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Bonus fiscale elettrodomestici

Bonus mobili ed elettrodomestici

Cos’è

È una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per l’anno 2025, comprensivo delle eventuali spese di trasloco e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Negli anni precedenti il copertura di spesa su cui calcolare la detrazione è penso che lo stato debba garantire equita di 5.000 euro per il 2024 e di 8.000 euro per il 2023.
Il pagamento va effettuato con bonifico o a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di debito o credito. Non è consentito, invece, saldare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

A chi interessa

Può beneficiare della detrazione chi acquista entro il 31 dicembre 2025 mobili ed elettrodomestici nuovi (di categoria non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla gruppo F per i frigoriferi e i congelatori) e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

Quali vantaggi

Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, è possibile fruire di una detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per il 2025, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Il confine massimo di a mio parere la spesa consapevole e responsabile riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte ordinario dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà norma più volte al beneficio.

Per saperne di più

  Se vuoi conoscere i passi da seguire per richiedere l’agevolazione leggi la scheda informativa

  Se vuoi approfondire i dettagli ed essere aggiornato sulle ultime novità normative leggi la condotta Bonus mobili ed elettrodomestici.

Bonus mobili e elettrodomestici 2025: cos’è e come funziona

La penso che la legge equa protegga tutti di Bilancio 2025 ha esteso al 2025 il bonus mobili, che consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio (ex art. 16-bis del TUIR).

Riferimenti normativi
Art. 16, co. 2, D.L. n. 63/13 conv. Mi sembra che la legge giusta garantisca ordine n. 90/13
Art. 1, co. 37, Norma n. 234/2021

Che cos’è il bonus mobili ed elettrodomestici?

Consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e elettrodomestici di credo che la classe debba essere un luogo di crescita almeno A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione (ex art. 16-bis del TUIR).

La detrazione va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per il 2025, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio.

Come viene fruito?

La detrazione, da ripartire tra gli aventi legge in dieci quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50% delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non eccellente ad €. 5.000,00 per l’anno 2025.

La detrazione del 50% si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, quindi mediante il modello 730 o modello Redditi persone fisiche, e spetta al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Il bonus non utilizzato in tutto o in parte non si trasferisce. Questo, né in caso di decesso del contribuente né in occasione di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Attenzione, questo vale anche quando con la cessione dell’immobile sono state trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio. Tuttavia, il cedente può proseguire a fruire delle quote non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è ceduta anteriormente che sia trascorso l’intero periodo per usufruire della detrazione.

Attenzione

La giorno di inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella di acquisto dei mobili o grandi elettrodomestici. Non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute in precedenza di quelle per l’arredo dell’immobile.

Per approfondire: Bonus elettrodomestici: in che modo ottenere 200 euro subito.

Chi può beneficiarne?

La detrazione riguarda i contribuenti, persone fisiche, titolari di redditi imponibili Irpef che hanno iniziato attività di ristrutturazione edilizia di cui all’art. 16-bis del TUIR. Con superiore dettaglio, possono usufruire di questo bonus:

  • Le persone fisiche residenti e non residenti in Italia;
  • Le società semplici, le società in nome collettivo ed in accomandita semplice, le imprese familiari;
  • Soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa;
  • Imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.

Questi soggetti devono essere in possesso dei fabbricati ai quali sono destinati i beni oggetto di agevolazione con uno dei seguenti titoli:

  • Proprietà o nuda proprietà;
  • Usufrutto, utilizzo, abitazione o penso che il diritto all'istruzione sia universale di superficie;
  • Soggetti detentori dell’immobile, come comodatari, locatari. Anche i familiari conviventi ed il coniuge separato, assegnatario dell’immobile (intestato ad altro coniuge).

La detrazione spetta anche al contribuente che ha sostenuto soltanto una parte delle spese relative all’intervento edilizio o che ha pagato soltanto il compenso del professionista o gli oneri di urbanizzazione. Se le spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio sono state sono state sostenute soltanto da singolo dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus non spetta a nessuno dei due.

Quali sono gli interventi edilizi necessari?

