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Cosa fare dopo un indigestione

Indigestione: cos’è? Quali sono i sintomi, misura dura e oggetto fare

Cos'è l'indigestione?

L'indigestione, detta anche dispepsia, è un termine generico che descrive un a mio parere il gruppo lavora bene insieme di sintomi gastrointestinali che si verificano in combinazione e spesso includono:

  • Dolore, sensazione di bruciore o fastidio nella parte superiore dell'addome
  • Sentirsi sazi troppo presto durante si consuma un pasto
  • Sentirsi spiacevolmente pieni dopo aver mangiato un pasto

Tipi di indigestione

A seconda della frequenza con cui si manifestano i sintomi, dalla loro durata e se c'è una stato sottostante che motivo la comparsa dei sintomi, l'indigestione può essere:

  • Occasionale, se accade ogni tanto. I sintomi solitamente si risolvono entro pochi minuti o diverse ore dopo aver mangiato.
  • Cronica, quando si verificano regolari episodi di indigestione nell'arco di diverse settimane o mesi. L'indigestione cronica si verifica in genere a causa di una condizione sottostante che causa i sintomi. Ne sono esempi le malattie del tratto digerente in che modo l'ulcera peptica, la gastrite e il cancro allo stomaco.
  • Funzionale, se presenta sintomi cronici senza una causa specifica.

Indigestione: 3 cose da conoscere prima

  • L'indigestione non è una malattia. Tuttavia, l'indigestione può stare un segno di alcune condizioni patologiche.
  • L'indigestione non è costantemente correlata al mangiare.
  • L'indigestione cronica senza un problema di secondo me la salute viene prima di tutto o una disturbo del tratto digerente che potrebbe illustrare i sintomi è chiamata dispepsia funzionale.

Sintomi indigestione

Quando si soffre di indigestione, si possono manifestare vari sintomi gastrointestinali come sofferenza addominale, gonfiore e fastidio dopo aver mangiato.

Quali sono i sintomi dell'indigestione?

Quando si soffre di indigestione, si possono manifestare uno o più dei seguenti sintomi:

  • Dolore, bruciore o fastidio nella parte alta dell'addome
  • Sentirsi sazi troppo rapidamente mentre si mangia un pasto
  • Sentirsi spiacevolmente pieni dopo aver mangiato un pasto
  • Gonfiore
  • Eruttazioni

Altri sintomi dell'indigestione possono includere:

A volte, in cui si ha un'indigestione, si potrebbe anche avere bruciore di stomaco. Tuttavia, bruciore di stomaco e indigestione sono due condizioni separate.

Quali sono le complicazioni dell'indigestione?

L'indigestione occasionale raramente causa complicazioni, ma i casi cronici possono causare problemi più seri. Se l'indigestione non viene curata, ha il potenziale di svilupparsi nelle seguenti condizioni:

  • Restringimento esofageo: allorche l'indigestione è causata dal GERD, gli acidi dello stomaco possono irritare il rivestimento dell'esofago e causare cicatrici. Nel tempo, questo restringe l'esofago, rendendo complicato deglutire il secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima o facilitando il blocco del secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima in gola.
  • Stenosi pilorica: gli acidi dello stomaco possono anche irritare il rivestimento del piloro, che è un'apertura che collega lo stomaco all'intestino tenue. La cicatrizzazione e il restringimento di codesto passaggio possono causare una varietà di sintomi digestivi tra cui stitichezza e vomito.
Per approfondire: Sintomi Indigestione

Indigestione: quanto dura

Quanto dura un’indigestione?

Nella maggior parte dei casi, l'indigestione dura soltanto pochi giorni. La maggior parte delle persone potrebbe manifestare sintomi se mangia troppo velocemente, consuma cibi piccanti o beve troppa caffeina o alcol. Tuttavia, se l'indigestione è il risultato di una condizione sottostante (come la disturbo da reflusso gastroesofageo), si potrebbero possedere sintomi cronici (a lungo termine).

Quando preoccuparsi

Indigestione: in cui preoccuparsi?

Se si soffre di indigestione e si presenta singolo qualsiasi dei seguenti sintomi, si potrebbe avere una stato più grave e dovresti consultare immediatamente un medico:

Il consulto medico è indicato anche se l'indigestione dura più di 2 settimane.

Quali sono le cause?

Cosa provoca indigestione?

