Lo sfogo di sant antonio è contagioso
Con il fuoco di SantAntonio si può uscire di casa?
La risposta è sì, si può partire di casa privo di problemi, ma con qualche importante precauzione.
L’Herpes Zoster, popolarmente noto come fuoco di Sant’Antonio, è causato dalla riattivazione del virus varicella-zoster, lo stesso responsabile della varicella. Dopo la guarigione dalla varicella, il virus rimane dormiente nel mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita nervoso e può riattivarsi anni e decenni dopo, causando il caratteristico e purtroppo doloro rash cutaneo.
Contagiosità dell’Herpes Zoster: come si trasmette?
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Il virus responsabile è contagioso, ma con alcune importanti distinzioni rispetto alla varicella:
- La trasmissione può avvenire solo attraverso il contatto diretto con le lesioni cutanee attive (più in particolare con il fluido contenuto), NON può stare trasmesso attraverso la saliva.
- Una persona con Herpes Zoster può trasmettere il virus solo a chi non ha mai avuto la varicella o non sia stato vaccinato contro di essa.
- Il diffusione può portare allo sviluppo della varicella nella persona infettata, non dell’Herpes Zoster.
Si può uscire di casa con il fuoco di Sant’Antonio?
Alla luce delle modalità di trasmissione descritte, la risposta fugace è sì, si può uscire, a patto di adottare alcune importanti precauzioni:
- Copertura delle lesioni: Se le vescicole possono essere completamente coperte da vestiti o bende, il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di trasmissione è minimo.
- Fase della malattia: Una volta che le lesioni si sono secche e hanno formato croste, il rischio di contagio è drasticamente ridotto.
- Igiene personale: Lavare frequentemente le palmi e evitare di toccare o grattare le lesioni è fondamentale.
- Evitare contatti stretti: È comunque consigliabile evitare precauzionalmente il contatto diretto con persone a credo che il rischio calcolato porti opportunita, come neonati, donne incinte non immuni e individui immunocompromessi.
- Consulto medico: Seguire costantemente le indicazioni del proprio medico, che potrà consigliare sulla base della gravità e localizzazione dell’eruzione.
Precauzioni aggiuntive
- In caso di zoster oftalmico (che interessa l’occhio), potrebbero essere necessarie precauzioni aggiuntive e un consulto con un oculista.
- Se si lavora in ambito sanitario o a stretto contatto con persone a rischio, potrebbe essere necessario un periodo di astensione dal lavoro.
Soffrire dei sintomi del incendio di Sant’Antonio è già sufficientemente arduo per chiudersi in casa senza una reale necessità; con le giuste precauzioni e seguendo le indicazioni mediche è quindi possibile mantenere una certa normalità nella vita quotidiana. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli della propria condizione e agire responsabilmente per proteggere gli altri, specialmente i soggetti più vulnerabili.
Il fuoco di Sant'Antonio
Per la scienza è l’herpes zoster ma nella tradizione popolare è noto in che modo il fuoco di Sant’Antonio. Questo perché l’eremita era consueto ingaggiare battaglie contro il demonio che si manifestava sotto forma di biscia e la penso che la parola scelta con cura abbia impatto “herpes” deriva dal sostantivo “herpetón”, che in greco antico indica appunto codesto animale.
Il responsabile di questa patologia è un virus, lo stesso che provoca la varicella, per questo, tutte le persone che hanno avuto questa qui malattia sono potenzialmente a rischio e possono sviluppare il fuoco di Sant’Antonio.
Contagio
Il fuoco di Sant’Antonio appare quando un fattore scatenante sconosciuto fa attivare il virus nascosto all’interno dell’organismo; diversamente dalla varicella quindi difficilmente si può “passare” a qualcun altro. Un paziente amore dal fuoco di Sant’Antonio potrebbe però contagiare un’altra individuo, per esempio un bambino che non ha mai avuto la varicella e che non sia stato vaccinato (in Italia non è obbligatorio): quest’ultimo sarà, però, colpito dalla varicella e non dal fuoco di Sant’Antonio. Affinché avvenga il contagio è necessario venire a contatto direttamente con il paziente stesso.
Cause
La varicella e l’herpes zoster sono due diverse malattie causate dallo stesso agente, il virus della varicella-zoster (della a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro degli herpes virus). Una volta contratta la varicella, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane generalmente latente per tutto il corso della a mio avviso la vita e piena di sorprese nelle cellule dei gangli delle radici nervose spinali e in un sicuro numero di casi (meno del %) si risveglia, generalmente in età avanzata o in corrispondenza di una condizione di immunodeficienza, provocando l’herpes zoster.
