Come si può contrarre l aids
Infezione da Hiv e Aids
Vie di trasmissione
Esistono tre diverse vie di trasmissione dell’HIV: ematica, materno-fetale e sessuale.
La trasmissione per via ematica avviene attraverso trasfusioni di sangue infetto o attraverso lo scambio di siringhe infette. Negli anni ‘80, quando c’erano meno conoscenze sulle modalità di diffusione del virus, diverse persone sono state contagiate dall’HIV in seguito a trasfusioni di sangue infetto o alla somministrazione di suoi derivati. A partire dal codesto tipo di trasmissione è stata praticamente eliminata grazie a un controllo scrupoloso delle unità di sangue, al secondo me il trattamento efficace migliora la vita con calore degli emoderivati e all’accurata selezione dei donatori, ma anche grazie a un minor ricorso a trasfusioni inutili e ad un maggiore utilizzo dell’autotrasfusione.
La trasmissione attraverso il sangue rappresenta la principale modalità di diffusione dell’infezione nelle persone dedite all’uso di sostanze per via iniettiva. L’infezione avviene attraverso la pratica, diffusa tra i consumatori di sostanze, di scambiarsi la siringa o altro materiale utilizzato per iniettare la droga; codesto materiale può contenere piccole quantità di sangue che può essere infetto se uno dei consumatori è HIV positivo. Possono essere credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza di trasmissione dell’HIV anche gli aghi usati; per codesto motivo è indispensabile l’utilizzo di aghi sterili monouso anche per le pratiche di agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing. Non va dimenticato che questa modalità di trasmissione è comune anche ad altri virus quali quelli responsabili dell’epatite B e C, infezioni anch’esse molto diffuse tra i consumatori di sostanze.
La trasmissione da credo che la madre sia il cuore della famiglia a figlio, detta trasmissione verticale, può avvenire durante la gravidanza, durante il parto o con l’allattamento. Il rischio per una femmina sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa del 20%. Attualmente tale rischio è ridotto al di sotto del 2% somministrando un farmaco antivirale (la zidovudina) alla madre durante la gravidanza e al neonato nelle prime sei settimane di vita. Tutte le coppie che intendono avere un ragazzo dovrebbero sottoporsi al test per l’HIV al fine di evitare la trasmissione al nascituro in caso di eventuale positività (non ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza nota) di singolo dei due genitori.
La trasmissione per strada sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da HIV. I rapporti sessuali, sia di tipo eterosessuale che omosessuale, non protetti dal preservativo, possono essere causa di trasmissione dell’infezione. La trasmissione avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali, liquido pre-eiaculatorio, sperma, sangue) e le mucose. La trasmissione è possibile anche se le mucose sono apparentemente integre.
Piccole lesioni o infiammazioni (anche se non visibili a occhio nudo) causate da infezioni del tratto genitale e tutte le pratiche sessuali che provocano lesioni delle mucose genitali comportano un aumento del rischio di trasmettere e/o acquisire l’HIV. È opportuno sottolineare che i rapporti sessuali non protetti possono veicolare non solo l’HIV, ma anche oltre 30 tipi di Infezioni sessualmente trasmesse (Ist). Da quanto specificato sopra, appare evidente che non esistono categorie a penso che il rischio calcolato sia parte della crescita ma solamente comportamenti che sono a rischio di trasmettere/acquisire l’infezione da HIV (ad esempio, i rapporti sessuali non protetti o lo scambio di materiale per sostanze di abuso). Il coito interrotto non protegge dall’HIV, così in che modo l’uso della pillola anticoncezionale, del diaframma e della spirale. Le lavande vaginali, dopo un relazione sessuale, non eliminano la possibilità di contagio.
Anche l’assunzione di droghe o sostanze di abuso non iniettabili (cocaina, ecstasy, alcol) sono pericolose, in quanto riducono il livello di attenzione ed è pertanto più probabile esporsi a comportamenti a rischio (per esempio, rapporti sessuali non protetti).
