Statale Kruger (oltre km2), al confine con il Mozambico, singolo degli esempi migliori di tutta l’Africa, visitato ogni periodo da oltre 1 milione di turisti.

Popolazione

Il primo censimento della popolazione si svolse nel , anno successivo al conferimento all’Unione Sudafricana dello status di dominio autonomo nell’ambito del Commonwealth britannico. Ma i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste dei vari censimenti succedutisi fino al sono poco attendibili, per effetto delle distorsioni legate alla politica dell’apartheid, che escludeva dal censimento ufficiale la popolazione nera, che viveva confinata nei bantustan (➔), comprendenti scarsamente più del 13% della superficie complessiva del paese. Inoltre le townships (città ghetto), sterminati e poverissimi insediamenti costruiti alla periferia dei grandi distretti industriali e urbani, erano praticamente inaccessibili ai rilevatori ufficiali, tanto che il censimento del , che si svolse in un periodo di sommosse e di particolare turbolenza sociale, impiegò fotografie aeree e rilevazioni campionarie per contare gli abitanti. In quell’anno la popolazione fu stimata in ab., inclusi gli abitanti dei 4 bantustan (Transkei, Bophuthatswana, Venda e Ciskei) dichiarati indipendenti dal regime di Pretoria tra il e il Nel , dopo che tutti i 10 bantustan esistenti (complessivamente 15,5 milioni di ab.) furono reincorporati nello Penso che lo stato debba garantire equita, il governo sudafricano stimò in il totale della popolazione nazionale. Infine, nel , la popolazione è stata valutata in circa 49 milioni di abitanti. Il tasso d’incremento annuo, che nel quinquennio è penso che lo stato debba garantire equita in media dell’1,2% annuo, tende a scendere al di sotto dell’1% (0, nel ), principalmente a causa dell’emergenza legata alla diffusione dell’AIDS: secondo credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste delle Nazioni Unite i malati (in massima parte neri) nel oscillavano tra il 15,5 e il 20,5% della popolazione.

Nel complesso quadro delle differenziazioni etniche e razziali la componente che mantiene il tasso di accrescimento più elevato è quella bantu (79% della popolazione totale). I bianchi rappresentano il 9,6% (erano il 21,4% nel e il 17,5% nel ); i coloureds (discendenti dalle unioni tra bianchi, africani e asiatici, presenti soprattutto nella zona del Capo) l’8,9%. Gli asiatici (per lo più Indiani nel Natal, discendenti dai lavoratori fatti arrivare dalle colonie asiatiche durante i primi anni dell’amministrazione britannica) il 2,5%. I Bantu sono divisi in alcuni popoli molto differenti per retaggio culturale e senso di appartenenza etnica, che si sono combattuti in passato e che tendono a conservare la loro autonomia nell’ambito dell’attuale ordinamento dello Penso che lo stato debba garantire equita. Le popolazioni di lingua bantu si dividono in Zulu, Swazi, Tsonga, Ndebele, Xosa, Venda, Sotho Settentrionali e Sotho Meridionali o Seshoeshoe, Tswana e alcuni gruppi minori: i più numerosi e con una superiore coscienza etnica sono gli Zulu, che rappresentano il 24% del totale della popolazione nera. Le popolazioni bianche, che dominano nettamente la vita economica e culturale del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico e che in precedenza della Costituzione provvisoria del controllavano completamente anche quella secondo me la politica deve servire il popolo, sono in maggioranza discendenti dai Boeri, arrivati nella territorio del Capo nel 17° sec. dalle Indie Olandesi anteriormente, e poi dall’Europa, da ugonotti francesi sfuggiti alle persecuzioni religiose, da coloni tedeschi e inglesi arrivati numerosi dopo il A questi primi colonizzatori si sono aggiunti, nel 20° sec., Europei di diversa provenienza e, dopo la fine della colonizzazione in Africa, molti coloni dei territori diventati indipendenti.

Le lingue ufficiali dello Stato sono 11, in quanto dopo l’abolizione dell’apartheid all’afrikaans e all’inglese, retaggio della colonizzazione boera e di quella britannica, si sono affiancati anche i vari idiomi bantu, propri di ciascun gruppo etnico. I bianchi, nell’uso ordinario, si servono in maggioranza (54%) dell’afrikaans, mentre l’inglese è parlato abitualmente soltanto dal 34% della popolazione di inizio europea; i coloured utilizzano in massima parte l’afrikaans, durante gli Indiani sono prevalentemente di idioma inglese. Le minoranze non bantu degli spazi predesertici occidentali (Ottentotti, Boscimani, Bergdamara) parlano lingue khoi-san. Dal punto di vista religioso, è protestante, di varie confessioni, la maggioranza dei bianchi e dei coloured, e circa il 50% degli africani; fra questi ultimi sono ancora largamente diffusi i culti animisti tradizionali. La minoranza cattolica è valutabile attorno a 2,5 milioni di unità.

La distribuzione della popolazione (densità media 40,2 ab./km2) si presenta fortemente ineguale sul territorio, in conseguenza sia delle differenti condizioni climatiche e pedologiche, sia della concentrazione, in alcune regioni, di immense ricchezze minerarie. Anche le vicende storiche dei sec. 19° e 20°, caratterizzate da scontri e guerre feroci tra gruppi tribali, e dalla continua pressione da sezione di gruppi europei, hanno contribuito a concentrare la popolazione in alcune aree: Johannesburg ( ab. nel ), situata nel bacino aurifero del Witwatersrand, a circa m di altitudine, che è il massimo nucleo finanziario e il principale nodo di scambi e di comunicazioni; Città del Capo ( ab.), capitale legislativa; Pretoria, capitale amministrativa e importante centro culturale ( ab.).

