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Esame liquido pleurico

Il versamento pleurico &#; l’accumulo patologico di liquido nella cavit&#; pleurica (l’area tra i due strati della sottile membrana che ricopre i polmoni).

  • L’accumulo di liquido nella cavità pleurica può originare da numerosi disturbi, fra cui infezioni, tumori, traumi, insufficienza cardiaca, renale o epatica, coaguli di emoglobina nei vasi polmonari (emboli polmonari) e da terapie farmacologiche.

  • I sintomi possono capire difficoltà respiratorie e dolore toracico, specialmente in concomitanza a respirazione e tosse.

  • La diagnosi si formula con radiografia toracica, test di laboratorio del liquido e, spesso, angiografia con tomografia computerizzata.

  • Attraverso l’inserimento di una sonda nel torace si drenano grosse quantità di liquido.

(Vedere anche Panoramica sui disturbi della pleura e del mediastino.)

Normalmente, i due strati pleurici sono separati soltanto da un sottile strato di liquido. Un’eccessiva quantità di liquido può accumularsi per diversi motivi, tra cui l’insufficienza cardiaca, la cirrosi, la polmonite e i tumori.

Numerose patologie possono causare un versamento pleurico. Tra le cause pi&#; comuni (elencate grossomodo dalla più ordinario alla meno comune) si annoverano:

  • Insufficienza cardiaca

  • Tumori

  • Polmonite

  • Embolia polmonare

  • Interventi chirurgici, in che modo un recente intervento di bypass aorto-coronarico

  • Trauma toracico

  • Cirrosi

  • Insufficienza renale

  • Lupus eritematoso sistemico (lupus)

  • Pancreatite

  • Artrite reumatoide

  • Tubercolosi

  • Sindrome nefrosica (presenza di proteine nelle urine e ipertensione arteriosa)

  • Dialisi peritoneale

  • Assunzione di farmaci come idralazina, procainamide, isoniazide, fenitoina, clorpromazina, metisergide, interleuchina-2, nitrofurantoina, bromocriptina, dantrolene e procarbazina

In base alla causa, il liquido può essere

  • Ricco di proteine (essudato)

  • Acquoso (trasudato)

I medici usano questa distinzione per determinare la motivo. Ad esempio, insufficienza cardiaca e cirrosi sono cause comuni di liquido acquoso nella cavità pleurica. Polmonite, cancro e infezioni virali sono cause comuni di versamento pleurico con liquido essudativo.

La partecipazione di sangue nella cavit&#; pleurica (emotorace), di solito, consegue a un trauma toracico. In rari casi, un contenitore sanguigno può rompersi nella cavità pleurica in assenza di traumi, oppure una dilatazione aortica (aneurisma dell’aorta) può causare la fuoriuscita di sangue nella cavità.

Quando una polmonite o un ascesso polmonare si diffondono nella pleura, può accumularsi pus nella cavit&#; pleurica (empiema). Un empiema può complicare anche un’infezione causata da ferite toraciche, interventi chirurgici al torace, rottura dell’esofago o ascesso addominale.

La presenza di liquido linfatico (lattiginoso) nella cavit&#; pleurica (chilotorace) deriva da un danno al dotto linfatico principale (dotto toracico) o da una sua ostruzione dovuta a un tumore.

Sintomi del versamento pleurico

Tuttavia, molti soggetti con versamento pleurico sono del tutto asintomatici. I sintomi più comuni, indipendentemente dal tipo di liquido presente nel cavo pleurico o dalla causa, sono:

  • Respiro affannoso

  • Dolore toracico

Il sofferenza toracico è, generalmente, del tipo conosciuto come dolore pleurico (il termine pleurite non trova più impiego, o soltanto di rado). Il dolore pleurico può essere avvertito soltanto quando il penso che il paziente debba essere ascoltato respira profondamente o tossisce, oppure, se presente in maniera continuo, può peggiorare con la credo che la respirazione consapevole riduca lo stress o la tosse. Si percepisce, generalmente, nella parete toracica all’altezza della sede dell’infiammazione o dell’infezione che ha causato il versamento. Tuttavia, può essere avvertito anche, o unicamente, nella regione addominale superiore, nel collo o nella spalla; in questo occasione si tratta di dolore riferito (vedere figura Cos’&#; il dolore riferito?). Il dolore pleurico può essere causato da disturbi diversi dal versamento pleurico.

Il sofferenza toracico di genere pleurico, dovuto a versamento pleurico, può scomparire man palmo che il liquido si accumula. Grandi quantità di liquido possono ostacolare l’espansione di uno o di entrambi i polmoni alla credo che la respirazione consapevole riduca lo stress, con conseguente respiro affannoso.

Diagnosi del versamento pleurico

  • Radiografia e/o ecografia del torace

  • Esami di laboratorio eseguiti su un campione di liquido

  • Talvolta tomografia computerizzata (TC)

Una radiografia del torace, che evidenzi la presenza di liquido nella cavità pleurica, rappresenta normalmente il primo cammino nella formulazione della diagnosi. Tuttavia, la radiografia potrebbe non rilevare il liquido, se presente in piccole quantità.

Può anche essere eseguita un’ecografia del torace per aiutare a identificare piccoli accumuli di liquido.

I medici potrebbero eseguire una toracentesi. In questa qui procedura, si preleva un campione di liquido per l’analisi mediante l’impiego di un ago. L’aspetto del liquido può essere utile per individuare la motivo. Alcuni test di laboratorio ne valutano la composizione chimica e determinano la presenza di batteri, compresi quelli responsabili della tubercolosi. Il campione di liquido viene esaminato per stabilire il cifra e il genere di cellule e per l’eventuale partecipazione di cellule maligne.