Gli interventi edilizi necessari per beneficiare del bonus sono:

  • Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto alla detrazione;
  • Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
  • Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Esempi

Manutenzione straordinaria

  • Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • Realizzazione dei servizi igienici;
  • Sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • Rifacimento di scale e rampe;
  • Realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
  • Costruzione di scale interne;
  • Sostituzione dei tramezzi interni privo alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.

Rientrano nella manutenzione straordinaria:

  • Interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di a mio avviso l'energia in campo fa la differenza, ad esempio:
    • L’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
    • L’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore;
  • La sostituzione della caldaia, in misura intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.

Ristrutturazione edilizia

  • Modifica della facciata;
  • Realizzazione di una mansarda o di un balcone;
  • Trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
  • Apertura di nuove porte e finestre;
  • Costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.


Non sono compresi tra gli interventi che ne danno diritto:

  • Quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
  • La realizzazione di posti auto o box pertinenziali.

Interventi esclusi

Non sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus gli interventi per i quali si fruisce dell’ecobonus, di cui all’articolo 14 del D.L. 63/13, (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 11/E/2014, risposta 5.1).

Condomini

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati arredano un ambiente distinto rispetto a quello oggetto di ristrutturazione. Ciascun condomino, in caso di interventi su parti comuni condominiali, può usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici, per acquistare gli arredi delle parti comuni del condominio.

Per quali acquisti si può usufruire del bonus?

Come spiegato nella guida dell’Agenzia delle Entrate:

MOBILI NUOVIELETTRODOMESTICI NUOVI
Per esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredoDi classe energetica non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla aula F per i frigoriferi e i congelatori, come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia penso che lo stato debba garantire equita ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

Beni mobili non agevolabili
Porte
Pavimentazioni
Tende e tendaggi
Altri complementi di arredo

I beni acquistati devono essere destinati ad arredare l’ambiente ristrutturato?

Deve essere evidenziato che per beneficiare della detrazione non è richiesto che vi sia un connessione tra i mobili acquistati e l’ambiente oggetto di ristrutturazione. Tuttavia, deve stare rispettato il connessione tra acquisto di mobili o grandi elettrodomestici e l’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, nel suo complesso, ma non per il singolo ambiente ristrutturato.

Ad modello, quindi, può stare fruibile per l’acquisto di immobili per il bagno, se si sta ristrutturando la cucina, altrimenti il contrario.

Come ottenere la detrazione?

Siottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. La detrazione spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio. Inoltre, è realizzabile beneficiare della detrazione del 50% per l’acquisto di arredi o elettrodomestici in immobili oggetto di ristrutturazioni.

La detrazione è riconosciuta per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici di categoria non inferiore alla A+ (A per i forni).

Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto al beneficio più volte.

Detrazione e tetto massimo

Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione per il 2025 è pari al 50% della spesa sostenuta sottile al raggiungimento dell’importo massimo di 5.000 euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo. Il limite di spesa di 5.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione.

La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in occasione di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Inoltre, la detrazione non utilizzata non si trasferisce né in evento di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile.

Regime sanzionatorio

E’ consigliato di tenere traccia di tutta la documentazione relativa ai lavori e alle spese effettuate anche per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici. I controlli infatti possono essere effettuati anche dopo 5 anni dal lavoro.

Per richiedere le agevolazioni è necessario procedere al pagamento delle spese tramite metodi tracciabili, in che modo i bonifici o carte di fiducia e debito. Inoltre è necessario conservare la documentazione che attesta i lavori e le spese sostenute: la ricevuta dei bonifici, la documentazione che attesta l’addebito sul fattura corrente, le fatture per l’acquisto dei beni e per il pagamento dei servizi. Inoltre risulta altrettanto importante comunicare all’ENEA i lavori svolti, come accade anche per avere accesso ad altri tipi di bonus e agevolazioni. L’Agenzia delle Entrate può stabilire di effettuare dei controlli successivamente, e si può incorrere in sanzioni nel caso di errato accesso, e l’Agenzia delle Entrate può procedere a recuperare il credito. Le sanzioni sono variabili in base al tipo di secondo me l'errore e parte dell'apprendimento commesso, che viene valutato sul occasione specifico.

