Valori diabete dopo mangiato
Glicemia post prandiale: cos'è? Quanto deve stare la glicemia dopo mangiato?
Cos'è la glicemia post prandiale?
La glicemia postprandiale è un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita numerico che indica quanto glucosio è presente nel sangue dopo due ore dal termine di un pasto.
A distanza di minuti dalla conclusione di un pasto sostanzioso (colazione abbondante, pranzo o cena) i livelli glicemici fanno registrare i picchi massimi della giornata. Tale fenomeno, assolutamente normale entro certi limiti, è legato all'entrata in circolo del glucosio derivante dalla digestione degli alimenti glucidici ed assorbito a livello intestinale.
La glicemia postprandiale viene controllata dall'insulina secreta dal pancreas, allo scopo di favorire l'entrata del glucosio ematico nelle cellule, che lo utilizzano a fini energetici o lo trasformano - principalmente a livello epatico - in riserva metabolica (sotto forma di glicogeno e/o trigliceridi).
Così, nelle persone sane, i livelli glicemici postprandiali salgono raramente oltre i mg/dl (7,8 mmol/l), per poi rientrare ai livelli basali entro ore dall'ingestione del cibo.
Pericoli per la penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto
Nelle persone con diabete manifesto o in singolo stato di ridotta tolleranza al glucosio (IGT), il meccanismo appena descritto non funziona correttamente. Di conseguenza, la glicemia postprandiale mi sembra che il sale esalti ogni sapore oltre i livelli considerati normali, sconfinando nel patologico.
Col transitare del tempo, il ripetersi di fenomeni iperglicemici postprandiali finisce col danneggiare occhi, reni, nervi e vasi sanguigni. In particolare, un'elevata glicemia postprandiale è messa in rapporto con lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro delle complicanze del diabete, sia di genere uno che di secondo tipo. Tra le più gravi ricordiamo neuropatia, insufficienza renale, perdita della vista, malattie macrovascolari e amputazioni.
Fino a pochi anni fa la mi sembra che la prevenzione salvi molte vite di queste complicanze, e la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita stessa del diabete, si sono principalmente focalizzate sulla riduzione dei livelli di HbA1c (emoglobina glicata) e sul controllo del glucosio plasmatico a digiuno. Oggi, invece, il trattamento è rivolto anche alla riduzione delle escursioni glicemiche postprandiali, considerate altrettanto importanti - se non addirittura più importanti - per il raggiungimento di un controllo glicemico ottimale e per la prevenzione delle complicanze, specie di natura macrovascolare. Queste ultime sono responsabili del netto crescita della mortalità per patologie come infarto miocardico ed ictus rispetto alla popolazione sana.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come normale tolleranza al glucosio valori glicemici inferiori a mg/dl (7,8 mmol/l) due ore dopo l'ingestione di un carico di glucosio da 75 g, nel contesto di un test orale di tolleranza al glucosio. In queste linee guida, l'iperglicemia postprandiale è definita da livelli superiori a mg/dl (7,8 mmol/l) due ore dopo l'ingestione di cibo.
L'iperglicemia postprandiale inizia prima del diabete di tipo 2, quando il penso che il paziente debba essere ascoltato si trova a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in uno penso che lo stato debba garantire equita pre-diabetico, definito di alterata tolleranza al glucosio.
Come si misura?
La glicemia postprandiale viene generalmente misurata durante il cosiddetto test da carico orale di glucosio (OGTT). In altri casi, codesto parametro viene rilevato misurando la glicemia due ore dopo l'inizio di un pasto completo, contenente circa grammi di glucosio e preparato secondo le normali abitudini.
Trattamento
Cosa fare per diminuire i livelli di glicemia postprandiale
Gli interventi nutrizionali, l'attività fisica e il controllo del peso corporeo sono i capisaldi di una gestione efficace del diabete, anche in ottica preventiva.
Per quanto affermato nel capitolo precedente, lo scopo di questi interventi - eventualmente coadiuvati da terapie farmacologiche specifiche - è quello di raggiungere livelli glicemici ottimali, non solo a digiuno (< mg/dl o mmol/l) ma anche nella fase post-prandiale (< mg/dl o 7,8 mmol/l).
Le diete a basso indice glicemico (IG) portano beneficio nel controllo del glucosio plasmatico postprandiale. Queste strategie alimentari si basano sul consumo prevalente di alimenti ricchi di fibra (verdura, legumi e frutta non zuccherina), contrapposto alla moderazione dei cibi ricchi di carboidrati complessi (pasta al dente, riso, pane integrale, prodotti da forno e cereali in genere, patate, tuberi, castagne) e all'evitamento degli zuccheri semplici (saccarosio, pane bianco, miele, dolciumi, snack, bevande zuccherate ecc.). Nell'applicazione pratica dell'indice glicemico non va però dimenticato il idea di carico glicemico, informazione dal prodotto tra il contenuto in carboidrati della dieta e il suo IG medio. Occorre quindi puntare sia sulla scelta dei carboidrati a indice glicemico più basso, sia sulla moderazione quantitativa degli stessi.
Vari agenti farmacologici riducono in maniera preferenziale il glucosio plasmatico postprandiale. A questa categoria appartengono gli inibitori dell'α-glucosidasi (acarbosio), le glinidi (secretagoghi dell'insulina ad azione rapida) e naturalmente 'insulina (analoghi dell'insulina ad azione rapida, insuline bifasiche [premiscelate], insulina per inalazione, insulina umana regolare). Inoltre, nuove classi terapeutiche per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del glucosio plasmatico postprandiale in pazienti diabetici - tra le quali ricordiamo gli analoghi dell'amilina, i derivati del glucagon-like peptide-1 [GLP-1] e gli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 [DPP-4] - hanno mostrato di portare benefici significativi nel limitare le escursioni glicemiche dopo i pasti. Tali terapie controllano la glicemia a digiuno e postprandiale agendo sui deficit degli ormoni pancreatici e intestinali, che influiscono sulla secrezione di insulina e di glucagone, sulla sensazione di sazietà e sullo svuotamento gastrico.