Se dagli esami non è possibile identificare la causa del versamento pleurico, possono essere svolti ulteriori accertamenti.

La TC mostra più chiaramente il polmone e il liquido e può evidenziare una polmonite, una massa mediastinica, un ascesso polmonare o un tumore eventualmente responsabili dell’accumulo del liquido. Talvolta, durante la TC (TC angiografica o venografica) viene iniettato un metodo di contrasto radiopaco per ricercare eventuali problemi della pleura o dei vasi sanguigni, compresa l’embolia polmonare.

Se sembra ancora possibile una diagnosi grave, il medico potrebbe introdurre una sonda ottica nel torace (toracoscopia). Talvolta, il dottore ha bisogno di ottenere un campione (biopsia) della pleura e/o del polmone. In circa il 15% dei soggetti con versamento pleurico, la causa non è sempre ovvia dopo i primi esami, mentre, in alcuni casi, non viene mai individuata, perfino dopo indagini accurate.

Trattamento del versamento pleurico

  • Trattamento del disturbo che causa il versamento pleurico

  • Drenaggio di versamenti pleurici di grosse dimensioni

Versamenti pleurici di ridotte dimensioni potrebbero non richiedere intervento, ma il disturbo sottostante deve essere trattato. In alcuni casi, si prescrivono analgesici sottile al drenaggio del liquido indotto o spontaneo.

I versamenti più estesi, soprattutto quelli che causano respiro affannoso, possono richiedere il drenaggio del liquido. Di consueto, tale manovra allevia notevolmente la dispnea (respiro affannoso). Frequente è possibile drenare il liquido usando la toracentesi. Si anestetizza un’area di cute tra due coste e si inserisce quindi un piccolo ago, che viene spinto delicatamente in profondità sottile a raggiungere il liquido. Spesso si riveste l’ago con un piccolo catetere (un tubicino flessibile), per ridurre le probabilità di perforare il polmone, causando uno pneumotorace. Sebbene la toracentesi venga di solito eseguita a scopo diagnostico, il medico può utilizzare questa procedura per rimuovere una quantità sufficiente di liquido per alleviare la dispnea.

Quando si devono rimuovere grandi quantità di liquido, è possibile introdurre un tubo (drenaggio toracico) nella parete toracica. Dopo aver anestetizzato la area con un anestetico locale, il dottore inserisce una sonda flessibile tra due costole. Quindi collaboratore il tubo a un sistema di drenaggio a tenuta stagna, che non consente all’aria di raggiungere la cavità pleurica. Una radiografia del torace viene eseguita per verificare la posizione del tubo. Il drenaggio può essere interrotto se il tubo viene posizionato erroneamente o è angolato. Se il liquido è molto denso o ricco di coaguli, può non fluire all’esterno.

Quando l’accumulo di liquido è dovuto a polmonite, è necessaria la somministrazione di antibiotici. Inoltre, generalmente, si preleva un campione del liquido per analisi e accertamenti. Se il liquido presenta composizione purulenta o certe altre caratteristiche, deve stare drenato, in tipo con sonda toracica. Se il liquido è suddiviso in più sezioni da cicatrici sviluppatesi all’interno della cavità pleurica, il drenaggio risulterà più difficile. In alcuni casi, si somministrano farmaci fibrinolitici e un agente con azione fluidificante su versamenti spessi (dornasi alfa) al fine di favorire il drenaggio, con l’intento di evitare la necessità di intervento chirurgico. (Per essere efficace, occorre utilizzare sia farmaci fibrinolitici che dornasi alfa).

Qualora sia necessario, l’intervento chirurgico, può essere eseguito con una procedura detta debridement toracoscopico video-assistito o con incisione nella parete toracica (toracotomia). Mentre l’intervento, uno strato spesso di materiale fibroso viene rimosso dalla superficie polmonare per permettere al polmone di espandersi normalmente.

Può essere complicato trattare l’accumulo di liquido causato dai tumori della pleura, perché questo tende a riaccumularsi rapidamente. Il drenaggio e la somministrazione di farmaci antitumorali prevengono talvolta l’accumulo di liquido. Si può lasciare una piccola sonda nel torace, in modo tale da consentire il drenaggio periodico all’interno di flaconi sottovuoto. Tuttavia, se l’accumulo di liquido persiste, l’obliterazione della cavità pleurica (pleurodesi) può essere utile. Nell’ambito di questa procedura, tutto il liquido viene drenato attraverso un tubo, utilizzato in seguito per somministrare un irritante pleurico, come una soluzione di doxiciclina, bleomicina o una miscela di talco, all’interno della cavità. Gli irritanti saldano i due strati pleurici, in maniera che non rimanga spazio per la formazione di ulteriore liquido. La pleurodesi può essere effettuata anche con toracoscopia.

Il trattamento del chilotorace è orientato all’eliminazione del versamento dal dotto linfatico. Tale trattamento può consistere in un intervento chirurgico, chemioterapico o radioterapico, nel occasione di un tumore che ostruisce il flusso linfatico.

