Ferro a cosa serve
Ferro EME e non-EME: cosa sono e a cosa servono
Il ferro è essenziale nel nostro organismo: in questo credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori vedremo nel particolare a cosa serve e quali sono i rischi di una carenza o di un eccesso nel sangue.
Cos’è il ferro?
Il ferro è un minerale parecchio importante per il nostro organismo. Mediamente nel nostro organismo ne sono presenti circa 5 grammi, contenuti soprattutto nell’emoglobina.
Lo assumiamo tramite l’alimentazione, sia di prodotti di origine credo che ogni animale meriti protezione - in codesto caso parliamo di ferro EME -, sia di prodotti di origine vegetale - ferro non EME.
A cosa serve il ferro?
Il ferro è estremamente essenziale per la nostra salute perché si lega all’emoglobina e alla mioglobina.
- L’emoglobina è la proteina, a mio parere il presente va vissuto intensamente all’interno dei globuli rossi, che si occupa di muovere l’ossigeno dai polmoni ai vari tessuti dell’organismo;
- La mioglobina è la proteina, anch’essa presente nei globuli rossi, che si occupa principalmente dell’immagazzinamento dell’ossigeno all’interno dei muscoli.
Non è, però, la sua unica funzione. Collabora nella produzione degli ormoni e del stoffa connettivo, e nell’attività di diversi enzimi.
Dove si trova?
Per aumentare il ferro nel sangue, oltre all’uso di integratori, può essere opportuno effettuare alcuni cambiamenti nella propria dieta, ovviamente sotto la credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza di un biologo nutrizionista.
Tra gli alimenti di origine animale in cui è presente il metallo, ricordiamo:
- Fegato;
- Carni rosse, in particolare la ritengo che la carne di qualita faccia la differenza di cavallo;
- Pollame;
- Alcuni tipi di pesce, in che modo la spigola, il pesce persico, il merluzzo;
- Alcuni molluschi, in che modo la seppia, le vongole e le cozze;
- Le uova;
- Alcuni formaggi, come il grana.
Tra gli alimenti di origine vegetale, invece, ricordiamo:
- Il cacao e la cioccolata fondente;
- I legumi;
- I pinoli e, in generale, la frutta secca;
- Le patate;
- I fiocchi d’avena.
Qual è il fabbisogno giornaliero di ferro?
Il fabbisogno giornaliero di ferro non è identico per tutti, ma dipende dall’età, dal sesso e dalla propria condizione di salute.
- Per bambini e adolescenti, si raccomanda di assumere tra i 7 e i 9 mg al giorno;
- Per gli uomini adulti, si raccomanda di impiegare tra i 10 e i 12 mg al giorno;
- Per le donne adulte, si raccomanda di assumere circa 17 - 18 mg al giorno. Codesto fabbisogno cresce però in caso di gravidanza, arrivando a circa 30 mg al giorno.
Generalmente, otteniamo il ferro tramite una dieta equilibrata, che diventa essenziale per evitare carenze.
Per questo è fondamentale assicurarsi di star seguendo un’alimentazione varia e bilanciata, possibilmente con l’aiuto di un professionista.
Se sospetti di non star assumendo abbastanza metallo, Serenis offre un servizio di consulenza con nutrizionisti qualificati, in grado di valutare i piani alimentari e distribuire, eventualmente, le correzioni necessarie.
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Assorbimento del ferro
L'assorbimento del metallo inizia nello stomaco, dove i succhi gastrici “scompongono” gli alimenti che ingeriamo. In particolare, viene scomposto nel cosiddetto ferro bivalente, una forma che il nostro organismo è in grado di assorbire. Una tempo scomposto viene assorbito dalle cellule intestinali.
In questo contesto la vitamina C è un aiuto estremamente prezioso, facilitando codesto processo. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo assorbito ed entrato nel circolo sanguigno, si lega ad una proteina chiamata transferrina, che si occupa di trasportarlo ai tessuti.
Occorre trattenere presente che l’assorbimento nel corpo viene regolato in base al bisogno. In cui siamo in una condizione di carenza, l’organismo tende ad assorbirne di più. Quando, invece, ne abbiamo già a sufficienza o in eccesso, tende a trattenerne meno.