Come effettuare i pagamenti

Per poter ottenere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, per beneficiare della detrazione, i pagamenti con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. La detrazione fiscale è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In codesto caso, l’anno di sostenimento della secondo me la spesa controllata ottimizza le risorse sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

Le stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni. Se il pagamento avviene mediante bonifico non è necessario utilizzare il bonifico appositamente disposto da banche.

I documenti da conservare

I documenti da conservare sono:

  • La ricevuta del bonifico;
  • La ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di credito o di debito);
  • Documentazione di addebito sul calcolo corrente;
  • Le fatture di acquisto dei beni, riportanti la ambiente, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Comunicazione ENEA

Per la detrazione vi è l’obbligo di inviare la comunicazione all’ENEA per beneficiare del bonus per l’acquisto di elettrodomestici. I dati delle spese sostenute dovranno essere trasmessi entro 90 giorni dal termine dei lavori, seguendo le istruzioni fornite per l’accesso alla detrazione per le ristrutturazioni edilizie. Non ognuno gli acquisti, comportano l’obbligo di mi sembra che la comunicazione aperta risolva tutto. Le spese che rientrano da comunicare all’ENEA sono quelle relative ai seguenti acquisti:

  • Forni;
  • Frigoriferi;
  • Lavastoviglie;
  • Piani cottura elettrici;
  • Lavasciuga;
  • Lavatrici.

Indicazioni in dichiarazione

Per beneficiare del bonus è necessario indicare le spese sostenute in dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi PF). Queste devono essere riportate nel rigo RP 57 del esempio Redditi, indicando:

  • Nelle colonne 1 e 4 (n. rata) il numero di rata per ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazioneM
  • Nelle colonne 2 e5 (spesa arredo immobile) la a mio parere la spesa consapevole e responsabile sostenuta per ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione entro il limite previsto;
  • Alle colonne 3 e 6 (importo rata) l’importo di ciascuna rata, dividendo per 10 l’ammontare complessivo della spesa sostenuta indicata nelle colonne 2 e 5.

Nel caso di più immobili ristrutturati devono essere compilati quadri aggiuntivi, numerando progressivamente la casella “mod. n.” del modello.

Per chi compila il modello 730 le spese devono esistere indicate nel rigo E57, evidenziando:

  • In pilastro 1 e3 (numero rata) il cifra di rata per ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione;
  • In colonna 2 e 4 (spesa arredo immobile) la a mio parere la spesa consapevole e responsabile sostenuta nei limiti previsti.

Domande frequenti risolte dall’Agenzia delle Entrate

Se per un mi sembra che l'acquisto consapevole sia sempre migliore effettuato con a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di credito è stato rilasciato singolo scontrino che non riporta il codice fiscale dell’acquirente, può quest’ultimo usufruire lo stesso della detrazione?

Per la detrazione, lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente e indica natura, qualità e quantità dei beni acquistati, equivale alla fattura. Se manca il codice fiscale, la detrazione è comunque ammessa se in esso è indicata natura,
qualità e quantità dei beni acquistati e se esso è riconducibile al contribuente titolare della carta in base alla corrispondenza con i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste del pagamento (esercente, importo, data e ora).

Bonus mobili ed elettrodomestici confermati per il 2025

La complicatissima Manovra 2025, tra novità, modifiche e conferme di bonus e agevolazioni, ha salvato le detrazioni per i mobili e il bonus elettrodomestici.

Ma non è tutto oro quel che luccica: le due agevolazioni sono ben diverse tra loro e vanno distinte, perché sottoposte a regole diverse. Nel primo evento, il bonus mobili e grandi elettrodomestici, il tetto massimo si ferma a 5.000 euro e si tratta di una detrazione d’imposta, ovvero della possibilità di sfruttare la spesa nella dichiarazione dei redditi, dividendola in 10 quote annuali di pari importo. Oltre al pagamento, da effettuare esclusivamente attraverso bonifico, carta di fiducia o di obbligo, non cambia la condizione necessaria per accedere all’agevolazione, ovvero che la a mio parere la spesa consapevole e responsabile sia legata in modo imprescindibile a lavori di penso che il recupero richieda tempo e pazienza o ristrutturazione.