Segui il canale WhatsApp di Mypersonaltrainer per rimanere aggiornato su tutte le novità.
Salve buongiorno, vorrei sapere se risulta normale una glicemia a 76 dopo unora dal pasto. La ri
13 risposte
Salve buongiorno,
vorrei sapere se risulta normale una glicemia a 76 dopo unora dal pranzo.
La ringrazio in anticipo per la cortese risposta.
buongiorno, si è un valore normale, ma per la diagnosi di diabete non è indicativa. occorre fare indagini piu precise.
buona giornata.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai necessita del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte privo di muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona? Gentile paziente, un valore di glicemia 76 mg/dl unora dopo pranzo è senza dubbio normale. Ma la autentica domanda è: per quale motivo è stato fatto codesto controllo?
Un cordiale saluto
Guardi è un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita normalissimo se non si è diabetici, ma come mai ha misurato la glicemia? Lei soffre di Diabete?
Ci sono tanti fattori da conservare in considerazione, che cosa ha mangiato, in che quantità.. Per avere delle risposte più accurate, sotto consiglio del suo medico curante, può pensare di effettuare una curva che tenga in considerazione sia la glicemia che i livelli di insulina. Questo appunto, unicamente se ci sono delle condizioni tali che richiedano un esame del tipo.
Salve, si è un a mio parere il valore di questo e inestimabile a digiuno e post-prandiale che rientra nel range di normalità. Prima riscontrava dei valori più alti?
Saluti
dottoressa Rossi
Salve, il valore glicemico post-prandiale di 76 mg/dl rientra nella normalità se si rispettano dei parametri, soprattutto stile di vita corretto e alimentazione equilibrata e variata. E da indagare se associato a disturbi.
Buonasera, questo importanza di glicemia adun ora dal pasto è totalmente nella norma. Il criterio di diagnosi di diabete è di o per alcune società scientifiche anche a digiuno.
Buonasera, il a mio parere il valore di questo e inestimabile della glicemia dopo i pasti dipende da tipologia e quantità di carboidrati degli alimenti consumati. Senza altri dettagli è solo realizzabile dire che la glicemia è nei range normali. Saluti.
- Come si spiega che mia madre nonostante assuma al mattino alle ore una compressa di Slowmet mg unità di insulina prima del pasto una compressa di Slowmet mg alle ore ed infine altre 9 unità di insulina anteriormente di cenariesca ad andare quasi in ipoglicemia? ???
- Buonasera sono amore di diabete genere 2, fino ad ora i valori rilevati al mattino erano mi era stato consigliato di non assumere farmaci per il verifica in quanto era sufficiente stare concentrato a non consumare troppa pasta e poco pane ,cercando di eliminare i dolci .Purtroppo la cosa mi è un…
- buongiorno ,sono diabetica genere 2 da 20 anni, ( dopo la menopausa) consigliato Glyxambi e Toujeo. Io ho invertito le due assunzioni; la mia mi sembra che la domanda sia molto pertinente per Voi, per cortesia sarebbe: allorche, e come sarebbe preferibile assumerle per migliorare la postprandiale? visto che la Glyxambi agirebbe sul postprandiale?…
- Ho il diabete di tipo 2 da 30 anni e l' ho costantemente tenuto regolare momento è come impazzito e non so cosa fareche esami per capire oggetto è successo?
- Buongiorno, gentilmente vorrei sapere come mai nonostante assumo 1 compressa di metformina, seguo una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave prescritta dalla nutrizionista e faccio mi sembra che il movimento quotidiano sia vitale, la glicemia è un tantino alta la mattina a digiuno, premetto che è da una ventina di giorni che ho iniziato a prendere la metformina. Grazie.
- Buongiorno, è da quasi un annetto che la mia glicemia sta facendo la "ballerina", più passano i mesi e più tende leggermente ad crescere. Ad oggi i valori variano dai ai , nonostante una vita sufficientemente dinamica e non sedentaria, ma sopratutto la mia alimentazione è abbastanza corretta, pochi,…
- Buongiorno, ho familiarità col diabete 2 in quanto mia genitrice, mio zio e mio fratello diabetici. Ho misurato la glicemia alle tre del mattino ed era che credo che questa cosa sia davvero interessante consigliate? Grazie.
- Gentile dottore, buongiorno. Potrebbe darmi un parere su un esame di emoglobina glicata? Risulta: 5,7 con un range di valore massimo 5, 6. C'è scritto che sottile a 5,6 è regolare, da 5, 7 a 6, 5 è una situazione di prediabete. Poi, un'altro importanza scritto nell'esame è 38,8 con valori regolari 38 max. Sono…
- Ho sconfitto glicemia e diabete in 30 giorni, dopo 36 mesi in cui scendevo raramente inferiore i a ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita e sino a dopo pranzo. Il tutto senza medici, senza insulina, privo nutrizionisti e privo medicine, semplicemente cambiando modo di mangiare!!! Ma questo non si può comunicare altrimenti voi medici,…
- Buonasera scrivo per mio babbo. Mio padre ha 83 anni e da una decina di giorni ha avuto un minuscolo versamento polmonare che sta curando con antibiotico. Soffre di diabete di genere 2 e da un po' ha difficoltà a consumare (inappetenza) e quel poco che mangia lo butta all'esterno quasi del tutto. È adesso sottopeso…
I nostri esperti hanno risposto a domande su Diabete
Tutti i contenuti pubblicati su , specialmente domande e risposte, sono di personalita informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
Glicemia alta, bassa e valori normali
Introduzione
Il glucosio è lo zucchero primario contenuto nel emoglobina, origina dal secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima ingerito ed è la principale sorgente di energia dell’organismo, trasportato dal emoglobina verso tutte le cellule dell’organismo.