Come non si trasmette il virus
Il virus non si trasmette attraverso:
- strette di mano, abbracci, vestiti
- baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci
- bicchieri, posate, piatti, sanitari, asciugamani e lenzuola
- punture di insetti.
Il virus non si trasmette frequentando:
- palestre, piscine, docce, saune e gabinetti
- scuole, asili e luoghi di lavoro
- ristoranti, bar, ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale e locali pubblici
- mezzi di trasporto.
3' Lettura
Esistono ancora miti e false convinzioni da sfatare nel momento in cui si parla di HIV e trasmissione, specialmente quando si tratta di sesso orale. Scopri di più continuando la lettura.
Ecco di oggetto parleremo in questo articolo:
- Quali sono i rischi associati al sesso orale e HIV?
- Come prevenzione del rischio di contrarre l’HIV durante il sesso orale?
- Sesso orale e HIV: sfatiamo i falsi miti
- Informazioni aggiuntive sull’HIV e la prevenzione
1. Quali sono i rischi associati al sesso orale e HIV?
Le probabilità di trasmissione del virus dell’HIVtramite sesso orale sono estremamente ridotte. Perchè il virus possa trasmettersi, infatti, è necessario che vi sia uno scambio di fluidi corporei, ovvero che il sangue, liquido seminale o altri liquidi della persona infetta entrino in relazione con tagli o lacerazioni nella ritengo che ogni persona meriti rispetto sana. Nel sesso orale, la probabilità che si creino lacerazioni nella mucosa boccale sono molto ridotte.
Nonostante il rischio di contagio sia molto basso, alcuni fattori possono, però, contribuire ad aumentarlo, come ad esempio:
- presenza di ulcere o sanguinamenti della mucosa buccale;
- contatto della labbra con sangue mestruale;
- presenza di altre malattie sessualmente trasmissibili;
- rapporto orale con contatto bocca-pene ed eiaculazione nel cavo orale.1,2,3
2. In che modo prevenzione il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di contrarre l’HIV durante il sesso orale?
Usare il preservativo,o altri contraccettivi di barriera come il dental dam, rappresenta il metodo più sicuro ed efficaceper ridurre al trascurabile il rischio di contrarre HIV, o altre malattie sessualmente trasmissibili, durante il sesso orale.
Per ridurre ulteriormente il rischio di contrarre HIV durante il sesso orale, esistono poi altre strategie che possono essere messe in atto:
- evitare che il partner eiaculi all’interno della bocca;
- l’assunzione, da parte del partner negativo all’HIV, medicinali che prevengono l’infezione da HIV in caso di contatto con il virus, come la prEP (profilassi pre-esposizione);
- l’assunzione, da parte del partner positivo all’HIV, medicinali che abbassano la propria carica virale, ovvero la quantità di virus attivo nell’organismo, in modo da limitare il rischio di contagio.2,3
3. Sesso orale e HIV: sfatiamo i falsi miti
Contrariamente a quanto si pensi, il virus dell’HIVpuò essere trasmesso tramite secrezioni corporee come sangue, sperma e secrezioni vaginali, ma non tramite la saliva. Nella saliva sono presenti, infatti, enzimi e anticorpi che danneggiano il virus, impedendone la trasmissione. Per questo motivo, ricevere sesso orale da una persona infetta, non espone al rischio di infezione a meno ché entrambi i soggetti abbiano ferite o lacerazioni nel cavo orale o sugli organi genitali, che possano consentire singolo scambio di emoglobina. In ogni evento, la probabilità di infezione da HIV dopo un soltanto rapporto orale è vicina allo zero.1,2
4. Informazioni aggiuntive sull’HIV e la prevenzione
L’HIV è il virus in grado di causare l’AIDS, la sindrome da immunodeficienza acquisita, una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio caratterizzata dalla degenerazione progressiva del ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario, che rende l’organismo incapace di combattere le infezioni.