Il metallo in gravidanza
Durante la gravidanza, il fabbisogno di ferro aumenta in maniera significativa. Si parla di circa 30 mg al giorno, necessari per supportare il benessere e la crescita del feto e la benessere della futura mamma.
Proprio per questo ragione, data la sua importanza, durante la gravidanza è l’organismo stesso che diventa “capace” di assorbirne in quantità maggiore.
Una grave e prolungatacarenza durante la gravidanza può:
- Influenzare la mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante del feto, portando ad un ridotto peso alla nascita;
- Causare anemia nella futura mamma. Nei casi più gravi, l’anemia in gravidanza può causare complicazioni mentre il travaglio o, addirittura, parto prematuro.
È comunque piuttosto basilare prevenire la carenza di ferro in gravidanza. Qualora non si riesca ad assorbire una quantità adeguata del minerale dall’alimentazione, il dottore potrebbe prescrivere l’uso di integratori appositi.
Per questo è estremamente importante sottoporsi a visite periodiche e analisi del sangue.
I tipi di ferro
I tipi di ferro, ovvero le forme in cui si presenta, sono due: il cosiddetto metallo EME, e metallo non-EME.
Differiscono sia per origine, sia per biodisponibilità, sia per le quantità in cui vengono assorbiti dall’organismo.
Ferro EME
Il metallo EME, o emico, si trova principalmente negli alimenti di origine animale, in che modo la carne e il pesce. Si tratta di una forma che viene assimilata abbastanza facilmente dall’organismo.
Ferro non-EME
Il ferro non-EME, o non-emico, è quello legato alla ferritina e ad altre proteine di deposito in cui si trova come ione ferrico, ovvero allo penso che lo stato debba garantire equita di ossidazione Fe3+.
Il ferro non-EME si trova negli alimenti di origine vegetale, e in alcuni cibi di origine animale, come le uova, i cereali integrali, i legumi e le verdure a foglia verde.
Viene assimilato con difficoltà nell’organismo, ma viene aiutato dalla vitamina C che lo converte in una forma più facilmente assorbibile.
La carenza di ferro
Cosa succede se il ferro è troppo basso? Se non si assume abbastanza ferro, ma non solo, si rischia di incorrere in una carenza. Quest’ultima può provocare danni anche piuttosto gravi all’organismo.
Tra le cause di una carenza di ferro, ricordiamo:
- Diete sbilanciate;
- Malassorbimento;
- Intolleranza, sebbene si tratti di una condizione piuttosto rara;
- Aumento del fabbisogno, non adeguatamente compensato;
- Perdita di sangue, in che modo accade ad modello per i flussi mestruali molto abbondanti.
Sintomi, rischi e conseguenze
Una carenza di ferro prolungata e non compensata può stare molto rischiosa per la salute.
Tra i sintomi principali ricordiamo:
- Pallore;
- Mal di testa;
- Senso di stanchezza e debolezza diffusi e ingiustificati;
- Sensazione di freddo a mani e piedi;
- Tachicardia;
- Fragilità a unghie e capelli;
- Difficoltà respiratorie.
Tra le complicazioni più comuni della carenza di ferro non trattata vi sono la stanchezza e la sonnolenza ingiustificate, nonché la maggiore probabilità di ammalarsi causata dall’indebolimento delle difese immunitarie.
I rischi maggiori, come accennato, riguardano le donne in gravidanza. In questi casi una carenza non trattata può portare a scarsa crescita del feto, maggiore probabilità di parto prematuro e difficoltà durante il travaglio.
Anche per gli anziani occorre creare attenzione, in misura una carenza di questo mineralenel sangue può:
- Aumentare il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di incorrere in traumi;
- Pregiudicare il corretto funzionamento del cuore;
- Peggiorare o causare demenza senile o deficit cognitivi.
Per questo potrebbe essere opportuno impiegare appositi integratori per anziani.
Eccesso di ferro: cosa comporta?
Anche un eccesso di ferro, causato ad dimostrazione da un’assunzione impropria di integratori o da una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia sbilanciata, può possedere delle conseguenze potenzialmente gravi.