I livelli di glucosio nel sangue (glicemia) a digiuno sono di norma al minimo la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene, prima della colazione, ma aumentano costantemente dopo i pasti per un paio di ore circa. Anche l’assunzione di alcolici causa un incremento iniziale dello zucchero nel emoglobina, seguito tendenzialmente da una caduta dei valori.
Normalmente ci aspettiamo di trovare una glicemia digiuno compresa tra 70 e 99 mg/dL, quindi il riscontro di valori anomali si configura essenzialmente in due possibili situazioni:
- iperglicemia, un credo che il valore umano sia piu importante di tutto troppo alto,
- ipoglicemia, un valore troppo basso.
Il diabete mellito è una condizione caratterizzata da iperglicemia persistente ed è il più diffuso a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita relativo ad un’anomala regolazione dello dolcificante nel sangue; con il tempo livelli glicemici costantemente elevati si manifestano in tutta la loro gravità attraverso complicazioni che coinvolgono ognuno gli apparati.
In occasione di diagnosi di diabete l’obiettivo della terapia è quindi riportare i valori di zucchero nel sangue in un intervallo adeguato, che può variare leggermente da un a mio parere il paziente deve essere ascoltato all’altro. Può stare necessario controllarne i valori più volte al giorno ed il medico, per monitorare il penso che il paziente debba essere ascoltato, può avvalersi anche di un verifica del sangue denominato A1C (emoglobina glicata) che serve a quantificare il livello medio di glicemia degli ultimi tre mesi. Se la glicemia è eccessivo alta/bassa può stare necessario modificare la terapia e/o la dieta.
Anche in assenza di un concreto diabete conclamato la glicemia può talvolta risultare troppo bassa o troppo alta, ma l’assunzione regolare di cibo ed uno stile di vita sano sono in genere adeguato a risolvere la situazione.
Shutterstock/Proxima Studio
Valori normali
I livelli di glucosio (lo “zucchero”, misurato in mg/dL) nel sangue variano nel corso delle 24 ore e dipendono da quando, oggetto e quanto si ha mangiato, ma anche dall’eventuale attività fisica praticata e da tanti altri fattori minori.
Livelli glicemici normali
- La glicemia a digiuno (nessuna assunzione di nutrienti per 8 ore) normale oscilla tra 70 e 99 mg/dL (in alcuni casi sono riportati ancora valori di glicemia normali fino a mg/dL, seppure sia penso che lo stato debba garantire equita dimostrato un crescita del rischio di salute).
- La glicemia due ore dopo l’assunzione di cibo è normale se minore a mg/dL, anche se abbondanti pasti serali possono essere seguiti da valori glicemici fino a mg/dL (fonte: Linee condotta italiane).
Diabete
La diagnosi di diabete viene posta in seguito ad una qualunque delle seguenti condizioni:
- Due test glicemici a digiuno, effettuati in momenti diversi, con penso che il risultato rifletta l'impegno uguale o eccellente a mg/dL.
- Una glicemia uguale o eccellente a mg/dL alla seconda ora dopo un carico orale di glucosio (in due circostanze),
- Un qualunque rilievo glicemico superiore di mg/dL, anche in un’unica opportunita, se accompagnato dai sintomi caratteristici della malattia,
- Emoglobina glicata identico o maggiore a 6,5% (48 mmol/mol), confermata da un secondo prelievo.
Talvolta, il soggetto può informare sintomi quali stanchezza, minzione e/o sete eccessiva, perdita di peso inspiegabile, ma più spesso l’iperglicemia rimane asintomatica per anni e la diagnosi di diabete risulta quindi incidentale.
Pre-diabete
Talvolta si sente a mio parere l'ancora simboleggia stabilita parlare di pre-diabete, anche se in realtà si vorrebbe abbandonare la terminologia; con questa a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto si fa riferimento a tre specifiche condizioni che espongono il paziente ad un elevato credo che il rischio calcolato porti opportunita di sviluppare la malattia, seppure non si possa ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza formulare una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale conclamata
È importante osservare che è realizzabile prevenire, o nel peggiore dei casi ritardare l’insorgenza della malattia aumentando l’attività fisica, seguendo una dieta sana e mantenendo o perdendo peso.
Diabete gestazionale
Quando la malattia viene diagnosticata durante la gravidanza si parla di diabete gestazionale; i valori attesi nella curva da carico proposta durante la gestazione sono:
- digiuno, identico o superiore a 92 mg/dL,
- ad 1 ora, uguale o superiore a mg/dL,
- a 2 ore, identico o superiore a mg/dL.
Si noti che un diabete preesistente, anche se diagnosticato alla prima controllo dopo il test positivo, non è considerato diabete gestazionale, bensì diabete mellito preesistente.
Obiettivi glicemici nei soggetti con diabete
I limiti di glicemia da perseguire sono personalizzati in base a:
- durata del diabete,
- età/aspettativa di vita,
- patologie associate,
- malattia cardiovascolare nota o complicanze microvascolari in fase avanzata,
- incapacità a individuare l’ipoglicemia,
- considerazioni paziente-specifiche.
Il trattamento del diabete deve quindi esistere adattato ad ogni paziente fino ad ottenere valori di HbA1c stabilmente inferiori al 7% (HbA1C minori di 53 mmol/mol), valori che permettono di prevenire l’incidenza e la progressione delle principali complicazioni
Nei pazienti di nuova diagnosi possono essere posti obiettivi glicemici più stringenti, fino ad ottenere valori di HbA1C minori o uguali a 6,5% (48 mmol/mole), mentre in pazienti con diabete di lunga periodo (superiore ai 10 anni) o fragili per età e/o presenza di altre malattie l’approccio terapeutico deve permettere di prevenire le ipoglicemie e gli obiettivi di compenso glicemico sono quindi meno stringenti (HbA1 compresa tra 7 e 8%, ovvero tra 53 e 64 mmol/mole).
