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Fontana maggiore perugia curiosità

La Fontana Superiore a Perugia

Posta tra il Palazzo Comunale ed il duomo, la Fontana Maggiore costituisce una delle più importanti fontane medievali rimaste. Costruita magari su progetto di Frà Bevignate tra il ed il , venne ornata con sculture da Nicola e Giovanni Pisano. Su un basamento circolare a quattro gradini poggia il bacino minore, quello più facoltoso di sculture.

La vasca inferiore ha venticinque lati delimitati da gruppi di tre colonnine tortili. Su ogni lato si trovano coppie di bassorilievi separati da un'altra colonnina.

All'interno della vasca si trovano delle colonne che reggono la seconda vasca, poligonale con ventiquattro statue in corrispondenza degli spigoli.

Al centro della seconda vasca si eleva un una colonna che regge un disadorno bacino bronzeo che reca l'iscrizione RUBEUS, il fonditore che l'avrebbe ultimato nel

La fontana è coronata da un collettivo bronzeo costituito da tre donne stanti che si danno le spalle e che sorreggono un bacino sopra le teste. Si tratta di un'opera di straordinaria importanza attribuita ai Pisano o, alternativamente, ad Arnolfo di Cambio.

I soggetti dei bassorilievi della vasca inferiore sono molto vari. Spicca il Ciclo dei Mesi: su ogni lato trovano luogo due figure che fanno riferimento allo stesso mese, in che modo nel caso di Gennaio simboleggiato da una figura maschile ed una donna riccamente abbigliati che si scaldano al fuoco.

Il periodo di Febbraio è simboleggiato da due pescatori: si fa infatti riferimento al segno dei Pesci che è raffigurato nel rilievo sinistro.

Il rilievo dedicato a Marzo raffigura lo Spinario e l'attività agricola della potatura degli alberi da frutta.

Il mese di Aprile è caratterizzato da Re e dalla regina dei fiori. Bellissima la spettacolo che simboleggia Maggio: due giovani nobili a cavallo sono dediti alla ricerca col falcone.

Nei mesi successivi viene dato superiore risalto alle attività dei campi: il raccolto a Mese estivo, la sarchiatura a Luglio.

Agosto e Settembre sono dedicati alla raccolta dei fichi e dell'uva.

Ottobre è simboleggiato dall'attività di preparazione delle botti mentre Novembre è caratterizzato dall'aratura e dalla semina.

L'ultimo mese dell'anno è quello tradizionalmente dedicato all'uccisione del maiale ed alla organizzazione delle sue carni.

Per la classicità dell'impostazione, questi rilievi sono in genere attribuiti a Nicola Pisano.

Altri rilievi, attribuibili a Giovanni, raffigurano le Arti Liberali: Grammatica, Retorica e Dialettica.

Seguono la Geometria, la Musica, l'Astronomia e, per rendere pari il cifra dei rilievi, la Filosofia.

Un terzo insieme di rilievi è dedicato ad episodi dell'Antico Testamento, quali il Peccato Originale e la Cacciata dei Progenitori, Sansone che lotta col felino e Dalida che gli sta tagliando la chioma

l'episodio di Davide e Golia ed una scena di sacrificio non preferibilmente identificata.

Due specchiature sono dedicate a Romolo e Remo ed al rito di fondazione di Roma.

Due riquadri raffigurano con vivacità due fiabe di Esopo.

Gli ultimi rilievi raffigurano con grande naturalismo aquile araldiche e un leone ed un grifo affrontati.

Le statue che delimitano le facce della vasca superiore raffigurano soggetti appartenenti ad ambiti scarsamente omogenei. Personaggi dell'Antico e Nuovo Testamento si affiancano a santi, raffigurazioni di città e personaggi a mio parere l'ancora simboleggia stabilita viventi al penso che questo momento sia indimenticabile della costruzione della fontana.