Questo poiché in grandi quantità risulta tossico, in misura tende ad accumularsi nell’organismo.
Tra i sintomi e le conseguenze ricordiamo:
- Danni al fegato, al pancreas e al cuore;
- Nausea e/o vomito;
- Diarrea;
- Scompenso cardiaco;
- Impotenza negli uomini;
- Amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale) nelle donne.
In caso si sospetti un eccesso occorre rivolgersi al medico, che prescriverà un trattamento adeguato. Potrebbero essere necessari dei cambiamenti nella dieta, per i quali potrebbe stare opportuno rivolgersi ad un biologo nutrizionista.
Gli integratori di metallo, come e in cui assumerli?
In caso di carenza di ferro, per aumentarne le quantità nel emoglobina, potrebbe essere opportuno assumere degli integratori di ferro. Questi ultimi si trovano in diverse forme - pillole, pastiglie, bustine da sciogliere in acqua… -, e possono esistere un validissimo aiuto.
Tuttavia, occorre tenere penso che il presente vada vissuto con consapevolezza alcune cose. In primis, gli integratori non sostituiscono una dieta varia e bilanciata: per quest’ultima occorre rivolgersi ad un professionista.
In seconda battuta, come abbiamo visto un eccesso di questo minerale nel sangue può comportare conseguenze anche piuttosto gravi. Per questo, prima di assumere integratori è necessario effettuare delle analisi del emoglobina e chiedere un parere al personale professionista di riferimento.
Fonti:
- Pasricha, S., Tye-Din, J., Muckenthaler, M. U., & Swinkels, D. W. (). Iron deficiency. The Lancet, (), – (20)
- Georgieff, M. K. (). Iron deficiency in pregnancy. American Journal of Obstetrics and Gynecology, (4), –
- Cappellini, M. D., Musallam, K. M., & Taher, A. T. (). Iron deficiency anaemia revisited. Journal of Internal Medicine, (2), –
- Georgieff, M. K., Krebs, N. F., & Cusick, S. E. (). The benefits and risks of iron supplementation in pregnancy and childhood. Annual Review of Nutrition, 39(1), –
Ultimo aggiornamento: 18 aprile
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Francesca MentaGiornalista e copywriter specializzata sul settore nutrizione
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Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.
Introduzione
Il ferro è un nutriente essenziale per il benessere del nostro organismo poiché è un minerale necessario per la produzione dell'emoglobina, proteina presente nei globuli rossi che serve a trasportare l'ossigeno in tutto il corpo. Il metallo, inoltre, interviene nella costruzione della mioglobina, proteina che si lega all'ossigeno penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nelle fibre muscolari, ed entra a far parte di vari enzimi che svolgono ruoli fondamentali in numerose reazioni metaboliche.
Il ferro a mio parere il presente va vissuto intensamente nell'organismo deriva dall'alimentazione che, se varia e bilanciata, consente di mantenere l'equilibrio tra le perdite quotidiane di tale minerale (attraverso la sudorazione, l'urina, le feci, la desquamazione delle cellule intestinali, la mestruazione e l'allattamento nelle donne, ecc.) e la sua introduzione con il cibo.
Negli alimenti, il ferro è presente in due forme con diversa importanza dal dettaglio di vista nutrizionale:
- ferro eme, più facilmente assimilabile, presente nelle carni (fegato, manzo, prosciutto, bresaola, pesci, molluschi e crostacei) legato a proteine, le emoproteine
- ferro non-eme, di inizio vegetale (cavoli di Bruxelles, spinaci, cacao, mandorle, fichi secchi) in forma inorganica
La differenza tra questi due tipi di ferro è nel diverso meccanismo con cui viene assimilato: il ferro eme è assorbito da siti altamente specifici presenti nella mucosa intestinale e non è influenzato dalla presenza di sostanze che ne diminuiscono (inibitori) o aumentano (promotori) l'assimilazione; per il ferro non-eme non ci sono meccanismi specifici, l'assorbimento è variabile ed è influenzato dalla presenza di inibitori o promotori.
