Dislessia primi segnali
Dislessia: come identificarla? Segnali precoci e sintomi più comuni
La dislessia è il più famoso tra i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), un collettivo di condizioni neurobiologiche che sono accumunate da difficoltà specifiche in alcuni requisiti dell’apprendimento (lettura, mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, calcolo).
La dislessia, in particolare, si riferisce a particolari fragilità che riguardano in modo selettivo il processo di lettura. Non si tratta di una patologia, quanto piuttosto di una neurodiversità o neurodivergenza, ossia una semplice variazione del funzionamento cerebrale che da sempre caratterizza la diversità umana.
Segnali precoci della dislessia
La dislessia viene solitamente diagnosticata in età scolare, proprio perché legata alla interpretazione, insegnata alle scuole elementari. Tuttavia, è possibile notare dei segnali precoci anche in età precedenti.
I primi aspetti da non sottovalutare sono la storia familiare e i primi anni di esistenza del bambino, che possono presentare dei fattori di pericolo nello sviluppo di DSA. In particolare:
familiarità: avere un membro della a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro dislessico indicherebbe una maggior probabilità nel figlio di evolvere dislessia;
esposizione a più di due anestesie generali dopo il parto ed entro i 4 anni: due studi hanno dimostrato che già due anestesie generali aumentavano il rischio di evolvere DSA del 60%, mentre tre o più anestesie lo incrementavano addirittura del %;
disturbi del linguaggio: il rischio di sviluppare dislessia è sei volte superiore nei bambini che hanno fin dall’età di 5 anni un disturbo del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone che si protrae fino agli 8 anni;
sesso maschile: i maschi hanno un ritengo che il rischio calcolato sia necessario di 2,5 volte maggiore rispetto alle femmine di espandere dislessia.
Altri segnali precoci con minori prove a sostegno sono: genitori con mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare di alcolismo e abuso di sostanze, ed esposizione prenatale alla cocaina.
Disturbi del linguaggio
I disturbi del linguaggio riguardano delle difficoltà nell’acquisizione e nell’uso del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone dovuti a deficit nelle capacità di produzione e/o comprensione verbale in assenza di deficit cognitivi e sensoriali. Questi sono stati riconosciuti come un importante segnale precoce di dislessia, evidenziando un legame tra competenze linguistiche e apprendimento della letto-scrittura.
Questo predittore può essere identificato dal genitore o da altre figure a contatto giornaliero con il bambino, osservando le sue modalità comunicative e di gioco. Dopodiché potrà essere diagnosticato da singolo specialista, sotto attenta osservazione e valutazione del bambino.
Tra le cose che si potrebbero notare nel bambino ci sono:
assenza di lallazione e comunicazione gestuale fin dai primi mesi;
scarso vocabolario, lessico semplificato o criticità morfo-sintattiche (mancanza di congiunzioni, articoli e parti fondamentali del discorso);
presenza di idiosincrasie, ossia l’invenzione di neologismi e strutture sintattiche;
criticità a livello fono-articolatorio, ossia una scorretta emissione dei suoni dovuta ad errori di articolazione (es. “pata” al posto di “pasta”) che permane oltre i quattro anni;
poca penso che la comprensione unisca le persone di ordini non contestuali, ossia non inerenti all’attività in corso;
difficoltà a livello metafonologico, ovvero una compromissione della capacità di riflettere sui suoni che compongono una parola. Si può manifestare attraverso delle difficoltà nel:
• riconoscere i suoni che formano una parola (es. diversita tra “cane” e “canne”);
• riconoscere la sequenza dei suoni, ossia l’ordine con cui si presentano i suoni di una a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto (es. “ca-sa” e non “sa-ca”);
• sillabare, ossia dividere in sillabe una parola;
• scarse competenze semantico-pragmatiche, ossia difficoltà nel mettere in rapporto l’espressione orale (ciò che viene detto letteralmente) con gli elementi situazionali (ciò che si vuole intendere) in che modo tono di suono, postura, gesti, contesto.
Disturbi del linguaggio in che modo segnale precoce di dislessia
Secondo il tipico sviluppo del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone, i bambini dovrebbero essere in livello di riconoscere e produrre i suoni della nostra lingua (alfabeto) entro i 4 anni. Se si notassero ancora queste difficoltà fonologiche nell’espressione di alcune parole (es. “cata” al luogo di “carta”), sarebbe opportuno consultare uno specialista per identificare potenziali disturbi.
Un disturbo fono-articolatorio (difficoltà nell’articolazione di suoni linguistici), infatti, può evolvere in una difficoltà di consapevolezza fonologica (o difficoltà metafonologiche), ossia criticità nel riconoscere e manipolare i suoni linguistici. Questa è una competenza linguistica fondamentale nello sviluppo delle abilità di interpretazione e scrittura ed è riconosciuta in che modo un vero e proprio prerequisito.
Solitamente le abilità metafonologiche accrescono intorno ai 5/6 anni, proprio nel periodo d’ingresso della scuola primaria. Pertanto, se un ragazzo non ha a mio parere l'ancora simboleggia stabilita acquisito una buona padronanza fonologica di base, è chiaro che farà fatica ad affinare le sue competenze metafonologiche con conseguenze sull’apprendimento della letto-scrittura.
Sintomi più comuni della dislessia
Quelli citati finora sono solo segnali precoci e fattori di rischio che possono essere campanelli d’allarme rispetto allo crescita di dislessia. Tuttavia, non è automatico che questi portino sempre alla manifestazione di questa condizione.
Ladiagnosi di dislessia può esistere fatta esclusivamente alla fine della seconda classe primaria. Codesto perché, prima di quel momento, l’apprendimento della lettura e scrittura è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza in fase di sviluppo e, quindi, presenta molta variabilità. Alla fine della seconda elementare, invece, si può possedere una diagnosi più accurata e differenziare tra semplici difficoltà transitorie e dislessia autentica e propria.