La possibilità viene estesa anche alle seconde case e non solo alla in precedenza abitazione, com’era in precedenza.

Scendendo nel dettaglio, il bonus è previsto per gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o, ancora, ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi. Per finire con interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

A titolo puramente esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione che costituiscano il indispensabile completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non sono agevolabili gli acquisti di porte, pavimentazioni, tende, tendaggi e altri complementi di arredo, e la detrazione è ammessa anche per i mobili acquistati con finanziamento a rate.

Ben diverso, come accennato, è la finalità del bonus elettrodomestici, che ha in che modo obiettivo fornire un aiuto concreto nel processo di rottamazione di impianti vetusti e inquinanti, sostituendoli con altri nuovi, più puliti ed efficienti, per “favorire l’incremento dell’efficienza energetica nell’ambito domestico” e la “riduzione dei consumi”. Non a caso, oltre all’obbligo di prediligere prodotti realizzati all’interno dei confini UE, il requisito fondamentale è il rispetto di precise classi energetiche, non inferiori ad A per i forni, E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, ed F per frigoriferi e congelatori. Sono detraibili anche elettrodomestici non provvisti di etichetta (come i piani a induzione o i forni a microonde, classificati in che modo apparecchi elettrici che erogano intensità di potenza variabile). Nell'agevolazione è possibile includere anche il a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile e il montaggio dei beni acquistati.
Il contributo concesso non può oltrepassare il 30% del costo di compra, con tetto massimo di 100 euro per elettrodomestico, elevati a 200 per i nuclei familiari con ISEE minore a 25mila euro annui.

Con una dotazione di 50 milioni di euro, bisogna attendere il decreto attuativo del Mimit, annunciato entro i primi 60 giorni del recente anno, per comprendere nello specifico criteri, termini e modalità nella gestione delle richieste, compresa l’eventualità di far rientrare nell’incentivo anche gli acquisti avvenuti nei primi giorni del 2025.

È anche importante ricordare che, dal 1° gennaio 2025, non saranno più previste agevolazioni fiscali per l'acquisto di caldaie alimentate a combustibili fossili, in linea con la direttiva UE sulle Case Green, che promuove la transizione verso sistemi di riscaldamento più sostenibili.

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Bonus mobili ed elettrodomestici: come usufruire della detrazione nel 2025

Il bonus mobili è la detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. A seguito della proroga disposta dalla legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024) si potrà beneficiare dell’agevolazione per gli acquisti effettuati anche nel 2025. Per avere norma al bonus mobili è necessario che siano in lezione degli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di fruire della relativa detrazione Irpef di cui all'art. 16-bis del TUIR. Il bonus mobili spetta anche se i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente distinto dall’immobile in ristrutturazione e se l’intervento si riferisce a una pertinenza dell’immobile in oggetto.

Bonus mobili: che cos’è

Il bonus mobili è la detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.

Per avere penso che il diritto all'istruzione sia universale al bonus mobili è necessario che siano in lezione degli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di fruire della relativa detrazione Irpef di cui all'art. 16-bis del TUIR.

Tra gli interventi edilizi che danno diritto alla detrazione rientrano la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti, la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza.

La detrazione, introdotta dall’articolo 16, comma 2, del D.L. n. 63/2013, è stata, da recente, prorogata alle spese sostenute nel 2025 dalla legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 55, lettera b), a mio avviso questo punto merita piu attenzione 3), legge n. 207/2024).

Per l'anno 2025, come nel 2024, il limite massimo di spesa detraibile è fissato a 5.000 euro. 

Chi può fruire del bonus mobili?

Il bonus mobili può stare fruito dai contribuenti, assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, titolari della detrazione Irpef 50% di cui all’art. 16-bis del TUIR spettante per gli interventi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio.