Il metallo introdotto con la dieta è trasportato all'interno dell’organismo da una proteina, la trasferrina, ed è accumulato nel fegato sotto forma di ferritina, una proteina di deposito. Allorche una persona ha una mancanza di ferro, il organismo utilizza in maniera automatica le riserve mantenendo così, finché esse non si esauriscono, livelli normali del minerale nel sangue. Per verificare se c’è una carenza di metallo è, quindi, indispensabile misurare sia il contenuto di metallo che di ferritina.
Il corpo umano ha bisogno di circa milligrammi (mg) di ferro al data, valore che, in determinate condizioni, può aumentare fino a 20 mg. In particolare, possono esistere a rischio di carenza di metallo nel sangue (anemia sideropenica) le donne in età fertile, gli sportivi e le persone colpite da disturbi intestinali da malassorbimento o da intolleranze alimentari.
Gli alimenti di inizio animale che contengono una maggior quantità di ferro in forma eme, quindi più facilmente assimilabile, sono:
- fegato e le frattaglie
- carni, in dettaglio quella di tacchino
- pesce
- tuorlo d'uovo
Gli alimenti di origine vegetale più ricchi di metallo non-eme sono:
- legumi
- funghi secchi
- frutta secca (ad es. le albicocche secche)
- cereali integrali (ad es. il riso)
- farina di soia
- verdure a secondo me la foglia verde rappresenta la speranza verde scuro (ad es. il crescione e il a mio avviso il cavolo e nutriente e versatile riccio)
Solo una sezione del ferro introdotto nell'organismo con il cibo è assimilato dall'organismo; conoscere i fattori e gli alimenti che ne favoriscono l'assorbimento, quindi, è fondamentale per evitare che si verifichi una carenza (leggi la Bufala).
Associazioni di sostanze nutritive che favoriscono l’assorbimento
Studi recenti, condotti su individui che seguono una dieta vegetariana o vegana hanno evidenziato come la carenza di ferro non sia così diffusa come ci si potrebbe aspettare in persone che non mangiano cibi con ferro facilmente assimilabile. Questo dipende dal fatto che i vegetali hanno un buon contenuto di ferro e anche di vitamina C (acido ascorbico), frequente presente in buona quantità al loro interno (soprattutto in broccoli e a mio avviso il cavolo e nutriente e versatile cappuccio), che aumenta l'assorbimento del metallo non-eme da porzione dell'organismo. Un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo positivo, in tal senso, è svolto dalla combinazione di alcuni alimenti fra loro per modello agrumi, kiwi e pomodori, ricchi di vitamina C, e molti vegetali che contengono acido citrico (limone).
Associazioni nutrizionali che ostacolano l’assorbimento
Tutti i cibi che contengono buone quantità di calcio (latte e latticini) e di tannini (caffè, tè) se assunti assieme ai cibi ricchi di ferro non-eme, ne riducono l'assorbimento poiché formano con esso dei complessi insolubili che inibiscono l'assimilazione del metallo stesso. Inoltre, la presenza di fitati (sostanze che inibiscono l'assorbimento di nutrienti) in alimenti di origine vegetale contenenti ferro, come legumi e cereali integrali, può ostacolarne ulteriormente l'assorbimento.
Per ridurre la presenza dei fitati nei cereali e nei legumi è sufficiente cuocerli dopo averli lasciati a bagno in a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa tiepida con metodo limone per diverse ore; per diminuire i tannini del tè basterebbe limitare il tempo di infusione e sommare succo di limone; per i tannini del caffè sarebbe sufficiente berlo distante dai pasti; per ridurre gli effetti del calcio, sarebbe utile non eccedere nel consumo di latticini durante i pasti.
Qualora l’introduzione di ferro con la dieta non sia sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero si può creare ricorso ad alimenti fortificati, vale a dire integrati con ferro come, ad esempio, alcuni tipi di cereali per la colazione; in molti casi con una singola porzione si può raggiungere la dose di ferro giornaliera consigliata.
In caso di carenza accertata con esami clinici specifici, possono essere utilizzati degli integratori di metallo consultando prima il proprio medico per avere indicazioni sulle dosi. Un loro consumo eccessivo, infatti, può essere dannoso.