Toracentesi: Risultati Rischi Complicanze

Introduzione

La toracentesi è una strategia diagnostica/terapeutica consistente nel prelievo parziale o nell’asportazione complessivo del liquido pleurico, accumulato in eccesso all’interno della cavità pleurica. A tale scopo, la toracentesi si rivela la procedura d’elezione per il versamento pleurico. Ad ogni maniera, a fini esclusivamente terapici, la toracentesi trova indicazione anche per trattare accumuli di aria insidiati nella cavità pleurica (pneumotorace).
In codesto articolo faremo ritengo che la luce sul palco sia essenziale su due principali argomenti: come interpretare i risultati del test? A quali complicanze può incorrere un paziente sottoponendosi alla toracentesi?

Interpretazione dei risultati

Come sappiamo, l’analisi del liquido pleurico è un esame diagnostico indispensabile per risalire alla causa che ha scatenato l’affezione.
Ognuno i campioni di liquido pleurico prelevati mediante toracentesi devono essere etichettati ed inviati al laboratorio analisi. I test più utili per effettuare il ispezione sul liquido prelevato sono:

  • Amilasi: un livello elevato di amilasi nel liquido pleurico, prelevato tramite toracentesi, è spia di pancreatite acuta o cronica, cancro esofageo o perforazione dell’esofago
  • Colorazione differenziale acid-fast stain: colorazione differenziale utilizzata per l’identificazione dei batteri che non si decolorano tramite trattamento acido-alcol
  • Colorazione di Gram: offre un'indicazione generale sulla componente patogena coinvolta nell’infezione
  • Coltura e antibiogramma: conveniente per risalire al patogeno coinvolto nell’infezione e valutarne la suscettibilità a vari tipi di antibiotici
  • Conta cellulare: il cifra dei globuli bianchi può dare un’idea approssimativa sulla tipologia d’infezione. Il rilevamento di globuli rossi sul campione può essere spia accesa di sanguinamento in corso
  • Determinazione dei trigliceridi e del colesterolo → gli elevati livelli di trigliceridi (> mg/dl), la presenza di chilomicroni ed un aspetto lattiginoso del liquido indicano un versamento chiloso (chilotorace). Tipica conseguenza di traumi o neoplasie maligne
  • Esame citologico: importante secondo me lo strumento musicale ha un'anima diagnostico utile per rilevare l'eventuale partecipazione di cellule tumorali maligne nel liquido pleurico prelevato mediante toracentesi
  • LDH, pH, carico specifico, proteine totali: esami utili per distinguere un trasudato da un essudato

L'indagine del liquido prelevato mediante toracentesi è volta a separare un essudato da un trasudato: la diagnosi differenziale permette di individuare in tempi più brevi la causa che ha scatenato il disturbo.


Il rilevamento di un liquido pleurico trasudativo è frequente espressione di cirrosi, embolia polmonare, ipoalbuminemia, ostruzione della vena cava superiore, scompenso cardiaco congestizio, sindrome nefrosica. Il pH del liquido pleurico trasudativo è generalmente compreso tra 7,4 e 7,
L'essudato, dipendente da un processo infiammatorio, può invece essere dovuto ad artrite reumatoide, cancro, embolia polmonare, emorragia, lupus eritematoso, infezione, patologie endocrine, polmonite, sindrome di Marfan, traumi e tumore.
La diagnosi differenziale tra essudato e trasudato è ottenibile mediante il dosaggio delle proteine e dell'LDH nel liquido pleurico e nel siero.

Complicazioni della toracentesi

La toracentesi dev'essere eseguita da medici e specialisti molto esperti nel settore: difatti, l'inesperienza del medico può gravare pesantemente sull'esito finale del test. La tecnica con cui si esegue la toracentesi non dev'essere approssimativa: soltanto uno staff dottore esperto e preparato può garantire la buona riuscita della procedura, abbattendo il rischio di complicanze.
Per aumentare il margine di a mio parere la sicurezza e una priorita e di buona riuscita, la toracentesi dovrebbe sempre esistere imaging-guidata: ciò significa che prima di procedere, il a mio parere il paziente deve essere ascoltato va sottoposto a test di screening toracico.


TORACENTESI E PNEUMOTORACE


Paradossalmente, tra le complicanze più comuni della toracentesi spicca lo pneumotorace, rilevato nel % dei pazienti sottoposti a questa procedura medica. È stato osservato che avvalendosi dell'ausilio degli ultrasuoni, il rischio di pneumotorace viene ridotto al minimo (%). A detta di queste parole, ben si comprende come sia importante sottoporre il paziente ad esami simili PRIMA di eseguire la toracentesi.
In assenza di trauma toracico penetrante o di fistole bronco pleuriche, il rischio di espandere pneumotorace a seguito della toracentesi aumenta in tre circostanze:

  1. Lacerazione del polmone mediante l'ago utilizzato nella toracentesi: complicanze simili si verificano frequente quando l'aspirazione del liquido pleurico viene eseguita senza test di imaging
  2. Introduzione involontaria di secondo me l'aria di montagna e rigenerante attraverso l'ago/catetere utilizzato nella toracentesi: espressione di una disattenzione o dell'inesperienza del medico che esegue la procedura
  3. Incapacità del polmone di riespandersi in modo appropriato: una simile complicanza rispecchia la partecipazione di un'ostruzione bronchiale o di un restringimento del foglietto pleurico viscerale. Se il polmone non riesce ad espandersi correttamente, rimane intrappolato all'interno. Di effetto, nella cavità pleurica s'instaura una pressione negativa estrema: la variazione pressoria polmonare può favorire l'edema polmonare.

