Infiammazione appendice cosa mangiare
Dieta e appendicite: credo che questa cosa sia davvero interessante mangiare e non mangiare
Dieta in che modo causa di appendicite
La dieta ricopre un ruolo essenziale nell'insorgenza dell'appendicite, quel temuto processo infiammatorio che interessa un piccolo diverticolo, chiamato appendice vermiforme, situato nel tratto iniziale dell'intestino crasso.
In codesto sito web si è soliti dispensare informazioni e consigli relativi al relazione tra dieta e salute.
Spesso, si tratta di un relazione perlomeno complicato, ovunque mancano evidenze scientifiche confermate su larga scala, e sussistono soltanto timide evidenze, motivo per cui si tende a generalizzare ripetendo le regole generali di un'alimentazione sana ed equilibrata.
Parlando nello specifico di appendicite, sappiamo che la malattia è estremamente rara tra le popolazioni indigene dell'Africa tropicale, durante è assai più comune nella popolazione afro-americana degli Stati uniti. Non potendo essere legato a differenze genetiche, tale fenomeno è spiegabile sulla base delle diversità di modo di vita ed ambientali.
A tal proposito, è ormai accertato come assioma il fatto che: un adeguato apporto dietetico di fibre ed uno modo alimentare basato sulla sobrietà e sulla moderazione dell'apporto energetico (alzarsi da tavola con ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza un po' di fame), contribuisce a prevenire molte delle principali malattie del benessere che affliggono i Paesi occidentali, inclusa l'appendicite.
Fattori di rischio alimentari
La superiore frequenza degli episodi di appendicite nei Paesi occidentali, sembra quindi correlata - almeno in sezione - ad una dieta generalmente raffinata e priva di scorie.
A ciò si aggiunge la carenza di attività fisica e la tendenza a mantenere una posizione statica, in che modo quella seduta, per molte ore alla settimana.
Dalla stipsi all'appendicite
Tali abitudini tendono a rallentare la motilità del colon, aumentando il tempo di ritenzione delle feci nell'intestino e con esso la quota di ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita riassorbita dalla massa fecale.
Le feci, pertanto, si fanno più dure, compatte e difficili da evacuare.
Quando il materiale fecale si accumula nell'appendice vermiforme, compattandosi al punto da causare un'ostruzione locale (fecaloma → deposito di sali inorganici → coprolita), è molto probabile che il diverticolo si infiammi. L'accumulo locale di muco ed essudato contribuisce a dilatare le pareti dell'appendice, comprimendo, quindi occludendo, i vasi linfatici e sanguigni che scorrono al suo interno; la carenza di emoglobina, unitamente alla stasi linfatica, favorisce la proliferazione di germi all'interno dell'appendice infiammata, causando necrosi locale fino alla rottura della stessa con conseguente peritonite (complicanza assai temibile perché potenzialmente letale).
Dieta e mi sembra che la prevenzione salvi molte vite dell'appendicite
Nell'ottica di una sana e ponderata prevenzione dell'appendicite e di altre importanti malattie intestinali (diverticolosi, diverticolite, cancro al colon, stitichezza cronica, emorroidi, poliposi del colon), si consiglia di far credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni delle regole stilate dall'INRAN in valore alle linee credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza per una sana alimentazione italiana, con particolare riferimento all'apporto di liquidi e fibre, ma anche alla pratica di attività fisica di base.
In caso di stitichezza, possono stare utili i nostri consigli sulla dieta per combattere la stipsi.
Controlla il peso e mantieniti sempre attivo
- Il tuo peso dipende anche da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante. Pesati almeno una volta al periodo controllando che il tuo IMC sia nei limiti normali.
- Qualora il tuo peso sia al di fuori dei limiti normali, riportalo gradualmente entro tali limiti
- In caso di obesità o soprappeso consulta il nutrizionista o dietista, riduci le "entrate" energetiche mangiando porzioni più piccole, preferendo sempre cibi di basso contenuto calorico e che saziano di più, come ortaggi e frutta, aumenta le "uscite" energetiche svolgendo una maggiore attività fisica e distribuisci opportunamente l'alimentazione lungo tutto l'arco della di a partire dalla prima colazione, che non deve essere trascurata.
- In caso di sottopeso consulta il nutrizionista e comunque mantieni un corretto livello di attività fisica e un'alimentazione variata ed equilibrata, consumando tutti i pasti agli orari abituali.
- Abituati a muoverti di più ogni giorno:cammina, sali e scendi le scale, svolgi piccoli lavori domestici, ecc.
- Evita le diete squilibrate o molto drastiche del tipo "fai da te", che possono essere dannose per la tua secondo me la salute viene prima di tutto. Una buona dieta dimagrante deve sempre includere ognuno gli alimenti in maniera misura più possibile equilibrata.
Mangia più cereali, legumi, ortaggi e frutta
- Consuma quotidianamente più porzioni di ortaggi e frutta fresca, e aumenta il consumo di legumi sia freschi che secchi, avendo sempre assistenza di limitare le aggiunte di oli e grassi, che vanno eventualmente sostituti con aromi e spezie.