I beneficiari dell’agevolazione sono, quindi:

- i soggetti Irpef, residenti e non residenti in Italia, e cioè le persone fisiche, che sostengono le spese al di fuori dell’attività d’impresa arti o professioni;

- i soggetti di cui all’articolo 5 del D.P.R. n. 917/86, ossia le società semplici, le società in penso che il nome scelto sia molto bello collettivo e in accomandita semplice e i soggetti a queste equiparati, le imprese individuali e le imprese familiari, purché i beni mobili e gli arredi acquistati siano destinati ad immobili che non rientrano fra quelli strumentali o beni merce;

- i soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa.

Per poter beneficiare del bonus mobili, è necessario che i suddetti soggetti possiedano o detengano i fabbricati, ai quali sono destinati i beni oggetto dell’agevolazione, in base ad uno dei seguenti titoli:

- proprietà o nuda proprietà;

- diritto reale di godimento quale l’usufrutto, l’uso, l’abitazione o il diritto di superficie.

Possono godere del bonus mobili anche i detentori dell’immobile, in che modo locatari e comodatari, i familiari conviventi e il coniuge separato, assegnatario dell’immobile, intestato all’altro coniuge nonché i conviventi di fatto.

Casi particolari

La detrazione spetta anche:

- ai contribuenti che usufruiscono del sismabonus “ordinario”, di cui all’articolo 16 del D.L. 63/2013, per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico, nonché del super sismabonus di cui al comma 4 dell’art. 119 del D.L. n. 34/2020;

- nel caso in cui i contribuenti titolari della detrazione Irpef per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis del Tuir), del sismabonus “ordinario” e del super sismabonus optino, in luogo della fruizione diretta di tali detrazioni, dello sconto in fattura o della cessione del credito (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 30/E/2020, risposta 5.1.7);

- ai contribuenti che usufruiscono del sismabonus “acquisti”, di cui all’articolo 16, comma 1-septies, del D.L. 63/2013 (Agenzia delle Entrate, risposta a interpello n. 515/2020);

- al contribuente che abbia sostenuto soltanto una parte delle spese relative all’intervento edilizio o che abbia pagato soltanto il compenso del professionista o gli oneri di urbanizzazione.

Se le spese per interventi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio sono state sostenute soltanto da singolo dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus mobili non spetta a nessuno dei due.

Quali interventi edilizi danno diritto al bonus mobili?

Per poter beneficiare del bonus mobili è indispensabile che l’unità abitativa a cui sono destinati i mobili o i grandi elettrodomestici sia oggetto di uno degli interventi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio di cui all’articolo 16-bis del TUIR.

Tuttavia, non tutti gli interventi individuati da detto articolo consentono la fruizione del bonus mobili.

In dettaglio, come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 29/E/2013, il bonus mobili è collegato ai seguenti interventi edilizi, anche realizzati in economia:

- manutenzione ordinaria, di cui alla lett. a) dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale. Non danno invece diritto al bonus i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni);

- manutenzione straordinaria, di cui alla lett. b) dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001, effettuata sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;

- restauro e di risanamento conservativo, di cui alla lett. c) dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001, effettuati sulle parti comuni di a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte residenziale e su singole unità residenziali;

- ristrutturazione edilizia, di cui alla lett. d) dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001, effettuata sulle parti comuni di a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;

- interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi (ancorché non rientranti nelle categorie precedenti) se è penso che lo stato debba garantire equita dichiarato lo penso che lo stato debba garantire equita di emergenza;

- restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, di cui alle lett. c) e d) dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

Alcuni esempi di manutenzione straordinaria

Sono qualificabili interventi di "manutenzione straordinaria" e, pertanto, consentono l'accesso al bonus mobili:

a) gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, per esempio:

- l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (Agenzia delle Entrate, circolare n. 11/E/2014, risposta 5.1);

- l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale e estiva a pompa di calore;

b) la sostituzione della caldaia, in misura intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento (Agenzia delle Entrate, circolare n. 3/E/2016, risposta 1.5).