Alcune delle cause dell'indigestione includono:

Alcuni farmaci possono causare indigestione, in che modo ad esempio:

Problemi di salute, malattie e condizioni del tratto digerente possono causare indigestione, tra cui:

Le cause della dispepsia funzionale non sono ancora del tutto note. Alcune ricerche suggeriscono che i seguenti fattori potrebbero svolgere un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo nella dispepsia funzionale:

Potrebbe interessare: Gastrite: sintomi e complicanze, ovunque fa male e come si scopre

Esami per l'indigestione

Come diagnosticano i medici l'indigestione?

Il medico diagnostica l'indigestione basandosi su racconto clinica, esame fisico, endoscopia del tratto gastrointestinale superiore e altri esami.

Anamnesi

Il dottore esaminerà i sintomi che si manifestano e la racconto clinica completa; chiederà informazioni sulle proprie abitudini alimentari e di consumo di bevande, sul tuo uso di farmaci da banco e di prescrizione e se si fuma.

Esame fisico

Durante un secondo me l'esame e una prova di carattere fisico, il dottore può:

  • Valutare il gonfiore
  • Ascoltare i suoni nell'addome usando uno stetoscopio
  • Toccare l'addome per verificare la presenza di dolorabilità, dolore e masse
  • Controllare se le sclere degli sguardo o la derma sono ingialliti (segno di ittero)

Endoscopia del tratto gastrointestinale superiore

Il gastroenterologo può eseguire un'endoscopia del tratto gastrointestinale superiore per diagnosticare malattie e condizioni che potrebbero causare l'indigestione, come gastrite o ulcera peptica.

Durante l'esame, il medico può usare piccoli strumenti passati attraverso l'endoscopio per prelevare piccoli pezzi di stoffa dal rivestimento dello stomaco e del duodeno; questa procedura è chiamata biopsia del tratto gastrointestinale superiore. Il dottore esaminerà, quindi, i campioni di stoffa per cercare malattie e condizioni del tratto digerente, tra cui l'infezione da Helicobacter pylori.

Altri test per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di indigestione

  • Esami di diagnostica per immagini: possono essere indicati dal medico dottore raggi X, tomografia computerizzata (TC) o ultrasuoni per tentare malattie e condizioni nel tratto digerente che potrebbero causare l'indigestione.
  • Test H. pylori: il medico può rilevareun'infezione da H. pylori tramite esami del emoglobina, delle feci o del respiro altrimenti eseguendo una biopsia del tratto gastrointestinale superiore.
  • Esame del sangue: il medico può prelevare un campione di sangue e inviarlo a un laboratorio per verificare la presenza di segni indicativi di un'infezione da H. pylori.
  • Esame delle feci: servono per confermare o escludere segni di infezione da H. pylori; il medico può usare l'analisi delle feci anche per vedere se il trattamento ha funzionato.
  • Test del respiro all'urea: se è presente H. pylori, i batteri convertiranno l'urea in anidride carbonica. Il test permette di confermare un'infezione da H. pylorinel tratto digerente e di verificare se il secondo me il trattamento efficace migliora la vita è stato efficace.

Come si ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile l'indigestione?

Cosa afferrare in caso di indigestione?

Il trattamento dell'indigestione dipende dalla motivo e può includere farmaci da banco e da prescrizione, come antiacidi, bloccanti H2 o inibitori della pompa protonica. Tuttavia, se l'indigestione dura più di 2 settimane, si dovrebbe consultare il proprio medico. Nel momento in cui necessari, potrebbero stare prescritti altri farmaci antiacidi, antibiotici, procinetici o ansiolitici.

Altri approcci all'indigestione prevedono modifiche della dieta e dello stile di vita e strategie per la gestione dello stress.

Farmaci per l’indigestione

  • Antiacidi. Spesso i medici raccomandano iniziale gli antiacidi, farmaci da banco che neutralizzano gli acidi nello stomaco. Gli antiacidi includono carbonato di calcio, loperamide, simeticone e bicarbonato di sodio.
  • Antibiotici. Per curare un'infezione da Helicobacter pylori, il dottore prescriverà antibiotici, medicinali per eradicarla, scelti tra questi: amoxicillina, claritromicina, metronidazolo, tetraciclina e tinidazolo.
  • Bloccanti H2. Gli antagonisti dei recettori H2, chiamati anche H2 antagonisti, sono farmaci che riducono la quantità di acido a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato dallo stomaco. I bloccanti H2 forniscono sollievo a fugace termine o su richiesta per molte persone con indigestione. Il medico può indicare, per dimostrazione, cimetidina, famotidina, nizatidina e ranitidina.
  • Inibitori della pompa protonica (PPI). I PPI sono più efficaci nel trattamento dell'indigestione se si soffre anche di bruciore di stomaco. È realizzabile acquistare alcuni PPI o il dottore può prescriverne singolo, tra cui: lansoprazolo, esomeprazolo, omeprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo.
  • Procinetici. I procinetici aiutano lo stomaco a svuotarsi più velocemente. I procinetici da prescrizione includono metoclopramide e betanecolo. 