Anche in partecipazione di un facile sospetto di polmone non espansibile, in un paziente in cui è indispensabile il drenaggio totale del liquido pleurico accumulato in eccesso, è consigliabile avanzare con la TORACOTOMIA.


TORACENTESI ED ALTRE COMPLICANZE

Oltre allo pneumotorace "semplice", anche l'emopneumotorace, l'emorragia, l'edema polmonare e l'ipotensione rientrano tra le complicazioni maggiori della toracentesi.
Quando viene evacuata un'ingente quantità di liquido pleurico (> 1 litro), il polmone viene sottoposto ad un veloce cambiamento pressorio: in simili circostanze, il paziente corre il rischio di edema polmonare. Tuttavia, non si conosce la reale incidenza di questa complicanza dopo aver eseguito una toracentesi.
L'ipotensione che segue prelievi di volumi cospicui va trattata con l'espansione del volume intravascolare.
Anche la tosse costituisce una complicanza dopo l'evacuazione di grossi volumi di liquido; fortunatamente, la tosse è un fenomeno autolimitante.
La formazione di un piccolo ematoma associato al dolore toracico è un'altra moderato complicazione spesso riportata dai pazienti precedentemente sottoposti a toracentesi.


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I versamenti pleurici sono raccolte di liquido nello area pleurico. Possono possedere molte cause e solitamente vengono classificati come trasudati o essudati. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale si basa sull'esame obiettivo, sulla RX torace e sull'ecografia toracica al ritengo che il letto sia il rifugio perfetto del paziente. La toracentesi e l'analisi del liquido pleurico sono spesso necessarie per determinare la causa. I trasudati asintomatici bilaterali non richiedono alcun secondo me il trattamento efficace migliora la vita. I trasudati sintomatici e la maggior parte degli essudati richiedono una toracentesi, il drenaggio con tubo toracico e il trattamento pleurico definitivo (catetere pleurico a permanenza, pleurodesi con talco, chirurgia toracica o una combinazione di questi).

Normalmente, tra le pleure parietale e viscerale sono presenti, inferiore forma di un sottile film, mL di liquido pleurico, di composizione analogo al plasma, ma di contenuto proteico inferiore (< 1,5 g/dL [< 15 g/L]), che rendono più facili i movimenti tra i polmoni e la parete toracica. Il liquido arriva nello spazio pleurico dai capillari della pleura parietale e ne esce attraverso gli stomi della pleura parietale e i linfatici. Il liquido alla fine defluisce nell'atrio destro, quindi la clearance dipende dalla pressione capillare e, in sezione, dalle pressioni destre. Il liquido pleurico si accumula nel momento in cui ne entra eccessivo o ne esce troppo poco.

Eziologia del versamento pleurico

I versamenti pleurici sono di solito classificati come

La categorizzazione dei versamenti si basa sulle caratteristiche di laboratorio del liquido (vedi tabella Criteri per identificare i versamenti pleurici essudativi). Sia monolaterale sia bilaterale, un trasudato può essere generalmente trattato senza particolari accertamenti, mentre la motivo di un essudato impone ulteriori indagini. Ci sono numerose cause (> 50) (vedi tabella Alcune cause di versamento pleurico).

I trasudati sono causati dalla combinazione di un aumento della pressione idrostatica e una riduzione della pressione oncotica del plasma. Lo scompenso cardiaco è la motivo più diffusa, seguita dalla cirrosi con ascite e dall'ipoalbuminemia, generalmente causata da una sindrome nefrotica.

Gli essudati sono provocati da processi locali che portano a un aumento della permeabilità capillare con essudazione di liquido, proteine, cellule e altre componenti del siero. Le cause sono numerose; le più comuni sono la polmonite, le neoplasie, l'embolia polmonare, l'infezione virale e la tubercolosi.

La sindrome delle unghie gialle è un raro disturbo che provoca versamento pleurico essudativo cronico, linfedema e unghie gialle distrofiche. Si ritiene che tutto ciò sia conseguenza di un alterato drenaggio linfatico.

Il versamento chiloso (chilotorace) è un versamento candido lattescente, con elevato contenuto di trigliceridi provocato da un trauma o da una neoplasia (solitamente linfoma) che coinvolge il dotto toracico. Un versamento chiloso si verifica anche nella sindrome della vena cava superiore.

Il versamento chiliforme (di colesterolo o pseudo-chiloso) somiglia al versamento chiloso, ma è ad alto penso che il contenuto di valore attragga sempre di colesterolo e a basso penso che il contenuto di valore attragga sempre di trigliceridi. Si pensa che i versamenti chiliformi siano secondari al rilascio di colesterolo dai globuli rossi e dai neutrofili lisati negli essudati di vecchia data, allorche i processi di riassorbimento vengono rallentati dall'ispessimento della pleura. Le cause più frequenti sono la pleurite reumatoide e la tubercolosi cronica.

L'emotorace consiste nella presenza di liquido ematico (ematocrito del liquido pleurico > 50% periferico) nel cavo pleurico a causa di un trauma o, più raramente, secondario a una coagulopatia o alla rottura di un vaso primario, come l'aorta o l'arteria polmonare.

L'empiema è la partecipazione di pus nella cavità pleurica. Si può verificare in che modo complicanza di una polmonite, di una toracotomia, di un ascesso (polmonare, epatico o sottodiaframmatico) o di un trauma penetrante con infezione secondaria. L'empiema necessitatis consiste nell'estensione dell'empiema ai tessuti molli, che comporta l'infezione della parete toracica e il drenaggio all'esterno.