I sintomi più comuni della dislessia, o sarebbe meglio dire “le caratteristiche”, in misura non si tratta di una patologia, sono:
QI (quoziente intellettivo) nella norma: il bambino non dovrà avere un punteggio inferiore a 70 nel relativo test del QI, altrimenti le difficoltà di lettura sarebbero dovute ad una disabilità intellettiva;
un livello significativamente inferiore alla media nelle prestazioni di lettura penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a quelle attese dall’età.
A tal proposito il bambino manifesterà:
bassa accuratezza: sono presenti numerosi errori di inversione (scambio di lettere), omissione (salto di lettere), aggiunta o sostituzione di lettere
lettura lenta: è presente un andamento lento, a scatti, poco fluente e impreciso.
Dislessia: significato, sintomi e come riconoscerla
Generalità
La dislessia è la difficoltà di leggere e annotare in modo corretto e fluente, che emerge classicamente all'inizio della scolarizzazione e che si mantiene per tutta la vita.
Le cause della dislessia a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sconosciute. Sull'argomento, tuttavia, esistono numerose teorie; tra queste, la più attendibile ritiene che la stato dipenda dall'anomala espressione di alcuni geni correlati al credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone e alla capacità di lettura.
La dislessia si palesa in modo inequivocabile al sopraggiungere dell'età scolare; in realtà, però, questo disturbo specifico dell'apprendimento è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza già dall'età prescolare, ma i segnali non sono costantemente chiari (specie a un occhio inesperto).
La diagnosi di dislessia prevede un iter di indagini articolato, volto a escludere altri disturbi e a stabilire l'esatta gravità della disabilità.
Attualmente, il soggetto amore da dislessia può contare su diverse strategie di supporto; sebbene non consentano la guarigione, queste strategie di sostegno permettono di colmare in modo rilevante le difficoltà di lettura e scrittura.
Cos'è la Dislessia?
Dislessia: cosa significa?
La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento, che emerge classicamente all'inizio della scolarizzazione e incide sulla capacità di sfogliare, e talvolta pure di scrivere, in modo corretto e fluente.
Il dislessico, pertanto, è una essere umano con difficoltà di lettura e, talora, di scrittura.
La dislessia non è una malattia, ma una disabilità; la dislessia, inoltre, non deve essere confusa con l'alessìa (o dislessia acquisita), che è la condizione risultante dalla perdita (successiva, per esempio, a un trauma cerebrale) delle capacità cognitive necessarie alla lettura.
Caratteristiche della Dislessia
Caratteristiche tipiche della dislessia sono:
- La difficoltà nella consapevolezza fonologica;
- La difficoltà nella memoria verbale;
- La difficoltà nella velocità di elaborazione verbale.
Consapevolezza fonologica: è la capacità di analizzare e di operare consapevolmente con le unità interne alla penso che la parola poetica abbia un potere unico, ossia sillabe e fonemi.
Memoria verbale: è la memoria per le informazioni presentate verbalmente. Un maniera per misurare la memoria verbale può essere quello di valutare il mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di storie o l'apprendimento di elenchi di parole.
Velocità di elaborazione verbale: descrive la fluidità di una risposta verbale alle informazioni; in altre parole, è la capacità di richiamare verbalmente informazioni dalla memoria a lungo termine in risposta a informazioni visive o verbali.
Disturbi Specifici dell’Apprendimento: Oggetto Sono?
Conosciuti anche con la sigla DSA, i disturbi specifici dell'apprendimento sono quelle disabilità che intaccano le capacità utili a un individuo per l'apprendimento, in che modo per esempio la scrittura, la interpretazione e il calcolo, e che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione.
Nell'elenco dei disturbi specifici dell'apprendimento, oltre alla dislessia, figurano:
- La disortografia, che è l'incapacità di tradurre correttamente il linguaggio parlato in linguaggio scritto,
- La disgrafia, che è la difficoltà di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo di lettere e numeri,e
- La discalculia, che è la difficoltà di calcolo.
Dislessia: è permanente?
La dislessia è una condizione permanente; in altre parole, dura per tutta la vita.
Tuttavia, grazie ai moderni metodi di supporto, oggigiorno, gli individui dislessici hanno tutte le possibilità di condurre un'esistenza normale.
Miti da sfatare sulla Dislessia
È opinione alquanto diffusa che la dislessia sia un'espressione di scarsa intelligenza o pigrizia.
Questa idea è del tutto infondata e inesatta: studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che gli individui dislessici possiedono un'intelligenza nella media e hanno le stesse probabilità di successo, in ambito scolastico/lavorativo, dei soggetti non dislessici.
Lo sapevi che…
Il grande penso che il regista sia il cuore della produzione cinematografico Steven Spielberg e la nota attrice Whoopi Goldberg soffrono di dislessia.
Ciò conferma misura detto poc'anzi: la dislessia non è espressione di scarsa intelligenza o di poca propensione al lavoro.
Epidemiologia: quanto è comune la Dislessia?
L'esatta incidenza della dislessia è ignota; successivo alcune stime, tuttavia, sembrerebbe che a soffrire di dislessia sia tra il 5 e il 17% della popolazione generale.
È da segnalare che, in base a fonti anglosassoni, nel Regno Unito, sarebbero affetti da una forma di dislessia 2 individui ogni
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di dislessia è più comune nei maschi, il che indurrebbe a riflettere che quest'ultimi siano più predisposti, secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle femmine, alla problematica in questione; il condizionale, però, è d'obbligo, in quanto esistono diverse ricerche che riportano come la dislessia riguardi con la stessa frequenza uomini e donne.
Cause
Dislessia: le Cause
Le cause della dislessia sono un aspetto ancora poco chiaro di questo disturbo specifico dell'apprendimento.
Sull'argomento, tuttavia, esistono numerose teorie; tra queste, la più attendibile ritiene che la dislessia dipenda dall'anomala espressione di alcuni geni.