L'indigestione può passare da sola?

L'indigestione è spesso temporanea e può risolversi da sola, privo di bisogno di cure. Gli episodi di indigestione di consueto scompaiono entro un paio d'ore dall'insorgenza. Se i sintomi persistono, possono esistere d'aiuto farmaci da banco o prescritti. Tuttavia, se i sintomi persistono per più di due settimane, è opportuno consultare un medico.

Cosa mangiare dopo un’indigestione?

Il medico potrebbe consigliare di evitare determinati cibi e bevande che potrebbero causare indigestione o peggiorare i sintomi, come:

  • bevande alcoliche
  • bevande gassate o frizzanti
  • cibi o bevande che contengono caffeina
  • alimenti che contengono parecchio acido, come pomodori, prodotti a base di pomodoro e arance
  • cibi piccanti, grassi o unti

In globale, seguire una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave sana e ben bilanciata può migliorare la propria benessere, aiutare a gestire certe condizioni e ridurre le possibilità di malattia.

Bere penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno aiuta contro l'indigestione?

Se l'indigestione è causata dal reflusso gastroesofageo (GERD), bere penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare può aiutare a diluire gli acidi gastrici e limitare l'irritazione del tratto gastrointestinale.

Come prevenire l'indigestione?

Oltre a modificare ciò che si mangia e beve, apportare cambiamenti allo modo di vita può aiutare a prevenire l'indigestione, come:

Per approfondire: Reflusso Gastroesofageo: cos'è e quali sono le cause

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Autore

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica

Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici

Sintomi di indigestione? Qui come affrontarli

L’indigestione può essere sporadica e transitoria o ricorrente. Ecco le principali cause di un attacco sporadico di indigestione:

  • Pasti frettolosi o eccessivo abbondanti. Mangiare eccessivo e in urgenza, soprattutto cibi elaborati o fritti, può alterare le funzioni digestive.

 

  • Consumo eccessivo di alcoolici e bevande gassate. Si tratta di bevande che creano un contesto sfavorevole al mi sembra che il benessere fisico sia essenziale intestinale. Un’eccessiva assunzione di questi liquidi potrebbe ostacolare la normale digestione.

Nel occasione di indigestione ricorrente, potrebbe trattarsi di patologie più serie. Infatti, l’indigestione può essere sintomo di:

  • reflusso gastroesofageo;
  • colecistite;
  • gastrite;
  • pancreatite;
  • ulcera gastrica o duodenale.

Se uno o più sintomi di cattiva digestione si ripetono frequentemente e se gli episodi durano costantemente più a esteso sarà bene consultare il medico, che  valuterà il nostro quadro clinico e ci prescriverà un’eventuale terapia farmacologica.

Con indigestione si denota un dolore o fastidio a livello dell’addome superiore. Il paziente può descrivere la sensazione percepita anche come gassosità, senso di sazietà, dolore lancinante o bruciore. Il senso di sazietà può insorgere dopo un piccolo pasto (sazietà precoce), essere un senso di sazietà eccessiva dopo un pasto normale (sazietà post-prandiale) o non essere correlato ai pasti.

Poiché la dispepsia è generalmente un fastidio vago e lieve, frequente il paziente non si rivolge al medico se non quando il sintomo è presente (o intermittente) da ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso. In alcuni casi, la dispepsia è una sensazione più improvvisa, percepibile (acuta).

In base alla motivo, il paziente può riferire altri sintomi come inappetenza, nausea, stipsi, diarrea, flatulenza ed eruttazione. In alcuni casi, l’azione del mangiare produce un peggioramento dei sintomi. In altri, li attenua.

Cause dell’indigestione

La dispepsia ha diverse origini, che, malgrado l’uso comune del termine “cattiva digestione”, non coinvolgono un disturbo legato alla digestione del alimento.

La dispepsia acuta può svilupparsi brevemente dopo ingestione di:

  • Pasto pesante

  • Alcol

  • Certi farmaci irritanti (come bifosfonati, eritromicina, ferro o farmaci antinfiammatori non steroidei [FANS])

Inoltre, alcuni pazienti con attacco cardiaco o angina instabile (ischemia delle arterie coronarie) possono avvertire soltanto una sensazione di dispepsia, anziché sofferenza toracico (vedere Sofferenza toracico o dorsale).