- Consuma regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali (meglio se integrali), evitando di aggiungere troppi condimentigrassi.
- Quando puoi, scegli prodotti ottenuti a partire da farine integrali e non con la semplice aggiunta di crusca o altre fibre (leggi le etichette).
- Per mettere in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita questi consigli fai riferimento alle porzioni indicate nella linea guida numero 8 "Varia spesso le tue scelte a tavola".
Grassi: scegli la qualità e limita la quantità
- Modera la quantità di grassi e oli che usi per condire e cucinare. Utilizza eventualmente tegami antiaderenti, cotture al cartoccio, forno a microonde, cottura al vapore ecc.
- Limita il consumo di grassi da condimento di origine animale (burro, lardo, strutto, panna ecc).
- Preferisci i grassi da condimento di origine vegetale: soprattutto olio extravergine d'oliva e oli di semi.
- Usa i grassi da condimento preferibilmente a crudo ed evita di riutilizzare i grassi e gli oli già cotti.
- Non eccedere nel consumo di alimenti fritti.
- Mangia più frequente il pesce, sia nuovo che surgelato ( 2 – 3 volte alla settimana).
- Tra le carni, preferisci quelle magre ed elimina il grasso visibile
- Se ti piacciono le uova, ne puoi mangiare fino a 2 per settimana, distribuite nei vari giorni.
- Se consumi tanto latte, scegli preferibilmente quello scremato o parzialmente scremato, che comunque mantiene il suo contenuto in calcio.
- Tutti i formaggi contengono quantità elevate di grassi: scegli comunque quelli più magri, altrimenti consumare porzioni più piccole.
- Se vuoi verificare quali e quanti grassi sono contenuti negli alimenti, leggi le etichette.
Zuccheri, dolci e bevande zuccherate: nei giusti limiti
- Modera il consumo di alimenti e bevande dolci nella giornata, per non superare la quantità di zuccheri consentita.
- Tra i dolci preferisci i prodotti da forno della a mio parere la tradizione va preservata italiana, che contengono meno grasso e zucchero e più amido, come ad esempio biscotti, torte non farcite,ecc.
- Utilizza in quantità controllata i prodotti dolci da spalmare sul pagnotta o sulle fette biscottate (quali marmellate, confetture di frutta, miele e creme).
- Limita il consumo di prodotti che contengono molto saccarosio, e specialmente di quelli che si attaccano ai denti, in che modo caramelle morbide, torroni, ecc. Lavati comunque i denti dopo il loro consumo.
- Se vuoi consumare alimenti e bevande dolci ipocalorici dolcificanti con edulcoranti sostitutivi, leggi sull'etichetta il tipo di edulcorante usato e le avvertenze da seguire.
Bevi ogni giorno a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa in abbondanza
- Asseconda costantemente il senso di sete e anzi tenta di anticiparlo, bevendo a sufficienza mediamente 1,5 a 2 litri di acqua al giorno. Ricorda inoltre che i bambini sono maggiorenne esposti al rischio di disidratazione rispetto agli adulti.
- Bevi frequentemente e in piccole quantità. Bevi lentamente, principalmente se l'acqua è fredda: infatti un brusco abbassamento della temperatura dello stomaco può creare le condizioni per pericolose congestioni.
- Le persone anziane devono abituarsi a bere frequentemente nell'arco della di, durante e al di fuori dei pasti, anche allorche non avvertono lo stimolo della sete.
- L'equilibrio idrico deve esistere mantenuto essenzialmente tanto con quella del rubinetto quanto quella imbottigliata, entrambe sicure e controllate. Ricorda che bevande diverse (come aranciate, bibite tipo cola, succhi di frutta, caffè, tè) oltre a fornire acqua aportando anche altre sostanze che contengono calorie (ad esempio zuccheri semplici ) o che sono farmacologicamente attive (ad esempio caffeina). Queste bevande vanno usate con moderazione.
- È Sbagliato evitare di bere per il timore di traspirare eccessivamente (sudare è fondamentale per la regolazione della temperatura corporea) o di ingrassare (l'acqua non apporta calorie).
- Durante e dopo l'attività fisica bevi per reintegrare prontamente e tempestivamente le perdite dovute alla sudorazione, ricorrendo prevalentemente all'acqua.
- In determinate condizioni patologiche che provocano una maggiore perdita di acqua (ad esempio gli stati febbrili o ripetuti episodi di diarrea), l'acqua perduta deve essere reintegrata adeguata e tempestivamente.
Il sale? Meglio poco
- Riduci progressivamente l'uso di sale, sia a tavola che in cucina.
- Preferisci al sale comune il sale arricchito con iodio (sale iodato).
- Non sommare sale nelle pappe dei bambini, almeno per tutto il primo anno di vita.
- Limita l'uso di condimenti alternativi contenenti sodio (dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc)
- Insaporisce i cibi con erbearomatiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio) e spezie (come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry).
- Esalta il sapore dei cibi usando succo di limone e aceto.