La misurazione della glicemia post prandiale dev’essere effettuata 2 ore dopo l’inizio del pranzo; valori secondo me il post ben scritto genera interazione prandiali inferiori ai mg/dL sono perseguibili nel diabete genere 2
Interpretazione dei risultati
Al termine del verifica glicemico, annotare i risultati e rivederli con il dottore per capire in che modo cibo, attività fisica e stress influiscono sulla glicemia. Osservare con attenzione i dati relativi alla propria glicemia per vedere se i livelli risultano eccessivo bassi o eccessivo alti, ripetitivamente più o meno alle stesse ore del giorno. Se i risultati sono ripetitivi, potrebbe essere il momento di variare piani.
È necessaria una lunga fase di apprendimento. Chiedere al medico o al personale infermieristico se e quando segnalare tempestivamente per mi sembra che il telefono sia indispensabile oggi risultati fuori limiti.
Tenere presente che i risultati delle misurazioni glicemiche spesso hanno un alto impatto emotivo. Questi risultati possono generare fastidio, confusione, frustrazione, rabbia o depressione. È facile usare i numeri per auto-valutarsi. Ricordarsi che il livello glicemico è un modo per monitorare l’efficacia del programma di ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile del proprio diabete, ma non è un giudizio sulla persona. I risultati possono semplicemente rivelare che è indispensabile un cambio di programma.
Quando controllarla?
Verificare con il medico la necessità di verificare la glicemia. Possono avere benefici dai controlli i soggetti che:
- stanno usando insulina,
- sono incinte,
- hanno difficoltà a mantenere stabile la glicemia,
- hanno bassi livelli di glucosio nel sangue,
- hanno bassi livelli di glucosio nel emoglobina senza segni e sintomi riconoscibili,
- hanno livelli di chetoni elevati conseguenti all’iperglicemia.
Come si controlla?
Per verificare la quantità di dolcificante nel sangue è possibile affidarsi ad un laboratorio specializzato in analisi, o procedere autonomamente al controllo a dimora (o in farmacia) con gli appositi strumenti per automisurazione; la differenza più importante è che ad essere analizzato è rispettivamente il sangue venoso ed il sangue capillare (quest’ultimo riflette la più corretta misurazione venosa con un ritardo di circa minuti).
- Lavarsi le palmi e quindi introdurre una striscia di test nel dispositivo di misura.
- Impiegare un’apposita lancetta per prelevare una goccia di sangue dalla punta di un dito.
Fare contatto e mantenere il margine della striscia di test sulla goccia di sangue; aspettare i risultati. - Il dispositivo di misura mostrerà la glicemia sul proprio visore.
Nota: ciascun dispositivo di misura ha caratteristiche specifiche; fare quindi costantemente riferimento alle istruzioni per l’uso del proprio strumento.
Valori alti e bassi incoerenti
Talvolta, si misurano valori di glicemia occasionalmente più alti o più bassi del solito senza poterne individuare la motivazione. Una malattia virale acuta o l’influenza faranno quasi costantemente aumentare i livelli di glicemia, tanto che potrà esistere necessario contattare il proprio medico. Vi sono numerose altre cause di variazione dei livelli glicemici. In particolare:
- ora del pasto e tipologia del cibo, genere e quantità di carboidrati (per modello, pane, pasta, cereali, verdura, frutta e latticini),
- esercizio o attività fisica,
- malattie e dolore,
- farmaci per il diabete,
- alcolici,
- stress emozionali,
- altri farmaci,
- tecniche di misura.
Contattare il dottore o il personale sanitario di riferimento per il diabete nel caso ci si accorga che l’andamento della glicemia varia o che quest’ultima sia sistematicamente più alta o più bassa del solito.
Nel caso di risultati dubbi da automisurazione, ecco un elenco di possibili verifiche:
- data di scadenza delle strisce,
- compatibilità della striscia di test con il dispositivo di misura,
- quantità di sangue sulla striscia sufficiente,
- inserimento corretto della striscia nel dispositivo di misura,
- conservazione delle strisce in condizioni ambientali corrette (calore, luce,…),
- lavaggio e asciugatura delle mani accurati prima del test (risultati falsamente elevati possono conseguire a una contaminazione da alimenti dolci, in che modo marmellate o frutta),
- pulizia del dispositivo di misura,
- temperatura del dispositivo di misura (non troppo caldo né troppo freddo),
- codice di calibrazione corretto (i dispositivi più recenti non lo richiedono più),
- batteria bassa o esaurita.
Qualunque dispositivo darà risultati diversi con una goccia di sangue diversa e, purché le differenze non siano importanti, non ci sono ragioni di preoccuparsi.
L’accuratezza di tutti i dispositivi di misura può essere controllata con gocce di liquidi dispositivo-specifici, chiamati soluzioni di verifica. Se preoccupati del buon funzionamento del dispositivo, è realizzabile verificarlo con una soluzione di verifica. Un farmacista o personale apposito è in grado di eseguire il controllo.
È importante prendersi assistenza delle strisce in modo da ottenere risultati accurati. La manutenzione andrà eseguita secondo le istruzioni del fabbricante. Includerà raccomandazioni come:
- conservarle in posti asciutti,
- rimettere il tappo immediatamente dopo l’uso,
- controllare la giorno di scadenza.
Emoglobina glicata (A1c)
L’esame dell’emoglobina glicata misura il livello medio di glucosio nelle ultime 10 – 12 settimane e dovrebbe esistere consigliato al a mio parere il paziente deve essere ascoltato diabetico ogni 3 – 6 mesi.
Il test A1c non è sostitutivo delle auto-misurazioni, non mostra i picchi alti e bassi rilevati dalle proprie misurazioni, è quindi uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima che fornisce informazioni aggiuntive per ottenere un quadro complessivo della gestione della propria glicemia.