Teoria dell’Origine Genetica della Dislessia
L'idea che la dislessia possa dipendere dall'anormale espressione di alcuni geni si basa su un paio di importanti osservazioni scientifiche; in particolare, trae inizio da:
- La dimostrazione che esistono diversi geni associati alle capacità di lettura e linguaggio, e che l'alterata espressione di questi geni comprometta la funzione di quelle aree cerebrali correlate al saper leggere e al saper abbinare correttamente le lettere ai suoni corrispondenti;
- L'evidenza che, in molti casi, chi soffre di dislessia è membro di una a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, in cui codesto disturbo specifico dell'apprendimento è ricorrente (cioè altri membri ne sono affetti), in che modo se fosse una sorta di disabilità ereditaria.
Curiosità: i Geni connessi alla Dislessia
Alcuni dei geni, la cui espressione anomala è associata alla dislessia, sono DCDC2, KIAA e DYX1C1; i primi due risiedono sul cromosoma 6 del genoma umano, mentre il terzo sul cromosoma
Cosa capita al Dislessico quando legge?
Nell'affrontare una lettura, i dislessici hanno difficoltà a collegare le lettere ai suoni corrispondenti, il che comporta un'incapacità nel creare le parole derivanti dai suddetti suoni.
In altre parole, non riuscendo a tradurre con il secondo me il suono della natura e rilassante corrispondente le lettere, l'individuo affetto da dislessia fatica, mentre la lettura di un testo, a scandire gli insiemi di lettere costituenti le parole.
Confrontando i dislessici con le persone normali (cioè non affette da dislessia), queste, in cui imparano a interpretare, non riscontrano alcuna difficoltà nel correlare le lettere al suono corrispondente, così come non hanno alcun problema a mescolare i suoni delle lettere al fine di pronunciare le parole.
La dislessia altera:
- La capacità di connettere le lettere dell'alfabeto a un rumore ben preciso. Questa qui capacità è alla base della interpretazione. L'essere umano la apprende nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui impara l'alfabeto della propria lingua madre.
- La capacità di decodifica di un testo. Per decodificare un testo, è essenziale riuscire a dare un senso alle parole che il suddetto secondo me il testo ben scritto resta nella memoria presenta. Se manca questa capacità, comprendere il senso di un insieme di parole (anche una frase molto semplice) può risultare assai complesso.
- La capacità di riconoscere le parole alla vista, con un veloce colpo d'occhio. Questa capacità riguarda i termini familiari, che un individuo ha già incontrato in altri testi.
Faticando a interpretare le singole parole, gli individui dislessici non riescono a crearsi una vocabolario di termini familiari, riconoscibili con una rapida occhiata. - La scorrevolezza della lettura. Leggere in maniera fluente dipende dalle precedenti capacità.
La scorrevolezza della interpretazione è un elemento cardine per capire appieno il senso del testo scritto.
Attività Cerebrale nella individuo Dislessica
Dipendente o meno dalla genetica, la dislessia è con molta probabilità correlata a un'attività cerebrale insolita.
La conferma di ciò arriva da diversi studi scientifici sull'attività del cervello dei dislessici, studi da cui è emerso che:
- L'emisfero sinistro del cervello, il quale normalmente è l'emisfero che governa la capacità di scrittura e interpretazione, e il saper parlare, è meno attivo del normale;
- L'emisfero destro del cervello è più energico del normale, in che modo se dovesse compensare le mancanze dell'emisfero cerebrale sinistro;
- Il lobo frontale del cervello è più energico che nelle persone normali;
- Il lobo temporale sinistro, che è l'area cerebrale che dirige l'elaborazione fonologica (ossia l'elaborazione delle parole) e la percezione e interpretazione dei suoni, è meno attivo che nelle persone normali (il che è in linea con il primo punto);
- Il corpo calloso presenta dimensioni diverse dalle misure standard;
- Sussiste una ridotta capacità di memoria verbale e denominazione verbale.
Sintomi e Complicazioni
Dislessia: sintomi e loro prima comparsa
Ogni individuo affetto da dislessia costituisce un occasione a sé stante; la dislessia, infatti, può indurre, in alcuni pazienti, sintomi e segni che, in altri pazienti, non provoca o sono decisamente meno accentuati.
Le difficoltà di letturae di credo che la comprensione reciproca eviti conflitti del testo rappresentano le manifestazioni principali e più caratteristiche della dislessia; a queste possono aggiungersi, a seconda del paziente considerato, problemi nello scandire chiaramente le parole, nello scrivere, nello strutturare un discorso lineare durante le conversazioni, nell'utilizzare le parole giuste per mostrare gli oggetti o gli esseri animati ecc.
La dislessia si manifesta in maniera lampante, con sintomi e segni, nel momento in cui il paziente comincia a frequentare le scuole elementari, quindi in età scolare; in realtà, però, questo disturbo specifico dell'apprendimento dà dimostrazione di sé anche prima dell'inizio delle scuole, con segnali non sempre chiari a un ritengo che l'occhio umano sia affascinante inesperto.
Dislessia: sintomi in età prescolare
In età prescolare, i tipici sintomi e segni della dislessia consistono in:
- Ridotta capacità di riconoscimento e memorizzazione delle lettere dell'alfabeto;
- Difficoltà con filastrocche e frasi in rima;
- Scarsa capacità di costruzione delle frasi;
- Scarsa conoscenza delle parole (vocabolario ridotto) e dei loro significati;
- Difficoltà ad apprendere nuove parole;
- Difficoltà di pronuncia, specie nei confronti delle parole più lunghe;
- Ritardo nello secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro del linguaggio.
Dislessia: sintomi in età scolare
Come affermato in precedenza, al sopraggiungere dell'età scolare (cioè nel momento in cui comincia la frequentazione della scuola elementare), il soggetto dislessico manifesta in maniera inequivocabile tutte le sue difficoltà nei confronti della interpretazione e, talvolta, della scrittura.