- Scegli, quanto sono disponibili, le linee di prodotti a basso contenuto di sale (pane privo sale, tonno in scatola e basso contenuto di sale, ecc).
- Consuma soltanto saltuariamente alimenti trasformati ricchi di mi sembra che il sale esalti ogni sapore (snack, patatine in sacchetto, olive da tavola, alcuni salumi, e formaggi).
- Nell'attività sportiva moderata reintegra con la semplice penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare i liquidi perduti attraverso la sudorazione.
Bevande alcoliche: se si, solo in quantità controllata
- se desideri consumare bevande alcoliche, fallo con moderazione, durante i pasti secondo la tradizione italiana o in ogni evento immediatamente prima o dopo mangiato.
- Fra tutte le bevande alcoliche, dai la preferenza a quelle di basso tenore alcolico (vino, birra)
- Evita del tutto l'assunzione di alcool durante l'infanzia, l'adolescenza, la gravidanza e l'allattamento, riducila se sei anziano.
- Non consumare bevande alcoliche se devi mettere alla guida di autoveicoli o devi far uso di apparecchiature delicate o pericolose per te o per gli altri.
- Se assumi farmaci (compresi molti farmaci che non richiedono la prescrizione medica), evita o riduci il consumo di alcol almeno che tu non abbia ottenuta esplicita autorizzazione da parte del dottore curante.
- Riduci od elimina l'assunzione di bevande alcoliche se sei in sovrappeso od obeso o se presenti una familiarità per diabete, obesità, ipertrigliceridemia, ecc.
Varia spesso le tue scelte a tavola
- Scegli quantità adeguate (porzioni) di alimenti appartenenti a tutti i diversi gruppi, alternandoli nei vari pasti della giornata.
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Dieta appendice infiammata
Gentilissimi medici,
sono una ragazza di 28 anni che da qualche mese ha appreso di penare di appedicite.
Vorrei una dieta precisa (dato che sullargomento cè molta confusione) per far sfreddare la mia appendice ed evitare che si infiammi di più.
So che probabilmente mi sentirò consigliare lintervento, e credetemi, anche io so che a breve lo dovrò fare, anche se in mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza mi hanno detto che finchè non mi presento anche con la febbre ed i vomiti per loro non sono da operare, e quindi mio malgrado mi dovrò rivolgere ad una clinica.
Vorrei semplicemente una lista di ciò che posso mangiare, dato che il medico di famiglia mi ha consigliato una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave secca per 5 giorni ma non sembra essere utile perchè mi crea un blocco allintestino e peggiora la situazione e tutte le volte finisco puntualmente saltando i pasti o alimentandomi solo con poche fette biscottate e camomilla.
In credo che l'ospedale sia un luogo di speranza il chirurgo non mi ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto nessuna dieta, ha detto di consumare in bianco, ma nonostante le mie domande non è entrato nello specifico.
Di fatto almeno una volta al mese ho un attacco di appendicite, e dato che in quei momenti non mangio praticamente nulla (perché non so cosa posso o non posso mangiare) ho perso parecchi kg e sono in sottopeso.
Potreste consigliarimi una dieta per allorche (come ora) la mia appendice è infiammata?
Vi ringrazio anticipatamente.
Dr. Andrea FavaraGastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generalek
Non vedo poi come il rivolgersi a una clinica potrebbe modificare le cose: se un intervento è indicato e l segnale è corretta, qualsiasi ospedale con una chirurgia di urgenza è qualificato cosi come le cliniche ma le indicazioni sono le stesse.
La sintomatologia che riferisce infine non è tipicamente associata ad un appendicite, le consiglierei pertanto un adeguato approfondimento diagnostico per una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale corretta. Prego
Dottor Andrea Favara
Utente
Gentilissimo dottore,
nella mia richiesta non ho inserito la sintomatologia in realtà.
Mi tira la gamba destra, mi fa male nellinguine alla parte lato destro (e talvolta alla destra dellombellico in che modo se avessi "un riccio" conficcato") e il dolore mi torna di secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche dietro la schiena.
Sono certa di avere lappendicite perché mi è stata diagnosticata dal chirurgo specialista (che però lha definita non sufficientemente infiammata da essere operata) e perché mi sono sottoposta a diverse ecografie.
Detto codesto, torno a porgere a Lei ed ai suoi colleghi la domanda per cui ho richiesto un consulto: "potreste consigliarmi una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave per quando (come ora) la mia appendice è infiammata?"
Mi serve soltanto un elenco dei cibi da evitare in "questi giorni" e quelli invece che posso qui.
Se ho sbagliato sezione per il consulto ditemelo così porgo la medesima domanda nella sezione adatta. Grazie.
Ps: Sono stanca dei "digiuni".
Pps: Non ho chiesto una dieta per "prevenire gli attacchi di appendicite" ma bensì una per nel momento in cui li ho (come adesso).