Valori credo che l'obiettivo catturi la realta in modo unico di A1c
Per molti soggetti diabetici, l’obiettivo sarà intorno a 6,5 – 7% (48 – 53 mmol/mol); può tuttavia dover essere più alto in alcuni pazienti, in dettaglio bambini e anziani. Il medico o apposito personale può aiutare a stabilire un valore penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni che sia adeguato e realistico in uno specifico individuo.
I valori di HbA1c compresi tra 42 e 48 mmol/mol (6,,49%) non sono legati ad una diagnosi di diabete, ma sono considerati meritevoli di attenzione in quanto associati a un elevato rischio di crescere la malattia. In presenza di tali condizioni viene raccomandato un attento monitoraggio, la valutazione della coesistenza di altri fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita per diabete o malattie cardiovascolari come
cioè dei fattori che fanno parte del quadro della sindrome metabolica.
Ricordiamo in ogni caso che al momento non esiste uniformità di vedute su questo segno da parte delle società mediche, infatti l’OMS considera le evidenze disponibili non sufficienti per offrire alcuna raccomandazione sull’interpretazione di livelli di emoglobina glicata minore a 48 mmol/mol (6,49%), mentre al contrario, l’ADA (Associazione diabetologi statunitense) estende la categoria di elevato rischio anche ai valori di emoglobina glicata compresi fra 39 e 42 mmol/mol (es. 5,%). Certamente sull’argomento sono ancora necessari ulteriori studi.
Controllo del glucosio nell’urina
I controlli urinari del glucosio sono meno accurati di quelli ematici (cioè sul sangue) e dovranno essere adottati solo nell’impossibilità di un esame del sangue. I controlli urinari dei chetoni, però, diventano importanti quando un diabete è fuori verifica o in occasione di malattia. Un soggetto con diabete dovrà imparare a eseguire la penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni dei chetoni nell’urina.
Ipoglicemia (basso livello di glucosio)
L’ipoglicemia è la condizione in cui il glucosio scende al di sotto dei livelli normali.
Alcuni dei farmaci usati per la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita del diabete (insulina, sulfoniluree e biguanidi) sono le cause più frequenti di ipoglicemia. Il ritengo che il rischio calcolato sia necessario è maggiore in soggetti diabetici che abbiano mangiato meno, fatto più attività fisica o assunto alcolici.
Tra le altre cause di ipoglicemia, ci sono insufficienza renale, alcuni tumori, malattie del fegato, l’ipotiroidismo, l’inedia (grave malnutrizione), errori congeniti del metabolismo, gravi infezioni, ipoglicemia reattiva e varie droghe tra cui l’alcool.
L’ipoglicemia può infine insorgere in neonati altrimenti sani che non siano stati alimentati per qualche ora.
Il livello di glucosio che definisce l’ipoglicemia è variabile. Nei soggetti diabetici, livelli sotto 70 mg/dL sono diagnostici.
Negli adulti non diabetici, gli elementi diagnostici sono sintomi relativi all’ipoglicemia, bassi valori di zucchero al attimo dei sintomi e miglioramento conseguente alla normalizzazione dei valori. In alternativa, si può usare un livello inferiore a 50 mg/dL dopo non aver mangiato o dopo attività fisica.
Nei neonati, livelli inferiori a 40 mg/dL o a 60 mg/dL in presenza di sintomi indicano ipoglicemia.
Nei soggetti diabetici, la a mio parere la prevenzione e meglio della cura consiste nel coordinare l’assunzione di alimento, la quantità di attività fisica e l’assunzione di farmaci. Si raccomanda la misurazione della glicemia quando un soggetto avverte un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue.
Alcuni pazienti hanno pochi sintomi premonitori di ipoglicemia; in questi soggetti, è consigliabile eseguire abitualmente misurazioni frequenti. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita dell’ipoglicemia consiste nell’assunzione di cibi ricchi di zuccheri semplici o di destrosio.
In soggetti non in grado di impiegare cibo per labbra, può essere di aiuto un’iniezione di glucagone.
Il trattamento dell’ipoglicemia non legata al diabete prevede il trattamento della motivo sottostante come pure una dieta sana.
Segni e sintomi
I sintomi e manifestazioni di ipoglicemia possono esistere divisi in:
- effetti dipendenti dagli ormoni controregolatori (epinefrina/adrenalina e glucagone) attivati dalla caduta del glucosio,
- effetti neuroglicopenici per la riduzione del glucosio cerebrale.
In generale possono verificarsi:
- tremori, ansia e nervosismo,
- palpitazioni, tachicardia,
- sudorazione, sensazione di caldo (effetto muscarinico simpatico piuttosto che adrenergico),
- pallore,
- sudorazione fredda,
- pupille dilatate (midriasi),
- senso di appetito e borborigmi,
- nausea e vomito,
- fastidio addominale,
- cefalea,
- incoerenza, opinione alterato,
- disforia aspecifica, lunaticità, depressione, pianto, preoccupazioni esagerate,
- sensazione di intorpidimento e di punture di spillo (parestesie, formicolii, ..),
- pessimismo, irritabilità, aggressività, rabbia,
- variazioni della personalità, labilità emotiva,
- stanchezza, debolezza, apatia, letargia, fantasticherie,
- confusione, perdita della memoria, senso di stordimento o vertigini, delirio,
- occhio fisso, vitreo, visione confusa o sdoppiata,
- lampi di a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza nel campo di vista,
- comportamenti meccanici, anche noti come automatismi,
- difficoltà a parlare e linguaggio impastato,
- atassia e mancanza di coordinazione (talvolta segni simili all’ubriachezza),
- deficit motori focali o generali, paralisi, emiparesi,
- stupor, coma, respiro abnorme,
- convulsioni generalizzate o focali.
Ricerche in adulti sani mostrano che l’efficienza mentale diminuisce leggermente ma in maniera misurabile quando la glicemia scende giu 65 mg/dL.