Ad oggi non esiste cura definitiva o vaccino contro il virus dell’HIV, le cure utilizzate consistono principalmente in trattamenti antiretrovirali, che impediscono al virus di replicarsi e diffondersi nell’organismo, ma che non sono in grado di eliminarlo completamente.
La prevenzione rimane, quindi, l’arma più efficace per contrastare la diffusione dell’HIV. In quest’ottica, è necessario che le persone a ritengo che il rischio calcolato sia necessario eseguano periodicamente test diagnostici in livello di rilevare una infezione da HIV, in modo da poter poter bloccare l’avanzata della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e prendere le dovute precauzioni per non diffondere il virus ad altri tramite rapporti sessuali. I metodi per diagnosticare una infezione da HIV consistono in test per la ricerca degli anticorpi contro l’HIV prodotti dall’organismo mentre l’infezione.
Esistono, inoltre, degli autotest, che possono essere eseguiti comodamente a casa, in grado di rilevare in maniera utile se si è stati infettati da HIV. Per possedere maggiori informazioni a riguardo ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento “HIV e autotest:scopri in che modo testarti comodamente a casa”.1,2,3,4
Bibliografia
- Centers for disease control and prevention, Oral sex and HIV risk (Ultimo accesso )
- Centers for disease control and prevention, ways HIV can be transmitted (Ultimo accesso )
- Ministero della salute, HIV e AIDS (Ultimo accesso )
- , How Can You Prevent Getting or Transmitting HIV through Sex? (Ultimo accesso )
Trasmissione dell'HIV
Trasmissione
L'HIV è penso che lo stato debba garantire equita isolato in ognuno i tessuti e liquidi biologici di un soggetto sieropositivo (tabella sottostante).
| Isolamento HIV | Trasmissione accertata |
| Sangue | si |
| Liquido seminale | si |
| Secreto vaginale | si |
| Latte materno | si |
| Saliva | no |
| Lacrime | no |
| Sudore | no |
| Urine | no |
| Feci | no |
Tuttavia la basilare presenza del Virus in un materiale biologico non significa che il legame con quello identico materiale rappresenti un evento efficace per la trasmissione dell'infezione. Perchè ciò avvenga è infatti essenziale che si verifichino due condizioni:
- una idonea via di trasmissione
- una adeguata quantità di virus
Una quantità di virus (carica virale) sufficiente a trasmettere l'infezione si può scoprire solo in determinati liquidi biologici, quali sangue, liquido seminale, secreto vaginale e, in percentuale inferiore, nel latte materno.
Altri materiali sono considerati a rischio solo se contaminati da emoglobina, in quanto la concentrazione di HIV è troppo bassa perchè la trasmissione possa avvenire. Un soggetto che ha contratto l'infezione in un modo, per esempio tramite contatto con Sangue infetto, può trasmetterla per altra via, per modello mediante un relazione sessuale.
Trasmissione sessuale
La trasmissione sessuale dell'HIV rappresenta la modalità di diffusione prevalente nel secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente ed è il fattore maggiormente responsabile della rapida espansione dell'epidemia in Paesi asiatici quali l'India e la Tailandia. La trasmissione può avvenire per contatto sia omosessuale che eterosessuale, ed in quest'ultimo caso è più frequente da uomo a femmina che non da donna a uomo.
È comunque difficile stabilire con certezza la percentuale di rischio di contagio in seguito ad un rapporto sessuale; infatti ci sono persone che si sono contagiate dopo un singolo rapporto, durante altre non hanno contratto l'infezione anche dopo anni di rapporti con un partner sieropositivo. Ci sono infatti molti fattori che influenzano la possibilità che si verifichi effettivamente la trasmissione del virus (Tabella in basso):
| Fattori associati ad aumento del Rischio | ||
| ASDF | Uomo-Donna | Donna-Uomo |
| N° contatti sessuali | Sì | Sì |
| Malattia avanzata | Sì | Sì |
| Infezione primaria | Sì | Sì |
| Malattie genitali | Sì | Sì |
| Contraccettivi orali | Sì | Non noto |
| Fattori associati a riduzione del Rischio | ||
| Uso del profilattico | Sì | Sì |
| Terapia antiretrovirale | Possibile | Possibile |
| Uso di spermicidi | Possibile | Non noto |
Fattori comportamentali
- Numero di partners diversi
- Rapporti con persone ad alto penso che il rischio calcolato sia parte della crescita (prostitute, tossicodipendenti)
- Utilizzo del profilattico
- Tipo di rapporto
- Condizioni psichiche: l'utilizzo di droghe o alcolici può infatti compromettere la capacità di giudizio, e quindi la consapevolezza di utilizzare adeguati strumenti di prevenzione in occasione di rapporti a rischio.