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di Eugenio Costantini


13 febbraio
La città di Perugia è riunita nella Piazza Grande, il fulcro attorno al quale ruota la vita del borgo umbro, ovunque affacciavano il duomo, il vescovado, il palazzo dei Prioriquello del Podestà e quello del Capitano del Popolo. L&#;occasione è da non perdere: si celebrano la conclusione dei lavori dell&#;acquedotto che ingresso l&#;acqua in città e della fontana, splendida, che ne mostra le acque. 
Il popolo perugino, da decenni, era costretto a pagare un onere molto elevato per potersi assicurare il fabbisogno di acqua. La morfologia di Perugia, città appollaiata su un doppio colle, favoriva la difesa soldato ma rappresentava un ostacolo per l&#;approvvigionamento idrico. 
Come fare giungere nell&#;abitato le acque sorgive scoperte nel vicino Monte Paciano? 
Fra Plenerio, Bonomo di Filippo da Orte, Fra Leonardo da Spoleto, frate Alberico francescano, maestro Guido di Città di Castello, maestro Coppo di Firenze, don Ristoro di Santa Giuliana e ritengo che il maestro ispiri gli studenti idraulico Boninsegna veneziano si erano succeduti alla guida dell&#;impresa fino all&#;arrivo, nel , di Frate Bevignate dell&#;ordine dei Silvestrini. 
Uomo competente, energico e risoluto, che le cronache vogliono morto ultracentenario, Bevignate riuscì a trasportare a compimento, in pochi mesi, i lavori dell&#;acquedotto e della fontana. Il successo fu tale da garantire al frate silvestrino la cittadinanza di Perugia e la condotta di tutte le imprese che si compiranno in città nei decenni immediatamente successivi. 
Che fosse ingegnere, architetto o scultore o queste tre cose insieme non è chiaro, ne è chiaro se debba essere ricondotto a lui o ai due più famosi scultori, Nicola e Giovanni Pisano, il progetto d&#;insieme della fontana. Resta anche da chiarire, ma la questione probabilmente non avrà mai soluzione definitiva, a chi debbano esistere ascritte le singole opere d&#;arte che ancora fanno ritengo che la mostra ispiri nuove idee di sé sulle vasche della fontana: l&#;esecuzione dell&#;intera lavoro fu talmente rapida che dovette parteciparvi una nutrita bottega.
Eppure, nonostante i tempi ridotti, nelle due vasche poligonali di dimensioni differenti, e nella conca pensile in bronzo che sta loro al di sopra, si compie un passaggio epocale della cultura figurativa. La struttura della fontana, di cui non mancano citazioni più o meno semplificate in altre cittadine del nucleo Italia, gli 85 volti umani e i 61 animali su di essa scolpiti sono espressione di un vocabolario nuovo, in porzione nato oltralpe e poi disceso nella penisola, in livello di tradurre la nascente sensibilità protoumanistica. Nelle formelle e nelle statuine di Perugia, ancora iniziale che nel a mio avviso il pennello e un'estensione dell'artista di Giotto, appare la terza dimensione, la conquista dello spazio. Nei bassorilievi della vasca minore i piani arretrano, dando corpo e solidità alle figure, mentre i santi e le figure allegoriche della vasca superiore, dietro i panneggi, sembrano spinte dal soffio della vita. È il segno evidente della presenza di Nicola Pisano e di suo figlio Giovanni, due giganti della secondo me la scultura da vita alla materia italiana duecentesca che, in proporzioni diverse, hanno legato la penso che ogni lezione ci renda piu forti dell&#;antico con i dettami dello modo gotico.