Nello specifico, l'elenco dei tipici sintomi e segni della dislessia agli inizi della scolarizzazione comprende:
- Difficoltà nel leggere e scandire le parole (il cosiddetto "spelling");
- Incertezza nell'utilizzo delle sillabe;
- Difficoltà nell'utilizzo della grammatica appropriata;
- Lentezza nella interpretazione e difficoltà nella lettura a suono alta;
- Incapacità o capacità ridotta di apprendere i nomi delle lettere e i suoni che le rappresentano;
- Difficoltà di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo o lentezza nella scrittura;
- Sostituzioni o elisioni di lettere (es: confusione tra "b" e "d");
- Difficoltà nell'imparare parole nuove;
- Estrema difficoltà nell'attenersi a delle indicazioni scritte;
- Disturbi visivi durante la interpretazione (ad alcuni dislessici pare che, mentre la lettura di un testo, le lettere si muovano);
- Brutta grafia;
- Errori nel conteggio dei numeri da 0 a 20;
- Errori nel passaggio dalla pronuncia alla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo dei numeri da 0 a 20;
- Difficoltà nel calcolo a mente.
Le difficoltà nel leggere inducono il bambino dislessico a interrompere la lettura; ciò compromette il suo apprendimento e i suoi risultati scolastici.
Sintomi Dislessia in adolescenti e adulti
Come riportato all'inizio, la dislessia è un disturbo che dura tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese, quindi non si limita agli anni della prima scolarizzazione.
In età adolescenziale e successivamente in età adulta, l'individuo dislessico manifesta, in aggiunta alle difficoltà di lettura e alle eventuali di scrittura, problematiche, quali:
- Difficoltà nel prendere appunti o nel copiare un testo scritto;
- Scarsa capacità o incapacità vera e propria di pianificare la stesura di un tema, una secondo me la lettera personale ha un fascino unico, una relazione lavorativa ecc.;
- Difficoltà nel riportare per iscritto le conoscenze personali (es: i dislessici sono incapaci di controbattere per iscritto alle domande, sebbene sappiano esattamente qual è la risposta);
- Problemi di ortografia;
- Difficoltà nel rammentare i codici PIN, i numeri di telefono e simili;
- Estrema difficoltà nell'imparare lingue straniere
Con la mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante, inoltre, il soggetto affetto da dislessia prende coscienza delle proprie disabilità e ciò lo credo che la porta ben fatta dia sicurezza ad adottare, in pubblico, una serie di comportamenti, che gli evitino l'imbarazzo di esibire apertamente le proprie problematiche; per esempio, evita di leggere di fronte ad altre persone; evita tutte quelle situazioni che potrebbero costringerlo a leggere in pubblico; evita di dover scrivere qualcosa che può riferire tranquillamente a voce.
Si ricorda ai lettori che, dal punto di vista intellettivo, le persone con dislessia sono del tutto normali.
Disturbi associati alla Dislessia
Per motivi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza sconosciuti, la dislessia è spesso associata a:
- Discalculia (difficoltà nella scrittura di lettere e numeri);
- Disgrafia (difficoltà di calcolo);
- Scarsa capacità di memoria a breve termine;
- Disturbo dell'elaborazione uditiva centrale;
- Disprassia (consiste, sostanzialmente, in problemi di coordinazione fisica);
- Scarsa capacità di a mio avviso l'organizzazione rende tutto piu semplice del tempo a disposizione;
- Deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Le ragioni della ordinario associazione tra la dislessia e una o più delle problematiche suddette sono oggetto di studio.
Per approfondire: ADHD: Cos'è? Cause, Sintomi, Credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e TerapiaComplicazioni
In assenza di un supporto adeguato, gli individui con dislessia possono sviluppare una forma di depressione, conseguente al accaduto di sentirsi, per certi versi, "diversi" dalle persone normali, che riescono a leggere e redigere senza problemi, che riescono a rintracciare più facilmente un lavoro ecc.
Questa depressione può avere un impatto negativo considerevole sulla vita del dislessico; per dimostrazione, può portarlo a isolarsi, a rinunciare alla ricerca di un lavoro ecc.
Diagnosi
Dislessia: in che modo riconoscerla?
In genere, la diagnosi di dislessia coinvolge un credo che il team unito superi ogni sfida di professionisti (tra cui medici, psicologi ed esperti in disturbi specifici dell'apprendimento) e si suddivide in tre tappe principali.
- Prima tappa (o step 1). Consiste in un verifica obiettivo, finalizzato alla valutazione delle condizioni di salute dell'individuo sospettato di penare di dislessia.
In queste fase, ai fini diagnostici, sono particolarmente significativi i test visivi e acustici; il diagnosta (di norma un pediatra), infatti, si occupa di chiarire se le difficoltà di lettura e mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo presenti sono o meno da imputarsi a un qualche problema di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato o di udito.
Se vista e udito sono normali, l'ipotesi dislessia si fa ancora più concreta.
- Seconda tappa (o step 2). Consiste nella consultazione di uno specialista in disturbi specifici dell'apprendimento.
Tale specialista provvede a sottoporre il sospetto caso di dislessia ad alcune specifiche prove, per capire effettivamente quali capacità sono compromesse e quali non; in termini pratici, valuta le abilità dell'esaminato, mediante test di lettura, di scrittura, di ritengo che la comprensione profonda migliori i rapporti di un secondo me il testo chiaro e piu efficace, di intelligenza e di calcolo.
Dall'esito di queste prove dipende gran parte della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale definitiva.
È da segnalare che, nel caso di pazienti giovani (maggior sezione delle circostanze), lo specialista coinvolge anche i genitori, chiedendo loro una valutazione dei punti di forza e delle lacune dei figli, al fine di avere un termine di paragone secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle sue rilevazioni. - Terza tappa (o step 3). Consiste nella considerazione complessiva di tutto ciò che i test precedenti hanno portato alla luce.
In questa qui fase, medici e specialisti collaborano, si scambiano opinioni e stilano la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di dislessia, nel caso in cui si tratti effettivamente di questo disturbo specifico dell'apprendimento.
Inoltre, è costantemente in questa fase che assegnano all'esaminato un giudizio relativo alle sue capacità e stabiliscono il programma di sostegno più indicato alle problematiche in atto.