In presenza di dispepsia ricorrente, tra le cause comuni figurano

Un ritardo nello svuotamento gastrico descrive un quadro in cui il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo rimane nello stomaco per un intervallo di tempo eccessivamente prolungato. Tale stato è generalmente causata da una patologia (come diabete, mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio del tessuto connettivo o disturbo neurologico) che interessa i nervi relativi al tratto digerente.

L’ansia da sola non causa dispepsia. Tuttavia, in alcuni casi può esacerbare la dispepsia aumentando la preoccupazione del a mio parere il paziente deve essere ascoltato verso sensazioni insolite e spiacevoli, cosicché da rendere un lieve disagio parecchio stressante.

In molti casi, l’esame credo che l'obiettivo catturi la realta in modo unico o l’esame dell’esofago o dello stomaco con sonda di esplorazione flessibile (endoscopia superiore) o gli esami di diagnostica per immagini o di laboratorio non rivelano alcuna anomalia. In tali casi di cosiddetta dispepsia non ulcerosa (funzionale), i sintomi potrebbero essere dovuti a un’aumentata sensibilità a sensazioni prodotte nello stomaco o a contrazioni intestinali.

Valutazione dell’indigestione

Non tutti gli episodi di dispepsia richiedono l’immediata valutazione del medico. Le seguenti informazioni possono assistere le persone a decidere se è richiesta una valutazione del medico e cosa può comportare.

Nei soggetti con dispepsia, determinati sintomi e caratteristiche possono stare fonte di ansia. Tra questi troviamo:

  • Episodio di dispepsia accompagnato da respiro affannoso, sudorazioni o frequenza cardiaca accelerata

  • Perdita dell’appetito (anoressia)

  • Nausea o vomito

  • Perdita di peso

  • Sangue nelle feci

  • Difficolt&#; di deglutizione (disfagia) o sofferenza durante la deglutizione (odinofagia)

  • Dispepsia che persiste nonostante il trattamento con farmaci come gli inibitori della pompa protonica (IPP)

In presenza di un episodio isolato, improvviso di dispepsia, è necessario rivolgersi immediatamente al dottore, specialmente in casi di sintomi accompagnati da respiro affannoso, sudorazioni o frequenza cardiaca accelerata. In questi casi è possibile la partecipazione di ischemia coronarica acuta. In partecipazione di dispepsia cronica che si presenta in condizioni di sforzo ma si risolve a pausa, il paziente può avere sviluppato angina e deve rivolgersi al medico entro qualche giorno.

In partecipazione di dispepsia e uno o più degli altri segnali d’allarme, è indispensabile consultare il dottore entro qualche mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita o una settimana. I pazienti con dispepsia ricorrente ma che non presentano segnali d’allarme dovrebbero consultare un dottore a un ovvio punto, comunque non è pericoloso attendere una settimana o qualche giorno.

Il dottore inizia ponendo al paziente domande sui sintomi e sull'anamnesi. Esegue quindi un esame obiettivo. I risultati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo frequente suggeriscono una motivo della dispepsia e gli eventuali esami necessari (vedere la tabella Cause e caratteristiche dell’indigestione).

L’anamnesi mira a ottenere una descrizione chiara dei sintomi, anche se l’esordio è penso che lo stato debba garantire equita improvviso o sono a carattere cronico. Il medico deve conoscere i tempi e la frequenza di ricorrenza, eventuali difficoltà di deglutizione e se i sintomi compaiono soltanto dopo i pasti, il consumo di alcol o l’assunzione di certi farmaci o stupefacenti illegali. Inoltre deve esistere a conoscenza dei fattori che esacerbano i sintomi (in particolare sforzo, certi alimenti o alcol) o che li attenuano (in dettaglio alimenti o assunzione di antiacidi).

Il a mio parere il paziente deve essere ascoltato sarà inoltre interrogato su eventuali sintomi gastrointestinali come perdita dell’appetito, nausea, vomito, vomito di emoglobina (ematemesi), perdita di peso e feci sanguinolente o nere. Altri sintomi comprendono respiro affannoso e sudorazione abbondante.

Il dottore deve sapere se al paziente è stato diagnosticato un disturbo gastrointestinale e/o una cardiopatia, riconoscere eventuali fattori di rischio cardiaco (come elevata pressione sanguigna [ipertensione arteriosa] o eccessiva quantità di colesterolo nel emoglobina [ipercolesterolemia]) e gli esiti di pregressi test svolti e trattamenti tentati.

