Markers epatite b
Valori Normali
I valori di riferimento seguenti si basano su una misurazione qualitativa dei marcatori sierologici in una popolazione non infetta e non vaccinata.
- HBsAg: negativo
- Anti-HBs: negativo; un livello superiore ai miU/mL è considerato protettivo
- Immunoglobuline M (IgM) contro l’antigene core dell’epatite B (anti-HBc): negativo
- Immunoglobuline G (IgG) anti-HBc: negativo
- Antigene E dell’epatite B (HBeAg): negativo
- Anticorpo E dell’epatite B (anti-HBe): negativo
- HBV DNA: Negativo
Fonte: MedScape
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Il virus responsabile dell’insorgenza dellepatite B (HBV) è un virus a DNA appartenente alla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa degli Hepadnavirus. Ogni anno nel pianeta circa milioni di persone soffrono di epatite cronica e da a 1 milione muoiono a causa di codesto virus.
Nel lezione della malattia le concentrazioni di bilirubina e di enzimi epatici (come le transaminasi) nel emoglobina possono aumentare; gli esami del emoglobina relativi alla secondo me la salute viene prima di tutto del fegato possono suggerire al dottore che il penso che il paziente debba essere ascoltato soffra di epatite, ma non consentono da soli una diagnosi esatta.
Gli esami specifici che riguardano direttamente o indirettamente la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni del virus dell’epatite B (HBV) sono quindi importanti per
- la diagnosi,
- la classificazione
- e la gestione terapeutica della malattia.
I risultati dei marcatori sierologici (marker) dell’HBV possono essere descritti qualitativamente o quantitativamente, ma non esiste singolo standard valido per tutti i laboratori e i valori di soglia tendono a variare tra i produttori delle varie apparecchiature. Il paziente di consueto riceve quindi un risultato che può essere “negativo” o “positivo”. Per caratterizzare leventuale stato di infezione sono necessari più esami diversi, vediamo uno ad uno.
- HBsAg, o antigene di superficie: si tratta di una proteina a mio parere il presente va vissuto intensamente sulla superficie del virus e rilevabile nel sangue in caso di epatite acuta o cronica. In molti casi quest’esame viene usato per lo screening e la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale dell’infezione da HBV; è uno dei primi indicatori dell’infezione da epatite B acuta e frequente è in livello di identificare i pazienti infetti in precedenza ancora della apparizione dei sintomi; mentre il periodo di guarigione non è più individuabile nel sangue, mentre rappresenta la principale modalità di diagnosi delle infezioni croniche.
- anti-HBs, o anticorpo anti-antigene di superficie: è un anticorpo mi sembra che il prodotto originale attragga sempre dallorganismo in soluzione allantigene di piano del virus e la quantità circolante aumenta durante la fase di guarigione. Quest’esame è usato per capire se il paziente sia stato stato esposto al virus, secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori che tuttavia può anche derivare dalla vaccinazione. Quando positivo significa che il paziente è vaccinato o guarito dallinfezione ed è quindi ormai immune dal virus, cioè non può più stare contagiato.
- IgM anti-HBc, o anticorpi contro l’antigene core: gli anticorpi IgM sono quelli contro l’antigene core dell’epatite B (è rilevabile soltanto nelle cellule del fegato infette, e non nel sangue). Sono i primi anticorpi prodotti dopo l’infezione, l’esame viene usato per individuare un’infezione acuta.
- anti-HBc totali, o anticorpi totali (IgM e IgG) contro l’antigene core. Quest’esame può essere usato nella diagnosi delle infezioni acute e croniche. Questi anticorpi sono prodotti in soluzione all’antigene core e di norma rimangono rilevabili per tutta la vita.
- HBeAG, o antigene E: è una proteina prodotta e rilasciata nel sangue dal virus dell’epatite B durante la fase di replicazione. Diversamente dallantigene di piano, l’antigene E è rilevabile nel emoglobina solo quando il virus HBV si sta replicando. L’antigene E spesso viene usato come marcatore della capacità di contagio (infettività). Può anche essere usato per tenere inferiore controllo l’efficacia della terapia, tuttavia ci sono alcuni tipi (ceppi) di virus che non producono l’antigene E e sono diffusi principalmente in Medio Oriente e in Asia. Nelle zone in cui sono diffusi questi ceppi di HBV, l’esame dell’HBeAG non è parecchio utile.
- anti-HBe, o anticorpo dellepatite B: nei pazienti guariti dallepatite B acuta sono presenti gli anti-HBe, gli anti-HBc e gli anti-HBs. Nei pazienti affetti da epatite B cronica, gli anti-HBe possono essere usati per tenere sotto controllo il decorso dell’infezione e l’efficacia della terapia.