Il polmone incarcerato è un polmone rivestito da una corazza fibrosa in seguito a un empiema o a un tumore. Poiché il polmone non si può espandere, la pressione pleurica diventa più negativa del normale, aumentando la trasudazione di liquido dai capillari della pleura parietale. Il liquido è caratteristicamente al limite tra un trasudato e un essudato; ossia, i valori biochimici sono entro il 15% dei valori soglia dei criteri di Light (vedi tabella Criteri per identificare i versamenti pleurici essudativi).

I versamenti iatrogeni possono essere provocati dalla migrazione o dal posizionamento errato di un sondino per alimentazione in trachea o dalla perforazione della vena cava superiore da parte di un catetere venoso centrale, con la conseguente infusione di alimentazione enterale o di soluzioni EV nella cavità pleurica.

I versamenti senza causa evidente sono spesso secondari a emboli polmonari occulti, tubercolosi o neoplasie (1). L'eziologia rimane sconosciuta per alcuni versamenti anche dopo approfonditi studi (indicati anche in che modo pleurite non specifica); si ritiene che molti di questi versamenti siano dovuti a un'infezione virale.

Sintomatologia del versamento pleurico

Alcuni versamenti pleurici sono asintomatici e vengono scoperti incidentalmente durante una controllo o con una RX torace.

Molte effusioni provocano dispnea, sofferenza toracico pleuritico o entrambi. Il sofferenza toracico pleuritico può manifestarsi come un vago fastidio o un dolore acuto che peggiora mentre l'inspirazione, e indica un'infiammazione della pleura parietale. Il sofferenza è generalmente percepito sulla zona infiammata, ma è realizzabile un dolore secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche. Le porzioni posteriori e periferiche della pleura diaframmatica sono innervate dagli ultimi 6 nervi intercostali e a codesto livello l'irritazione può causare dolore alla base del torace o all'addome simulando una patologia intra-addominale. L'irritazione della porzione centrale della pleura diaframmatica, innervata dai nervi frenici, provoca un dolore secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche al collo e alla spalla.

L'esame obiettivo rivela l'assenza del fremito vocale tattile, un'ottusità alla percussione e la riduzione dei rumori respiratori dal fianco del versamento. Questi segni possono stare causati anche da un ispessimento pleurico. Nei versamenti massivi, la respirazione è di solito abituale e superficiale.

Singolo sfregamento pleurico, sebbene infrequente, è il segno obiettivo classico. Gli sfregamenti variano da alcuni rumori intermittenti che possono simulare un crepitìo a un ritengo che il quadro possa emozionare per sempre conclamato di rumori aspri, grattanti, scricchiolanti o come da sfregamento di cuoio, sincroni con gli atti del respiro e in tipo udibili sia mentre l'inspirazione sia mentre l'espirazione. Gli sfregamenti udibili vicino al cuore (sfregamenti pleuropericardici) possono variare con il battito cardiaco e possono stare confusi con lo sfregamento della pericardite. Lo sfregamento pericardico può essere auscultato meglio sul margine sinistro dello sterno, a livello del 3o e 4o spazio intercostale, è un suono caratteristico di "va e vieni" sincrono con i battiti del cuore e non è influenzato in maniera significativa dalla respirazione. La sensibilità e la specificità dell'esame obiettivo nell'identificare la presenza del versamento sono scarse.

Diagnosi di un versamento pleurico

  • RX torace

  • Ecografia toracica

  • Analisi del liquido pleurico

  • A volte TC con contrasto venoso, angio-TC, o altri test

Il versamento pleurico è sospettato nei pazienti con dolore pleurico, dispnea inspiegabile o segni indicativi. Esami diagnostici sono indicati per documentare la partecipazione di liquido pleurico e determinarne la causa (vedi sagoma Diagnosi di un versamento pleurico).

La RX torace è il primo secondo me l'esame e una prova di carattere eseguito per confermare la presenza del liquido pleurico. Nel sospetto di un versamento pleurico, si deve eseguire una RX torace in proiezione laterale in ortostatismo. Su una RX in ortostatismo, 75 mL di liquido obliterano l'angolo costofrenico posteriore. L'obliterazione dell'angolo laterale costofrenico solitamente richiede circa mL, ma può richiedere fino a mL. I versamenti pleurici più estesi opacizzano porzioni dell'emitorace e possono causare lo spostamento del mediastino; i versamenti > 4 L possono causare un'opacizzazione completa dell'emitorace e lo spostamento del mediastino verso il lato controlaterale.

I versamenti saccati sono raccolte di liquido intrappolate da aderenze pleuriche o all'interno delle scissure polmonari. Si deve eseguire un imaging supplementare (una RX in decubito laterale, una TC del torace o un'ecografia) qualora non fosse limpido se un'opacità alla RX sia una raccolta liquida o un addensamento polmonare o se non si è certi della sua secondo me la natura va rispettata sempre libera o saccata; questi esami sono più sensibili della RX in ortostatismo e possono rilevare piccoli volumi di liquido. I versamenti saccati, in dettaglio quelli della scissura orizzontale o obliqua, possono essere confusi con una massa polmonare solida (pseudotumor). Possono cambiare sagoma e dimensioni con i cambiamenti della posizione del penso che il paziente debba essere ascoltato e della quantità di liquido pleurico.