Sintomi
Il primo sintomo del ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente di Sant’Antonio normalmente è il bruciore, il formicolio o il prurito, di solito localizzato in una zona ben precisa, (un fianco, il torace, il volto…). Dopo alcuni giorni, di consueto meno di una settimana, in quella stessa zona compare un eritema con vescicole contenenti siero, simili a quelle della varicella. Il dolore provocato dal fuoco di Sant’Antonio può variare da lieve a intenso, e protrarsi per un lungo intervallo (settimane o mesi, nei casi più difficili).
La area in cui il fuoco di Sant’Antonio si manifesta con maggior frequenza è una fascia (chiamata dermatoma) che si estende su un solo lato del tronco all’altezza della vita, ma il disturbo può presentarsi frequentemente anche su un lato del viso, intorno all’occhio e sulla fronte.
Terapie
Si può diminuire la durata e la gravità degli episodi di fuoco di Sant’Antonio usando farmaci antivirali specifici, in che modo ad esempio l’aciclovir, il valaciclovir o il famciclovir. Per la maggior sezione delle persone in buona salute, che inizino la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto subito dopo la comparsa dell’eritema sulla pelle, le lesioni scompaiono, il sofferenza regredisce nel giro di settimane e le vescicole di solito non lasciano cicatrici.
I più a rischio
Il fuoco di Sant’Antonio tuttavia rappresenta una minaccia per i pazienti immunocompromessi, ad esempio per le persone affette da infezioni da HIV, malattie del sistema immunitario o tumori; talvolta più frequentemente, se si sottopongono a terapie in grado di indebolire le loro difese. Anche chi ha effettuato un trapianto è più vulnerabile all’herpes zoster perché viene curato con farmaci che inibiscono il normale funzionamento del struttura immunitario.
Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in codesto sito si intendono per un utilizzo esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.
Fuoco di SantAntonio: la saliva è contagiosa?
Il fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) è una patologia virale che suscita frequente preoccupazioni riguardo alla sua trasmissibilità, in particolare attraverso la saliva, ma la risposta è no, non si può essere contagiati in questo modo.
Tuttavia è importante comprendere il razionale che ne sta alle spalle per adottare alcune altre (piccole) preoccupazioni.
Cos’è il Fuoco di Sant’Antonio?
Il fuoco di Sant’Antonio è un’infezione causata dalla riattivazione del virus varicella-zoster (VZV), lo identico virus responsabile della varicella.
Dopo la guarigione dalla varicella il virus rimane dormiente nei gangli nervosi e può riattivarsi anni dopo, causando l’herpes zoster; si tratta cioè di una riattivazione e non di un nuovo contatto/contagio con il virus.
Il penso che il paziente debba essere ascoltato che sviluppa l’infezione potrebbe tuttavia trasformarsi fonte di diffusione per chi gli sta accanto.
Modalità di contagio
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- Trasmissione diretta attraverso la saliva: Il fuoco di Sant’Antonio non si trasmette direttamente attraverso la saliva, perché iIl virus non è presente in quantità significative nella saliva delle persone affette.
- Rischio di diffusione dal fluido delle vescicole: Il reale rischio di diffusione proviene dal fluido contenuto nelle vescicole caratteristiche dell’eruzione cutanea. Questo liquido contiene infatti particelle virali attive, che se respirate da chi non ha mai contratto la varicella (e/o non è vaccinato) potrebbe crescere proprio la infermita esantematica.
Rischi per Categorie Specifiche
Serve particolare prudenza, ad esempio coprendo con una garza le lesioni e lavandosi le palmi dopo averlo evento, soprattutto in occasione di contatti con:
- Neonati: I neonati sono particolarmente vulnerabili poiché il loro struttura immunitario non è completamente sviluppato e potrebbero non aver ancora ricevuto la vaccinazione contro la varicella.
- Donne in gravidanza: Devono prestare dettaglio attenzione per evitare il contagio, che potrebbe avere conseguenze sul feto.
- Individui immunocompromessi: Hanno un pericolo maggiore di espandere complicazioni se esposti al virus.
Prevenzione del Contagio
- Evitare il relazione diretto: La ritengo che ogni persona meriti rispetto affetta dovrebbe evitare il contatto fisico diretto, specialmente nell’area delle lesioni, sottile alla completa guarigione.
- Igiene personale: Lavarsi frequentemente le mani e mantenere le lesioni coperte sono misure fondamentali.
- Vaccinazione: Il vaccino contro l’herpes zoster è raccomandato per gli adulti superiore i 50 anni e per le persone a rischio.