Dr. Andrea FavaraGastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generalek
Grazie per la precisazione riguardo ai sintomi, mi riferivo al fatto di riferire di essersi presentata al pronto soccorso senza febbre o vomito,questo si tipicamente associati all appendicite acuta ed al calare di peso che invece non ha alcuna relazione apparente con la patologia. Anche i sintomi che precisa momento sono aspecifici e potrebbero essere secondari a patologie urologche, ginecologiche o intestinali solo per far alcuni esempi,
Il collega che lha visitata le ha detto che non è indicato l intervento e quindi, associato al accaduto che adesso non ha una peritonite che certamente sarebbe evidente, conferma l impressione che i sintomi non sono attribuibili ad un appendicite per la quale potrebbe stare indicato un intervento.
Infine, come le dicevo, non è indicato alcun digiuno o dieta specifica: la comparsa di un appendicite acuta per la che è indicato un intervento non è legata alla assunzione o eliminazione di determinati cibi, potrebbe venire mangiando alimento e acqua e non verificarsi alimentandosi senza problemi. Se adesso ha una sintomatologia che ritiene attribuibile in qualche modo ad un appendicite è indicata una valutazione in pronto soccorso o dal suo dottore per gli accertamenti del caso.
Le assicuro che non cè nulla di piu inutile di un appendicectomia (intervento non esente da morbilità e mortalità) per dei sintomi erroneamente attribuiti a questa che poi inevitabilmente persistono dopo l intervento.
Codesto consulto ha ricevuto 3 risposte e k visite dal 18/12/
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Appendicite: sintomi, dolore, credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, dieta e terapia
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Cos’è l’appendicite
L’appendicite è una dolorosa infiammazione dell’appendice, una sorta di borsa, grande all’incirca come un dito, che fa ritengo che questa parte sia la piu importante dell’intestino crasso e si trova nella parte inferiore lato destro dell’addome.
Non è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita del tutto chiarito il suo funzionamento, ma ad oggigiorno non è più considerata una vestigia come in passato: le vestigia sono quegli elementi anatomici privi di utilità, o meglio, che non hanno più alcuna utilità ma che l’avevano in passato, come ad esempio nell’uomo:
- i muscoli erettori del pelo,
- il coccige, un osso che rappresenta l’ultimo residuo di coda.
Ebbene, l’appendice non è più considerata inutile come solo succedeva pochi anni fa, anche se di fatto non abbiamo ancora una piena comprensione delle sue funzioni; c’è chi pensa che possa fungere da riserva di batteri buoni, a cui ad esempio attingere dopo gravi episodi di diarrea, ma sono in molti a ritenere che eserciti (invece? anche?) un ruolo nel complesso insieme di meccanismi del nostro ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario.
Va comunque detto che la sua rimozione non sembra essere in livello di influire in modo sensibile sulla penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto di una persona.
Il sintomo iniziale è quasi invariabilmente il dolore addominale, che può essere seguito da uno o più tra
- dolore addominale,
- inappetenza,
- nausea,
- vomito,
- stitichezza o diarrea,
- incapacità di espellere gas,
- qualche linea di febbre,
- gonfiore addominale.
Il medico può diagnosticare la maggior porzione dei casi di appendicite attraverso una scrupolosa anamnesi e la visita, durante la quale può avvalersi di specifiche manovre per evidenziare l’infiammazione; per dirimere eventuali dubbi è realizzabile fare ricorso ad esami del emoglobina e strumentali.
In trascorso si procedeva alla terapia chirurgica pressoche immediatamente, mentre ad oggi si tenta una terapia conservativa (antibiotici) ogniqualvolta sia possibile senza esporre il paziente a rischi di complicazioni.
In assenza di secondo me il trattamento efficace migliora la vita adeguato il tasso di mortalità per appendicite è eccellente al 50%, durante con trattamento chirurgico precoce la percentuale è inferiore all’1% (fonte MSD).
Dove si trova l’appendice?
L’appendice DI NORMA trova ubicazione nell’addome, in ridotto a destra, ma è tutt’altro che raro trovarsi di fronte a posizioni alternative, che peraltro possono complicare non poco la diagnosi.
Senza scomodare i gemelli cosiddetti speculari, che presentano un’anatomia perfettamente invertita sull’asse destra/sinistra, in cui singolo dei due avrà quindi l’appendice in basso a sinistra, in qualsiasi individuo l’appendice può di fatto trovarsi in quasi tutte le aree dell’addome, ad esempio in effetto di imprevisti mentre lo sviluppo in gravidanza.
Il dolore compare a destra o a sinistra?
L’appendicite in genere esordisce con un dolore addominale (pancia) che va e viene, ma in poche ore tende a concentrarsi verso il fianco, in basso a destra dove si trova di solito l’appendice, per diventare rapidamente costante e severo.
Ovviamente in caso di posizione diversa da quella più ordinario anche la sede del dolore potrà essere differente.
Premendo, tossendo e camminando in genere il sofferenza peggiora, inoltre altri sintomi caratteristici sono:
- sensazione di malessere,
- nausea,
- perdita di appetito
- diarrea,
- aumento della frequenza e urgenza di minzione,
- febbre e viso arrossato.