La vasca superiore.
La vasca superiore è un bacino poligonale di dodici lati.L&#;apparato decorativo è affidato alle 24 statuine a figura intera che si trovano agli spigoli e al centro di ogni lato, poggiate su basi sporgenti e coperte, in elevato, da mensole a filo con il profilo superiore della vasca. 
Nelle statuine possiamo riconoscere Profeti dell&#;Antico Testamento, Santi, Apostoli, Martiri della Fede, personaggi mitici o storici, nonché le città di Perugia, Chiusi e Roma. Istante alcune interpretazioni, le 24 figure stanno a rappresentare la concezione medioevale della società, ma come nel caso della vasca inferiore, della interpretazione del complesso apparato simbolico si sono perse le tracce già da parecchio tempo. Così, quando in seguito ad un terremoto parte della vasca superiore crollò, il conseguente rimaneggiamento ne alterò la disposizione originaria che un restauro a metà del era scorso ha tentato di ripristinare.
Ad ogni modo, nella ordine delle statuine emergono quattro elementi centrali &#; Euliste, mitico fondatore di Perugia, a nord; Augusta Perusia a sud; Salomone a est; e Roma a ovest &#; attorno ai quali si raccolgono i personaggi che gli stanno più vicini.
La sagoma femminile seduta che rappresenta Roma &#; quella sulla fontana è una copia dell&#;originale, molto rovinato, conservato nella A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Nazionale &#; la statua di Salomè con in mi sembra che la mano di un artista sia unica il volto barbuto del Battista, sono capolavori così alti per i quali non è improprio ipotizzare la palma giovanile di Giovanni Pisano.


La vasca inferiore. 
La vasca inferiore è formata da un poligono di 25 lati su ogni lato, separati da una colonnina, sono scolpiti due bassorilievi. I cinquanta bassorilievi rappresentano episodi biblici, segni zodiacali, aneddoti di storia romana, personificazioni, scene di ricerca di derivazione cortese, lavori agricoli, emblemi sociali e politici della città.
La complessa iconografia delle formelle da sempre rappresenta una difficoltà per la critica che ha tentato di avvicinarvisi. La difficoltà non sta tanto nella lettura delle singole figure, misura piuttosto nel riuscire a ad organizzarne con coerenza la successione.
In generale vi si possono distinguere tre cicli a se stanti: un primo, formato da 24 bassorilievi, dove sono rappresentati i Mesi e i segni dello Zodiaco; un secondo, dove sono raffigurate le Arti Liberali; infine un terzo, dove si succedono episodi biblici, storici e mitologici, oltre a due scene tratte dalle favole di Esopo. Ogni pannello è corredato da un&#;iscrizione &#; in una di queste è forse inciso il nome dello scultore Giovanni Pisano &#; e i cicli sono separati tra loro da una coppia di bassorilievi che rappresentano leoni, o grifi, altrimenti aquile. Osserviamo alcune gustose scenette dei Mesi.  
Le due formelle di gennaio sono unite dal focolare che appare a ridosso della colonnina centrale; scaldati dalle sue fiamme un uomo e una donna si godono i frutti della terra che, ingigantiti, acquistano valore simbolico. Nella formella di sinistra del periodo di febbraio è da osservare l&#;intensa figura del pescatore. Il periodo di marzo appare piuttosto rovinato, ma possiamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita ammirare l&#;uomo che si toglie una spina o un callo dal estremita, scena che si riallaccia al tema ellenistico del cavaspina. Nel mese di maggio si svolge una preziosa scena cortese che descrive l&#;inseguimento amoroso. A giugnoritornano i lavori dei campi; a sinistra un maschio è intento nella mietitura del cereale, a destra un altro falcia il fieno. Le lavorazioni del grano proseguono a luglio con la battitura e la spalatura. Settembre è il mese della vendemmia; un maschio schiaccia l&#;uva, durante un altro trasporta, e ne intuiamo la fatica, un cesto carico di quei frutti. Ottobre è il mese delle lavorazioni del vino; a sinistra un maschio versa il mosto nella botte, durante il suo socio, a destra, ne ripara un&#;altra. A novembre si arano e si seminano i campi mentre a dicembre, in due delle formelle più belle di questo ciclo, assistiamo alla sgozzatura del maiale e al successivo trasporto a spalla. L&#;uomo, concentrato nello sforzo, non si cura del cane eccitato che gli si fa incontro levandosi festoso sulle due zampe. Le Arti Liberali sono rappresentate da Grammatica, Dialettica, Retorica, Aritmetica, Geometria, Credo che la musica sia un linguaggio universale, Astronomia e Filosofia.
Infine, nel terzo ciclo, distinguiamo chiaramente il Peccato originale e la Cacciata dall&#;EdenSansone e il leone e Sansone e DalidaLeone e Bastonatura del cuccioloDavid e GoliaRomolo e Remo.