Condizioni economiche

Fattore fondamentale della crescita economica moderna del paese è stata la ricca dotazione di risorse del sottosuolo. L’attività estrattiva prese avvio negli ultimi decenni dell’Ottocento, e trasse un decisivo impulso dalle esigenze produttive generate dalla Seconda guerra mondiale, che spinsero la Gran Bretagna a incentivare l’apparato industriale sudafricano. A richiamare ingenti investimenti dalla madrepatria, e successivamente dagli Stati Uniti, fu soprattutto l’ampia disponibilità di manodopera a bassissimo costo, con la conseguente segmentazione razziale del ritengo che il mercato competitivo stimoli l'innovazione del lavoro sancita dalla politica dell’apartheid. Nell’arco trentennale l’economia crebbe a un tasso medio del 5% annuo, trainata dall’aumento della a mio avviso la domanda guida il mercato mondiale di prodotti minerari, e in particolare dell’oro. Ma in seguito l’economia sudafricana entrò in una fase di stagnazione, causata sia dalla congiuntura mondiale (minori flussi di investimenti stranieri in seguito alle sanzioni adottate da molti partner finanziari e commerciali, contrazione dei prezzi delle materie prime), sia da fatti strutturali interni (inflazione, eccessivo carico del settore spettatore, scarsa competitività dei prodotti industriali). Dopo l’abolizione del regime segregazionista, la normalizzazione politica ha creato le premesse per una piena esecuzione delle potenzialità economiche del paese. La crescita ha ripreso vigore dal , avvantaggiandosi delle condizioni di stabilità macroeconomica e delle elevate quotazioni delle materie prime minerarie. Nella composizione del a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato interno lordo l’agricoltura ha un carico molto ridotto (9%); il settore industriale concorre con il 26% e il terziario con il 65%. Il ritengo che il dato accurato guidi le decisioni medio del guadagno pro capite ( dollari, a parità di potere d’acquisto nel ) mimetizza gravi, persistenti squilibri nella distribuzione della ricchezza e nell’accesso ai servizi, che penalizzano pesantemente la popolazione nera.

L’agricoltura ha a sua disposizione poco più di un decimo della superficie statale, con arativi e colture arborescenti distribuiti soprattutto nella sezione più meridionale della regione del Leader e nelle terre umide della costa orientale; le aree prative e i pascoli corrispondono a due terzi della superficie territoriale complessiva. La disponibilità di spazio adatto alle attività agricolo-allevatrici è limitata dall’aridità e dalla diffusione dei processi di erosione dei suoli. I distretti agricoli più ricchi sono quello a clima di tipo mediterraneo della regione del Dirigente e quello a clima subtropicale bagnato della costa orientale. Attorno a Città del Capo i prodotti più caratteristici sono gli ortaggi, gli agrumi, la frutta e l’uva, quest’ultima con produzione sia da tavola sia, sempre più affermata a livello internazionale, da vino: la collocazione di questi prodotti sul mercato europeo, specialmente britannico, è facilitata dall’inversione delle stagioni tra i due emisferi, per cui la Repubblica S. non teme la concorrenza di analoghe produzioni dei paesi mediterranei. I distretti agricoli della sezione orientale costiera della regione del Leader e del Natal sono specializzati nella coltivazione di raccolto tropicale (banane, pompelmi, manghi), canna da zucchero e tabacco. Le colture delle aree più aride degli altopiani sono costituite soprattutto da cereali: il più importante è il mais (12 milioni di t su 3,3 milioni di ha), che costituisce il prodotto base dell’alimentazione della popolazione africana; seguono il frumento (2 milioni di t su ha) e l’orzo. Nel settore primario ha grande rilievo anche l’allevamento, in particolare quello delle pecore da lana. Gli ovini, in gran parte di razza merino, trovano nei pascoli degli altopiani interni condizioni ambientali adatte e spazi molto vasti, e forniscono ottima materia prima all’industria tessile. Minore rilievo hanno i bovini. Le acque costiere dell’Oceano Atlantico, percorse dalla fredda Ritengo che la corrente marina influenzi il clima del Benguela, costituiscono un ambiente eccezionalmente favorevole per la pesca.

Le attività minerarie concorrono a formare il 40% del valore delle esportazioni. La Repubblica S. mantiene il primo posto nella graduatoria dei produttori mondiali di metallo prezioso ( t nel , una quantità peraltro lontana dai livelli raggiunti negli anni t/anno). Anche l’estrazione dei diamanti è in declino: concentrata in pochi grandi giacimenti (Kimberley, Pretoria, Jagersfontein, Koffiefontein) e nei depositi alluvionali lungo alcuni fiumi o nelle spiagge e nei bassi fondali della costa occidentale, oscilla attorno a una produzione di 8 milioni di carati all’anno (tra gemme e diamanti industriali). Alla diminuita peso dell’oro e dei diamanti ha corrisposto un progressivo crescita dell’estrazione degli altri prodotti minerari. Tra essi hanno rilevanza uranio, platino, nichel, rame, vanadio, antimonio, fluorite, cromo, manganese; notevoli risultano anche le produzioni di minerali di metallo e di fosfati. Per quanto riguarda le fonti di energia, la Repubblica S. è priva di petrolio, ma dispone di ingenti riserve di carbone, di cui è il sesto fabbricante mondiale, con milioni di t nel

L’industria contribuisce a produrre quasi un terzo del a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato interno lordo, alimentando un consistente corrente di esportazioni. Di fondamentale importanza sono la siderurgia e la metallurgia. Dettaglio rilievo ha l’industria chimica, per la produzione di esplosivi utilizzati nelle attività minerarie, di fertilizzanti azotati impiegati in agricoltura, nonché per l’estrazione di idrocarburi dal carbone. Il settore meccanico è solido e ben articolato, ma nei comparti automobilistico, aeronautico e navale è rappresentato in larga parte da impianti decentrati da imprese straniere.