L’esame ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti non fornisce generalmente ai medici indizi ai fini di una diagnosi specifica. Tuttavia, il dottore valuta eventuali segni di malattia cronica, come estremo pallore, atrofia muscolare o del tessuto lipidico (cachessia) o colorazione giallastra degli sguardo e della cute (ittero). Inoltre, esegue un esame rettale per rilevare l’eventuale presenza di emoglobina. È più probabile che vengano raccomandati accertamenti in partecipazione di questi risultati anomali.

I possibili esami includono

  • Endoscopia superiore

  • Esami del sangue

A causa del ritengo che il rischio calcolato sia necessario di cancro, in genere si valutano l’esofago e lo stomaco con una sonda flessibile (endoscopia superiore) in soggetti di oltre 60 anni e in pazienti più giovani che presentano segni allarmanti. Nei pazienti più giovani e senza sintomi a parte la dispepsia, spesso il secondo me il trattamento efficace migliora la vita è a base di farmaci antiacidi. Se la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita non è utile, si procede di norma a endoscopia.

In presenza di sintomi di ischemia coronarica acuta, in dettaglio in soggetti con fattori di credo che il rischio calcolato porti opportunita, è necessario recarsi al pronto aiuto per una valutazione immediata, con elettrocardiogramma (ECG) ed esami del sangue per rilevare eventuali lesioni a carico delle cellule muscolari cardiache.

In presenza di sintomi cronici, aspecifici, si eseguono degli esami del sangue. In caso di esiti anomali, si valuta l’ipotesi di sottoporre il paziente a ulteriori accertamenti (come studi per immagini o endoscopia). Alcuni medici raccomandano esami per l’infezione da Helicobacter pylori con un test del respiro o un’analisi di un campione di feci o di esami per la celiachia mediante una biopsia di tessuto prelevato dall’intestino tenue.

Il dottore esegue una manometria esofagea e studi del pH (acidità) in pazienti con sintomi da reflusso persistenti anche dopo aver effettuato un’endoscopia superiore e aver assunto un inibitore della pompa protonica (PPI) per settimane.

A volte un’alterazione riscontrata in corso di accertamenti (come gastrite o reflusso gastroesofageo) non è la causa della dispepsia. Il medico lo scopre solo nel momento in cui il disturbo si risolve, ma i sintomi legati alla dispepsia persistono.

Trattamento dell’indigestione

Il modo eccellente per trattare la dispepsia è occuparsi del disturbo sottostante. In assenza di patologie identificabili, si osserva il a mio parere il paziente deve essere ascoltato nel tempo e lo si rassicura.

Nei pazienti che non sembrano possedere una patologia specifica, spesso si tenta un trattamento con farmaci che bloccano la produzione di acido (come inibitori della pompa protonica o bloccanti del recettore dell’istamina-2 [H2]) o farmaci che combattono le ulcere aumentando la quantità di muco nello stomaco (agenti citoprotettivi). In alternativa, il trattamento può contemplare un farmaco che aiuta a stimolare il movimento dei muscoli del tratto digerente (farmaci procinetici, come metoclopramide ed eritromicina). In alcuni casi è valutabile l’opzione di un antidepressivo.

Punti principali

  • In partecipazione di grave disagio da “gas” nell’addome superiore o nel torace, è probabile che il a mio parere il paziente deve essere ascoltato abbia sviluppato un’ischemia coronarica acuta.

  • In partecipazione di segnali d’allarme e dopo i 60 anni di età è necessaria l’endoscopia.

  • I pazienti privo segnali d’allarme e di età minore a 60 anni vengono trattati con un farmaco antiacido.

  • Se i sintomi non si attenuano entro settimane, sono necessari ulteriori accertamenti.

Indigestione: cosa fare? Consigli e rimedi

Quando facciamo indigestione, la percezione che avvertiamo è proprio quella di avere stomaco e intestino “sottosopra”. L’alterazione delle normali funzioni digestive può influire negativamente sulla peristalsi intestinale, cioè sui fisiologici movimenti compiuti dall’intestino.

Per ripristinare l’equilibrio intestinale e a limitare perciò gli sgradevoli sintomi dell’indigestione è consigliabile assumere probiotici. Si tratta di batteri buoni, che svolgono un’azione benefica sul nostro intestino poiché contribuiscono a ripristinare la naturale microflora batterica intestinale.

In particolare, i probiotici:

 

  • Indeboliscono i microrganismi patogeni, contrastandone l’azione nociva;
  • Rafforzano la barriera intestinale, producendo sostanze antimicrobiche naturali;
  • Stimolano il struttura immunitario;
  • Esercitano un’azione antinfiammatoria sulle pareti dell’intestino.

Grazie all’azione regolatrice dei probiotici, quindi, contrasteremo l’alterazione della microflora intestinale, ripristinandone il fisiologico equilibrio.