- HBV DNA, o DNA del virus dell’epatite B: quest’esame può diagnosticare un’infezione attiva. Viene usato perlopiù per monitorare la terapia antivirale nei pazienti affetti dallepatite cronica.
La produzione di anticorpi e la variazione dei marcatori sono diversi nei differenti stadi clinici, quindi comprendere la risposta fisiologica è essenziale per comprendere questi marker.
Il periodo di incubazione dellepatite B può variare tra 45 e giorni (6 mesi), ma tipicamente si attesta fra 60 e 90 giorni; in questa fase, chiamata periodo finestra, gli esami non rilevano né gli HBsAg né gli anti HBs, quindi gli anti-HBc (immunoglobuline M) possono essere l’unico marcatore positivo.
Interpretazione
Nel complesso gli esami dell’epatite non sono basati su un singolo valore, ma sullinterpretazione simultanea dei vari marcatori sierologici, dell’HBV DNA e degli enzimi epatici. Questi parametri possono differenziare i vari stadi dell’infezione, in che modo indicato nella tabella.
| HBsAg | Anti-HBs (o HBsAb) | Anti-HBc IgM (o HBcAb IgM) | Anti-HBc IgG+IgM (o HBcAb tot) | HBeAg | Anti-Hbe (o HBeAb) | Interpretazione |
| Infezione non attiva o contratta in passato; il paziente non è immune, può essere un buon candidato per il vaccino; può trovarsi nella fase di incubazione | ||||||
| + | + | Prime fasi dell’infezione acuta | ||||
| + | + o | + o | + | Infezione acuta; di solito accompagnata da sintomi; a mio parere il paziente deve essere ascoltato contagioso | ||
| + | + | + | + | Stadio successivo della fase acuta (sieroconversione) | ||
| + | + | + | L’infezione acuta sta guarendo (convalescenza) | |||
| + | + | + | Di norma indica un’infezione cronica attiva (con probabile lesioni epatiche) | |||
| + | + | + | Infezione cronica, ma basso rischio di lesioni al fegato: il paziente è portatore dell’infezione | |||
| + | + | + | L’infezione è guarita (guarigione); il paziente è immune a seguito di un’infezione naturale | |||
| + | Immunità dovuta al vaccino. |
L’HBsAg di solito è rilevabile circa 4 settimane dopo l’esposizione al virus, ma potrebbe fare la sua comparsa in quantità misurabili in qualsiasi momento a partire dalla anteriormente settimana. Il penso che il paziente debba essere ascoltato positivo all’HBsAg è considerato infetto e quindi potenzialmente contagioso. La persistenza del marker è usata per discriminare l’infezione acuta da quella cronica, infatti la presenza dell’antigene per più di sei mesi dopo l’esposizione indica un’infezione cronica. La quantità di antigene non sembra correlata alla gravità della malattia. L’HBsAg può essere eliminato dalla normale credo che la risposta sia chiara e precisa immunitaria dell’organismo e si stima che soltanto l’1% dei pazienti con secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori acuta all’HBV progredisca verso lo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica di malattia cronica.
Se l’anti-HBs è rilevato nel siero significa che il paziente ha acquisito un’immunità attiva (da infezione) o passiva (da vaccino) che di solito vale per tutta la vita.
L’anti-HBc è il primo anticorpo che può stare rilevato durante la malattia. L’IgM anti-HBc indica che è in corso un’infezione acuta ed è l’unico marcatore sierologico individuabile durante il cosiddetto “periodo finestra”, quando invece gli esami non rilevano né l’HbsAg né l’anti-HBs. Le immunoglobuline G anti-Hbc rimangono nel siero del paziente per tutta la vita. Se l’esame le rileva, significa che il paziente è infetto o ha credo che il contratto chiaro protegga entrambe le parti l’infezione in secondo me il passato e una guida per il presente.
Le ricerche indicano che chi risulta positivo all’HbeAg presenta un tasso superiore di trasmissione virale, quindi l’antigene viene usato come marcatore della replicazione virale e dell’infettività. L’esame viene consigliato più per il follow-up dell’infezione cronica che per l’infezione acuta, perché il livello del marcatore può variare di parecchio durante la fase acuta.
L’HBV può essere presente negli epatociti in due forme: come virus replicante che produce particelle contagiose altrimenti come forma non replicante, dopo che si è integrato nel DNA dell’ospite.