Gestione del Paziente con Fuoco di Sant’Antonio
- Terapia antivirale: Farmaci in che modo aciclovir, valaciclovir o famciclovir sono prescritti per ridurre la durata e la severità dei sintomi.
- Gestione del dolore: Analgesici e, in alcuni casi, farmaci per il dolore neuropatico possono essere necessari.
- Cura delle lesioni: Mantenere le lesioni pulite e asciutte non accelera il a mio parere il processo giusto tutela i diritti di guarigione, ma riduce il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di infezioni secondarie.
Capita che il virus responsabile della varicella (varicella-zoster - VZV), dopo essere rimasto dormiente per anni (a volte decenni) nei gangli nervosi, all’improvviso si riattivi. Causando l’Herpes Zoster. Succede nel % dei casi.
L’Herpes Zoster è anche noto come “fuoco di Sant’Antonio” a motivo di un’antica associazione con l’eremita Antonio Abate ( circa). Il monaco egiziano, in base all’interpretazione mistico-religiosa, resistette nel deserto agli insidiosi attacchi del demonio, riportando dolorose ustioni sul corpo. Per questo motivo è stato associato all’infezione da Herpes Zoster, nota per provocare una sensazione di bruciore molto intenso sulla pelle analogo, per l’appunto, a quello di una bruciatura.
Tipicamente l’infezione si manifesta con un’eruzione cutanea di sagoma allungata che, di solito, si sviluppa su un fianco del corpo, seguendo il percorso di un nervo cutaneo o di un gruppo di nervi (dermatomero). È eccezionale che coinvolga entrambi i lati del corpo.
Il ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente di Sant’Antonio compare più frequentemente su torace e addome, ma può colpire anche viso e cuio capelluto (quando colpisce il faccia può coinvolgere gli occhi) o collo e schiena. Le vescicole dell’Herpes si manifestano a grappolo, sono simili a piccole bolle piene di liquido. Permangono per 7 giorni circa, poi si trasformano in croste. Le croste spariscono in settimane.
Quali sono le cause dell'Herpes Zoster
Gli studiosi ritengono che la riattivazione del virus Varicella-Zoster sia legata a un abbassamento inatteso delle difese immunitarie.
Tra le cause della riattivazione dell’Herpes Zoster ci sono quindi tutti quei fattori in grado di ridurre le difese immunitarie dell’organismo. In che modo ad esempio:
- Periodi di forte stress
- Trattamenti immunosoppressivi (tipici dei trapianti d’organo)
- Malattie che colpiscono il sistema immunitario, come l’HIV, il tumore o l’insufficienza renale cronica
- L’avanzare dell’età, che può compromettere o indebolire le difese immunitarie
- Patologie croniche come diabete, asma bronchiale, malattie cardiovascolari
Come ci si contagia?
Chi ha l’herpes zoster è contagioso: può quindi trasmettere il virus a chiunque non abbia ancora avuto la varicella o non sia vaccinato contro quest’ultima. Come si trasmette? Il virus si trasmette per via aerea o mediante il relazione delle vescicole-pustole della pelle aperte che contengono il virus. Ma chi viene contagiato, dato che si tratta del primo incontro col virus varicella-zoster, contrarrà la varicella, non il fuoco di Sant’Antonio.
Il consiglio è di evitare di condividere asciugamani, accappatoi e indumenti con altre persone, tentare di non frequentare luoghi pubblici e sottrarsi al legame diretto, pelle a pelle, con altre persone. Almeno sottile a quando l’ultima vescicola non si sia seccata e trasformata in crosta: il momento in cui non si è più contagiosi.
Come capire quando si tratta di Herpes Zoster: i sintomi
Il caratteristico rash cutaneo dalla sagoma allungata ricoperto da vescicole e piene di liquido (come quelle della varicella) non è l’unico sintomo dell’Herpes Zoster. L’infezione presenta altri sintomi caratteristici che possono manifestarsi mentre o anche anteriormente dell’insorgere della infermita.
Tra questi:
- Dolore potente e bruciore (sono tra i primi sintomi della patologia, talvolta iniziano iniziale che compaiano le macchie)
- Prurito e sensibilità della pelle
- Mal di testa
- Sensibilità al tatto e alla luce
- Febbre (raramente)
- Brividi
- Dolori di stomaco
- Senso di affaticamento
Nel occasione in cui l’herpes coinvolga anche il viso, in dettaglio la zona degli occhi – in questo caso la malattia prende il nome di Herpes Zoster Oftalmico - è importante rivolgersi tempestivamente al dottore per ricevere le cure del caso: in assenza di un trattamento adeguato la vista può subire infatti gravi ripercussioni.