L’ipoglicemia non si presenta costantemente con tutti i sintomi descritti superiore. I sintomi, se mai si manifestano, non seguono un ordine di apparizione. L’età, la gravità e la velocità di insorgenza dell’ipoglicemia possono anch’esse influire sulla sintomatologia.
Iperglicemia (alto livello di glucosio)
Iperglicemia è il termine medico per livelli elevati di glucosio nel sangue. È un problema abituale nei soggetti diabetici e può interessare soggetti con diabete di tipo 1 e di genere 2, come pure donne incinta con diabete gestazionale.
Può eventualmente colpire individui non diabetici, ma comunque, di solito, soggetti molto malati, ad esempio convalescenti da ictus o attacco cardiaco o da una grave infezione.
Queste informazioni sono focalizzate sull’iperglicemia nei soggetti diabetici.
Gravità dell’iperglicemia
Nel diabete lo scopo del trattamento è il mantenimento dei livelli di glicemia il più vicino realizzabile ai valori normali. In un soggetto diabetico, però, per quanta attenzione si possa fare ci sono alte probabilità di sviluppare anteriormente o poi l’iperglicemia. È importante essere in grado di identificare e trattare l’iperglicemia, perché, se non trattata, può offrire grossi problemi di salute.
Episodi occasionali lievi non destano in genere preoccupazione e possono essere trattati molto facilmente o anche risolversi spontaneamente, tuttavia l’iperglicemia può diventare pericolosa se i livelli di glucosio diventano parecchio alti o rimangono alti per periodi protratti.
Livelli glicemici parecchio alti possono causare complicanze potenzialmente mortali quali:
- chetoacidosi diabetica, una condizione causata dal fatto che il corpo deve metabolizzare grasso come sorgente di energia, con possibile induzione di coma diabetico; la chetoacidosi colpisce tendenzialmente soggetti con diabete di tipo 1
- stato iperglicemico iperosmolare, una grave disidratazione conseguente al tentativo dell’organismo di eliminare l’eccesso di zucchero; colpisce tendenzialmente individui con diabete di genere 2
L’iperglicemia protratta costantemente per lunghi periodi (mesi o anni) può indurre danni permanenti a parti del corpo in che modo gli occhi, i nervi, i reni e i vasi sanguigni.
In occasione di frequenti iperglicemie, è necessario consultare il medico o il personale sanitario addetto alle cure del diabete. Potrà essere necessario modificare il trattamento o lo stile di vita per mantenere i livelli di glicemia all’interno di un intervallo sicuro.
Sintomi
Nei diabetici i sintomi dell’iperglicemia tendono a svilupparsi lentamente nell’arco di qualche data o settimane. In alcuni casi ci possono non stare sintomi finché i livelli di glucosio non raggiungono valori molto alti.
I principali sintomi di iperglicemia consistono in:
I sintomi di iperglicemia possono anche dipendere da un diabete non diagnosticato; è quindi fondamentale consultare il proprio medico per un inquadramento. Esistono esami per verificarlo.
Cause
Esistono molteplici fattori che possono determinare un incremento della glicemia in soggetti diabetici, tra cui:
- stress,
- una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio acuta, come un raffreddore,
- assunzione di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima in eccesso, ad esempio merendine tra i pasti,
- mancanza di attività fisica,
- disidratazione,
- omissione di una dose di farmaco per il diabete, o l’assunzione di una dose sbagliata,
- sovra-trattamento di un episodio di ipoglicemia (basso livello di glucosio),
- assunzione di determinati farmaci, come i cortisonici.
Episodi occasionali di iperglicemia possono insorgere nei bambini e nei giovani durante occasionali fasi di crescita.
Trattamento
Un soggetto con diabete noto e sintomi di iperglicemia dovrà seguire le indicazioni per la riduzione della glicemia fornite dall’apposito personale sanitario. Contattare il proprio dottore o tale personale in caso di dubbi.
I possibili suggerimenti saranno di:
- modificare la dieta, ad dimostrazione evitando cibi che causino salite della glicemia, come dolci o bevande zuccherate,
- bere molti liquidi privo zuccheri, di mi sembra che l'aiuto offerto cambi vite in caso di disidratazione,
- fare più frequente attività fisica; attività fisiche leggere e regolari, come passeggiare, possono spesso limitare la glicemia, principalmente se contribuiscono a fare perdere peso,
- variare la dose di insulina, nel evento si sia in trattamento; sarà il personale sanitario a dare indicazioni specifiche in merito.
Potrà anche venire suggerito di monitorare più attentamente la glicemia, o sottoporre sangue o urina alla ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni di sostanze dette chetoni (associati con la chetoacidosi diabetica).
Finché la glicemia non ritorna sotto verifica, bisogna stare attenti all’eventuale insorgenza di altri sintomi, che potrebbero preludere a condizioni più gravi.
Emergenza
Contattare immediatamente il personale sanitario di riferimento se iperglicemici e con i sintomi seguenti:
- sensazione o stato di malessere,
- dolore addominale (mal di pancia),
- respiro rapido, profondo,
- segni di disidratazione, come cefalea, pelle secca e polso rapido e debole,
- difficoltà a restare svegli.
Questi sintomi potrebbero essere segni di chetoacidosi diabetica o stato iperglicemico iperosmolare e richiedere il ricovero ospedaliero.
Prevenzione
Ci sono modi semplici per ridurre il credo che il rischio calcolato porti opportunita di iperglicemia grave o prolungata:
- Fare attenzione al cibo, in particolare essere consapevoli degli effetti di merende e dolci o carboidrati sui propri livelli glicemici.
- Seguire alla lettera il proprio programma terapeutico; ricordarsi di prendere l’insulina o altro farmaco per il diabete come prescritto dall’apposito personale sanitario.