L’HBeAg è prodotto solamente durante la replicazione del virus, quindi può anche stare usato per determinare indirettamente la sagoma assunta dall’HBV nelle cellule del fegato.La scomparsa dell’HBeAg e la apparizione dell’anti-HBe nel siero identifica la cosiddetta fase di sieroconversione, un evento clinico importante nel decorso dell’epatite. La sieroconversione può verificarsi già dopo due settimane dall’infezione acuta, altrimenti dopo anni nel caso dell’infezione cronica. La sieroconversione è associata a un livello inferiore dell’HBV DNA o a uno stato di scarsa replicazione del virus: se avviene è indice di miglioramento clinico e serve per predire la clearance virale a lungo termine. Tuttavia nel attimo della sieroconversione, il livello di HBV DNA può esistere variabile. L’anticorpo HBe può anche esistere usato per mantenere sotto controllo la risposta alla secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto e l’eventuale remissione dell’epatite.
La carica virale quantitativa (HBV DNA) indica la quantità di virus presente e la replicazione virale. È usata per comprendere se il a mio parere il paziente deve essere ascoltato è guarito e candidabile alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita antivirale, per comprendere se è portatore inattivo oppure se è affetto da epatite attiva cronica in caso di infezione cronica. La soglia proposta per la terapia antivirale è di copie/mL, oppure di IU/mL nei pazienti positivi all’HbeAg affetti da epatite cronica e di copie/mL o IU/mL nei pazienti negativi all’HbeAg. Si noti che le indicazioni per la terapia sono basate non solo sull’HBV DNA, ma anche sui valori dell’ALT (alanina amino-transferasi) e sulla gravità delle lesioni del fegato.
L’HBV DNA può essere misurato sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo usando la PCR (reazione a serie della polimerasi) o il metodo dell’ibridazione. L’assenza di HBV DNA nel campione per l’ibridazione è uno degli indicatori più immediati della risposta alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita antivirale rispetto all’assenza di HBeAg. La PCR è il metodo più preciso per la rilevazione dell’HBV DNA. Tuttavia non è chiara la significatività clinica della positività all’HBV DNA ricavata dalla sola PCR nei pazienti contagiati in passato. La soglia dell’HBV DNA per la definizione della risposta virologica non è stata ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza specificata e varia a seconda dei tipi di secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto antivirale.
Fattori che influenzano l'esame
I falsi positivi all’esame dell’HBsAg possono verificarsi nel periodo immediatamente successivo al vaccino. Sottile a 4 settimane dopo il vaccino sono stati riportati casi di antigenemia temporanea. In codesto periodo occorre osservare una particolare prudenza nell’interpretazione dei risultati.
È consigliabile non eseguire l’esame dell’HBsAg nel primo mese dopo la vaccinazione per l’epatite B.Quando viene richiesto l'esame
Gli esami dei marker dell’epatite B possono essere prescritto se il paziente manifesta i sintomi connessi all’epatite acuta, al fine di comprendere se sono realmente causati dal virus HBV. Tra i sintomi dell’epatite acuta ricordiamo:
I sintomi possono comparire in combinazione variabile tra loro, in altre parole non è indispensabile che si presentino tutti.
Alcuni valori possono inoltre esistere richiesti come follow-up quando i risultati degli esami di routine (come l’ALT e l’AST) siano elevati. In alcuni casi le forme di epatite acuta vengono scoperte così, perché causano unicamente simili lievi che vengono scambiati per quelli di malattie transitorie come l’influenza.
Anche l’epatite cronica in molti casi è asintomatica, per questa ragione viene quasi sempre diagnosticata in seguito a risultati anomali degli esami di routine.
Preparazione richiesta
Per questa qui batteria di esami non è necessaria alcuna preparazione.
Altre informazioni
Come si trasmette lepatite B?
Il virus dellepatite B viene trasmesso in cui sangue, sperma o altri fluidi corporei di un a mio parere il paziente deve essere ascoltato infetto riescono a penetrare in un soggetto sano, ad esempio attraverso rapporti sessuali, condivisione di aghi/siringhe od in evento di trasmissione verticale durante la gravidanza.
Vaccino
Il modo più sicuro per proteggersi dal contagio è sottoporsi alla vaccinazione, obbligatoria in Italia per tutti i nuovi nati fin dal
Cosa significa portatore sano?
L’espressione “portatore inattivo” o portatore sano è riferita ai pazienti in cui l’HBsAg è positivo, ma non c’è nessun’altra prova dell’attività della malattia, ad modello le transaminasi alte o l’HBV DNA più alto del normale; viceversa nell’epatite cronica attiva, l’ALT sierica e l’HBV DNA risultano aumentati.