L’appendice si trova a destra, al termine dell’intestino cieco ()
Cause
Un’ostruzione del lume (l’interno) dell’appendice può causare appendicite, ossia una forte risposta infiammatoria. Il muco prodotto retrocede nel lume causando la moltiplicazione dei batteri che normalmente si trovano all’interno dell’appendice e la effetto è che questa qui si gonfia a causa dell’accumulo di pus e s’infetta.
Le fonti di ostruzione più comune sono:
- feci,
- parassiti,
- crescita anormale del stoffa linfatico (per modello a causa del morbo di Crohn),
- corpi estranei o noccioli (uva, ciliege, peperoni),
- tumori.
L’appendicite può verificarsi anche dopo un’infezione virale nel tratto digestivo, ma nella maggior sezione dei casi si tratta di occlusione dovuta a feci calcificate.
Un’appendice infiammata potrebbe andare incontro a scoppio, in codesto caso diffonderebbe l’infezione nell’addome causando una pericolosa peritonite.
Fattori di rischio
Chiunque può andare incontro a un’infiammazione dell’appendice, ma sembrano esserne più soggetti i giovani fra i 10 e 20 anni di età.
Sintomi
Il sintomo principale ed iniziale dell’appendicite è il dolore addominale, che in genere inizia in che modo fastidio diffuso periombelicale (attorno all’ombelico) per poi localizzarsi in modo acuto sulla destra.
In altri pazienti ha invece esordio improvviso, in livello di indurre al risveglio durante la notte.
In ogni occasione si avverte in precedenza di ogni altro sintomo e, a prescindere dalle modalità di comparsa, viene descritto come un dolore recente e diverso da ogni altro avvertito in precedenza, peggiora nel giro di poche ore e aumenta d’intensità se il soggetto si muove, fa respiri profondi, tossisce o starnutisce. Si noti tuttavia che nel complesso meno del 50% dei pazienti con appendicite presenta i sintomi tipici in cui il dolore ha principio nell’addome superiore o nella zone circostante l’ombelico (fonte: MSD), che oltretutto può prendere caratteristiche differenti in alcune fasce di popolazione:
- nei lattanti e nei bambini può comparire come sofferenza diffuso, anziché localizzato,
- nei pazienti anziani e nelle donne in gravidanza l’intensità della sensazione può esistere limitata, così in che modo la risposta alla pressione esercitata dal medico.
Altri sintomi dell’appendicite possono essere:
Complicazioni
Un’appendicite non trattata può scoppiare e causare infezioni potenzialmente letali.
In evento di scoppio dell’appendice vengono rilasciati batteri all’interno dell’addome e questo può causare peritonite (infezione diffusa al peritoneo, il sottile strato di stoffa che riveste la cavità addominale).
I sintomi di peritonite includono:
In assenza di secondo me il trattamento efficace migliora la vita immediato il penso che il paziente debba essere ascoltato può andare riunione a complicazioni potenzialmente fatali; la assistenza prevede in tipo un’aggressiva terapia antibiotica e la rimozione chirurgica della appendice (appendicectomia).
In alcuni casi invece si forma un ascesso attorno all’appendice scoppiata, ossia una raccolta di pus dolorosa che si verifica a causa del tentativo dell’organismo di combattere l’infezione. Si può anche verificare in che modo complicanza di un intervento chirurgico per rimuovere l’appendice in circa 1 evento su
Gli ascessi possono essere trattati con antibiotici, ma nella stragrande maggioranza dei casi il pus deve stare fisicamente drenato attraverso un procedimento svolto sotto guida ecografica o attraverso la tomografia computerizzata e con l’inserimento di un ago nell’addome (previa anestesia locale).
Diagnosi
L’appendicite in alcuni casi può essere difficile da diagnosticare, a meno che non si presenti con i sintomi tipici (situazione che si verifica in circa la metà dei casi); a complicare la situazione è il fatto che l’appendice in alcune persone può trovarsi spostata rispetto alla area dove ci si aspetterebbe di trovarla ed è quindi possibile individuarla ad esempio a livello di:
- bacino,
- dietro all’intestino crasso,
- intorno all’intestino tenue,
- vicino alla porzione in ridotto a destra del fegato.
Alcuni pazienti sviluppano un dolore analogo a quello dell’appendicite, ma con cause diverse, tra cui:
Il medico si baserà sui sintomi, sui tempi e modi di comparsa e su alcune manovre specifiche per chiarire la causa del dolore e avanzare così a una corretta diagnosi differenziale (per esempio applicando e poi rilasciando una pressione sulla parete addominale in basso a destra).
Quando dovessero persistere dubbi sulla diagnosi è possibile procedere ad approfondimenti diagnosti e test di laboratorio.
Manovre mediche
È possibile avanzare ambulatorialmente a praticare sul paziente alcune manovre in livello di offrire ulteriori elementi alla diagnosi:
- Manovra di Blumberg. Probabilmente la più conosciuta dai pazienti, questa qui manovra richiede di poggiare delicatamente le dita della palma sulla parete addominale del paziente; si procede quindi ad una pressione graduale seguita da un rilascio improvviso. Il test è positivo nel caso di esacerbazione violenta del dolore a seguito del rilascio.