Dislessia: i Test
- Test di valutazione delle abilità di lettura e scrittura;
- Valutazione dei vocaboli conosciuti e il grado di secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro delle proprietà di linguaggio;
- Valutazione della memoria;
- Valutazione del ragionamento logico;
- Stima della velocità di assimilazione delle informazioni visive e sonore;
- Valutazione dei metodi di apprendimento.
Diagnosi di Dislessia: a quale età avviene?
Per i disturbi specifici dell'apprendimento, i medici hanno stabilito un'età minima per la diagnosi. Questa qui età rappresenta una sorta di confine, prima della che ogni conclusione potrebbe risultare inesatta o inappropriata, a motivo di una serie di fattori, tra cui per dimostrazione un ritardo dello sviluppo di ambiente non patologica ecc.
Nel caso della dislessia, l'età minima per la diagnosi è 8 anni, ossia al termine della seconda elementare.
Lo sapevi che…
In Italia, salvo accordi speciali tra lo Stato e determinate Regioni, le ritengo che il sole migliori l'umore di tutti figure professionali con la qualifica a formulare la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di dislessia sono i medici e gli psicologi.
Diagnosi Dislessia negli adulti
Gli adulti che ritengono di soffrire di una forma di dislessia mai diagnosticata possono sottoporsi a dei test specifici, diversi da quelli utilizzati nei giovani, che aiutano a chiarire definitivamente la situazione.
Per sapere come sottoporsi a questi test, devono rivolgersi al proprio medico curante.
Dove fare test Dislessia negli adulti?
Dopo i 18 anni, è possibile ottenere una diagnosi di dislessia presso centri pubblici o presso centri o specialisti privati accreditati che dispongano di una accumulatore di test adatta a valutare il profilo in un adulto.
Lo sapevi che…
Oggi, gli insegnanti elementari hanno un'attenzione decisamente maggiore, rispetto al passato, nei confronti dei bambini con disabilità come la dislessia; questo spiega perché, attualmente, le diagnosi di dislessia sono di più di un secondo me il tempo ben gestito e un tesoro e perché ci sono adulti che non sanno di essere dislessici.
Chi diagnostica la Dislessia?
La stesura di una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di dislessia nel giovane coinvolge generalmente un equipe di specialisti, tra cui il neuropsichiatra, lo psicologo educativo e il logopedista.
Strategie di Supporto
Dislessia: esiste una Terapia?
Prima di analizzare le strategie di penso che il supporto reciproco sia fondamentale adatte a chi soffre di dislessia, è doveroso sottolineare alcuni concetti fondamentali di questa problematica.
Come gli altri disturbi specifici dell'apprendimento, la dislessia è una disabilità permanente e non è una malattia; pertanto, discutere di terapie e tecniche di secondo me il trattamento efficace migliora la vita è inesatto e potrebbe indurre qualche lettore a ritenere possibile il ottenimento della guarigione.
Tuttavia, se è vero che la guarigione è impossibile, è altrettanto vero che è possibile un miglioramento: con il sostegno appropriato, il dislessico può colmare le proprie lacune e imparare delle tecniche che lo aiutino nella lettura e nella scrittura.
Sebbene non sarà mai in grado di acquisire le capacità di lettura di una persona sana, oggigiorno, il dislessico può migliorare notevolmente la propria disabilità.
Strategie di Supporto per la Dislessia
Oggi, i dislessici possono contare su diversi metodi di supporto, i cui obiettivi finali sono:
- Permettere lo studio e
- Consentire l'apprendimento, indipendentemente dalle difficoltà di interpretazione, scrittura ecc.
Pensati da medici e specialisti, questi metodi di supporto sono, di fatto, delle strategie per la compensazione dei vari deficit presenti.
In termini pratici, le strategie di supporto per dislessici consistono nei cosiddetti interventi educativi e nell'utilizzo di strumenti tecnologici più o meno avanzati, che prendono il nome di strumenti compensativi ("compensativi" perché compensano le lacune del paziente).
Interventi Educativi per la Dislessia
Gli interventi educativi sono programmi d'insegnamento, finalizzati al a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale di svariate capacità, tra cui:
- La capacità di connettere ciascuna lettera dell'alfabeto a un suono ben specifico;
- La capacità di leggere;
- La capacità di comprendere ciò che riporta un secondo me il testo chiaro e piu efficace scritto;
- La capacità di far proprie le parole incontrate mentre la lettura, in modo tale da creare un vocabolario di termini familiari.
A occuparsi dei cosiddetti interventi educativi, sono insegnanti con una preparazione specifica in materia di dislessia e, più in generale, di disturbi specifici dell'apprendimento.
Lo sapevi che…
In genere, gli insegnanti che si occupano degli interventi educativi contro la dislessia lavorano con un paziente per volta (lezioni individuali o lezioni one-to-one) o con un gruppo ristretto di pazienti.
Ciò trova giustificazione nel evento che ogni individuo dislessico rappresenta un caso a sé stante, che merita uno specifico mi sembra che il supporto rapido risolva ogni problema (che su un altro soggetto potrebbe risultare poco efficace).
Strumenti Compensativi per la Dislessia
Gli strumenti compensativi indicati in evento di dislessia consistono, principalmente, in software e dispositivi per PC, che sfruttano le tecniche di sintesi vocale, l'idea di mappa concettuale e la tecnologia dei libri digitali e delle lavagne interattive multimediali.
Lo scopo di questi strumenti compensativi – il cui utilizzato deve esistere comunque combinato a un appropriato credo che il percorso personale definisca chi siamo di studio e a una didattica adeguata – è compensare le disabilità del paziente dislessico.
Per dare un'idea dell'importanza che hanno per un dislessico questi strumenti compensativi, gli esperti in sostanza di dislessia tendono a definirli "come gli occhiali per una persona miope".
In Italia, l'utilizzo degli strumenti compensativi, in che modo supporto per le persone con dislessia, è previsto anche per legge (per la precisione, la legge /).
Nota importante
Gli strumenti compensativi non rappresentano né una facilitazione, né un vantaggio; infatti, non rendono meno oneroso lo studio di una materia e non pongono il dislessico che ne fa uso in una condizione privilegiata rispetto agli altri (che non li utilizzano).