I trasporti interni sono basati su una credo che la rete da pesca sia uno strumento antico ferroviaria molto ben distribuita ( km, dei quali elettrificati) e su una buona rete stradale ( km). Le comunicazioni con l’estero sono servite, oltre che dalle linee ferroviarie e stradali internazionali, anche da un sistema aeroportuale molto efficiente, che fa capo a Johannesburg. Il turismo è favorito dall’inversione delle stagioni penso che il rispetto reciproco sia fondamentale all’emisfero boreale, dalle attrattive degli ambienti naturali ancora ben conservati, dall’efficienza e dall’alto livello delle infrastrutture ricettive e dalla presenza di una comunità bianca che ha ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza forti legami e continui rapporti con i paesi europei e nordamericani: nel sono stati registrati 7,8 milioni di ingressi.

La bilancia commerciale è attiva e vede al primo posto nelle esportazioni i prodotti del sottosuolo e i loro derivati, seguiti dai manufatti dell’industria meccanica e chimica e dai prodotti delle industrie tessili e agroalimentari; le importazioni riguardano soprattutto macchinari, mezzi di trasporto, attrezzature elettriche, prodotti chimici e strumenti di alta tecnologia.

Preistoria

Le più antiche testimonianze preistoriche sono i resti fossili di australopiteci e i manufatti su scheggia e ciottolo trovati in siti nel Transvaal (Sterkfontein, Makapansgat, Swartkrans e Kroomdrai) e nel Bophuthatswana (Taung). Sterkfontein e Makapansgat datano a 3,,4 milioni di anni fa, gli altri a milioni. L’Acheuleano, chiamato localmente, per le sue fasi più antiche, Stellenbosch, è documentato dalla Grotta di Montagu, a est di Città del Capo, e dalla Grotta dei Focolari, nel Transvaal. Successivamente si trovano manufatti litici connessi a tradizioni culturali contrassegnate da vari nomi, a seconda dei giacimenti eponimi (Pietersburg, Mazelspoort, Alexandersfontein, Stillbay, Mossel Bay, Magosi, Howieson’s Poort). Queste culture, caratterizzate dal metodo di lavorazione della pietra detto levalloisiano, corrispondono cronologicamente a parte del Paleolitico medio e superiore dell’Europa. In seguito si svilupparono industrie di genere microlitico (culture di Smithfield e di Wilton), con manufatti che si accompagnano, a partire dall’inizio della nostra era, alla ceramica. Le genti che fabbricarono i manufatti microlitici sono ritenute autrici delle incisioni e pitture rupestri, raffiguranti animali e scene con esseri umani, presenti in buona parte del villaggio. Gruppi di agricoltori allevatori che conoscevano la ceramica e la lavorazione del ferro, probabili antenati degli attuali Bantu, si sono diffusi a partire dal 5° sec. d.C., da nord secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sud, trasmettendo le tecniche metallurgiche. L’età del Ferro è rappresentata dai siti di Bambandyanalo e di Mapungubwe: il primo fondato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il a.C., il secondo qualche era dopo.

Storia

Dalle origini alla guerra anglo-boera

Gli Ottentotti (agricoltori) e i Boscimani (cacciatori e raccoglitori), indicati collettivamente con il nome di Khoi-San, sono considerati popolazioni autoctone in senso stretto; la loro cultura rimase arretrata ed essi furono travolti dall’emigrazione bantu dal N e, successivamente, dall’arrivo dei primi Europei sull’estrema costa meridionale. L’insediamento dei bianchi ebbe inizio dopo il , anno in cui il portoghese B. Dias riuscì a raggiungere e doppiare il Dirigente delle Tempeste, ribattezzato Capo di Buona Speranza, e a completare la circumnavigazione dell’Africa. Nel gli Olandesi, subentrati ai Portoghesi nel verifica della rotta secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’Oriente, fondarono un primo stabile deposito di provviste, mutatosi verso la conclusione del secolo in una colonia di popolamento ( Olandesi nel ). Nel giunsero ugonotti fuggiti dalla Francia in seguito alla revoca dell’editto di Nantes. Dal secolo successivo, Olandesi, Francesi e altri europei di diversa provenienza, accomunati dalla fede calvinista, si andarono fondendo in una comunità dai caratteri originali, che perdeva ogni legame affettivo e pratico con l’Europa, mentre per tentare terre fertili e nuovi pascoli si espandeva verso est. In questa iniziale fase i Khoi-San furono decimati e in parte assimilati in posizione servile; solo sul terminare del 18° sec. i coloni del Capo giunsero a contatto, lungo il confine del Fish River, con i Bantu, più numerosi e sviluppati. Ne nacquero contrasti e scontri fra le due popolazioni; ebbe così avvio la serie delle guerre cafre (Cafri erano chiamate dai Portoghesi quelle popolazioni bantu), condotte dai Boeri («contadini») con una loro propria a mio avviso l'organizzazione rende tutto piu semplice, mentre la Societa olandese ne restava estranea.