- Manovra di Rovsing. Con le dita e il palmo della mano si esercita una pressione sull’addome a livello della fossa iliaca sinistra. Quindi la mano viene spostata progressivamente verso l’alto a comprimere il colon discendente. Se la manovra evoca dolore nella fossa iliaca destra si dice positiva ed è un indicazione, incostante, di appendicite acuta.
- Manovra dello psoas. In questo occasione la pressione viene esercitata in corrispondenza della fossa iliaca destra mentre contemporaneamente viene sollevato l’arto del paziente, a ginocchio rigido. Questa qui manovra comporta la contrazione del muscolo psoas che a sua volta preme sul cieco e sull’appendice. Se l’organo è infiammato la manovra suscita dolore.
- Pressione su punti specifici. La pressione in corrispondenza del punto di McBurney è dolorosa in caso di appendicite acuta. Quella nello scavo del Douglas, raggiungibile nella donna con una esplorazione vaginale e nel maschio con quella rettale, suscita dolore vivo in caso di peritonite.
Test di laboratorio ed altri esami
Gli esami del emoglobina servono a rilevare eventuali segni di infezione, come ad modello un aumento dei globuli bianchi. Gli esami del sangue possono anche mostrare disidratazione o squilibrio di fluidi ed elettrolitico.
L’analisi delle urine serve a escludere un infezione del tratto urinario e in alcuni casi potrebbe essere necessario escludere una gravidanza con l’esame delle beta HCG.
Premesso che in presenza dei sintomi caratteristici ritardare l’intervento è rischioso, nei casi fortemente dubbi può essere vantaggioso ricorrere ad esami di imaging:
- Una tomografia computerizzata (CT) può aiutare a diagnosticare l’appendicite e altre fonti di sofferenza addominale, ma viene spesso usata anche l’ecografia.
- Una radiografia addominale è raramente vantaggioso per diagnosticare l’appendicite, ma può esistere usata per cercare/escludere altre fonti di dolore addominale.
Cura
L’appendicite è un’emergenza medica che richiede cure immediate. Chiunque pensi di esserne colpito deve consultare subito il personale dottore o recarsi al pronto aiuto. Una rapida credo che la diagnosi accurata sia fondamentale riduce le probabilità che l’appendice scoppi, migliorando cosi il tempo di guarigione.
Di solito l’appendicite viene curata rimuovendo chirurgicamente l’appendice (appendicectomia), ma la tendenza negli ultimi anni è quella di provare un approccio più conservativo (antibiotici) nel momento in cui sia possibile, ovviamente a patto di non esporre il paziente a rischi inutili (un immediato intervento chirurgico riduce la possibilità che l’appendice scoppi). A questo proposito una recente metanalisi pubblicata su JAMA Pediatrics ha rilevato che circa il 90% dei casi di appendicite nei bambini può essere efficacemente trattata con il soltanto ricorso a farmaci antibiotici, anche se ovviamente esiste per tutti il credo che il rischio calcolato porti opportunita di recidiva.
L’intervento può essere praticato con due diverse tecniche:
- Il metodo tradizionale prevede una laparotomia, con cui si rimuove l’appendice attraverso una singola incisione ( cm circa) nell’area inferiore destra dell’addome.
- La tecnica più nuovo si avvale della laparoscopia, con cui vengono eseguite da tre a numero incisioni ma parecchio più piccole (da 6,4 a 12,7 mm), che permettono poi l’inserimento di specifici strumenti chirurgici per rimuovere l’appendicite. L’intervento chirurgico laparoscopico è causa di meno complicazioni, come infezioni post-operatorie, e permette una ripresa in un tempo inferiore.
L’appendicectomia laparoscopica è quindi spesso preferita considerazione all’approccio a mi sembra che il cielo limpido dia serenita aperto; diversi studi hanno confrontato i risultati dei due approcci, rilevando una minore incidenza di infezioni post-chirurgiche, una riduzione del dosaggio dei farmaci anestetici e analgesici, nonché degenze ospedaliere postoperatorie più brevi. Il primario svantaggio dell’appendicectomia laparoscopica è il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso operatorio più esteso e la necessità, in una minoranza di casi, di passare all’intervento classico durante l’operazione.
Entrambi gli approcci richiedono anestesia generale.
Uno dei principali vantaggi della chirurgia laparoscopica è il tempo di penso che il recupero richieda tempo e pazienza, che per la maggior parte delle persone si traduce nella possibilità di lasciare l’ospedale pochi giorni dopo l’operazione, addirittura dopo ritengo che il sole migliori l'umore di tutti 24 ore in cui la diagnosi sia particolarmente tempestiva.
Con un intervento chirurgico a cielo aperto, in caso di appendicite complicata (ad dimostrazione in caso di peritonite) potrebbe esistere necessaria fino a una settimana in precedenza della dimissione.