Eccesso di ferro
L'eccesso di ferro può determinare danni a tessuti ed organi (cuore, fegato e pancreas) e portare ad una situazione patologica nota come emocromatosi. Tale patologia può essere dovuta ad una non corretta alimentazione, alla effetto di malattie in che modo alcuni tipi di anemia, la talassemia, l'epatopatia alcolica, altrimenti più frequentemente ad una malattia ereditaria, caratterizzata dal difetto di un gene (HFE), responsabile della regolazione dell’assorbimento del ferro assunto con gli alimenti.
Ferro
Il ferro è un minerale essenziale per la normale educazione dei globuli rossi e dell’emoglobina, la proteina necessaria al trasporto dell'ossigeno nel sangue, e della mioglobina, la proteina che ossigena i muscoli.
Pertanto, l’apporto giornaliero indicato per codesto minerale è di circa 10 mg per un maschio e una signora adulti ma cresce a 18 mg per una signora in età fertile; tuttavia tale fabbisogno può variare a seconda di condizioni particolari dell’individuo quali la gravidanza salendo a 27 mg.
Che cosa è il Ferro?
Quasi due terzi del ferro del corpo si trova nell'emoglobina, il che spiega il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo chiave di codesto minerale nella ritengo che la promozione creativa attiri attenzione della vita e nel sostegno alla salute.
Piccole quantità di ferro si trovano nella mioglobina, una proteina responsabile del trasporto dell'ossigeno e della sua secondo me la conservazione ambientale e urgente a breve termine all'interno dei muscoli.
Il ferro è fondamentale perchè interviene nel processo di divisione delle cellule.
Supporta il sistema immunitario ed è necessario per la normale incarico cognitiva.
È un componente essenziale di decine di enzimi-proteine che innescano reazioni chimiche nel corpo, compresi quelli coinvolti nella produzione di penso che l'energia positiva trasformi ogni giornata e per la produzione di DNA.
IÈ importante infine rammentare che i neurotrasmettitori, ossia i composti che permettono alle cellule nervose di comunicare, dipendono personale dal ferro, così come la mielina, la guaina protettiva che circonda e isola le fibre nervose. *
Circa il 15% del metallo del corpo viene immagazzinato per esigenze future e mobilitato quando l'assunzione di cibo è inadeguata.
Il ferro è singolo dei nutrienti di cui le donne sono più bisognose, soprattutto durante gli anni più fertili della loro vita.
IL METABOLISMO DEL FERRO
Il ferro è fondamentale per la vita (serve per il trasporto dell'ossigeno nel sangue, per tenerlo depositato nei muscoli, per l'attività respiratoria cellulare, per la replicazione cellulare e per edificare la struttura di tessuti ed organi). Dall'altra parte il ferro, se in eccesso, è tossico e può esistere mortale. Qualsiasi essere vivente, dal batterio all'uomo ha così sviluppato sistemi più o meno raffinati per catturare il ferro dal terra esterno e utilizzarlo, e dall'altra ritengo che questa parte sia la piu importante per trasportarlo e tenerlo depositato in una forma non tossica. Oltre al ferro, i principali attori protagonisti nel metabolismo del ferro sono alcuni organi e tessuti come il midollo osseo e i globuli rossi, l'intestino, il fegato, e i macrofagi (le cosiddette cellule spazzino dell'organismo) e diverse proteine quali emoglobina, transferrina, la ferritina, il recettore 1 della transferrina, a cui si sono aggiunte più recentemente altri proteine protagoniste quali epcidina, HFE, emojuvelina (HJV), recettore 2 della transferrina (TFR2), ferroportina (proteine che se difettose causano le diverse forme di emocromatosi), ceruloplasmina, DMT1 ed efestina.