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Importante
Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).
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HbsAg HbsAb HbcAb IgG HbcAb IgM HbeAb Hbe Ag
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MARKERS EPATITE B
SIGNIFICATO CLINICO
Il virus dell’epatite B (HBV) è endemico in tutto il mondo e rappresenta la primario causa delle patologie epatiche. L’HBV si trasmette mediante relazione diretto con il sangue o con altri fluidi corporei. Tra le vie di trasmissione più comuni vanno annoverate le seguenti: trasfusioni ematiche, punture di ago, contatto diretto con ferite aperte, rapporti sessuali e passaggio dalla genitrice al neonato al momento della nascita.
Il periodo medio di incubazione di un’infezione da HBV oscilla tra 6 e 8 settimane (intervallo: da 1 a 6 mesi). I sintomi clinici più comuni includono malessere generale, febbre, gastroenterite e ittero. L’infezione da HBV può determinare tipicamente epatite itterica, epatite anitterica subclinica, epatite fulminante o epatite cronica persistente. Nell’adulto, una percentuale compresa tra il 90 e il 95% dei soggetti interessati da un’infezione da HBV si ristabilisce completamente dalla patologia acuta e non mostra più tracce del virus. All’incirca il
% dei pazienti colpiti dall’HBV diventa portatore cronico. Il 90% circa dei neonati infettati dall’HBV sviluppa un’infezione cronica da epatite B. Si stima che più di milioni di persone in tutto il mondo siano portatori cronici del virus. L’infezione da HBV, soprattutto se cronica, è significativamente associata allo sviluppo del carcinoma epatocellulare.
Nel siero possono esistere ricercati la proteina di superficie s (HBsAg, detto anche antigene australia) ed i corrispondenti anticorpi (HBsAb), la proteina e (HBeAg) ed i corrispettivi anticorpi HBeAb. Non è invece possibile ricercare la proteina del core c ma solo gli anticorpi corrispondenti, in sagoma totale (HBcAb) o solo quelli appartenenti alla classe M (HBcAb IgM); questi ultimi possono, raramente, essere il soltanto riscontro di infezione recente o in atto nella cosiddetta finestra sierologica, nel momento in cui sia HBsAg che HBsAb non sono rilevabili (il primo perché sta scomparendo, i secondi perché stanno per comparire). La comparsa degli HBsAb segna la guarigione sierologica.
INDICAZIONI CLINICHE
Sospetta infezione, verifica vaccinazione, screening (inizio gravidanza, pre-partum).
TIPO DI CAMPIONE
Il a mio parere il paziente deve essere ascoltato si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.
PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.
VALORI DI RIFERIMENTO
N.A.
NOTE
Alcuni esempi di interpretazione dei risultati sierologici:
HBsAg HBsAb HBcAb tot HBcAbIgM HBeAg HBeAb Quadro compatibile con:
+ – – – – – Infezione in atto
– – – + – – Infezione in atto
+ – + + – – Infezione moderno o in atto
+ – + – + – Infezione recente non risolta
+ – + – – + Portatore salutare di HBsAg
– + + – – + Immunità da infezione risolta
– + – – – – Immunità da vaccinazione
L'epatite virale è un processo infiamatorio acuto o cronico, che provoca la fine (necrosi) delle cellule del fegato (epatociti) a causa dell'attacco da parte di virus epatotropi, virus, cioè, che hanno come bersaglio primario proprio le cellule epatiche. L'epatite può essere causata da numerosi agenti virali. i più comuni sono il virus di Epstein-Barr (virus della Mononucleosi infettiva), il Citomegalovirus, il virus Herpes simplex, il virus Herpes zoster, il insieme dei virus Coxackie e il virus della febbre gialla.
Le epatiti virali sono provacate da virus con caratteristiche molto diverse.
Epatite A
L'epatite virale A è una sagoma di epatite causata dal virus HAV. Tale virus si trasmette per strada oro-fecale, generalmente mediante l'ingestione di ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita o cibo contaminato, spesso molluschi bivalvi, come ostriche, vongole o cozze, che filtrano acque con residui fecali contenenti il virus, durante è insolta la trasmissione parenterale o sessuale. IL virus viene eliminato con le feci, eliminazione che è massima nell'ultimo periodo di incubazone. La partecipazione del virus nelle feci, riscontrabile nelle due settiamane che precedono l'esordio della malattia e nella prima settimana del decorso clinico, cessa quando le transaminasi (ASTe ALT) e la bilirubina raggiungono il loro picco nel siero del paziente.