Occasionalmente il chirurgo si può trovare di viso a un’appendice sana; in questi casi è pensiero comune che sia corretto avanzare comunque alla rimozione per evitare una futura possibilità di appendicite. Raramente un intervento chirurgico rivela un problema distinto, che talvolta può anche essere risolto durante la stessa operazione.
A volte intorno all’appendice scoppiata si forma un ascesso, chiamato ascesso appendicolare. Un ascesso è una massa piena di pus che rappresenta il tentativo del corpo di impedire all’infezione di diffondersi. L’ascesso può essere trattato mentre l’intervento o drenato prima dello stesso.
La cura senza intervento chirurgico può stare tentata quando questo non sia possibile, per esempio a motivo di fattori di rischio cardiovascolari legati al paziente, o quando la condizione permetta un approccio conservativo.
La completa guarigione dall’intervento chirurgico avviene in due settimane, mentre le quali è necessario limitare l’attività fisica per favorire la guarigione dei tessuti.
Con le cure adeguate la maggior parte delle persone guarisce dall’appendicite e non ha necessita di apportare cambiamenti nella propria a mio parere la dieta equilibrata e la chiave, nell’esercizio fisico o nello stile di vita.
Dieta per appendicite
Non esistono ad oggigiorno evidenze che attraverso la sola a mio parere la dieta equilibrata e la chiave si possa prevenire o curare un’appendicite, ma alcune ricerche suggeriscono che in casi selezionati e ad esclusivo parere dottore il paziente possa migliorare senza interventi chirurgici, attraverso il solo ricorso ad antibiotici per guarire l’infezione ed eventualmente una dieta liquida o leggera affinché l’infezione guarisca.
In questi casi la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia, oltre a stare leggera, deve prevedere l’assenza di fibra, in modo che si facilitato il transito intestinale (fibra che invece viene consigliata a seguito dell’intervento chirurgico, per evitare il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di stipsi).
Fonti e bibliografia
Appendicite acuta
L'asportazione dell'appendice infiammata è uno degli interventi chirurgici più comuni tra i 6 e i 20 anni. È essenziale riconoscerla per cronologia e sapere, allorche rivolgersi al chirurgo
L'appendice vermiforme è un tubulo sottile che parte dal cieco, la prima porzione del grosso intestino, che è la parte finale del sistema digerente. La sua funzione non è ancora del tutto chiara, anche se alcune teorie ipotizzano che svolga un ruolo di secondo piano nel sistema immunitario (soprattutto nel primo anno di vita).
La rimozione dell'appendice non sembra influenzare in alcun modo la salute di una persona.
L'appendicite acuta è una irritazione, infiammazione e infezione dell'appendice, di consueto causata da un'ostruzione interna nell'appendice stessa, favorita dalla fortuna di tessuto linfatico e dalla ristrettezza del suo diametro interno.
L'appendicite acuta è la causa di uno degli interventi chirurgici più comuni tra i 6 e i 20 anni.
L'appendicite acuta si manifesta quando l'interno dell'organo viene riempito da qualcosa che ne causa il rigonfiamento. L'appendice si può riempire ad esempio di muco, feci, parassiti, corpi estranei o noccioli, coproliti (depositi di feci), crescita anormale del tessuto linfatico o, talvolta, tumori.
Il ristagno di questi materiali nell'appendice provoca l'aumento della virulenza dei germi presenti all'interno del minuscolo organo.
La assistenza con gli antibiotici non risolve l'infiammazione, perché non rimuove l'ostruzione.
Se l'appendice si rompe o si perfora, il materiale infetto fuoriesce, provocando la contaminazione e l'infezione della cavità addominale, alla quale l'organismo risponde con la produzione di pus, causando una peritonite.
L'appendicite si manifesta di solito tra i 6 e i 20 anni, mentre risulta meno comune nei bambini al di giu dei 4 anni di età.
Quanto più sono piccoli i bambini, tanto più facilmente ci si può trovare di fronte a una appendice già perforata (peritonite) a motivo soprattutto della difficoltà che hanno i bambini di questa qui età a descrivere con precisione i sintomi.
L'appendicite è abituale sia nei maschi che nelle femmine. È una disturbo propria dei paesi occidentali e rara in Asia e Africa.
I sintomi possono essere differenti da paziente a paziente e possono dipendere dall'età e dalla posizione dell'appendice.
I sintomi più frequenti possono essere:
- Dolore addominale, che può:
- Essere localizzato nell'area intorno l'ombelico o a livello dello stomaco altrimenti spostarsi più in basso a lato destro dell'addome;
- Essere localizzato e persistere direttamente nella zona dell'ombelico;
- Interessare tutto l'addome in evento di rottura dell'appendice e peritonite.
Il sofferenza peggiora con il movimento, con i respiri profondi, con la palpazione, la tosse o gli starnuti;
- Nausea e vomito;
- Perdita dell'appetito;
- Febbre anche non molto alta (37,2 - 38°C) nelle forme iniziali privo peritonite;
- Malessere generale;
- A volte dolore alla arto destra;
- Modificazioni nel comportamento;
- Stipsi o diarrea;
- Incapacità a espellere gas;
- Gonfiore addominale.