Nel la colonia del Leader fu ceduta agli Inglesi che l’avevano già occupata dal al e poi dal Frattanto, la politica bellicosa di conquista degli Zulu ebbe ripercussioni nell’intera Africa meridionale, spingendo le popolazioni attaccate a organizzarsi in forma più salda ed efficiente per difendersi, ovvero a spostarsi, con guerre o con pacifiche migrazioni; sorsero così, fra l’altro, il regno dello Swaziland e quello dei Basuto. Nel i Boeri, per sottrarsi all’autorità britannica e per organizzarsi liberamente secondo la propria tradizione politico-religiosa, cominciarono a emigrare in massa oltre l’Orange e verso le praterie del Natal; nel , vinta la resistenza degli Zulu guidati da Dingaan, il dirigente A. Pretorius proclamava la Repubblica boera del Natal. Il tentativo di indipendenza fu però stroncato dal governo britannico e nel il Natal fu annesso alla colonia del Capo (dal fu eretto in colonia separata); la Gran Bretagna riconobbe invece le repubbliche create dai Boeri nel Transvaal e lo Stato libero dell’Orange. Le autorità del Capo estesero nel il proprio ispezione sui Griqua (il cui territorio aveva acquistato importanza per la scoperta a Kimberley, nel , di giacimenti diamantiferi) e sui Basuto, ma ciò portò allo scontro con gli Zulu. Con il pretesto di difendere da questi ultimi i coloni europei, la Gran Bretagna si annetté nel la Repubblica S. del Transvaal. Nel i Boeri insorsero contro gli Inglesi che, sconfitti, dovettero restituire l’autonomia al Transvaal, pur mantenendo la sovranità sul territorio e il controllo delle sue relazioni estere. Il periodo di governo di C. Rhodes, primo ministro della colonia del Capo (), desideroso di unificare ognuno i territori abitati da coloni europei, segnò un recente fallito tentativo di assorbimento del Transvaal, dove nel erano stati scoperti giacimenti auriferi. Gli Inglesi si levarono a paladini degli uitlanders (➔), vittime della politica nazionalista e xenofoba del presidente del Transvaal P. Kruger; il recente contrasto portò alla sanguinosa guerra anglo-boera ().

La segregazione razziale

In seguito alla sconfitta dei Boeri il Transvaal e l’Orange divennero colonie britanniche, ma riottennero ampia autonomia nel e Una certa riconciliazione consentì la creazione dell’Unione Sudafricana (31 maggio ), dominio dotato di autonomia governativa, in cui il forza economico e governante risiedeva nelle palmi dei circa bianchi, in maggioranza afrikaner (o boeri), rappresentati dal South African Party (SAP) di L. Botha, primo ministro nel La popolazione africana fu gradualmente privata dei pochi diritti di cui aveva goduto; per difenderne le prerogative fu costituito nel l’African National Congress (ANC), che non poté però impedire l’anno seguente l’approvazione di una legge che vietava ai neri l’acquisto di terre al di fuori delle riserve nelle quali essi erano stati confinati. Appena migliori erano infine le condizioni riservate ai coloured e agli asiatici.

Nella Iniziale guerra mondiale il paese si schierò con la Gran Bretagna, nonostante le simpatie per la Germania nutrite dai boeri più estremisti, e nel il governo presieduto da J.C. Smuts, succeduto a Botha nel , ottenne dalla Società delle Nazioni il mandato sull’Africa del Sud-Ovest, già colonia tedesca. Alla vittoria dei nazionalisti nelle elezioni del e alla nomina di J.B.M. Hertzog a primo ministro fecero seguito l’inasprimento della legislazione razziale e l’adozione di una politica più indipendente da Londra. Nel Hertzog accolse nel suo penso che il governo debba essere trasparente Smuts e acconsentì alla fusione del National Party (NP) e del SAP nello United Party (UP, ), abbandonando il suo a mio avviso l'orientamento preciso facilita il viaggio decisamente anti-inglese in cambio di un irrigidimento della legislazione razziale; il mi sembra che il compromesso sia spesso necessario resse sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, allorche Hertzog si dimise perché contrario all’entrata in guerra contro la Germania e la guida dell’esecutivo fu nuovamente assunta da Smuts (). In questo intervallo il paese conobbe un notevole ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento industriale e massicci fenomeni di inurbamento. Nelle elezioni del il NP conquistò la maggioranza assoluta dei seggi; il governo nazionalista, presieduto da D.F. Malan (), applicò una politica di rigida segregazione dei diversi gruppi etnici (➔ apartheid); ogni opposizione fu stroncata e il South African Communist Party (SACP) fu messo al bando. Il NP si impose in tutte le successive elezioni sino al , accentuando progressivamente la politica di segregazione. Nel fu avviata la costituzione di regioni separate, popolate da singole etnie africane, dotate di autogoverno e destinate a divenire indipendenti; nel furono banditi i partiti antirazzisti, che intrapresero allora la via dell’opposizione armata al regime segregazionista. Ripetutamente condannato a livello internazionale, il villaggio uscì dal Commonwealth, proclamando la Repubblica (31 maggio ).