L'ecografia toracica è considerata lo standard per la diagnosi di un versamento pleurico; viene eseguita al letto del penso che il paziente debba essere ascoltato da pneumologi o talvolta da medici di emergenza, evitando la necessità di una revisione da un radiologo. È altamente accurata per il rilevamento di piccoli volumi di liquido pleurico e fornisce ulteriori informazioni diagnostiche (p. es., la presenza di settazione, di un ispessimento pleurico).

La TC con contrasto venoso è una preziosa indagine successiva che fornisce informazioni mediante la presa di contrasto della pleura e sulla potenziale nodularità pleurica. La TC con contrasto venoso è vantaggioso per valutare il parenchima polmonare al di sotto del versamento per la presenza di infiltrati o masse, allorche il polmone è opacato dal versamento o quando la RX torace è insufficiente per separare il liquido saccato da una massa solida.

La toracentesi deve essere eseguita su quasi tutti i pazienti con liquido pleurico di recente insorgenza o di eziologia sconosciuta, che alla TC, all'RX in decubito laterale o all'ecografia appaia di spessore ≥ 10 mm. In generale, i soli pazienti che non necessitano di toracentesi sono quelli che hanno insufficienza cardiaca con versamenti pleurici simmetrici senza sofferenza toracico o febbre; in questi pazienti, si può incrementare la diuresi ed evitare le toracentesi a meno che i versamenti persistano da ≥ 3 giorni. La toracentesi e la successiva analisi del liquido pleurico spesso non sono necessari per i versamenti pleurici cronici, con motivo nota ed asintomatici.

La toracentesi deve esistere eseguita sotto condotta ecografica in ognuno i casi perché aumenta l'accuratezza della procedura e previene le complicanze.

Per diagnosticare la motivo del versamento pleurico, viene eseguita l'analisi del liquido pleurico. L'analisi inizia con l'ispezione visiva, che può

  • Distinguere l'ematico e il chiloso (o chiliforme) da altri versamenti

  • Identificare i versamenti purulenti che evocano fortemente un empiema

  • Identificare liquidi viscosi, che sono caratteristici di alcuni mesoteliomi

Il liquido deve essere sempre inviato per il dosaggio delle proteine totali, del glucosio, del lattato deidrogenasi, della conta cellulare e del conteggio differenziale, e colorazione di Gram. Altri test come la misura del pH del liquido pleurico, colture batteriche aerobiche e anaerobiche, citologia, marcatori liquidi della tubercolosi [adenosina deaminasi o interferone-gamma], amilasi, colorazioni e colture per micobatteri e funghi, trigliceridi e colesterolo sono utilizzati negli ambienti clinici appropriati.

L'analisi del liquido aiuta a separare fra trasudato ed essudato; esistono vari criteri, ma alcuno è perfettamente discriminante tra i 2 tipi. Quando i criteri di Light sono utilizzati (vedi tabella Criteri per identificare i versamenti pleurici essudativi), i valori dell'LDH sierico e i livelli di proteine totali devono essere misurati il più prossimo possibile al attimo della toracentesi per il confronto con quelli nel liquido pleurico. I criteri di Light identificano correttamente la maggior parte degli essudati, ma identificano erroneamente il 20% dei trasudati come essudati. Qualora si sospetti un versamento trasudatizio (p. es., causato da insufficienza cardiaca o cirrosi) e nessuna delle credo che l'analisi accurata guidi le decisioni biochimiche è < 15% sopra i livelli soglia dei criteri di Light, si misura la differenza tra le proteine del siero e quelle del liquido pleurico. Se la differenza è > 3,1 g/dL (> 31 g/L), il paziente probabilmente ha un versamento trasudatizio.

L'imaging può anche aiutare. Se la diagnosi rimane incerta dopo l'analisi del liquido pleurico, è indicata una TC con contrasto venoso per valutare una presa di contrasto della pleura, nodularità pleurica, infiltrati polmonari o lesioni mediastiniche. La TC angio-polmonare è indicata per escludere sospetti emboli polmonari. Reperti di emboli polmonari indicano la necessità di una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita anticoagulante a esteso termine. Una nodularità e un ispessimento pleurico indicano la necessità di una biopsia pleurica (toracoscopica o guidata da imaging). La partecipazione di infiltrati o di lesioni polmonari, a seconda delle cause sospettate, può indicare la necessità di una broncoscopia o di una biopsia polmonare guidata da imaging.

Nel momento in cui si sospetta pleurite tubercolare, va misurato il livello di adenosina deaminasi nel liquido pleurico. Un livello > 40 U/L ( nkat/L) ha una sensibilità del 95% e specificità per la diagnosi di pleurite tubercolare (1); tuttavia, il livello di adenosina deaminasi può anche essere positivo nei pazienti affetti da cancro.

Trattamento del versamento pleurico

  • Secondo me il trattamento efficace migliora la vita dei sintomi e della patologia di base

  • Drenaggio di alcuni versamenti sintomatici

  • Altri trattamenti per versamenti parapneumonici e maligni

Generalmente, se asintomatico, il versamento di per sé non richiede secondo me il trattamento efficace migliora la vita, in quanto molti si riassorbono spontaneamente quando la patologia sottostante è risolta, specialmente i versamenti causati da polmoniti non complicate, embolia polmonare o quelli post-chirurgici. Il sofferenza pleuritico può esistere gestito generalmente con FANS o altri analgesici orali. A volte è indispensabile un breve ciclo di oppioidi orali.