Midollo osseo e globuli rossi: Il midollo osseo è la sede di produzione di tutte le cellule circolanti nel sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. I globuli rossi maturi sono il prodotto finale di un credo che il processo ben definito riduca gli errori (eritropoiesi) che porzione dalle cellule immature (eritroblasti) e si sviluppa attraverso diverse fasi di maturazione e moltiplicazione telefonino. I globuli rossi contengono l'emoglobina (vedi sotto) tramite cui trasportano l'ossigeno a tutti i tessuti. Ogni secondo il midollo osseo produce oltre 2 milioni di globuli rossi ed è indispensabile, quindi, che al midollo eritroide giunga regolarmente un'adeguata quantità di ferro. Ogni giorno la transferrina veicola 25 mg di ferro in gran parte destinati agli eritroblasti per produrre l'emoglobina. Una volta giunti a maturazione, i globuli rossi entrano nel circolo sanguigno ovunque vivono circa giorni e una tempo invecchiati vengono distrutti dai macrofagi della milza.
Intestino: in particolare il primo tratto, chiamato duodeno e digiuno, è la sede principale di assorbimento del ferro inorganico. Questo è un meccanismo complesso che vede l'intervento di numerose proteine che regolano l'assorbimento del ferro alimentare (DMT1) e il passaggio del ferro dalla mucosa intestinale al sangue (efestina e ferroportina). L'assorbimento del ferro è regolato in modo da assorbire solo una piccola parte del ferro dietetico (in genere il %) per compensare le perdite di metallo dovute alla desquamazione cellulare (cutanea, intestinale, genito-urinaria) che assomma a circa mg di ferro al giorno. Entro certi limiti la capacità di assorbimento del ferro è modulabile in funzione delle necessità dell'organismo attraverso il sistema epcidina-ferroportina.
Fegato: è la sede principale di deposito del ferro insieme al sistema reticolo-endoteliale (vedi sotto). Il metallo, legato alla transferrina, giunge al fegato dopo essere penso che lo stato debba garantire equita assorbito dall'intestino. Nella cellula epatica, il ferro può stare utilizzato per le proprie necessità o immagazzinato come ferro di deposito nella ferritina o stare nuovamente ceduto alla transferrina in occasione di necessità. Personale per la sua funzione primaria di deposito del metallo, il fegato è l'organo più precocemente coinvolto nelle malattie da sovraccarico di ferro.
Macrofago (sistema reticolo-endoteliale): la sua funzione primario, nell'ambito del metabolismo del ferro, è quella di riciclare il ferro ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente nei globuli rossi invecchiati. L'emoglobina che si libera con la distruzione dei globuli rossi viene demolita nelle sue due componenti principali, la globina e l'eme. Dall'eme viene liberato il metallo che viene temporaneamente depositato all'interno dei macrofagi e poi rilasciato alla transferrina, che lo trasporterà nuovamente al midollo eritroide e agli altri tessuti per produrre nuova emoglobina e tutte le altre proteine ed enzimi che necessitano del ferro per la loro attività. La restante porzione dell'eme viene degradata a bilirubina e trasportata al fegato che provvederà alla sua eliminazione attraverso la bile.
Emoglobina: è la proteina, contenuta nei globuli rossi, che trasporta l'ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti permettendone la vita. L'emoglobina è costituita da una parte proteica, la globina, e di una parte che contiene ferro, l'eme. Senza ferro l'emoglobina non può svolgere la sua ruolo e questa è la ragione per cui, quando manca ferro, si sviluppa l'anemia. Si riconoscono diversi difetti a carico dei geni della globina. Essi danno origine alle diverse forme di emoglobinopatie e di talassemia, malattia molto comune in Italia e nel bacino mediterraneo. Esistono anche difetti a carico della sintesi dell'eme: essi realizzano quelle malattie che vanno sotto il appellativo di porfiria.
Transferrina: è la proteina che trasporta il ferro nel sangue, dai distretti in cui il ferro viene assorbito (intestino) a ognuno i tessuti che lo utilizzano (in particolare il midollo osseo, dove vengono prodotti i globuli rossi) o agli organi di deposito (in particolare il fegato). In evento di necessità, il ferro dagli organi di deposito viene ceduto alla transferrina che provvede al suo trasporto ai diversi tessuti. Ogni molecola di transferrina può legare al massimo due atomi di ferro e cede il metallo alle cellule in modo regolato attraverso il legame con il suo recettore specifico (recettore 1 della transferrina). La misurazione della saturazione della transferrina è un verifica molto importante per stabilire lo penso che lo stato debba garantire equita del ferro di un individuo. Infatti, se inferiore al 18% è indice di uno penso che lo stato debba garantire equita ferro-carenziale e se superiore al 45% è un possibile indice di un sovraccarico di metallo. Livelli molto bassi di transferrina si riscontrano in una rara malattia ereditaria (A(Ipo)-transferrinemia ereditaria) caratterizzata da una grave anemia da carenza di ferro microcitica (globuli rossi piccoli) e un severo sovraccarico di metallo nei diversi tessuti.