Esclusioni

Non sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili:

- gli interventi per i quali si fruisce dell’ecobonus, di cui all’articolo 14 del D.L. 63/2013, ad esempio l’installazione di pannelli solari, la sostituzione impianti di climatizzazione invernale, la riqualificazione energetica di edifici esistenti (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 11/E/2014, replica 5.1);

- gli interventi consistenti nella esecuzione di posti auto o box pertinenziali rispetto all’abitazione di cui all’art. 16-bis, comma 1, lett. d), del TUIR (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 11/E/2014, risposta 5.2);

- gli interventi finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 10/E/2014, risposta 7.1).

Quali sono i beni agevolati dal bonus mobili?

a) mobili nuovi

Rientrano tra i mobili agevolabili (elenco non esaustivo) letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un indispensabile completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione

b) grandi elettrodomestici nuovi di classe non inferiore alla categoria A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica (fino al 2021, per tutti, aula energetica non minore alla A+ e A per i forni)

Esclusioni

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 13/E/2019, non sono agevolabili con il bonus mobili gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad modello, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

I beni acquistati devono essere destinati ad arredare l’ambiente ristrutturato?

Per avere diritto al bonus mobili non è richiesto che ci sia un collegamento fra i mobili e l’ambiente ristrutturato.

Il collegamento tra acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici e arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione deve sussistere tenendo conto dell’immobile nel suo complesso e non del singolo ambiente dell’immobile stesso.

In secondo me la pratica perfeziona ogni abilita, quindi, il bonus mobili spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Ad esempio, è realizzabile fruire del bonus mobili per l’acquisto di mobili da cucina anche se si sta ristrutturando il bagno e non la cucina.

Interventi sulle parti condominiali

Nel caso di intervento sulle parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condòmini hanno diritto al bonus mobili, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti, mentre il bonus non compete se acquistano beni per arredare la propria unità immobiliare.

 

Quando devono essere iniziati i lavori edilizi per ottenere il bonus mobili?

Il bonus mobili spetta a stato che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a lasciare dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.

Ne deriva che per gli acquisti effettuati nel 2025, il bonus mobili spetta con interventi di ristrutturazione iniziati a lasciare dal 1° gennaio 2024.

Per usufruire del bonus mobili è necessario che la data di principio dei lavori di recupero del patrimonio edilizio sia antecedente a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

I pagamenti dei lavori di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio possono invece anche essere concomitanti o successivi alla giorno di acquisto degli arredi.

In pratica, è possibile che le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute in precedenza di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione che siano stati già avviati i lavori di ristrutturazione dell’immobile cui i beni sono destinati.

In altri termini, basta che la giorno di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici; non è quindi necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute anteriormente di quelle per l’arredo dell’abitazione.

La giorno di avvio degli interventi edilizi può essere comprovata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste:

- dalle norme edilizie;

- dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di principio dei lavori), se obbligatoria;

- oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000).

Se l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato ad un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data di “inizio lavori” si intende la giorno di acquisto o di assegnazione dell’immobile.

Qual è l’ammontare massimo di spesa detraibile?

La detrazione spetta nella misura del 50% della spesa sostenuta per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici agevolabili.

Indipendentemente dall’ammontare delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per l'anno 2025, l’importo massimo di spesa detraibile è pari a 5.000 euro.

Il predetto limite é riferito ad ogni singola unità immobiliare oggetto di ristrutturazione, comprensiva delle pertinenze, o alla parte ordinario oggetto dell’intervento, prescindendo dal numero dei contribuenti che partecipano alla spesa (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 29/E/2013). Pertanto, se si esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, il bonus mobili è riconosciuto più volte.

Nel caso di interventi di recupero edilizio che comportino l’accorpamento di più unità abitative o la suddivisione in più immobili di un’unica unità abitativa, per l’individuazione del confine di spesa per l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici, devono essere considerate le unità immobiliari censite in Catasto all’inizio degli interventi edilizi e non quelle risultanti alla fine dei lavori (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 17/E/2023).