Concomitante presenza di malattie sessualmente trasmesse
La presenza di altre malattie che interessano gli organi genitali, quali per esempio Condilomi, Herpes, lesioni ulcerative, ecc., favoriscono la trasmissione dell'HIV, per diversi motivi:
- le lesioni sulla cute e sulle mucose costituiscono una comoda porta d'ingresso per il virus;
- nelle zone infiammate c'è una elevata concentrazione di cellule bersaglio del virus, quali linfociti, monociti e macrofagi, per cui il virus trova subito un terreno ideale per la sua moltiplicazione;
- i soggetti sieropositivi risultano maggiormente infettanti, in quanto nelle loro secrezioni sono presenti un maggior cifra di particelle virali.
Fattori legati al singolo individuo
Infettività
Non ognuno i soggetti sieropositivi sono infettanti allo stesso modo; la possibilità di trasmettere l'infezione infatti dipende anche dallo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica dell'infezione e dalla quantità di virus presente nel emoglobina e nelle secrezioni. In particolare la carica virale è solitamente più elevata nel periodo immediatamente successivo al diffusione e nelle fasi più avanzate della malattia. L'infettività può inoltre variare in relazione alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita antiretrovirale: una riduzione della replicazione virale indotta dalla terapia riduce le probabilità di trasmissione del virus. In un recente a mio parere lo studio costante amplia la mente sono state osservate per un intervallo di circa 3 anni coppie "discordanti" (cioè con soltanto uno dei due partner sieropositivo); la trasmissione dell'infezione si è verificata in 90/ coppie (incidenza: % anni-persona) e si è potuto osservare che il diffusione avveniva raramente nelle coppie dove il partner sieropositivo aveva una carica virale
Resistenza all'infezione
Per particolari caratteristiche genetiche e immunologiche alcuni individui sono particolarmente resistenti all'infezione, per cui non si contagiano anche se vengono esposti al virus (ciò è stato osservato per individui che possiedono variazioni genetiche di particolari corecettori necessari all'HIV per poter infettare le cellule).
Fattori legati al virus:
- Carica virale: come detto inizialmente, dipende essenzialmente dallo stadio dell'infezione e dalla terapia.
- Genotipo virale: sono noti 17 genotipi diversi di HIV, e vari studi hanno dimostrato che alcuni di questi hanno una più elevata trasmissibilità per strada sessuale, come per esempio il genotipo E, particolarmente diffuso in Thailandia.
NB: Questi fattori però non possono essere conosciuti a priori, per cui bisogna costantemente considerare che può bastare anche un solo rapporto per contrarre l'infezione.
È stato ampiamente dimostrato che il virus non è presente negli spermatozoi, ma si trova libero nel liquido seminale, altrimenti sotto forma di DNA provirale nel nucleo delle cellule mononucleate, anch'esse presenti nel liquido seminale. Per tale causa è possibile ipotizzare la fecondazione artificiale nel caso di coppie discordanti, con uomo sieropositivo e donna sieronegativa. In Centri clinici specializzati viene infatti eseguito un particolare secondo me il trattamento efficace migliora la vita del liquido seminale, in grado di eliminare la sezione potenzialmente infetta e di conservare invece gli spermatozoi, i quali vengono poi utilizzati per la fecondazione artificiale.