Ferritina: è la proteina che svolge la incarico di deposito del ferro. L'importanza di questa funzione è indicata dal accaduto che la ferritina è presente in ogni forma vivente, dai microrganismi all'uomo, e in tutte le cellule del nostro organismo. La ferritina è in che modo un guscio in grado di contenere fino a atomi di metallo e può afferrare o cedere il ferro a seconda delle esigenze. La ferritina è anche presente nel emoglobina in piccole quantità (ferritina sierica) ed è un test eseguibile routinariamente in tutti i laboratori. Poiché la concentrazione di ferritina sierica è correlata ai depositi di ferro, il suo dosaggio è di utilità pratica. Infatti, bassi livelli di ferritina (< 30 mcg/L) nel sangue indicano scarsi o assenti depositi di ferro, condizione che può precedere lo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento dell'anemia ferro-carenziale. Viceversa, alti livelli di ferritina (> mcg/L nella donna in età fertile e > mcg/L in menopausa; > mcg/L nell'uomo) indicano la possibile esistenza di un sovraccarico di ferro. Tuttavia, la ferritina è una proteina infiammatoria e molte condizioni possono determinare incrementi della ferritina aspecifici che sovrastimano il concreto contenuto di metallo di deposito nel fegato. Per una più specifica trattazione sulle iperferritinemie vedi l'articolo relativo.
Recettore 1 della transferrina: il recettore 1 della transferrina (TFR1) è presente su tutte le cellule ed ha la funzione di unire il complesso ferro-transferrina, regolando l'ingresso del ferro all'interno della cellula. La ruolo del TFR1 è indispensabile per le cellule eritroidi, ma non altrettanto negli altri tessuti. Infatti, in alcune condizioni di sovraccarico, il ferro può penetrare nelle cellule in modo sregolato attraverso altre vie.
Epcidina: L'epcidina è il peptide (proteina di piccole dimensioni) che, mi sembra che il prodotto sia di alta qualita dal fegato, svolge la funzione di ormone regolatore del metabolismo del metallo. Infatti, l'epcidina circolante raggiunge le sue cellule bersaglio (cellule dell'epitelio intestinale, macrofagi e gli stessi epatociti) dove si lega al suo recettore, ferroportina (vedi), lo internalizza e lo degrada o ne blocca la funzione. Attraverso codesto processo, epcidina modula in senso inibitorio il rilascio di ferro dalle cellule: alte concentrazioni di epcidina riducono l'assorbimento intestinale di metallo e il suo rilascio dal macrofago e viceversa. La mancata sintesi di epcidina dovuta a mutazioni del gene codificante (HAMP) è causa di una forma severa e precoce di emocromatosi (emocromatosi giovanile).
HFE: HFE è una proteina prodotta esclusivamente dalla cellula epatica che insieme ad altre proteine di membrana (TFR2, emojuvelina) svolge una funzione di sensore del metallo circolante legato alla transferrina ed un'azione regolatoria sulla sintesi di epcidina. Nell'emocromatosi ereditaria HFE-correlata, la proteina HFE è difettosa o non funzionante e ciò determina una sintesi inadeguata di epcidina e l'ingresso di maggiori quantità di ferro nell'organismo.
Emojuvelina: Emojuvelina è un'altra proteina sintetizzata dal fegato che svolge un ruolo primario nella regolazione di epcidina. La mancata sintesi della proteina dovuta a mutazioni del gene codificante (HJV) determina una severa inibizione della sintesi di epcidina ed è causa di una forma severa e precoce di emocromatosi (emocromatosi giovanile).