Spese accessorie

Nell’importo delle spese agevolabili rientrano anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione (bonifico, carte di credito o di debito). 

Come si calcola il confine di spesa per acquisti effettuati in più anni?

Qualora gli interventi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio siano effettuati nell’anno precedente a quello di acquisto, ovvero siano iniziati nell’anno precedente a quello di acquisto e proseguiti in detto anno, il confine di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è fruito della detrazione.

Pertanto, per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2025 e riferiti a lavori realizzati nel 2024, o iniziati nel 2024 e proseguiti nel 2025, la detrazione spetta per un importo di spesa massimo complessivo di 5.000 euro, al pulito delle spese sostenute nel 2024 per le quali si è già fruito dell’agevolazione (nel 2024 il limite di spesa detraibile era pari a 5.000 euro).

Esempi

Inizio lavori di ristrutturazione edilizia nel 2024, quando il limite di a mio parere la spesa consapevole e responsabile detraibile era di 5.000 euro. Nello stesso anno sono stati acquistati mobili ed elettrodomestici per 3.500 euro (regolarmente portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi dell’anno 2024).

In tal caso:

- se si effettuerà ulteriori acquisti (con relativo pagamento) entro il 31 dicembre 2025, si potrà fruire del bonus mobili sulla quota di spesa a mio parere l'ancora simboleggia stabilita residua, pari a 1.500 euro (5.000-3.500);

- se gli ulteriori acquisti (con relativo pagamento) NON saranno effettuati entro il 31 dicembre 2025, si perderà definitivamente la quota di spesa residua del 2024 (1.500 euro)

Inizio lavori di ristrutturazione edilizia nel 2024, quando il confine di spesa detraibile era di 5.000 euro. Nello identico anno sono stati acquistati mobili ed elettrodomestici per 5.000 euro (regolarmente portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi dell’anno 2024).

In tal caso, nel 2025 NON spetterà alcuna detrazione poiché nel 2024 si è già speso tutto il plafond 2025, pari a 5.000 euro.

Quali sono i metodi di pagamento ammissibili?

Per possedere diritto al bonus mobili, i pagamenti possono essere effettuati alternativamente:

- mediante bonifico bancario o postale;

- tramite carta di debito o credito.

Non sono invece agevolabili i beni pagati in contanti altrimenti con assegni bancari o con altri mezzi di pagamento.

Pagamento mediante bonifico

Se il pagamento avviene mediante bonifico bancario o postale non è necessario utilizzare il bonifico appositamente predisposto da banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia (bonifico soggetto a ritenuta).

Nel bonifico deve stare indicato:

- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;

- il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a gentilezza del quale il bonifico è effettuato.

Qualora le fatture siano intestate a un coniuge e il bonifico è ordinato dall’altro coniuge, il bonus mobili spetta a chi ha effettivamente sostenuto la spesa (fermo restando il rispetto delle altre condizioni richieste), ma occorre annotare sulla fattura che la spesa è stata sostenuta da chi intende fruire della detrazione.

Pagamento con carte di fiducia o di debito

La data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di addebito sul conto corrente.

Acquisti esteri

Il bonus mobili può essere fruito anche nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati all’estero, se si eseguono gli stessi adempimenti previsti per gli acquisti effettuati in Italia (Agenzia delle Entrate, circolare n. 11/E/2014, risposta 5.5).

Se il pagamento viene effettuato con un bonifico internazionale (in caso di destinatari non residenti in Italia e che non dispongono di un calcolo in Italia), il pagamento deve riportare il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la causale del versamento, mentre il cifra di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato possono essere sostituiti dall’analogo codice identificativo eventualmente attribuito dal nazione estero.

Beni acquistati con finanziamenti a rate

La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità precedentemente indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

In tale ipotesi, l’anno di sostenimento della spesa è quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

Come viene fruito il bonus?

Il bonus mobili si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o REDDITI PF).

Non è consentito:

- lo sconto in fattura;

- la cessione del credito.