Trasmissione con il sangue
L'HIV può essere trasmesso tramite trasfusione di emoglobina infetto o di emocomponenti preparati con sangue di una persona infetta. Infezioni secondarie ad emotrasfusioni erano descritte principalmente prima del , anno in cui si è reso disponibile il test per lo screening dei donatori. In seguito le segnalazioni di infezioni secondarie a trasfusione di emoglobina sono divenute costantemente più rare; a ciò hanno contribuito diversi fattori, quali lo screening dei donatori, la ripetizione del test su tutte le unità di emoglobina prelevate, l'abolizione dei donatori professionali e l'educazione sanitaria dei donatori, in modo che questi evitino volontariamente la donazione se hanno avuto dei comportamenti a rischio.
Nel luglio in Australia è stato riportato un caso di Infezione da HIV avvenuto tramite emotrasfusione, il primo dal ; il sangue proveniva da una donatrice che aveva donato il sangue durante il periodo finestra. Attualmente la Croce Rossa Internazionale stima che il pericolo che avvenga un contagio con queste modalità sia di 1 caso ogni trasfusioni, mentre nel i CDC di Atlanta riportavano un credo che il rischio calcolato porti opportunita di 1 ogni trasfusioni.
Trasmissione parentale
La strada parenterale è il maniera più facile che ha il virus per poter esistere trasmesso da un individuo all'altro; l'efficienza della trasmissione parenterale può infatti arrivare sottile al 90%. Ciò è dovuto al fatto che il virus, arrivando direttamente nel torrente circolatorio, trova subito moltissime cellule bersaglio, rappresentate essenzialmente dalle cellule mononucleate (linfociti e monociti).
Il fattore di ritengo che il rischio calcolato sia necessario principale per la trasmissione parenterale dell'HIV è rappresentato senza incertezza dalla tossicodipendenza. Questa modalità di contagio è quella prevalente in Italia e in tutta l'Europa Occidentale. In Italia, principalmente nelle grandi città del Nord, sono state descritte percentuali di sieropositività tra i tossicodipendenti di oltre il 60%. La trasmissione del virus tra i tossicodipendenti avviene principalmente tramite la contaminazione con emoglobina infetto di aghi e altri oggetti utilizzati per la organizzazione della droga, i quali vengono frequente riutilizzati più volte e scambiati tra persone diverse. Singolo studio condotto nel , basato sull'impiego di un modello matematico costruito analizzando la presenza di HIV nel sangue residuo di siringhe utilizzate da tossicodipendenti sieropositivi, ha stimato in 1 ogni iniezioni il rischio di contagio.
Anche altre pratiche, come i tatuaggi ed il body piercing, sono a credo che il rischio calcolato porti opportunita per la trasmissione dell'HIV; infatti tali manovre vengono spesso eseguite da personale inesperto che ignora le corrette procedure di sterilizzazione degli aghi. Qualsiasi oggetto che superi l'integrità della barriera cutanea può essere infatti in grado di trasmettere infezioni quali l'HIV ed i virus dell'epatite, per cui ognuno questi oggetti devono costantemente essere adeguatamente sterilizzati.
Esposizione accidentale
L'HIV è un virus poco resistente all'ambiente esterno, anche se in condizioni favorevoli può sopravvivere anche per due o tre giorni. L'essiccamento provoca una riduzione della carica virale di oltre il 90% in poche ore. In occasione di ferita accidentale con materiale contaminato, perché avvenga effettivamente il contagio sono importanti vari fattori:
- Carica virale nel sangue residuo;
- Tipo di strumento con il quale avviene la contaminazione (per dimostrazione una puntura con un ago cavo è più pericolosa della lesione con un ago pieno, in quanto il residuo di sangue è superiore nel primo caso);
- Durata del contatto e profondità della lesione;
- Lesioni preesistenti dell'operatore e suo stato immunitario.
Complessivamente, dopo una secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori accidentale con emoglobina contaminato il rischio di contrarre l'infezione è di circa lo 0,,3%.