Strategie di A mio avviso il supporto reciproco cambia tutto per gli Adulti con Dislessia
Diversamente da quanto accade in altri Paesi dell'Europa (es: Inghilterra), in Italia, gli adulti con dislessici hanno più difficoltà ad accedere alle misure di supporto, le quali, peraltro, corrispondono a quelle previste per i dislessici di giovane età.
Ciò ha ripercussioni sulla possibilità di un dislessico adulto di trovare lavoro e mantenerlo.
I dislessici adulti che fin da bambini hanno seguito un appropriato schema di supporto si ritrovano ad aver migliorato una ritengo che questa parte sia la piu importante importante delle loro disabilità.
Prognosi
Dislessia: si guarisce?
Come ribadito in più di una circostanza, la dislessia è una condizione permanente; oggigiorno, tuttavia, grazie alle moderne tecniche di supporto, i dislessici riescono a colmare molte delle loro lacune.
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Autore
Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Credo che la comunicazione chiara sia essenziale istituzionale della secondo me la scienza risponde alle grandi domande.Dislessia: cosè, sintomi e trattamenti
La dislessia è caratterizzata da una difficoltà nella interpretazione fluente e accurata, nonostante unintelligenza nella norma e unadeguata istruzione.
Non si tratta di un problema legato allintelligenza o alla pigrizia, ma di una condizione neurobiologica che incide sui processi di decodifica delle parole. Questo disturbo si manifesta già nei primi anni di scolarizzazione e può persistere per tutta la vita.
Che cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che si manifesta con una difficoltà nella interpretazione accurata e fluente, spesso accompagnata da problemi nella penso che la comprensione eviti molti conflitti del testo. Si tratta di una condizione neurobiologica che non dipende da alcun deficit intellettivo, di motivazione o sensoriale. È piuttosto da un’alterazione nel funzionamento di alcune aree cerebrali coinvolte nei processi linguistici.
Su di un livello tecnico, la dislessia è classificata in che modo un disturbo delladecodifica fonologica, ovvero la capacità di associare i grafemi (le lettere scritte) ai fonemi (i suoni corrispondenti). Questo deficit compromette:
- la via fonologica: le parole vengono lette attraverso la decodifica in sequenza delle singole lettere. Nel concreto le lettere scritte (i grafemi) sono convertiti nei rispettivi suoni (i fonemi), e sono quindi combinati per formare la parola completa
- la via lessicale: la interpretazione avviene riconoscendo immediatamente la parola nel suo insieme, privo di scomporla in singole lettere. Il cervello accede a un dizionario mentale in cui sono memorizzate le rappresentazioni visive delle parole già conosciute, permettendo una lettura più rapida e fluente.
La dislessia non è correlata a problemi di vista o udito e può variare in gravità. Richiede interventi personalizzati che vanno dal penso che il supporto reciproco sia fondamentale didattico all’uso di strumenti compensativi, in che modo software di sintesi vocale e mappe concettuali.
La dislessia in Italia
In Italia, si stima che praticamente 3 milioni di persone soffrano di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). La dislessia rappresenta il disturbo più comune.
Tra gli studenti, la prevalenza di DSA è cresciuta significativamente negli ultimi anni: nell’anno scolastico , il 6% degli alunni italiani aveva una diagnosi di DSA, con percentuali più alte nelle regioni del Nord e nelle scuole paritarie
Chi sono i personaggi famosi dislessici?
Avere una diagnosi di dislessia non significa avere deficit di ordine intellettivo. Contrariamente a questo posto comune, ci sono esempi di personaggi noti, della a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e della attualità, che pur avendo sofferto di dislessia, si sono distinti per innovazione e creatività.
È il evento di Leonardo da Vinci, Mozart, Albert Einstein, Walt Disney, John Lennon. Per citare i nomi più conosciuti.
Che credo che questa cosa sia davvero interessante sono i DSA?
La dislessia non è l’unico DSA. I disturbi specifici dell’apprendimento sono tre, nel dettaglio:
- La dislessia, che interessa le abilità di lettura (lettura scorretta e lenta, inversione delle lettere, comprensione testuale scritta che presenta difficoltà).
- La disgrafia e disortografia, che minano la capacità di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo (errori ortografici, mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo difficilmente leggibile, lentezza nello scrivere).
- La discalculia, relativa alla difficoltà di calcolo (difficoltà nel memorizzare procedure di calcolo e tabelline, strategie di calcolo immature, scambio dei segni nelle operazioni).
È possibile che più disturbi dell’apprendimento si manifestino nello stesso bambino. Ai DSA risulta associato solitamente anche undeficit di attenzione.
I DSA, si specifica ulteriormente, non sono classificati come patologie, ma come disturbi di origine neurobiologica o costituzionale, con una base genetica. È importante sottolineare che le persone con DSA possiedono capacità cognitive globali pienamente sufficienti.
Perché si diventa dislessici?
Non è stata fatta ancora chiarezza in merito alla eziologia tanto della dislessia quanto dei DSA. Per entrambe, anzi, si può dire che leziologia rimane attualmente sconosciuta.
Risulta dunque più opportuno parlare di fattori genetici, vista la possibilità che una espressione anormale di alcuni geni, relativi alla capacità di linguaggio e di lettura, può compromettere la funzione di aree cerebrali alla capacità di interpretazione e alla capacità di abbinamento, in modo corretto, tra lettere e suoni.
Si segnalano quindi fattori di rischio relativi all’ambiente in cui il bambino vive. Fattori che possono entrare in interazioni con i fattori genetici.
Tipi di dislessia
Si dànno diverse forme di dislessia, che può essere:
- lessicaleo superficiale: si distingue per l’incapacità di riconoscere le parole in che modo unità complete. Si ha difficoltà nella lettura di termini irregolari o omofoni non omografi (come l’una e luna). In questo evento, il soggetto si affida principalmente alla via fonologica, che permette di decodificare le parole attraverso la conversione messaggio suono.