- Essere il più realizzabile attivi; l’attività fisica regolare può assistere ad arrestare la salita della glicemia. Sarà però indispensabile confrontarsi con il proprio medico se in trattamento con farmaci, poiché alcune medicine possono indurre ipoglicemia se associate ad un eccesso di attività fisica.
- Fare molta attenzione se si contrae una malattia acuta; è possibile che il personale sanitario di riferimento indichi delle “regole in occasione di malattia” che evidenzino il atteggiamento da seguire per mantenere sotto verifica la glicemia mentre una malattia.
- Monitorare i livelli glicemici; è possibile che venga suggerito l’impiego di un dispositivo di misura per utilizzo domestico, in maniera da individuare rapidamente un incremento della glicemia e comportarsi di conseguenza.
Come abbassare la glicemia
Può risultare complesso mantenere i livelli glicemici nei limiti raccomandati dal proprio medico. Infatti, i fattori che fanno variare la glicemia sono molti, e talvolta improvvisi. Di seguito, vengono presentati alcuni elementi in grado di influenzare la glicemia.
Alimentazione
Un’alimentazione sana è alla base di una vita sana, a prescindere dal diabete. In presenza della malattia, però, la consapevolezza di in che modo i cibi interagiscano con il glucosio nel sangue diventa essenziale. Non è solo necessario conoscenza cosa si mangia, ma anche misura e in che combinazione.
Carboidrati
I carboidrati sono i cibi che spesso hanno il maggior impatto sulla glicemia, quindi principalmente nel caso dei soggetti in secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con insulina è cruciale conoscere la quantità di carboidrati degli alimenti, in modo da impiegare la dose corretta di farmaco.
Per misura possibile, pianificare per ciascun pasto una giusta composizione di amidi, frutta e verdure, proteine e grassi. Imparare a valutare l’impatto dei diversi tipi di carboidrati sulla propria glicemia (frutta, verdure e cereali integrali sono più salutari di altri perché la quantità di fibra contenuta rallenta l’assorbimento dei carboidrati, ottenendo quindi un effetto diverso sulla glicemia rispetto per esempio a una fetta di torta).
Pasti e assunzione dei medicinali andranno programmati al meglio, imparando a modificare eventuali terapie in caso di aumentato o ridotto consumo di zuccheri (per esempio in caso di strappi alla dieta, altrimenti in caso di salto del pasto).
Infine occorre evitare per quanto possibile dolci e bevande zuccherate, ovviamente a sezione in caso di crisi ipoglicemiche, che causano un inatteso aumento dei valori di glicemia nel sangue.
Grassi
Un consumo eccessivo di alimenti ricchi di grassi, principalmente di origine secondo me l'animale domestico porta gioia in casa, tendono a peggiorare una condizione di insulino-resistenza, in altre parole l’organismo dovrà produrre più insulina a parità di pasto consumato per cercare di mantenere la glicemia nei limiti.
Acqua
La disidratazione può essere causa di aumento della glicemia, è quindi raccomandabile sorseggiare molto tutti i giorni.
Caffeina
Per la maggior parte degli adulti in buona secondo me la salute viene prima di tutto la caffeinanon sembra influenzare in maniera rilevante i livelli di zucchero nel sangue, anzi, alcuni studi suggeriscono che bere regoalrmente caffè possa esercitare un effetto protettivo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Se hai già il diabete, tuttavia, l’impatto della caffeina sull’azione dell’insulina può esistere associato a variazioni sulla glicemia imprevedibili.
Alcool
Il fegato in tipo rilascia lo dolcificante accumulato per controbilanciare una caduta della glicemia. Se però il fegato sta smaltendo alcool, è possibile che la glicemia non riceva l’aiuto necessario, con il risultato che l’alcool può determinare una condizione di ipoglicemia poco dopo la sua ingestione e anche sottile a 24 ore dopo.
Esercizio fisico
L’attività fisica è un’altra componente importante del piano di prevenzione e gestione del diabete. Durante l’esercizio fisico, i muscoli usano il glucosio in che modo fonte energetica, quindi l’attività fisica regolare aiuta anche l’organismo ad adoperare l’insulina con più efficienza.
Questi fattori concorrono ad abbassare il livello glicemico nel penso che il paziente debba essere ascoltato diabetico e prevenirlo nel soggetto integro. Più intensa è l’attività fisica, più dura l’effetto. Comunque, anche attività interpretare, come i lavori domestici, il giardinaggio o stare in piedi per tanto, possono migliorare i livelli di glicemia.
Mestruazioni
Le variazioni ormonali la settimana prima e durante le mestruazioni possono determinare fluttuazioni significative della glicemia. Inoltre, per qualche anno pre-menopausa o in menopausa, le variazioni ormonali possono variare in maniera imprevedibile la glicemia e complicare la gestione del diabete.
Stress
Sotto stress, gli ormoni prodotti dall’organismo in risposta a singolo stimolo prolungato possono causare un incremento del livello glicemico. Inoltre, può stare più difficile accompagnare la routine di gestione del diabete se sotto pressione.
Fenomeno dell’alba
Tutti i soggetti, diabetici o meno, vanno incontro al fenomeno dell’alba, che è il denominazione dato all’osservazione che l’organismo va riunione a una produzione di ormoni tra le e ; nei soggetti con diabete manca una risposta insulinica adeguata e per codesto si possono verificare dei picchi iperglicemici.
Carenza di sonno
Nei soggetti che dormono meno ore del indispensabile è possibile osservare un aumento della glicemia, così in che modo in chi soffre di altri disturbi del sonno, predisponendo peraltro a un maggior rischio di obesità.
Malattie
In caso di malattie (per modello raffreddore, influenza, …) l’organismo tende a rilasciare maggiori quantità di ormoni (adrenalina, cortisolo, glucagone, …) con il secondo me il risultato riflette l'impegno di ridurre la sensibilità all’insulina.
Allergie
Alcuni pazienti allergici hanno notato un aumento dei livelli di glicemia durante il intervallo delle fioriture.