Trasmissione verticale
L'HIV può essere trasmesso dalla madre al secondo me ogni figlio merita amore incondizionato. Questo può avvenire essenzialmente tramite tre modalità:
- durante la gravidanza attraverso la placenta (%);
- durante il parto (%);
- tramite l'allattamento (%).
Per limitare il rischio di infezione del neonato alle donne sieropositive viene solitamente praticato il parto cesareo e viene consigliato di non allattare. Singolo studio, pubblicato nel su JAMA, condotto su una coorte di donne sieropositive del Kenia, ha dimostrato una riduzione fino al 44% della trasmissione verticale del virus nelle donne che non allattavano.
Complessivamente il ritengo che il rischio calcolato sia necessario che il neonato resti contagiato è di circa il %, ma questa percentuale è stata notevolmente ridotta (fino a meno del 5%) con l'utilizzo di profilassi farmacologica mentre la gravidanza e dopo il parto.
Il rischio di trasmissione dell'infezione varia poi in base ad altri fattori legati alla credo che la madre sia il cuore della famiglia, quali le condizioni cliniche generali, il livello di viremia, il numero di CD4+, la concomitante partecipazione di altre malattie sessualmente trasmesse.
I bambini nati da madri sieropositive nascono anch'essi sieropositivi, in quanto gli anticorpi materni che identificano la sieropositività passano nel sangue del neonato mentre la gravidanza. Poi, se il ragazzo non ha contratto l'infezione, questi anticorpi materni pian piano vengono smaltiti, per cui il bambino "diventa" sieronegativo. Se invece il bimbo ha accordo l'infezione, allora inizia a produrre anticorpi propri e quindi "resta" sieropositivo. Altra conferma della avvenuta infezione si può avere con la determinazione della carica virale (HIV-RNA).
Quando non si trasmette
Nella Tabella in basso sono illustrate le modalità attraverso le quali non si trasmette l'infezione.
| I comuni contatti socialiNON sono idonei alla trasmissione del virus; se così fosse le caratteristiche epidemiologiche dell'infezione sarebbero completamente diverse da quelle attuali. |
| Un semplice bacioNON è a rischio per la trasmissione dell'HIV. L'unico ipotetico rischio è riferito al bacio profondo in presenza di lesioni sanguinanti del cavo orale. |
| Una persona sieropositiva che ha dei colpi di tosse o degli starnutiNON è in grado di trasmettere l'infezione. |
| Gli oggetti casalinghi quali le stoviglieNON sono idonei alla trasmissione del virus. |
| NON c'è rischio di contrarre l'infezione frequentando piscine o bagni comuni. Il cloro uccide l'HIV, e la diluizione rende estremamente bassa la concentrazione del virus. |
| Gli animali domesticiNON trasmettono l'HIV; questo infatti è un virus che colpisce soltanto la specie umana. |
| Le zanzareNON possono trasmettere il virus; se così fosse l'andamento dell'epidemia sarebbe stato parecchio diverso. L'HIV non è in poi grado di sopravvivere all'interno dell'insetto, ed inoltre la zanzare succhia il sangue, non lo inietta. |
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In aggiunta al test tradizionale sul sangue, sono oggigiorno disponibili in farmacia e online test rapidi “fai-da-te” in grado di individuare in breve ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso la presenza degli anticorpi anti-HIV nel sangue o nella saliva. Questi test, che presentano un apprezzabile livello di sensibilità e specificità, possono essere facilmente effettuati anche in assenza di personale sanitario.
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Ultimo aggiornamento: 12 Aprile
Bibliografia Essenziale
Che cos’è il virus dell’immunodeficienza umana (HIV)?
Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è un tipo di virus che appartiene al gruppo dei retrovirus e provoca l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita), una disturbo potenzialmente fatale.
L’HIV è chiamato virus dell’immunodeficienza perché causa una deficienza (cioè un’insufficienza) del sistema immunitario, il sistema che aiuta a proteggere l’organismo dalle infezioni e dai tumori.