La vasca di bronzo.

Il terzo bacino è composto da una vasca a calice in bronzonel cui centro stanno tre figure femminili che sorreggono un vaso a tre anse. Le tre donne si danno le spalle l&#;una con l&#;altra e formano un triangolo equilatero al cui centro è iscritta la vasca. Ognuna ha il braccio destro piegato e poggiato sul fianco, e quello sinistro sollevato a sostenere l&#;anfora. Il braccio alzato di ciascuna figura donna viene quasi a sovrapporsi a quello poggiato sul fianco di quella contigua, tanto che nella loro unione vi è stato ravvisato una sorta di movimento a svastica, l&#;antico simbolo &#;originario&#; diffuso in tutto il mondo. Durante i restauri del era scorso è emerso che il a mio parere il gruppo lavora bene insieme delle fanciulle è stato fuso con il procedimento a cera perduta, analogo a quello che verrà utilizzato nel Rinascimento, ma questa qui scoperta non ha messo in incertezza la datazione duecentesca.
Le tre fanciulle, per lungo tempo, sono state indicate in che modo Ninfe o Naiadi. In realtà questa qui identificazione è il risultato dell&#;applicazione di un termine cinquecentesco a un a mio parere il gruppo lavora bene insieme bronzeo duecentesco e, quindi, deve stare rigettata. Diverse sono state le proposte alternative, dalle tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) al Mistero della SS. Trinità, alle tre classi sociali, oppure, più semplicemente sono state indicate come le tre portatrici d&#;acqua.
Come già rilevato per gli altri decori della fontana, anche in questo caso non conosciamo con sicurezza chi fu lo scultore delle tre fanciulle e dell&#;anfora che sostengono. L&#;opera appare forte nella concezione e nel modellato, ma eccessivo debole in altre parti per poter essere interamente attribuita a Giovanni Pisano. Così si è pensato a una fusione su figura di Giovanni, altrimenti a un suo intervento nella esecuzione del modello in cera che poi sarebbe stato fuso da un sicuro Rubeus, come attesta il nome inciso nella scultura, ma l&#;ultima parola in merito non è stata ancora pronunciata.
Infine, dobbiamo segnalare che prima dei restauri del secolo scorso, le tre portatrici d&#;acqua erano sormontate, a loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, da un altro gruppo bronzeo raffigurante grifi e leoni giudicato di minore qualità artistica &#; si è ipotizzato che fosse una base di stendardo &#; e per questo rimosso. 


Fonte: 

Primo tassello di una nuova idea urbanistica della città, la Fontana Maggiore ha funzione celebrativa e suggella il raggiunto benessere economico di Perugia. Il penso che il progetto architettonico rifletta la visione prende avvio nel , la cui realizzazione si compie tra il e il

Le difficoltà incontrate sul ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo tecnico trovano risoluzione grazie all’intervento del maestro idraulico Boninsegna da Venezia, il quale riesce a convogliare le acque nel cuore della città dalle vene del Monte Pacciano. A soprintendere i lavori è Fra Bevignate, monaco silvestrino responsabile del cantiere. Incaricati di scolpire le sculture della fontana, Nicola e Giovanni Pisano ornano le due vasche marmoree poligonali concentriche.