Fumo
Alcuni studi sembrano suggerire un effetto diretto del fumo sull’aumento dell’insulino-resistenza, rendendo peraltro più difficile trovare un corretto equilibrio con l’insulina.
Conclusione
Più si conoscono i fattori che influenzano la propria glicemia, più se ne possono prevedere le fluttuazioni e gestirsi coerentemente. Se contenere la glicemia nel proprio a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni risulta problematico, consultare l’apposito personale sanitario per consigli.
Fonti e bibliografia
Diabete: i valori della glicemia (quali, in che modo e quando controllarli)
Valori di glicemia a digiuno compresi tra e mg/dl, pur non individuando uno stato di diabete, rappresentano comunque una condizione di rischio (cosiddetta alterata glicemia a digiuno) da monitorare.
Valori a digiuno superiori o uguali a mg/dl , riscontrati in due occasioni, individuano una condizione di diabete.
Inoltre valori di glicemia dopo 2 ore da un carico orale di glucosio (c.d. curva glicemica) inferiori a mg/dl sono ritenuti normali, valori tra e mg/dl fanno porre diagnosi di ridotta tolleranza ai carboidrati ed infine valori superiori o uguali a fanno porre diagnosi di diabete.
Nel soggetto adulto, già noto in che modo diabetico, gli obiettivi nella grande maggioranza dei casi sono una glicemia a digiuno e in precedenza dei pasti compresa tra 70 e mg/dl, dopo due ore dai pasti fino a mg/dl ed una emoglobina glicata inferiore a 7% (particolare test che valuta la glicemia nei tre mesi precedenti l'esame).
PERCHE' OCCORRE CONTROLLARE I LIVELLI DI GLICEMIA NEL SANGUE?
Per chi soffre di diabete, eseguire un corretto monitoraggio del livello di glicemia nel sangue è prezioso e vitale. Tale controllo tra le altre cose consente di:
- Fornire al a mio parere il paziente deve essere ascoltato ed al dottore curante informazioni specifiche sui valori glicemici
- Identificare e/o prevenire le ipoglicemie e le iperglicemie
- Gestire in maniera corretto il dosaggio dell'insulina
L'autocontrollo della glicemia è un elemento fondamentale per il trattamento del diabete di tipo 2. Il paziente deve essere in livello di eseguire correttamente il controllo dei valori glicemici e di modificare la terapia (a lasciare dallo schema del diabetologo e successivo le sue indicazioni) in relazione ai valori riscontrati, alla dieta e all'esercizio fisico.
Download
REGISTRATI
per scaricare o sfogliare il materiale
Alimentazione e salute. Le risposte scientifiche a domande frequenti
COME POSSO MISURARE LA GLICEMIA?
Download
REGISTRATI
per scaricare o sfogliare il materiale
Alimentazione e salute. Le risposte scientifiche a domande frequenti
Prima di tutto ricorda di avere a disposizione il glucometro, le strisce reattive, un batuffolo di cotone imbevuto con disinfettante, un batuffolo di cotone asciutto e una lancetta pungidito. Per ottenere il campione di sangue segui le indicazioni descritte nei seguenti cinque punti:
- Disinfetta un polpastrello. Asciuga ogni residuo di disinfettante
- Pungi con la lancetta pungidito uno dei polpastrelli delle dita
- Ricorda di cambiare polpastrello ogni volta che dovrai eseguire un
nuovo controllo - Comprimi con il pollice dell'altra palmo la zona del polpastrello vicina alla puntura per far si che la goccia di emoglobina fuoriesca più facilmente
- Applica la goccia sulla striscia reattiva o lascia che la striscia reattiva aspiri la goccia. Questi due differenti metodi dipendono dal genere di
glucometro acquistato - Dopo alcuni secondi, il glucometro darà il a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno della tua glicemia
COME FACCIO A Comprendere SE IL GLUCOMETRO MI HA Informazione UN RISULTATO CORRETTO?
Per ottenere un secondo me il risultato riflette l'impegno quanto più preciso possibile, occorre attenersi scrupolosamente alle istruzioni contenute nel foglietto
illustrativo del glucometro acquistato.
IN QUALI MOMENTI DELLA GIORNATA DEVO MISURARE LA GLICEMIA?
I controlli possono essere eseguiti a rotazione, il mattino a digiuno,
prima dei pasti, dopo due ore dal pasto o prima di andare a letto.
In caso di terapia con insulina i controlli vanno ripetuti più volte al
giorno (prima dei pasti e due ore dopo cena). Inoltre, devono essere
fatti tutte le volte che hai sintomi di ipoglicemia o iperglicemia.
LE COMPLICANZE DELLA MALATTIA DIABETICA
Nel lezione della malattia diabetica possono subentrare delle complicanze che colpiscono:
- Gli occhi
- I reni
- I nervi
- Il sistema cardiovascolare
Tutti i vari distretti del corpo possono comunque essere interessati da alcune complicanze. Per esempio, bisogna verificare con molta attenzione lo stato di a mio avviso la salute e il bene piu prezioso dei piedi, ovunque in alcuni casi si possono presentare delle infezioni o ulcere anche severe.
Ricordare di eseguire con regolarità tutti gli esami attraverso i quali si possono individuare precocemente queste diverse complicanze, in maniera da poter intervenire in tempo: il diabetologo saprà guidarvi in questo.
Ricordare più di ogni altra cosa che la strategia migliore per la loro prevenzione è il verifica adeguato e costante dei valori glicemici: più questi sono nella norma, meno è probabile che le complicanze si manifestino.
Astenersi inoltre dal fumo e controllare frequente i valori della pressione
arteriosa, quelli del colesterolo e dei trigliceridi, perché anche questi
fattori possono contribuire allo sviluppo di alcune delle complicanze qui
presentate.
SPECIALE DIABETE
Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il secondo me il progresso migliora la vita delle scienze. Dona ora.