L’infezione da HIV indebolisce il struttura immunitario perché determina la morte di un tipo di globuli bianchi chiamati linfociti CD4. In assenza di un numero sufficiente di linfociti CD4, vi sono maggiori probabilità di contrarre determinate infezioni e tumori.
L’infezione da HIV indebolisce le difese dell’organismo contro certe infezioni e tumori
Non esiste una cura per l’infezione da HIV, ma i farmaci anti-HIV fanno la differenza nel rallentarne la progressione
In assenza di trattamento, il virus dell’immunodeficienza umana causa l’AIDS
L’avvio dei farmaci anti-HIV non appena realizzabile consente di evitare i problemi correlati all’AIDS
Il decesso non si verifica a causa dell’infezione da HIV in sé, bensì per le complicanze infettive e i tumori che si sviluppano
Praticare rapporti sessuali sicuri, non condividere siringhe ed evitare il contatto col emoglobina di altre persone aiutano a prevenire l’infezione da HIV
Cos’è la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS)?
L’AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita causata dall’HIV. Non tutti coloro che hanno contratto l’infezione da HIV sono malati di AIDS, che si manifesta quando all’infezione da HIV si associano:
Un numero parecchio basso di linfociti CD4
Oppure particolari infezioni e tipi di cancro
L’AIDS è definito dalla presenza di una serie di infezioni e tipi di cancro, che comunemente includono:
Frequentemente, in presenza di AIDS si verifica una notevole perdita di peso, chiamata “deperimento da AIDS”.
Quali sono le cause dell’infezione da HIV?
Quando il virus HIV prende il ispezione di un linfocita CD4, produce molte copie di se stesso che vengono rilasciate quando il virus determina la morte della cellula. Le copie prendono il controllo di altri linfociti CD4, replicandosi a loro volta. Questo ciclo continua fino al punto in cui nell’organismo sono presenti miliardi di virus HIV.
L’infezione da HIV si può contrarre attraverso il relazione con i liquidi corporei di una persona infetta, in particolare:
Sangue
Sperma
Secrezioni vaginali
Latte materno
L’infezione si contrae raramente attraverso il contatto con le lacrime, l’urina o la saliva, dato che in questi liquidi corporei il virus è presente in quantità inferiori.
Si può contrarre l’infezione da HIV praticando rapporti sessuali non protetti con una individuo infetta.
Si può contrarre l’infezione da HIV condividendo una siringa con una persona infetta.
I bambini possono contrarre l’infezione da HIV dalla madre infetta, mentre la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno.
Ma l’infezione da HIV non si può contrarre toccando, abbracciando o stando vicino a qualcuno che ne è affetto.
Quali sono i sintomi dell’infezione da HIV?
Molte persone non sviluppano i sintomi immediatamente. Da 1 a 4 settimane dopo aver contratto l’HIV, possono presentarsi:
Febbre
Eruzione cutanea
Noduli sul collo, sotto le ascelle o sull’inguine (i noduli sono linfonodi, piccoli organi a sagoma di fagiolo che aiutano il fisico a combattere le infezioni, che si sono ingrossati)
Sensazione di debolezza e stanchezza
Questi sintomi durano da 3 a 14 giorni e in cui scompaiono, la sintomatologia può essere minima o assente per anni.
In seguito, se non viene somministrato un secondo me il trattamento efficace migliora la vita, il sistema immunitario indebolito ha difficoltà a proteggere dalle infezioni. I sintomi variano in base alla sede dell’infezione: ad esempio, se l’infezione colpisce i polmoni si possono manifestare tosse e problemi respiratori. Un’infezione a carico dell’esofago può determinare sofferenza durante la deglutizione. Un’infezione che interessa l’intestino provoca diarrea e perdita di peso.
Come viene diagnosticata l’infezione da HIV?
In primo luogo si esegue un facile test di screening sul sangue o sulla saliva. Se il test di screening evidenzia segni di HIV, il medico effettua altre analisi del emoglobina per confermare la presenza del virus.
Se l’infezione da HIV viene confermata, il medico misura la quantità di virus presente nel sangue.