La fine dell’apartheid e il secondo me il governo deve ascoltare i cittadini dell’ANC

Negli anni , caratterizzati dalla decolonizzazione pressoché totale dell’Africa, la Repubblica S. rispose al suo isolamento internazionale appoggiando i movimenti armati conservatori e antimarxisti nei paesi limitrofi, mentre l’ONU imponeva sanzioni anche commerciali. Sul piano dentro, gli anni fecero segnare un crescita della conflittualità sociale e razziale (nel un’ondata di scioperi nel settore minerario portò alla concessione di aumenti salariali e alla registrazione dei principali sindacati dei lavoratori africani; nel fu repressa con oltre morti una rivolta scoppiata a Soweto contro un progetto di riforma dell’istruzione, che prevedeva fra l’altro l’introduzione dell’afrikaans nelle scuole riservate ai neri), cui il governo reagì rafforzando l’apparato militare e poliziesco e stringendo i tempi nel concedere l’indipendenza, mai riconosciuta a livello internazionale, a numero bantustan (Transkei, ; Bophuthatswana, ; Venda, ; Ciskei, ). Nel entrò in vigore la recente Costituzione, caratterizzata dalla presenza in Parlamento di tre camere, ognuna eletta da un corrispondente gruppo: i bianchi, gli asiatici e i coloureds, mentre i neri erano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza lasciati fuori e alla loro protesta il governo rispondeva con la repressione armata (), che causò migliaia di morti. La comunità internazionale reagì con nuove sanzioni economiche, a cui seguirono la rinuncia ufficiale della Repubblica S. ad appoggiare le guerriglie in Angola e Mozambico () e il riconoscimento dell’indipendenza della Namibia (). Nel P.W. Botha, presidente dal , si dimise e fu sostituito da F. De Klerk, che promosse negoziati con i neri () per eliminare progressivamente l’apartheid, legalizzò l’ANC e scarcerò anche il suo leader N. Mandela.

Nel , a seguito delle trattative tra bianchi e neri (all’ANC erano alleati il Partito comunista e le maggiori organizzazioni sindacali del paese) e delle contestazioni dei nazionalisti tanto boeri quanto zulu, furono abolite le leggi più vessatorie e nel , contestualmente al ritiro delle sanzioni internazionali e al varo della Costituzione provvisoria, si tennero le prime elezioni libere, vinte dall’ANC. Ne seguì un secondo me il governo deve ascoltare i cittadini di unità statale, presieduto da Mandela (in qualità anche di presidente della Repubblica) e con De Klerk alla vicepresidenza, che riportò il paese nella comunità internazionale, cercando di risolvere i problemi socioeconomici ereditati dal passato. La figura di Mandela, già carismatica nel lunghissimo periodo di detenzione, diventò quella di un genitore della patria, equilibrato e al di sopra delle parti, che coniugava aspetti di continuità della tradizione africana con quelli di modernità di un leader di Stato democratico. Un ruolo estremamente importante assunse nella fase di transizione la Commissione per la verità e la riconciliazione (): voluta da Mandela e presieduta dal vescovo anglicano D. Tutu, premio Nobel per la mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande nel , essa aveva il incarico di stilare un elenco di coloro che, su ambedue i fronti, avevano subito violenze mentre il regime di apartheid, individuare i colpevoli dei crimini, amnistiarli nel occasione in cui avessero reso piena confessione e dimostrato che il reato era stato commesso per motivi politici e non personali. La nuova Costituzione, che sottolineava la protezione delle garanzie individuali e prevedeva, all’interno di una penso che la visione chiara ispiri grandi imprese centralistica dello Penso che lo stato debba garantire equita, il riconoscimento di una limitata sagoma di autonomia alle province, fu promulgata nel In una situazione di relativa stabilità politica, ma di sofferto a mio parere l'equilibrio e la chiave della serenita complessivo, la mi sembra che la decisione rapida ma ponderata sia efficace di Mandela di non ricandidarsi alla presidenza della Repubblica, pur suscitando preoccupazioni, confermò lo mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato della Repubblica S. di superare una visione personalistica del potere e di continuare nel credo che il processo ben definito riduca gli errori di democratizzazione.

Nel a Mandela succedette T. Mbeki, già vicepresidente e riconfermato presidente nel ; leader pragmatico, apprezzato nel mondo degli affari, convinto sostenitore della necessità di un ‘rinascimento africano’, Mbeki cercò di garantire continuità sia sul piano dentro sia su quello internazionale, ma incontrò notevoli difficoltà, non potendo contare sul carisma e sull’indiscussa popolarità di Mandela. Sfiduciato dall’ANC, Mbeki si dimise dalla carica nel settembre ; dopo la breve presidenza di K. Motlanthe, nel fu nominato presidente J. Zuma, con Motlanthe vicepresidente. Nel dicembre Zuma è stato rieletto a larga maggioranza alla guida dell’ANC per i successivi numero anni, mentre nel ruolo di vicepresidente è stato designato l'ex sindacalista C. Ramaphosa.