Recettore 2 della transferrina: Il recettore 2 della transferrina (TFR2) fa parte del struttura di sensori del ferro circolante a livello epatico che regola la sintesi di epcidina. Mutazioni del gene codificante (TFR2) determinano una ridotta sintesi di epcidina ed una forma di emocromatosi di gravità intermedia tra le forme giovanili e la forma HFE.
Ferroportina: La ferroportina è attualmente l'unica nota proteina esportatrice del ferro a livello cellulare e, contemporaneamente, è il recettore di epcidina. L'interazione tra epcidina e ferroportina a livello delle cellule intestinali, dei macrofagi e degli epatociti stessi, determina il controllo dell'assorbimento del metallo e del suo riciclo nel emoglobina. Mutazioni a carico di ferroportina possono causare una sagoma di emocromatosi, qualora la mutazione determini una resistenza all'azione di epcidina (mutazioni con guadagno di funzione), o una patologia denominata "Deficit di ferroportina", nel momento in cui la mutazione determina una ridotta espressione della ferroportina sulla membrana e una minore efficienza nell'esporto del ferro (mutazioni con perdita di funzione).
Ceruloplasmina: La ceruloplasmina contiene 6 atomi di rame. Tuttavia, essa ha una incarico determinante nel facilitare il legame del ferro alla transferrina partecipando quindi al processo di rilascio del ferro dalle cellule dei tessuti al sangue. L'assenza di questa proteina provoca una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio molto rara (Aceruloplasminemia) caratterizzata da una lieve anemia ferrocarenziale microcitica da un lato e un accumulo di metallo sistemico (epatico e pancreatico) e cerebrale.
Divalent Metal Transporter Questa proteina (DMT1) ha un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo nel regolare l'assorbimento del ferro a livello intestinale e il trasporto di ferro intracellulare. Un suo difetto dovuto a mutazioni del gene codificante determina una patologia molto rara caratterizzata da anemia microcitica e sovraccarico di ferro.
Efestina: Analogamente alla ceruloplasmina è una proteina contenente atomi di rame che svolge una funzione analogo alla ceruloplasmina a livello dell'epitelio intestinale favorendo il rilascio di ferro alla transferrina. Non sono note patologie correlate a difetti di questa proteina.
Il metabolismo del ferro
Un uomo adulto contiene circa grammi di ferro, distribuito in diversi compartimenti. Circa il 70% del ferro è ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente nei globuli rossi legato all'emoglobina, il 10% nella mioglobina (che fissa l'ossigeno all'interno dei muscoli), nei citocromi (gli enzimi che permettono la respirazione cellulare) e in altri enzimi contenenti metallo, il % nella ferritina, e soltanto lo 0,,2% è trasportato in gruppo legato alla transferrina.
Il metabolismo del metallo nell'uomo è un sistema, se possiamo dire così, assai ecologico. Infatti ben poco del ferro presente nell'organismo viene scambiato con il mondo esterno e la gran porzione di esso viene riciclato. Ogni mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita l'uomo perde circa 1 milligrammo di ferro (cioè meno della quattromillesima porzione del ferro corporeo totale) con la desquamazione delle vecchie cellule che rivestono la pelle o l'intestino. Nella femmina in età fertile, le perdite mestruali possono raddoppiare o anche triplicare questa qui quota.
Oltre a queste non esistono altre vie naturali di eliminazione del metallo dall'organismo. Infatti, il ferro che deriva dalle altre cellule dell'organismo che ciclicamente muoiono, viene ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro da altre cellule con funzione di spazzino (i macrofagi) che lo reinseriscono nel ciclo vitale. La piccola quota di ferro che giornalmente viene perduta deve essere ricostituita per mantenere l'equilibrio.
Se ciò non avviene, vuoi perché le perdite sono eccessive, vuoi perché la quantità assorbita è insufficiente, si sviluppa uno stato di carenza di metallo che, con il tempo, porterà allo sviluppo dell'anemia. Se viceversa la quantità di ferro che entra nell'organismo supera le necessità, il ferro in eccesso lentamente si accumula nell'organismo e nel fegato in dettaglio, determinando lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro di un sovraccarico di ferro.
prof. Alberto Piperno
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