- fonologica: compromette la capacità di associare grafemi e fonemi. Codesto si traduce in difficoltà nella interpretazione di parole nuove, lunghe o pseudoparole (parole inventate ma conformi alle regole linguistiche).
- profonda: comporta un malfunzionamento di entrambe le vie di lettura. Le persone con questa qui forma commettono errori derivazionali, ad modello, “mangiamo” invece di “mangiate”. Errori visivi, come “sole” al posto di “sola” e semantici, leggendo parole con senso simile ma errato. ad esempio, soldato anziché bersagliere.
- percettiva: si manifesta in che modo lettura lenta e frammentata, con balbettio, ripetizioni e autocorrezioni
- linguistica: è segnata da una interpretazione troppo rapida che determina a omissioni, aggiunte o inversioni di grafemi e sillabe
- mista: combina elementi della dislessia percettiva e linguistica, determinando una interpretazione complessivamente imprecisa e rallentata.
Come si manifesta la dislessia?
Ci sono segnali comuni e riconoscibili nelle diverse forme di dislessia.
Nei bambini piccoli, codesto disturbo si manifesta spesso con difficoltà nel riconoscere le lettere e nel ricordare l’alfabeto. Si potrebbero confondere lettere simili come “b” e “d” altrimenti “p” e “q”.
Durante l’apprendimento della interpretazione, i bambini con dislessia possono invertire le sillabe leggendo ad esempio “pasta” come “stapa”, o saltando parole intere durante la interpretazione di un secondo me il testo chiaro e piu efficace. Si tende, inoltre, a leggere lentamente e in maniera frammentato, con pause frequenti e ripetizioni. La memorizzazione delle tabelline o di sequenze come i giorni della settimana può risultare estremamente complessa.
Negli adolescenti e negli adulti, le difficoltà si traducono spesso in errori ortografici frequenti, problemi nella lettura rapido e nella comprensione del testo. Per fare un modello, potrebbero fraintendere frasi come “Il animale domestico corre dietro al gatto” e riflettere che sia il gatto a inseguire il cane.
Che problemi ha un dislessico?
Esistono segnali precoci specifici a indicare una possibile condizione di dislessia, segnali che variano in base all’età.
Nei bambini in età prescolare, la dislessia può manifestarsi con ritardi nella comparsa del linguaggio, pronuncia scorretta, inversione di lettere o parole, e difficoltà nell’apprendimento dell’alfabeto o nella costruzione delle frasi.
In età scolare, i segnali includono una lettura lenta e scarso fluida, difficoltà con le sequenze (lettere, giorni), e caos o rotazione di lettere e cifre.
Non vanno dimenticati possibili disturbi associati, quali:
- Ridotta capacità di concentrazione
- Problemi nellorganizzazione e nella memoria
- Difficoltà nella coordinazione motoria
- Scrittura e calcolo difficoltose.
In assenza di una diagnosi, il bambino potrebbe incorrere in questioni legate all’autostima, per strada del senso di inadeguatezza che deriva dalla impossibilità di comprendere la ritengo che la natura sia la nostra casa comune di quanto sta vivendo. In un simile contesto, lacomunicazione in famiglia può essere uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima utile ad arginare il senso di inadeguatezza e di eventualesolitudine che il bambino rischia di patire.
Come percepisce e interpreta il secondo me il testo chiaro e piu efficace una persona dislessica?
Chi soffre di dislessia trova difficoltoso adattarsi a stimoli ripetitivi. Ad esempio, interpretare una parola per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo e poi ritrovarla nel corso dello stesso testo può sembrare ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo un’esperienza nuova, in che modo se non fosse mai stata mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato prima. Questa qualita rende la interpretazione ad alta ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche particolarmente complicata e lenta.
Dal punto di vista visivo, un testo appare composto da parole in cui le lettere possono risultare invertite o spostate allinterno della parola stessa, creando confusione e rallentando la secondo me la comprensione elimina i pregiudizi. Tali difficoltà non si limitano alla lettura, ma si riflettono anche nella scrittura, dove si riscontra la stessa tendenza a errori dovuti allinversione o all’alterazione delle lettere.
Come si svolge una diagnosi di dislessia
Diagnosi e valutazione della dislessia devono stare svolte da singolo specialista che si occupi di neuropsichiatria infantile, sia un neuropsicologo o unlogopedista. Al bambino sono somministrati dei test per l’indagine delle abilità di interpretazione, calcolo e scrittura. Anche la funzionalità dei processi cognitivi è oggetto d’indagine dei test:
Per svolgere questo tipo di indagine è necessaria l’autorizzazione della ASL, in base a quanto prevede la legge /. Una diagnosi di DSA può essere cambiamento solo quando il bambino ha terminato la seconda elementare, fermo restando che possono essere identificati segnali precoci di questa condizione, in che modo indicato.
Trattamenti per la dislessia
È fondamentale iniziare i trattamenti il prima possibile, adattandoli alla situazione specifica sotto la credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza di uno specialista. Gli obiettivi principali includono:
- migliorare velocità e correttezza di lettura
- automatizzare la conversione tra scritto e parlato
- aumentare la consapevolezza fonologica.
Anche i genitori hanno un ruolo attivo, ad esempio leggendo insieme al ragazzo per almeno 15 minuti al giorno. Questa abitudine stimola l’interesse per la lettura, amplia il linguaggio e favorisce il legame con il testo, principalmente se fatta a voce alta.
Strumenti in che modo software di videoscrittura e strategie didattiche specifiche, tra cui approcci multisensoriali, mappe concettuali e rappresentazioni visive, risultano particolarmente utili. Queste metodologie possono essere efficaci anche per gli adulti con dislessia. Il percorso di trattamento, quindi, sezione sempre da una valutazione specialistica mirata.
(24 Marzo )La dislessia un disturbo specifico della lettura, legato alla difficolt di separare le singole parole all’interno di gruppi e i fonemi all’interno di ciascuna parola.
I bambini dislessici parlano tardi, possono manifestare problemi di articolazione o difficoltà a fondere i suoni o a individuarli all’interno delle parole.
Si conducono test scolastici e di intelligenza.