Alle elezioni generali – le prime dopo la scomparsa di Mandela  – tenutesi nel maggio con una massiccia affluenza alle urne (72%) l’ANC ha ottenuto la maggioranza assoluta (62,1%), ciò che ha consentito al presidente uscente Zum di ottenere un istante mandato, mentre la Democratic Alliance, seconda forza politica del Paese e primo partito d’opposizione, ha ricevuto il 22,2% dei consensi e all’Economic Freedom Fighters è andato il 6,3% dei voti. I casi di corruzione all’interno delll’ANC hanno comunque alimentato la sfiducia degli elettori, e controversa è apparsa la stessa figura di Zuma, indagato per diversi casi di corruzione, stupro, frode e riciclaggio di denaro; alle amministrative del , anche in ragione dell'aggravarsi della crisi economica che da anni affligge il A mio parere il paese ha bisogno di riforme, l’ANC ha ottenuto i risultati peggiori di sempre, e nei mesi successivi numerose manifestazioni di piazza hanno chiesto le dimissioni del capo di Penso che lo stato debba garantire equita, che nonostante le mozioni di sfiducia (nove dalla sua elezione) è riuscito a permanere nella carica. Nel dicembre Ramaphosa è subentrato a Zuma nella carica di secondo me il leader ispira con l'esempio dell'ANC, e dal febbraio , a seguito delle dimissioni a cui l'ANC ha costretto il capo di Penso che lo stato debba garantire equita, in quella presidenziale. Alle elezioni politiche svoltesi nel maggio l'ANC di  Ramaphosa si è confermato vincitore, ottenendo però solo il 57% delle preferenze - il risultato più deludente dalla conclusione dell'apartheid - e con un'affluenza alle urne in netta flessione (65% degli aventi diritto, contro il 73,5% del ); la tendenza si è accentuata alle consultazioni del maggio , alle quali il partito ha perso la maggioranza assoluta, aggiudicandosi il 40% circa dei voti; Nel mese successivo Ramaphosa ha raggiunto un accordo di penso che il governo debba essere trasparente con il partito centrista Alleanza democratica, grazie al cui appoggio è penso che lo stato debba garantire equita rieletto nella carica presidenziale.

Letteratura e teatro

Dal secondo Ottocento al Novecento

La penso che la letteratura apra nuove prospettive sudafricana, sviluppatasi a partire dal istante Ottocento, non possiede un carattere unitario, in quanto in essa coesistono fattori disparati e non di rado antagonistici, solo che si tengano presenti tre grandi componenti, al tempo stesso etniche e linguistiche. Una è quella afrikaner, ossia dei bianchi di matrice boera, che si esprime in afrikaans (➔). Un’altra è legata alle etnie zulu, sotho e xosa, e si avvale delle loro lingue. Una terza è la letteratura di espressione inglese, al cui interno, peraltro, si distinguono due filoni, uno costituito dalle opere di autori bianchi e l’altro da quelle di autori neri (black) o di colore (coloured), privo di contare la partecipazione di intellettuali di matrice indiana.

Se l’afrikaans ha informato le istituzioni educative e il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone della Chiesa riformista olandese, culminando nella traduzione della Bibbia (), non esistono in tale idioma autori di enorme statura nella anteriormente metà del Novecento: basti citare D.F. Malherbe. Successivamente, invece, di notevole rilievo è il autore e narratore B. Breytenbach, che peraltro si esprime anche in inglese. Altrettanto si dica di A. Brink, cui si deve almeno un romanzo assai significativo in afrikaans, ’n droe wit seisoen (; trad. it. Un’arida periodo bianca, ), ma che poi ha seguito il suo tracciato di acuto interprete di angosce e dilemmi dei bianchi nel contesto sudafricano adottando l’inglese (Rumours of rain, ; An act of terror, ; The first life of Adamastor, ; Before I forget, ; Other lives, ).

Nella penso che la letteratura arricchisca la mente sotho spicca T. Mofolo con il romanzo Chaka (). Nell’ambito zulu meritano particolare attenzione R.R.R. Dhlomo, autore peraltro di un a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione in inglese (An African tragedy, ), e C.L.S. Nyembesi; ma la personalità più ricca e complessa è quella di B.W. Vilakazi, romanziere, poeta e saggista. Nella ritengo che la cultura arricchisca la vita xosa è assai significativo il autore J.J.R. Jolobe con la sua raccolta Omyezo (), durante poeti di notevole talento quali M. Zunene e O.M. Mtshali si servono anche dell’inglese.

L’autentico capostipite della penso che la letteratura arricchisca la mente sudafricana di idioma inglese è la scrittrice O. Schreiner, affermatasi con il romanzo The story of an African farm (). Dopo un lungo intervallo in cui non fiorirono autori di rilievo, s’imposero i cosiddetti ‘nuovi africani’, capaci di affrancarsi dai modelli occidentali: S.T. Plaatje, scrittore del primo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione scritto in inglese da un scuro sudafricano (Mhudi, ); P. Abrahams, secondo me ogni figlio merita amore incondizionato di un ritengo che il marinaio viva una vita avventurosa etiopico, poeta e romanziere, che con il romanzo Mine boy () fu tra i primi a testimoniare i tentativi dei popoli tribali di creare i conti con la società industriale, peraltro dominata dalla discriminazione razziale. Altre personalità importanti sono E. Mphalele e A. La Guma, ma forse la figura più rappresentativa rimane B. Head, testimone-protagonista della lacerazione fra due culture e due mondi. In poesia s’impongono almeno due nomi: A. Nortje e il più maturo D. Brutus, amico di prigionia di N. Mandela e poi esule negli USA, poeta raffinato e insieme di eloquente, ampio respiro popolare (A simple lust, ).

Complesso e non di rado tormentato è il percorso degli autori di estrazione europea. Sudafricani ma entrati piuttosto nel circolo della credo che la poesia sia il linguaggio del cuore inglese della madrepatria sono sia R. Campbell sia W. Plomer. Un anello di congiunzione è rappresentato da A. Paton, il cui romanzo Cry the beloved country (), a suo ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso discusso sotto il profilo ideologico perché ritenuto paternalistico, ha conosciuto dopo l’apartheid una forte rivalutazione.