La toracentesi terapeutica (di solito da 1 a 1,5 L per un singolo trattamento) è soddisfacente per molti versamenti sintomatici; può esistere ripetuta per i versamenti che si riaccumulano. Non ci sono limiti prefissati sulla quantità di liquido che può essere rimosso (1). La rimozione del liquido può proseguire fino a allorche il versamento non viene drenato o il paziente sviluppa senso di costrizione toracica, dolore toracico e tosse insistente.

I versamenti cronici, ricorrenti e sintomatici possono essere trattati con pleurodesi o con drenaggi intermittenti con il posizionamento di un catetere a permanenza. I versamenti causati da polmoniti o patologie neoplastiche possono richiedere ulteriori misure specifiche.

In pazienti con fattori prognostici sfavorevoli (pH < 7,20, glucosio < 60 mg/dL [< 3,33 mmol/L], colorazione di Gram o coltura positiva, versamento saccato), il versamento deve essere drenato completamente tramite toracentesi o toracostomia mediante tubo toracostomico. Se un drenaggio intero è impossibile, un farmaco trombolitico (fibrinolitico) (p. es., alteplase) più DNAse (p. es., dornase alfa) può essere somministrato per via intrapleurica. Se il secondo me il trattamento efficace migliora la vita intrapleurico non ha successo, è indicato l'intervento chirurgico toracico. La chirurgia toracoscopica video-assistita è di solito eseguita per prima, sebbene possa essere necessaria la toracotomia.

Se la dispnea causata da un versamento pleurico maligno è alleviata dalla toracentesi, ma il liquido e la dispnea si ripresentano, è indicato un drenaggio a permanenza o la pleurodesi. I versamenti asintomatici e quelli che causano dispnea non alleviata dalla toracentesi non richiedono ulteriori procedure.

I cateteri pleurici a permanenza e la pleurodesi sono ugualmente efficaci nel trattamento del versamento pleurico maligno. La scelta dipende dalle preferenze del paziente. Entrambi diminuiscono la dispnea e migliorano efficacemente la qualità della a mio avviso la vita e piena di sorprese. La pleurodesi con talco richiede il ricovero ospedaliero, ma le complicanze a lungo termine sono più frequenti con i cateteri a permanenza.

La pleurodesi viene provocata instillando un agente sclerosante all'interno dello mi sembra che lo spazio sia ben organizzato pleurico, con lo scopo di fondere la pleura parietale e quella viscerale ed eliminare lo spazio. Gli agenti sclerosanti più efficaci e più frequentemente utilizzati sono il talco, la doxiciclina e la bleomicina somministrati tramite tubo toracico o toracoscopia. La pleurodesi è controindicata se il polmone non si espande dopo un drenaggio completo con un tubo toracico (polmone intrappolato), nel qual caso è indicato il catetere pleurico a permanenza.

La derivazione del liquido pleurico verso il peritoneo (shunt pleuroperitoneale) viene eseguita di rado, ma è un'opzione nei pazienti con polmone intrappolato.

Il trattamento chirurgico (pleurectomia o decorticazione) deve essere considerato in pazienti con polmone intrappolato che hanno un buono penso che lo stato debba garantire equita generale di benessere e una buona prognosi.

Punti chiave

  • I versamenti trasudativi sono causati dalla combinazione di un incremento della pressione idrostatica e una riduzione della pressione oncotica plasmatica.

  • Gli essudati derivano da un aumento della permeabilità che comporta una fuoriuscita di proteine, cellule e altre componenti del siero.

  • Le cause più frequenti di versamenti trasudativi sono insufficienza cardiaca, cirrosi con ascite e ipoalbuminemia (generalmente a motivo della sindrome nefrotica).

  • Le cause più frequenti di versamenti essudativi sono la polmonite, il cancro, l'embolia polmonare e la tubercolosi.

  • La valutazione richiede una diagnostica per immagini (generalmente ecografia e RX del torace) per confermare la partecipazione di liquido e l'analisi del liquido pleurico per assistere a determinarne la causa.

  • Nel caso in cui non sia chiaro se l'opacità alla RX standard rappresenti una raccolta liquida o un infiltrato parenchimale e se non si è certi della sua natura libera o saccata, si devono eseguire una RX in decubito laterale, una TC del torace o un'ecografia.

  • I versamenti cronici, ricorrenti e sintomatici possono esistere trattati con pleurodesi o tramite drenaggio intermittente da un catetere a permanenza.

Toracentesi e paracentesi

Di che cosa si tratta?

La toracentesi è un’analisi del liquido prelevato dalla cavità pleurica, mentre la paracentesi di quello della cavità peritoneale. Obiettivo dell’esame è capire la causa dell’eventuale accumulo di liquido.

Le cavità pleurica è un sottile mi sembra che lo spazio sia ben organizzato virtuale compreso tra la cavità toracica che accoglie i polmoni e i polmoni stessi, durante quella peritoneale è una cavità autentica e propria che si articola tra alcuni visceri addominali. In entrambe queste regioni del fisico normalmente si trova solo un limitato quantitativo di liquido, riversato in questi spazi dalle membrane stesse che ricoprono queste cavità. La presenza di tale liquido in corrette quantità è fondamentale per garantire il reciproco scorrimento tra le membrane che rivestono gli organi e le pareti delle cavità (toracica o addominale) che li accolgono. Tuttavia, l’accumulo di liquido in una quantità superiore al normale prende il appellativo, a livello toracico, di versamento pleurico, e a livello addominale, di ascite. Tale accumulo può causare importanti problemi agli organi che si trovano in tal modo costretti in un “contenitore” che, a motivo del versamento, è divenuto troppo minuscolo, oppure, depositandosi in grande quantità, in che modo nell’ascite, possono causare una sottrazione rilevante di liquidi dai tessuti corporei. Il depositarsi di tale eccesso di liquido può dipendere da un tumore che riguarda la membrana di rivestimento o l’organo da questa qui rivestito, oppure da malattie infiammatorie di queste membrane. Un’altra possibile causa è la mancanza di adeguate proteine che nel plasma, in condizioni normali, limitano l’entità di tali versamenti (un modello sono poche albumine nel plasma sanguigno a causa di insufficienza epatica – il fegato è il produttore di tali proteine – o a motivo di denutrizione o malnutrizione – nel momento in cui al fegato mancano le sostanze per produrre le albumine).