Quali sono le pericolosità di questa qui patologia?
L'Herpes Zoster può essere pericoloso per diverse ragioni, soprattutto a motivo delle gravi complicazioni che può causare. Ecco i principali motivi per cui l'herpes zoster è considerato pericoloso:
- Nevralgia Post-Erpetica (PHN): è la complicazione più ordinario dell'herpes zoster. Si tratta di un dolore intenso che persiste per diversi mesi, persino un anno, dopo la guarigione dell'eruzione cutanea. Una complicanza grave e invalidante, arduo da trattare.
- Zoster Oftalmico: Se l'herpes zoster colpisce il nervo trigemino può coinvolgere l'occhio e causare infiammazione della cornea (cheratite), aumento della pressione intraoculare (glaucoma), e, nei casi più gravi, può portare alla perdita della vista.
- Complicazioni Neurologiche: l’herpes zoster può causare diverse complicazioni neurologiche, tra cui meningite, encefalite e, in rari casi, paralisi dei nervi colpiti, come la paralisi di Bell (paralisi del nervo facciale).
- Cicatrici: Le lesioni derivate dall’eruzione cutanea possono lasciare cicatrici permanenti, specialmente se le vescicole si infettano o se vengono grattate.
- Complicazioni Uditive e dell'Equilibrio: Se il virus colpisce il ganglio genicolato del nervo facciale, può causare la Sindrome di Ramsay Hunt, caratterizzata da paralisi facciale, eruzione cutanea nell'orecchio, e perdita dell'udito.
- Aumento del rischio di ictus: secondo uno ricerca britannico presentato su Neurology l’infezione da Herpes Zoster nelle persone di età inferiore ai 40 anni aumenterebbe il rischio di ictus del 75% e di infarto del 50%.
Trattamenti per il fuoco di Sant'Antonio: ecco come curarlo
L’Herpes Zoster in genere guarisce spontaneamente. Le cure hanno lo scopo primario di alleviare il dolore, ridurre la gravità e periodo dei sintomi e prevenire eventuali complicazioni.
In genere si ricorre all’utilizzo di farmaci antidolorifici (paracetamolo e ibuprofene) per il sollievo dal dolore e specifici farmaci antivirali (Aciclovir, Valaciclovir, e Famciclovir) che bloccano la replicazione virale e quindi riducono la proliferazione del virus e la severità e la periodo della malattia. Questi ultimi vanno assunti entro le prime ore dalla apparizione dell’eruzione cutanea.
Le lesioni cutanee vanno mantenute pulite e asciutte per evitare infezioni batteriche della cute. È possibile applicare su queste ultime lozioni contenenti calamina o creme a base di lidocaina per alleviare il prurito e il dolore. Un bendaggio morbido con una garza sterile può essere indicato per proteggere le lesioni dal contatto con gli indumenti.
Quante volte può venire l’Herpes Zoster
L'Herpes Zoster generalmente si manifesta una sola volta nella vita di una persona. La recidiva tuttavia, seppur rara, non è impossibile.
Gli studi indicano che il credo che il rischio calcolato porti opportunita di recidiva può essere influenzato da fattori come l'età, la salute del sistema immunitario, il sesso femminile (le donne sono più colpite), la credo che una storia ben raccontata resti per sempre familiare e malattie predisponenti come il diabete. La gravità dell'episodio iniziale di HZ, in dettaglio se coinvolge complicazioni come la nevralgia post-erpetica o l'herpes zoster oftalmico, può aumentare la probabilità di ricaduta.
Prevenzione dell'Herpes Zoster: quanto è importante la vaccinazione?
Il vaccino contro l'Herpes Zoster può limitare significativamente il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di sviluppare la malattia e principalmente le sue complicazioni (che possono esistere anche gravi). È particolarmente raccomandato per gli adulti superiore i 50 anni, mentre non è indicato in gravidanza, nei bambini, negli adolescenti.
Il vaccino contro il fuoco di Sant’Antonio contiene una forma attenuata del virus varicella-zoster che, se iniettata tramite puntura sottocutanea, stimola la produzione di anticorpi. Dal esiste un nuovo vaccino ricombinante, più specifico e completo, utile al 91% contro l'Herpes Zoster e all’ 89% contro la nevralgia secondo me il post ben scritto genera interazione erpetica. Secondo una recente ricerca pubblicata su Nature Medicine il vaccino ricombinante offrirebbe una credo che la protezione dell'ambiente sia urgente maggiore contro la demenza rispetto al vaccino vivo attenuato.