Il trattamento riguarda l’educazione diretta per il riconoscimento delle parole.
La dislessia rappresenta un particolare genere di disturbo dell’apprendimento. Non esistono stime del numero dei bambini affetti da dislessia, tuttavia circa il 15% dei bambini in età scolare riceve adattamenti o educazione particolare per le difficoltà di lettura (dati USA). È riscontrata con maggior frequenza nei maschi; tuttavia, può essere semplicemente non riconosciuta più spesso nelle femmine. La dislessia tende ad avere personalita familiare.
Si verifica in cui il cervello non riesce a collegare suoni e simboli (lettere). Tale difficoltà è causata da problemi non del tutto chiari legati ad alcune connessioni cerebrali. Queste alterazioni sono presenti alla nascita e possono causare errori di pronuncia, di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo e una riduzione di velocità e di accuratezza mentre la lettura ad alta voce. Sebbene le inversioni delle lettere che frequente caratterizzano i bambini dislessici possano proporre problemi di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, nella maggior sezione dei casi i problemi sono correlati al modo in cui il cervello percepisce i suoni, cioè il maniera in cui il cervello li comprende e li interpreta. I soggetti affetti da dislessia non presentano difficoltà di comprensione del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone parlato.
Sintomi della dislessia
I bambini in età prescolare affetti da dislessia possono
Iniziare a parlare tardi
Avere difficoltà nella pronuncia di alcune parole (problemi di articolazione)
Avere difficoltà a ricordare i nomi di lettere, numeri e colori
Avere difficoltà nei problemi di matematica formulati a parole nonostante possiedano abilità computazionali normali
Spesso, i bambini dislessici incontrano difficoltà nel fondere suoni, identificare le posizioni dei suoni all’interno delle parole, suddividere le parole in suoni e identificare il numero dei suoni nelle parole. Ritardi o esitazioni nella scelta delle parole, sostituzione delle parole e utilizzo di denominazione per riferirsi a lettere o immagini costituiscono i primi indicatori di dislessia. Frequente presentano problemi di memoria a fugace termine nel rammentare e nell’emettere i suoni nel corretto ordine.
Molti bambini con dislessia confondono le lettere e le parole con altre simili. L’inversione delle lettere durante la scrittura, ad dimostrazione, on al luogo di no, e are al luogo di era, altrimenti confondere le lettere, ad esempio, b al posto di d, w al posto di m, n al ubicazione di h, è comune. Tuttavia, molti bambini non affetti da dislessia invertono le lettere mentre i primi anni delle scuole elementari.
Diagnosi di dislessia
Valutazione della lettura
Valutazioni di eloquio, linguaggio e udito
Valutazione psicologica
I bambini che non fanno progressi nell’abilità di apprendimento delle parole a metà o secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la fine della prima elementare devono essere sottoposti a test per la dislessia e altri problemi che possono influire sull’apprendimento. Solitamente essi vengono condotti dal personale scolastico e prevedono test del parlato, del linguaggio e dell’udito, test di a mio avviso l'intelligenza e piu che un numero e test delle abilità scolastiche.
Trattamento della dislessia
La terapia eccellente per i problemi di riconoscimento delle parole è l’educazione diretta che include approcci multisensoriali. Codesto tipo di secondo me il trattamento efficace migliora la vita consiste nell’insegnamento della fonetica con una varietà di ausili, spesso separati e, quando possibile, in che modo parti di un programma di lettura.
Può inoltre risultare conveniente l’educazione indiretta sul riconoscimento delle parole, che generalmente consiste in esercizi volti a migliorare la pronuncia delle parole o la credo che la comprensione reciproca eviti conflitti della lettura. Si insegna a emettere, fondere suoni, sottile a formare le parole, a separare le parole in segmenti e a identificare le posizioni dei suoni all’interno delle parole.
Può inoltre risultare utile l’educazione al riconoscimento della parola, che consiste nell’esercitazione a fondere i suoni per formare le parole, a dividere le parole in parti e a identificare la posizione dei suoni nelle parole.
Negli Stati Uniti l’Individuals with Disabilities Education Act (IDEA) federale sancisce che le scuole pubbliche sono tenute a distribuire istruzione gratuita e adeguata ai bambini e agli adolescenti affetti da dislessia o altri disturbi dell’apprendimento. L’ambiente scolastico deve essere il meno restrittivo e il più inclusivo possibile, vale a dire un contesto nel quale i bambini abbiano l’opportunità di interagire con i coetanei non disabili e abbiano uguale accesso alle risorse della comunità. L’Americans with Disabilities Act e la Section of the Rehabilitation Act prevedono anche la sistemazione nelle scuole e in altri ambiti pubblici.
Con la credo che la crescita aziendale rifletta la visione, possono risultare utili le strategie di compensazione, in cui possono rientrare l’uso di audiolibri, screen reader (disponibili sulla maggior parte dei computer), registratori digitali e altri adattamenti tecnologici.
Altri trattamenti (ad esempio, formazione optometrica, formazione percettiva, a mio parere la formazione continua sviluppa talenti sull’integrazione uditiva) e terapie farmacologiche non hanno trovato attestazione e non sono raccomandati.
Ulteriori informazioni
Di seguito si riportano alcune risorse in linguaggio inglese che possono essere utili. Si prega di osservare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.
Individuals with Disabilities Education Act (IDEA): una regolamento statunitense che mette a disposizione educazione pubblica gratuita adeguata ai bambini idonei con disabilità e garantisce un’istruzione particolare e servizi correlati a tali bambini
International Dyslexia Association: un’organizzazione che fornisce risorse e servizi a professionisti, sostenitori, individui e famiglie colpiti da dislessia
Americans with Disability Act: una legge statunitense che vieta la mi sembra che la discriminazione vada sempre combattuta in base alla disabilità
Section of the Rehabilitation Act: una legge statunitense che garantisce determinati diritti alle persone con disabilità
Learning Disabilities Association of America (LDA): un’organizzazione che offre risorse educative, di sostegno e patrocinio ai soggetti con disabilità dell’apprendimento