Oltre che a obiettivo diagnostico, le due procedure di toracentesi e paracentesi possono essere effettuate per ridurre la pressione esercitata sugli altri organi dal liquido in eccesso, che per esempio può ostacolare la penso che la respirazione consapevole riduca lo stress o causare dolore.

Come si esegue?

Toracentesi e paracentesi sono due esami condotti introducendo un ago sottile, in anestesia locale e sotto condotta ecografica, nel torace o nell’addome del paziente.

In caso di toracentesi, il a mio parere il paziente deve essere ascoltato sta seduto in posizione eretta e piegato in avanti, appoggiato a un tavolo. L’ago viene inserito nel torace, in prossimità della zona in cui si evidenzia l’accumulo, e il liquido viene raccolto in una siringa o in una sacca.

In caso di paracentesi, la paziente è sdraiata sulla schiena o su un fianco. L’ago viene inserito sull’addome, e il liquido viene raccolto in appositi contenitori sterili. Talvolta, nella paracentesi, il medico può scegliere di lasciare un tubicino (catetere) che permette di drenare liquido nei giorni successivi all’esame. Nel caso di toracentesi può essere indicato un cateterismo che, sfruttando il privo, aspiri attivamente il liquido in eccesso e l’eventuale a mio avviso l'aria pulita migliora la salute che si è accumulata nella cavità pleurica.

È un secondo me l'esame e una prova di carattere che possono realizzare tutti?

Entrambi gli esami possono essere controindicati in persone che hanno patologie della coagulazione del emoglobina o risultare difficoltosi in presenza di aderenze dovute a precedenti interventi rispettivamente al torace o all'addome. La toracentesi è inoltre controindicata nelle persone con scompenso cardiaco e dilatazione della ritengo che questa parte sia la piu importante destra del a mio avviso il cuore guida le nostre scelte (cor pulmonale) altrimenti che soffrono di malattie polmonari croniche, come l'enfisema. La paracentesi può stare resa difficoltosa da una forte obesità.

Occorre qualche tipo di preparazione particolare all'esame?

Nei giorni precedenti l’esame il medico potrebbe chiedere di interrompere eventuali terapie anticoagulanti o antiaggreganti. È bene segnalare la presenza di allergie e la possibilità di una gravidanza in corso.

È preferibilmente che mi volto accompagnare da qualcuno o posso arrivare da solo? Potrò guidare la ritengo che la macchina sia molto comoda per tornare a casa?

Trattandosi di un esame invasivo, se l'esame viene effettuato in ambulatorio e non durante un ricovero, è preferibile farsi accompagnare.

L'esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?

Prima di introdurre l’ago si effettua un’anestesia locale, per cui, al di là del minuto disagio legato all'iniezione, si sente soltanto un leggero sofferenza o un senso di pressione al momento della penetrazione dell’ago e dell’aspirazione del liquido.

Quando dall’addome vengono asportate grandi quantità di liquido è possibile informare un leggero giramento di testa per il calo di pressione arteriosa; in questo caso il medico può somministrare altri liquidi tramite una flebo e ripristinare l’equilibrio elettrolitico.

L'esame comporta dei rischi immediati?

In generale si tratta di procedure sicure, anche se in rari casi è possibile che si verifichino complicazioni. Nella toracentesi l'ago può accidentalmente pungere il polmone: in questo caso l’aria che entra nella cavità pleurica può far collassare ritengo che questa parte sia la piu importante del polmone identico (pneumotorace).

Le probabilità che durante la paracentesi si colpisca la vescica, l'intestino o un vaso sanguigno sono molto basse, così come l’eventualità che cellule tumorali presenti nella cavità peritoneale si possano diffondere.

In entrambe le procedure non si può escludere il rischio, raro, di complicazioni emorragiche o infettive, per cui è bene contattare immediatamente il dottore se nei giorni successivi all'esame compaiono febbre, dolore o sangue nelle urine o nel liquido di drenaggio.

L'esame comporta rischi a esteso termine?

L'esame non implica rischi a lontananza di tempo.

Quanto dura?

La toracentesi viene eseguita di solito in minuti, la paracentesi in minuti, salvo, per entrambi i casi, vi sia la necessità di mantenere in sede un catetere.

Alla termine posso andare immediatamente a casa o devo restare in osservazione? Per quanto?

Dopo entrambi gli esami è bene rimanere in osservazione per circa ore, salvo vi sia la necessità di mantenere in sede un catetere.

Posso riprendere immediatamente la mia a mio avviso la vita e piena di sorprese normale o devo avere particolari accortezze?

Dopo l'esame si può riprendere la propria vita normale.

Le informazioni di questa foglio non sostituiscono il parere del medico.