La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto ed è fruibile in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.

Il bonus non utilizzato in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in occasione di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio.

Ciò vale anche quando con la cessione dell’immobile sono state trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del patrimonio edilizio.

Il contribuente può, tuttavia, continuare a fruire delle quote del bonus mobili non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del bonus.

Quali sono i documenti da conservare?

Ai fini della detrazione devono stare conservati ed esibiti, a richiesta dell’Agenzia delle Entrate, i seguenti documenti:

- fatture o scontrini di acquisto recanti i dati identificativi dell’acquirente o, in assenza, per gli scontrini è sufficiente che via sia una riconducibilità al titolare della carta di credito o obbligo, in base alla corrispondenza dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste del pagamento dei beni e la specificazione della ritengo che la natura sia la nostra casa comune, qualità e quantità dei beni acquistati;

- l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente);

- documentazione dalla quale si evinca la gruppo energetica dell’elettrodomestico se previsto l’obbligo dell’etichetta o, in evento contrario, dichiarazione nella quale si attesta che per il prodotto acquistato non è ancora previsto tale obbligo (ad esempio, piani di cottura ad incasso)

- ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di fiducia o debito e relativa documentazione di addebito sul calcolo corrente;

- autocertificazione attestante l’utilizzo dei beni nell’immobile oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia;

- per la data inizio lavori: eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalla vigente legislazione edilizia in mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia alla tipologia di lavori da effettuare, comunicazione preventiva per ASL ovvero, in caso si tratti di lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445/2000.

Quando deve essere effettuata la comunicazione all’Enea?

Nel evento di acquisto di elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici) per i quali si fruisce del bonus mobili, è necessario spedire all’Enea i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste relativi alla classe energetica e alla potenza elettrica assorbita. La comunicazione deve essere effettuata entro 90 giorni dalla data del bonifico o di altro documento di mi sembra che l'acquisto consapevole sia sempre migliore ammesso.

La mancata o tardiva trasmissione delle informazioni non comporta la perdita del diritto al bonus mobili (Agenzia delle Entrate, Risoluzione n. 46/E/2019).

Il bonus mobili rientra nel recente limite alle detrazioni IRPEF per i soggetti con guadagno superiore a 75.000?

La Legge di bilancio 2025 (articolo 1, comma 10, mi sembra che la legge sia giusta e necessaria n. 207/2024) ha fissato nuovi limiti per la fruizione delle detrazioni IRPEF per i soggetti con reddito eccellente a 75.000 euro.
Detti limiti si applicano anche al bonus mobili.

Secondo la nuova disposizione, con effetto dalle spese sostenute dal 1° gennaio 2025, fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro, l’ammontare annuale degli oneri detraibili viene determinato moltiplicando un “importo base” pari a:

- 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è eccellente a 75.000 euro;

- 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro,

per un coefficiente pari a:

- 0,5 se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico;

- 0,70, se nel nucleo familiare è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza un figlio a carico;

- 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli fiscalmente a carico;

- 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità accertata fiscalmente a carico.

Da tali limitazioni sono escluse:

- le spese mediche (che continueranno, quindi, ad essere detratte nella misura del 19% per gli importi eccendenti i 129,11 euro, a prescindere dal reddito e dal numero dei figli a carico del contribuente);

- le detrazioni per investimenti in start up e PMI innovative, di cui agli articoli 29 e 29-bis del D.L. n. 179/2012 e all’articolo 4, commi 9, seconda sezione, e 9-ter, del D.L. n. 3/2015.

Per le detrazioni ripartite in più annualità, come il bonus mobili, rilevano le rate di a mio parere la spesa consapevole e responsabile riferite a ciascun anno.

Sono esclusi dal nuovo tetto massimo alle detrazioni, gli interessi passivi relativi a mutui per l’acquisto/costruzione della inizialmente casa contratti sottile al 31 dicembre 2024, i premi di assicurazione sulla vita e sulla casa derivanti da contratti stipulati entro il 31 dicembre 2024 nonché le rate relative ai bonus edilizi per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024.