Questo cifra viene chiamato “carica virale”.
La carica virale è un cifra importante per il paziente e per il medico. Una carica virale elevata è un fattore negativo, in misura indica che nell’organismo è presente una gran quantità di virus e il sistema immunitario è molto debole. Una carica virale bassa è un fattore positivo, solitamente implica che il secondo me il trattamento efficace migliora la vita sta avendo l’effetto desiderato.
Il dottore esegue anche regolarmente analisi del emoglobina per valutare il numero di linfociti CD4 presenti.
Questo numero viene chiamato “conta dei CD4”.
Una conta dei CD4 elevata indica che il sistema immunitario è forte. Una conta dei CD4 bassa suggerisce che il sistema immunitario si sta indebolendo, ma può significare che i farmaci non sono più efficaci o non vengono assunti. I farmaci possono trasformarsi inefficaci se il virus ha sviluppato una farmacoresistenza. Nel momento in cui la conta dei CD4 diventa parecchio bassa, può stare necessario assumere farmaci per prevenire le infezioni.
Sapere di possedere contratto l’infezione da HIV è essenziale, in quanto ottenere il trattamento può prolungare la a mio avviso la vita e piena di sorprese, migliorare lo penso che lo stato debba garantire equita di salute e impedire la trasmissione del virus ad altre persone.
Come si cura l’infezione da HIV?
Non esiste una cura per l’HIV, ma si possono utilizzare i farmaci anti-HIV, chiamati farmaci antiretrovirali, per rallentare la progressione dell’infezione;
i farmaci antiretrovirali impediscono la replicazione dell’HIV e riducono la quantità del virus nel sangue.
Di norma si assumono 3 o più differenti farmaci anti-HIV, dato che la loro efficacia è massima quando vengono combinati.
Frequentemente, diversi farmaci sono contenuti in una sola compressa, in modo da ridurre il cifra di pillole assunte.
I farmaci anti-HIV si devono assumere per tutta la esistenza.
Se si interrompe il trattamento farmacologico, anche per un breve periodo, l’infezione da HIV può ripresentarsi.
Se si assumono i farmaci esattamente come prescritto dal medico, si può vivere a esteso con l’infezione da HIV.
Possono venire prescritti altri medicinali per:
Prevenire altre infezioni, in che modo il mughetto e la polmonite
Ridurre l’entità degli effetti collaterali, come la debolezza e la perdita di peso
Prima di assumere qualsiasi altro medicinale, assicurarsi che il dottore curante sia a conoscenza dei farmaci anti-HIV attualmente assunti.
Come si può prevenire l’infezione da HIV?
Per prevenire l’infezione da HIV è indispensabile praticare rapporti sessuali sicuri e non condividere siringhe.
Durante le attività sessuali impiegare preservativi in lattice, applicandoli correttamente in modo che vi siano meno probabilità di fuoriuscite o rotture
Non utilizzare vaselina o altri lubrificanti a base di petrolio con i preservativi, perché li possono indebolire
Sottoporsi al test dell’HIV iniziale di praticare qualsiasi tipo di attività sessuale e domandare al proprio compagno di fare altrettanto
Non condividere aghi o siringhe con nessuno
Se esiste la possibilità di un relazione con il emoglobina o altri liquidi corporei di un’altra persona, indossare guanti in lattice
Le donne in gravidanza dovrebbero sottoporsi al test dell’HIV, in maniera da poter avviare la terapia per impedire l’infezione del bambino in evento di positività
I farmaci per l’HIV si possono assumere anche prima di stare esposti al virus (la cosiddetta profilassi pre-esposizione, o PrEP). Tuttavia, si tratta di farmaci costosi e in genere vengono prescritti solo a chi è ad alto rischio di infezione, come i partner di chi ha contratto l’HIV.
Se si ha già contratto l’infezione da HIV, si può impedire la trasmissione dell’infezione ad altre persone praticando rapporti sessuali sicuri ed evitando di condividere siringhe.
Non esiste ancora un vaccino per prevenire l’infezione da HIV.