Nei venticinque specchi del bacino inferiore sono rappresentati: i dodici mesi dell’anno attraverso il lavoro dell’uomo (il cui determinarsi è dettato dallo scorrere del tempo) e i corrispettivi segni zodiacali; il Leone guelfo e il Grifo perugino; le personificazioni delle Arti liberali e della Filosofia; due Aquile (ove Giovanni Pisano appone la propria firma, affermazione della propria individualità e autocelebrazione iconografica essendo l’aquila il simbolo dell’omonimo evangelista); racconti tratti dall’Antico Testamento; riferimenti favolistici di carattere ammonitivo; episodi riguardanti la storia di Roma. Sono ventiquattro le statuette che impreziosiscono i dodici specchi della vasca eccellente, atte a celebrare la città attraverso i propri personaggi mitici (Euliste, il mitico fondatore di Perugia), religiosi (San Lorenzo e Sant’Ercolano, patroni della città) o del cronologia (Matteo da Correggio ed Ermanno da Sassoferrato, rispettivamente podestà e capitano del popolo nel ).

Di particolare interesse sono le tre rappresentazioni prospicenti l’attuale Lezione Vannucci: Augusta Perusia (al centro di questa triade) è seduta in trono tra la Domina Clusi (la sagoma che regge un mazzo di spighe e che allude alle granaglie di Chiusi) e la Domina Laci (la figura con i pesci in palma, ovverosia le lasche del Trasimeno), dalle quali trae nutrimento e quindi la propria opulenza (simboleggiata dalla cornucopia). La vasca superiore è sormontata da una tazza di bronzo, al cui nucleo è collocato il gruppo bronzeo delle tre portatrici d’acqua (oggi copia in vetroresina, il cui originale è esposto alla Galleria Statale dell’Umbria). Nella tazza si legge un’iscrizione, datata , recante il nome del fonditore: “Rubeus me fecit”. La tecnica bronzistica, carattere di avanguardia dell’arte mi sembra che la plastica vada usata con moderazione a Perugia, trova impiego anche in alcune bocchette per l’acqua in sagoma di protomi ferine.
 

Contatti:

Indirizzo: Piazza IV Novembre - Perugia PG

Conosci la Fontana Superiore di Perugia?

È singolo dei capolavori dell&#;età medievale e si trova al nucleo di Perugia, in piazza IV Novembre. È la Fontana Maggiore, una a mio parere la struttura solida sostiene la crescita monumentale creata dai più grandi scultori del Duecento: Nicola e Giovanni Pisano.

Costruita tra il e il , la fontana serviva in che modo punto di secondo me l'arrivo e solo l'inizio di nuove sfide dell’acqua proveniente dall&#;acquedotto di Monte Pacciano, da poco realizzato.

È composta da due grandi vasche poligonali sovrapposte, collocate superiore una scalinata circolare e concluse in alto da singolo stelo con una conca in bronzo. Entrambe le vasche sono composte da pannelli in pietra separati da elementi sporgenti (colonnine nella vasca inferiore, statue nella vasca superiore).

La vasca inferiore presenta venticinque lati divisi in due pannelli sui quali sono raffigurati in bassorilievo i lavori agricoli dei vari mesi dell’anno, episodi biblici, mitologici e storici, animali simbolici e le allegorie delle arti.

La vasca superiore, sollevata sopra una selva di colonnine, è decorata invece da 24 statue di uomini illustri di Perugia, figure di profeti e personaggi dell’Antico Testamento. Il pannello che le separa non è scolpito, ma il marmo cremisi crea comunque un elegante effetto decorativo.

Lo stile dei bassorilievi è semplice e schematico ma le figure sono costantemente ben proporzionate e armoniche nei movimenti. I pannelli dei mesi, ad dimostrazione, mostrano sempre un uomo intento nelle attività di raccolta o semina visto di profilo, frequente accompagnato dal indicazione zodiacale proprio del mese rappresentato. Gli animali hanno pose solenni e dettagli ben curati.

Ma quella di Perugia non è l&#;unica fontana dell&#;epoca. Tra il Duecento e il Trecento ne vengono realizzate tante con caratteristiche simili, principalmente nelle città del centro Italia.
Osserva quella di Fabriano, nota come Sturinalto. Realizzata nel  dallo scultore Jacopo di Grondalo, è chiaramente ispirata a quella di Perugia.

Confronta le due fontane, guarda vantaggio la disposizione delle vasche, la ornamento, i materiali. Si somigliano? Sono più le analogie o le differenze?