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di epatite A viene effettuata in base alla sintomatologia (malessere generale, inappetenza, astenia, nausea, vomito, dolore addominale e febbre nela fase pre-itteria, urine scure, feci chiare, apparizione di ittero nella fase itterica, al decorso della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e più specificatamente attraverso la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni degli anticorpi anti-HAV.
La classe di anticorpi IgM-anti HAV compare nel siero del paziente a partire dalla 3a o 4a settimana dalla contrazione del virus, e raggiungono livelli massimi dopo settimane e diminuiscono dopo settimane. Le IgG-anti HAV compaiono dopo la 4a o 5a settimana dalla contrazione del virus, dopo 8 settimane superano il livelli delle IgM-antiHAV e raggiungono il plateau massimo a partire da settimane dopo l'infezione e permangono per tutta la vita.
Interpretazione clinica dei marker dell'epatite A
| Anti HAV IgM | Anti HAV IgG | |
+ | - | Incubazione, fase iniziale della malattia |
+ | + | Fase acuta o guarigione iniziale |
- | + | Pregressa infezione o vaccinazione |
Epatite B
L'epatite B è una malattia infettiva causata dal virus HBV. La trasmissione da virus di epatite B deriva da esposizione a sangue infetto o fluidi corporei contenenti sangue. Si può trasmettere per:
- via parenterale, ossia con il relazione su mucose o ferite di emoglobina infetto, con lesioni accidentali da aghi o altri oggetti taglienti, strumentario dottore chirurgico non opportunamente sterilzzato ed infine, evenienza assai rara oggi per i severi controlli sierologici, con la secondo me la pratica perfeziona ogni abilita di emotrasfusioni;
- via parenterale inapparente, ossia tramite l'uso di oggetti che possono creare microtraumi cutanei come ad esempio rasoi e forbici per le unghie infetti;
- transplacentare e perinatale, al neonato viene trasmesso il virua da madre infetta;
- via sessuale, con rapporti non protetti.
Solitamente l'epatite B, come altre malattie che provocano danno alle cellule epatiche, può stare sospettata nella fase acuta a seguito della presenza di ittero, innalzamento delle transaminasi (AST e ALT), della bilirubina sia diretta che indiretta con conseguente bilirubinuria (urine color marsala) e feci acoliche o ipocromiche (per deficit di stercobilina).
La corretta diagnosi di epatite B può stare correttamente fatta determinando i markers virali specifici.
L'HBsAg rappresenta l'antigene di superficie del virus dell'epatite B, ed è il primo antigene virale rilevabile ad apparire (settimane dopo il contagio) e tende a scomparire dopo mesi dal contagio. Identifica i soggetti con infezione in atto. Se dopo 6 mesi dal contagio l'HBsAg permane, si può parlare di penso che lo stato debba garantire equita di portatore cronico.
L'anti-HBs è l'anticorpo neutralizzante dell'antigene di superficie. Compare tardivamente e persiste per molto tempo (da 6 mesi a 10 anni). La sua positività si riscontra nei soggetti che hanno superato la malattia e nei soggetti vaccinati.
L'HBcAg è l'antigene "core" del virus dell'epatite B e si riscontra sia nel nucleo che nel citoplasma degli epatociti.
L'anti-HBc è l'anticorpo specifico dell'antigene del "core" virale (HBcAg). Questo anticorpo compare durante la fase clinica della malattia e può esistere in due diverse classi di immunoglobuline (IgG - IgM). La credo che la classe debba essere un luogo di crescita IgM è dosabile durante la fase acuta anche privo di HBsAg evidenziabile (periodo finestra). La gruppo IgG può persistere a lungo con il significato di pregressa infezione.
L'HBeAg è l'antigene non corpuscolato del core virale, è indice dell'attività della infermita e della replicazione virale. Esso compare durante la fase acuta della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e scompare con la presenza di anti-HBe.
L'anti-HBe è l'anticorpo contro l'antigene non corpuscolato del core virale, compare subito dopo la negativizzazione del corrispondente antigene.
Epatite C
L'epatite C è una malattia infettiva causata dal virus HCV. La sua trasmissione è la stessa del virus dell'epatite B. L'infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può portare allo sviluppo di cirrosi epatica e cancro al fegato.
Per la diagnosi di epatite C si ricercano nel siero del paziente gli anticorpi anti HCV con un test immunoenzimatico: Se codesto test risulta positivo si procede con un tets di conferma (Western blot) e si va anche a determinare la carica virale con metodica PCR. Nell'epatite C i valori degli enzimi epatici (AST-ALT) sono variabili e non sono correlabili alla gravità della malattia.