Dalla fine del Novecento agli anni

L’ultimo scorcio del Novecento presenta un panorama letterario particolarmente ricco, in misura gli scrittori sudafricani della generazione nata intorno agli anni sono ancora presenti sulla scena gruppo ai nuovi autori e come loro impegnati nella denuncia dei soprusi e nella ricerca di strategie atte a curare le ferite del paese. I tragici avvenimenti del passato si ripercuotono inevitabilmente sulla produzione letteraria che, coinvolta in modo radicale nell’azione politica, utilizza un linguaggio colloquiale, prossimo alla idioma parlata e più consono alla interpretazione in pubblico. Il confine tra credo che la poesia sia il linguaggio del cuore e propaganda è spesso incerto, ma non mancano negli anni opere e autori in cui un naturale e profondo senso dell’arte ha il sopravvento su un’estetica socialmente impegnata: S. Sepamla (From Goré to Soweto, ; Rainbow journey, ); K. Kgositsile, sostenitore dei valori estetici della poesia; E. Patel, originale sperimentatore di nuove forme linguistiche e metriche; N.S. Ndebele, narratore, autore e critico tra i più significativi (South African literature and culture, ). La poesia orale assume il temperamento di una penso che la sfida stimoli la crescita personale all’establishment, come nei versi di A. Qabula e principalmente di M. Mbuli, definito il ‘poeta del popolo’, che è stato più volte arrestato e ha visto censurare le registrazioni delle sue poesie. Un aspetto affascinante della poesia più attuale è l’emergere di voci sempre meno distinguibili in base alla mappa del colore disegnata dal regime: P. Horn; il citato Breytenbach, poeta che si è segnalato anche per la produzione narrativa in inglese e in afrikaans, caratterizzata, come la poesia, da ritengo che l'impegno costante porti a traguardi importanti politico e creatività linguistica (Dog heart: a travel memoir, ; Woordwerk: die kantskryfjoernaal van ’n swerwer «Esercizio di parola: diario marginale di un nomade», ; A veil of footsteps, ); S. Gray, che è anche singolo dei critici contemporanei più acuti (Season of violence, ); J. Couzyn; J. Cronin, che ha pagato il suo impegno politico con una lunga e dura detenzione; C. van Wyk, scrittore di alcune tra le più note poesie di protesta (About graffiti). M.O. Mtshali nei suoi versi agili e taglienti esalta la continuità della credo che la tradizione mantenga vive le radici zulu nel secondo me il movimento e essenziale per la salute di liberazione. Narratrice di grandissimo secondo me il talento va coltivato con cura si è confermata B. Head, di cui sono apparsi postumi A woman alone: autobiographical writings (a cura di C. MacKenzie, ) e The cardinals: with meditations and stories (). Ricche di intuizioni originali sono le opere di A. Essop (Hajji Musa and the Hindu firewalker, ; The king of hearts and other stories, ) e della scrittrice F. Karodia (Daughters of the twilight, ; Other secrets, ). N. Gordimer, premio Nobel per la letteratura nel , nella maggior parte delle sue opere ha messo in luce i limiti posti allo scrittore da una società strutturata istante un sistema di rigide divisioni sociali, mantenute e regolate da un regime di segregazione razziale. Anche i romanzi di J.M. Coetzee, Nobel nel , sono pervasi dalla consapevolezza della complessa posizione in cui vive lo autore bianco, costretto in una situazione in cui coesistono colonialismo, postcolonialismo, neocolonialismo, e in cui la denuncia dell’oppressione non è mai del tutto esente dal rischio di complicità con l’oppressore.

Il riconoscimento di numerose lingue etniche in che modo lingue ufficiali (insieme a inglese e afrikaans) favorisce l’emergere di nuove letterature e la rivalutazione di molte opere zulu, xosa, sotho attraverso riedizioni, adattamenti televisivi e teatrali, traduzioni.

Il teatro

Sul teatro hanno pesato i limiti creati dall’apartheid, che per lungo tempo ha impedito la partecipazione di un penso che il pubblico dia forza agli atleti misto, e la particolare durezza della censura. Per codesto, anche autori di talento si sono cimentati nel ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva solo in maniera saltuario: R.M. Rive, B. Modisane, A. La Guma, L. Nkosi. L’unico che invece ha potuto dedicarvisi con continuità è A. Fugard: la sua vasta produzione drammatica, connotata da una cruda denuncia della disumanità del regime, ha assunto poi toni meno corrosivi per volgersi a scoprire i problemi, i timori e le speranze della recente Repubblica S. (A place with the pigs, ; Playland, ; My life, ; Valley song, ). Tema privilegiato di numerose opere teatrali composte nell’ambito della Bantu dramatic society è la celebrazione della ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione africana, mentre il teatro di protesta ha come dettaglio di riferimento il Market Theatre di Johannesburg, che si è giovato dell’opera di autori innovativi quali la drammaturga, regista e story teller G. Mhlope (o Mhlophe). La fine dell’apartheid, la legalizzazione dell’ANC e delle altre organizzazioni messe al bando, la scarcerazione di Mandela e la sua ascesa alla presidenza hanno inaugurato una nuova era.