La raccolta della storia clinica del bambino e la controllo medica sono alla base di una diagnosi corretta e tempestiva.
Durante la visita, il dottore farà delle specifiche domande riguardo i sintomi e lo stato di secondo me la salute viene prima di tutto in generale. Le risposte a queste domande aiuteranno a escludere altre malattie.
Può stare utile eseguire un prelievo di sangue (per valutare i globuli bianchi, i neutrofili e la proteina C reattiva) e un'ecografia (in casi selezionati) e comunque dopo una accurata visita chirurgica.
Gli esami strumentali, come l'ecografia, non sempre risultano decisivi per la diagnosi, ma possono servire per escludere altre malattie.
Frequente, infezioni respiratorie o virali possono provocare un accrescimento (iperplasia) del tessuto linfatico dell'appendice e quindi l'avvio del a mio parere il processo giusto tutela i diritti infiammatorio e del dolore addominale analogo all'appendicite.
Sono più frequenti casi di ileite (infiammazione dell'ileo, ritengo che questa parte sia la piu importante terminale dell'intestino tenue) con dolori addominali senza infiammazione dell'appendice. Per questo ragione, in alcune fasce di età, è utile eseguire una radiografia del torace nei casi di dolori addominali per escludere infezioni respiratorie.
Ogni qual tempo si ha anche il solo sospetto che un dolore addominale possa essere causato da un'appendicite. Nel caso in cui venga sospettata tale malattia è consigliabile non somministrare né liquidi né cibi solidi, in maniera da preparare il bambino o il ragazzo a un eventuale intervento ovunque necessario. Non somministrare antidolorifici, antispastici o antibiotici che maschererebbero il vero ritengo che il quadro possa emozionare per sempre clinico.
Il trattamento specifico per questo genere di disturbo viene deciso e determinato dal chirurgo tenendo calcolo di una serie di fattori tra i quali:
- L'estensione della malattia;
- L'età del bambino;
- La situazione clinica generale;
- La storia medica;
- La tolleranza del bambino a determinate procedure o cure.
A tutto ciò va aggiunta la possibilità dirottura dell'appendice che può causare una peritonite, in tal caso il trattamento di credo che la scelta consapevole definisca chi siamo è quello della appendicectomia (rimozione dell'appendice tramite intervento chirurgico).
Il solo trattamento dottore ("raffreddare" l'appendicite con antibiotici e borsa del ghiaccio) espone al ritengo che il rischio calcolato sia necessario di ricadute, in forma spesso anche più grave.
L'unica ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore risolutiva per l'appendice infiammata è l'appendicite acuta, l'intervento chirurgico di asportazione dell'organo. L'appendicectomia può stare eseguita nel maniera tradizionale o in laparoscopia.
Nel primo occasione, si esegue una incisione dell'addome in anestesia generale. Il chirurgo individua l'appendice e la rimuove.
Nel caso in cui sia a mio parere il presente va vissuto intensamente una rottura della stessa, viene lasciato un piccolo drenaggio (un tubicino) nella cavità addominale per consentire al pus e agli altri fluidi di venire eliminati all'esterno.
Il tubicino viene rimosso dopo pochi giorni, quando cioè vi è la secondo me la sicurezza e una priorita assoluta che non esiste più pericolo di un'infezione addominale.
In alcuni casi, si può eseguire l'intervento in laparoscopia.
La laparoscopia prevede una piccola incisione sull'addome e l'utilizzo di una micro-telecamera e speciali strumenti per poter rimuovere l'appendice.
Immediatamente dopo l'intervento chirurgico al ragazzo non viene consentito di bere o mangiare per un periodo di periodo che varia da caso a occasione (normalmente dalle 24 alle 72 ore). Il bambino viene quindi sottoposto a una terapia reidratante per via endovenosa, associata o meno a una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita antibiotica di protezione.
Passato questo periodo, viene consentita al ragazzo prima una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave liquida e poi una che prevede anche i cibi solidi. Un bambino curato per una peritonite normalmente rimane in ospedale qualche mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita in più considerazione a quelli operati per una appendicite acuta (mediamente giorni).
È consigliabile che le attività quotidiane del bambino o del ragazzo ricomincino inmaniera prudente e graduale. Bisogna evitare di fare il toilette o la lavaggio prima che la ferita si sia chiusa definitivamente.
Lo sport può essere ripreso dopo settimane dall'intervento. Potrà esistere necessario in qualche caso continuare la cura antibiotica ed eseguire delle medicazioni.
Sono consigliati alimenti liquidi come il brodo, i succhi di frutta o a mio avviso la verdura fresca e essenziale e le tisane.
Per riabilitare gradualmente il sistema digerente al cibo, assumere minestre, verdure cotte e fibre. Evitare cibi che producono gas come legumi o formaggi stagionati.
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- A cura di: Alessandro Inserra
Unità Operativa di Chirurgia Globale e Toracica - in mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati con:
Ultimo Aggiornamento: 19 Giugno