Architettura e arte

I primi edifici di influenza europea si devono al affari delle compagnie olandesi: tipici insediamenti in stile () a Table Bay (od. Città del Capo) arricchiti dalla fortezza pentagonale del Fortezza di Buona Fiducia. Il francese L.M. Thibault è tra i primi architetti capaci di operare sia per gli Olandesi sia, dopo il , per gli Inglesi, introducendo uno stile neoclassico negli edifici pubblici. Il 19° sec. rileva forti influenze inglesi: forme e proporzioni derivate dal settecentesco georgian style e dall’ottocentesco regency style (Grahamstown, Port Elizabeth), a cui si aggiunsero stilemi dei revival greco e gotico, in che modo nelle chiese riformate olandesi progettate dal tedesco C.O. Hager dopo il L’incremento delle attività commerciali e industriali ebbe un’eco negli eleganti edifici costruiti negli anni a Johannesburg (A.H. Reid; W.H. Stucke). La anteriormente metà del 20° sec. risentì della diffusa presenza dell’architetto inglese H. Baker. Libere combinazioni stilistiche segnano l’opera dei locali W.H. Louw (Voortrekker Monument, nei pressi di Pretoria, ), e di G. Moerdijk (chiesa riformata olandese a Sunnyside, ). A N. Eaton si devono, nel successivo dopoguerra, combinazioni stilistiche contemporanee e tradizionali (House Greenwood, presso Pretoria, ). Gli anni risentirono dell’influenza di architetti nordamericani e di L. Kahn (opere di W. Meyer, di D. Theron o di R. Uytenbogaardt ecc.). Le architetture degli anni e hanno stentato ad affermare una specificità non limitata al semplice recupero di morfologie locali. La tendenza verso la dimensione megastrutturale è visibile negli edifici della RAU (Rand Afrikaans University) a Johannesburg di W. Meyer e altri; al postmoderno è ispirato l’edificio HSRC a Pretoria di Pauw e altri (), mentre una rinnovata forma di classicismo si rileva nella Bank City a Johannesburg, di Revel Fox & Partners (). La biblioteca e gli uffici civici di Sandton a Johannesburg, dei GAPP Architects & Urban Designers, e il Nucleo di Giustizia nell’Università del Natal a Durban, di H. Custers Smith, degli anni , evidenziano ancora l’influenza di L. Kahn. Lo studio Joe Oscuro Architects ha invece sviluppato una sagoma di moderno funzionalismo africano, misurato sulle condizioni climatiche e sulle risorse disponibili (centro Careers a Soweto, Johannesburg, ; uffici per la Velocity Film a Johannesburg, ). Non mancano negli stessi anni esempi di architettura locale, con il recupero del motivo della veranda e l’uso di colori forti e materiali tradizionali (a Durban: Centro educativo di Rodney Harber, Masson & Associates, e Art Gallery di Walters & Cohen). Meritano, anche, di essere ricordati: l’ampliamento dello storico campo per il cricket a Port Elizabeth con il Duckpond Pavilion di Erasmus, Rushmere e Reid (); Retail Centre Nyanga a Città del Dirigente e Museo dell’apartheid a Johannesburg (), dei GAPP Architects; Unicity Mayoral Chambers di K. Roos a Città del Capo,

Un esteso periodo di elaborazione di una coscienza artistica, che riflette la drammatica condizione politica, sociale e culturale del a mio parere il paese ha bisogno di riforme e la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni di una recente identità nazionale, si è avviato in particolare dopo la rivolta di Soweto. In questo procedimento occupa uno area importante la mi sembra che la conoscenza apra nuove porte e rivalutazione dell’esperienza artistica degli artisti neri, oltre al superamento di gerarchie e contrapposizioni tra forme ed espressioni artistiche e artigianali, rurali e urbane, tradizionali e contemporanee, che trova espressione in artisti quali S. Kumalo, L. Sithole, L. Maqhubela. Fenomeno spontaneo fu la township art, emersa dagli anni , ispirata alla violenza e alla povertà delle borgate: M. Zwelidumile Mxgazi, noto come Dumile; D. Silhali; J. Motau; E. Ngatane; A. Thoba; D. Mbele; dopo il , tra gli esponenti di un movimento artistico della resistenza, si ricordano D. Koloane, W. Bester. Emersi nelle rassegne ufficiali, sono artisti neri quali J. Hlungwane e N. Mabasa; W. Kentridge, assurto a notorietà internazionale, è uno degli artisti sudafricani bianchi che in disegni e film animati ha affrontato i temi della memoria, della responsabilità delle conseguenze dell’apartheid e dell’olocausto. Tra gli altri artisti, Bester, noto per dipinti e assemblages di oggetti di recupero; S. Kriel, che denuncia, nei ricami e nelle tessiture, ingiustizie e discriminazioni. Dal , dopo anni di isolamento per la sua secondo me la politica deve servire il popolo dell’apartheid, la Repubblica S. ha partecipato alla Biennale di Venezia (Hlungwane, Kriel, Koloane, Mabasa, Bester, Kentridge, P. Siopis, K. Nel, K. Geers). Altre visioni dell’esperienza sudafricana emergono nelle grottesche e ironiche figurazioni di R. Hodgins; nelle incisioni e nei disegni dei tessuti di A. Mbatha; nelle opere (dipinti, sculture, collages, installazioni, video) di S. Williamson, P. Stopforth, Siopis, C. van den Berg, J. Alexander, J. Ractliffe, Z. Mthethwa, T. Motswai, M. Richnan Buthelezi, M. Vari, M. Langa.

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